Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 13 maggio 2012

L'intervista di Mons. Fellay al Catholic News Service. Equilibrio, serenità, nessuna traccia di cedimenti.

Mons. Fellay a Menzingen
Poiché la recentissima intervista di Mons. Bernard Fellay al Catholic News Service - alla quale avevamo accennato di striscio unicamente nelle discussioni - è ora riportata da contesti in cui trovano spazio interventi intrisi di malevolenza subdola e strumentale, che fanno degenerare ogni riflessione facendo il gioco dei denigratori e degli avversari, la riprendiamo anche noi, per prendere atto della situazione ed esaminare anche questi ulteriori spunti con equilibrio e speranza e con l'intento di porci come antidoto ai veleni, che purtroppo continuano ad essere alimentati sulla vicenda, così importante nella storia della Chiesa e della Fraternità.

Nell'intervista vediamo sottolineate le difficoltà, che abbiamo avuto occasione di constatare direttamente a causa delle recenti deplorevoli fughe di corrispondenze riservate, ma che comunque erano intuibili conoscendo la storia e le vicende della FSSPX e la mentalità che ne è maturata in molti suoi membri. Non ci stupisce quindi che Mons. Fellay, nel riconoscere le divergenze in seno alla Fraternità possa dichiarare : « Non posso escludere che ci possa essere una scissione ». Per quanto realisticamente possa essere prevedibile che in alcuni possa prevalere la sfiducia e quindi il rifiuto dell'accordo con Roma, ci auguriamo che il fenomeno, purtroppo dolorosamente fisiologico, possa esser contenuto al massimo, con l'aiuto dello Spirito Santo e della Santa Vergine anche grazie alla costante preghiera di molti cuori credenti.

Nell'occasione Mons. Fellay ha espresso deduzioni frutto della sua esperienza: «Penso che la mossa del Santo Padre – perché proviene davvero da lui – sia autentica. Non sembra esserci alcuna trappola. Per cui dobbiamo esaminarla con attenzione e se possibile andare avanti ». Tuttavia, nell'affermare che devono ancora essere verificate garanzie da parte del Vaticano tuttora pendenti, dichiara : « La questione non è ancora definita. Abbiamo bisogno di qualche ragionevole chiarimento che la struttura e le condizioni proposte siano praticabili. Non stiamo andando a suicidarci lì, ciò sia molto chiaro ».

Mons Fellay, nel ribadire quanto la cosa stia a cuore al Papa, aggiunge: «Personalmente, avrei voluto aspettare ancora per qualche tempo per vedere le cose più chiaramente, ma ancora una volta sembra davvero che il Santo Padre voglia che accada ora ». Mons. Fellay ha espresso apprezzamento per gli sforzi di Benedetto XVI nel correggere derive "progressiste" dalla dottrina cattolica e dalla tradizione  a partire dal Vaticano II : « Molto, molto delicatamente – il Papa cerca di non rompere le cose - ma cerca anche di mettere in atto alcune importanti correzioni ».

Alla domanda se il Vaticano II stesso appartiene alla tradizione cattolica, risponde diplomaticamente: « Vorrei sperarlo ». E poi: « Il Papa dice che... il Concilio deve essere considerato all'interno della grande Tradizione della Chiesa, deve essere compreso in conformità con essa. Queste sono affermazioni su cui siamo pienamente d'accordo, totalmente, assolutamente. Il problema potrebbe essere nell'applicazione, cioè: ciò che accade realmente è in coerenza o in armonia con la Tradizione? » [Dichiarare questo non significa necessariamente che la crisi sia stata determinata dalla cattiva applicazione di un concilio buono: i buchi le ambiguità le rotture restano. Fellay ha giustamente messo in discussione che ciò che viene applicato sia in coerenza e in armonia con la tradizione, dopo aver realisticamente ammesso che il Concilio fa parte della storia della Chiesa e che quindi non può essere ignorato. Il ripareggiamento della verità farà parte della storia futura e sarà favorito da un ruolo riconosciuto all'interno della Chiesa. È quello che speriamo.]

Mons. Fellay aggiunge ancora, sull'atteggiamento della Fraternità : « noi non vogliamo essere aggressivi, non vogliamo essere provocatori ». [del resto se si vuol collaborare nel ripareggiare la verità, è bene che cessi l'accusa: ma certamente non termina la giusta critica e la corrispondente azione pastorale che diventa propositività]. Egli riconosce che la FSSPX è servita come un "segno di contraddizione" durante un periodo di crescente influenza progressista nella Chiesa. E vede la possibilità che la Fraternità continui a svolgere questo ruolo anche dopo la riconciliazione con Roma, aggiungendo la fotografia della situazione circa le reazioni prevedibili: « Alcuni ci danno il benvenuto ora, altri lo faranno in seguito, ed altri mai ». E poi: « Se vediamo alcune divergenze all'interno della Fraternità, sicuramente ce ne sono anche nella Chiesa cattolica ».

«Ma non siamo soli » a impegnarci per « difendere la Fede", ha detto il vescovo. « È il Papa stesso che lo fa. È il suo compito. E se noi siamo chiamati ad aiutare il Santo Padre in questo, così sia.»

41 commenti:

Anonimo ha detto...

Oggi è il 13 maggio, anniversario dell'apparizione di Fatima.
Che la debellatrice di tutte le eresie, interceda perché sia posto un freno alla forze malevole e denigratorie che rischiano di rompere un delicato equilibrio faticosamente raggiunto.

E, comunque, sia fatta la volontà del Padre...

Anonimo ha detto...

Certamente ci sono da sciogliere le contraddizioni del concilio con l'insegnamento costante della Chiesa. Preghiamo che tutto si appiani, si chiarisca, si risolva per una unica grande Chiesa, rispettosa di quasi duemila anni di Tradizione, di insegnamenti e splendidi esempi di santità.

Filippo ha detto...

Se "aiutare il papa", significa continuare a preservare la S. Messa e il Sacerdozio, difendere il primato petrino contro il debordare delle Conferenze Episcopali, rifiutarsi di considerare il Papa come un vescovo insieme a tutti gli altri, ricordare che non c'è salvezza se non in Cristo, etc. etc., è così che la FSSPX aiuta davvero il Papa.

Anonimo ha detto...

Su Riposte Catholique è possibile ripercorrere vecchie interviste di Mons. Fellay, nelle quali appare evidente la sua posizione e il suo percorso di 'mediatore' in vista dell'accordo con Roma, evidentemente e giustamente desiderato e auspicato.

Caterina63 ha detto...

Diceva santa Caterina: chi non ha battaglia non ha vittoria, ed io voglio mettere le ossa, il sangue nella santa Chiesa!
così ho sempre visto mons. Lefebvre, ed oggi mons. Fellay, ai quali devo gran parte della mia adesione alla Tradizione della fede stessa...
La scissione all'interno della FSSPX è cominciata il giorno in cui mons. Fellay venne ricevuto dal neo eletto Pontefice Benedetto XVI....

è stolto chi pensasse che tale scissione sia cominciata nel 2007 o in quel febbraio in cui il Papa tolse l'assurda scomunica.... o per questo tentativo di riappacificazione!
Le forze avverse si sono scatenate nel momento in cui, quel cardinale incaricato di tentare ogni via per ricucire lo strappo con mons. Lefebvre e che creò la FSSP per accogliere i lefebvriani che volevano stare con Pietro celebrando la Messa di sempre ed insegnando al Clero il latino e la dottrina più austera; quel cardinale rimasto solo in quegli anni a combattere l'ardua battaglia, divenne Pontefice!
E' stato un colpo duro per Satana!
Mons. Fellay è un Figlio della Chiesa, il momento in cui la Santa Sede gli garantirà la giusta e legittima opportunità di poter continuare ad essere vero strumento di quella continuità che il Papa stesso difende, portando avanti quella Tradizione schiacciata, umiliata, sfrattata ed oppressa in questi ultimi 50 anni, non ci sarà più bisogno di continuare ad essere divisi... è questo che voleva davvero mons. Lefebvre: predicare la fede della Chiesa nel modo caro alla TRADIZIONE e che mai può essere, tale modo, portato quale segno di contraddizione o persino eretico, laddove è il Papa stesso che si giostra in un sottile equilibrio fra le parti, ossia in questo concetto di ermeneutica della continuità... termine per altro NON affrontato quando era vivo mons. Lefebvre ^__^ e di conseguenza non possiamo escludere che egli stesso, davanti alla mutata applicazione del Concilio da parte di Benedetto XVI confronto a ciò che faceva il suo predecessore, non possiamo escludere appunto che mons. Lefebvre vi avrebbe aderito anche con quella prudenza che lo ha sempre contraddistinto....

...continua...

Caterina63 ha detto...

continua da sopra...

La scissione ci sarà perchè i tempi stanno maturando e la vera libertà si paga a caro prezzo!
Infine... analizzo un'altro aspetto: la stessa FSSPX si era in un certo senso stagnata! Ci sono da anni vocazioni che premono alle sue porte, ma sono giovani che riconoscono in Benedetto XVI ed in questo Pontificato la giusta Riforma della Chiesa e che dunque, in coscienza non vi possono entrare perchè non avrebbero alcuna giurisdizione ecclesiale.... un Vescovo che invece di difendere le proprie opinioni personali, guarda al vero bene della FSSPX affidatagli, guarda a questi problemi reali e concreti, sa di essere responsabile della scelta di centinaia di vocazioni, è un vero Vescovo della Chiesa ;-)
La FSSPX doveva comunque sia uscire da questa situazione di stallo, mons. Fellay lo ha detto bene: Il Papa lo vuole! Roma non vuole perdere più altro tempo!
Mons. Fellay ha fatto e sta facendo la scelta giusta, quella che gli sta facendo sudare sangue, quella del "non la mia, ma la tua volontà si compia"... ed a questo atteggiamento arriveranno i frutti.... e la FSSPX non soccomberà, non resterà chiusa in se stessa.

Chi non ha battaglia non ha vittoria! ma la nostra battaglia NON è contro il Papa, contro la Santa Sede... ma contro quelle tenebre che ne offuscano la luncetezza!
Tutte le ragioni dei tre Vescovi della FSSPX, per quanto, dottrinalemente ragionevoli potranno essere, avranno sempre il difetto di ergersi al di sopra del Papa, contro il Papa, contro Roma vista come nemica delle proprie idee ;-)

Ma la Tradizione non può essere sventolata come una idea, altrimenti diventa IDEOLOGIA.... non può essere imposta come un cumulo di carte da estrapolare e citare, usare come arma al di fuori di ogni contesto, e per giunta contro il Papa, come se ogni malanno nella Chiesa fosse colpa sua, ogni SCRITTURA ecclesiale deve essere letta ed interpretata alla luce della Chiesa stessa e non delle proprie idee di chiesa!
Piaccia o non piaccia è Pietro che deve confermare la nostra fede, mai il contrario!

Sursum corda! diciamo sovente, ma dobbiamo crederci davvero ^__^
dopo la Crocifissione avviene la Risurrezione....
Un abbraccio alla FSSPX !

don Camillo ha detto...

« La questione non è ancora definita. Abbiamo bisogno di qualche ragionevole chiarimento che la struttura e le condizioni proposte siano praticabili. Non stiamo andando a suicidarci lì, ciò sia molto chiaro ».

Dante Pastorelli ha detto...

La scissione vi sarebbe stata già nell'88, e magari anche prima, ove mons. Lefebvre avesse mantenuto la firma all'accordo con Ratzinger.
Forse il suo carisma avrebbe contenuto l'entità delle defezioni.

hpoirot ha detto...

Caterina663 sveglati dal sogno!!!!
quella "continuità che il Papa stesso difende" é quella delle concelebrazioni catto-luterane del 2012 per "festeggiare" la fede di lutero!!!!!

MIC mi dice "si parte da qui basta col passato" il problema é che anche sul futuro per almeno altri 5 anni planea l'ombra pesante dei gravissimi errori dottrinali di Retzinger...

hpoirot ha detto...

"davanti alla mutata applicazione del Concilio da parte di Benedetto XVI ... non possiamo escludere appunto che mons. Lefebvre vi avrebbe aderito"

E' INCREDIBILE vedere fin che punto arrivi l'accecamento di Caterina! Mons Lefebvre non ha MAI condannato l'interpretazione del CV2 ma sempre l'essenza stessa di quei documenti! Accuso IL CONCILIO disse, e non le derive/interpretazioni di esso!!!

Amicus ha detto...

Su DICI è stata pubblicata ieri un'interessante supplica di parecchi intellettuali cattolici polacchi al Papa. Ebbene, con il massimo rispetto, ma anche con la massima chiarezza, essi denunciano i principali punti del Vaticano II contrastanti con il precedente Magistero della Chiesa. Il tono è rispettosissimo, ma la chiarezza è totale. Questa chiarezza è ciò che non vedo nell'intervista di Mons. Fellay. E' vero che non bisogna esagerarne la portata, è vero che è del tutto lecito usare anche, a seconda delle circostanze, un po' di diplomazia (nei limiti consentiti). Vorrei però far notare che non si potrà vincere la battaglia contro i neomodernisti se non con una denuncia pacata, costante, costruttiva, ma anche chiara ed inequivocabile, degli errori presenti nei documenti conciliari. Spero che così accada in futuro. Intanto possiamo tutti prendere un'ottima lezione
dai laici cattolici firmatari della suddetta supplica, che si può leggere al seguente link: http://www.dici.org/documents/supplique-dintellectuels-polonais-pour-demander-une-etude-approfondie-du-concile-vatican-ii/

Anonimo ha detto...

essi denunciano i principali punti del Vaticano II contrastanti con il precedente Magistero della Chiesa.

Se è per questo c'è anche la supplica degli intellettuali italiani (tra i quali la sottoscritta), resa pubblica da Riscossa Cristiana, che prende la mosse da quella del 2009 di Mons. Gherardini, ed è altrettanto circostanziata e rispettosa.

Ma questo non diminuisce la chiarezza di Mons. Fellay, che non mi è mai parso disposto a sconti di nessun genere.

Anonimo ha detto...

Accuso IL CONCILIO disse, e non le derive/interpretazioni di esso!!!

Hpoirot, non far discendere una posizione da una singola frase espunta dal contesto.

Monsignore non si è dissociato per via del concilio (l'accordo lo aveva firmato), ma perché vedeva una trappola nel fatto che non gli assicurassero i vescovi che aveva chiesto! E lo hanno spinto all'atto estremo che ha compiuto, proprio negandogli fino all'ultimo la chiarezza su questo punto. Ne è diretto testimone proprio Ratzinger!

Poi basta con questo demonizzare tutto il concilio col procedimento inverso dei modernisti che lo mitizzano!!!

Il concilio NON E' UN MITO né in positivo né in negativo. Non può essere cancellato, perché è un fatto, non un evento. Ne vanno semplicemente corretti i punti controversi che sono ben noti non solo alla Fraternità.

Jacobus ha detto...

bene ha fatto mic!

su MiL si è scatenata la solita bolgia con simone di trollène in testa e i suoi degni compari che nessuno modera.

Dante Pastorelli ha detto...

Io capisco la sofferenza di POIROT. Ma se non la si supera con l'amore e la forza da metter in una battaglia interna alla Chiesa, questa sofferenza sarà vana commiserazione e rimpianto di ciò che non è stato. Nessuno di noi scorda i decenni che ci han segnato profondamente, ma non dobbiamo fare come gl'indovini danteschi e camminare con la testa all'indietro. Guardiamo al futuro con obbiettivi da conseguire con l'aiuto divino.
Facciam leva sugli aspetti positivi
che non son mancati in questi ultimi anni e diamoci da fare, ciascuno nei limiti delle sue possibilità.

Dante Pastorelli ha detto...

scrive POIROT:
il problema é che anche sul futuro per almeno altri 5 anni planea l'ombra pesante dei gravissimi errori dottrinali di Retzinger...
---------------
Ti ricordo la famosa vecchietta di Siracusa.

Dante Pastorelli ha detto...

MIC ha ragione. Liberiamoci del pessimismo ed apriamoci all'ottimismo senza cadere nella faciloneria. Andiamo avanti consapevoli di cos'abbiamo alle spalle e delle lotte che ci attendono. Le promesse di Cristo alla Sua Chiesa sono una certezza.
Gli uomini passano, la Chiesa no.

Dante Pastorelli ha detto...

Stamattina è venuto a Messa a S. Francesco Poverino un giovane siculo-milanese, di passaggio a Firenze. Mi si è avvicinato e abbiamo parlato un po'. Anche lui, che avrà più di 50 anni meno di me, non condivide più la linea di MIL, e ricorda con particolare affetto Luisa, Mic e me.
Tanti giovani, anche in silenzio e senza mettersi in mostra, hanno aperto gli occhi e l'animo alla speranza. Anche seminaristi di diversi seminari toscani e di altre regioni. La Chiesa potrà contare su questa gioventù semplice e pulita.
Quanto agli altri blogs, prendiamo quel che di buono possono darci, se ce l'hanno.

Areki ha detto...

Mi unisco ai desideri e alle preghiere di tutti, per la Chiesa, per la Fraternità, per il Regno di Dio e conseguentemente il destino eterno di milioni di anime....
Sono speranzoso perchè possiamo affidare tutto a Maria Santissima in questo giorno 13 e in questo mese (maggio) così significativi....
don Bernardo

Amicus ha detto...

Naturalmente resto favorevole all'accordo, si va avanti. Ma bisognerà pregare intensamente perché Mons. Fellay e gli altri della FSSPX che accetteranno l'accordo abbiano la forza di resistere alle pressioni psicologiche che inevitabilmente i neomodernisti eserciteranno per imbavagliare le Tradizione, con i più vari pretesti ("bisogna sostenere l'autorità del Papa contro la fronda degli episcopati, evitiamo di muovergli critiche" ecc.). Ricordiamoci che l'obiettivo primario degli hegeliani\teilhardiani oggi al potere non è quello di riciclare i 'tradizionalisti', bensì quello di imbavagliarli. Il nostro silenzio sarebbe la loro più grande vittoria. Che la Madonna di Fatima interceda per noi.

Anonimo ha detto...

bisogna sostenere l'autorità del Papa contro la fronda degli episcopati, evitiamo di muovergli critiche

Non è non muovendogli critiche che possiamo sostenere l'Autorità del Papa...

non siamo noi a dargli Autorità, l'ha ricevuta dal Signore ed è lui che la perde se e quando non la esercita secondo il comando del Signore!

Noi certamente dobbiamo rispettarlo e gioiamo quando dà insegnamenti meravigliosi come nelle ultime ordinazioni sacerdotali... Però soffriamo quando non ci conferma e magari sembra confermare altro... E' un limite di questo nostro tempo. Il Signore provvede e provvederà.

Dante Pastorelli ha detto...

AMICUS, san già che troveranno, insieme al benvenuto, freddezza ed ostilità. Ma son ben temprati perché vengon da decenni di persecuzioni, scomuniche, sospensioni ecc. Sanno cosa significa soffrire e sanno anche cosa sia combattere. Han la Fede e la Fede è uno scudo impenetrabile. Chi cederà lo farà perché non convinto in partenza.

joseph ha detto...

Pasquale su MIL scrive che questo blog in questi giorni è moscio.
A me sembra invece che è piuttosto moscio l'altro, dove parecchi fanno buon viso a cattivo gioco. Trovo qui posizioni diverse, anche contrastanti ma egualmente sentite.
E non è poco. Speriamo che vinca la saggezza e la fedeltà alla Chiesa.

Praeceptor ha detto...

Sono d'accordo con mic sull'eterogeneità dei fini sempre sorprendente: chi ha provocato la fuga di notizie ha ottenuto l'effetto opposto rispetto a ciò che si proponeva. Intanto che ci fossero divergenze nella fraternità è noto da sempre.

Piuttosto le parole di Fellay hanno ottenuto un grande effetto. C'è chi dice che lui ormai parli a un livello superiore.

Anche questa intervista lo dimostra.

Anonimo ha detto...

Perchè Fellay non ha risolto i problemi parlando a voce consultando gli altri vescovi e non scrivendo?

joseph ha detto...

Perché loro gli hanno scritto?
perché Williamson ha continuato a scrivere pubbicamente quando gli era stato imposto dal superiore di tacere?

Anonimo ha detto...

True, this work of the Fraternity does not possess the gift of everlastingness. But its founder recalled correctly that God did not have the cynicism of bringing souls to combat to finally abandon them, agonizing, on the battlefields: "I do not believe," he said, "that the good God could have said up to now, 'Go on, go on,' and that suddenly He says, 'Stop!' When the works are good, He wants them to go on."[1] Abp. Lefebvre accepted huge sacrifices for the unity of his work. He will keep watch, one more time, that it may be liberated from the spirit of compromise as well as from that of despair, so that it may keep on advancing on this fine line that separates the Neo-modernist heresy on one side from the Sedevacantist schism on the other.

Joseph ha detto...

ECCO COSA SCRIVONO SU MIL:
Ospite
Si caro Simon è la curiosità di vedere le reazione di alcuni.Abbiamo capito chi sono e da chi sono prezzolati.Non fanno quello che fanno gratis ma hanno un interesse molto poco spirituale.Sono curioso di vedere la reazione di questa gente quando vedranno Mons.Fellay insieme a Kiko Arguello.Sono certo che succederà.Non frequento certo quei blog per interesse ma per curiosità di vedere la reazione di alcuni,lo ripeto,prezzolati per attaccare il Cammino.
Today, 22.05.05–

Joseph
LA REDAZIONE, SE ESISTE, DOVREBBE INTERVENIRE. QUI SI ARRIVA AD ACCUSE DI ESTREMA GRAVITA'. QUESTO TROISI FACCIA IL NOME DI COLORO CHE PAGANO I BLOGGER DI CHIESA E POSTCONCILIO. FORSE LA REDAZIONE HA PAGATO LA TRADUZIONE DELLA LETTERA DI FELLAY PRESA PARI PARI DA QUEL BLOG?
Today, 22.39.52–

Católica Apostólica Romana ha detto...

Il Reverendo Padre Ernesto Cardozo, del Priorato di São Paulo, in Brasile, ha appena rotto con mons. Fellay. Ha scritto una "Lettera aperta", spiegando le ragioni, mettendosi in obbedienza diretta dei tre i Vescovi e chiedendo loro di assumere il comando della FSSPX. La lettera è in spagnolo e portoghese: http://farfalline.blogspot.com.br/2012/05/carta-aberta-do-rev-padre-cardozo.html

Anonimo ha detto...

Caro Joseph, ti ringrazio per avermi difeso. Sono andata a vedere e ho trovato anche l'intervento di Luisa, che ritrascrivo. Ne ho tratto consolazione e sono grata anche a lei.

Non ritengo di dir nulla, perché credo che basti sfogliare le pagine dei miei blog per capire chi sono e le mie motivazioni, mentre i deliri di quella persona sono sotto gli occhi di tutti. Non è di certo la migliore pubblicità per il suo movimento, se dobbiamo dedurre -non essendo un caso isolato - che è un tipo di fauna cieca e fanatizzata, completamente refrattaria ad ogni argomento di ragione, che esso produce.
_____________________

Luisa
Caro Joseph, da Pasquale Troisi non possiamo aspettarci di meglio, se quel che ha scritto è effettivamente una diffamazione che è grave e evidentemente, ma questo non dovrei nemmeno aver bisogno di dirlo, falsa, non è la prima volta che approffitta du questo spazio in quel modo deprecabile e insulso.
Effettivamente la REDAZIONE non dovrebbe lasciar spazio a quell`individuo e non certo perchè è neocatecumenale, come tale è la peggiore pubblicità per il cnc.
Non so se mic deciderà di reagire o prenderà quell`accusa così gravemente diffamatoria da dove viene, confidando nell`intelligenza di chi legge, da parte mia non posso che rinnovarle, non solo la mia amicizia, ma la mia stima e il mio rispetto per la sua persona, so con quale impegno, serietà, competenza, responsabilità e fede si occupa dei suoi blog, contando solo sull`aiuto e collaborazione dei blogger che interagiscono con lei, portando altre informazioni e testimonianze, spesso blogger dei quali non condivide appieno l`opinione ma ai quali sempre risponde argomentando con pacatezza e intelligenza, portando la sua testimonianza di FEDE.
Today, 08:32:30

Anonimo ha detto...

Il Reverendo Padre Ernesto Cardozo, del Priorato di São Paulo, in Brasile, ha appena rotto con mons. Fellay

Speriamo che sia solo una scheggia isolata. E, poiché non possiamo dare per scontata la defezione dei suoi vescovi, nel seguirli alla fine potrebbe rientrare per la finestra :)

Côme de Prévigny su Rorate Caeli fa un sottile distinguo tra il loro invito al Superiore a non firmare un accordo ancora in itinere e una scissione effettiva, alla quale ritiene stia facendo la guardia Mons. Lefebvre.

Forse si tratta solo di una speranza che fino all'ultimo non vuole arrendersi, ma quando vacilla quella umana, subentra la Speranza Cristiana.

testo uscito su MiL ha detto...

Dopo aver ascoltato le parole libere, fresche e fiduciose in Dio di Fellay
Quanto quelle di Roncalli all'apertura deL Vat.II?

ho letto le osservazioni di Williamson su una vox....
Come quelle dei profeti di sventura stigmatizzati da Roncalli? A distanza di cinquanta anni, chi ha avuto più ragione (o meno torto)?
Roncalli o i "profeti di sventura" (tra i quali, non è che, per caso, dobbiamo annoverare la Madonna di Fatima, di cui ricorre la festa?)?
Non è che, tra 50 anni, oltre a ricordare il 100 anni in edicola di Diabolik, si dovrà ricordare che la proporzione Fellay : Roncalli = Williamson: "profeti di sventura" ? Ovvero che il maggio 2012, dovrà essere ricordato come il "Vaticano II" della FSSPX, con ad interrogarsi se sarà il fatto in se stesso a produrre frutti (quanto meno) discutibili o le sue eventuali cattive interpretazioni/applicazioni? Ci sarà di che interrogarsi sullo "spirito dell'accordo", sulle sue forzature, etc.?
http://blog.messainlatino...-posso-escludere-una.html[delete]Franco Incarriga has commented Sunday, May 13, 2012,23:05:59
Le sembrano il discorso di un cattolico?
Neo-Chiesa ... nuova religione conciliare ... Roma neo-modernista ... Questi Romani ... i soggettivisti
Così parla un cattolico genuino di Sua Madre la Chiesa?
Ragioniamo un attimo per assurdo. Mettiamo che, un cattolico del XVI Secolo, in qualche modo (resurrezione? Macchina del Tempo? ) si ritrovi nel 1960. Si troverebbe totalmente spaesato ovunque, tranne che in un posto. Gli sarebbe bastato mettere piede in una chiesa cattolica, fosse anche la più sperduta missione dell'Africa Nera, per riconoscere che quella era, infatti una chiesa cattolica. Ne avrebbe trovato familiari le preghiere e gli insegnamenti. Se, invece che ritrovarsi nel 1960, il coevo di San Roberto Bellarmino, si fosse ritrovato nel 1975, non sarebbe stato in grado di riconoscere una chiesa cattolica. Avrebbe pensato, persino in San Pietro, di trovarsi nel tempio di una setta protestante, e pure di una di quelle meno "Sacramentaliste". Non ne parliamo, poi, se avesse aperto un libro di teologia. Quelli con Imprimatur ante-1960, avrebbe trovato che, quanto meno, sono scritti in un linguaggio per lui usuale (o almeno comprensibile). Quelli successivi, NON SAREBBE STATO IN GRADO DI CAPIRE DI COSA REALMENTE PARLAVANO.
nON PENSATE CHE, QUESTO pio e devoto fedele dei tempi passati, circa ciò che avesse visto fregiarsi dell'etichetta "Cattolico", non si sarebbe espresso dicendo: Neo-Chiesa ... nuova religione conciliare ... Roma neo-modernista ... Questi Romani ... i soggettivisti
Avrebbe riconosciuto Sua Madre la Chiesa in ciò che appare come una setta protestante, e pure di una di quelle meno "Sacramentaliste" ?

Dante Pastorelli ha detto...

I profeti di sventura di roncalliana memoria ha fatto sì che il concilio non deragliasse nell'eresia, combattendo dall'interno e presentando le loro lagnanze direttamente al Papa che più volte le accolse. Si pensi alla collegialità. Inoltre proprio per bocca di quei profeti di sventura lo Spirito Santo parlò e fece modificare dei documenti devianti per cui ad affermazioni equivoche o erronee ne seguivano, sullo stesso argomento, rettamente cattoliche. Leggete il libro di Gherardini su Barth.
A proposito dell'amico mons. Brunero, oltre all'ultimo libro sul concilio, per le ed, Vivere in uscirà a giorni un volume di Cristologia.

Anonimo ha detto...

>profeti di sventura di roncalliana memoria ha fatto sì che il concilio non deragliasse nell'eresia,
ONORE AL MERITO
>combattendo dall'interno e presentando le loro lagnanze direttamente al Papa che più volte le accolse.
E se, invece, avessero abbandonato i lavori, platealmente, dichiarando che ciò che succedeva non era secondo la Volontà di Dio e chiamando il Papa ad un aut-aut?
Non sarebbe stato più fruttuoso, visto che le note vaticane sulla collegialità sono rimaste disattese?

joseph ha detto...

Brava Redazione di MIL. Simon continua, benché più volte richiesto di doveroso rispetto, a giocare col nome di don Cacqueray, eliminando la c e ridicolizzando così quella persona. Io scrivo quale sarebbe la sua reazione se qualcuno si rivolgesse a lui chiamandolo Simon de Merde e la REDAZIONE cancella. E così lascia in bella mostra le calunnie di Pasquale contro MIC ed il suo blog. Questa è equanimità?
MIC, davvero intendi lasciar perdere?

Anonimo ha detto...

Caro Dante,
ho in mano l'ultimo libro della Lindau e appena posso farò la mia di recensione.

Non vedo l'ora di conoscere l'altro che segnali. Conosco Vivere in, che ha fatto parte del mio percorso. Ricordo con gratitudine quell'esperienza, ma il fatto di essere un 'elettrone libero' non mi ha mai permesso di 'sposare' alcun contesto di quelli che ho avvicinato, nonostante mi fossero sempre proposti ruoli di responsabilità (e non certo per mancanza d'impegno, perché dove ho captato la necessità di impegnarmi l'ho fatto con tutte le mie forze).

Anonimo ha detto...

Caro Joseph,
grazie ancora per la segnalazione.

Ho perso troppo tempo su MiL per dare le mie ragioni e confutare tante bestialità per poi ricevere il trattamento che tuttora persiste anche in mia assenza.

Chi mi conosce sa che quelle che scrive il tizio sono bestialità livorose e gratuite; chi non mi conosce spero veda da sé da chi vengono quelle affermazioni e sappia anche valutare quello che avete detto tu e Luisa.

Non mi meraviglia il comportamento altrettanto ignobile della redazione di MiL che cancella il tuo messaggio e lascia gli altri... In ogni caso quella stessa redazione non credo sia monolitica; ma ora è fortemente inquinata nella totale incuria - o approvazione (!?) - di Enrico che giudicavo diverso e che conosco personalmente.

Lo dico qui perché gliel'ho detto in faccia molte volte in diretta sul loro blog.

Per quanto mi riguarda, sono troppo occupata in altre cose più importanti per offendermi o mettermi a querelare chicchesia.

Per dimostrarti che non sono imbelle, ti dico che il tizio ha dovuto chiudere un suo blog, dal quale nell'impotenza di argomentare sul cammino NC, diffondeva le stesse ignobili calunnie se non peggio...

Anonimo ha detto...

ho letto le osservazioni di Williamson su una vox....
Come quelle dei profeti di sventura stigmatizzati da Roncalli? A distanza di cinquanta anni, chi ha avuto più ragione (o meno torto)?


Mi spiace che Williamson sembra non volere tener conto che ormai, nonostante le sue affermazioni veritiere, oggi non siamo davvero più al 1988 non solo come tempo, ma anche per alcuni cambiamenti maturati.
Una sorta di marcia indietro è stata innescata, a partire da Amerio e da molte altre sentinelle - alcune anche sconosciute - di quegli anni, alle cui voci ora si sono unite quelle di Mons. Gherardini, Padre Lanzetta, De Mattei, i card. Ranjith, Burke, vescovi come Oliveri e Scneider, molti studiosi e teologi e tante altre continueranno ad alzarsi all'interno della Chiesa.

Lo stesso Mons. Fellay ha espresso la percezione, che evidentemente è un'esperienza, di un movimento analogo in ambito sacerdotale e vescovile (nei giovani soprattutto).

Credo che nulla possa più essere come prima. Il dado siamo in molti ad averlo tratto (mi ci metto indegnamente anch'io), e siamo molto più fiduciosi noi nel nostro Rubicone di quanta non potesse averne chi tornava vittorioso dalla conquista delle Gallie... il che significa comunque prendere parte, perché a un certo punto è indispensabile e diventa anche ineludibile.

Inutile precisare che abbiamo preso parte per il Christus totus de La Cattolica, cercando di mostrare e combattere come lo stanno sfigurando gli eretici che hanno sfaccettature ed errori diversi; ma hanno la comune matrice di una fede 'fai da te'...

Dante Pastorelli ha detto...

Anche nel Vaticano I un gruppo abbandonò platealmente i lavori. Che ne è stato?

joseph ha detto...

MIC, non era mia intenzione dire che tu sia imbelle! Però una reazione forte non tanto contro quell'essere, ma contro chi gli offre lo spazio per calunniare a destra e a sinistra sarebbe stata opportuna. Però non conosco i vostri rapporti per cui ritiro la richiesta.

Anonimo ha detto...

Joseph,
non ti avevo attribuito questa intenzione, è una riflessione che mi è venuta parlando (anzi scrivendo).

Quanto all'intervento su MiL, magari opportuno, sono davvero assorbita da altre cose che penso più importanti!