Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 26 febbraio 2014

Tornielli cita alcune frasi di Benedetto XVI che diventano "una lettera": la rinuncia sarebbe valida. ALLORA BASTA CON LA CONFUSIONE!

La notizia ha già fatto il giro del mondo (leggi qui). Tornielli pubblica sulla stampa una "lettera" di Benedetto XVI in cui il "Papa emerito" dichiara valida la sua rinuncia e conferma di non esserci nessun motivo per essa differente dalla "età avanzata" (!?). Inoltre conferma di aver scritto a Kung (SIC!) le parole che tanti hanno citato sulla "identità di vedute" tra lui e Francesco e sulla sua volontà di non essere altro che un "orante" fino alla fine dei suoi giorni.

Sono sinceramente stanco. Stanco di essere trattato dai cosiddetti "giornalisti cattolici", ma soprattutto dalla Gerarchia, come un deficiente (nel senso letterale). Sono stanco di essere maltrattato, giudicato (con "misericordia") e condannato, impedito nell'espressione dei dubbi da aggressioni serrate e arroganza. Sono stanco di questa sorta di "despotismo orwelliano" in cui ciò che conta sono i "galloni" di chi "domina". E le "belle parole" sul "servizio e l'umiltà" sono solo aria fritta!

Certi fedeli, sebbene una minoranza, vengono semplicemente ignorati e aggrediti senza nessuna pietà! Contro di loro sembra possibile proprio quello che il "Papa emerito" dichiarava per se stesso al tempo del suo gesto di giustizia nei confronti dei Vescovi della SPX: l'odio totale e ingiustificato. Odio che si manifesta in tanti modi; uno dei quali è la non curanza (il maggior disprezzo!) della vita spirituale e dell'animo dei fedeli. Che sia un fedele o che siano tanti! Inoltre è vergognoso il tono, il disprezzo e l'aggressione di cui vengono fatti oggetto coloro che "dubitano", le accuse che vanno molto al di la del giudizio temerario, e la generalizzazione compiuta a bella posta dai "despoti". I quali riducono ad uno ogni argomentazione, delegittimando a prescindere chi le pone all'attenzione e usando etichette di comodo a volte davvero squallide.

Evidentemente questi "umili servitori" hanno dimenticato che nella Chiesa ha sempre valso non CHI dice qualcosa ma COSA dice. Inoltre hanno dimenticato che tra le Opere della tanto decantata Misericordia, oggi tanto di moda, c'è:
  1. Consigliare i dubbiosi.
  2. Insegnare agli ignoranti
  3. Ammonire i peccatori.
  4. Consolare gli afflitti.
  5. Perdonare le offese.
  6. Sopportare pazientemente le persone moleste.
  7. Pregare Dio per i vivi e per i morti.
Allora se vengono espresse legittime critiche e legittimi dubbi devono essere sciolti con la chiarezza! Se i fedeli si trovano nella confusione, è dovere dei sacri Pastori diradarla e servire davvero alla salute dell'anima! Non solo a chiacchiere.

L'articolo di Tornielli, inoltre, non cambia la situazione. Il "Papa emerito" scrive due righe che il giornalista cita, tirandone fuori un papello. Il problema però non si risolve con un semplice smentita. Il "Papa emerito" chiarisca con i fatti. Faccio un appello accorato per questo motivo.

Se la rinuncia è valida, allora la pronunci di nuovo senza errori di forma (che bastano a renderla canonicamente invalida); rinunci alla dignità Papale; rinunci ai simboli Papali; ma soprattutto rinunci ad essere Papa, esattamente come non ha fatto, "creando" ex novo la distinzione tra i "ministeri" attivo e passivo. Inoltre, se davvero è "in piena sintonia" con Francesco, rinneghi i suoi insegnamenti in merito alla Tradizione, compreso il Motu Proprio Summorum Pontificum, che tanto bene ha fatto alla chiesa e che ora viene smaccatamente negato nei fatti.

E' ora di finirla con i diktat. Questa non sembra più la Chiesa, ma il regno del caos! Il despotismo dei "galloni", del "lei non sa chi sono io", del "devi obbedire ciecamente". E' ora che i Gerarchi pascolino le pecorelle che sono loro affidate! Ne dovranno rendere conto.

117 commenti:

Anonimo ha detto...

A questo punto, per amore di verità, se esiste una lettera a Tornielli di BXVI che venga mostrata !
Basta con la confusione !
Andrea Carradori

bernardino ha detto...

Ma non doveva andare a pregare nascosto sul monte e sparire per sempre? Non doveva vestirsi con un saio?
Siccome per ingravescentem aetatem non poteva piu' esercitare il ministero Petrino ed il governo della Chiesa, quindi abdicava, che significato ha questo ritorno continuo sulle scene pubbliche? cosa vuole ancora dirci o non dirci?
Quanta confusione, ma chi ne e' il regista, se regista c'e'?
I miei dubbi aumentano ogni giorno di più.
Il concilio vat.II, e tutto ciò che esso ha comportato ha annebbiato il mio cervello su tutta la gerarchia, poi le dimissioni sono state la goccia che ha fatto traboccare.
Cristo non ha mai detto cose sulle quali e' ritornato piu' volte cambiandone il significato di volta in volta.
Ci rendiamo conto che il popolo fedele alla Chiesa e' in piena confusione per cio' che sente e vede da anni?
E proprio vero che la nuova gerarchia da 50 anni col suo nuovo idolo, vuole una nuova chiesa mondializzata. Ormai non ci son piu' dubbi.
Oppure i lupi, di nuovo hanno tirato fuori gli artigli, e cosa vogliono ancora se cosi fosse?

Anonimo ha detto...

Ha tutta l'aria di essere una bufala, e, anche se per disgrazia non lo fosse, è presentata in modo che lo sembri davvero.
Perché proporre solo spezzoni commentati e non pubblicare la lettera di BXVI per intero?
La gravità della posta in gioco richiederebbe la massima chiarezza e trasparenza! O forse che vi sono altri passaggi che non vogliono essere resi noti in quanto poco graditi?
Il fatto addotto poi che in Vaticano non vi fossero altre vesti a disposizione per un papa dimissionario è veramente una tale idiozia che è impossibile accettarla, pena passare proprio per degli idioti creduloni. E anche se fosse stato quello il motivo, ora è trascorso un anno, il tempo per rimediare era più che sufficiente.

Ho notato che a tutti coloro che prima o poi sposano la francescomania gli si frigge il cervello.
Marius

Angelo ha detto...

Ma Carradori è sempre così sottile? E' capace di scrivere qualcosa senza punti esclamativi?

(((†))) . Radio . Vobiscum . [ Germania ] ha detto...

Laudetur Iesus Christus ! Semper laudetur !

Carissimi Ascoltatori, Carissimi Amici di Radio Vobiscum,

Abbiamo letto questo articolo e lo meditiamo.

Ci poniamo solo una domanda: Da quando il blog del Sig. Tornielli è diventato l'organo ufficiale della Santata Sede col compito di smentire o affermare la posizione dei pontefici ?

Un tale blog non sara mai una fonte ufficiale o semi-ufficiale degli Atti della Santa Sede ed ancora meno delle dichiarazioni dei pontefici emeriti o no. Dunque ogni risposta a domande via questo blog non sara mai da considerare una risposta ufficiale di un Papa o della Santa Sede stesso ma rimara un opinione personale del suo autore.

Da non confondere il blog del Sig. Tornielli con le Acta Apostolica Sedis

A mani giunte ! Preghiamo l'Immacolata.

Radio Vobiscum - [GERMANIA]

http://radio-vobiscum.tumblr.com/

radiovobiscum(chiocciola)gmx.de

« Tradidi et quod accepi »

mic ha detto...

Ma perché Benedetto XVI è stato "invitato" a scrivere a La Stampa?
O, per lo meno, se La Stampa ha sollecitato la sua dichiarazione e se formalmente è normale rispondere, ciò che non è "normale" è la tribuna dalla quale avviene un chiarimento che sarebbe dovuto innanzitutto ai fedeli che hanno espresso i dubbi.
Perché non rivolgersi a loro in termini e con modalità pertinenti al Sacro Soglio, sia pure abbandonato?

Questo rende ancora più attendibile il fatto che la "sceneggiata" dei due papi presenti al concistoro pubblico sia sta promossa da Bergoglio o chi per lui per por fine alle voci dubbiose.
Poi, siccome non è bastato, ecco perfezionata l'operazione in un contesto che non è mai stato favorevole a Benedetto XVI e che ora è schierato a favore di Bergoglio in termini che chiamare "sbilanciati" oltre che pilotati è un eufemismo.

Infine, l'anomalia ormai ineludibile del magistero liquido mediatico attraverso la stampa e non con comunicazioni dirette dalle e nelle sedi adeguate.

Stefano78 ha detto...

A questo punto, per amore di verità, se esiste una lettera a Tornielli di BXVI che venga mostrata !
Basta con la confusione !


Esatto!

Stefano78 ha detto...

Condivido Mic e Marius.

Infatti, questa sceneggiata NON CAMBIA di una virgola la situazione!

Ha del farsesco, anche, andare dal Papa rinunciatario e chiedere che metta per iscritto che la sua rinuncia è valida! Eh certo! Fosse invalida lo direbbe a "laStampa"?

CI PRENDONO DAVVERO PER IMBECILLI. E questa è la cosa più grave, in questa situazione.

Anonimo ha detto...

riguardo alla validità della rinuncia di Benedetto XVI c'è un ottimo articolo sul sito della Fraternità san Pio X.
Antonio

Mazzarino ha detto...

Toppa mal fatta che allarga lo sbrego. Con un risultato molto peggio del buco. Cristo è il grande assente della Chiesa dei due presidenti. L'uomo papa fissa verità e comportamento in funzione del tempo. Ciò che è vero e ciò che è valido. Ma la validità delle dimissioni di un Papa non si misura di fronte alle istituzioni, non è un presidente, ma di fronte a Cristo suo VERO elettore. Non si scarica lo Ius Ordinis come un vestito troppo pesante da portare. I tedeschi hanno completato la distruzione del Papato iniziata con Lutero e riavviata col CVII. Quella della Chiesa Cattolica, in dottrina e morale, è questione ormai di giorni. Far dire a BXVI che le sue di missioni sono valide fa sbellicare dalle risate qualunque persona "normale". Il massimo della comicità si raggiunge poi quando non dice il perché. E' il trionfo delle eresie Kung, Kasper e Martini con BXVI che si carica della responsabilità di essere l'ultimo pontefice ponte fra uomo e Dio. Provo grande pena e sofferenza per lui. Quelle dimissioni, uniche nella storia del Corpo di Cristo, hanno fatto implodere nella sua persona la Chiesa come istituzione cattolica romana. Caos dottrinale e morale ne sono inevitabili umane conseguenze.
Ora BXVI, perché ingombrante, dovrà mediaticamente essere distrutto anche nelle cose buone del suo pontificato. Dal 28/2/2013ci stiamo pian piano abituando e preparando. In piccoli gruppi ricostruiremo.

Luisa ha detto...

E chi altri se non l`"addetto stampa privato", che esalta e magnifica ogni parola e gesto di papa Bergoglio, poteva prendere l`iniziativa di rivolgersi direttamente a Benedetto XVI per sgombrare, o tentare di farlo, il cielo limpido del pontificato del suo successore da ogni dubbio, da ogni nuvola o ombra?
Non conosciamo i retroscena di quell`iniziativa privata, il contenuto della lettera di Tornielli e le sue domande, delle risposte di Benedetto XVI abbiamo il suo resoconto, ma lo scopo di quella lettera è più che evidente, immagino che Tornielli e chi per lui, saranno soddisfatti delle "risposte" di Benedetto XVI.
Benedetto XVI ha perfettamente risposto alle loro attese, ma forse che chi ha preso quell`iniziativa ne dubitava?

Turiferario ha detto...

Personalmente, non ho mai avuto problemi a credere che Benedetto si sia dimesso di sua volontà, ma il fatto che abbia scritto questa lettera (non penso che Tornielli se la sia inventata... Si potrebbe ipotizzare che a Benedetto abbiano fatto scrivere anche quella sotto costrizione, ma a questo punto perché non ipotizzare che lo abbiano rapito gli extraterrestri e che quello che si vede sia solo un replicante?...) è segno che i dubbi circolati hanno toccato nervi soperti. E i nervi scoperti sono che le dimissioni di un papa sono un atto abnorme, che crea inevitabilmente sospetti e disagi. Spero che questo costituisca un minimo di precedente negativo e di deterrente contro eventuali future dimissioni.

Però, in effetti, la storia del vestito bianco scelto perché non ce n'erano altri in Vaticano... Spero che lì Tornielli abbia davvero citato male, non sta proprio in piedi.

Anonimo ha detto...

Si sta replicando per il prossimo sinodo sulla famiglia lo stesso fenomeno che condizionò il Vaticano II. Ma questa volta il raddoppio APPARE VOLUTO, con tutti i rischi che comporta

di Sandro Magister

Tutto ciò mostra una crescita delle aspettative nell'opinione pubblica, dentro e fuori la Chiesa. Aspettative di cambiamento della dottrina e della prassi cattolica non solo sulla questione dei divorziati risposati ma su altri aspetti oggi all'ordine del giorno come le unioni tra omosessuali, i modi per generare o adottare figli, eccetera...

Sta quindi accadendo con questo sinodo, quasi per scelta volontaria del papa e delle alte gerarchie, ciò che inopinatamente accadde con il concilio Vaticano II: cioè il suo raddoppiarsi in un concilio "esterno", molto attivo sui media e rispondente ad altri criteri, capace di influire in modo determinante sul vero concilio.

Un anno fa, in uno dei suoi ultimissimi discorsi da papa, dopo l'annuncio delle dimissioni, Benedetto XVI evocò quei due concili paralleli, da lui stesso vissuti drammaticamente in prima persona, con parole di chiarezza lampante.

Disse tra l'altro:

"C’era il concilio dei Padri – il vero concilio –, ma c’era anche il concilio dei media. Era quasi un concilio a sé, e il mondo ha percepito il concilio tramite questi, tramite i media.

"Quindi il concilio immediatamente efficiente arrivato al popolo è stato quello dei media, non quello dei Padri.
...
Come questo paradigma "esterno", prodotto per il mondo e per effetto del mondo, divenne un vero e proprio canone ricostruttivo e interpretativo del concilio Vaticano II, così rischia di accadere col sinodo sulla famiglia indetto da papa Francesco.

È un paradigma che sta cambiando anche la presenza della Chiesa sulla scena pubblica, dove proprio la famiglia è sottoposta alle sfide più cruciali.

Ne è sintomo un articolo uscito sull'ultimo numero de "La Civiltà Cattolica", la rivista dei gesuiti di Roma che col papa gesuita ha visto crescere il suo ruolo di portavoce ufficiosa del vertice della Chiesa.

L'autore dell'articolo, padre GianPaolo Salvini – già direttore della rivista e amicissimo dello scomparso cardinale Carlo Maria Martini – ha ripescato un documento di un anno fa di una commissione della conferenza episcopale francese e lo ha ripresentato come fosse il modello di presenza ideale della Chiesa sulla scena pubblica, il più al passo con i tempi.

...
Per un breve periodo l'episcopato francese, quando era suo presidente l'arcivescovo di Parigi André Vingt-Trois, si era impegnato con vigore nel contrastare la rivoluzione sessuale voluta dal presidente François Hollande. E Benedetto XVI aveva dato loro pieno appoggio, col tagliente suo ultimo discorso prenatalizio alla curia romana del 21 dicembre 2012.

Ma poi, una volta divenuto legge il matrimonio omosessuale, i vescovi francesi si sono ritirati dalla scena pubblica, nonostante le piazze continuino a riempirsi di cattolici, ebrei, musulmani, agnostici contrari a questa e ad altre leggi similari.

Allo spirito di minoranza creativa e combattiva i vescovi di Francia hanno sostituito uno spirito di minoranza puramente testimoniale, paga degli "spunti positivi contenuti nelle ragioni degli altri" e aliena da condanne: "Chi sono io per giudicare?".

E per questo hanno ricevuto il plauso dei gesuiti di Roma, che li hanno eletti a modello per la Chiesa universale con l'imprimatur delle autorità vaticane e in definitiva del papa.

Col rischio che, attenendosi a questo modello, si instauri tra la Chiesa e le potenze mondane un rapporto non di dialogo ma di sottomissione, come per i "dhimmi" in una società musulmana.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350726
m

Luisa ha detto...

Dopo aver detto che è per lo meno sconcertante farci giungere le parole che Benedetto XVI avrebbe detto attraverso un giornalista e la Stampa, e che a questo punto mi sembra doveroso pubblicare non un reso conto ma le DUE lettere, mi permetto di aggiungere che trovo il tempismo molto significativo: domenica Benedetto XVI, in modo inatteso, è presente in San Pietro e abbraccia il suo successore( togliendosi il zucchetto...), tre giorni dopo viene pubblicato questo resoconto.
Diventa difficile non pensare che presenza e lettera siano legate e funzionali non solo a sgombrare, almeno così si spera, ogni dubbio sulla validità della rinuncia e sulle condizioni in cui è avvenuta, ma anche a dire quanto grande sia la comunione fra i "due Papi", su quanto Benedetto XVI sia in comunione con Beegoglio e approvi tutto quel che dice e fa.

Luisa ha detto...

Mi correggo:
.... su quanto Benedetto XVI sia in comunione con papa Bergoglio e approvi tutto quel che dice e fa.

Anonimo ha detto...

Come potete pensare che tornielli non citi fedelmente una lettera di benedetto? facendo così è Benedetto che denigrate.
Prendere atto dell'evidenza è troppo difficile?
Clara

Unknown ha detto...

“Se io non fossi cattolico – diceva Fulton Sheen nel 1957 – e volessi trovare quale sia oggi, nel mondo la vera Chiesa, andrei in cerca dell’unica Chiesa che non va d’accordo con il mondo. Andrei in cerca della Chiesa che è odiata dal mondo. Infatti, se oggi nel mondo Cristo è in qualche Chiesa, Egli dev’essere tuttora odiato come e quando viveva sulla terra. Se dunque oggi vuoi trovare Cristo, trova la Chiesa che non va d’accordo con il mondo … Cerca quella Chiesa che i mondani vogliono distruggere in nome di Dio come crocifissero Cristo. Cerca quella Chiesa che il mondo rifiuta, come gli uomini rifiutarono di accogliere Cristo”.

Meno male che quel santo arcivescovo di Marcel Lefebvre ha salvato la vera Chiesa....

Anonimo ha detto...

I due sinodi, quello vero e quello dei media
Si sta replicando per il prossimo sinodo sulla famiglia lo stesso fenomeno che condizionò il Vaticano II. Ma questa volta - il raddoppio appare voluto -, con tutti i rischi che comporta
di Sandro Magister

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350726
m

Stefano ha detto...

Appunto. Ci prendono per imbecilli.

E dirò di più. NULLA può valere a diradare i dubbi se non:

1. il diretto interessato in condizioni di trasparenza
2. i fatti

Anonimo ha detto...

Mi sembra che l'interpretazione di Luisa circa il significato di questi gesti e parole sia del tutto sensata e palese.

Quanto al fatto di uscire sulla Stampa, attraverso una lettera privata a Tornielli, in effetti - mi si conceda - si può vedere qualcosa di ridicolo in questa situazione.
Se il Papa emerito non è per nulla nascosto, ha le sue attività e se ne parla; è presente in Vaticano anche con una funzione di consigliere informale del Papa regnante; riceve e fa visite, partecipa anche a eventi pubblici solenni etc.; se le cose stanno così, che senso ha questa pantomima - e non è la prima volta - di fare uscire le sue parole come se provenissero da uno che vive nascosto in una caverna, è diventato muto e parla a gesti?
Perché le "interviste", per quanto rare, non le rilascia pubblicamente facendo sentire anche la propria voce? Perché non fa una vita normale, sia pure nel "ritiro" di preghiera che ha scelto, anche sul piano delle relazioni pubbliche e private, visto che di fatto la sta già facendo?

Quando mai un vescovo emerito si è "nascosto al mondo"? E perché dovrebbe farlo il Vescovo emerito di Roma, che è stato Papa tra l'affetto di tanti?
Coraggio Santità, non abbia timore a esternarsi quando lo reputa necessario. Molti ne trarrebbero giovamento.

mic ha detto...

Credo che Benedetto XVI non abbia timore di esternarsi.
Si è però di fatto creata una situazione paradossale anomala e per molti aspetti ambigua. Ambiguità ormai evidentemente attestata a partire dal concilio e che è servita a traghettarne in maniera subdola gli elementi di rottura attuati de facto e mai riconisciuti de iure. Anche se questo de iure ormai si è arrivati a riconoscerlo in alcuni atti arbitrari.

mic ha detto...

...riconoscerlo nel senso di scoprirlo, dovendolo peraltro subire.

Latinista ha detto...

Io non capisco la Vostra indignazione.

Giorni fa Socci ha dato visibilità a un dubbio che alcuni già avevano, e cioè che la rinunzia di Benedetto XVI non sia valida.
Se ne è parlato in giro.
Dato che Benedetto XVI ha mostrato di rispondere privatamente a lettere private perfino di Odifreddi e Küng (Kueng, se non si dispone della lettera tedesca, non Kung), Tornielli ha pensato che a lui non sarebbe andata peggio e gli ha chiesto di esprimersi in proposito.
Benedetto XVI gli ha prontamente risposto smentendo la tesi di Socci in modo reciso e, a quanto è dato vedere, senza insultare nessuno.

La notizia è uscita in un articolo di Tornielli perché è stato Tornielli a porgli la questione in privato, e lui ha avuto la cortesia di rispondere. O qualcuno pensa che l'articolo di Socci richiedesse una smentita ufficiale sugli Acta Apostolicæ Sedis?
Stefano78, Lei pensa davvero che Benedetto XVI debba pronunziare di nuovo la formula di rinunzia, perché sia valida? E quindi ammettere che quella del febbraio 2013 non era valida, con tutto quello che ne consegue?
Lei pensa davvero che aver usato un latino leggermente sgrammaticato basti a rendere invalida la rinunzia? Cos'è, questa rinunza, una legis actio del diritto romano repubblicano, che se la formula non è perfetta non è efficace? Allora tutti gli sposi che per l'emozione si confondono quando pronunziano quelle due righe della formula, in realtà non si stanno sposando?
Abbia pazienza, e non si offenda, ma la definizione data da Ratzinger a queste cose, "speculazioni assurde", mi sembra calzante.

Ci si attaccherà in eterno a quell'espressione equivoca e infelice del "ministero attivo", assente nella rinunzia e sfuggita a Ratzinger in un discorso non solenne, prendendola quasi come un messaggio subliminale, quando lo stesso Ratzinger, in modo inequivoco, smentisce l'interpretazione che le era stata data?

Le risposte che Benedetto XVI ha dato sul suo mantenere certe insegne papali possono soddisfare oppure no - e io devo dire di non essere molto soddisfatto. Possiamo discutere sull'opportunità soprattutto "pastorale" di scelte del genere, e facciamo bene a farlo, nella speranza che gli argomenti arrivino a chi può porre rimedio, o anche solo per confermarci a vicenda. Ma da qui a concludere che in realtà Ratzinger è rimasto Papa, che c'è una diarchia, che tra Bergoglio e Ratzinger c'è una sorta di associazione per delinquere in frode della gente, mi sembra un tantino improprio.

Stefano78 ha detto...

I due "sinodi"?

Certamente. Ma bisogna finirla anche con questa favola dell' "indipendenza" tra questi presunti "due sinodi" (reale e dei media).

I cosiddetti "media" (ma quali sarebbero poi questi "media"? Quelli "cattolici" o presunti tali non c'entrano nulla?), su quali basi costruiscono il "sinodo virtuale"? Ci sono o no basi su cui poggiano i "media" per stravolgere quello che dovrebbe essere il "Sinodo reale"? Ci sono o no fessure (o voragini?) da cui partono?

mic ha detto...

Come potete pensare che tornielli non citi fedelmente una lettera di benedetto? facendo così è Benedetto che denigrate.
Prendere atto dell'evidenza è troppo difficile?


Perché tutta questa insistenza nel farci apparire normale ciò che normale non è?

E perché farlo attribuendoci ciò che non abbiamo detto?
E' l'anomalia della situazione e del contesto inadeguato che stiamo sottolineando.

rafminimi@infinito.it ha detto...

Il comportamento di Tornielli mi ricorda quei giornalisti de L'ESPRESSO che, nel 1975 si recarono all'ambasciata sovietica e chiesero se era vero che i loro servizi segreti finanziavano le Brigate Rosse.
Oppure, sentito con le mie orecchie, quello di alcune donne, nel reparto maternità di una clinica che chiesero ad una di loro se, per caso, il figlio non era del marito.

Stefano78 ha detto...

Stesso discorso per il Vaticano II.

E ricordo, molto sommessamente, che lo stesso PAPA BENEDETTO ha CRITICATO IL CONCILIO, in alcuni suoi documenti specifici, lamentando queste fessure!

DUNQUE?

Stefano78 ha detto...

@Latinista

Io non capisco la Vostra indignazione

Io invece capisco la sua minimizzazione. E' di chi considera il Papato come una mera "etichetta".

Anonimo ha detto...

La corretezza del latino nel testo della rinuncia è già stata dimonstrata in questo Blog...




Romano

Stefano78 ha detto...

@Latinista.

Ma lei pensa davvero che una cosa così grave coma l'abdicazione di un Papa possa svolgersi, "spiegarsi" e inverarsi nei modi che si sono visti?

Pensa davvero di poter sminuire ciò che lo stesso Diritto Canonico stabilisce, e piegarlo a proprio uso e consumo? Di sminuire e degradare al rango di "indignazione" legittime critiche e dubbi, espressi con l'angoscia che gli sono propri?

Benedetto XVI deve rispondere ai fedeli! Non a Tornielli! E deve rispondere nel merito! Altrimenti la "risposta" che sarebbero "speculazioni assurde" rimane quello che è: nulla!

Inoltre "riportata" da Tornielli. E' ora di finirla con questi diktat. Compreso il suo. Si risponda nel merito!

Anonimo ha detto...

BASTA CON LA CONFUSIONE! Giusto, quindi finitela di correre dietro a ogni vento e state ai fatti giuridici. Benedetto ha fatto un atto giuridicamente preciso e ha persino stabilito un conclave prima di andarsene. Giuridicamente gli atti sono questi, non c'è nessun bisogno di lettere a Tornielli

Anonimo ha detto...

Benedetto ha fatrisposto ai fedeli con i suoi atti, che per qualche ragione non volete vedere. Ha pronunciato un discorso di abdicazione e lo ha reso giuridicamente effettivo con norme precise, e come detto sopra ha indetto tempi e modi del conclave. Mi pare che non debba chiarire proprio nulla

mic ha detto...

Le risposte che Benedetto XVI ha dato sul suo mantenere certe insegne papali possono soddisfare oppure no - e io devo dire di non essere molto soddisfatto. Possiamo discutere sull'opportunità soprattutto "pastorale" di scelte del genere, e facciamo bene a farlo, nella speranza che gli argomenti arrivino a chi può porre rimedio, o anche solo per confermarci a vicenda. Ma da qui a concludere che in realtà Ratzinger è rimasto Papa, che c'è una diarchia, che tra Bergoglio e Ratzinger c'è una sorta di associazione per delinquere in frode della gente, mi sembra un tantino improprio.

"Associazione a delinquere" è un po' forte e non mi pare rientri in quel che diciamo.
Ma ambiguità tanta.
E, tutto sommato, forse, è la sostanziale affinità modernista tra i due che stentiamo a voler riconoscere... perché abbiamo troppo amato stimato e sperato da Benedetto XVI. Illudendoci, se devo basarmi su alcuni elementi già più volte sottolineati, sul suo ultimo discorso ai sacerdoti, e sul fatto che comunque le dimissioni le considerava già possibili anche se poi le attuate dichiarando un "per sempre" e un "servizio contemplativo" che francamente sono gli elementi che danno spunto alle perplessità.
Insieme alla veste bianca allo stemma e alla denominazione.

Stefano78 ha detto...

Al di la delle considerazioni sulle "affinità" tra Bergoglio e Ratzinger, che a mio modo di vedere sono da dimostrare e assolutamente non evidenti (a causa di tantissime contraddizioni NON SCIOLTE), e al di la della formazione dell' uomo-Ratzinger, la sua rinuncia NON E' CHIARA. Per nulla.

E questa mancata chiarezza non può essere risolta dal "modernismo" che sottenderebbe. Perché il modernismo non c'entra nulla sulla chiarezza o meno della rinuncia. La rinuncia, SE VOLUTA, è già una calamità per il Papato. SE VOLUTA, lo ripeto, non vedo perché non debba essere CHIARA.

Mazzarino ha detto...

All' anonimo delle 10.45 Il problema è che BXVI non è vescovo emerito, come disse Bergoglio all'uscita sul balcone, ma Papa Emerito, E che invece Bergoglio è SOLO vescovo. Qualcuno ha fatto i giochetti di nascosto dal "Capo" così l'eresia germanica ha vinto il conclave ed ora sono incartati.
Ora abbiamo due pseudo presidenti, a potere complementare, che devono darsi ragione a vicenda. Definire tutto questo ridicolo è dir poco.

viandante ha detto...

Coraggio Santità, non abbia timore a esternarsi quando lo reputa necessario. Molti ne trarrebbero giovamento.

Un cavolo! Sua Santità ha avuto tutto il tempo che voleva per fare e disfare. Ha deciso di lasciare creando anche molti dubbi in tanti fedeli e ora vorrebbe continuare ad esternare le sue opinioni sconvolgendo ancor più gli animi di tanti poveri ignari fedeli.
Siamo seri, ci sono già troppi cardinali che si contraddicono tra loro, ora vogliamo addirittura due galli in un pollaio!
Mi si scusi l'espressione ma la banalizzazione derivante da parole e fatti di troppe persone con responsabilità pastorali, mediatiche, spirituali, è a questi livelli!

mic ha detto...

In ogni caso questo ginepraio non è risolvibile da noi.
Che si faccia bene a parlarne dipende dall'anomalia che i più tendono a far passare per normalità.
Dovremmo però evitare di fare affermazioni apodittiche sulla non validità della rinuncia, dato che non abbiamo elementi certi su cui fondarla.

Anonimo ha detto...

La verità è che quando faceva il Papa Ratzinger vide nella Chiesa situazioni "terrificanti" (parola sua), e siccome a un certo punto si conobbe impotente ad affrontarle rinunciò per lasciare il posto a qualcuno più "presente" ed energico.
Ma nello stesso tempo non rinunciò a lottare per il bene della Chiesa, volle restare "tra i piedi" coi suoi collaboratori più fidati perché lo ritenne necessario nel momento in cui si affacciavano cambiamenti radicali. Le motivazioni sono pertanto anche "politiche".
E l'efficacia di queste decisioni si vede, specialmente se si adotta un punto di vista soprannaturale.

Anonimo ha detto...

Mazzarino, dire Vescovo di Roma è lo stesso che dire Papa. San Pietro fu Vescovo di Roma e perciò primo Papa, così i suoi successori.

Stefano78 ha detto...

Dovremmo però evitare di fare affermazioni apodittiche

Affermazioni apodittiche? Finora di apodittico (e arrogante) ci sono solo le "smentite" che non smentiscono nulla.

Di elementi per definire invalida la Rinuncia di Benedetto XVI ce ne sono a frotte!

Il problema è che nessuno li formalizza. E non so nemmeno come si possa fare! Qualcuno me lo sa dire? E' ovvio che per formalizzare un dubbio, si deve partire dal presupposto che il fondamento è CERTO!
Altrimenti il dubbio non ha ragione di essere, è può essere sciolto facilmente, come ci accusano.

Unknown ha detto...

"Tiene l'abito bianco perché al momento della rinuncia non c'erano altri vestiti"....

E' una frase talmente assurda che anche padre Livio stamani nel leggerla a Radio Maria non ha potuto fare a meno di mostrarsi sorpreso.

Se è vero che Ratzinger ha detto questa cosa i casi sono due:
- o veramente è arrivato un declino mentale a causa dell'età senile,
- o è un altro disperato messaggio che vuol far arrivare a qualcuno...

mic ha detto...

Il commento di Viandante mette in luce l"unico dato certo di questa brutta storia: la banalizzazione del papato. E quel che fa più male ai credenti più attenti è che è un dato su cui i due protagonisti, sia pure con stili diversi, sono sostanzialmente d'accordo...

Mazzarino ha detto...

Caro anonimo delle 12.04 Quella fra vescovo di Roma e Romano Pontefice non è un'identità ma una implicazione univoca. Siccome il mandato di Romano Pontefice non può che venire da Cristo. Prima si è Papa e poi Vescovo di Roma. "non era dunque Papa Pietro prima di arrivare a Roma?" Ma è una questione già dibattuta e molto bene in questo stesso sito alcuni mesi orsono. Saluti

Anonimo ha detto...

"Ieri era evidente che “l’esercizio attivo del ministero” petrino è svolto da papa Francesco, ma pure che quel ministero, per quanto riguarda Benedetto XVI, non è “revocato” ed è “per sempre”...
Nessuno è nella mente dei due papi, quindi è inutile fare illazioni. C’è però una coincidenza che fa riflettere. Proprio l’altro ieri il Concistoro era stato aperto dalla relazione del cardinale Kasper sui temi caldissimi del prossimo Sinodo (relativi alle questioni della famiglia e dell’accesso ai sacramenti).

Kasper rappresenta le fazioni progressiste-moderniste della Chiesa, quelle che vogliono andare verso un sostanziale annacquamento della dottrina, ovvero – a mio avviso – verso l’autodemolizione della Chiesa, resa subalterna alle ideologie mondane.

Ratzinger – prima da cardinale, braccio destro di Giovanni Paolo II – e poi da Papa, è sempre stato considerato da queste fazioni come il grande avversario.

Nelle scorse settimane si sono fatte sentire molto le fazioni ecclesiastiche che vorrebbero fare del Sinodo una sorta di Vaticano III.

Del resto dall’esterno sono arrivate pressioni gravissime per un “rovesciamento” della dottrina cattolica: basti ricordare il recente fazioso attacco dell’Onu alla Chiesa..

..la stessa omelia di Francesco, ieri, è stata – per così dire – di sapore ratzingeriano.."

http://www.antoniosocci.com/2014/02/due-papi-in-san-pietro-i-perche-di-un-evento-mai-visto-in-duemila-anni/

.."Successivamente il papa aveva anche voluto la pubblicazione di una nota dell'attuale prefetto della congregazione per la dottrina della fede Gerhard L. Müller, fermissima nel ribadire l'intangibilità del matrimonio indissolubile.

Ma ora di nuovo Francesco ha dato segni di apertura al cambiamento, affidando a Kasper il compito di introdurre la discussione dei cardinali e complimentandosi vivamente con lui al termine della stessa.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350726

poi "l'omelia di stampo ratzingeriano.."
a parte il problema media è lo stesso Francesco a sembrare ondivago, anche se mi auguro sia esatta l'interpretazione di Socci. m

hpoirot ha detto...

"Di elementi per definire invalida la Rinuncia di Benedetto XVI ce ne sono a frotte!"

Cavoli! E' esattamente quello che ci diceva due mesi fa' l'abbé Gleize: i nostri amici "dentro" stanno per "péter un plomb" (avere una crisi di nervi). Con l'arrivo di Bergolio molti sono tentati di sedevacantismo e rigettano la sua nomina.

Non so se Stefano78 si rende conto della gravità delle sue affermazioni che di fatto NON RICONOSCONO Francesco come papa!!


Lettura per Stefano78: don Traquillo spiega l'abdicazione validissima di Ratzinger

http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=1166:di-nuovo-sull-abdicazione-del-papa&catid=64:crisi-nella-chiesa&Itemid=81

Stefano78 ha detto...

Ecco una frase apodittica. Socci afferma la perfetta affinità tra "i due Papi". Ma i fatti mostrano il contrario! Sarà affine a Ratzinger il commissariamento dei FFI? Ed è solo un esempio. E che basi si hanno per affermare che tale commissariamento sia avvenuto contro la volontà di Bergolgio?

Anonimo ha detto...

Manteniamoci coi piedi per terra, per favore, mi pare che si stia trascendendo, la lettera o presunta tale dovrebbe trovarsi stando alle agenzie in prima pagina della Stampa, con tanto di firma , quindi se vero si può controllare, di tornielli mi fido come di un cobra che mi fissa immobile prima di colpire, quindi mi pare un teatrino per legittimare PF che sta lentamente, molto lentamente, ma sta perdendo un po' di terreno e il rimpianto per Ratzinger che loro pensavano scemasse , cresce, ora io non ho mai dubitato della validità, ma su taluni motivi per cui è arrivato a tanto, sì e ancora li ho, quanto ad interviste, non penso ne rilascerà mai, forse lascerà memorie da leggersi dopo, diciamo che sostiene il vdr perché non si potrebbe fare altrimenti e poi conoscendolo, non lo farebbe mai, essendo il suo superiore , volenti o nolenti quello è il papa che ci hanno dato e ce lo dobbiamo tenere, noto però che la cc scivola sempre più in basso, preghiamo e che si finisca una volta per tutte di vomitare insulti ritenendosi migliori degli altri perché appartenenti all'uno o all'altro gruppo, nessuno di noi salverà la Chiesa, solo Uno può farlo, siamo tutti servi inutili e sciocchi, non dimentichiamo le parole del Maestro , la chiesa supermarket l'abbiamo già , rifugiamoci nella dottrina di Cristo. Scusate il lungo.Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

Vogliono forse "normalizzare" l'abdicazione per evitare uno scisma che di fatto c'è già stato il fatidico 11 febbraio?
Solo così si può spiegare la partecipazione di Benedetto al concistoro, I lupi sono di nuovo in azione e perché?
Neri

mic ha detto...

Della validità giuridica delle dimissioni avevamo già ampiamente parlato.
Il problema secondo me non sta tanto nella invalidità dell'abdicazione (che chi la dichiara e come la dimostra?) quanto nelle modalità anomale dichiarate e mantenute, nella situazione che si è delineata e nelle conseguenze che ne derivano per il papato.

una sola fede ha detto...

@mic scrive: "...la banalizzazione del papato. E quel che fa più male ai credenti più attenti è che è un dato su cui I DUE PROTAGONISTI, sia pure con stili diversi, SONO SOSTANZIALMENTE D'ACCORDO..."

Siamo sempre lì: in questa vicenda, come in altre sconcertanti (da Assisi in su e in giù, ormai lo possono ammettere anche i muri...), anche se forse non COSI' sconcertanti, succedutesi nel corso degli ultimi decenni, è dura trovare elementi che inducano a pensare che ci sia stato un cosiddetto pastore supremo che non abbia a suo modo usato la propria enorme clava per massacrare l'opera di Nostro Signore (e non entro nel problema di coscienza perchè quello è terreno solo di Dio)...

E quindi a mio avviso (e se acnhe una come mic rilascia un commento del genere penso di esserne sempre più convinto) non è più il caso di lasciarsi andare a sentimentalismi pro- questo o quel pontefice di questi 50 anni, perchè mi pare piuttosto acclarato oramai che dove ci si giri...

Latinista ha detto...

Ma lei pensa davvero che una cosa così grave coma l'abdicazione di un Papa possa svolgersi, "spiegarsi" e inverarsi nei modi che si sono visti?

A dire il vero, per quanto dolorosa, proprio per i suoi modi è stata molto più indolore di altre della storia.

Pensa davvero di poter sminuire ciò che lo stesso Diritto Canonico stabilisce, e piegarlo a proprio uso e consumo?

Perdoni, non La seguo. Che cosa stabilisce il diritto canonico che io avrei sminuito o piegato a mio (?) uso e consumo? Io dico che il requisito della debita manifestazione non si può considerare non soddisfatto a causa di errori di grammatica ininfluenti sul significato della rinunzia. Porto il caso simile di errori fatti dagli sposi nel pronunziare la formula del matrimonio, errori che non invalidano l'atto. Dov'è che sbaglio?

Di sminuire e degradare al rango di "indignazione" legittime critiche e dubbi, espressi con l'angoscia che gli sono propri?

La parola "indignazione" non è degradante e non sminuisce, anzi. Se a Lei pare di sì, creda che non era mia intenzione.

Benedetto XVI deve rispondere ai fedeli! Non a Tornielli!

È Tornielli, che gli ha scritto. Aveva risposto alle insolenze di Odifreddi, perché non doveva rispondere a Tornielli? Agli (altri) fedeli può rispondere se gli fanno domande: Lei gliene ha fatte? Dico rivolte a lui, non dai blog, che lui immagino non legga.

E deve rispondere nel merito! Altrimenti la "risposta" che sarebbero "speculazioni assurde" rimane quello che è: nulla!

Non capisco cosa dovrebbe fare, per Lei, per rispondere nel merito. Come Le può dimostrare che la sua rinunzia è stata libera? Più che dirlo e ribadirlo non credo che possa fare.

E' ora di finirla con questi diktat. Compreso il suo.

Credo che Lei veda come un diktat che Le si dica che la rinunzia è stata valida e non ci sono ragioni per dubitarne. Lasciamo perdere l'adeguatezza di questa definizione. Lei può pure continuare a dubitare, ma resta che non ci sono prove di ciò che sostiene (se no, quali?) e ce ne sono in abbondanza di ciò che nega.

Resta poi il fatto, e qui rispondo a mic, che:
- se le dimissioni di Benedetto XVI non fossero valide;
- se Benedetto XVI lo sapesse, e ci avesse anche mandato messaggi più o meno subliminali per farlo capire a chi è più attento;
- dato che però ha fin da subito agito come un Papa realmente rinunziatario, indicendo il conclave, proclamandosi preventivamente fedele e sottomesso al Papa che ne sarebbe uscito, e da ultimo confermando con parole inequivoche la validità della sua rinunzia;
- e dato che Francesco, al netto del suo populismo, esercita di fatto il pieno potere papale, col benestare di Benedetto XVI;
la necessaria conseguenza sarebbe che entrambi stanno ingannando il mondo, scientemente e per fini occulti. "Associazione per delinquere" è un'espressione forte, ma è il succo di ciò che segue necessariamente date quelle premesse.

Oppure si rinunzia a quelle premesse.

mic ha detto...

Caro Latinista,
secondo me il focus della questione non è l'invalidità delle dimissioni ma la banalizzazione e lo snaturamento del papato, sulla quale i protagonisti appaiono d'accordo non per voluta "associazione a delinquere" ma per la comune formazione modernista, sia pure in dosi diverse e con i distinguo dell'estrazione e delle normali differenze di personalità.

mic ha detto...

Che poi ci siano tanti cosiddetti "ratzingeriani", tra i quali per alcuni aspetti potevo collocarmi anch'io, che abbiano difficoltà a riconoscerlo lo posso anche capire.
Aggiungo che questa mia convinzione è maturata con sofferenza ma con realismo sulla base di scritti e atti che ho sottolineato più volte elaborando e argomentando molte valutazioni. Il blog ne è disseminato. In fondo è il diario in diretta dell'accaduto degli ultimi anni del relativo vissuto e delle maturazioni conseguenti.
Ora siamo qui. Vedremo cos"altro ci attende nella nostra "resistenza non passiva", se il Signore vorrà.

murmex ha detto...

Stefano, apprezzo molto i suoi interventi, ma sulla continuità fra Benedetto e Francesco nella matrice modernista, sia pure con modalità molto diverse, io non ho dubbi. L'essenza del modernismo (S Pio X docet) è proprio quella della multiformità, di non comportare una sistematizzazione, in modo da essere particolarmente insidiosa,di mischiare parole /e aggiungo atti) apparentemente contraddittori.
Per l'anonimo: mi pare che S Pietro fu PRIMA Papa e POI Vescovo di Roma: quindi il primo titolo che spetta al Papa è quello di successore di Pietro, di Sommo Pontefice, di Vicario di Cristo,(appunto Papa), poi quello di vescovo di Roma. Mi pare che obnubilare questo sia un sintomo inquietante. Romano Amerio evidenziava come verità MONCHE, parziali, finiscono per non essere verità

Stefano78 ha detto...

Ma io dico: ma possibile che davanti a dei dubbi argomentati la risposta sia in termini assoluti: "E' VALIDA"! E poi le sciorinate "ma si rende conto di quello che dice..", ecc ,ecc ,ecc.

Sì mi rendo conto di quello che dico. Forse tanti che si atteggiano a supereroi della Chiesa non si rendono conto che la Crisi ha dei risvolti pratici! Se la Chiesa è in crisi, come è, tale crisi epocale ha dei risvolti pratici!
A volte pure diversi da quello che IDEOLOGICAMENTE si pre-definisce.

hpoirot ha detto...

@murmex

sulla continuità fra Benedetto e Francesco nella matrice modernista ... io non ho dubbi.

Beh certo. Perché affermare con Ratzinger che

1) la laicità é un frutto della fede
2) non dobbiamo chiedere un ecumenismo di ritorno
3) cristiani e ebrei pregano lo stesso Dio

sarebbe in continuità perché lo dice "l'amico della Tradizione" Ratzinger, mentre dire con Bergoglio (la stessa cosa) e cioé che

1) lo stato deve essere aconfessionale
2) il proselitismo cattolico é un errore
3) non esiste un Dio cattolico

sarebbe scandalosamente progressista?????

Questi "due" papi sono dottrinalmente due gocce d'acqua.

Anonimo ha detto...

In Vaticano mancava la stoffa?
Allora è per lo stesso motivo che il vdr non porta la mozzetta e il resto?

Luisa ha detto...

A quel che ho già detto, vorrei aggiungere che probabilmente Bergoglio cominciava ad essere assai infastidito dai vari commenti attorno alla rinuncia di Benedetto XVI e siccome quando gli girano gli girano fortemente il "problema" doveva essere risolto al più presto, e grazie a chi se non al suo più grande ammiratore e servitore che non teme di "disturbare" Benedetto XVI, ponendogli certe domande, fra le quali quella, aberrante, su Küng, o quella sull`abito bianco che è al limite dell`irrispetto?
Ma siamo così ingenui e creduloni da immaginare che Benedetto XVI avrebbe dato delle risposte diverse da quelle che ha dato?
E siamo così ingenui da non osservare il tempismo assai significativo, presenza in San Pietro e risposta alla lettera di Tornielli ( siamo in attesa che ENTRAMBE vengano PUBBLICATE)?
Il tutto, aveva un solo scopo, zittire rumori, soffocare dubbi, screditare chi li esprime, e spianare la strada trionfante di papa Bergoglio che non ammette pietre d`inciampo, semafori gialli o rossi.

PS: scrivo molto liberamente perchè non sono fra coloro che hanno dubbi sulla validità della rinuncia di Benedetto XVI, quel che Benedetto XVI voleva e poteva dirci lo ha detto, il resto, forse l`essenziale, appartiene al sacrario della sua coscienza.

Stefano78 ha detto...

...inoltre io non sono definibile "Ratznigeriano", orfano, vedova, e tutti gli altri termini sprezzanti che vengono usati a vario titolo e in vario modo da partiti anche diversi.

Mi pongo delle domande davanti ad ASSURDITA' palesi, come lo svolgersi di questa anomalissima "rinunica", come le discontinuità presenti nel Concilio e come la desistenza dell'Autorità nella Chiesa.

Porre domande, esprimere dubbi, fare una critica, non è sinonimo di "tutte-le-etichette-che-vi-pare".

Inoltre verificare una discontinuità NETTA tra il pontificato precedente e quello attuale non mi identifica in nessuna delle categorie in cui mi ficcano a fasi alterne.

Faccio delle analisi sulla base di fatti, che prima di tutto andrebbero confutati e smentiti, se mi sbaglio.

Anonimo ha detto...

Si è perfettamente affine in quanto deciso ai primi di febbraio 2013 con l'allora Papa Benedetto.
Prima dell'annuncio dimissioni
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Anonimo ha detto...

Insomma per farla breve quel che si era prefisso bugnini si avvera ogni giorno di più, quello volevano e quello avranno, destituzionalizzare il papato e rendere la cc una inter pares, minimalista , poi i corifei rai hanno dedicato il servizio ai baci del vdr ai bimbi in maschera, premi, cioccolatini e cotillons x tutti (la piazza non è più strabocchevole...)alla lettera pochi accenni ed una rapida occhiata di sfuggita alla prima pagina della Stampa.....bisogna fidarsi di tornielli? Ma forse come Gesù si fidava di Giuda.....la papolatrìa sta perdendo colpi e allora bisogna dare spiegazioni su spiegazioni su quello che spiegabile normalmente non è, i motivi veri restano incomprensibili almeno a noi esterni, il resto lo sa solo Dio.....per la battutaccia sugli abiti, la trovino un po' più credibile, questa è proprio una c...... megagalattica.Anonymous.

viandante ha detto...

Caro Stefano, le assurdità che tu rilevi sono reali, ma cercare di spiegarle nei termini che tu dici é come cercare la quadratura del cerchio.
Il modernismo é così. Sarei tentato di dire che come un fluido non ha forma propria ma si adatta alla situazione, contorcendosi fin che vuoi, prendendo aspetti e apparenze che sembrano contraddire le precedenti, ma nella sostanza si tratta sempre dello stesso fluido.

bernardino ha detto...

Mi pongo e pongo a voi una domanda a seguito di fatti accaduti nei giorni scorsi:
Sabato abbiamo visto l'abbraccio tra i due papi, poi B.XVI si e' seduto tra i cardinali (forse presbiteri), dopo tre giorni la lettera che ribadiva la validità dell'abdicazione.
Perche' Benedetto si rivolge a mezzo stampa quando ha a disposizione tutto ciò che vuole per trasmettere?
Ci e' permesso pensare (spero non ci sia stato tolta la libertà di pensiero, altrimenti presumo che siamo tornati alle condanne del Sant'uffizio o alle scomuniche) che nei sacri palazzi qualche burattinaio tiri le fila? oppure il collegio cardinalizio? oppure cosa sta succedendo? (ricordo sempre che stò presumendo, non credo sia proibito presumere, infatti non dico che e' cosa certa) gli ultimi cinquant'annni in quei palazzi e' successo di tutto; cosa deve ancora accadere? a cosa dobbiamo prepararci? che fine deve fare la nostra Santa Chiesa Cattolica Apostolica Una e Santa?
Un concilio ha rivoluzionato la Chiesa a 360 gradi, si stà forse preparando un'altro concilio che distruggera' proprio tutto? Siamo arrivati proprio alla fine dei tempi? Perche' il Signore ha previsto la fine dei tempi, ma ha detto anche che ci sarebbero stati segnali fuori del normale.
E segnali piu' fuori del normale di questi ultimi 50 anni ce ne sono? Non e' forse vero che fra tre anni si compie i cento anni di fatima? e la Emmerich con la visione dei due papi?
Quanta confusione, satana stàlavorando alla grande, sarà pure ora di fare qualcosa:
La Madonna ci ha lasciato detto troppe volte che dobbiamo pregare il Suo Figliolo; invece c'è
chi lo nasconde alla grande.
Chi ha interesse ha distruggere la Dottrina di Cristo, e per fare cosa?

mic ha detto...

Se le dimissioni erano state decise e pianificate mesi e mesi prima (testimonianza di don Georg in recente intervista) possibile che non si potesse risolvere il problema dell'abito bianco?

La motivazione data a Tornielli è davvero a dir poco "improbabile", così com'è inspiegabile la faccenda del nome e il rimanere nel "recinto di Pietro" così voluto e rimarcato, a meno che la presenza fisica poi non includa anche le forme di compartecipazioni anomale cui abbiamo assistito, che non parlano solo di vicinanza spirituale.

Le dimissioni sono giuridicamente ineccepibili. Ciò che difetta è la mancanza di spiegazioni altrettanto ineccepibili.

Da notare quel che dice nell'intervista a Seevald nel 2010: «Se un Papa si rende conto con chiarezza che non è più capace, fisicamente, psicologicamente e spiritualmente, di assolvere ai doveri del suo ufficio, allora ha il diritto e, in alcune circostanze, anche l'obbligo, di dimettersi».

Benedetto parla in terza persona, dunque sembra stabilire un principio che non riguarda solo la sua persona. Prevede due possibilità:
1. dimissioni secondo il suo diritto esercitato
2. adempimento di un obbligo

Gli interrogativi ci sono e restano.

Le risposte plausibili mi pare che vadano tutte nel senso dello snaturamento del papato.

Anche se la situazione continua a presentare chiavi di lettura ambigue.

mic ha detto...

non sono fra coloro che hanno dubbi sulla validità della rinuncia di Benedetto XVI, quel che Benedetto XVI voleva e poteva dirci lo ha detto, il resto, forse l`essenziale, appartiene al sacrario della sua coscienza.

Questo lo sottoscrivo.

Forse sarà la storia a dire di più sui retroscena.
Nel frattempo il vero Papa è e resta quello eletto legittimamente, perché c'è stata l'espressione pubblica dell'abdicazione, a prescindere dai motivi prossimi e remoti conoscibili e meno, che giuridicamente non invalidano né le dimissioni né l'elezione del successore, perché i pensieri non espressi non sono noti e chissà se li conosceremo mai.
Sta di fatto che non si può dire che nella Chiesa ci sia posto per un papa emerito, anche in assenza di vigor corporis et animae, che peraltro attualmente non sembrano mancargli.
Non sarà al top; tuttavia l'alta funzione di un Pontefice non si misura con l'efficientismo ma con l'esercizio di un governo che richiede anche l'assistenza Soprannaturale.

Luisa ha detto...

Qui la reazione di Béatrice del blog Benoît et moi, reazione che condivido:

http://benoit-et-moi.fr/2014-I/actualites/ratzinger-repond-a-tornielli.html

Latinista ha detto...

secondo me il focus della questione non è l'invalidità delle dimissioni ma la banalizzazione e lo snaturamento del papato

D'accordo, ma credo che anche la questione della validità della rinunzia, dato che si ripresenta e date le sue gravi implicazioni, meriti di essere trattata fino a sciogliere ogni dubbio per quanto è possibile.

ma possibile che davanti a dei dubbi argomentati la risposta sia in termini assoluti: "E' VALIDA"!

La risposta non è: "È valida perché è valida", né: "È valida perché lo dice chi ha i galloni".
Com'è ormai noto, il can. 332 § 2 pone come uniche condizioni per la validità della rinunzia del Romano Pontefice che essa "sia fatta liberamente" e "venga debitamente manifestata".
Partiamo dall'ultimo punto. La rinunzia è stata manifestata ai cardinali in concistoro, a norma del can. 189 § 1 e, credo, in linea coi precedenti storici noti.
Qualche errore di latino, che non intacca il senso del testo, non si può considerare causa di invalidità, come ho cercato di mostrare sopra.
La libertà dell'atto è stata dichiarata contestualmente e ribadita ora ad abundantiam, senza che si sia potuto provare che non sussistesse.
Dato che, a norma del can. 124 § 2, "l'atto giuridico posto nel debito modo riguardo ai suoi elementi esterni si presume valido", bisogna presumere valida la rinunzia di Benedetto XVI.

Vista l'impossibilità di dimostrare definitivamente la libertà dell'atto, a qualcuno può rimanere il dubbio che Benedetto XVI sia stato costretto. Questo dubbio è giuridicamente irrilevante, perché contrasta col citato can. 124 § 2. Ma poiché non sarà un canone a toglierlo dalla testa di chi ce l'ha, vediamo su che cosa si basa.

(Continua)

Luisa ha detto...

Non son così sicura che Tornielli, e amici non meglio definiti( usa il plurale nella sua lettera), raggiungano lo scopo che si son prefissi con quell`operazione implicante Benedetto XVI, anzi, a leggere le reazioni, temo che raccolgano l`esatto contrario e contribuiscano ad aumentare una confusione già abbastanza sconfortante.

Anonimo ha detto...

Non scrivo da tempo, ma ora mi ci vedo tirato per i capelli, l'uscita di sabato era programmata, AS aveva predisposto anche la sedia, ma lui si è rifiutato di sedere tra i cardinali, ha voluto una sedia a parte accanto ai card. vescovi con il card. libanese a dividerlo dagli altri, qualcosa vorrà pur dire , il gesto dello zucchetto deve essere visto come gesto di umiltà o umiliazione? Perché l'orribile ed inqualificabile pennivendolo continua a tirarlo dentro in tutti i modi, forse che la idolatrìa sta scemando? Forse ci si rende conto che prima o poi i problemi tornano a galla , o vogliono che Ratzinger in qualche modo si 'tolga' perché ingombrante anche in silenzio? Non ha dato abbastanza a questa chiesa che non si merita altro che orrendi castighi divini , spiace perché tutti dovremo pagare. Io vorrei fosse lasciato in pace, tra l'altro se n'è andato solo lui, i burattinai sono tutti ancora lì....GR2

Anonimo ha detto...

Matrimonio out, adeguarsi
Cronache dal concistoro dei cardinali. Il peso dei sondaggi: le periferie esistenziali chiedono un aiuto per la loro sofferenza. Verso la svolta
http://www.ilfoglio.it/soloqui/22058
se ci sarà "la svolta" credo che gli sforzi (dei due papi) per tenere unita la chiesa saranno inutili. Di fronte ad un mondo che dichiara guerra alla Chiesa (ma ce l'hanno presente il contesto generale?)non si può continuare con dotti equilibrismi che danno un senso di patetica impotenza. Staremo a vedere. m

Stefano78 ha detto...

@Viandante

Caro Stefano, le assurdità che tu rilevi sono reali, ma cercare di spiegarle nei termini che tu dici é come cercare la quadratura del cerchio

Grazie per la comprensione, Viandante.

Vedi, quello che non torna è l'accusa di modernismo a Papa Benedetto, e la riduzione a questo modernismo di tutte le sue scelte. Ovvero: risolvere la contraddizione non risolvendola.

Infatti, dalla Pascendi, sappiamo conoscere la figura e la dottrina del modernista. Benedetto XVI, è indubbio che nella sua vita sia stato modernista. Ma gli atti del suo pontificato possono essere definiti tali? O per lo meno: tutti i suoi atti?

Il modernista non contraddice se stesso, anche se contraddice la dottrina nella prassi. Ovvero: la svuota dall'interno. Assume una posizione dottrinaria per smentirla nella prassi. Oppure la stravolge nello storicismo.

Ma è quello che ha fatto Benedetto XVI?

Sarebbe a dire che lui ha voluto sminuire il Papato, con i suoi atti? Quali sono stati gli atti relativi alla forma propria del Papato operati da Benedetto XVI? Le catechesi sul Primato di Pietro? Il suo cercare di ridare dignità alla figura stessa del Papa, i suoi atti di governo (ad esempio il Motu Proprio)? Insomma, in questo Benedetto XVI ha mostrato di svuotare il Papato dall'interno, come è uso ai modernisti? Io ricordo bene i suoi insegnamenti sul Papato. Erano molto chiari. E ricordo anche i suoi GESTI. Anche quelli chiari. Si può dire che il fine di Benedetto XVI era ed è quello di sminuire e delegittimare il Papato?

Poi: caratteristica centrale del modernista è lo storicismo. Benedetto XVI, affermando (nel famoso discorso dell' "Ermeneutica della Continuità" ) che il Vaticano II ha delle discontinuità e che è criticabile, che la Tradizione è l'unico criterio per interpretarlo (e non viceversa, come afferma Muller), che le discontinuità devono essere lette alla luce della Tradizione, che la Chiesa si deve si "sviluppare" come "unico soggetto nel tempo", ma che lo deve fare in base all' Oggetto-Rivelazione IMMUTABILE, donato da Dio e di cui la Chiesa è custode....può essere definito storicista?

Ovvero: può il modernista NON PERSEGUIRE le basi della sua dottrina, rimanendo modernista?

Il modernismo di Benedetto XVI non è per nulla definibile come tale. Egli contraddice le basi del modernismo, dunque non può essere definito modernista in questi termini.

Che invece ci sia una forza modernista che rende la Chiesa stessa tale, al suo interno, è indubbio. Come è indubbia la desistenza dell'Autorità.

Ma questo è diverso.


Mazzarino ha detto...

E così. Quando un articolo del diritto canonico ci dirà che fino a tot punti puoi divorziare o magari che un padre può liberamente scegliere di non esserlo più per il bene del figlio dovremmo crederci? La legge, se giusta, corrisponde alla realtà secondo verità. Essere Padre (Papa) è un dono di Dio. Si può non accettarlo, ma accettarlo e ad un certo punto pensare di passarlo ad un altro perché più "capace" non si può. Non ci si comporta così con un dono degli uomini figuriamoci con un dono di Dio. Ancora una volta nell'interpretazione di quel "liberamente" si incunea l'errore che sta distruggendo da secoli la Chiesa cattolica. Noi siamo liberi ma di corrispondere a Cristo. Ogni altra libertà non viene da Lui ed è mortifera sia per la persona che per l'istituzione.

Latinista ha detto...

(continua)

Benedetto XVI ha fatto e detto cose che hanno dato da pensare che volesse mantenere per sé il Papato almeno in qualche forma. In particolare:
- Ha detto che l'accettazione del Papato era per sempre ed ha parlato di rinunzia al "ministero attivo", lasciando credere che non rinunziasse al ministero non attivo (contemplativo?), senza peraltro che una simile distinzione esista.
- Ha mantenuto il titolo di Papa, sebbene emerito (si direbbe interpretando in tal senso il can. 185).
- Ha mantenuto il nome, lo stemma e parte del vestiario da Papa.
- È rimasto a vivere in Vaticano.

Mi pare che le cose siano queste; e in effetti lasciano interdetti, soprattutto alcune. Ma il messaggio più o meno subliminale non è né l'unica spiegazione né la più naturale, e in ogni caso porta dritti dritti a quell'"associazione per delinquere" a cui penso che nessuno voglia credere.

Il famoso discorso del "ministero attivo", fatto alla vigilia della fine del suo pontificato, si può al meglio intendere come un voler rassicurare i fedeli che la sua rinunzia non era un abbandono, e che lui sarebbe rimasto al servizio della Chiesa, solo in un altro modo, non "attivo" come fino ad allora.

La questione degli attributi papali è quella che personalmente mi lascia più perplesso e credo che possa creare più confusione; ma può essere, e inclinerei a pensare che sia un modo per rimarcare l'eccezionalità (altro che normalità) della situazione, unito forse a una certa difficoltà e goffaggine nell'affrontarla vista proprio la sua eccezionalità. Purtroppo è una cosa che crea confusione, e le si somma l'attitudine diciamo minimalista di Papa Francesco - un brutto effetto collaterale - sicché ci si può chiedere se sia stata una scelta azzeccata (e io direi di no).

Questo è solo un tentativo di spiegazione, altri ancora ce ne potrebbero essere. Per lo meno si può dire che questi fatti non hanno un'interpretazione univoca e pacifica, e non sono una base solida per dubitare della libera rinunzia di Benedetto XVI.

rosa ha detto...

Osservo che anche nelle attuali monarchie costituzionali europee, quando c'e' chi abdica, questi sparisce dalla vita pubblica del regno. si e' mai visto euardo VII d' Inghilterra a fiano del fratello giorgio o della nipote elisabetta ? o alle Olimpiadi ad applaudire i campioni olandesi c'era forse Beatrice che ha abdicato un anno fa?
E NOI VEDIAMO DUE PAPI ad un concistoro? e pensano che TUTTI si bevano la fola che e' normale?
e questo dopo un aumento di articoli di critica e di dubbi pubblizcati ormai da quasi tutti i quotidiani ad alta tiratura in Italia ?

Dopo un ragionamento un " gut feeling" :
brutto brutto gut feeling il giolrno dell' annunzio, paura che abbia "disanimato"- e' parola dialettale,ma e' chiara: non lotti piu' contro un male fisico o morale perche' non hai piu' animo, fede, in te stesso e nel Signore
gut feeling crescente nei gg successivi che qualcosa di brutto sta arrivando, potenziata da Bergoglio ogni giorno di piu'
ancora piu' convinta oggi che ci sia un casino grosso grosso sotto tutta questa vicenda proprio dal tempismo di tornielli- uno che lascia il Giornale per la Stampa!,
dopo gli articoli di Socci e la PAGLIACCIATA che si e' svolta al Concistoro.

Ora, excusatio non petita..., diritto canonico rispettato p no, modernismo o no, Sinodo o no:
for Christ' s sake, come dicono gli americani, per il rispetto al Papato, prr il rispetto per se stesso che BXVI dovrebbe avere, per quello per Bergoglio, ma SOPRATTUTTO per l' AMORE alla CHIESA, Ccorpo mistico, al suo CAPO ed infine all indegne pecorelle che in Lui ancora credono,
se e' andato tuto liscio, SI rinunci al TITOLO ed abito- se non avessi avuto dubbi, mi sarebbero venuti con' sta uscita sull' abito, SEMPLICEMENTE ridicola- e ci si ritiri in convento
ALTRIMENTI! si racconti CHIARO e tondo cos'e' successo, e si affrontino CORAGGIOSAMENTE le conseguenze.
CONCORDO pienamente con Stefano. I. fedeli non son citrulli da prendere per i fondelli.
Rosa

rosa ha detto...

ho paura che i papi post pio xii partano e per molto tempo rimangano modernisti, finche' Qualcosa o Qualcuno fa capire loro l' errore. Ma allora e' sempre troppo tardi per porre rimedio.Scrivo questo in base a cio' che ho letto degli ultime mesi o anni di GXXIII, Paolo VI, GPII, ed ora BXVI.
Peraltro mi mi sa che stiamo arrivando alla mietitura, quando il grano, magari poco, sara' separato dal loglio, probabilmente molto abbondante.
poveri noi!
rosa

hpoirot ha detto...

Matrimonio out, adeguarsi

E' evidente che da questo concistoro usciranno dell novità assolute in senso progressista.

Basta vedere come
1) hanno già messo l'accento sulla sofferenza di quelle persone che non possono accedere ai sacramenti (come se i cattolici non li disertassero da decenni, ma adesso diventa strano e anormale che una minoranza dei fedeli non possano accostarvisi)
2) come hanno preparato i sondaggi ad-hoc

Preventivamente, chi si oppone é già

1) un cattivone che vuol far soffrire la gente
2) un antidemocratico


Inoltre é evidente che tra la canonizzazione di GPII, l'abbandono di parti cruciali di magistero passato,l'allargamento della Chiesa ai non cattolici... dare la comunione ai divorziati é un caso che si situa su un piano di gravità "secondario"

Come dicevo sull'altra pagina Tradizione Vivente = non ci sono più argini. Per niente.

RIC ha detto...

Non c'e' bisogno di essere scribacchini alla Dan Brown per giungere alla conclusione che il segreto della lettera (e di cio' che vi e' dietro) e' proprio racchiuso nella apparentemente ridicola frase: ''Il mantenimento dell’abito bianco e del nome Benedetto - ci ha scritto - è una cosa semplicemente pratica. Nel momento della rinuncia non c’erano a disposizione altri vestiti". Delle due l'una: o Benedetto e' completamente fuori di testa (e non mi pare il caso) o quella frase ha un altro significato, magari relativo alla terribile situazione vissuta negli ultimi mesi del suo pontificato e all'impossibilita' di comportarsi in modo diverso dalla rinuncia.
A dire la verita' ci sarebbe una terza ipotesi: che la lettera non sia stata scritta da Ratzinger ma da qualche corifeo dell'attuale vdr che neppure si e' reso conto delle sciocchezze che metteva in bocca al papa emerito.

una sola fede ha detto...

@mic scrive:
"i protagonisti APPAIONO D'ACCORDO [...] PER LA COMUNE FORMAZIONE MODERNISTA, sia pure in dosi diverse e con i distinguo dell'estrazione e delle normali differenze di personalità".

"[...]banalizzazione del papato. E quel che fa più male ai credenti più attenti è che è un dato su cui i due protagonisti, sia pure con stili diversi, SONO SOSTANZIALMENTE D'ACCORDO..."


@hpoirot scrive:
"Questi "due" papi sono DOTTRINALMENTE DUE GOCCE D'ACQUA."


e RATZINGER (papa emerito):

"Nelle scorse settimane il teologo svizzero Hans Küng aveva citato alcune parole contenute in una lettera ricevuta da BENEDETTO XVI E RIGUARDANTI FRANCESCO. Parole ancora una volta inequivocabili:

«Io sono grato di poter essere LEGATO DA UNA GRANDE IDENTITA' DI VEDUTE e da un’amicizia di cuore a PAPA FRANCESCO. Io oggi vedo come mio unico e ultimo compito sostenere il suo Pontificato nella preghiera». Qualcuno, sul web, ha provato a mettere in dubbio l'autenticità della citazione o comunque ne ha paventato un uso strumentale. Anche di questo abbiamo chiesto conferma al Papa emerito: «Il prof. Küng ha citato letteralmente e correttamente le parole della mia lettera indirizzata a lui», ha precisato in modo lapidario".


FONTE:
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/benedetto-xvi-benedict-xvi-benedicto-xvi-32340/

Alessandro Mirabelli ha detto...

Qualche considerazione: ottimi i commenti di Stefano 78 e di Mic. Come ho già scritto domenica scorsa, ribadisco che La Stampa e' un quotidiano fortemente omologato al potere dominante e Tornielli che scrive per esso non sfugge a questa regola. Se c'è un vaticanista prono ai voleri di Bergoglio questi e' proprio Tornielli al quale il vdr da' del tu. Le dimissioni di Ratzinger erano state programmate almeno almeno da poco più di due anni. Il 14 dicembre 2010 mi fu detto: "Aspettiamoci le dimissioni di Ratzinger, quando non c'è la farà più se ne andrà". La storia che non c'erano altri vestiti pronti e' una delle tante calzate che solo Tornielli può scrivere. I Gammarelli sono la sartoria papale. E' come cercare di far credere che un bar e' rimasto senza caffè. Tornielli e' stato veramente offensivo nei confronti dei suoi lettori. Orribile giornalismo il suo

Alessandro mirabelli ha detto...

Ho un amico ortodosso romeno, e' un eccellente iconografo. Anche lui mi ha detto che è rimasto molto sorpreso nel vedere di nuovo Ratzinger in pubblico e mi ha chiesto se è normale che ci siano due Papi. Cosa posso rispondergli? Kyrie eleison, Christe eleison.

Turiferario ha detto...

Immaginiamoci un Benedetto XVI che abdica e, al contrario di come ha fatto, lascia Roma per qualche altra meta, veste una talare nera e si fa chiamare Padre Joseph. Tutto a posto? No, certamente qualcuno avrebbe detto che ha lasciato Roma perché l'hanno cacciato via, che l'hanno costretto a vestirsi di nero e a non farsi chiamare più Papa per umiliarlo, per nascondere dietro quel miserabile inganno il fatto che il vero Papa è sempre lui... Insomma, questo è uno di quei classici casi in cui qualunque cosa fai sbagli. E dove dietro qualunque gesto si può scorgere, volendolo, l'inghippo.

mic ha detto...

hpoirot,
sai bene quanto ti timo e apprezzo i tuo commenti.
Cerca però di rimanere in stretta aderenza all'argomento, evitando citazioni estrapolate dal contesto che dovrei riprendere e inquadrare in un discorso più complesso e completo che non poso fare ora e soprattutto in questa discussione.
Lo stesso vale per gli altri.
L'argomento è scottante.
Cercate di rimanere in tema.
Invito anche i molti lettori a postare interventi su i principi non negoziabili ed altro nelle pagine dove sono trattati.

A breve farò una sintesi di quanto è venuto fuori, che ci aiuta a cercar di meglio comprendere la situazione anomala che soffriamo da quell'infausto 11 febbraio, ringraziando tutti di cuore per la partecipazione e le interessanti riflessioni già condivise o le altre ulteriori che vorrete condividere.

Luisa ha detto...

Tornielli è al servizio della Stampa, lavora per quel giornale, ma è sopratutto al servizio di papa Bergoglio, un servizio che riempie senza quella moderazione e oggettività che mostrava con Benedetto XVI.
Bisognava far qualcosa per porre un termine( almeno così speravano) ai commenti sempre più precisi e sempre più numerosi sulla e attorno la rinuncia di Benedetto XVI, le lettere dei Papi sui giornali andando molto di moda, chi meglio di Tornielli poteva prestarsi a quella mossa che doveva poi sfociare in un articolo trionfante tutto volto a silenziare commenti e commentatori?
Se poi en passant, si manca di rispetto a Benedetto XVI, è un dettaglio senza la benchè minima importanza.
Come ho già detto il troppo storpia , la presenza in San Pietro più la "risposta" a A.T., nello spazio di pochi giorni, rivelano un tempismo significativo, erano talmente "pressés" da non rendersene conto, oppure prendono i lettori in generale e i cattolici in particolare per degli imbecilli, propendo per questa seconda ipotesi.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Sapete cosa ha fatto Tornielli occasione della ultima gmg? Ha pensato bene di intervistare Leonardo Boff, quello della tdl. E poi Tornielli ha ancora il coraggio di scrivere sul Timone? Davvero un bel camaleonte andreottiano.

RIC ha detto...

Chissa' se e come reagira' Socci...

dal web ha detto...

Che la Chiesa fosse diventata una sorta di realtà "bicefala" era una teoria destituita di ogni fondamento.
Credo che la realtà sia molto più semplice: con Giovanni Paolo II e con Benedetto XVI il papato aveva raggiunto le vette della mistica, della teologia, della pastorale, della liturgia ed anche della pura e semplice "cultura".
Ora con l'attuale sommo pontefice siamo molto lontani da tutto ciò: dalle vette di cui sopra siamo passati alle "pianure" dell'applauso, della popolarità, della pacca sulla spalla, del comune buon senso.
Per quanto riguarda il futuro sinodo, si tratterà di una sorta di Concilio Vaticano III, partorirà splendidi documenti ma verrà presto soppiantato dallo "spirito" del sinodo ed in nome di questo "spirito" verrà giustificata ogni simpatica "apertura".
Tutto già visto ... tutto già sentito ... La soluzione???
Orazione e ... Introibo ad Altare Dei

Anonimo ha detto...

Turiferaio hai perfettamente ragione. Qualsiasi altra realtà sarebbe stata peggiore e piu soggetta a critiche dell'attuale.
Benedetto xVI secondo me ha pensato molto bene alle varie ipotesi e ha scelto quella che crea meno sgomento e danni alla Chiesa, al Papa , al Papato, a lui stesso e ai fedeli. Lui non è più il Papa ma la sua persona è stata Papa e probabilmente per questa alta considerazione è voluto rimanere distinto nell'abito , nel luogo -recinto- dove vivere e un giorno morire (in Vaticano), nel comportamento riservato e nei modi di vita di un unico senza pari.
fil

Felice ha detto...

Io non sono nessuno per giudicare la conformità del gesto di Benedetto al volere di Dio. Una cosa però mi è dovuta: sono un fedele cattolico e pretendo di non essere preso in giro dai miei pastori. Se un Papa rinunciante mi viene a dire che ha mantenuto l'abito bianco perché non c'erano talari nere a disposizione, ho tutto il diritto di sentirmi preso per il naso.

Anonimo ha detto...

La motivazione che non c'erano altre vesti a disposizione vuol dire chiaramente che nessuno aveva pensato a preparare una veste da "papaemerito", per cui ci ha pensato lui ad adattare quella che già portava. Si può capire da Ratzinger un'affermazione come questa, perché è molto legato alle forme: è chiaro che non si riferisce alla sartoria.

Il punto è che si considera ancora Papa e tale "per sempre", lo ha detto chiaro e tondo. Emerito e quindi non attivamente in servizio, ma Papa. Che vuol dire questo?
Ai teologi l'ardua sentenza.

Di sicuro c'é, a parer mio da incompetente, che si delinea un papato in qualche modo collegiale, retto gerarchicamente dal Vescovo di Roma in carica, ma partecipato anche da altri entro il "recinto di San Pietro".

Anonimo ha detto...

a me non pare che il pontificato attuale sia in continuità col precedente, anzi (determinate tematiche non si affrontano nemmeno ed è un continuo esercizio di interpretazione, che poi, se uno parlasse chiaramente, non avrebbe ragion d'essere) Tutto questo "voler ribadire" è sospetto (si spera sempre di sbagliare ma i campanelli di allarme cominciano ad essere troppi). Più che su monotematico Tornielli rifletterei sugli ultimi due articoli (21-26 febbraio)di Magister (oltre a Socci).

Anonimo ha detto...

Ok, stiamo in tema, su tutti i blog anglofoni passa : 'the appearence was on demand' , che per chi non sa l'inglese significa esattamente : su richiesta specifica, ora un po' di dietrologia, chi sapeva preventivamente che sarebbe stato eletto un sudamericano? Chi è velocemente passato ad un giornale che più piemontese di così non potrebbe essere? La lettera non appare ,viene solo descritta, si vede l'intestazione, ma non le parole RV si limita a riportare le solite note, poi, scusate, ma proprio proprio ci dobbiamo bere che Ratzinger sia diventato rimba tutto in una volta con la storiella dei vestiti? Ma tornie', famm' o' piacere. A me pare un penoso e scivoloso , in ogni senso , tentativo di far sembrare che tutto è ok, basta leggere le ultime bavose frasi dell'articolo, che altro che il club gospa. Anonymous.

una sola fede ha detto...

@Rosa, che scrivi:
"ho paura che i papi post Pio xii partano e per molto tempo rimangano modernisti, finche' Qualcosa o Qualcuno fa capire loro l' errore. Ma ALLORA E' SEMPRE TROPPO TARDI per porre rimedio"


Che siano partiti modernisti mi pare proprio di sì, ma a me sembra altrettanto indubitabile che ci siano anche rimasti fino alla fine, senza dare troppi segnali contrari, anzi, semmai qua e là addirittura incrementandoli esponenzialmente.

E FORSE sarà stato(o sarà) troppo tardi per porre rimedio all'errore, come dici tu, SEMPLICEMENTE PERCHE' l'errore modernista lo avranno dovuto (o lo dovranno) constatare obtorto collo, rendendone cioè conto proprio a quel Qualcuno cui tu ti riferisci, e perciò FORSE solo dopo aver lasciato questa terra... Mi trovo a ripetere il "forse" solo perché, mentre osservando solo le dichiarazioni e atti pubblici non lo avrei assolutamente inserito, mi trovo costretto a farlo per quanto riguarda ovviamente il profondo intimo, anche magari nell'ultimo istante della loro vita, sebbene a nulla a quel punto sia valso e valga per coloro che avrebbero dovuto pascere e confermare nella fede o per quelli che avrebbero dovuto cercare di convertire all'unica, vera Chiesa di Cristo, senza far minestroni di sorta come in questi decenni ahimé invece è stato fatto.

Anonimo ha detto...

Alessandro Mirabelli
guarda che Leonardo Boff e Bergoglio intrattengono rapporti epistolari, e tu ti scandalizzi perchè Tornielli intervista Boff!
Paola

RIC ha detto...

Mi rispondo da solo: Socci annuncia un proprio commento sulla vicenda "lettera" per domani.

hpoirot ha detto...

@mic. à vos ordres...

ps - avevo una bravissima maestra delle elementari (che mi ha influenzato moltissimo e a cui tu somigli anche fisicamente) che mi "sgridava" nello stesso modo.

murmex ha detto...

nonostante tutto il rispetto e l'affetto,temo che l'ultimo discorso di Benedetto mostri chiaramente che l'infiltrazione modernistica non è venuta meno.Don Curzio Nitoglia lo dimostra.E dalla matrice ))modernistica(che non è una eresia qualsiasi,ma "pone la scure alla radice")non poteva non derivare il caos.Del resto,a proposito di storicizzazione,come non vedere che il risultato dell'abdicazione è appunto una storicizzazione del Papato,(non in se stesso,ovviamente,ma così come viene percepito dai più)? Questo ovviamente indipendentemente dalle intenzioni di Benedetto,che mai potremo sapere,ma come dato oggettivo

MICHELE ha detto...

Dopo che fu pubblicata in italiano dalle Ed. Paoline l'autobiografia di Benedetto XVI, traduzione parziale dell'edizione tedesca, qualcuno fece notare al pontefice che non aveva scritto nulla sulle esperienze sentimentali che tutti, normalmente, hanno durante l'adolescenza. Il papa, candidamente, rispose: "L'editore non me l'ha chiesto".
Analogamente oggi dice: "Al momento della rinuncia non vi erano altre vesti disponibili".
Non sono risposte imbecilli, ma sottilmente ironiche, dello stesso stile, che significano ugualmente: "A voi non lo dico"...
Dunque tutti i dubbi restano e crescono.

Anonimo ha detto...

Ragazzi e se pensassimo che alla fine di tutto, Joseph Ratzinger deve rispondere delle sue azioni solo davanti a Dio Giudice Supremo e che noi potremmo pensare a diventare dei cristiani migliori perché ho letto in giro cose ignobili, insulti, anatemi distribuiti come caramelle, pretese di essere gli unici fedeli , gli unici cattolici giusti.....nessuno può sapere il perché Dio abbia permesso tutto questo, ma cominciamo, io per primo, a fare l'esame della nostra coscienza, cosa che nessuno fa più e che i preti non ti chiedono più....PF è papa, che ci piaccia o no, eletto, magari con lo Spirito Santo distratto, BXVI non è più regnante, ha rinunciato, punto, game over, però che non pubblichino più 'ste menate inventate ad arte , che scemi non siamo. Lupus et Agnus.

rosa ha detto...

Quando Edoardo VII abdicò, al popolo inglese fu venduta la storia che lo faceva per sposare la Simpson. Sia allora, sia soprattutto a distanza di anni, varii storici hanno avanzato molti dubbi sui veri motivi. Non è qui il caso di discuterne, ciò che mi preme sottolineare ch AI TEMPI il popolo inglese NON VIDE PIU' Edoardo VII in occasioni ufficiali, importanti (che so, la dichiarazione di guerra alla Germania), né Edoardo si mise a scrivere a cani e porci (ogni riferimento al "matematico" ed al "giornalista" è voluto) privatamente, ma autorizzando pubblicazioni successive su quanto fosse o no avvenuto.Non rimase "re emerito", passò la maggior parte della vita fuori dalla patria, non continuò ad indossare corone o ermellini. Parliamo della monarchia costituzionale inglese, dove governa il Parlamento,e di un'abdicazione che fece allora e poi molto scalpore. Come si sa, inoltre, il fratello minore George non appariva un candidato ideale al regno (v. il bel film Il discorso del Re), ma, ripeto, MAI Edoardo si mise a dire o scrivere: io la penso come lui, gli sono vicino, lo aiuto con i miei consigli, prego per lui (il Re inglese è anche Capo della Chiesa anglicana, quindi poteva anche esprimersi in questi termini).
Ripeto: sia razionalmente, sia istintivamente sento puzza di bruciato, ma tanto forte che arriva dritta dritta dal Vaticano a Milano.
La forma canonica sarà stata sicuramente rispettata, ma si ammazzano gli uomini rispettando la forma legael in ogni virgoal e codicillo. Sempre omicidio rimane.
E qui si rischia, Dio mi perdoni. di uccidere la Fede di molti credenti nella "Chiesa, una, santa ed apolstolica".
Infine io non credo che, se si fosse ritirato in un convento, vestito da Vescovo, e chiamandosi semplicemente Vescovo emerito di Roma, ci sarebbero satte critiche, semplicmnte perchè così sarebeb satto tutto più semplice e chiaro: "moriva" al mondo, pur non essendo morto in realtà. E morto un papa, se ne fa un altro.
Sul sinodo e le modifiche alla pastorale sul matrimonio, i passi saranno molto più veloci. C'è oggi un'ignoranza sul cattolicesimo da far paura, lo constato ogni giorno,anche in persone che vanno a Messa tutte le domeniche, purtroppo anche in famiglia.
Rosa

vighi ha detto...

A me tutto questo sembra costruito a tavolino da persone senza scrupoli preoccupate solo che finisca questa aria di primavera o che qualche cosa interferisca con i loro piani. Questa volta è l’ardire di alcune persone di mettere in discussione la rinuncia di Benedetto XVI e forse il pericolo maggiore. Non si fanno problemi se per supportare le loro idee e costruzioni mettono in mezzo per l’ennesima volta Benedetto XVI e nello stesso tempo mettono anche a rischio la Chiesa cattolica, l’importante e arrivare al loro scopo, puntellare la loro posizione. Tramite il loro principale alleato nei mass media sono arrivati persino a mandare delle domande scritte su un tema così delicato al Papa emerito sapendo che non poteva non rispondere, davvero demenziale. Ma ci si rende conto che si è chiesto ad una persona di dire e riconfermare la sua rinuncia ma anche di dimostralo con i fatti con l’intervento al concistoro!!
Trovo la mossa del Sig. Tornielli davvero poco elegante, perché mandare delle domande su un tema di questo tipo, perché costringere il Papa emerito a scrivere quelle cose, perché altro non poteva rispondere no!! Perché un conto è un’intervista o una lettera con domande che spaziano su tanti temi e fra questi ci potevano stare queste domande, un altro è mandare apposta queste sole domande per sollecitare una risposta che non poteva che essere solo una. Ma davvero crede il Sig. Tornielli in questo modo di aver fatto uno scoop? O un servizio alla Chiesa ? forse certamente un servizio alla Chiesa di Papa Francesco senza però tenere conto della persona di Benedetto come sempre d’altronde, lui anche se si denigra o comunque si mette in cattiva luce la sua persona poco importa ma soprattutto infischiandosene delle conseguenze che tale atto avrebbe avuto sulla Chiesa. Perché riportare quelle parole sul perché porta la veste bianca, anche se fossero vere, ( e sinceramente ne dubito che siano state scritte in questi termini) è stato davvero poco corretto, e di una grettezza inutile. Con questo non voglio dire che Benedetto è stato costretto a fare e dire quello che ha fatto e detto, probabilmente è stato lui stesso a mettersi a disposizione per far tacere queste voci che minano il ministero petrino.
Insomma per me un brutto capitolo, probabilmente quella della rinuncia è una situazione che è sfuggita di mano, pensavano così di mettere a tacere tutte le critiche alla Chiesa, in fondo con quelle esterne ci sono riusciti ora non resta che far tacere quelle interne alla Chiesa che probabilmente non si aspettavano così insistenti. Vighi

Luisa ha detto...

"Se un Papa rinunciante mi viene a dire che ha mantenuto l'abito bianco perché non c'erano talari nere a disposizione, ho tutto il diritto di sentirmi preso per il naso."

Effettivamente sono in molti a soffermarsi su quelle parole di Benedetto XVI RIFERITE da Tornielli, parole che difficilmente possiamo credere siano farina del suo sacco, o, allora, con tutta l`ironia di cui è capace, Benedetto XVI ha gentilmente preso in giro Tornielli!
Come si dice da noi: "il s`est bien payé la tête de Tornielli"!

Alessandro Mirabelli ha detto...

La Stampa e' molto omologato al potere dominante ma è' anche molto ma molto provinciale. Ecco perché Tornielli vi si trova bene.

rosa ha detto...

Uan sola fede,
ho scritto così perchè pare che GXIII ripetesse durante l'agonia "che cosa ho fatto, Mio Dio, che cos'ho fatto", e si è prensato si riferisse al CVII; Paolo VI parlò di "fumo di Satana" e GPII ha sofferto talmente che credo abbia espiato già in vita qualsiasi errore modernistico abbia compiuto, ma non era più in grado di correggerlo materialmente.Benedetto: mi painge il cuore, ma, se fossi stat in S. Pietro, gli avrei forse gridato:"no, Santità, no, non si presti alla farsa, torni a casa"
Ma mi chiedo: cosa diavolo hanno A.S. e gi altri per obbligarlo a trascinarsi fuori e presenziare ad un concistoro, nel quale vengono fatti Cardinali anche Vescovi con i quali c'era sicuramente dissintonia, per usare un eufemismo ? Oppure non c'è assolutamente nulla e, essendo tedesco, come disse mia sorella, è talmente razionale da aver abbandonato quando le forze umane lo han lasciato -apparentmente ?
Più ci penso a 'sta storia, più sto male.
Rosa

Anonimo ha detto...

Credo proprio che faremmo bene a smetter di discutere su codesta ridicolaggine dell'invalidità della rinunzia.

Mi richiamo a quel che hanno scritto ottimamente Latinista e altri, ma soprattutto al buon senso. Sennò, veramente, come dice Turiferario, potremmo finir col pensare che il vero papa l'abbiano rapito gli estraterrestri... (Mi ricordo che anni fa c'era chi sosteneva che il vero Paolo VI fosse stato rapito e sostituito da un sosia.)

Meglio concentrarci sulle cose serie, e cercar di dare un contributo di riflessione nella crisi attuale della Chiesa. Stillarsi il cervello in questo modo non serve proprio a nulla.

Maso

rosa ha detto...

SU Vigiliae Alexandrinae c'è un comemnto assolutamente calzante

una sola fede ha detto...

@Rosa che scrivi: "Benedetto: mi piange il cuore, ma, se fossi stato in S. Pietro, gli avrei forse gridato:"no, Santità, no, non si presti alla farsa, torni a casa"


Per me San Pietro forse gli avrebbe detto (o forse ha cercato pure di dirglielo magari intercedendo affinchè Nostro Signore mandasse anche un bel rinforzo all'esortazione, cioè quel fulmine sul cupolone proprio in quel giorno...), lasciando per un attimo gli usati idiomi (e mi scuso per l'improbabile romanesco ante litteram):
"Ah Joseph, vedi un po' de falla finita con 'sta storia de lassà er papato e va' avanti, va', come per primo fece er Capo nostro e poi più modestamente pur'io, fino in fonno!!" ; )

Anonimo ha detto...

La seconda va meglio, Rosa, quanto ad AS tu non hai idea di che potere disponga, se il computer fosse mio ti potrei deliziare, ma non posso.....ciliegina sulla torta : rai1 tg AMV riferisce e daje , che Gaenswein avrebbe, condizionale obbligatorio, detto che "Benedetto non è geloso o invidioso del successo di PF, anzi è contentissimo e ne è felice per lui" per la serie, stessero zitti.....ma mi chiedo, come mai tutte 'ste news in una volta sola, troppa grazia S. Antonio! O c'è sotto qualcosa???Sapessi quanto sto male io. Lupus et Agnus.<;(

MICHELE ha detto...

Scusate l'ignoranza: chi sarebbe questo A.S.?

rosa ha detto...

Una sola fede: scusami, ma non hai capito. Io intendevo se IO mi fossi trovata SABATO nella BAsilica di S. Pietro, IO forse...Non mi riferivo a San Pietro, e non mi permetterei mai di identificarmici anche solo per ipotesi.
Rosa

rosa ha detto...

Tante news, Lupus, perchè, come ho già scritto, se non inondi l'audience di novità tutti i giorni, quella se ne va da un'altra parte. E' stata purtroppo abituata cosi. E tra Renzi, l'Ucraina, le Olimpiadi, San Remo, il Medio Oriente, il Venezuela, PF sciola via in terza, quarta, no aspetta quinta pagina, anzi no, sesta...e qualcuno ci sta male.
Non si sono però resi conto che BXVI è ancora molot amato e farlo ripparire in pubblico, ha ulteriormente sottratto attenzione a PF. Con 'sta stupidata di articolo di quel m..a di Tornielli (è di Chioggia, un po' di dialetto veneziano non guasta), a cui sicuramente risponderà Socci -l'ha già fatto a Radio 24 - i riflettori sono nuovamente su BXVI.
Rosa

rosa ha detto...

Le cose serie sono, caro Maso, che se tu mini il Papato, vien giù tutto il resto.E' la pietra d'angolo della costruzione non gerarchica, ma de fide della Chiesa, come ben sanno gli ortodossi, i luterani, ecc.
Se un domani, per ipotesi, la gerrachia tedesca, o un'altra, decidesse di non dar retta a PF, potrebbe sempre convincere i fedeli a seguirla affermando che non è il legittimo Papa.
MA lo Scisma d'Occidente a scuola non si studiava ?
Rosa

Anonimo ha detto...

"Un giovane leone è Giuda:
...
Non sarò tolto lo scettro da Giuda
né il bastone del comando tra i suoi piedi,
finché verrà colui al quale esso appartiene
e a cui è dovuta l'obbedienza dei popoli" (Gn 49,9s).

Ecco, non possiamo del tutto escludere che papa Benedetto XVI, al momento della rinuncia, abbia avuto in mente, ispirato dallo Spirito Santo, questo passo della Scrittura, in cui si parla degli oracoli di Giacobbe sul "leone di Giuda", titolo notoriamente messianico. E' un invito a considerare le Parole rivelate nella loro interezza, che ci indurrebbero a pensare a un gesto del tutto "rivoluzionario" del Pontefice: come se egli, consapevole della impossibilità di continuare a svolgere adeguatamente il ministero petrino, fosse giunto alla conclusione di "restituire le chiavi" a Colui che le aveva consegnate al Pescatore di Betsaida.
Una lettura esegetica della promessa in Mt 16,18, che mi pare di aver letto in questo blog, tenderebbe a svincolare il "non praevalebunt" dal primato petrino. E' difatto scritto "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa E le potenze degli inferi non prevarranno su di essa". Quella congiunzione "E" darebbe un significato del tutto diverso alla promessa di Cristo pronunciata a Cesarea di Filippo.
Sarebbe dunque la manifestazione della Parusia del Signore quella POTENZA PIU' FORTE che confermerebbe l'invincibilità della Chiesa, e non il ministero petrino in quanto tale, la cui missione storica si sarebbe nel frattempo naturalmente esaurita con la manifestazione del Vero Capo della Chiesa.

Latinista ha detto...

come mai tutte 'ste news in una volta sola

Certo, probabilmente non è un caso. L'articolo di Socci ha alzato un polverone, ha contribuito non poco alla confusione che regna e loro cercano di porre rimedio come possono, mettendo in chiaro, anzi ribadendo che:
- la rinunzia di Benedetto XVI è valida;
- Benedetto XVI guarda a Francesco come al Papa;
- quindi c'è solo un Papa ed è Francesco.
Cercare di liberare il campo almeno da questo elemento di confusione Vi sembra proprio così male? Volete per forza poter dire che non si sa quale sia il Papa? Vi pare una cosa desiderabile?
Certo che no. Credo piuttosto che un dubbio del genere, di fronte a tutto ciò che combina Francesco, consenta di potersi dire: "Ma forse non è lui il vero Papa". E in fin dei conti è già una piccola consolazione. Per questo guai a chi tocca quel dubbio. Non è così?

Anonimo ha detto...

"chi sarebbe questo A.S."

Il Decano. Saprai chi è il Decano del Col.card., immagino.

mic ha detto...

Una lettura esegetica della promessa in Mt 16,18, che mi pare di aver letto in questo blog, tenderebbe a svincolare il "non praevalebunt" dal primato petrino. E' difatto scritto "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa E le potenze degli inferi non prevarranno su di essa". Quella congiunzione "E" darebbe un significato del tutto diverso alla promessa di Cristo pronunciata a Cesarea di Filippo.
Sarebbe dunque la manifestazione della Parusia del Signore quella POTENZA PIU' FORTE che confermerebbe l'invincibilità della Chiesa, e non il ministero petrino in quanto tale, la cui missione storica si sarebbe nel frattempo naturalmente esaurita con la manifestazione del Vero Capo della Chiesa.


Su questo blog non è mai stata fatta una lettura del genere. A meno che non si riferisca ad un riferimento alla "Rinuncia impossibile filosoficamente e teologicamente". Ma si tratta di una mera ipotesi di scuola di E.M. Radaelli all'indomani delle dimissioni.

Ricordo solo che giorni fa un lettore aveva fatto riferimento ad un altro passo di Matteo cui ho replicato velocemente (trascrivo di seguito). Per il resto risponderò domani.
_________________
"Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare".
(Mt 21, 43)
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Sappiamo che Matteo si riferiva agli israeliti capeggiati dal Sinedrio. Il nuovo popolo è decimato ma non è estinto e, in Cristo, non è estinguibile.
Il Signore provvederà. E noi cingiamo i fianchi con le armi della fede!

ut ha detto...

andare dal Papa rinunciatario e chiedere che metta per iscritto che la sua rinuncia è valida! ...

già....in effetti fa pensare a quel passo manzoniano in cui la Monaca di Monza, ormai costretta/persuasa dal Principe-padre con tutte le sottili armi del ricatto affettivo misto a minacce e lusinghe d'ogni sorta, -che ne avevano fiaccato ogni libera decisione, con LENTO logorio della VOLONTA'- rispondendo all'avvocato del diavolo, che le chiedeva se avesse ricevuto pressioni, disse senza esitare:

"Mi fo monaca di mio genio"

Anonimo ha detto...

«...un gesto del tutto "rivoluzionario" del Pontefice: come se egli, consapevole della impossibilità di continuare a svolgere adeguatamente il ministero petrino, fosse giunto alla conclusione di "restituire le chiavi" a Colui che le aveva consegnate al Pescatore di Betsaida».

In tutta onestà, qualcuno crede che dopo Francesco ci possano essere ancora dei Papi che potranno esercitare il ministero petrino inteso secondo tradizione? O che non si sia invece ad una svolta epocale e drammatica, una crisi del Papato, Dio solo sa quanto irreversibile?