Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 28 gennaio 2015

Supplica filiale a Sua Santità Papa Francesco sul futuro della famiglia

«Sono molto preoccupato e invito tutti i cattolici, laici, sacerdoti e vescovi, a impegnarsi, da oggi fino alla prossima Assemblea sinodale, al fine di mettere in luce la verità sul matrimonio». (Cardinale Raymond Leo Burke, Intervista a Le Figaro. Nostra traduzione qui).
Chi vuole aderire può Cliccare qui

29 commenti:

Luís Luiz ha detto...

Onestamente, mi sembra inutile questa "supplica filiale". É ormai più chiaro del sole che è proprio Bergoglio il condottiere di tutta questa pazzia.

Il punto essenziale è che gran parte del clero ha perduto la Croce. E la Croce è il supremo segno del coraggio. Cf. Gesu e Pietro sulla strada di Gerusalemme.

Si deve pregare, si, sempre. Ma ci vuole sopratutto il coraggio di andare avanti anche con atti concreti, e non far finta, ancora una volta, che il povero papa è manipolato dai cattivi "modernisti".

mic ha detto...

Credo che innanzitutto sia un atto dovuto secondo coscienza.
Certo, poi ci sono molti modi di intervenire a seconda dei ruoli e delle situazioni.
Le petizioni ovviamente non bastano. Ma per lo meno mostrano il dissenso e lo motivano.
Il resto si vedrà.

Anonimo ha detto...

Bergoglio neanche ha lo stesso concetto di famiglia che ha la Chiesa Cattolica, quindi, mi sembra in vano tale petizione,

ma, comunque, quelli che vogliano sottoscrivere la petizione avrà occasione di conoscere che è Bergoglio meglio, quando vedono le conseguenze...

Romano

lister ha detto...

Supplicarlo, chiamarlo "Beatissimo Padre", "Vostra Santità"....
Ma quando mai!
Uno che dice: "Non esiste la famiglia perfetta" dimenticandosi della Sacra Famiglia...o anche Quella è imperfetta?!

Annarè ha detto...

Se la supplica non porterà a nulla,prenderanno finalmente coscienza che l'unica via percorribile è la resistenza di Mons Lefebvre? Non si può continuare a privare i fedeli cattolici del diritto di ricevere la vera dottrina, i veri sacramenti la vera Messa della Chiesa cattolica per scrupoli verso l'autorità che è diventata dispottismo, l'obbedienza è dovuta rispetto alla verità e al bene di cui la gerarcha deve essere garante, se la gerarchia non insegna più la verità e non fa più il bene, allora l'obbedienza è servilismo, perchè c'è un valore più alto dell'obbedienza di per se, è quello di fare il bene e di fuggire il male e se si è pastori, c'è ancora maggiore l'esigenza del bene delle anime. Da 50 anni ci sono milioni di anime che non ricevono più la vera dottrina e i buoni sacramenti e questa è un'atroce ingiustizia, mi vien da dire è omicidio.

Gianluca Lizza ha detto...

Firmerò costi quel che costi ma occorre obbedire a Dio e piuttosto che agli uomini.

Mazzarino ha detto...

I FI sono due anni che "supplicano".... Non ho ancora la sindrome di Stoccolma, nè della tigre che ruggisce in gabbia per mantenere il suo ruolo di fronte agli spettatori, mentre pensa allo spessore della bistecca a fine spettacolo.
Non biasimo chi firma ma io preferisco restare nella giungla.

Annarè ha detto...

Il servilismo sta bloccando tanti pastori: sacerdoti, frati dell'Immacolata, vescovi, cardinali a fare il loro dovere, cioè a garantire a costo del martirio la dottrina di sempre e i buoni sacramenti. E' triste vedere pastori che sembra abbiano capito che c'è un problema grave che mina la Fede, ma non danno battaglia, continuano da 50 anni a tergiversare, a mandare lettere filiali a cercare accomodamenti alle eresie che vengono dette e promosse intanto le anime rimangono senza guida. Ma non viene loro lo scrupolo che tante anime si possono perdere per l'eternità? Io non credo sia più tempo di aspettare a fare il proprio dovere.

Felice ha detto...

Mi sembra un controsenso supplicare il Papa di custodire e non distruggere la dottrina cattolica, in pratica supplicarlo perché faccia semplicemente il proprio dovere. Sarebbe come se una moglie dicesse a suo marito: "caro ti supplico di non tradirmi", o se un datore di lavoro dicesse ad un suo impiegato: "ragioniere, la supplico di lavorare otto ore al giorno"!

Anonimo ha detto...

Secondo me questa supplica a Papa Francesco è un modo di dare un messaggio forte del disagio di tanti cattolici. Quello è lo scopo direi.

Sarebbe bello se tanti firmeranno perché siamo in tanti preoccupati per la vicenda del sinodo sulla famiglia e la vita sacramentale al rischio.

Almeno è qualcosa di concreta che un fedele che ama La Chiesa può fare...

Quello che fa il Papa con questo - no lo so...

M.

Annarè ha detto...

ormai quante suppliche abbiamo firmato, è servito a qualcosa?
Ci siamo resi conto che ci sono i modernisti a capo della Chiesa e il modernismo è un'eresia? Invece di firmare petizioni, inizino a resistere,dicendo la Messa "tridentina", dando i sacramenti come Dio comanda, trasmettendo intatta la dottrina e la Fede di sempre, questo si che sarebbe un messaggio efficace, finchè si scrivono lettere figliali e poi si cede al modernismo su una cosa o l'altra non cambierà nulla, Dio vuole cuori coraggiosi, vuole difensori della Fede, non scribacchini. O crediamo che mons Lefebvre abbia subito tante ingiustizie e angherie
rimanendo fedele alla sua vocazione, per sport?

Annarè ha detto...

...bisogna essere testimoni con la vita, allora si che ci prenderanno sul serio.

Anonimo ha detto...

omosessismo, chiesa ogm...
E. Frezza
http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=312108:i-nuovi-dogmi-del-cattolicesimo-ogm&catid=83:free&Itemid=100021

mic ha detto...

Conclusione dell'articolo dal link:
....
La messinscena imbastita a Milano serviva evidentemente per accreditare quel salto presso il popolo cattolico, nel frattempo distratto con alcuni artifizi retorici di indubbia efficacia, tra i quali va anche annoverata l’insistenza compulsiva sul tasto economico quale argomento a sostegno della famiglia cosiddetta “naturale”. Criterio che in tempi di crisi e di pervasività dei criteri utilitaristici fa sempre la sua matta figura.
Alla fine, non resta che prendere atto di come la tenaglia diabolica si stringa sempre di più intorno ai focolai di resistenza fatti di quei pochi o tanti, cattolici e no, che non si rassegnano alla folle aggressione mossa alle strutture basilari della società umana.
Lo strapotere dei mezzi di comunicazione di massa genera quella che pian piano diviene presunta opinione diffusa (in realtà si spaccia come tale qualche idea maggiormente subìta che davvero maturata, che passa liscia liscia con la propaganda di regime perché quasi nessuno ha ben chiari i termini del problema). Poi, i giudici sono incaricati di tradurre in decisioni questa communis opinio, legittimati proprio dal fatto di consacrare con ciò il c.d. diritto vivente. Il problema è che si spaccia come spinta dal basso una versione decisa a tavolino, e condensata in formule martellanti, che la gente non fa che riproporre automaticamente perché la parola ha sostituito il pensiero.
Sicché, per paradosso, pare che sia il «popolo sovrano» a decidere, per bocca dei giudici e, in seconda battuta, del legislatore. Quando invece a decidere è il suo manovratore.
È la morsa «democratica» del totalitarismo strisciante.
Il dramma è che il mondo sedicente cattolico entri nel gioco, ancora una volta, da protagonista. Cooperi attivamente in questa fase terminale della agonia del tessuto sociale.
Finalmente, dopo tante campagne feroci contro le ingerenze della chiesa, sulla tomba dei princìpi non negoziabili, è stata siglata la Nuova Alleanza Cattolica tra chiesa post-cattolica e stato post-comunista.

E in tanti continuano ad applaudire.

Anonimo ha detto...

Antonio SOCCI, Roberto FONTOLAN
Tredici anni della nostra storia (1^ puntata)
tratto da Il Sabato, 29.8.1987, n. 35

Addio alle leve. Il nuovo potere sale al trono.

«Cento poltrone da occupare subito». Con questo titolo l'Espresso del 19 maggio 1974 apriva i suoi servizi dedicati alla schiacciante vittoria divorzista. Che c'entrava il divorzio con le poltrone? Da una parte c'era in gioco la questione di valori o di costume. Dall'altra una questione di nero potere. Eppure il giornale che aveva tirato con spregiudicatezza la volata alla nuova vincente cultura laicista come prima conseguenza del voto di qualche giorno prima chiamare in causa la questione dei «posti di comando».

Da quella fatidica data del maggio 1974 il progetto che aveva colto allora il suo primo clamoroso successo ha fatto molta strada. Per contro il cattolicesimo italiano ha vissuto un continuo arretramento. Estromesso dalle grandi «leve» della finanza, dei mass-media, della magistratura è stato ridotto a residuo di culto, al volontariato assistenzialista. Com'è accaduto tutto questo? E' ciò che Il Sabato ha tentato di ricostruire ripercorrendo la storia di questi tredici anni cruciali, inedita e provocatoria. La tesi è che il potere laicista si sia servito di un «cavallo di Troia». Cioè della forza di un pensiero non cattolico che poco alla volta è divenuto dominante proprio l'interno del mondo cattolico. Un pensiero che ha puntato sulla separazione tra fede e vita, distruggendo così la ragionevolezza della fede. Così i cattolici sono diventati paladini di valori, portatore di evidenze etiche, anime belle ormai incapace di credere e di annunciare. Ciò in cui si fonda ogni valore ed ogni evidenza. Questa la tesi. La storia che in questo numero comincia porterà tutte le prove e le connessioni.



«E' finita. Ha vinto il nuovo potere! Lo spirito della classe dominante ha dilagato», constatava Pasolini attorno al '74. «Il nuovo potere è completamente irreligioso; totalitario; violento; falsamente tollerante, anzi più repressivo che mai; corruttore; degradante». Il 1974 (l'anno del referendum sul divorzio) segna la grande svolta preparata da decenni. L'anima del popolo italiano si scopre non più cattolica, ma totalmente «stravolta, irriconoscibile».

Dove non erano riusciti a far breccia la Riforma protestante, il giacobinismo della Rivoluzione francese, ed il leninismo della Rivoluzione bolscevica è riuscito un nuovo potere. Bisogna partire da qui: dalla disfatta e dalla sparizione dei cattolici e dalla contemporanea affermazione di un nuovo potere. Di solito le storiografie tradizionali sul mondo cattolico macinano a vuoto tesi ed antitesi, piani pastorali, documenti e congressi di associazione in una astorica sacrestia dove si discetta a non finire sulla ministerialità dei laici, ma non si osa guardare alle domande vive e drammatiche dell'uomo. «Gli italiani -è ancora Pasolini a denunciarlo attorno al '75- sono divenuti in pochi anni un popolo degenerato, ridicolo, mostruoso, criminale».

Non è un caso che l'episodio che incorona il nuovo potere sia il referendum sul divorzio. Scriveva Umberto Eco: «Il 12 maggio è stata la vittoria delle masse popolari ormai a contatto con la cultura moderna». E Pasolini: «La tolleranza in campo sessuale ha allargato enormemente i mercati; perché essa è una componente essenziale della mentalità del consumo, in cui il soggetto deve essere moderno, laico, quindi anche sessualmente libero». E' uno spunto per capire la natura particolare di quel nuovo potere....

https://forum.termometropolitico.it/463665-tredici-anni-della-nostra-storia.html

https://forum.termometropolitico.it/415847-tredici-anni-della-nostra-storia.html


Anna

Anonimo ha detto...

"..bisogna essere testimoni con la vita, allora si che ci prenderanno sul serio.!

Come hanno fatto con Nostro Signore Gesù Cristo - giusto?

" Invece di firmare petizioni, inizino a resistere,dicendo la Messa "tridentina", dando i sacramenti come Dio comanda, trasmettendo intatta la dottrina e la Fede di sempre, questo si che sarebbe un messaggio efficace, finchè si scrivono lettere figliali e poi si cede al modernismo su una cosa o l'altra non cambierà nulla, "

...e i sacerdoti per fare tutto ciò?
Dove sono?

M.

Anonimo ha detto...

"Supplica filiale ecc...."
ma come, voi avreste il coraggio, la faccia tosta di firmare questa richiesta che si presenta come " supplica filiale a Papa Francesco"??
Ma dico, non vi rendete conto della contraddizione?
ogni giorno lo delegittimate, lo offendete, non ne riconoscete l'autorità dando spazio a chi ne mette in dubbio finanche il suo essere il Vescovo di Roma successore di Pietro e si potrebbe continuare a scrivere per pagine e poi, dico, come niente fosse mettereste la firma su una richiesta che si apre con una formula di totale (filiale) docile sottomissione nel riconoscimento della massima autorità del Pontefice Francesco?
Ma allora la domanda la faccio io a voi:
per voi Francesco è il Papa si o no?
E se si, dico, non vi sembra di essere davvero poco "filiali" -tanto per scrivere un eufemismo?
GS

Luisa ha detto...

Segnalo da Corispondenza Romana l`articolo:

"I laici reclamano a gran voce fedeltà alla Chiesa di sempre"

http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-brevi/i-laici-reclamano-a-gran-voce-fedelta-alla-chiesa-di-sempre/

Leggo:

"Patrick Buckley, inviato internazionale della Society for the Protection of Unborn Children, ha dichiarato:

«L’insegnamento della Chiesa sull’indissolubilità del matrimonio si fonda sulle parole di Cristo. Queste parole possono anche esser state pronunciate 2 mila anni fa, però per i Cattolici restano né più, né meno che il mandato immutabile di Dio».

Ancor più determinata, caso mai ve ne fosse bisogno, Maria Madise, direttrice di Voice of the Family, che ha denunciato:

«Il Card. Baldisseri ha corretto pubblicamente un delegato, lamentatosi degli attacchi sferrati contro la Dottrina cattolica. E’ significativo che non abbia fatto altrettanto quando, pochi istanti dopo, un altro delegato ha contraddetto la stessa Dottrina sul tema della contraccezione.

L’impressione è che oggi l’unico peccato sia quello di difendere ciò che la Chiesa ha sempre insegnato. Sembrava che durante l’incontro tutto venisse posto in dubbio, comprese le questioni già risolte con chiarezza dal Magistero. Tale discussione ha distratto dal compito vero di trovare soluzioni concrete ai problemi che le famiglie reali devono affrontare."

mic ha detto...

GS,
lei non fa altro che usare i soliti argomenti capziosi dei normalisti o dei nostri denigratori ad oltranza.
Noi difendiamo il papato e criticare parole e gesti attribuibili a Simone non significa rinnegare Pietro.
Così come non significa disconoscere il papa se si raccolgono voci suffragate da elementi suscettibili di letture ambigue su inedite dimissioni e supposte irregolarità del conclave successivo. Che sarebbero da discutere o da smentire autorevolmente e con motivazioni argomentate, non con proclami fumosi da alcuni laudatores di professione o ignorate da chi di dovere.
Ma da questo orecchio non ci sentite.

Luisa ha detto...

Inenarrabile GS ch ogni tanto fa capolino su questo blog, lei scrive:

" Ma allora la domanda la faccio io a voi:
per voi Francesco è il Papa si o no?
E se si, dico, non vi sembra di essere davvero poco "filiali" -tanto per scrivere un eufemismo?"

GS

Dunque, per quel che mi concerne, e non penso avanzarmi troppo se dico che così è per chi scrive qui, la risposta alla sua prima domanda è : sì.
In seguito, immagino che lei nella sua relazione filiale a suo padre qualche discussione l`ha avuta, che non è sempre stato da`accordo con lui, e che forse si è anche scontrato con lui su temi per lei importanti, questi suoi dissensi, critiche, o scontri, non hanno fatto di lei un "non figlio", una persona poco filiale ecc., al contrario, è appunto perchè lei ha riconosciuto quell`autorià paterna, che quell`autorità era importante e significativa per lei, che certe chiarificazioni si sono imposte alla sua coscienza come necessarie se non urgenti.

Ebbene, i cattolici che sono disorientati da papa Bergoglio, che vivono un malessere e una tensione a seguito di troppe sue parole o gesti, che osservano una grande incoerenza fra certe sue parole e i fatti, che leggono sempre più interventi di persone influenti che dicono agire a suo nome e che si dicono certi della rivoluzione inarrestabile e irreversibile che egli sta conducendo, una rivoluzione che porterebbe su elementi fondamentali della nostra fede, che tradirebe addirittura la Parola del Signore, ebbene, questi cattolici inquieti che cosa possono fare?
Pregare certo, ma perchè si priverebbero di rivolgersi direttamente al Papa?
So bene che quella supplica, come altre, più che probabilmente resterà senza risposta, ma è forse una ragione valida per rinunciarvi?
Perchè quelle voci cattoliche, dovrebbero auto-censurarsi?
Non è forse giusto che giungano al Papa?

Luís Luiz ha detto...

Alla domanda di GS, non penso avanzarmi troppo per dire che no; per me Francesco è solo una caricatura di papa disegnata da un umorista di Charlie Hebdo, di cattivissimo gusto, ma purtroppo reale. E dico con sicurezza che quando si pensa il problema della situazione della chiesa, le circonstanze della rinuncia di Benedetto XVI, le irregolarità dell'elezione - mai contraddette di modo minimamente razionale -, le tantissime e profondissime irregolarità dottrinali del "magistero" di Bergoglio e si prende in conto la storia della Chiesa, la risposta più ragionevole alla domanda di GS è un rotondo e chiarissimo NO. E la coscienza e il coraggio di questo NO è la condizione di possibilità e di realtà di ogni ricostruzione della Chiesa, oggi in rovine.

mic ha detto...

C'è il caso di chi, come Luìs, arriva alle estreme conseguenze.
Non è la posizione del blog, ma è la dimostrazione dello sconcerto e della confusione che regnano sovrane.

Mazzarino ha detto...

Perfetta la chiosa di Mic. Illuminante per molti altri onesti blogs che non riescono a trovare la rotta. Quella di Luiz "Non è la posizione del blog...." Giusto! E' però quella di gran parte dei blogger ed anche la mia. E' questo, assieme alla "moderazione" che rende vincente questo blog rispetto a tutti gli altri blogs italiani. Povero GS... NO! NO! NO! e ancora NO! E allora?

mic ha detto...

Allora, caro Mazarino,
è un bel busillis che io in questo momento non so risovere.
Cosa devo dirti? O cosa dovremo vedere ancora?
Francamente, stiamo navigando a vista come non mai; ma la nebbia è sempre più fitta.
Se non avessimo il Signore e la Roma perenne...

Luís Luiz ha detto...

Può sembrare un paradosso, ma credo che siamo al principio di una primavera della Chiesa. Ho amici conservatori, devoti di Medjugorje e di GP2, e lefebvriani e ratzingeriani e anche sedevacantisti, e questa è l'unica volta che li vedo tutti di accordo: tutti sono unanimi a dire che c'è contraddizione tra il bergoglismo e il cattolicesimo. Non esiste il circolo quadrato, come non è possibile unire Kasper, l'elegante Braz de Elvis, Maradiaga, Bergoglio, Kung e Boff, da un lato, e Agostino, l'Aquinate e tutti i santi dall'altro. Lo scisma è ormai aperto, e l'hanno aperto loro.

Luisa ha detto...

"Giusto! E' però quella di gran parte dei blogger ed anche la mia."

Dunque mi sarei troppo avanzata, sbagliandomi, nel dire che chi scrive qui considera Bergoglio come Papa?
Allora nel rispondere "sì" alla prima domanda di GS farei parte di una minoranza?
Ebbene non so che cosa permette a Mazzarino di affermare quel che afferma, ma non condivido affatto la sua posizione, e poco mi importa di sapere se la mia opinione è quella di pochi o di tanti.
L`epoca che viviamo è buia, a capo della Chiesa c`è un uomo che sta seminando confusione, divisione e timori più che fondati, un uomo consapevole del suo potere, un potere di cui usa senza scrupoli e senza dover giustificarsi.
Malgrado le nebbia che può ancora avvolgere la rinuncia di Benedetto XVI , sino a quando non verrà dimostrata in modo ufficiale l`irregolarità e della sua rinuncia e dell`elezione di Jorge Bergoglio, quest`ultimo È il Papa, che mi piaccia o meno, e poco importa che la sua elezione mi abbia raggelata sin dal primo istant e che il seguito non abbia fatto che confermare le mie peggiori apprensioni, Jorge Bergoglio È il Papa , è lui ad avere in mano il potere di fare e disfare, questa è la realtà.
Io posso continuare a considerare nel mio cuore Benedetto XVI come il "mio" papa, posso avere i dubbi già descritti, la realtà è quella che ho sotto gli occhi, non è certo rifiutandola che posso confrontarla.

Mazzarino ha detto...

Certo Luisa il sottoscritto ha lanciato una provocazione dicendo che gran parte dei blogger che scrivono qui riconoscono Bergoglio solo come vdr così come lui vuole e si firma. Di certo non mi permetterei mai di pensare ciò di lei. Però anche lei sbaglia di certo nel dire che chi scrive qui riconosce Bergoglio come Papa.
Suvvia non facciamone però una questione troppo grande, in fondo è Begoglio stesso che ha già dato molti significati alla parola Papa per cui risulta ormai difficile comprendersi. Coraggio entro qualche mese, ora per allora, tutto si risolverà.

Anonimo ha detto...

...
Ma agli albori di questo 2015, nessuno può più permettersi di rimandare alcunché poiché la posta in gioco è ormai apertamente la sopravvivenza concreta di una religione, e proprio perché i giochi sembrano già fatti in senso contrario e senza possibilità di appello. E sembrano fatti perché l’operazione fin dall’inizio è stata condotta dall’intero popolo di Dio, massa obbediente e complessivamente inerte, capitani e comandanti in capo, tutti provvisti della nuova bibbia conciliare che quasi nessuno ha letto ma che a tutti è stata imposta come la mappa di un cattolicesimo nuovo...

http://www.riscossacristiana.it/il-nuovo-popolo-di-dio-di-patrizia-fermani/

Anonimo ha detto...

LA PASTORALE DEL MATRIMONIO
DEVE FONDARSI SULLA VERITà

Da uno scritto poco conosciuto del
Cardinale Joseph Ratzinger
pubblicato nel 1998
http://www.maranatha.it/annodellafede/adf33.htm

VERITATIS SPLENDOR
DEL SOMMO PONTEFICE
GIOVANNI PAOLO II
http://www.maranatha.it/annodellafede/adf35.htm

ESORTAZIONE APOSTOLICA
FAMILIARIS CONSORTIO
DI SUA SANTITA'
GIOVANNI PAOLO II
ALL'EPISCOPATO
AL CLERO ED AI FEDELI
DI TUTTA LA CHIESA CATTOLICA
CIRCA I COMPITI
DELLA FAMIGLIA CRISTIANA
NEL MONDO DI OGGI
http://www.maranatha.it/annodellafede/adf36.htm