Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 20 febbraio 2013

Rinuncia impossibile filosoficamente e teologicamente, E.M. Radaelli

Il Prof. Enrico Maria Radaelli, che ringrazio di cuore, mi ha fatto avere il suo testo integrale, già citato da Magister, che rendo disponibile qui nella versione originale pdf, per chi voglia leggerlo e/o scaricarlo.

Cito:
« le dimissioni di un papa, anche se permesse legalmente, non sono permesse metafisicamente e misticamente, perché nella metafisica sono legate al nodo dell’essere, che non permette che una cosa contemporaneamente sia e non sia, e nella mistica sono legate al nodo del Corpo mistico che è la Chiesa, per il quale la vicarietà assunta [dal successore di Pietro] con il giuramento dell’elezione pone l’essere dell’eletto su un piano ontologico sostanzialmente diverso da quello lasciato: sul piano più metafisicamente e spiritualmente più alto di vicario di Cristo ».
Purtroppo non ho il tempo, ora, di approfondire il testo e le sue motivazioni; ma non esito a renderlo disponibile, visto che se ne fa un gran parlare. Vedremo di raccoglierne spunti e argomenti anche in base alle vostre osservazioni. Noto che, a differenza di molti, Radaelli parla di dimissioni - in quanto equivalenti a rigettare una grazia ricevuta - e dunque né di abdicazione né di rinuncia: primo snodo da esaminare...

44 commenti:

giovanna ha detto...

Ma anche ELIA diceva così, voleva ritirarsi, sfinito dalla LOTTA e disse:
"Lasciami morire qui, Signore....non ce la faccio, QUELLI non mi dànno retta, lo sai..."


Certo, ma il Signore sembra aver dato una risposta diversa a papa Benedetto. Nella sua declaratio, in quell’ iterum atque iterum coram deo, il Papa ha raggiunto un’altra certezza, non quella di restare e continuare, ma di andare e farsi da parte. Dunque, capisco il severo rigore metafisico di Radaelli che però, forse e sottolineo forse, non fa i conti con la Volontà di Dio. E’ il Signore libero di sparigliare le attese e tutte le carte in tavola e di condurre il cammino della Chiesa come e dove vuole? Pur restando nel solco della Tradizione, dentro il rigore dogmatico cui la Tradizione richiama, resta comunque possibile un percorso imprevisto e imprevedibile, un intervento sorprendente ma provvidenziale, una irruzione straordinaria di Dio nella Storia che, attraverso la coscienza di un Suo umile servitore, spinge in un oltre che altrimenti non sapremmo raggiungere. Insomma la libertà di un uomo ha senso ed è feconda di bene, se innestata in Cristo, nella Sua libertà, nella Sua Volontà. Chi o cosa può escludere che questa rinuncia sia voluta e determinata da Dio?

Ruben02 ha detto...

Da ambienti Vaticani confidenziali bene informati, si vocifera di eventuale Papa "extra Conclave"

Andrea ha detto...

Pur restando nel solco della Tradizione, dentro il rigore dogmatico cui la Tradizione richiama, resta comunque possibile un percorso imprevisto e imprevedibile, un intervento sorprendente ma provvidenziale, una irruzione straordinaria di Dio nella Storia

Mi sembrano parole che richiamano pericolosamente i comizi agostani dei ciellini

Marco P. ha detto...

Dal sito dell'Ansa:

CITTA' DEL VATICANO - "Il Papa sta prendendo in considerazione la pubblicazione di un Motu proprio" per precisare alcuni punti sul conclave. Lo ha detto padre Federico Lombardi aggiungendo: "Non so se riterrà necessario fare una precisazione sulla questione del tempo dell'inizio".

"Il Papa - ha riferito ai giornalisti Padre Lombardi - sta prendendo in considerazione la pubblicazione di un Motu proprio, nei prossimi giorni, ovviamente prima dell'inIzio della sede vacante, per precisare alcuni punti particolari della Costituzione apostolica sul Conclave che nel corso degli ultimi anni gli erano stati presentati. Non so se riterrà necessario od opportuno fare una precisazione sulla questione del tempo dell'inizio del Conclave". Padre Lombardi ha aggiunto: "Se e quando il documento verrà pubblicato lo vedremo. A me risultava, ad esempio, lo studio di qualche punto di dettaglio per la piena armonizzazione con un altro documento che riguarda il Conclave, cioé l'Ordo Rituum Conclavis. In ogni caso la questione - precisa il direttore della sala stampa della Santa Sede - dipende dalla valutazione del Papa e se vi sarà questo documento verrà reso noto nel modo opportuno".

rt ha detto...

e non è forse questo filosofico concetto, in sostanza, la stessa cosa che sosteniamo in tanti da giorni, su vari luoghi mediatici, e per cui veniamo presi a pesci in faccia sul web con ingiurie del tipo seg.:

"Ma siete crudeli, disumani, non vedete....non capite la debolezza di anziano, non avete carità per il povero papa....Ci siete voi al suo posto?? andateci voi in mezzo alle serpi! andateci voi ad affrontare quei marosi, quei nemici, quei grovigli ! state comodi e giudicate, siete ingrati, ciechi, STOLTI !!" (ovvero: vergognatevi ! su questo fronte e annessi argomenti....)

e fioccano dai blogger SAPIENTI simili invettive e complimenti, come se tutti quelli che sostengono la realtà della Grazia di stato donata da Dio a TUTTI coloro che rivestono un qualsiasi ruolo di autorità e responsabilità, venissero poi abbandonati da Dio nella sofferenza, come stracci inutili.

La verità è che moltissimi cattolici hanno perso il senso della Croce (penso ad alcuni blogger qui ed anche alla egr. sig.ra Lancellotti che, pubblicata su MIl e altrove si è permessa di chiamare "stolti" coloro che ragionano secondo Dio, come Baronio o tanti laici, (compresi gli atei tipo Veronesi e tanti giornalisti).
Cara sig.ra Lancellotti, sì, siamo stolti per Cristo ! ragioniamo secondo Dio e non secondo gli uomini (o donne materne e "pietose"), tutti ben dimentichi dei Santi Martiri il cui sangue ha fecondato la Chiesa.
Dimentichi di quell'incontro (narrativo, certo, ma misticamente vero):
"Quo vadis Domine ?
Eo Romam, iterum crucifigi !

La verità e che tanti cattolici convinti tradizion-isti hanno perso del tutto il senso della RREALTA' DEL CORPO MISTICO, ci dui noi siamo membra, Cristo è Capo invisibile Divino, e il Papa Capo visibile.
Pensiamo che il Corpo Mistico sia una favola d'altri tempi, oggi bisogna essere EFFICIENTI.
Ma Dio non vuole al suo servizio persone efficienti, sicure delle PROPRIE risorse, bensì con-fidenti totalmente in Lui, solo in Lui.

(ma poi.....
favola per favola, che direbbe oggi il romano Menenio Agrippa, V sec. A. C., a noi cristiani che crediamo (?) nel Corpo Mistico ?)

Anonimo ha detto...

"Da ambienti Vaticani confidenziali bene informati, si vocifera di eventuale Papa "extra Conclave"

ma che vuol dire???

Anonimo ha detto...

Radaelli ci offre un ottimo spunto.

rt ha detto...

sul gravissimo evento ritengo che OGNI opinione sia opinabile e discutibile, poichè non infallibile, dunque pongo 3 domande:
1- Chi o cosa può escludere che questa rinuncia sia voluta e determinata da Dio?
è reversibilissima:
Chi o cosa può GARANTIRE che questa rinuncia sia voluta e determinata da Dio?
nel dubbio -poichè OGNI OPINIONE è opinabile e fallibile- si assiste ad un gesto quanto meno imprudente (nel senso di Prudenza, Virtù cardinale, non diplomatico-mondana!) da parte del Supremo Pastore.

2 - se davvero dimettendosi, (o abdicando) il papa voleva affidare il Gregge in mani più sicure, perchè non ha NOMINATO UN SUCCESSORE, degno di stima ? in ogni Monarchia ciò è possibile, e anche un papa può farlo, o no ?

3 - alla gent. sig.ra Lancellotti chiedo: anche Redaelli (tra milioni di cattolici piccoli e grandi nel mondo) è uno STOLTO ?

Luisa ha detto...

Posso capire e anche far mie, certe analisi, apprensioni, domande, mi rendo conto già sin d`ora a quali interpretazioni e strumentalizzazioni si sta prestando la decisione del Papa, ancora oggi ho letto da Raffaella un intervento di padre Gheddo che parla di "svolta epocale perché apre alla Chiesa una via nuova che favorirà l'annunzio della salvezza e di prospettive nuove", sembra che ci sia un prima e un dopo la scelta di Papa Benedetto, il dopo evidentemente non può che essere nuovo, moderno, rivoluzionario.
Vedremo.
Ma se posso capire, nel contempo vedo e ascolto un uomo logorato e malato ( vedi articolo di Tosatti), usato nel corpo e nel morale (vigore del corpo de dell`animo), che non ha più la forza di tenere il timone e di continuare ad affrontare tempeste, ammutinamenti, e schifezze varie.
Non ha più la forza e ragionevolmente, tenendo conto della realtà della sua salute che si è degradata in modo impressionante questi ultimi mesi, e della realtà di una Chiesa lacerata ma che reputa ha bisogno di un Pastore vigoroso che possa andare anche per il mondo per abbracciare i cattolici, si fa indietro.
È una decisione grave, ma chi siamo noi per sapere come il Signore agisce nella storia, perchè escludere che quella sia la volontà e il disegno del Signore anche se a noi sembra ancora incomprensibile e per taluni resterà inaccettabile e deplorevole?

Poi un altro lettore anonimo ha detto...

c'è un articolo di Blondet (Quel tecnico sul soglio) che sarbbe bello citare per intero ma è disponibile solo ai lettori paganti; cito solo un paragrafo in sintonia con Radaelli:

È facile prevedere che un giorno o l’altro un prossimo Papa, affacciandosi al balcone, si trovi subissato dal grido proveniente dalla piazza: «Dimettiti! Dimettiti!». Non credano i cardinali che vanno al conclave con le loro talari porpore e i loro anelloni d’oro che tutto torni come prima . Dopo tanta predicazione contro «il relativismo», Ratzinger ha relativizzato la funzione di Petrus. Forse – consoliamoci un po’ – d’ora in poi saremo tutti meno «papisti», come troppi di noi erano diventati dopo lo sconvolgimento conciliare: oscurate o rese ambigue tutte le certezze della fede dall’«aggiornamento», dalla «pastoralità» che di fronte alle eresie crescenti interne al mondo cattolico ha rifiutato di riaffermare solennemente la dottrina, dal potere «magisteriale» improprio preso dalle conferenze episcopali cui fu permesso di derogare dalle regole generali, dalla riduzione dell’inferno a «vuoto» e dunque alla salvezza eterna per tutti (ma allora perché Cristo è morto per salvarcene?), insomma nella grande confusione «dove il cattolico non sa neanche più qual è il valore primo del suo cattolicesimo», noi semplici ci si aggrappava al Papa: quello che dice lui sarà pur la verità.

Ci si aggrappava al Papa....e ora il Papa si è dimesso.Allora si difendono e giustificano le dimissioni (si veda per esempio la strenua e convinta difesa da parte del capo di CL) cercando di non pensare al futuro ("Dimettiti!! Dimettiti!!!")....

Cesare Baronio ha detto...

Radaelli conferma egregiamente quel che dicevo io stesso. Si traggano quindi le conclusioni...

Annarita ha detto...

Certo in un'epoca come la nostra non è stato un gesto senza conseguenze per qunto riguarda la coerenza e il coraggio. Come si fa ora a dire ad una sposa o ad uno sposo che non possono divorziare, che non possono mollare, che la graiza li sorreggerà anche nelle tribolazioni ed incomprensioni? Se molla il Papa possono mollare tutti. Un elogio ai disertori di ogni razza, quando siamo deboli, quando, siamo stanchi, quando siamo vecchi o ammalati o abbiamo qualcosa di meglio da fare, perchè rimanere fedeli al prorpio dovere di stato? Se molla il Papa, mollare è lecito. Questo è ciò che percepisce l'uomo semplice.

Anonimo ha detto...

ah quelli di CL acclamano alle dimissioni, come fosse una grazia ? ! ?
e ti pareva!
bene, ora capisco....
stavo tempo fa su un loro blog, per certi versi interessante nel vivace scambio di idee, col gestore che vuole convertire vari troll atei ecc....leggevo però certi dialoghi molto sgangherati quanto a dottrina cattolica; c'era anche tra loro un tizio (che però diceva di essere fan del papa, neo-converito, gioioso nonno carismatico), nei cui commenti contorti e scanzonati non si capiva mai il filo logico..., una gran confusione di idee, misture di fede sentimentale e vaghe fantasie personalissime, stramberie eretiche come solo quelli del RnS sanno elaborare (secondi ai NC)....e poi, senza alcuna coscienza della gravità dell'evento, senza alcuna meditazione sulle ripercussioni nella Fede e nella situazione generale della Chiesa, nelle certezze frantumate dei piccoli, (nel maremoto in corso) all'indomani del giorno 11, arciconvinto dice tutto giulivo:

"ma ragazzi, allegria... lo capite o no che il papa ha parlato DIRETTAMENTE con Dio e Dio gli ha detto sicuramente:

"Dimettiti !"
e lui ha risposto: "Obbedisco (per il bene della Chiesa ovviamente)"!
(come Garibaldi a Teano?)
ma da dove traggono queste certezze simili pseudo-mistici, tutti invasati, tutto-cuore-tutto-bello-lode-lode, tutti VOCATI, tutti mandati in missione speciale, fuori da quella QUOTIDIANA e usuale, troppo di routine: ecco ci vuole un quid di eccezionale, tempestoso (sturm und drang, imprevedibile e sorprendente, da poter dire: ohhh che bella novità...) fuori dal sentiero noto, troppo umile e normale....come possono essere tanto sicuri di CERTE "chiamate dall'alto" (>lo Spirito soffia dove/quando vuole, tu non sai donde viene dove va ecc...) non si capisce proprio!
sapete, volevo anche chiedere a qualcuno di voi di intervenire in quel blog, dove si spiega il Vangelo in modo assurdo, con mega strafalcioni e interpretazioni SOGGETTIVE chi più ne ha più ne metta, perchè poteste dar loro una "correzione di rotta" e aprirgli gli occhi ottenebrati, ma poi....visto che qui la maggior parte dei bloggers la pensava come loro, convinti della "provvidenzialità" delle dimissioni, allora ho rinunciato.
Beth

don gianluigi ha detto...

Secondo me il prof. Radaelli ha mille ragioni quando afferma la necessità che la Chiesa, e il Papa per primo, ritorni a servire la Verità con un linguaggio chiaro (dogmatico) che offre la certezza della fede a tutti, come afferma nel suo ultimo libro. Ha ragione quando richiama il ruolo di Pietro non solo come funzione, bensì come nuovo stato di vita, costituito dalla Grazia di Nostro Signore, (da Simone diventa Pietro) ma ha torto quando esclude l'eccezione, approvata dalla Somma autorità e inserita nel CIC. L'eccezionalità non sta a noi deciderla che non possiamo avere la precisa cognizione di causa, ma solo al Papa. Il pericolo che si sta profilando è che, invece, le dimissioni vengano considerate come la scelta naturale di chi non si sente più in grado di svolgere al meglio la sua missione.

Felice ha detto...

Ratzinger e' uno dei piu' grandi teologi della storia della Chiesa, probabilmente il piu' grande tra quelli viventi. E' un innamorato di Cristo e della Chiesa. Se ha fatto questo gesto probabilmente avra' motivi che non conosciamo ancora, ma senz'altro molto gravi. Aspettiamo qualche tempo a tracciare giudizi sommari, probabilmente fra qualche tempo tutto sara' piu' chiaro. Credo che in questo momento l'unica cosa sensata da fare sia pregare per Lui e per la Chiesa.....

Anonimo ha detto...

eziologia
(=da quante parti è mancata la preghiera ESSENZIALE a sostegno del Pontefice)in un'interessante analisi:

«Cristo – scrive ancora Pio XII – ha bisogno delle Sue membra. Anzitutto perché la persona di Gesù Cristo è rappresentata dal Sommo Pontefice, il quale per non essere aggravato dal peso dell’ufficio pastorale, deve rendere anche altri in molte cose partecipi della sua sollecitudine, e deve essere ogni giorno alleggerito dall’aiuto di tutta la Chiesa supplicante». Vien da chiedersi allora se a Benedetto XVI sia mancato chi condividesse con lui il peso dell’ufficio pastorale. Lo scenario del Collegio cardinalizio e della Curia romana che è sotto i nostri occhi sembra esser tutt’altro che rassicurante in questo senso. Ci si chiede altresì se l’ «aiuto della Chiesa supplicante» sia stato sufficientemente efficace. La lex orandi, che ha la sua massima espressione nella Sacra Liturgia, da 50 anni a questa parte ha pesantemente decurtato le preghiere che quasi “ogni giorno” il Messale Romano voleva si elevassero da tutto l’orbe cattolico per il Romano Pontefice."

http://www.corrispondenzaromana.it/riflessioni-sulla-santita-della-chiesa-e-sulla-scelta-di-un-papa/

altro effetto devastante dell'alterazione della Liturgia, causa di "suicidio della Chiesa" come disse il card. Pacelli nel 1936.
Si sta tutto avverando, giorno per giorno.

don Camillo ha detto...

Troppo esagerato Radaelli. Oramai è fatta! Vediamo che Papa la provvidenza manderà, magari B16 potrà fare LUI da antiPapa. Chissà!

Anonimo ha detto...

Piceno dice,

San Celestino ha fatto, quindi la presunzione è che la dimessione di un Santo Padre è lecita, e può essere anche la voluntà di Dio per un specifico successore...

La questione è teologica, va molto oltre le limiti di una filosophia estetica, anche ottima...

Anonimo ha detto...

Nonostante la scrittura a tratti involuta, il contributo di Radaelli è senza dubbio interessante. La sostanza dell'argomentazione è robusta e merita un attenta valutazione, a differenza delle solite irrispettose uscite di don Camillo (che ha sempre mostrato un complicato risentimento personale contro B16, come lo chiama lui, frutto, chissà, di qualche presunto sgarbo subito o qualche presunta aspirazione frustrata).

hpoirot ha detto...

"Vedo il Santo Padre in grande angoscia. Egli vive in un palazzo diverso da quello di prima e vi ammette solo un numero limitato di amici a lui vicini. Temo che il Santo Padre soffrirà molte altre prove prima di morire. Vedo che la falsa chiesa delle tenebre sta facendo progressi, e vedo la tremenda influenza che essa ha sulla gente. Il Santo Padre e la Chiesa sono veramente in una così grande afflizione che bisognerebbe implorare Dio giorno e notte".

(1820 - Beata Anna Caterina Emmerick).

Anonimo ha detto...

Malachi Martin, nella sua ultima intervista all’Art Bell Show, parlava di un Anti-Papa.
Un ascoltatore chiamò dall’Australia, e disse che un Gesuita gli aveva rivelato che nel Terzo Segreto è rivelato che vi sarà un Papa che sarà completamente sotto il controllo del diavolo. Malachi rispose: “sembrano essere le parole esatte del Segreto.”
Papa San Pio X disse di aver avuto una visione, ed in questa visione egli aveva visto il suo successore fuggire sopra i corpi morti dei suoi confratelli, e che questo Papa sarebbe andato in esilio. Si sarebbe nascosto, avrebbe dovuto mascherarsi per nascondere la propria identità. Avrebbe vissuto in ritiro, ma infine sarebbe stato scoperto ed avrebbe sofferto di una morte crudele.
Posso concludere con certezza che queste profezie potrebbero realizzarsi durante il Pontificato di Benedetto XVI. Una delle ragioni per cui credo una cosa del genere, è perché conoscevo personalmente lo stigmatista romano, Antonio Ruffini. Lo conoscevo da quasi 20 anni. Egli ricevette le stigmate visibili nel 1955, ed era anche particolarmente stimato da Papa Pio XII, quel Pio XII che autorizzò la costruzione di una cappella nel punto esatto in cui Ruffini aveva ricevuto le stimmate.
Chiesi a Ruffini, di punto in bianco, “Cosa mi può dire della Consacrazione della Russia? Sarà Papa Giovani Paolo II a consacrare la Russia?” e Ruffini rispose: “No, non sarà Papa Giovanni Paolo II. Non sarà neanche il Papa subito dopo di lui. Ma quello dopo ancora, egli sarà colui che consacrerà la Russia.”
Ciò lascia solo un pontificato a cavallo tra Giovanni Paolo II ed il suo secondo successore. Egli potrebbe essere il Papa del Castigo, quel papa che Pio X vide nella sua visione. Come disse la Madonna in una delle Sue apparizioni: “Roma subirà una grande rivoluzione.” Ecco quando avverrà il massacro in Vaticano. Ed il Papa fuggirà da Roma sotto mentite spoglie.
(cfr.:“La falsa chiesa dell’oscurità” vista dalla B. Emmerich, che la chiama "la nuova chiesa eterodossa di Roma", frutto di una rivoluzione, in atto da mezzo secolo, ora avviata alla fase culminante, con tanti vescovi eretici e ribelli)
------------------
riportato su fidesetforma:

http://fidesetforma.blogspot.it/2010/05/padre-martin-e-il-terzo-segreto-di.html

Anonimo ha detto...

anche la B. Emmerich vide una "forte opposizione tra due papi"; se nella situazione attuale si verificherà questa coesistenza, quale dei due dovremo seguire:
papa o antipapa ?

l'"anteprima" di don Camillo temo che sia attendibile, date le premesse storiche recenti e remote dell'attuale caos.
Attualissimo il ritratto della "nuova Chiesa" fatto dalla Emmerich:
Ho visto una strana chiesa che verrà costruita contro qualsiasi regola - così come la nuova chiesa eterodossa di Roma. La Chiesa è in grave pericolo. ...
La Chiesa viene minata sempre più abilmente alle sue fondamenta. Ho visto molti pastori permettersi di farsi prendere da idee che erano e sono pericolose per la Chiesa. Stavano costruendo una grande, strana e stravagante Chiesa. Chiunque era ammesso al suo interno, per poter essere uniti ed avere gli stessi diritti: Evangelici, Cattolici, sette di qualsiasi descrizione. Così sarebbe stata la nuova Chiesa. Ma Dio aveva altri progetti".

---------
dunque vedremo sempre più definirsi i lineamenti e le strutture di questa falsa chiesa ecumenista-indifferentista, preparata a lungo grazie alle aperture conciliari, col dialogo che, sostituito alla missione apostolica, l'ha sfigurata riducendola a chiesa fumogena, "inclusiva" di mille eresie e sette, una ONU delle religioni false.
Se vogliamo restare cattolici, dovremo tenerci alla larga da quella confederazione di sette, che non è la Chiesa di Cristo.

Anonimo ha detto...

Anch'io penso che in linea di principio ha ragione Radaelli: una cosa che non doveva accadere è accaduta, e ne prendiamo atto, preparandoci alle conseguenze (pregando che i mali siano almeno attenuati e possibilmente "abbreviati", secondo la promessa di Gesù stesso).
Poi naturalmente, dato che si suol dire "cosa fatta capo ha", come osserva don Camillo, certo possiamo pensare che Dio (SE vorrà, badiamo, perchè Dio può anche mandare castighi, di cui la Chiesa ha urgente bisogno: pensiamo alla grande tribolazione, necessaria per la Sposa dell'Agnello), potrà trarre un bene da questo guaio attuale. Il fatto è però che l'evento si configura come manifestazione progressiva delle Scritture, laddove si parla del katechon* (S. Paolo) poichè l'autorità suprema del Pontefice, ORA tolta di mezzo dalla prepotenza delle correnti disgregatrici della Chiesa, di varia natura (pluralismo, massonismo, collegialismo ecc.) favorirà l'ascesa di tanti poteri nemici della Chiesa, DENTRO la Chiesa, pronti a sconvolgerne l'assetto, in vista dell'insediamento del "rivale" di Cristo. Lo si capisce dalla sicurezza con cui tantissimi -cattolici e laicisti- acclamano al gesto "rivoluzionario".
E il gesto in effetti lo è.
E' successo qui proprio come nel cv2: una porta che non si doveva aprire, si è aperta (alle eresie in nome dell'ecumenismo et-et); una DIGA che doveva reggere, si è ROTTA, e l'inondazione avverrà, senza più freni e trascinerà a valle tante cose che dovevano resistere, essere protette e proteggere (S. Liturgia di sempre).
Quindi, seguendo il pensiero di don Camillo, io gli chiedo:

SE veramente B16 sarà "antipapa", dovremo capire QUALE dei due pastori dovremo seguire ?
chi ci farà "lume ai passi" per non inciampare e scegliere la strada giusta ? papa o antipapa ? chi è dei due quello che seguirà l'AGNELLO senza macchia ?
qui la confusione aumenta. Ma il Magistero perenne -il "Pietro di sempre"- ci mostrerà con chiarezza colui che sarà il vero seguace del Divino Pastore, che rifonderà la sua Chiesa, ripartendo dal piccolo Gregge, che sarà dapprima ridotto ai minimi termini
(cfr. Paolo VI quando predisse: "Prevarrà un pensiero non cattolico, ma esso non sarà mai la Chiesa. Bisogna che rimanga un picccolo Gregge....» e indubbiamente esso sarà perseguitato dal falso gregge, seguace dell'antipapa, che sosterrà dottrine false e la chiesa "dell'oscurità", che confonderà sempre più la vera Fede
...............
*mi riferisco a quella ripetuta esclamazione del filosofo Cacciari risalente ad anni recenti:

Il Papa deve smetterla di fare il KATECHON !
ed eccolo accontentato.
Dio stesso ha permesso che ciò accadesse, in avveramento delle profezie scritturali.

(anche Caifa, nel processo a Gesù, pronunciò una frase che avverava= rendeva manifesto l'avverarsi concreto delle Scritture: "E' bene che uno solo muoia per tutto il popolo" e lui, Caifa, non si rendeva conto di quanto fosse IN FIERI ciò che diceva. Così accade oggi, fatti che si avverano, per bocca anche di atei)

vs

Marco P. ha detto...

Già che si voglia non lasciarmi dire qualche cosa è indicativo, a meno che si abbia la certezza che ciò che si sostiene è Vero, nel qual caso ciò sarebbe somma Carità.

Radaelli, ripeto, pone dei quesiti, argomentandoli; tra l'altro nella parte terminale del suo scritto egli sottolinea il valore "scientifico e quindi del tutto ipotetico" delle sue osservazioni.
Queste sono, in estrema sintesi su due piani:
- legalmente le "dimissioni" non sono possibili perchè inficerebbero il principio di non contraddizione in quanto il Papa nella sua funzione non è onnipotente rispetto al suo essere o non-essere Papa.
- metafisicamente e misticamente le "dimissioni" non sono possibili perchè lederebbero - su un piano a questo punto storico ma non metafisico e veritativo - il vincolo unico, dato da Dio, che l'accettazione del ruolo di Papa al momento dell'elezione si crea con l'essere della persona che accetta, vincolo che è eterno e quindi immutabile. Il non-essere Papa materialiter può venire solo da Dio, con la morte del corpo, ma spiritualmente essendo l'anima immortale ed essendovi questo vincolo eterno, il Vicario di Cristo lo è in eterno. Quindi le "dimissioni" sarebbero non veritative.
Per queste due ragioni, delle quali la seconda esposta fonda a sua volta la prima, è richiesto di recedere dalla decisione umana delle "dimissioni" poichè, nella tesi, queste porterebbero ad uno scollamento ulteriore, oltre a quanto sta già avvenendo, tra Chiesa reale e Chiesa metafisica, e quindi visibilmente (la nostra parte corporea ha necessità della visibilità della Chiesa incarnata nel suo Pontefice in terra) si genererebbe una pericolosa euforia dei nemici della Chiesa che potrebbe gettare nello sconforto tantissimi fedeli, ancorché in ogni caso, come è ribadito, la vittoria è di Cristo e della Verità.

Non mi sembra che si spalanchino scenari di sedevacantismo in quanto lo scritto parla si di un antipapa, ma il Papa resterebbe comunque pur se auto-dimissionato.

Personalmente non dico di aderire a questa tesi, ma essa mi sembra abbia il pregio dell'essere argomentata, cosa di di questi tempi in cui si vuol dogmatizzare l'indogmatizzabile, è già qualche cosa.

giuseppe ha detto...

Penso che mi sarà consentito intervenire per rispondere garbatamente e in sintesi all'attacco scomposto di Trypudio nell'altra discussione, e a quelli di altri, che considero del tutto ingiustificati. Mentre ringrazio Marco P. della civile interlocuzione.

Il mio ragionamento era e resta chiaro; permettetemi di ribadirlo in breve e anche di precisarlo.
Il Radaelli, nel levare il suo appello, ha formulato una precisa IPOTESI teologica, le cui conclusioni si possono così riassumere:

1. Il papa validamente eletto, chiunque esso sia, non può MAI rinunciare volontariamente alla carica, a motivo dell'essenza metafisica del suo vicariato.
2. Una "rinuncia" che non di meno fosse fatta, come questa di Benedetto XVI, resta invalida ed inefficace perché non può negare ciò che è stato definitivamente affermato.
3. Le norme canoniche che sembrano consentirlo sono disposizioni ingiuste, alla stessa stregua delle leggi che contraddicono il diritto naturale, quindi da considerare tamquam non essent.
4. Pertanto, ove BXVI non revocasse la volontà manifestata, e si procedesse in Conclave a una nuova elezione, l'eletto sarebbe un antipapa, mentre il primo, benché refrattario, conserverebbe l'ufficio formaliter, usque ad mortem.

In questa ipotesi, che 'autore dice di formulare "scientificamente" sul piano filosofico-teologico, ho letto quel che chiunque vede, ossia un percorso che - nel caso che gli eventi muovessero in direzione opposta a quella invocata - condurrebbe a una posizione di sedevacantismo dichiarato e professato (naturalmente ove dall'ipotesi scientifica si passasse alla tesi affermata come certa), nell'immediato al momento dell'elezione dell'antipapa o, certamente (per cogliere lo spunto pertinente di Marco P.), al momento del decesso dell'attuale Pontefice.

In questo senso ho annotato che la condivisione - recezione di una tale tesi costituirebbe per molti che sono incerti l'occasione per abbracciare una posizione certa e stabile. Non c'é nessuna accusa al blog o alle persone in questo rilievo: solo una constatazione. Mi rendo conto che posso avere urtato delle sensibilità e me ne scuso.

Infine, Vi è già noto che non condivido l'ipotesi di Radaelli, come non condivido le incertezze di molti.
Constato ora, con sincero compiacimento - e se qualcuno continuasse a mettere in dubbio la sincerità di questo mio sentimento peste lo colga! - che state prendendo con le pinze l'ipotesi in questione e molti se ne dissociano. Spero che questa colpa non mi sia imputata, e vi ringrazio della pazienza.

don Camillo ha detto...

Andrei cauto nel citare la Emmerich è noto e arcinoto che le sue visioni furono "interpretate" anzi censurate del suo padre spirituale, perché avrebbero "troppo" turbato le coscienze. Così come chi si ostina a tirare in ballo la terza parte del Segreto di Fatima, come se il Signore o la sua Santissima Madre siamo "impossibilitati" ora oggi nel dire "altre" parole per noi. Il fatto è che il Signore oggi ci chiede di camminare SOLO guidati dalla Fede e non dalle visioni. Lo dimostra il fatto che nessun santo veggente ha avuto la Grazia di profetizzare una abdicazione così anomala, così drammatica per certi versi.

Oggi sono terminati gli incensi "per la coraggiosa scelta" e sono apparse le prime spine: carte "segrete" che presto non lo saranno più su arcinote lobby gay e inciuci mafiosi che avrebbero influenzato un Papa (ricattato ricattabile?) incapace di mantenere le promesse di inizio pontificato.

Ma questo è un bene "tanto peggio tanto meglio" perché così le trame dei capo cardate potrebbero svanire davanti ad un "Papa di transizione" veramente pio e Santo come un Comastri, per esempio. Che ridarebbe credibilità mondiale ad un papato completamente dissolto nel Mondo e dal Mondo.

Anonimo ha detto...

intanto l'apostasia galoppa senza freni. Una notizia, che mi pare tremenda, perhè mostra lo stravolgimento totale della Fede, VOLUTO dai pastori, a danno del gregge inerme:

"Il parroco di MODENA, don Ivo Seghedoni della parrocchia di San Pio X (...ironia della sorte, proprio San Pio X!) ha sostituito il Credo con un testo certamente discutibile e che si presta a severe critiche.
Sin da una prima lettura presenta evidenti errori dottrinali, avvallando, se pur implicitamente, alcune teorie eretiche. (Umanizzazione di Gesù Cristo tentato da Satana; dissacrazione della Chiesa -da cui è annullato ogni riferimento mistico e trascendentale; livellamento della Fede cattolica; stravolgimento del dogma dello Spirito Santo e della resurrezione della carne.....)

http://blog.messainlatino.it/2013/02/parroco-di-modena-stravolge-il-testo-e.html

(è trascritto il testo del Credo modificato, inconcepibile!! questo d imostra che stanno proprio fondando una FALSA CHIESA, per inculcare falsa fede, falsissimi dogmi ....tutto un PACCHETTO di modifiche OGM)
----------

e chi li corregge ora questi signori sempre più liberi di "interpretare" a loro piacimento Vangelo e Dottrina ?
chi li rimetterà in riga ?
e i fedeli assorbono come spugne, tranne alcuni più svegli, rarissimi nantes....

Anonimo ha detto...

guardate...guardate, figli di Dio, pecorelle del Signore Gesù!
leggete la parte finale di quel Credo adulterato:

"Credo la resurrezione della carne, credo che essa non sia premio per una vita irreprensibile, ma dono per tutti coloro che sanno riconoscerci peccatori e si mettono umilmente in cammino affidandosi all'amore e alla misericordia di Dio."
!!!!!
dono per tutti.....senza NE' PREMI NE' CASTIGHI, COME DICE il Catechismo di S. Pio X !
-----------------
vi rendete conto del disastro ?

quel discorso è PROTESTANTE, nè più nè meno !!

Don Camillo, la prego, Areki, don Gianluigi, sacerdoti devoti e fedeli al Signore, dite qualcosa a quei poveri fedeli portati al macello, che li salvi dal BURRONE dell'apostasia: secondo voi devono andare ancora quelle Messe dove saranno COSTRETTI a recitare quel credo apostata, suggerito da satana ?

e se questo esempio sciagurato si diffonde a macchia d'olio nelle altre diocesi, che cosa dobbiamo fare ?
non andare più a Messa ?
urlare, alzarsi in piedi, pestare i piediopporsi...obiettare in Chiesa contro il parroco "mi rifiuto!" ?
...o scappare via ? e dove ?
che cosa dobbiamo fare, benedetti sacerdoti? ditecelo voi....

rm

Gederson Falcometa ha detto...

Ciò che appare è che le cose sono diventate incomprensibili, mentre i problemi del Concilio Vaticano II, ogni giorno che passa diventano più chiare.

In ciò che riguarda il testo Radaelli, ho avuto la stessa impressione che Mic a cui aggiungo che: se il caso è di rigetto di una grazia ricevuta, poi, è anche di una mancanza di fede. In questo caso, io non sono in grado di misurare le conseguenze. Per il testo ancora può vedere chiaramente che le ragioni addotte da Benedetto XVI, non sono motivo di una rinuncia papale. Considerando le centinaia di Papi che si sono trovati nella stessa situazione di Papa Benedetto XVI. Così, il suo atto basato nelle ragioni presentati, è una rottura.

È interessante notare che, già fanno i primi passi verso la pensione papale, perché se aspetta un documento papale dove se prevede di anticipare il conclave per eleggere il nuovo papa. Se il documento viene fuori, avremo legislazione per due conclavi: uno per dimissioni e un altro per la morte di un papa.

by Tripudio ha detto...

Visto che tra i commenti un certo "giuseppe" ha parlato a sproposito di don Curzio Nitoglia, vorrei segnalargli un articolo scritto da don Curzio contro il sedevacantismo in tutte le versioni hard e soft: La tesi di Cassicìacum - il papato materiale - per un dibattito sereno [cliccare link qui].

Col passare dei giorni mi rendo conto sempre di più del momento drammatico che sta attraversando la santa Chiesa.

E divento sempre più allergico alle chiacchiere inutili dei "giuseppe" che non avendo cose più serie da fare nella vita, passano su questi blog a seminare fandonie e divisioni.

Gederson Falcometa ha detto...

"Col passare dei giorni mi rendo conto sempre di più del momento drammatico che sta attraversando la santa Chiesa".

Forse la rivoluzione si trova ad affrontare il suo colpo finale. Il problema non è solo le dimissioni del Papa, ma il suo successore di cui principale nome è quello del cardinale Ravasi. Se lui viene eletto, la situazione sarà molto peggio, perché si può sospettare che egli è un agnostico, come se può leggere:

Il Pavonazzo. Ravasi o dell’agnosticismo - http://www.papalepapale.com/develop/il-pavonazzo/

Sua Vanità il futuribile Paolo VII. La campagna elettorale di Ravasi - Francesco Colafemina - http://www.papalepapale.com/develop/sua-vanita-il-futuribile-paolo-vii-la-campagna-elettorale-di-ravasi/

Pagina del facebook: Ravasi? No, grazie - Cattolici apostolici romani che non vogliono un papa ateo - https://www.facebook.com/RavasiNoGrazie

don Camillo ha detto...

Comunque l'altra faccia della medaglia estremizzando il pensiero di Radaelli non è poi tanto lontano dal sedevacantismo che riporto solo per una lettura critica.

http://www.unavox.it/Documenti/Doc0486_Comunicato_IMBC.html

Utilizzando un linguaggio calcistico B16 ha dato un assist formidabile a casa Verrua Savoia.


Anonimo ha detto...

...
Nella già drammatica situazione della Chiesa, il gesto odierno indebolisce ancora di più la barca apostolica scossa dalla tempesta. E' vero infatti che questo gesto riconosce l'incapacità e la non volontà di Ratzinger di governare la Chiesa, ma è vero anche che porta a compimento, come detto, la disciplina conciliare di discredito della gerarchia ecclesiastica. Solo l'elezione di un vero Successore di Pietro potrebbe porre fine a questa crisi di autorità, ma la composizione del corpo elettorale lascia presagire - a vista umana - che la notte sarà ancora più fonda, e l'alba ancora lontana.
Che Dio ci assista, con l'intercessione di Maria Santissima, e dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.

VISnews ha detto...

....
Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede ha precisato che la data del conclave è fissata dalla Congregazione dei Cardinali durante la sede vacante, indipendentemente da un possibile Motu Proprio del Santo Padre per specificare alcuni dettagli della Costituzione "Universi Dominici Gregis".

Riferendosi al tema della Fraternità Sacerdotale di San Pio X, Padre Lombardi ha riaffermato che la data limite del 22 febbraio per la soluzione di tale questione è pura ipotesi. Benedetto XVI ha deciso di affidare al prossimo Papa la questione, per cui, non ci si deve aspettare una definizione dei rapporti con la Fraternità prima della fine dell'attuale Pontificato.

Infine Padre Lombardi ha confermato che la Commissione dei Cardinali (Julián Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi), incaricata dal Santo Padre di elaborare un rapporto sulla Santa Sede, ha compiuto un lavoro i cui risultati sono conosciuti esclusivamente dal Papa. I Cardinali non concederanno interviste, né commenteranno in alcun modo i risultati di detto rapporto.

Pubblicato da VISarchive 02 - giovedì, febbraio 21, 2013

giuseppe ha detto...

Riprendendo lo spunto offerto sopra da don Camillo, si nota in effetti uno scompaginamento/rimesolamento di certe posizioni. L'ipotesi di Radaelli vede un Papa nel pieno delle sue funzioni anche dopo l' "impossibile" rinuncia, a fronte di un Conclave che si appresterebbe a eleggere un antipapa; quella di Verrua Savoia un papa senza governo a fronte di un Conclave potenzialmente in grado di eleggere un "vero" Papa.

In questo marasma, Benedetto XVI ha appena deciso di sfilare alla CDF l'affare concernente la SPX per affidarlo al prossimo Papa. Che sia lui tra tutti il più lucido?

don Camillo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Epiphanio ha detto...

Interessante l'articolo del prof. Radaelli. Mi sembra però che non abbia presente la distinzione di potere sacramentale e potere giurisdizionale. All'interno della Chiesa il supremo potere di giurisdizione viene dato al Papa, un potere che non deriva dal sacramento.
Non mi sembra appropriato l'analogia delle membra del corpo umano con il Papa per illustrare l'impossibilità della dimissione del proprio essere. L'occhio e il piede umani sono in funzione di tutto il corpo, il loro essere dipende dal corpo. Il Papa è un essere libero.
Penso che la rinuncia del Papa sia metafisicamente possibile, infatti per lo stesso principio di non contraddizione invocato dal prof. Radaelli riconosciamo che il Papa è il Vicario di Cristo con potestà di giurisdizione universale. L'autorità del Papa si conforma come un accidente di relazione in quanto rapporta il Papa a tutta la Chiesa.
Considerando che la Chiesa è una istituzione divina, possiamo dire che la rinuncia del Papa sia misticamente impossibili, in quanto non è conforme a Cristo Capo della Chiesa. Questo comporta un grave problema per i fedeli e la loro apologetica.
In fine, per lo stesso principio di non contraddizione è da escludere un antipapa. Benedetto XVI rinuncia al potere di giurisdizione non al sacramento dell'ordine.

Anonimo ha detto...

Nessuna teologia ha mai affermato che il papato muta la configurazione ontologica dell'eletto, nemmeno la teologia ultra-montanista. Quindi non diciamo sciocchezze per favore.

E.M Radaelli ha detto...

Epiphanio ha detto...
Interessante l'articolo del prof. Radaelli. Mi sembra però che non abbia presente la distinzione di potere sa-cramentale e potere giurisdizionale. All'interno della Chiesa il supremo potere di giurisdizione viene dato al Papa, un potere che non deriva dal sacramento.

Ma nemmeno io faccio derivare il potere giurisdizionale del Papa dal sacramento dell’Ordine: infatti preciso che il Papa, ordinato vescovo come tutti i vescovi, è con l’elezione di Pontefice che riceve un carisma – il carisma papale – diverso da quello pertinente a tutti gli altri vescovi, ad personam, che gli conferisce i tre munus (docendi, regendi e sanctificandi) in un grado che non hanno gli altri vescovi.

Non mi sembra appropriato l'analogia delle membra del corpo umano con il Papa per illustrare l'impossibilità della dimissione del proprio essere. L'occhio e il piede umani sono in funzione di tutto il corpo, il loro essere dipende dal corpo. Il Papa è un essere libero.

Era solo un’analogia: si può prendere l’anima: l’anima non può dire a se stessa: Annientati. La libertà non c’entra: san Tommaso ricorda, nell’articolo citato, che nemmeno Dio può annientare se stesso, eppure Dio è essere sommamente libero.

Penso che la rinuncia del Papa sia metafisicamente possibile, infatti per lo stesso principio di non contraddizione invocato dal prof. Radaelli riconosciamo che il Papa è il Vicario di Cristo con potestà di giurisdizione universale. L'autorità del Papa si conforma come un accidente di relazione in quanto rapporta il Papa a tutta la Chiesa.
Considerando che la Chiesa è una istituzione divina, possiamo dire che la rinuncia del Papa sia misticamente impossibili, in quanto non è conforme a Cristo Capo della Chiesa. Questo comporta un grave problema per i fedeli e la loro apologetica. In fine, per lo stesso principio di non contraddizione è da escludere un anti-papa. Benedetto XVI rinuncia al potere di giurisdizione non al sacramento dell'ordine.


Questo concetto è stato già confutato. In fondo, penso che qui sia in gioco il modo di concepire il pontificato: il Papa o è Vicario di Cristo in senso ontologico, oppure lo è solo in senso funzionale. La tradizione viva della Chiesa, nonché il ragionamento metafisico e il sensus fidelium danno ragione al primo modo di intendere il pontificato.

E.M. Radaelli ha detto...

giuseppe ha detto...

...Il Radaelli, nel levare il suo appello, ha formulato una precisa IPOTESI teologica, le cui conclusioni si possono così riassumere:

1. Il papa validamente eletto, chiunque esso sia, non può MAI rinunciare volontariamente alla carica, a motivo dell'essenza metafisica del suo vicariato.


Per la quale anch’egli, pur Vicario di Cristo, non può però andare contro il suo stesso essere: non può annientare se stesso, il suo essere proprio Vicario di Cristo.

2. Una "rinuncia" che non di meno fosse fatta, come questa di Benedetto XVI, resta invalida ed inefficace perché non può negare ciò che è stato definitivamente affermato.

La legalità canonica su cui si basa non ha valore metafisico, per il punto 1. È piuttosto la legge metafisica di cui sopra che ha valore sulla legge canonica (che è legge positiva, dunque storica e soggiacente a quella superiore), e l’annienta.

3. Le norme canoniche che sembrano consentirlo sono disposizioni ingiuste, alla stessa stregua delle leggi che contraddicono il diritto naturale, quindi da considerare tamquam non essent.

Esatto. Anche le chiarificazioni canoniche date in questi giorni dal Presidente del Pontificio Consiglio per l’Interpretazione dei Testi Le-gislativi, il Card. Coccopalmerio sono di carattere pratico, e nessuna di esse considera l’istituto delle dimissioni di cui all’articolo 332.2 nel loro valore teoretico e metafisico.

4. Pertanto, ove BXVI non revocasse la volontà manifestata, e si procedesse in Conclave a una nuova elezione, l'eletto sarebbe un antipapa, mentre il primo, benché refrattario, conserverebbe l'ufficio formaliter, usque ad mortem.

Confermo l’ipotesi.

In questa ipotesi, che l'autore dice di formulare "scientificamente" sul piano filosofico-teologico, ho letto quel che chiunque vede, ossia un percorso che - nel caso che gli eventi muovessero in direzione opposta a quella invocata - condurrebbe a una posizione di sedevacantismo dichiarato e professato (naturalmente ove dall'ipotesi scientifica si passasse alla tesi affermata come certa), nell'immediato al momento dell'elezione dell'antipapa o, certamente (per cogliere lo spunto pertinente di Marco P.), al momento del decesso dell'attuale Pontefice.

Ma la mia rimane solo un’ipotesi metafisica, non è e non può essere una dottrina, se non allorché fosse recepita dal Magistero. Poi non si può parlare di sedevacantismo, ma di antipapa, che è un’altra cosa.

In questo senso ho annotato che la condivisione - recezione di una tale tesi costituirebbe per molti che sono incerti l'occasione per abbracciare una posizione certa e stabile. Non c'é nessuna accusa al blog o alle persone in questo rilievo: solo una constatazione. Mi rendo conto che posso avere urtato delle sensibilità e me ne scuso. Non è proprio così: se si intende la mia posizione come “certa e stabile”, si è in errore, perché la mia è unicamente una posizione scientifica, ipotetica, nient’affatto dottrinale. La mia è una considerazione che vuole suggerire che il canone in oggetto va studiato nei suoi fondamenti più di quanto sia stato fatto fino a oggi, perché dopo l’abdicazione di Papa Benedetto XVI può darsi che ve ne siano altre, e ciò forse non è la cosa più conveniente per la Chiesa, per il concetto di Autorità, per la forza del dogma, per la forza del Magistero, tutte cose messe qui in grave repentaglio, in un dimezzamento di tutte molto nocivo.

giuseppe ha detto...

E' doveroso ringraziare il Prof. Radaelli delle chiarificazioni offerte cica l'ipotesi teologica formulata, in definitiva con finalità esortative verso il Romano Pontefice regnante e i successori, e senza pretesa di dottrina.

Rimane - mi sia concesso - che una tale ipotesi, al lume del senso comune intuitivamente percepibile, non potrà mai essere fatta propria dal Magistero e dunque appare come un esercizio di "dubbio metodico" piuttosto discutibile; come anche l'evidenza che una trasformazione "ontologica" nella persona del Pontefice, quasi un "carattere" sacramentale (ulteriore) che annulli ogni possiblità di rinuncia libera e coscienziosa, costituisca un'idea del ministero petrino del tutto estranea alla dottrina e alla Tradizione cattoliche.

Anonimo ha detto...

una trasformazione "ontologica" nella persona del Pontefice, quasi un "carattere" sacramentale (ulteriore) che annulli ogni possiblità di rinuncia libera e coscienziosa, costituisca un'idea del ministero petrino del tutto estranea alla dottrina e alla Tradizione cattoliche.

Lo dimostri, per cortesia!

giuseppe ha detto...

Cara mic, a mio modestissimo parere non occorre soverchia dimostrazione: i Sacramenti nella Chiesa - compresi quelli che imprimono il "carattere" come dato ontologico INDELEBILE - sono sette, non otto.

Il Papa non viene ordinato, viene eletto, secondo le norme vigenti nella Chiesa e con l'assistenza dello Spirito, per servire come Vescovo di Roma, successore di San Pietro e Vicario di Cristo.

Anonimo ha detto...

Il Papa non viene ordinato, viene eletto, secondo le norme vigenti nella Chiesa e con l'assistenza dello Spirito, per servire come Vescovo di Roma, successore di San Pietro e Vicario di Cristo.

OK. Il Papa viene eletto (discorso giuridico).
Ma l'investitura gli è stata data direttamente da Cristo Signore. Se poi vogliamo sorvolare su questo fondamento e sugli effetti metafisici che di certo ha per diluire il "primato petrino" in una funzione amministrativa...