Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 27 ottobre 2020

Arcivescovo C.M. Viganò. Come la rivoluzione del Vaticano II serve al Nuovo Ordine Mondiale

Nitido e magistrale approfondimento sulla situazione attuale della Chiesa e del mondo. Qui indice dei precedenti.
CATHOLIC IDENTITY CONFERENCE 
October 23th, 2020 

SCAPEGOATING FRANCIS
How the Revolution of Vatican II Serves the New World Order 
(Come la rivoluzione del Vaticano II serve al Nuovo Ordine Mondiale)

Archbishop Carlo Maria Viganò, Apostolic Nuncio

«Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti.» Mt 8, 22 

1. VIVIAMO IN TEMPI STRAORDINARI

Come probabilmente ognuno di noi ha compreso, ci troviamo in un momento storico in cui eventi del passato, che in precedenza potevano apparire scollegati tra loro, si dimostrano inequivocabilmente connessi tanto nei principi che li ispirano quanto nei fini che si prefiggono. Uno sguardo equanime e oggettivo non può non cogliere la perfetta coerenza tra l’evolversi del quadro politico globale e il ruolo che la Chiesa Cattolica ha assunto nell’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale. Per essere più precisi, si dovrebbe parlare del ruolo di quella parte apparentemente maggioritaria della Chiesa, in realtà numericamente esigua ma estremamente potente, che per brevità riassumo nell’espressione deep church

Ovviamente non esistono due Chiese – cosa che sarebbe impossibile, blasfema ed eretica – né l’unica vera Chiesa di Cristo è oggi venuta meno alla sua missione, pervertendosi in una setta. La Chiesa di Cristo non ha nulla a che fare con questi ribelli che la occupano da ormai sessant’anni. La sovrapposizione tra la Gerarchia cattolica e i membri della deep church non è un fatto teologico, ma una realtà storica che sfugge alle categorie usuali e che come tale dev’essere analizzata. 

Sappiamo che il progetto del Nuovo Ordine Mondiale consiste nell’instaurazione della tirannide ad opera della Massoneria: un progetto che risale alla Rivoluzione Francese, al Secolo dei Lumi, alla fine delle Monarchie cattoliche e alla dichiarazione di guerra alla Chiesa. Possiamo dire che il Nuovo Ordine Mondiale è l’antitesi della societas christiana, esso concretizza la Civitas diaboli opposta alla Civitas Dei, nell’eterna lotta tra Luce e Tenebre, Bene e Male, Dio e Satana. 

In questa lotta, la Provvidenza ha posto la Chiesa di Cristo, e in particolare il Sommo Pontefice, come kathèkon, colui che si contrappone alla manifestazione del mistero di iniquità (2Tes 2, 6-7). E la Sacra Scrittura ci avverte che al manifestarsi dell’Anticristo questo ostacolo – il kathèkon – non ci sarà più. Mi pare del tutto evidente che l’approssimarsi della fine dei tempi sia sotto i nostri occhi, dal momento che il mistero di iniquità si è diffuso nel mondo con il venir meno della coraggiosa opposizione del kathèkon

[Sull’inconciliabilità tra la Città di Dio e la Città di Satana, il gesuita Spadaro mette da parte la Sacra Scrittura e la Tradizione, facendo proprio l’embrassons-nous bergogliano. Secondo il Direttore di La Civiltà Cattolica, l’Enciclica Fratelli Tutti
«resta pure un messaggio dal forte valore politico, perché – potremmo dire – capovolge la logica dell’apocalisse oggi imperante. Essa è la logica integralista che combatte contro il mondo perché crede che esso sia l’opposto di Dio, cioè idolo, e dunque da distruggere al più presto per accelerare la fine del tempo. Il baratro dell’apocalisse, appunto, davanti al quale non ci sono più fratelli: solo apostati o martiri in corsa “contro” il tempo. […] Non siamo militanti o apostati ma fratelli tutti»1.
Questa strategia di screditare l’interlocutore con l’appellativo di «integralista» è evidentemente finalizzata ad agevolare l’azione del nemico in seno alla Chiesa, cercando di disarmare l’opposizione e annullare il dissenso. La ritroviamo anche in ambito civile, dove i democratici e il deep state si arrogano il diritto di decidere a chi concedere patenti di legittimità politica e chi condannare senza appello all’ostracismo mediatico. Il metodo è sempre lo stesso, perché medesimo è l’ispiratore; così come è sempre uguale la falsificazione della Storia e delle fonti: se il passato sconfessa la narrazione rivoluzionaria, i seguaci della Rivoluzione censurano il passato e lo sostituiscono con un mito. Anche San Francesco è vittima di questa adulterazione che lo vorrebbe portabandiera di un pauperismo e un pacifismo tanto alieni allo spirito dell’ortodossia cattolica quanto strumentali all’ideologia dominante: prova ne sia l’ultimo, fraudolento ricorso al Poverello d’Assisi in Fratelli Tutti per giustificare il dialogo, l’ecumenismo, la fratellanza universale dell’anti-chiesa bergogliana.]

Non commettiamo l’errore di voler ricondurre gli eventi presenti nel contesto di “normalità”, giudicando quanto avviene con i parametri giuridici, canonici e sociologici che tale normalità presupporrebbe. In tempi straordinari – e l’attuale crisi nella Chiesa rientra in questa fattispecie – avvengono fatti che esulano dalla ordinarietà cui erano abituati i nostri padri. In tempi straordinari possiamo sentire un Papa confondere i fedeli; vedere dei Principi della Chiesa accusati di crimini che in altri tempi avrebbero suscitato l’orrore e meritato pene severissime; assistere nelle nostre chiese a riti che paiono pensati dalla mente perversa di Cranmer; vedere dei Prelati che portano processionalmente in San Pietro l’idolo immondo della pachamama [qui], e udire il Vicario di Cristo scusarsi con gli adoratori di quel simulacro se un cattolico ha osato gettarlo nel Tevere [qui]. In tempi straordinari possiamo sentirci raccontare da un congiurato – il Cardinale Godfried Danneels – che sin dalla morte di Giovanni Paolo II la Mafia di San Gallo [qui - qui] tramava per ottenere l’elezione di uno dei loro, risultato poi essere Jorge Mario Bergoglio; e dinanzi a questa rivelazione sconcertante possiamo rimanere impietriti come alla vista del basilisco, senza che né Cardinali né Vescovi esprimano la propria indignazione e chiedano che venga portata alla luce la verità. 

[La compresenza di buoni e malvagi, di santi e dannati nel corpo ecclesiale ha sempre accompagnato le vicende terrene della Chiesa, ad iniziare dal tradimento dell’Iscariota. Ed è significativo che l’anti-chiesa cerchi di riabilitare Giuda – e con lui i peggiori eresiarchi – in modo da farli assurgere a modelli esemplari, “anti-santi” ed “anti-martiri”, e sentirsi così legittimata nelle sue eresie, nella sua immoralità, nei suoi vizi. La compresenza, dicevo, dei buoni e dei malvagi, cui accenna il Santo Vangelo nella parabola del grano e della zizzania, pare essersi mutata nella prevalenza dei secondi sui primi; con la differenza che il vizio e le deviazioni che un tempo erano pur sempre una piaga, oggi sono non solo maggiormente praticati e tollerati, ma anzi incoraggiati e fatti oggetto di elogio, mentre la virtù e la fedeltà all’insegnamento di Cristo sono disprezzate, schernite e, di fatto, condannate.]

2. L’ECLISSI DELLA VERA CHIESA

Da sessant’anni stiamo assistendo all’eclissi della vera Chiesa, oscurata da un’anti-chiesa che si è progressivamente appropriata del suo nome, ha occupato la Curia Romana e i suoi Dicasteri, le Diocesi e le parrocchie, i Seminari e le Università, i Conventi e Monasteri; ne ha usurpato l’autorità e i suoi i ministri ne indossano le sacre vesti; ne usa il prestigio e il potere per appropriarsi dei suoi tesori, dei suoi beni e delle sue finanze. 

Questa eclissi, come accade in natura, non avviene all’improvviso, passando dalla luce alle tenebre per l’astro che si interpone tra il sole e noi. È un processo relativamente lento ma inesorabile, in cui la luna dell’anti-chiesa segue la propria orbita fino a sovrapporsi alla luce del sole, generando un cono d’ombra che si proietta sulla terra. Noi ora ci troviamo in questo cono d’ombra dottrinale, morale, liturgico e disciplinare. Non è ancora un’eclissi totale – che vedremo alla fine dei tempi, sotto il regno dell’Anticristo – ma solo un’eclissi parziale, che lascia vedere la corona luminosa del sole al quale si sovrappone il disco nero della luna. Il processo che ha condotto all’odierna eclissi della Chiesa è iniziato col Modernismo, senza dubbio. L’anti-chiesa ha seguito la propria orbita nonostante le solenni condanne del Magistero, che in quella fase rifulgeva dello splendore della Verità. Ma solo con il Concilio Vaticano II questa entità spuria ha potuto sovrapporsi alla Chiesa, oscurandone inizialmente una minima parte che via via andava aumentando. Chi allora ha indicato il sole deducendo che la luna lo avrebbe certamente oscurato, fu accusato di essere «profeta di sventura», con quelle forme di fanatismo e intemperanza che nascono dall’ignoranza e dal pregiudizio. Il caso emblematico di Monsignor Marcel Lefebvre e di pochi altri Prelati conferma da un lato la loro lungimiranza e dall’altro la reazione scomposta dei loro avversari; i quali, nel timore di perdere potere e di esser ignominiosamente scacciati dal sacro recinto, hanno esercitato tutta la loro autorità per negare l’evidenza e tenere nascosti i loro intenti. 

Possiamo dire, per conservare la similitudine dell’eclissi, che nel cielo della Fede essa rappresenta un fenomeno raro e straordinario. Ma negare che durante l’eclissi si propaghino le tenebre, solo perché questo in condizioni ordinarie non avviene, non è indice di fede nella indefettibilità della Chiesa ma di superstizione, se non di malafede e di ostinata negazione dell’evidenza. La Santa Chiesa, secondo le promesse di Cristo, non verrà mai sopraffatta dalle porte degli inferi, ma ciò non significa che essa non si troverà – o non si trovi già ora – oscurata dalla sua infernale contraffazione, quella luna che non a caso vediamo sotto i piedi della Donna dell’Apocalisse: «Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle» (Ap 12, 1). 

La luna giace sotto i piedi della Donna, posta al di sopra d’ogni mutevolezza e corruttibilità terrena, al di sopra della legge del fato e del regno dello spirito di questo mondo. E ciò proprio perché quella Donna, che è a un tempo immagine di Maria Santissima e della Chiesa, è amicta sole, rivestita del Sole di giustizia che è Cristo, «esente da ogni potere demoniaco in quanto prende parte al mistero della immutabilità di Cristo» (Sant’Ambrogio), essa rimane inconcussa se non nel suo regno militante, certamente in quello sofferente in Purgatorio e in quello trionfante in Paradiso. San Girolamo glossa le parole della Scrittura ricordandoci che «le porte degli inferi sono i peccati e i vizi, specialmente gli insegnamenti degli eretici». Sappiamo quindi che anche la «cloaca di tutte le eresie» rappresentata dal Modernismo e dalla sua versione aggiornata conciliare non potranno mai oscurare definitivamente lo splendore della Sposa di Cristo, ma solo per il breve periodo dell’eclissi che la Provvidenza, nella Sua infinita sapienza, ha deciso di permettere per trarne un maggior bene. 

3. L’ABBANDONO DELLA DIMENSIONE SOPRANNATURALE

Il tema di questo mio intervento verte sul rapporto tra la rivoluzione del Vaticano II e l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale. L’elemento focale di questa analisi consiste nell’evidenziare l’abbandono da parte della Gerarchia ecclesiastica, sin dai suoi vertici, della dimensione soprannaturale della Chiesa e del suo ruolo escatologico. Con il Concilio, i Novatori hanno completamente cancellato dal proprio orizzonte teologico l’origine divina della Chiesa, creando un’entità di origine umana simile ad un’organizzazione filantropica. Questo sovvertimento ontologico ha avuto come prima conseguenza la necessaria negazione del fatto che la Sposa di Cristo non è né può essere soggetta a cambiamenti da parte di chi esercita un’autorità vicaria in nome del Signore. Essa non è proprietà né del Papa né tantomeno dei Vescovi o dei teologi, e come tale ogni tentativo di “Aggiornamento” la precipita al livello di un’azienda che per garantirsi il profitto rinnova la propria offerta commerciale, svende gli avanzi di magazzino e segue la moda del momento. La Chiesa è invece una realtà soprannaturale, divina, ultraterrena: essa adegua sì il modo di predicare il Vangelo alle nazioni, ma non potrà mai cambiarne il contenuto di un solo iota (Mt 5, 18), né negare il suo slancio trascendente con l’abbassarsi alla mera rivendicazione sociale. Sul versante opposto, l’anti-chiesa rivendica orgogliosamente il diritto di operare un paradigm shift non solo mutando il modo di esposizione della dottrina, ma la dottrina stessa; lo confermano le parole di Massimo Faggioli a commento dell’Enciclica appena pubblicata, Fratelli Tutti:
«Il pontificato di papa Francesco è come uno standard innalzato davanti agli integralisti cattolici e a coloro che equiparano continuità materiale e tradizione: la dottrina cattolica non si limita a svilupparsi. A volte cambia davvero: per esempio sulla pena di morte, sulla guerra.»2
Inutile insistere su ciò che insegna il Magistero: la rivendicazione sfrontata dei Novatori al diritto di mutare la Fede segue ostinatamente l’impostazione modernista.

L’errore iniziale del Concilio consiste principalmente nella mancanza di una prospettiva trascendente, frutto evidente di una crisi spirituale che era già latente; e nel tentativo di instaurare il paradiso sulla terra, con un orizzonte sterilmente umano. In continuità con questa impostazione, Fratelli tutti identifica nella fratellanza umana, nella pax œcumenica tra le religioni e nell’accoglienza dei migranti il compimento dell’utopia terrena e della redenzione sociale

4. IL SENSO DI INFERIORITÀ E DI INADEGUATEZZA

Come ho già scritto in precedenza, le istanze rivoluzionarie della Nouvelle Théologie hanno trovato terreno fertile nei Padri Conciliari a causa di un grave senso di inferiorità dinanzi al mondo. Vi è stato un momento, nel dopoguerra, in cui la rivoluzione condotta dalla Massoneria in ambito civile, politico e culturale ha fatto breccia nell’élite cattolica, persuadendola della sua inadeguatezza dinanzi ad una sfida epocale ormai ineluttabile. Anziché mettere in discussione se stessa e la propria fede, questa élite – vescovi, teologi, intellettuali – ha temerariamente attribuito la responsabilità dell’imminente fallimento alla Chiesa, alla sua granitica struttura gerarchica, alla sua monolitica saldezza dottrinale e morale. Guardando alla sconfitta della civiltà europea che la Chiesa aveva contribuito a formare, l’élite ha pensato che il mancato accordo con il mondo fosse causato dall’intransigenza del Papato, dalla rigidità dei Pastori, dal non voler scendere a patti con la mentalità del secolo, dal non volersi “aprire”. Questa impostazione ideologica nasce dal falso presupposto che tra Chiesa e mondo contemporaneo vi possa essere un’alleanza, una consonanza di intenti, un’amicizia: niente di più alieno alla verità e alla realtà, dal momento che non vi può essere tregua nella lotta tra Dio e Satana, tra Luce e tenebre. «Io porrò inimicizia tra te e la Donna, tra la tua stripe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gn 3, 15). Un’inimicizia voluta da Dio stesso, che pone Maria Santissima – e la Chiesa – come nemiche eterne dell’antico serpente. Il mondo ha un suo principe (Gv 12, 31), che è «nemico» (Mt 13, 28), «omicida sin dal principio» (Gv 8, 44) e «bugiardo» (Gv 8, 44). Cercare un patto di non belligeranza con il mondo significa dover scendere a patti con Satana. Questo stravolge e perverte l’essenza stessa della Chiesa, la cui missione è di convertire quante più anime a Cristo per la maggior gloria di Dio, senza mai deporre le armi contro chi le vuole attrarre a sé per dannarle. 

[Questo senso di inferiorità – di fallimento – della Chiesa dinanzi al mondo ha creato le premesse perché la rivoluzione attecchisse nei Padri conciliari e nel popolo cristiano, nel quale l’obbedienza alla Gerarchia era stata coltivata forse più della fedeltà al depositum fidei. Sia chiaro: l’obbedienza dei fedeli nei confronti dei Sacri Pastori è certamente lodevole, se questi impartono ordini legittimi; ma cessa di essere una virtù e scade nel servilismo se è fine a se stessa e contraddice lo scopo al quale è ordinata, ossia la Fede e la Morale. In realtà, per completezza, dovremmo aggiungere che questo senso di inferiorità è stato insinuato nel corpo ecclesiale ad iniziare da gesti di grande impatto mediatico quali la deposizione della tiara da parte di Paolo VI, la restituzione dei vessilli dell’ammiraglia ottomana conquistati a Lepanto, gli ostentati abbracci ecumenici con lo scismatico Atenagora, le richieste di perdono per le Crociate, l’abolizione dell’Index, la smania pauperista del Clero in opposizione al presunto trionfalismo di Pio XII. Compendio di questo atteggiamento è certamente la liturgia riformata, che tradisce quasi l’imbarazzo per l’esposizione dei dogmi cattolici giungendo a tacerli per negarli indirettamente: ne è conferma il mutamento dottrinale dei fedeli, frutto del cambiamento rituale con il quale essi sono stati condotti a credere che la Messa sia un semplice banchetto fraterno o che la Santissima Eucaristia sia solo un simbolo della presenza di Cristo tra noi.]

5. “IDEM SENTIRE” DI RIVOLUZIONE E CONCILIO
Alla percezione di inadeguatezza dei Padri, ha fatto da contraltare l’opera dei Novatori, le cui idee eretiche coincidono con le istanze del secolo. Un’analisi comparativa del pensiero moderno conferma l’idem sentire dei congiurati su tutti i punti dell’ideologia rivoluzionaria:
  • [ l’accettazione del principio democratico quale fonte legittimante del potere, al posto del diritto divino della Monarchia cattolica (ivi compreso il Papato);
  • l’assemblearizzazione degli organi di potere, al posto della responsabilità personale e della gerarchia istituzionale;
  • la cancellazione del passato storico, valutato con i parametri odierni, contro la difesa della tradizione e dell’eredità culturale;
  • l’enfasi sulla libertà dei singoli e l’indebolimento del concetto di responsabilità e di dovere;
  • l’eterna provvisorietà della morale e dell’etica, continuamente in evoluzione e quindi privata della necessaria immutabilità e di ogni riferimento trascendente;
  • la presunta laicità dello Stato, al posto della doverosa sottomissione della cosa pubblica alla Signoria di Gesù Cristo e della superiorità ontologica della missione della Chiesa rispetto a quella della cosa pubblica;
  • l’auspicata parità delle religioni non solo davanti allo Stato, ma addirittura come concetto generale cui la Chiesa deve conformarsi, contro l’oggettiva e necessaria difesa della Verità e la condanna dell’errore;
  • la falsa e blasfema dignità dell’uomo ad esso connaturata, basata sulla negazione del peccato originale e della necessità della Redenzione quale premessa per piacere a Dio, meritare la Sua Grazia e conseguire l’eterna beatitudine;
  • il sovvertimento gerarchico del ruolo della donna e il dispregio e la dissoluzione del privilegio della maternità;
  • il primato della materia sullo spirito;
  • il rapporto fideistico con la scienza3, a fronte di una spietata critica della Religione su basi falsamente scientifiche.
Tutti questi principi propagandati dagli ideologi della Massoneria e dai fautori del Nuovo Ordine Mondiale trovano il loro inquietante corrispondente nelle idee rivoluzionarie del Concilio:
  • la democratizzazione della Chiesa è iniziata con la Lumen Gentium ed oggi si trova declinata nel synodal path bergogliano;
  • l’assemblearizzazione degli organi di potere è stata realizzata con l’attribuzione di un ruolo decisionale alle Conferenze Episcopali, con i Sinodi dei Vescovi, le Commissioni, i Consigli pastorali ecc.;
  • il passato della Chiesa (Crociate, Inquisizione ecc.) viene giudicato secondo la mentalità moderna e condannato per compiacere il mondo;
  • la «libertà dei figli di Dio» teorizzata dal Vaticano II è giunta a prescindere dai doveri morali degli individui, che secondo la vulgata conciliare sono tutti salvi e meritevoli del perdono a prescindere dalle proprie disposizioni interiori e dallo stato della propria anima;
  • l’oscuramento dei riferimenti morali perenni ha consentito la revisione della dottrina sulla pena capitale, e, con Amoris Laetitia [qui], l’ammissione ai Sacramenti dei concubinari, incrinando rovinosamente l’edificio sacramentale;
  • l’adozione del concetto di laicità ha condotto alla cancellazione della Religione di Stato nelle nazioni cattoliche, su spinta della Santa Sede e dell’Episcopato, con la conseguente perdita di identità religiosa ed il riconoscimento di diritti alle sette, oltre all’approvazione di norme che violano la legge di Dio e la legge naturale;
  • la libertà religiosa teorizzata in Dignitatis Humanae viene oggi portata alle sue logiche ed estreme conseguenze con la Dichiarazione di Abu Dhabi e l’ultima Enciclica Fratelli Tutti, rendendo vana la missione salvifica della Chiesa e la stessa Incarnazione;
  • la teorizzazione della dignità dell’uomo in ambito cattolico ha portato alla confusione del ruolo dei laici rispetto a quello ministeriale del Clero, assieme ad un indebolimento della struttura gerarchica della Chiesa, mentre l’accettazione dell’ideologia femminista prelude all’ammissione delle donne all’Ordine Sacro;
  • la preoccupazione disordinata verso le istanze pauperiste tipiche della sinistra ha trasformato la Chiesa in una sorta di sindacato o di associazione assistenziale, limitando la sua attività al mero ambito materiale, trascurando la dimensione spirituale;
  • la fiducia nella scienza e nel progresso tecnologico ha condotto la Chiesa a sconfessare dinanzi al mondo la propria Fede, a “demitizzare” i miracoli, a negare l’autorità e l’inerranza della Sacra Scrittura, a guardare ai più sacrosanti Misteri della nostra Santa Religione come a “simboli” o “metafore”, giungendo sacrilegamente a definire «magico» il concetto cattolico di Transustanziazione, come pure la realtà della Resurrezione, e a qualificare come «tonterías» i sublimi dogmi mariani.]
C’è un aspetto quasi grottesco di questo appiattimento della Gerarchia al pensiero mainstream: questa smania di compiacere i suoi persecutori e di rendersi serva dei suoi nemici giunge sempre e comunque in ritardo, fuori tempo, dando l’impressione che i Vescovi siano irrimediabilmente démodé, anzi vintage. Essi lasciano pensare, a chi li vede così entusiasticamente conniventi alla propria estinzione, che questa dimostrazione di cortigiana sottomissione al politically correct nasca non tanto da una vera persuasione ideologica, quanto piuttosto dal terrore di esser spazzati via, di perdere potere, di non avere più quel prestigio che nonostante tutto il mondo ancora riconosce loro. Non si accorgono – o non vogliono ammettere – che il prestigio e l’autorità di cui sono ancora depositari viene loro dall’autorità e dal prestigio della Chiesa di Cristo, e non dalla sua miserabile, pietosa contraffazione della quale essi stessi sono autori. 

Quando l’anti-chiesa dovesse essere completamente instaurata nell’eclissi totale della Chiesa cattolica, l’autorità dei suoi capi dipenderà dal grado di asservimento al Nuovo Ordine Mondiale, che non tollererà alcuna deroga al proprio credo e applicherà spietatamente quel dogmatismo, quel fanatismo, quell’integralismo che oggi tanti Prelati e sedicenti intellettuali criticano in chi rimane fedele al Magistero. Così la deep church potrà forse continuare a fregiarsi del marchio di fabbrica “Chiesa Cattolica” ma sarà di fatto costretta ad essere solo l’ancella del pensiero unico, rinnovando quel che avvenne agli Ebrei quando, negando il titolo di Re a Nostro Signore dinanzi a Pilato, si condannarono ad esser servi dell’autorità civile: «Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare» (Gv 19, 15). Oggi Cesare comanda di tener chiuse le chiese, di indossare la mascherina, di sospendere le celebrazioni con la scusa di una pseudo-pandemia; il regime comunista perseguita i Cattolici cinesi, nel silenzio pavido e interessato di Roma. Domani Tito saccheggerà il tempio conciliare e ne trasporterà le vestigia in qualche museo, compiendo nuovamente la vendetta divina per mano dei pagani. 

6. IL MODERATISMO STRUMENTALE ALLA RIVOLUZIONE

Qualcuno potrebbe osservare che i Padri conciliari e i Papi che presiedettero quell’assise non si resero conto delle implicazioni che la loro approvazione dei documenti del Vaticano II avrebbe comportato per il futuro della Chiesa. Se così fosse – se cioè vi fosse stata una qualche resipiscenza nella loro precipitosa approvazione di testi eretici o prossimi all’eresia – non si comprende per quale oscuro motivo essi non abbiano saputo porre immediatamente un freno agli abusi, correggere gli errori, esplicitare gli equivoci e i silenzi. E soprattutto non si comprende per quale ragione l’Autorità ecclesiastica si sia accanita con tanta spietatezza nei confronti di chi difendeva la Verità cattolica, ed allo stesso tempo sia stata tanto indulgente e ignava verso i ribelli e gli eretici. In ogni caso, la responsabilità della crisi conciliare va individuata nelle colpe di un’Autorità che, pur tra mille appelli alla collegialità e alla pastoralità, ha gelosamente custodito le proprie prerogative, esercitandole solo in una direzione, ossia contro il pusillus grex e mai contro i nemici di Dio e della Chiesa. Le rarissime eccezioni in cui qualche teologo eretico o qualche religioso rivoluzionario sono stati colpiti dalle censure del Sant’Uffizio sono la triste conferma di una regola invalsa da decenni; e va ricordato che molti di questi, in tempi recenti, sono stati riabilitati senza alcuna abiura dei propri errori e addirittura promossi a incarichi istituzionali nella Curia Romana o negli Atenei Pontifici. 
Questa è la realtà dei fatti, così come penso emerga dalla mia analisi. Sappiamo tuttavia che, oltre all’ala progressista conciliare e a quella tradizionalista cattolica vi è una parte dell’episcopato, del clero e del popolo che cerca di mantenersi ad uguale distanza da quelli che considera due estremi: parlo dei cosiddetti “conservatori”, ossia di quella frangia sedicente centrista del corpo ecclesiale che finisce con l’essere strumentale alla Rivoluzione perché, pur rifiutandone gli eccessi, ne fa propri i principi. L’errore dei conservatori risiede nel dare una connotazione negativa al tradizionalismo e nel collocarlo sull’opposto versante del progressismo. La loro aurea mediocritas consiste nel volersi arbitrariamente porre in medio non tra due vizi, ma tra la virtù e il vizio. Sono coloro che criticano gli eccessi della pachamama o certe esternazioni di Bergoglio, ma che non tollerano si metta in discussione il Concilio e men che meno che si evidenzi il nesso intrinseco tra il cancro conciliare e la metastasi attuale. La corrispondenza speculare tra conservatorismo politico e conservatorismo religioso consiste nell’adottare la sintesi “di centro” tra la tesi “di destra” e l’antitesi “di sinistra”, secondo l’impostazione hegeliana cara ai fautori del moderatismo conciliare. 

[Come in ambito civile il deep state ha saputo gestire il dissenso politico e sociale tramite il ricorso ad organizzazioni e movimenti solo apparentemente di opposizione, ma che in realtà sono strumentali al mantenimento del potere; così in ambito ecclesiale la deep church si avvale del moderatismo dei conservatori per dare un’apparenza di libertà alla vita religiosa dei fedeli. Lo stesso Motu Proprio Summorum Pontificum, pur concedendo la celebrazione nella forma straordinaria, chiede saltem impliciter di accettare il Concilio e di riconoscere la liceità della liturgia riformata: questo escamotage impedisce a chi fruisce del Motu Proprio qualsiasi forma di dissenso, sotto pena di commissariamento o di scioglimento delle comunità Ecclesia Dei [qui]. E insinua nel popolo cristiano il pericoloso concetto che una cosa buona, per avere legittimazione nella Chiesa e nella società, debba per forza accompagnarsi ad una cosa cattiva o meno buona: solo una mente traviata può riconoscere parità di diritti a bene e male, e poco importa se si proclama personalmente a favore del bene, quando riconosce che altri possano essere favorevoli al male. In questo senso, la “libertà di scelta” di ricorrere all’aborto teorizzata dai politici democratici trova il proprio contraltare nella non meno aberrante libertà religiosa teorizzata dal Concilio ed oggi pervicacemente propagandata dall’anti-chiesa. Se non è lecito al Cattolico appoggiare il politico favorevole all’uccisione di una creatura innocente, non è ammesso approvare nemmeno il Prelato che procura la morte di un’anima incoraggiandola a rimanere in peccato mortale.]

7. “OPEN SOCIETY” E “OPEN RELIGION”

In questa analisi non può mancare un riferimento all’uso della neolingua anche in ambito ecclesiastico. Il vocabolario teologico è stato deliberatamente modificato, per cambiare con esso anche i contenuti che esprime. Lo stesso è avvenuto nella liturgia e nella predicazione, dove alla chiarezza dell’esposizione cattolica si è sostituita l’equivocità o l’implicita negazione della verità dogmatica. Gli esempi sono infiniti. Anche questo fenomeno rimonta al Vaticano II, che degli slogan del mondo si volle interprete. Vorrei nondimeno sottolineare che fanno parte della neo-lingua anche tutte quelle espressioni mutuate dal linguaggio profano o che lo richiamano per assonanza: pensiamo all’insistenza di Bergoglio sulla «chiesa in uscita», all’apertura come valore positivo:
«Un popolo vivo, dinamico e con un futuro è quello che rimane costantemente aperto a nuove sintesi assumendo in sé ciò che è diverso» (Fratelli Tutti, 160). «La Chiesa è una casa con le porte aperte» (ibid. 276).
«Vogliamo essere una Chiesa che serve, che esce di casa, che esce dai suoi templi, dalle sue sacrestie, per accompagnare la vita, sostenere la speranza, essere segno di unità […] per gettare ponti, abbattere muri, seminare riconciliazione» (ibid.).
Non sfuggirà l’assonanza con la Open Society auspicata dall’ideologia sorosiana globalista, così da costituire quasi una Open Religion che le faccia da controcanto

E questa Open Religion si trova perfettamente in sintonia con gli intenti del mondialismo: dagli incontri politici «per un Nuovo Umanesimo» benedetti dai vertici della Chiesa alla partecipazione dell’intelligencija progressista alla propaganda green, è tutto un rincorrere il pensiero unico, nel tristo e grottesco tentativo di compiacere il mondo. Palese il contrasto con le parole dell’Apostolo: «È forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo» (Gal 1, 10). 

La Chiesa Cattolica vive sotto lo sguardo di Dio, per la sua gloria e la salvezza delle anime; l’anti-chiesa vive sotto lo sguardo del mondo, assecondando la blasfema apoteosi dell’uomo e la dannazione delle anime. Durante l’ultima sessione del Concilio Ecumenico, dinanzi a tutti i Padri Sinodali, queste sorprendenti parole di Paolo VI risuonarono nella Basilica Vaticana:
«La religione del Dio che si è fatto Uomo s’è incontrata con la religione (perché tale è) dell’uomo che si fa Dio. Che cosa è avvenuto? uno scontro, una lotta, un anatema? poteva essere; ma non è avvenuto. L’antica storia del Samaritano è stata il paradigma della spiritualità del Concilio. Una simpatia immensa lo ha tutto pervaso. La scoperta dei bisogni umani (e tanto maggiori sono, quanto più grande si fa il figlio della terra) ha assorbito l’attenzione del nostro Sinodo. Dategli merito di questo almeno, voi umanisti moderni, rinunciatari alla trascendenza delle cose supreme, e riconoscerete il nostro nuovo umanesimo: anche noi, noi più di tutti, siamo i cultori dell’uomo4
Questa simpatia – nel senso etimologico di συμπάϑεια, ossia di partecipazione al sentimento dell’altro – è la cifra del Concilio e della nuova religione (perché tale è) dell’anti-chiesa. Un’anti-chiesa nata dall’immondo connubio tra la Chiesa e il mondo, tra la Gerusalemme celeste e la Babilonia infernale. Si noti bene: la prima volta che un Pontefice ha menzionato il «nuovo umanesimo» è stato alla chiusura del Vaticano II, ed oggi lo ritroviamo ripetuto come un mantra da quanti lo considerano perfetta e coerente espressione della mens rivoluzionaria del Concilio.5

Sempre in questa comunione d’intenti tra Nuovo Ordine Mondiale e anti-chiesa, va ricordato il Global Compact on Education, un progetto voluto da Bergoglio «per generare un cambiamento su scala planetaria, affinché l’educazione sia creatrice di fraternità, pace e giustizia. Un’esigenza ancora più urgente in questo tempo segnato dalla pandemia»6. Promosso in collaborazione con le Nazioni Unite, questo «processo di formazione nella relazione e nella cultura dell’incontro trova spazio e valorizzazione anche lacasa comunecon tutte le creature, poiché le persone, proprio mentre si formano alla logica della comunione e della solidarietà, già lavoranoper recuperare la serena armonia con il creato”, e per configurare il mondo come spazio di una vera fraternità” (cfr. Gaudium et Spes, 37)»7. Come si vede, il riferimento ideologico è sempre e solo al Vaticano II, perché solo a partire da quel momento l’anti-chiesa ha collocato l’uomo al posto di Dio, la creatura al posto del Creatore. 

Il «nuovo umanesimo» ha ovviamente una declinazione ambientalista ed ecologista in cui si innesta tanto l’Enciclica Laudato Sì quanto la Green Theology, la «Chiesa dal volto amazzonico» del Sinodo dei Vescovi e il culto idolatra reso alla pachamama (madre terra) alla presenza del Sinedrio romano. L’atteggiamento della Chiesa dinanzi al Covid ha dimostrato da un lato la sottomissione della Gerarchia ai diktat dello Stato, in violazione della libertas Ecclesiae, che il Papa avrebbe dovuto difendere con fermezza; e dall’altro, la negazione di qualsiasi significato soprannaturale della pandemia, sostituendo la giusta ira di Dio offeso dagli innumerevoli peccati dell’umanità e delle Nazioni con una più inquietante furia distruttrice della Natura, offesa per il mancato rispetto dell’ambiente. Vorrei enfatizzare che l’attribuire un’identità personale alla Natura, quasi dotata di intelletto e volontà, prelude alla sua divinizzazione, di cui abbiamo visto un sacrilego anticipo sotto le volte di San Pietro. 

Anche in questo caso, la conformità del pensiero dell’anti-chiesa con l’ideologia dominante giunge a forme di vera e propria cooperazione con le forze del deep state e con i nomi più rappresentativi del mainstream, ad iniziare da progetti per una “economia sostenibile” che vedono coinvolti Jorge Mario Bergoglio, Bill Gates, Jeffrey Sachs, John Elkann, Gunter Pauli.8

[Sarà utile ricordare che l’economia sostenibile ha delle implicazioni anche nell’agricoltura e nel mondo del lavoro in generale. Il deep state ha bisogno di garantirsi manodopera a basso costo tramite l’immigrazione, che parallelamente contribuisce alla cancellazione dell’identità religiosa, culturale e linguistica delle nazioni coinvolte. La deep church presta una base ideologica e pseudo-teologica a questo piano di invasione, e contestualmente si garantisce una parte nel fruttuoso business dell’accoglienza. Si comprende allora l’insistenza di Bergoglio sul tema dei migranti, ribadito anche in Fratelli Tutti: «Si diffonde così una mentalità xenofoba, di chiusura e di ripiegamento su se stessi» (ibid. 39). «Le migrazioni costituiranno un elemento fondante del futuro del mondo» (ibid. 40). Bergoglio ha usato l’espressione «elemento fondante», affermando che non sia possibile ipotizzare un futuro senza migrazioni.]

Mi sia concesso un veloce accenno alla situazione politica degli Stati Uniti, alla vigilia delle elezioni presidenziali. La promulgazione di Fratelli Tutti, per la sua connotazione fortemente favorevole al mainstream, pare volersi porre come una forma di endorsement vaticano al candidato democratico, in chiara opposizione a Donald Trump e a pochi giorni dalla visita del Segretario di Stato Pompeo a Roma [qui - qui]. Questo conferma da che parte siano schierati i figli della luce e chi siano i figli delle tenebre.  

8. LE BASI IDEOLOGICHE DELLA “FRATELLANZA”

Il tema della fratellanza, ossessivo in Bergoglio, trova la sua prima formulazione in Nostra Ætate e in Dignitatis Humanae. L’ultima Enciclica Fratelli Tutti è il manifesto di questa visione massonica, in cui il grido Liberté, Égalité, Fraternité ha sostituito il Vangelo, in nome di una unità degli uomini che vuole prescindere da Dio. Si noti che il Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Umana firmato ad Abu Dhabi il 4 Febbraio 2019 [qui] è stato orgogliosamente difeso da Bergoglio con queste parole:
«Dal punto di vista cattolico il documento non è andato di un millimetro oltre il Concilio Vaticano II».
Il Cardinale Miguel Ayuso Guixot, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, su La Civiltà Cattolica ha glossato:
[«Con il Concilio l’argine si è progressivamente incrinato e poi si è rotto: il fiume del dialogo è dilagato con le Dichiarazioni conciliari Nostra Ætate sul rapporto tra la Chiesa e i credenti delle altre religioni e Dignitatis Humanae sulla libertà religiosa, temi e documenti che sono strettamente legati l’uno all’altro, e hanno permesso a san Giovanni Paolo II di dare vita a incontri come la ‘Giornata mondiale di preghiera per la pace ad Assisi’ il 27 ottobre 1986 e a Benedetto XVI, venticinque anni dopo, di farci vivere nella città di san Francesco la ‘Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo Pellegrini della verità, pellegrini della pace’. Pertanto] l’impegno della Chiesa cattolica per il dialogo interreligioso che apre le vie della pace e della fraternità, fa parte della sua missione originaria e affonda le sue radici nell’avvenimento conciliare.»9
Ancora una volta, il cancro del Vaticano II conferma di essere all’origine della metastasi bergogliana. Il fil rouge che unisce il Concilio al culto della pachamama passa anche per Assisi, come ha giustamente evidenziato il mio Confratello Athanasius Schneider in un suo recente intervento.10[qui

Parlando dell’anti-chiesa, mons. Fulton Sheen osservava dell’Anticristo: «Poiché la sua religione sarà la fratellanza senza la paternità di Dio, ingannerà perfino gli eletti».11 Pare di veder realizzarsi sotto i nostri occhi la profezia del venerabile Arcivescovo americano. 

Non ci si stupisca quindi se, dopo aver osannato il suo paladino assurto al Soglio, la setta infame – la Grande Loggia di Spagna [qui] – tributa a Bergoglio un omaggio estatico con queste parole:
[«Il grande principio di questa scuola iniziatica non è cambiato in tre secoli: la costruzione di una fratellanza universale dove gli esseri umani si chiamano fratelli a vicenda al di là dei loro credi specifici, delle loro ideologie, del colore della loro pelle, della loro estrazione sociale, la loro lingua, la loro cultura o la loro nazionalità. Questo sogno fraterno si è scontrato con il fondamentalismo religioso che, nel caso della Chiesa cattolica, ha portato a testi duri che condannano la tolleranza della Massoneria nel XIX secolo.] L’ultima enciclica di Papa Francesco dimostra quanto sia lontana l’attuale Chiesa cattolica dalle sue precedenti posizioni. In “Fratelli Tutti” il Papa abbraccia la Fratellanza Universale, il grande principio della Massoneria moderna».12
Non dissimile la reazione del Grande Oriente d’Italia:
«Sono questi i princìpi che la Libera Muratoria persegue e custodisce da sempre per l’elevazione dell’Umanità».13
[Austen Ivereigh, l’agiografo di Bergoglio, conferma con soddisfazione questa interpretazione che un Cattolico giustamente considererebbe quantomeno inquietante14.]

Ricordo che nei documenti dell’Alta Vendita, sin dall’Ottocento, era pianificata un’infiltrazione della Libera Muratoria nella Chiesa:
«Voi condurrete degli amici attorno alla Sede apostolica. Voi avrete predicato una rivoluzione in tiara e manto, marciando con la croce e la bandiera, una rivoluzione che non avrà bisogno che di essere solo un po’ incoraggiata per incendiare i quattro angoli del mondo».15
[9. IL SOVVERTIMENTO DEL RAPPORTO INDIVIDUALE E SOCIALE CON DIO

Mi sia permesso di concludere questa disamina dei nessi tra Concilio e crisi presente enfatizzando un capovolgimento che considero estremamente importante e significativo. Mi riferisco alla relazione del fedele e della comunità con Dio. Mentre nella Chiesa di Cristo il rapporto dell’anima con il Signore è eminentemente personale anche quando esso è veicolato dal Ministro Sacro nell’azione liturgica, nella chiesa conciliare prevale il rapporto comunitario, di gruppo. Pensiamo all’insistenza nel voler rendere “comunitario” il Battesimo di un bambino, o le nozze di una coppia di sposi; pensiamo all’impossibilità di comunicarsi singolarmente fuori dalla Messa, e alla normalità dell’accostarsi alla Comunione durante la Messa anche senza le dovute disposizioni, solo sulla base di un concetto protestantizzato della partecipazione al banchetto eucaristico, al quale nessun invitato può sottrarsi. In questo caso, il singolo perde la propria individualità per annullarsi nella comunità anonima della celebrazione. Viceversa, il rapporto del corpo sociale con Dio scompare in un personalismo che annulla il ruolo di mediazione sia della Chiesa sia dello Stato. L’individualizzazione in campo morale ne è un esempio, laddove il singolo diventa pretesto per la demolizione della morale sociale, in nome di una “inclusività” che tutto legittima. In questo caso la società – intesa come unione di più individui finalizzata al perseguimento di uno scopo comune – si parcellizza in una molteplicità di singoli, ciascuno dei quali ha uno scopo proprio. Questo ribaltamento pratico è il risultato di un sovvertimento ideologico che meriterebbe di essere analizzato approfonditamente, per le sue implicazioni sia in ambito ecclesiale, sia in ambito civile. È tuttavia evidente che il primo passo di questa rivoluzione si trova nella mens conciliare, ad iniziare dall’indottrinamento del popolo cristiano costituito dalla liturgia riformata, nella quale il singolo si fonde nell’assemblea spersonalizzandosi, e la comunità si sbriciola nei singoli perdendo identità.] 

10. CAUSA ED EFFETTO

La filosofia ci insegna che ad una causa corrisponde sempre un determinato effetto. Abbiamo visto che le azioni poste in essere durante il Vaticano II hanno sortito l’effetto voluto, concretizzando quella svolta antropologica che oggi ha portato all’apostasia dell’anti-chiesa e all’eclissi della vera Chiesa di Cristo. Dobbiamo quindi comprendere che, se vogliamo annullare gli effetti nefasti che abbiamo sotto gli occhi, è necessario e indispensabile rimuovere le cause che li hanno determinati. Se questo è lo scopo che ci prefiggiamo, è evidente che l’accettazione – ma anche solo parziale – di quei principi rivoluzionari renderebbe il nostro impegno inutile e controproducente. Dobbiamo quindi avere ben chiari gli obbiettivi da raggiungere, ordinando l’azione al fine, con l’adottare i mezzi necessari. Ma dobbiamo essere tutti consapevoli che in questa opera di restaurazione non sono possibili deroghe sui principi, proprio perché la mancata condivisione di essi impedirebbe qualsiasi possibilità di successo. 

Mettiamo quindi da parte, una volta per tutte, i vani distinguo sulla presunta bontà del Concilio e sul tradimento della volontà dei Padri Sinodali, sulla “lettera” e sullo “spirito” del Vaticano II, sulla magisterialità o meno dei suoi atti, sull’ermeneutica della continuità contro quella della rottura. Abbiamo tutti compreso che l’anti-chiesa ha usato l’etichetta “Concilio Ecumenico” per dare autorevolezza e forza di legge alle proprie istanze rivoluzionarie, così come Bergoglio chiama “enciclica” il suo manifesto politico di adesione al Nuovo Ordine Mondiale. Abbiamo compreso che l’astuzia del nemico ha bloccato in un vicolo cieco la parte sana della Chiesa, combattuta tra il dover riconoscere l’indole eversiva dei documenti conciliari ed escluderli quindi dal corpus magisteriale, e il dover negare l’evidenza dichiarandoli apoditticamente ortodossi per salvaguardare l’infallibilità del Magistero. Abbiamo anche compreso che i Dubia [qui] hanno rappresentato un’umiliazione per i Principi della Chiesa, senza sciogliere i nodi dottrinali sottoposti all’attenzione del Romano Pontefice. Bergoglio non risponde proprio perché non vuole né smentire gli errori insinuati, né confermarli esponendosi così al rischio di esser dichiarato decaduto dal Papato per eresia. È lo stesso modo di procedere del Concilio, dove l’equivoco e l’uso di una terminologia impropria impediscono di condannare l’errore che pure vi è insinuato. Ma il giurista sa bene che, oltre alla violazione palese della legge, si può compiere un crimine anche aggirandola, servendosene dolosamente per scopi malvagi: contra legem fit, quod in fraudem legis fit

11. CONCLUSIONE

L’unico modo per vincere questa battaglia è ritornare a fare ciò che la Chiesa ha sempre fatto, e smettere di fare ciò che l’anti-chiesa ci chiede oggi e che la vera Chiesa ha sempre condannato. Rimettiamo Nostro Signore Gesù Cristo, Re e Sommo Sacerdote, al centro della vita della Chiesa; e prima ancora, al centro della vita delle nostre comunità, delle nostre famiglie, di noi stessi. Restituiamo la corona a Nostra Signora Maria Santissima, Regina e Madre della Chiesa. 

Ritorniamo a celebrare la Santa Liturgia e a pregare con le parole dei Santi, e non con gli sproloqui dei modernisti e degli eretici. Ricominciamo a gustare gli scritti dei Padri della Chiesa e dei Mistici, e gettiamo nel fuoco le opere intrise di modernismo e di sentimentalismo immanentista. Diamo appoggio con la preghiera e con l’aiuto materiale ai buoni sacerdoti che rimangono fedeli alla vera Fede, e togliamo qualsiasi appoggio a chi scende a patti con il mondo e le sue menzogne. 

E soprattutto – ve lo chiedo nel nome di Dio! – abbandoniamo quel senso di inferiorità che i nostri avversari ci hanno abituato ad accettare: nella guerra del Signore, essi non umiliano noi (che per i nostri peccati meritiamo ogni umiliazione), ma la Maestà di Dio e la Sposa dell’Agnello Immacolato. La Verità che abbracciamo non viene da noi, ma da Dio: lasciarla negare, o accettare che essa debba quasi giustificarsi davanti alle eresie e agli errori dell’anti-chiesa, non è un atto di umiltà, ma di codardia e di pusillanimità. Ispiriamoci all’esempio dei Santi Martiri Maccabei, dinanzi ad un novello Antioco che ci chiede di sacrificare agli idoli e di abbandonare il vero Dio. Rispondiamo con le loro parole, pregando il Signore: «Anche ora, Sovrano del Cielo, manda un angelo buono davanti a noi per incutere paura e tremore. Siano atterriti dalla potenza del tuo braccio coloro che, bestemmiando, sono venuti qui contro il tuo santo tempio» (2Mac 15, 23). 

Permettetemi di concludere questo intervento con un ricordo personale. Quand’ero Nunzio Apostolico in Nigeria, conobbi una magnifica tradizione popolare nata durante la terribile guerra in Biafra, e che perdura tuttora. Vi partecipai di persona, e ne rimasi molto colpito, in occasione di una visita pastorale nella Diocesi di Onitsha. Questa tradizione, chiamata Block Rosary Children consiste nel radunare migliaia di bambini (anche molto piccoli) in ogni villaggio o quartiere per la recita del Santo Rosario per implorare la pace – ogni bambino con in mano una tavoletta, come un mini-altare, un’immagine della Madonna e una piccola candela. A pochi giorni dal 3 Novembre, invito tutti ad unirsi in una Crociata del Rosario: una specie di assedio di Gerico, in cui non sono le sette trombe di corno di ariete suonate dai sacerdoti, ma le Ave Maria dei piccoli e degli innocenti a far crollare le mura del deep state e della deep church
Uniamoci ai bambini nella preghiera della Santa Corona, in un Block Rosary Children, implorando la Donna vestita di Sole, affinché la Nostra Signora e Madre sia restaurata nella Sua Signoria, ed sia abbreviato l’eclissi che ci affligge. E che Dio benedica questi santi propositi. 
 ______________________
1. Padre Antonio Spadaro sj, Fratelli Tutti, la risposta di Francesco alla crisi del nostro tempo, in Formiche, 4 Ottobre 2020 (qui).
2. «Pope Francis’ pontificate is like a standard lifted up before Catholic integralists and those who equate material continuity and tradition: Catholic doctrine does not just develop. Sometimes it really changes: for example on death penalty, war»,
https://twitter.com/Johnthemadmonk/status/1313616541385134080/photo/1
https://twitter.com/massimofaggioli/status/1313569449065222145?s=21
4. «Religio, id est cultus Dei, qui homo fieri voluit, atque religio - talis enim est aestimanda - id est cultus hominis, qui fieri vult Deus, inter se congressae sunt. Quid tamen accidit? Certamen, proelium, anathema? Id sane haberi potuerat, sed plane non accidit. Vetus illa de bono Samaritano narratio excmplum fuit atque norma, ad quam Concilii nostri spiritualis ratio directa est. Etenim, immensus quidam erga homines amor Concilium penitus pervasit. Perspectae et iterum consideratae hominum necessitates, quae eo molestiores fiunt, quo magis huius terrae filius crescit, totum nostrae huius Synodi studium detinuerunt. Hanc saltem laudem Concilio tribuite, vos, nostra hac aetate cultores humanitatis, qui veritates rerum naturam transcendentes renuitis, iidemque novum nostrum humanitatis studium agnoscite: nam nos etiam, immo nos prae ceteris, hominis sumus cultores». Paolo VI, Allocuzione per l’ultima sessione del Concilio Ecumenico Vaticano II, 7 Dicembre 1965, cfr. http://www.vatican.va/content/paul-vi/it/speeches/1965/documents/hf_p-vi_spe_19651207_epilogo-concilio.html
5. https://twitter.com/i/status/1312837860442210304
6. Cfr. www.educationglobalcompact.org
7. Congregazione per l’Educazione Cattolica, Lettera Circolare alle scuole, università e istituzioni educative, 10 Settembre 2020, cfr. http://www.educatio.va/content/dam/cec/Documenti/2020-09/IT-CONGREGATIO-LETTERA-COVID.pdf
8. https://www.lastampa.it/cronaca/2020/10/03/news/green-blue-la-nuova-voce-dell-economia-sostenibile-via-con-il-papa-e-bill-gates-1.39375988 https://remnantnewspaper.com/web/index.php/articles/item/2990-the-vatican-un-alliance-architects-of-death-and-doom
9. Card. Miguel Ángel Ayuso Guixot, Il documento sulla Fraternità umana nel solco del Concilio Vaticano II, 3 Febbraio 2020. Cfr. https://www.laciviltacattolica.it/news/il-documento-sulla-fratellanza-umana-nel-solco-del-concilio-vaticano-ii/
10. https://www.cfnews.org.uk/bishop-schneider-pachamama-worship-in-rome-was-prepared-by-assisi-meetings/ [testo italiano qui]
11. Mons. Fulton Sheen, discorso radiofonico del 26 Gennaio 1947. Cfr. https://www.tempi.it/fulton-sheen-e-linganno-del-grande-umanitario/
12. https://www.infocatolica.com/?t=noticia&cod=38792
13. https://twitter.com/grandeorienteit/status/1312991358886514688
14. https://youtu.be/s8v-O_VH1xw
15. «Vous amènerez des amis autour de la Chaire apostolique. Vous aurez prêché une révolution en tiare et en chape, marchant avec la croix et la bannière, une révolution qui n’aura besoin que d’être un tout petit peu aiguillonnée pour mettre le feu aux quatre coins du monde». Cfr. Jacques Cretineau-Joly, L’Église romaine en face de la Révolution, Parigi, Henri Plon, 1859.

34 commenti:

Anonimo ha detto...

Dopo aver letto questo scritto, mi chiedo come mai la deep church non abbia ancora ottenuto la "scomunica" di mons. Viganò. La guida, per ora, non può che essere lui. Ora io non so davvero quanti altri alti prelati ci siano a supportarlo e a consigliarlo. Fatto sta che non vedo altri pastori dotati di altrettanta lucidità. Spiace se ne debba stare nascosto. È l'unico punto che non mi vede totalmente in sintonia con la sua visione delle cose. Che lo vogliano morto, è certo. Che riescano nell'intento, non dovrebbe essere così automatico.

Anonimo ha detto...

NEGARE la VERITA',E LASCIARLA SCHIACCIARE dai nemici, accettare l'antichiesa come Chiesa, il che è patente sotto i nostri occhi e sensi tutti, "NON è INDICE DI fede nella INDEFETTIBILITà della Chiesa MA DI SUPERSTIZIONE".... Documento ineccepibile. Chiaro come il sole per eliminare l'eclisse.

Anonimo ha detto...

NEGARE la VERITA',E LASCIARLA SCHIACCIARE dai nemici, accettare l'antichiesa come Chiesa, il che è patente sotto i nostri occhi e sensi tutti, "NON è INDICE DI fede nella INDEFETTIBILITà della Chiesa MA DI SUPERSTIZIONE".... Documento ineccepibile. Chiaro come il sole per eliminare l'eclisse.

Anonimo ha detto...


Preghiere e violenze

Mons. Viganò ci incita alla preghiera, in massa, per difenderci dall'Anticristo sempre più aggressivo e per impetrare la vittoria di Trump alle prossime elezioni americane.
E fa bene. Le preghiere hanno senz'altro contribuito alla nomina di Amy Barrett a giudice della Corte Suprema. Noi preghiamo, ogni giorno. Il Rosario e oltre.
Quale altra arma abbiamo, nella condizione in cui noi cattolici ci troviamo?
La preghiera è l'arma più potente anche se sembra la più inane agli occhi del mondo.

Però, quando è necessario, bisogna combattere oltre a pregare.
Cosa sta succedendo in Polonia? LifeSite News sta seguendo la situazione molto da vicino.
La sentenza della Suprema Corte polacca, che ha finalmente proibito l'aborto eugenetico, ha scatenato, da sei giorni, vandalismi e assalti alle chiese da parte degli attivisti di sinistra, femministe, etc, insomma i soliti commandos eversivi inseriti nei cortei c.d. pacifici. Le modalità sono simili a quanto visto negli USA. Anche la Polonia è rimasta cattolica solo in parte.
Si tratta di manifestazioni violente ormai collaudate, nei loro modi e sicuramente organizzate con una partecipazione che è anche internazionale. Lo "schema" è ormai intercontinentale. L'ultimo flash di agenzia informa che gli ultras del tifo polacchi, gente notoriamente violenta come tutti gli ultras, sono intervenuti a difendere una importante chiesa, facendo fuggire la teppaglia rossa e abortista. Pare che i manifestanti vogliano attaccare anche il famoso santuario della Madonna Nera.
Dunque: gli ultra del calcio sarebbero indubbiamente una forza adatta alle battaglie di strada, e questa volta per una buona causa. A questo punto siamo arrivati.
In Italia, non siamo a questo punto. Non ci siamo? Ma solo perché la nostra Corte Cost. sta allineata e coperta, non si azzarda a tentare di rovesciare la situazione, ad intaccare i c.d. "diritti", primo quello di abortire.
Comunque, vandalismi ai luoghi sacri ci sono anche qui, l'offensiva del Nemico è solo all'inizio. Ma da noi, tanto per la curiosità, gli ultras che farebbero? Domanda oziosa, lo so. Bisogna però cominciare a porsi il problema della difesa concreta dei luoghi sacri, difesa popolare.
Dobbiamo difenderci da soli contro i violenti e da un pontefice che sta facendo carne di porco (come si dice a Napoli) della dottrina e pastorale della Chiesa.

Anonimo ha detto...

Pope Francis appoints 13 new cardinals, some of whom are pro-LGBT, back communion for adulterers

Anonimo ha detto...

Concordo completamente con il commento delle 00:29.
Per vincere la battaglia di Lepanto si usarono sia la preghiera che le armi.

Anonimo ha detto...

"Martin, morto nel 1996, dice che al culmine del Concilio Vaticano II a Roma, ci fu una cerimonia per intronizzare Lucifero in Vaticano (e la Cattedra di Pietro). La chiesa in questione, la cappella di San Paolo all'interno delle mura vaticane, ha ospitato un rito della Messa molto diverso il 29 gennaio 1963, appena una settimana dopo l'elezione di Papa Paolo VI. (Anni dopo, secondo padre Martin, Papa Paolo VI scriverà una nota al suo successore, Giovanni Paolo II, e gli parlerà di questa cerimonia.) Paolo VI è famoso anche per la sua dichiarazione: "Il fumo di Satana è entrato nel santuario."
Albi Snaporaz Beltrami

Viator ha detto...

Si tratta della Cappella Paolina che non è aperta ai visitatori. Situata nei palazzi vaticani a pochi passi dalla Cappella Sistina, è luogo di preghiera riservato al papa. Sottoposta a un completo restauro (ripristinato l'altare per la celebrazione ad oriente e rimossa la moquette rossa: modifiche di Paolo VI), e riconsacrata, è stata riaperta al culto sabato 4 luglio 2009 da Benedetto XVI, che vi ha presieduto i vespri.

Anonimo ha detto...

Molti giovani si suicidano proprio perché si sentono "stranieri" in questo mondo, ma di quelli non si cura nessuno. L'apolide metafisico di Cioran, il senso di alienazione rispetto al mondo, che non è l'alienazione marxista ma, piuttosto, la coscienza infelice dei filosofi romantici. Questi preti non possono comprenderlo, essendo infarciti di materialismo marxista. Per loro non esiste disagio spirituale, i mali dell'anima, i cosiddetti mali esistenziali. La cosa che non sopporto è che, tuttavia, il "prete di strada" è il primo a riempirsi la bocca col concetto di sofferenza. La logica perversa del prete marxista è che egli vede "cristo" nel migrante in quanto povero materialmente ma non sa cosa sia la povertà interiore, l' aridità dello spirito, il vero patimento,la notte oscura dell'anima, il cuore straziato del mistico. Ma, del resto, per i materialisti (preti compresi) non esiste neppure l'anima, è un concetto retrogrado, potenzialmente reazionario. - ( F.Faccilongo)

Anonimo ha detto...

Grazie, Gesù, per averci fatto sentire la Tua voce, la voce del Buon Pastore, per mezzo di Mons. Viganò!
Prego Gesù e Maria per Mons. Viganò.

"... togliamo qualsiasi appoggio a chi scende a patti con il mondo e le sue menzogne."

Santi Simone e Giuda Taddeo, pregate per noi!

tralcio ha detto...

E' proprio il caso di dire: à la guerre comme à la guerre.

Portiamo quindi il nostro corpo d'armata sul campo di battaglia, spiritualmente armato.

E mettiamoci anche il fisico.

Non vergogniamoci del nostro battesimo e rammentiamocelo con il segno della croce.
Non vergogniamoci di fare il segno della croce mangiando in luogo privato o pubblico.
Non vergogniamoci di inginocchiarci davanti al tabernacolo e anche davanti alla Madonna.
Cerchiamo di ritagliarci qualche digiuno, penitenza e rinuncia.
Non manchiamo di recarci in visita al Santissimo Sacramento, spesso lasciato solo.
Nutriamoci del Santissimo Sacramento con una rinnovata devozione eucaristica.
La vitamina D(io) è preziosa per le difese immunitarie: abbronziamoci al Sole di Cristo e vestiamo prendendo a modello la Donna vestita di sole con rinnovata devozione mariana.

...

Prendiamo sul serio San Paolo quando scrive:

"Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi...

Preghiamo gli uni per gli altri, per la conversione dei peccatori, per espiare per i peccati nostri e altrui, per impetrare grazie, per lodare, ringraziare ed adorare il Signore e anche per sostenere chi sta portando il peso più gravoso della croce, come Mons. Viganò e non solo lui:

... perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del vangelo, del quale sono ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere (Efesini 6,19-20)

Anonimo ha detto...

Ed i poveri per loro sono i clandestini ed i barboni. Quelli invece che lavorano tutto un mese e portano a casa 900/1000 euri sono già dei piccoli capitalisti.

Anonimo ha detto...

C'è una fonte per questo articolo, oppure la fonte è CEPC stessa?

L'originale è in inglese? CEPC ha curato la traduzione?

Si tratta di una videoconferenza come sembrerebbe dalla foto di intestazione, oppure di un articolo scritto?

Anonimo ha detto...

https://www.maurizioblondet.it/non-si-suicidano-sono-ammazzati/

Non si suicidano. Sono ammazzati.
Maurizio Blondet 28 Ottobre 2020
Mi rimbalzano questo:

RIEPILOGO DEGLI EVENTI SUICIDARI AVVENUTI A PARTIRE DAL 01 GENNAIO 2020, DISTINTI PER DATA, LUOGO E CORPO/ARMA DI APPARTENENZA

Anche per quest’anno ho scelto di tenere aggiornata questa lista, so bene che non è piacevole ricordare questi eventi, ma è necessario per tenere sempre alta l’attenzione su queste tantissime morti per male oscuro che purtroppo vedono protagonisti gli uomini e le donne in divisa...

Per Anonimo 28 ottobre 2020 10:38 ha detto...

Anonimo TheRemnantVideo 26 ott 2020
Archbishop Viganò Addresses the Catholic Identity Conference 2020 (Francis & the New World Order)
https://www.youtube.com/watch?v=NbO-1jO1LlE

Et voilà!
Listen..

Anonimo ha detto...


Perché interi paragrafi di quest'articolo sono tra parentesi quadre?
La parentesi quadrda in genere suggerisce un intervento esterno,
secondo la prassi accademica.

Anonimo ha detto...

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.ricognizioni.it/chiesa-invertita-chiesa-del-demonio-romanzo-infernale-di-alessandro-gnocchi/&ved=2ahUKEwiHvrOjjdfsAhVQzqQKHRGFC6MQFjAAegQIAxAC&usg=AOvVaw2WnuJ-3Ow1hgAtd8DO1HJu

Da La Verità ha detto...

Per la boutique distrutta a Torino hanno fermato due egiziani. A Milano denunciata un'anarchica. Il governo, per occultare le sue colpe, vorrebbe screditare le piazze. Ma il caos l'hanno scatenato i vecchi arnesi di sinistra.
Ma quali ultrà e fascisti. I violenti sono stranieri e quelli dei centri sociali

Anonimo ha detto...

un piccolo contributo (a breve la aseconda parte)
https://www.youtube.com/playlist?list=PLumB3CtNv11yn013wiizLVIniqfaKkjnj

che ci dice come la centrale operativa sia a padova.

Anonimo ha detto...

"E’ la molla della vita, il coraggio. Accendemmo il fuoco perché avemmo il coraggio. Uscimmo dalle caverne e piantammo il primo seme perché avemmo coraggio. Ci gettamo in acqua e poi in cielo perché avemmo coraggio. Inventammo le parole e i numeri, affrontammo le fatiche del pensiero, perché avemmo coraggio. La storia dell’Uomo è anzitutto e soprattutto una storia di coraggio : la prova che senza il coraggio non fai nulla, che se non hai coraggio nemmeno l’intelligenza ti serve.

E il coraggio ha molti volti : il volto della generosità, della vanità, della curiosità, della necessità, dell’orgoglio, dell’innocenza, dell’incoscienza, dell’odio, dell’allegria, della disperazione, della rabbia, e perfino della paura cui rimane spesso legato da un vincolo quasi filiale.".

Oriana Fallaci

tralcio ha detto...

L'eclissi in termini astronomici si spiega con la posizione relativa della luna e del sole.
Ovvero, rispetto a noi sulla terra, di come la Chiesa sta rispetto a Cristo.
La Chiesa infatti non dà luce propria, ma riflette solo quella del vero Dio e vero uomo.

C'è, nell'ordine naturale delle cose, la possibilità che la Chiesa faccia ombra a Cristo.
In questo caso la Chiesa sarebbe causa dell'ottenebramento!
Voglio dire che non solo assistiamo all'eclissi della vera Chiesa, come scrive Mons. Viganò, ma che la Chiesa stessa è motivo dello svanire della luce solare, in un appuntamento scritto nel movimento cosmico stabilito da Dio, predetto dalle Scritture e vergato nel Catechismo.

L'eclissi naturale di luna è molto più frequente e risente di troppa terra davanti al sole, fino ad oscurare la luna nella sua capacità di rifletterne la luce.
Questa è la condizione di una Chiesa costretta alle catacombe dai potentati ostili dei regnanti terreni.
Oppure, proseguendo nella metafora, può descrivere la condizione di una Chiesa che ha messo la terra (le idolatrie) davanti al sole, privandosi così della luce solare.

L'eclissi di sole, ordinariamente e logicamente, non può avvenire quando la luna è piena.
Una volta però è successo: al tempo della crocifissione di Gesù.
All'apice dell'illogicità, dell'impazzimento dell'intelletto umano, salvo un pusillus grex.

Per la Chiesa (la vera Chiesa -come dice Mons. Viganò) pare giunta l'ora in cui non è possibile evitare la Via Crucis nel suo venerdì santo.
Ed ecco quest'altro segno portentoso, a vidimare il segno per i tempi: mentre la Chiesa (quella del Nuovo Umanesimo) si vanta al massimo del proprio splendore nel plauso mondano, cioè nel plenilunio più sfavillante secondo la gloria del secolo e delle sue luminarie artificiali, accade tragicamente l'eclissi della luce del sole di Cristo.

E'davvero un momento molto particolare.
Si fece buio su tutta la terra. Per tre ore.
E' un evento che viene permesso da Dio per saggiare la fede.
Di certo la Donna vestita di sole non smise il proprio abito nemmeno in quelle tre ore.

Anonimo ha detto...

Attenzione gli sgherri del NWO entrano in azione in Polonia, bruciate chiese, imbrattate e distrutte statue di GP2, slogan contro la CC e pro aborto, l'Europa brucia per auto combustione e odio viscerale di se stessa, pregare solo non basta più, quando si è in guerra si combatte, non si prega e basta.

Anonimo ha detto...

Restando al tema dell'eclisse, sarà che non c'erano i registratori...
Ma c'erano già la luna e il sole.
E il venerdì santo, oltre al buio solare, ci fu anche un'eclisse di luna.
Così impressionante che Pietro la ricorda agli interlocutori nella scena di Atti 2,18-24.
E la NASA lo attesta.
https://moonblink.info/Eclipse/eclipse/0033_04_03

La luna fattasi rosso sangue, proprio al tramonto, dopo il buio del pomeriggio: il sangue sappiamo di chi è, la Chiesa insanguinata dice niente?
E il mondo (Pilato, Caifa, Erode) credeva di aver vinto!
Come cambiano le cose quando a parlare è il Cielo!
Dov'erano Maria e Giovanni? Dove sono sempre stati: nella luce della fede.

Anonimo ha detto...


Pilato non c'entra.

Non metterei Pilato sullo stesso piano di Caifa ed Erode.
Pilato si era convinto dell'innocenza di Gesù e cercava di
salvarlo, lo attesta il Vangelo di Giovanni.
Ma i capi del Sinedrio cominciarono a ricattare Pilato
gridando che stava proteggendo un ribelle a Cesare, che
anche essi, dissero, riconoscevano come loro legittimo
sovrano. L'accusa era subdola e pericolosa. Riferita a Roma
con gli opportuni abbellimenti avrebbe potuto costare
a Pilato la rimozione e anche la testa. A Roma la
comunità ebraica contava sicuramente elementi ben
introdotti nei palazzi del potere.
Pilato cedette al ricatto e non avrebbe dovuto.
Ma è inesatto metterlo tra coloro "che credevano di
aver vinto."
Un bel saggio su PIlato fu scritto tanti anni fa
da mons. Francesco Spadafora, esegeta; per le
Edizioni Volpe, mi sembra.

Anonimo ha detto...

Ascoltando ripetere nelle piazze :'libertà, libertà, libertà' si ha l'impressione che chi guida i cori non abbia nulla altro da dire, che i radunati lo siano per caso e che i veri problemi siano altri ed altrove.

Quando si ascoltano le storie delle persone, le impressioni di chi ascolta: 'libertà, libertà, libertà' cominciano a cambiare. Non solo si viene a conoscenza delle singole storie, ma anche si comincia a conoscere la postura interiore di coloro che si radunano e si raccontano.

Così dietro la parola libertà troviamo motivazioni diverse, diverse dignità, diversi valori, diversi ma non opposti, diversi ma non assenti.

La libertà scandita in coro, prende allora consistenza, ragione, peso, dignità appunto. La maggioranza delle persone non va in piazza al richiamo degli arruffapopolo, va in piazza per seri motivi comuni, per sdegno, per bisogno, per farsi sentire quando la si vuole, la si è voluta silenziare, quando non la si è voluta ascoltare.

Dalla chiesa volutamente prostituitasi al mondo non si leva nessuna voce che invochi la libertà, si levano voci che distorcono la libertà con l'abuso, con il vizio, con l'arroganza, con l'ipocrisia che tutto crede di poter coprire.

Dio, Uno e Trino, sembra essersi ritirato dalla chiesa e dal mondo. Non c'è, non c'è più. Sarà andato altrove, forse sta silenzioso in qualche angolo ed aspetta. Aspetta un nostro attimo di verità, di libertà, di amore sincero per venirci incontro come sempre nel bisogno; bisogno che svela a noi stessi la nostra miseria e il Suo libero, autentico amore per noi.

Per noi la libertà dei figli di Dio,Uno e Trino è la meta, 'prima le maledizioni imbrogliate e la vera morte' e un lungo cammino, che passa per la preghiera, per il lavoro e anche per le piazze.

Anonimo ha detto...

Ascoltando ripetere nelle piazze :'libertà, libertà, libertà' si ha l'impressione che chi guida i cori non abbia nulla altro da dire, che i radunati lo siano per caso e che i veri problemi siano altri ed altrove.

Quando si ascoltano le storie delle persone, le impressioni di chi ascolta: 'libertà, libertà, libertà' cominciano a cambiare. Non solo si viene a conoscenza delle singole storie, ma anche si comincia a conoscere la postura interiore di coloro che si radunano e si raccontano.

Così dietro la parola libertà troviamo motivazioni diverse, diverse dignità, diversi valori, diversi ma non opposti, diversi ma non assenti.

La libertà scandita in coro, prende allora consistenza, ragione, peso, dignità appunto. La maggioranza delle persone non va in piazza al richiamo degli arruffapopolo, va in piazza per seri motivi comuni, per sdegno, per bisogno, per farsi sentire quando la si vuole, la si è voluta silenziare, quando non la si è voluta ascoltare.

Dalla chiesa volutamente prostituitasi al mondo non si leva nessuna voce che invochi la libertà, si levano voci che distorcono la libertà con l'abuso, con il vizio, con l'arroganza, con l'ipocrisia che tutto crede di poter coprire.

Dio, Uno e Trino, sembra essersi ritirato dalla chiesa e dal mondo. Non c'è, non c'è più. Sarà andato altrove, forse sta silenzioso in qualche angolo ed aspetta. Aspetta un nostro attimo di verità, di libertà, di amore sincero per venirci incontro come sempre nel bisogno; bisogno che svela a noi stessi la nostra miseria e il Suo libero, autentico amore per noi.

Per noi la libertà dei figli di Dio,Uno e Trino è la meta, 'prima le maledizioni imbrogliate e la vera morte' e un lungo cammino, che passa per la preghiera, per il lavoro e anche per le piazze.

Anonimo ha detto...

Per favore, suggerite a S.E. Mons. Viganò di curare di più la propria immagine. Quella foto non è particolarmente attraente...

Viator ha detto...

Per 28 ottobre 17:18

In Polonia la nuova legge che vieta ogni tipo di aborto ha scatenato la reazione violenta dei movimenti di estrema sinistra. Negozi e anche chiese sono stati presi d’assalto ed in alcuni casi anche dati alle fiamme. La scorsa notte, nella città di Poznań, varie decine di esponenti della sinistra radicale hanno cercato di assaltare una chiesa e venire ad uno scontro con i tifosi della squadra locale del Lech Poznań che la stavano difendendo. Dopo pochi metri, però, gli hooligans hanno costretto alla fuga il corteo che si è subito sciolto.

Ave Maria ! ha detto...

Care sentinelle ,
La Madre di Dio invita alla preghiera incessante , un'occasione per diradare il fumo di satana e diffondere l'Amore dell'Unico Dio e' quella offerta dalle suore FFII della Radio Buon Consiglio che ci invitano ad una catena di preghiere (dalle ore 22:00 del 31 Ott alle ore 06:45 del 1 Nov) in onore della festa di Ognissanti e riparazione della famigerata Halloween .
Quale migliore occasione per pregare insieme seppur lontani ma spiritualmente uniti !
Almeno per un'ora , se il sonno ci vincera'.
https://www.radiobuonconsiglio.it/

P.S. Piu' siamo e meglio sara' a lode e gloria di Dio .
Per favore diffondete a quanti piu' possibile "tempus fugit Amor manet".

Ave Maria ! ha detto...

Sub Tuum Praesidium (p. Matteo Ferraldeschi)
https://www.youtube.com/watch?v=8vA6ttVDRZs

Ave Maria ! ha detto...

LA POTENZA DELLA PREGHIERA (1 Parte, Pregare sempre è possibile)
https://www.youtube.com/watch?v=VYxGBjryjtg

LA POTENZA DELLA PREGHIERA (2 PARTE)
https://www.youtube.com/watch?v=fbrRZi9Y8kU

LA POTENZA DELLA PREGHIERA (3 PARTE)
https://www.youtube.com/watch?v=bnJc6iwO_Hw

LA POTENZA DELLA PREGHIERA (4 PARTE)
https://www.youtube.com/watch?v=j722KNHwjQU

LA POTENZA DELLA PREGHIERA (5 PARTE)
https://www.youtube.com/watch?v=MHz5SfQD1GI

LA POTENZA DELLA PREGHIERA (6 PARTE)
https://www.youtube.com/watch?v=LTfDL4mc3A8

Aloisius ha detto...

Ovazione e applauso in piedi per Mons. Viganò.
Ma soprattutto preghiere alla Santissima Vergine Maria e benedizioni.

Analisi e sintesi chiarissime, forti, illuminanti, da diffondere.

Evidentemente, "lingue come di fuoco" lo ispirano in questi tempo di tenebra.
Lo Spirito Santo sa bene dove posarsi e a chi elargire i Suoi santi doni nel momento del bisogno.

Sia lodato il Signore per aver consentito che almeno UN alto prelato metta la sua sapienza al servizio della vera Fede cattolica e dei fedeli che hanno sete di acqua viva.

Speriamo e preghiamo affinché questo filo d'acqua viva che Mons Viganò ha avuto il CORAGGIO riaprire (perché il primo fu Mons. Lefebvre), diventi un fiume in piena.
Aloisius

Catholic Mission ha detto...

OCTOBER 29, 2020
A Response to Archbishop Carlo Maria Vigano's talk to the CIC
https://eucharistandmission.blogspot.com/2020/10/my-comments-with-reference-to-vatican.html

Anonimo ha detto...

https://www.lanuovabq.it/it/negli-attentati-ce-anche-la-responsabilita-dellitalia

TERRORISMO ISLAMISTA
Negli attentati c'è anche la responsabilità dell'Italia
EDITORIALI30-10-2020 Gianangrea Gaiani
Era arrivato a Lampedusa il 20 settembre scorso il tunisino responsabile dell'attentato di Nizza: ordinato di lasciare l'Italia, è poi arrivato in Francia. È l'ennesimo terrorista libero di girare per l'Europa, favorito da chi in Italia vuole aprire porte e porti a tutti i clandestini. E il flop italiano avrà presto gravi conseguenze per il nostro Paese...