Questo è molto triste.
Oggi, martedì 4 novembre, il Dicastero Vaticano per la Dottrina della Fede ha pubblicato una Nota dottrinale "Mater Populi Fidelis" qui presentata come frutto di un lungo lavoro collegiale: i frutti marci della collegialità [vedi]. Il documento è approvato da Leone XIV e firmato dal cardinale Víctor Manuel "Tucho" Fernández (vedi nota in calce e relativi link), dichiarando erroneamente che il titolo Co-Redemptrix è "inappropriato" e dichiarando anche che "La Nota sottolinea che l’espressione biblica riferita alla mediazione esclusiva di Cristo «è perentoria»". Inoltre "Si richiede speciale attenzione anche per “Mediatrice di tutte le grazie”".
"Vista la necessità di spiegare il ruolo subordinato di Maria a Cristo nell'opera della Redenzione, è sempre inappropriato usare il titolo Co-Redemptrix... Questo titolo rischia di oscurare la mediazione salvifica unica di Cristo... Quando un'espressione richiede numerose e continue spiegazioni per evitare che si discosta dal suo significato corretto, non serve alla fede del Popolo di Dio e diventa inappropriata”.Non è poi così difficile, davvero.
Nostro Signore è il Redentore degli uomini. La Madonna ha unito le sue preghiere e le sue sofferenze a Lui, diventando co-redentrice con Cristo e subordinatamente a Lui (cum et sub). Una tale intima cooperazione nella redenzione è esattamente ciò che ci aspetteremmo per la donna il cui privilegio unico era essere la portatrice di Dio, la Theotokos; la sua Divina Maternità spiega il privilegio della sua Immacolata Concezione, la sua Assunzione in gloria e il suo essere la Mediatrice di tutte le Grazie.
Credevamo che Bergoglio rappresentasse il culmine delle conseguenze nefaste dell'applicazione, travestita da aggiornamento, di tutte le variazioni subdolamente inserite nei documenti del Vaticano II. Di seguito riprendo i precedenti e contesto l'ultimo oltraggio alla Vergine
Una diminutio non nuova
Ultimo di una lunga serie, dato che possiamo attingere ad un nutrito florilegio già stigmatizzato in diretta ai tempi di Bergoglio (vedi link di seguito). Purtroppo abbiamo dovuto registrare diverse mancanze di rispetto o, peggio, veri e propri oltraggi a partire da quel terribile 8 dicembre 2015 [qui - qui]. Che dire poi del fatto che dal 2015 è stata cancellata L'Assunta come solennità? Ovviamente non dichiaratamente ma attraverso la prassi eliminandola dalle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice sul sito della Santa Sede. Per non parlare del culmine di ogni nefandezza: la Pachamama al posto della Guadalupana per di più a pochi metri dalla tomba di Pietro [qui - qui - qui]...
Inserisco qui sotto, per approfondire, i link con i precedenti ulteriori articoli sulle prerogative mariane negate da Bergoglio (compreso il dogma dell'Immacolata concezione) aggiungendovi quelli a sostegno della Corredenzione. Di seguito, a partire dall'oltraggio di oggi, presento gli elementi sul fatto della Corredenzione, tratti da un mio precedente articolo basato su un importante documento pubblicato su questo tema da si si no no il 15 ottobre 2017.
Significato e modo della Corredenzione
La Corredenzione di Maria non è una questione periferica alla nostra Fede, ma centrale perché essa tocca l'essenza del dogma della Redenzione del genere umano.
Redenzione significa riscattare o pagare un riscatto per riottenere una cosa prima posseduta e poi persa. Nel caso della Redenzione del genere umano Cristo ha pagato, con tutto il suo Sangue sparso sulla Croce, la grazia che Adamo aveva perduto e che noi abbiamo riacquistato per la Redenzione di Cristo. E Maria ha cooperato alla Redenzione in maniera subordinata e secondaria, acconsentendo all'Incarnazione del Verbo nel suo seno e offrendo Cristo in Croce al Padre per riscattare o redimere l'umanità, soffrendo indicibilmente e “commorendo” misticamente con Lui ai piedi della Croce. Quindi Maria è Corredentrice secondaria e subordinata a Cristo.
Dopo il peccato originale Dio era libero di redimerci oppure no e di scegliere qualsiasi modo per redimerci. Poiché ha deciso liberamente di redimerci mediante l'Incarnazione del Verbo nel seno della Madonna ha associato intimamente Maria alla Redenzione, rendendola Mediatrice (Corredentrice e Dispensatrice di tutte le grazie). La cooperazione ad un'opera divina così come la mediazione di tutte le grazie attribuita a Maria non presuppone la sua divinità.
Padre Gabriele Roschini scrive che “Cristo prima (per priorità logica e non cronologica) si offrì al Padre in sacrificio per la Redenzione preservativa di Maria e poi, insieme alla “co-oblazione” di Maria, Egli si offrì per la Redenzione liberativa di tutti gli altri” (Dizionario di Mariologia, Roma, Studium, 1960, p. 327). Perciò il Sacrificio che Cristo fece di Sé sulla Croce ha un duplice aspetto:
- si offrì per la Redenzione preservativa di Maria;
- si offrì, assieme alla “co-oblazione” di Maria, per la Redenzione liberatrice dal peccato originale per tutto il genere umano (si noti che si tratta di una priorità solo logica, ossia quanto al nostro modo di pensare e distinguere per meglio capire ed esprimerci e non di una priorità ontologica e cronologica).
La ragione teologica della Corredenzione
Nella Corredenzione di Maria risplende 1) la Sapienza divina, che si è servita del medesimo mezzo (la donna) di cui si era servito il diavolo per la rovina dell'‟umanità, umiliandolo enormemente col farlo sconfiggere da una giovane donna; 2) la Potenza divina, poiché Dio con un mezzo debole (una giovane donna) ha compiuto un'‟opera così eccelsa (la Redenzione); 3) la Giustizia divina, la quale ha decretato che la superbia di Adamo ed Eva venisse riparata dalla umiliazione di Gesù e Maria; 4) la Bontà divina, la quale anziché abbandonare la donna che aveva peccato l'ha nobilitata rendendola Corredentrice.
San Tommaso d'Aquino (S. Th., III, q. 48) insegna che la Passione di Cristo ha operato la nostra Redenzione in 3 modi: 1) a modo di merito, col meritarci la grazia santificante perduta col peccato originale; 2) a modo di soddisfazione, pagando a Dio il debito per il peccato, riparandolo e intercedendo per noi; 3) a modo di sacrificio, offrendo Se stesso al Padre come vittima sulla Croce.
Anche Maria ha cooperato subordinatamente a Cristo in questi 3 modi alla nostra Redenzione. I teologi dicono che ciò che Cristo ci ha meritato de condigno o per stretta giustizia, Maria ce lo ha meritato de congruo o per pura liberalità di Dio.
Quanto alla natura della cooperazione mariana alla nostra Redenzione i teologi sostengono comunemente che l'offerta che Maria fece di Gesù e di se stessa sul Calvario non è un atto sacrificale e sacerdotale in senso stretto: Maria non ha un sacerdozio analogo a quello di Cristo e non ha neppure l'Ordine sacramentale del Sacerdozio cristiano, ma la cooperazione di Maria al Sacrificio di Cristo è equiparabile a quella che hanno tutti i battezzati, i quali possono unirsi al sacerdote (ordinato validamente) ed offrire mediante lui il Sacrificio della Messa a Dio, ma Maria coopera in grado eminentemente superiore a quello di tutti i battezzati, perché è la Madre di Dio. Tuttavia non è sacerdote in senso stretto, pur avendo lo spirito del Sacerdozio. Si noti che il S. Uffizio ha proibito di rappresentare Maria rivestita con gli ornamenti sacerdotali e di chiamarla “Vergine-Sacerdote” (cfr. R. Laurentin, Le problème du sacerdoce marial devant le Magistère, in “Marianum”, n. 10, 1948, pp. 160-178).
La Sacra Scrittura e la Corredenzione
Anche Maria ha cooperato subordinatamente a Cristo in questi 3 modi alla nostra Redenzione. I teologi dicono che ciò che Cristo ci ha meritato de condigno o per stretta giustizia, Maria ce lo ha meritato de congruo o per pura liberalità di Dio.
Quanto alla natura della cooperazione mariana alla nostra Redenzione i teologi sostengono comunemente che l'offerta che Maria fece di Gesù e di se stessa sul Calvario non è un atto sacrificale e sacerdotale in senso stretto: Maria non ha un sacerdozio analogo a quello di Cristo e non ha neppure l'Ordine sacramentale del Sacerdozio cristiano, ma la cooperazione di Maria al Sacrificio di Cristo è equiparabile a quella che hanno tutti i battezzati, i quali possono unirsi al sacerdote (ordinato validamente) ed offrire mediante lui il Sacrificio della Messa a Dio, ma Maria coopera in grado eminentemente superiore a quello di tutti i battezzati, perché è la Madre di Dio. Tuttavia non è sacerdote in senso stretto, pur avendo lo spirito del Sacerdozio. Si noti che il S. Uffizio ha proibito di rappresentare Maria rivestita con gli ornamenti sacerdotali e di chiamarla “Vergine-Sacerdote” (cfr. R. Laurentin, Le problème du sacerdoce marial devant le Magistère, in “Marianum”, n. 10, 1948, pp. 160-178).
Inoltre Maria in quanto Madre di Cristo aveva il diritto di proteggere la vita del Figlio da tutti gli ingiusti aggressori. Invece Maria abdicò a questo suo diritto naturale e, in obbedienza alla volontà divina, offrì il Figlio in sacrificio per la Redenzione del genere umano.
La Sacra Scrittura e la Corredenzione
In Genesi (III, 14-15) troviamo il riferimento all'associazione alla Redenzione Maria, che porta in sé Cristo schiaccia il capo del serpente: “Perché hai fatto ciò, sii maledetto… Io metterò delle inimicizie tra te e la Donna, la tua discendenza e la sua discendenza. Ella ti schiaccerà il capo e tu insidierai il suo tallone” ; il diavolo, però, riesce ad insidiare e mordere il calcagno di Maria, ossia i fedeli che non saranno abbastanza forti per resistere alle sue lusinghe come non lo fu la prima Eva, mentre Maria e Gesù si serviranno della cooperazione dei buoni fedeli che sono la parte non morsicata del calcagno (la parte più umile del corpo di Maria) che schiaccerà (“Ipsa cònteret”, Gen., III, 5) il capo del serpente.
Questa è l'interpretazione autentica del versetti della Genesi data da Pio IX nella Bolla dogmatica Ineffabilis Deus in cui il Papa scrive: “I Padri videro designati [nei versetti della Genesi] Cristo Redentore e Maria congiunta con Cristo da un vincolo strettissimo e indissolubile, esercitando insieme con Cristo e per mezzo di Lui sempiterne inimicizie contro il velenoso serpente, e riportando sopra di lui una pienissima vittoria”. Per cui si può dire, con certezza teologica, che come Cristo vinse il demonio con la sua Passione, così Maria lo vinse con la sua Compassione. Quindi Maria assieme e subordinatamente a Cristo vinse satana e ci “corredense”.
La Tradizione e la Corredenzione mariana
Il Magistero e la Corredenzione mariana
Il Vangelo secondo Luca
(Lc I, 38) ci narra che l'Angelo Gabriele fu mandato a Maria da Dio per ottenere il suo libero consenso all'Incarnazione e alla Corredenzione. In questa scena evangelica abbiamo, per contrapposizione a quella della Genesi, la presenza di un Angelo buono (Gabriele), di una nuova Eva (Maria) e di un nuovo Adamo (Cristo).
(Lc I, 38) ci narra che l'Angelo Gabriele fu mandato a Maria da Dio per ottenere il suo libero consenso all'Incarnazione e alla Corredenzione. In questa scena evangelica abbiamo, per contrapposizione a quella della Genesi, la presenza di un Angelo buono (Gabriele), di una nuova Eva (Maria) e di un nuovo Adamo (Cristo).
(Lc II, 34-35) quando il vegliardo Simeone in occasione della presentazione del Bambino Gesù al Tempio predice a Maria la sua intima associazione alla Passione e Morte di Cristo: “Questo bambino è destinato ad essere causa della rovina e della resurrezione di molti in Israele e a diventare un segno di contraddizione; la stessa tua anima sarà trapassata da una spada”.
Nel Vangelo secondo Giovanni Maria ci viene presentata sul Calvario assieme all'Apostolo Giovanni ai piedi della Croce su cui pende Gesù, che dice a Maria: “Donna, ecco tuo figlio; figlio [S. Giovanni], ecco tua madre” (Giov., XII, 31). Maria è la nuova Eva, Madre spirituale di tutti i fedeli, in contrapposizione con la vecchia Eva che ci rovinò dando ad Adamo la mela da mangiare.
Nell’Apocalisse di Giovanni (cap. XII) troviamo lo stesso parallelismo: ci vengono presentati ancora tre personaggi: la donna (Maria), suo figlio (Gesù) e il Dragone rosso (satana) che cerca di nuocere alla donna: come nella Genesi voleva morderle il calcagno così ora vuole aggredirla, ma il Dragone è sconfitto e la donna con suo figlio son messi in salvo.
La Tradizione e la Corredenzione mariana
Dal II al XII secolo la dottrina della Corredentrice la troviamo espressa implicitamente dai Santi Padri. Per esempio S. Giustino (Dialog. Cum Thriph.,PG 6, 709-712), S. Ireneo (De carne Christi, c. 17, PL 2, 782) e Giovanni Geometra che, nel secolo X, per primo parla esplicitamente della Maternità spirituale di Maria e della Corredenzione.
Dal XII al XVII secolo si ha una seconda tappa, in cui si va più nettamente dall'implicito all'esplicito, ossia dal ruolo di Maria come nuova Eva alla Corredenzione. Gli autori più famosi sono: S. Bernardo di Chiaravalle, Arnoldo di Chartres, S. Alberto Magno, S. Bonaventura; nel XIV secolo abbiamo il Taulero, S. Antonino da Firenze, Dionisio Cartusiano, Alfonso Salmeròn.
Infine dal XVII secolo ai giorni nostri si calcolano 124 teologi che si esprimono a favore della Corredenzione immediata di Maria, tra cui S. Lorenzo da Brindisi, S. Giovanni Eudes, l'Olier.
Nel XVIII secolo solo 53 scrittori ecclesiastici si schierano a favore della Corredenzione. Nel XIX secolo pro Corredemptione si pronunciano 130 teologi, tra cui spicca il card. Alessio Lépicier (L’Immacolata Madre di Dio, Corredentrice del genere umano, Roma, 1905).
Oggi, dopo il Concilio Vaticano II, la Corredenzione, per motivi pseudo-ecumenici, è stata portata avanti da pochi teologi, tra cui i Francescani dell'Immacolata con la Rivista teologica Immaculata Mediatrix e Mons. Brunero Gherardini.
Nel XVIII secolo solo 53 scrittori ecclesiastici si schierano a favore della Corredenzione. Nel XIX secolo pro Corredemptione si pronunciano 130 teologi, tra cui spicca il card. Alessio Lépicier (L’Immacolata Madre di Dio, Corredentrice del genere umano, Roma, 1905).
Oggi, dopo il Concilio Vaticano II, la Corredenzione, per motivi pseudo-ecumenici, è stata portata avanti da pochi teologi, tra cui i Francescani dell'Immacolata con la Rivista teologica Immaculata Mediatrix e Mons. Brunero Gherardini.
Il Magistero e la Corredenzione mariana
Leone XIII nell'Enciclica Jucunda semper (1894) insegna che “Quando Maria offrì completamente se stessa, insieme al suo Figlio nel Tempio, Ella era di già partecipe della dolorosa espiazione di Cristo a vantaggio del genere umano, ossia della Redenzione […]. Sul Calvario con Lui morì in cuor suo”.
Sempre Leone XIII nell'Enciclica Adiutricem populi (1895) insegna che “Colei che era stata cooperatrice nel mistero dell'‟umana Redenzione, sarebbe stata anche la cooperatrice nella distribuzione delle grazie derivate da una tale Redenzione”. Si noti come il Papa distingue la Corredenzione dalla Dispensazione delle grazie e insegna che Maria ha cooperato ad entrambe.
S. Pio X nell'Enciclica Ad diem illud (1904), vero capolavoro mariologico, asserisce: “Maria fu associata da Cristo all'‟opera della nostra salvezza, ci merita de congruo, come dicono i teologi, ciò che Cristo ci merita de condigno”. Si noti come il Papa afferma due verità: 1) Maria fu associata alla Redenzione da Cristo e non si associò da se stessa; 2) in virtù di tale associazione Maria meritò per pura convenienza o degnazione divina (de congruo) le stesse grazie meritate da Cristo per stretta giustizia (de condigno).
Benedetto XV è il primo Papa a formulare in maniera inequivocabile la dottrina sulla Corredenzione nella Lettera Apostolica Inter Sodalicia (1918), insegnando che “Maria ai piedi della Croce talmente patì e quasi morì col Figlio per placare la giustizia divina, che a ragione si può dire che Ella ha redento il genere umano assieme a Cristo”. Benedetto XV qui insegna tre cose: 1) gli atti di Maria di “conmorte”, compassione e di immolazione sono la causa della Corredenzione mariana; 2) gli effetti di tali atti della Corredentrice sono stati il placare la giustizia di Dio offesa dal peccato di Adamo e la salvezza oggettiva del genere umano; 3) il motivo della Corredenzione di Maria è la libera scelta di Dio e non la necessità di natura di Maria, che, essendo una creatura, non poteva di per se stessa corredimere l’umanità.
Benedetto XV pubblicò complessivamente 64 documenti mariani, quasi tutti di natura disciplinare nei quali, tuttavia, non mancò di intervenire su alcune importanti verità riguardanti la Vergine. Il papa intervenne: sulla Cooperazione di Maria alla salvezza, che si realizzò soprattutto sul Calvario, dove ella quasi morì col Figlio e abdicò ai suoi diritti materni per la salvezza degli uomini, anzi, lei stessa immolò il Figlio per placare la giustizia divina, meritandosi il titolo di Corredentrice; sulla Maternità spirituale di Maria affermando che Gesù morente le affidò il compito di proteggere con materna benignità la vita spirituale di tutti gli uomini; sulla mediazione di Maria riconosciuta come conseguenza della maternità spirituale per cui le grazie che gli uomini ricevono dal tesoro della Redenzione, passano tutte per le sue mani. La devozione del popolo cristiano verso Maria attesta eloquentemente la potenza e la protezione esercitata dalla Madre di Dio, quale mediatrice materna presso Dio.
Benedetto XV pubblicò complessivamente 64 documenti mariani, quasi tutti di natura disciplinare nei quali, tuttavia, non mancò di intervenire su alcune importanti verità riguardanti la Vergine. Il papa intervenne: sulla Cooperazione di Maria alla salvezza, che si realizzò soprattutto sul Calvario, dove ella quasi morì col Figlio e abdicò ai suoi diritti materni per la salvezza degli uomini, anzi, lei stessa immolò il Figlio per placare la giustizia divina, meritandosi il titolo di Corredentrice; sulla Maternità spirituale di Maria affermando che Gesù morente le affidò il compito di proteggere con materna benignità la vita spirituale di tutti gli uomini; sulla mediazione di Maria riconosciuta come conseguenza della maternità spirituale per cui le grazie che gli uomini ricevono dal tesoro della Redenzione, passano tutte per le sue mani. La devozione del popolo cristiano verso Maria attesta eloquentemente la potenza e la protezione esercitata dalla Madre di Dio, quale mediatrice materna presso Dio.
Pio XI è il primo Papa ad applicare il titolo di Corredentrice a Maria nel Messaggio radiofonico del 28 aprile 1935: “Madre di pietà e di misericordia… compaziente e Corredentrice…” (anche se il suo significato era già presente nella S. Scrittura, nella Tradizione e nel Magistero). Egli disse: “O Madre di pietà e di misericordia, che come compaziente e Corredentrice …” (L’Osservatore Romano, 29-30 aprile 1935, p. 1). Egli chiama Maria “Corredentrice” non solo per aver generato il Redentore, ma per la sua partecipazione alla Passione (“compaziente”) del Redentore principale. Quindi i frutti della Redenzione di Cristo son derivati da una duplice causa: dalla Passione redentrice prima e principale di Cristo e dalla Compassione corredentrice seconda e subordinata di Maria.
Pio XII in tre Encicliche tratta della Corredenzione mariana. La prima è la Mystici Corporis (1943) in cui insegna che Maria “offrì Gesù al Padre sul Golgota, facendo olocausto di ogni suo diritto materno e del suo materno amore, per tutti i figli di Adamo. Per tal modo Colei che, quanto al corpo era Madre del nostro Capo, poté divenire, quanto allo spirito, madre di tutte le membra”. Si noti come Pio XII abbia insegnato formalmente che Maria è madre spirituale di tutti i giusti e quindi Madre della Chiesa, che è il Corpo Mistico di Cristo.
Nella seconda Enciclica, sommamente mariana, Ad Coeli Reginam (1954) il Papa insegna che la Madonna è Regina non solo perché Madre di Cristo, che è Re, ma anche “per la parte singolare che ebbe nell' ‟opera della nostra salvezza, per volontà di Dio… Maria fu associata a Cristo. […]. Ella è Regina non solo perché Madre di Gesù, ma anche perché, quale nuova Eva, è stata associata al nuovo Adamo. […]. Da questa unione con Cristo nasce quella regale potenza per cui Ella può dispensare i tesori del Regno del divin Redentore”. Si noti come il Papa insegna che il primo fondamento della Regalità di Maria è la divina Maternità e il secondo fondamento è la Corredenzione insieme alla Mediazione.
Infine nell'Enciclica sul S. Cuore Haurietis aquas (1956) papa Pacelli insegna: “Era giusto, infatti, che Colei, la quale era stata associata nell'opera della rigenerazione dei figli di Eva alla vita della grazia, fosse da Gesù stesso proclamata Madre spirituale dell'intera umanità”. Inoltre verso la fine dell'Enciclica scrive: “Affinché il culto verso il divin Cuore di Gesù porti frutti più copiosi, i fedeli si facciano un dovere di associarvi intimamente la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Infatti, è sommamente conveniente che, come Dio ha voluto associare indissolubilmente la Beata Vergine Maria a Cristo nel compimento della Redenzione [...], così il popolo cristiano, che ha ricevuto la vita divina da Cristo e da Maria, dopo aver tributato i dovuti omaggi al S. Cuore di Gesù, presti anche al Cuore Immacolato di Maria consimili ossequi di pietà […]. In armonia con questo sapientissimo disegno della Provvidenza divina, Noi stessi volemmo solennemente consacrare la Santa Chiesa e il mondo intero al Cuore Immacolato di Maria ”.
Conclusione
La devozione a Maria non si fonda su motivi sentimentalistici, ma strettamente dogmatici. Ella è vera Madre di Dio e Corredentrice subordinata del genere umano; inoltre tutte le grazie passano attraverso di lei per giungere da Dio sino a noi. Quindi se vogliamo essere redenti e salvati, secondo il piano scelto da Dio, dobbiamo rivolgerci a Maria per andare a Gesù e all'Umanità di quest'ultimo per accedere alla SS. Trinità. Ad Jesum per Mariam!
Finisco con una bella preghiera di San Francesco di Sales:
«Ricordati e richiamati alla mente, o dolcissima Vergine Maria, che tu sei mia Madre e che io sono tuo figlio; che tu sei potentissima e che io sono un piccolo essere vile e debole. Ti supplico, mia dolcissima Madre, di guidarmi e difendermi in tutte le mie vie in tutte le mie azioni.
Non dirmi, o Vergine graziosa, che non puoi, poiché il tuo Figlio prediletto Ti ha dato ogni potere... Non dirmi che non devi perché tu sei la Madre comune di tutti i poveri umani e specialmente mia. Se non potessi ti scuserei dicendo: È vero che è mia Madre e che mi ama come un figlio, ma la sua povertà manca di averi e di poteri”. Se non fossi mia madre, avrei giustamente pazienza dicendo: “Ella è ricca per assistermi, ma ahimè, non essendo mia Madre non mi ama”. Ma poiché, o dolcissima Vergine, Tu sei mia madre e sei potente, come ti potrai scusare se non mi consolassi e non mi prestasti il tuo aiuto e la tua assistenza?”.
Tu vedi, Madre mia, che sei costretta ad acconsentire a tutte le mie domande. Accettami come Tuo figlio senza badare alle mie miserie e ai miei peccati. Libera la mia anima e il mio corpo da ogni male e dammi tutte le Tue virtù, soprattutto l’umiltà. Fammi regalo di tutti i doni, di tutti i beni e di tutte le grazie che piacciono alla SS. Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo».
Maria Guarini
__________________________
1. Victor Manuel Fernández [qui - qui - qui] (o semplicemente Tucho, come è meglio conosciuto) è stato per lungo tempo molto amico di Bergoglio; ghost writer della Evangelii Gaudium e già redattore della Relatio finalis con l'intento di passare dalla morale della legge a quella della persona. Ha anche scritto un libro sull'arte di baciare: Saname con tu boca. El arte de besar...
Così si esprimeva al Corriere della Sera in un'intervista del 10 maggio 2015: "La curia vaticana non è una struttura essenziale. Il papa potrebbe pure andare ad abitare fuori Roma, avere un dicastero a Roma e un altro a Bogotá, e magari collegarsi per teleconferenza con gli esperti di liturgia che risiedono in Germania. Attorno al papa quello che c’è, in un senso teologico, è il collegio dei vescovi per servire il popolo. […] Gli stessi cardinali possono sparire, nel senso che non sono essenziali". Per non parlare della Fiducia Supplicans [vedi]


53 commenti:
Non in mio nome, santità, non in mio nome ! La proclamazione del 5° dogma mariano (5 dogmi, come i misteri del Santo Rosario) fu richiesta dalla Madonna stessa alla veggente Ida Peerdman, ad Amsterdam, a cavallo degli anni '40-'50, ma non fu mai accolta dal Vaticano, un po' come successe per il 3° segreto di Fatima : i ribelli modernisti sono da sempre ostili alla Madonna, è un loro segno distintivo ( i demoni tremano e fuggono a gambe levate al solo udire il nome di Maria SS.ma). Da ultimo 5 cardinali riproposero la richiesta a papa B XVI, ma lui rifiutò adducendo come motivo che avrebbe ostacolato il dialogo con i Protestanti (sic!). Viva Maria, dunque, Corredentrice, Mediatrice ed Avvocata! Il Trionfo del Suo Cuore Immacolato segnerà la fine del modernismo al potere nella Chiesa di Cristo. Alleluia! LJC Catholicus
Un giorno nero per la chiesa, ormai vanno avanti impenitenti.
https://youtu.be/40L8lJzV8_Y?si=v18R_O1FJ9qoWVqU
Intorno al min. 27 il card Tucho contestato pubblicamente alla presentazione della nota
Tucho Besame Mucho, che schifo !
Claudio Gazzoli
Ad integrazione della nota della dott.ssa Maria Guarini, se può essere utile per comprendere meglio (qualora ce ne fosse bisogno) da chi proviene tutto ciò:
Da "Teología espiritual encarnada"
Capitolo 7. Orgasmo maschile e femminile.
"Per questo, vediamo innanzitutto come gli uomini e le donne vivono l’orgasmo e qual è la differenza tra un orgasmo maschile e uno femminile.
A lei piacciono di più le carezze e i baci, e ha bisogno che l’uomo giochi un po’ prima di penetrarla. Ma lui, insomma, è più interessato alla vagina che al clitoride. Al momento dell’orgasmo, lui di solito emette dei grugniti aggressivi; lei, invece, fa dei balbettii o dei sospiri infantili. Non dimentichiamo che le donne hanno un ricco plesso venoso intorno alla vagina, che mantiene un buon flusso sanguigno dopo l’orgasmo. Ecco perché di solito è insaziabile."
Claudio Gazzoli
Chapeau, caro Grazioli, chapeau ! Catholicus
Corredentrice
Ora la questione della "Corredentrice" diverrà campo di battaglia tra iper-cattolici per partito preso e ipo-cattolici per necessità ecumenica e moderna. Poi inizieranno a parlare d'altro. Ci risentiamo tra uno o due secoli o forse tre, se Dio vuole. Newman osservava che i criteri leriniani sono male applicati in un approccio meramente positivistico: se per tre secoli non si parla di unione ipostatica e non se ne trova una definizione nella Scrittura, ciò non significa che essa non è stata sempre creduta dalla Chiesa.
(Andrea Sandri)
Non è possibile!
Se la citazione è autentica, come si può parlare di teologia incarnata e come può costui essere il prefetto della Dottrina della Fede...
Siamo su scherzi a parte o in pieno misterium iniquitatis?
Ho letto con attenzione la nota Mater Populi Fidelis pubblicata dal Dicastero per la Dottrina della Fede, sotto la guida del cardinale Víctor Manuel Fernández, e confesso di essere rimasta profondamente perplessa. Il documento, reso pubblico il 4 novembre 2025, dichiara che i titoli mariani come Corredentrice e Mediatrice di tutte le grazie non dovrebbero essere utilizzati nella liturgia o nei documenti ufficiali della Chiesa, perché potrebbero “creare confusione dottrinale” e necessitano di “spiegazioni ripetute”.
Ma mi chiedo: davvero questi titoli hanno bisogno di essere corretti, o siamo noi ad aver smesso di comprendere il loro significato? Non sono forse la prova che, quando la fede si indebolisce, la prima cosa che cambia è il linguaggio?
Per secoli, la Chiesa non ha mai avuto timore di proclamare la grandezza di Maria come Corredentrice e Mediatrice, perché sapeva che la forza di questi titoli non nasceva da un sentimentalismo, ma da una verità teologica profonda, radicata nel mistero dell’Incarnazione e della Redenzione.
Quando diciamo che Maria è Corredentrice, non la mettiamo sullo stesso piano di Cristo.
Diciamo, piuttosto, che Ella ha cooperato alla Redenzione in modo unico, libero e pieno di grazia, partecipando intimamente all’opera del Figlio.
Non è un’invenzione devozionale, ma un insegnamento che attraversa la Tradizione sin dai primi secoli: Sant’Ireneo di Lione scriveva già nel II secolo: “Come Eva, disobbedendo, divenne causa di morte per sé e per tutto il genere umano, così Maria, obbedendo, divenne causa di salvezza per sé e per tutto il genere umano.” In questa frase c’è già tutta la mariologia: la cooperazione di Maria all’opera redentrice non è concorrenza, ma partecipazione. Sant’Efrem il Siro la chiamava “Mediatrice del mondo intero”, e San Bernardo di Chiaravalle affermava che “Dio ha voluto che nulla ci venisse concesso se non per mezzo di Maria.” San Bonaventura, grande dottore francescano, diceva: “Ogni grazia che riceviamo discende da Dio attraverso Maria.” E se i santi e i dottori della Chiesa non hanno avuto timore di usare questi titoli, perché dovremmo averne noi?
La mediazione di Maria non toglie nulla a Cristo. Lo diceva San Paolo VI, lo ribadiva San Giovanni Paolo II nella Redemptoris Mater: “Maria continua a intercedere come Mediatrice, partecipando alla mediazione unica e universale di Cristo.” Dire che Maria è Mediatrice di tutte le grazie significa riconoscere che tutte le grazie che riceviamo ci giungono da Cristo, ma attraverso di Lei, che con il suo Fiat ha aperto le porte della salvezza.
Il problema, dunque, non è la dottrina. È la mancanza di catechesi.
Se i fedeli avessero ricevuto una formazione chiara, nessuno avrebbe equivocato quei titoli.
Abbiamo preferito semplificare invece che spiegare, rendere tutto “accessibile” invece di elevare i cuori e le menti alla grandezza del mistero. Ma la fede non cresce con la semplificazione. Cresce con la contemplazione.
Con rispetto ma con franchezza vorrei chiedere alla Sua Eminenza Cardinale Fernandez, davvero il nostro compito è adattare la Chiesa al mondo, o custodire la fede che ci è stata consegnata dagli Apostoli? Perché sembra che, nel desiderio di essere più “dialoganti”, abbiamo smesso di essere formatori.
Abbiamo paura di sembrare rigidi, ma non abbiamo paura di sembrare tiepidi. Eppure, Cristo non ha mai abbassato la croce per renderla più leggera. Non ha cambiato il linguaggio per piacere ai pagani. Ha parlato con verità, e chi voleva capire, capiva.
La Chiesa dei primi secoli non aveva linguaggi moderni, ma aveva la forza dello Spirito. Non si preoccupava di essere accettata: si preoccupava di essere fedele. E i cristiani non chiedevano di “aggiornare” la fede, ma di vivere la fede, anche a costo della vita.
Oggi, invece, si ha l’impressione che vogliamo tutto facile, tutto leggero, tutto comprensibile.
Ma la via del Vangelo non è la porta larga.. è quella stretta. E chi ama la Madre non teme di chiamarla come la Chiesa l’ha sempre chiamata: Corredentrice, Mediatrice, Avvocata nostra.
Segue
Non sono le parole a creare confusione, ma la mancanza di verità nei cuori. Quando il popolo di Dio prega con fede, non si smarrisce nei concetti: capisce con il cuore ciò che la ragione non può contenere. Sottrarre questi titoli a Maria non elimina un rischio teologico: elimina una dimensione spirituale. È come togliere dal volto della Chiesa la tenerezza e la profondità che solo una Madre può donare.
La fede non ha bisogno di aggiornamenti linguistici. Ha bisogno di fedeli che credano, conoscano, e amino. Se il linguaggio della Chiesa diventa “troppo alto” per noi, allora forse non è la lingua da cambiare, ma la nostra fede da risvegliare.
La Chiesa non deve imparare a piacere al mondo, ma a salvare il mondo. E questo può farlo solo restando fedele a ciò che ha ricevuto. Maria non chiede nuovi titoli: chiede figli che comprendano la verità dei titoli che già possiede. Corredentrice e Mediatrice non sono formule da museo: sono parole vive, che raccontano la cooperazione perfetta tra una Madre e il suo Figlio per la salvezza dell’umanità.
E allora, mi permetto di dire:
forse il mondo non crede più perché la Chiesa ha smesso di parlare come credeva. Il linguaggio della fede non si adatta: si testimonia. E chi lo custodisce, custodisce anche la sua anima.
Zarish Imelda Neno
*perché potrebbero “creare confusione dottrinale” *
Nelle capocce...... gia' molto confuse dall'ipetrofico ego.
Oltre ad essere la Madre di Gesù, con tutto quanto questo vuol dire, bisogna anche sottolineare il fatto che Maria Santissima stessa è nata e vissuta in modo del tutto particolare, essendo stata pensata, voluta, scelta contestualmente a Gesù. Gesù più che Santissimo non poteva avere che una Madre Santissima e a questa neonata è stato preparato un albero genealogico adeguato che le consentisse inoltre anche una adeguata educazione. Maria Santissima è tale già nella mente di Dio in quanto tale doveva essere la Madre di Gesù. E se Gesù Cristo si incarnò per redimere l'essere umano, sua Madre di fatto, essendo Sua Madre, è stata la portatrice del figlio Redentore, quindi anche senza inoltrarci nella vita della Madre nè in quella del Figlio, entrambi condividono il compito della redenzione, quindi se Lui è il Redentore Lei è fisicamente, terra terra, con la sua carne la Corredentrice.
La signora che lavora la maglia si chiama magliaia , Maria Santissima Madre del Redentore non viene chiamata Redentrice, ma viene tenuta un passo indietro giustamente, in quanto aiuto fisico, educativo, sociale del Figlio Redentore è riconosciuta quindi Corredentrice.
Credo che non riconoscere la corredenzione di Maria Santissima sia una contraddizione dei modernisti decadenti e buonisti che nel culto di Maria Santissima vedono un sentimentalismo melenso e non vedono che Gesù è carne della sua carne, con tutto quello che ho cercato di sottolineare.
Spiace dirlo, ma Leone XIV ha perso un’altra occasione
Ce pape n'est pas mon pape. Définitivement. Un individu placé à la tête de l'Église pour continuer l'œuvre de destruction de Vatican II ne peut être mon pape. Un individu qui outrage la Très Sainte Vierge Marie et nie son rôle unique dans notre rédemption en usant des mots d'un pseudo-cardinal dont on sait qu'il est un taré sexuel ne pourra jamais, jamais, jamais être mon pape. Je recommander son âme égarée à la miséricorde divine.
Preferiscono immaginarla vestita in bermuda ?
https://www.dontoninobello.info/as3-118/
Che la Santa Vergine si muova a pieta' per la durezza dei loro cuori
e li incateni così fortemente a Se' da suscitare in essi un profondo senso
persistente di colpa e di rincrescimento. Amen!
Due domande da rivolgere a coloro che sono preoccupati dell' unicità dell' atto redentivo di NSGC : 1) si citi UN autore, almeno UNO, tra coloro che hanno attribuito alla Vergine l titolo di corredentrice, il quale si sia solo avvicinato a un qualche ridimensionamento del primato assoluto di Gesù Cristo in ordine alla Salvezza; tale pericolo è inesistente; e il motivo è semplice, ogni buon cattolico ha sempre presente che Maria e suo figlio Gesù stanno in un rapporto ontologico di creatura e Creatore, e ciò basti. 2) colui al quale sta tanto a cuore difendere il primato di Gesù, quanto s' impegna a difendere e a diffondere la dottrina di Cristo Re ? e insegna egli la falsità di tutte le religioni non-cristiane ?
Quando la Chiesa nella sua gerarchia si distacca dal progetto di Dio, Dio ci lascia alle conseguenze delle nostre scelte. Non so se sia un caso, ma diverse volte ai pronunciamenti di Bergoglio sulla corredenzione mariana sono seguiti periodi non facili per il mondo (covid, guerre potenzialmente catastrofiche). Anche per questo ritengo opportuno dissociarsi da questa nota comunicando in Vaticano, nel modo che ognuno riterrà più opportuno, il proprio dissenso.
Anche "Madre di Dio" potrebbe generare confusione: eppure lo usiamo, senza preoccuparci del fatto che qualcuno potrebbe pensare che la Madonna è anche Madre delle altre due Persone della Santissima Trinità (e accade anche questo, "grazie" all'ignoranza abissale che c'è oggi).
Maria corredentrice perché come Cristo salva è la stessa che schiaccera' sotto il suo calcagno il nemico ..ecco perché la vogliono ridimensionare...presto vedrete chi è Maria Santissima l'abominio è completo ..
Svolta epocale al ribasso
S.LUIGI MARIA GRIGNION DE MONTFORT (Trattato della vera devozione, 93-95)
93, I devoti critici sono di solito degli intellettuali orgogliosi, spiriti forti e presuntuosi, che hanno in fondo una certa devozione alla Santa Vergine, ma che criticano quasi tutte le pratiche di essa che le persone semplici rivolgono semplicemente e santamente a questa buona Madre. Le criticano perché tali pratiche non sono di loro gusto; mettono in dubbio tutti i miracoli e i racconti riportati da autori degni di fede, o tratte dalle cronache degli ordini religiosi, che testimoniano le misericordie e la potenza della Vergine Santa; guardano con fastidio le persone semplici e umili inginocchi davanti a un altare, o ad un'immagine della Vergine, a volte in un angolo della strada, per pregare Dio; e li accusano pure di idolatria, come se adorassero il legno o la pietra; dicono che - per quanto li riguarda - non amano per nulla queste devozioni esteriori e che non sono così deboli di spirito da aggiungere alla fede tutti quei racconti e storielle circa la Santa Vergine. Quando vengono poi riferite loro le lodi meravigliose che i santi Padri tributano alla Vergine Santa, essi rispondono dicendo che quelli hanno parlato da oratori, esagerando, oppure ne danno una loro spiegazione alterata. Questa specie di falsi devoti e di persone orgogliose e mondane è molto da temere; essi fanno un torto enorme alla Vergine Santa e riescono ad allontanare il popolo, con il pretesto di estirparne gli abusi
94. I devoti scrupolosi sono persone che temono di disonorare il Figlio onorando la Madre, di abbassare l'uno elevando l'altra. Non sanno accettare che vengano attribuite alla Santa Vergine le lodi giustissime che le hanno dato i santi Padri; accettano con difficoltà che vi sia più gente inginocchiata davanti all'altare della Santa Vergine che davanti al Santissimo Sacramento, come se l'uno fosse contro l'altro, come se coloro che pregano la Santa Vergine non pregassero Gesù Cristo per mezzo di lei! Non vogliono che si parli Spesso della Vergine Santa e che ci si rivolga a lei tanto di frequente. Ecco alcune loro affermazioni ricorrenti: A che servono tanti Rosari, tante confraternite e tante pratiche esteriori di devozione mariana? Quanta ignoranza in questi casi! Si mette in ridicolo la nostra fede! Parlatemi di chi è devoto di Gesù Cristo (e lo nominano senza scoprirsi il capo, lo dico tra Parentesi): bisogna ricorrere a Gesù Cristo, è lui il nostro unico mediatore; bisogna pregare Gesù Cristo, ecco ciò che è serio! Quanto essi dicono è vero da una parte, ma l'applicazione che ne fanno, per impedire la devozione alla Santa Vergine, è molto pericolosa; è un tranello del demonio, con il pretesto di un bene maggiore; infatti non si onora di più Gesù Cristo che quando si onora molto la Santa Vergine; si onora lei allo scopo di onorare più perfettamente Gesù Cristo; si va infatti a lei come alla strada per giungere al traguardo del cammino, che è Gesù.
95. La Santa Chiesa, con lo Spirito Santo, benedice prima la Santa Vergine e poi Gesù Cristo: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo, Gesù». Non perché la Santa Vergine sia, più di Gesù Cristo, o uguale a lui: sarebbe un'eresia intollerabile; ma è che per benedire più perfettamente Gesù Cristo, bisogna prima benedire Maria. Diciamo dunque con tutti i veri devoti della Vergine Santa, contro questi falsi devoti scrupolosi: «O Maria, tu sei benedetta tra tutte le donne e benedetto è il frutto del tuo grembo, Gesù».
Tucho Fernandez alla DCF rappresenta un insulto al cattolicesimo. Non averlo ancora levato di lì è la prova che il Papa non è in pieno controllo della curia. Storia vecchia, ancora non compresa da molti. Ma il tempo come si suol dire è galantuomo… per il repulisti non bastano le volontà umane e Maria Corredentrice sa dal principio di dover schiacciare la testa del serpente che avvelena il creato. Detiene molti poteri nel mondo, ma quegli imbrogli ( alcuni passati per atti di amore) sono smascherati. Bisogna avere fede e sapere che l’uomo, Papa incluso, è davvero poca cosa se dovessimo confidare soltanto in quello!
Ero così emozionato nel leggere la devastante critica del Vaticano II, Amoris laetitia, Fiducia supplicans, e la pena di morte "inammissibile" (ecc. , ecc. ) che il cardinale Fernandez ha piantato esotericamente nel nuovo documento DDF sulla Mariologia!
"Quando un'espressione richiede molte spiegazioni ripetute per evitare che si allontani da un significato corretto, non serve alla fede del Popolo di Dio e diventa inappropriata. ”
Che ammissione impressionante!
Non avrei mai immaginato che sarebbe stato d'accordo con quello che i cattolici tradizionali dicono da anni sugli insegnamenti attuali.
Guido Villa
Un'altra castroneria che ho letto: la Madonna non ha bisogno di questi titoli.
Scoperta dell'acqua calda.
In realtà siamo noi ad avere bisogno di quei titoli. Quando invochiamo la Madonna come Regina della Pace, non è Maria ad avere bisogno di quell'invocazione, bensì noi che, invocandola con quel titolo, preghiamo affinché Ella interceda per la pace.
Emettendo questo chiarimento, il Vaticano cerca di promuovere la comprensione ecumenica con altre comunità cristiane che da tempo vedono tali titoli come ostacoli all'unità.
"IL CULTO MARIANO PUÒ OSCURARE QUELLO DI CRISTO" QUATTRO VELOCI ARGOMENTI A SMENTIRE
1) Il culto cattolico è fortemente codificato.
A livello cultuale, per un cattolico è impossibile confondere i piani: esiste la dulia per i santi, l'iperdulia per la Vergine e l'adorazione per Dio. In un culto in cui perfino inginocchiarsi davanti al tabernacolo vuoto consta di idolatria (infatti in tal caso bisogna chinare il capo davanti alla croce), I piani sono ben separati. È esistito un culto che tributava adorazione divina alla Vergine, il cosiddetto Collidarismo, ma venne condannato senza necessità di sminuire il culto mariano vero. Si gioca tutto sul fatto che la Beata Vergine non ha la sostanza divina, ergo tutti gli onori che le vengono tributati non hanno carattere divino (come invece per esempio accade nell'eresia palmariana).
2) Il Cristianesimo è mariano sin dalle origini.
Chi sostiene che il culto mariano non abbia origini antiche non legge a fondo i padri della Chiesa, nei quali abbondano citazioni della Beata Vergine e anche esternazioni circa il suo ruolo particolare.
Un esempio di ciò sono le parole di sant'Agostino, san Girolamo, san Cirillo di Alessandria, sant'Ambrogio e molti altri così come l'antichità della preghiera "Sub tuum praesidium" (III secolo), degli affreschi mariani nelle catacombe e la stessa necessità di ribadire ad Efeso come dogmatica la Fede nella Sua Divina Maternità (ovvero, già si credeva da molto prima del 431, anno del concilio).
3) I grandi santi sono mariani.
Nessun santo che abbia sviluppato una devozione anche "accanita" per la Beata è mai caduto in eresia circa la sua natura, credendola divina. Si può infatti dire che è proprio la Devozione Mariana storicamente ad essere stata avversaria delle eresie, come ricorda Sant'Alfonso Maria de Liguori citando il caso del Rosario e dell'eresia catara.
4) La paura moderna è indubitabilmente figlia del dialogo interreligioso.
La paura di sopravvalutare Maria oscurando Cristo nasce di fatto quando le gerarchie, nel secolo scorso, iniziano a confrontarsi con gli orientali (che non hanno come dogma l'Immacolata e l'assunzione) e i protestanti, per i quali, Domine miserere, Maria è una donna speciale ma peccatrice e morta. Caso emblematico quando il fondatore della comunità di Taizé scrisse a Pio XII supplicandolo di non proclamare il dogma per non rallentare il processo ecumenico.
Nel mondo cattolico, il rischio di svalutazione non esiste e lo si vede anche a livello artistico: nei quadri in cui c'è la Beata Vergine e NSGC, il Figlio occupa il ruolo principale, sempre e comunque. Questo perché tutto ciò che la Madre ha giunge dal Figlio, ergo lodare le qualità di qualcosa o qualcuno finisce per aumentare la stima di chi conferisce splendore a quel qualcosa o qualcuno.
Un po' come un inventore: avete mai sentito un inventore che sia stato meno lodato della macchina che ha progettato o che questa in qualche modo abbia "leso" la sua fama?
Charlie Bunga Banyangumuka
Tutto scaturisce dalla violazione di Universi Dominici Gregis, nn. 4, 33 ed 68.
A leggere questo articolo mi chiedo "ma quei due come facevano a saperlo?"
"Quei due" sarebbero i miei due clienti protestanti, non si conoscono ma appartengono di fatto ad un'unica chiesa (Valdesi e Metodisti sono uniti da cinquant'anni) ma a due comunità diverse e fanno anche mestieri diversi. Uno si occupa di import/export, l'altro è un elettricista.
Mesi fa, poco dopo l'elezione di Leone XIV, mi hanno detto che sarebbe stato "altamente improbabile" non solo che avrebbe posto quel dogma ma pure che avrebbe posto la semplice questione della corredenzione (se l'abbia lasciata alla discrezione e devozione dei fedeli ancora non so).
Il più anziano, lo spedizioniere, mi ha detto, forse per prendermi in giro, che non ci sarebbe stato un "Ardhanarishvara cattolico", ci ho messo alcuni giorni per capire cosa sia un Ardhanarishvara e lascio agli altri immaginare cosa il valdese intendesse, ma so che loro rifiutano completamente il culto delle immagini.
Io di mio sono stato in una sola chiesa protestante, ma era luterana e non calvinista, i Luterani le immagini le ammettono, anche se non tributano loro un culto (era quella luterana di Trieste, ci facevano dei concerti sia d'organo che di musica da camera).
L'altro, l'elettricista, metodista, si era tenuto sull'improbabilità della proclamazione dello stesso concetto (io sospetto che quel signore abbia una cultura superiore a quella di un semplice elettricista).
La domanda rimane: come facevano a sapere la posizione del Papa in anticipo?
5) La mariologia discendente ha portato a far dire all'augusto predecessore di Papa Leo XIV che Maria non sia nata santa. Ecco. La mariologia discendente fa schifo, per non usare altri termini normalmente più consoni ma non adatti ad una dissertazione mariana
Vi ricorda qualcosa la preoccupazione di Calvino a usare il titolo di Madre di Dio per Maria?
«Non riesco a dissimulare che si scopre che è una cattiva pratica adottare normalmente questo titolo [Madre di Dio] parlando di questa Vergine e, da parte mia, non posso considerare tale linguaggio come buono, corretto o adatto [...].
Chiamare Madre di Dio la Vergine Maria, può solo servire a indurire gli ignoranti nelle loro superstizioni».
Dal discorso alla Foreigners’ Church di Londra, 27 ottobre 1552
Silvio Brachetta
Uno degli effetti dolorosi della nota "Mater Populi fidelis" è che da domani alcuni teologi dovranno essere prudenti nel parlare e scrivere della "Corredentrice", mentre altri scriveranno indisturbati chiose ed articoli sulla "Madre Terra" o sulla "non trascurabile affectio societatis" nelle coppie sodomitiche. Dispiace dirlo, ma le porte da chiudere urgentemente erano ben altre.
Merci beaucoup, mon cher ami, je suis d' acord avec vous, entierement, ca va sens dire. Aussi pour moi, ce pape n'est pas mon pape. Chapeau ! LJC Catholicus
Gridiamoko dai tetti il nistro dissenso, come dice la Sacra Scrittura. Anatema a tutti loro, Anatema! così ci ordina di dire San Paolo. LJC Catholicus
Dai tanti santi che hanno onorato la Madre di Dio con titoli innumerevoli, basti pensare a San Bernardo su tutti, siamo passati all'accanimento diabolico della Chiesa attuale contro la Madonna, ritenuta pericolosa perché in supposta concorrenza con Cristo. Ma questi soloni non hanno capito che se distruggono la Madonna, danneggiano anche l'immagine di Cristo nei cuori dei credenti? Meglio che si mettano una macina al collo e vadano a buttarsi in mare, come raccomanda Cristo a chi dà scandalo...
Voglio aggiungere altro al concetto di Corredentrice:
Maria Santissima è stata fecondata dallo Spirito Santo, cioè dalla Terza Persona della Santissima Trinità e malgrado questa fecondazione mistica sia stata ridicolizzata sempre da parte degli uomini di dura cervice, così è stato perché così doveva essere per l'incarnazione della Seconda Persona della Santissima Trinità. Incarnazione voluta da Dio, Uno e Trino.E qui i Cattolici dovrebbero sforzarsi di capire la Santissima Trinità, sulla quale le dure cervici hanno sempre sghignazzato. Cosa significa che noi siamo immagine e somiglianza di Dio? Che le potenze del nostro essere sono in sintesi, oltre il corpo fisico, il pensiero, il sentimento e la volontà.Nella Santissima Trinità ognuno è Persona cioè capace di pensare, amare e volere da solo ma, in accordo divino con gli altri due ed essere, diciamo specializzato, il Padre nel pensiero, il Figlio nell'amore, lo Spirito Santo nella volontà.Quindi Dio, Uno e Trino, ha Creato tutto.e anche l'uomo a sua immagine e somiglianza.L'uomo ha peccato e Dio,Uno e Trino, si è dato da fare per redimere l'uomo come sappiamo. Nel piano della redenzione occorreva anche una donna capace di concepire sulla terra il bambino Amore. Dio, Uno eTrino preparò gran parte della umanità a questo evento divino e sempre informò e gentilmente chiese ad alcuni uomini di parlare ed agire per preparare questa redenzione.Furono preparati i tempi e fu preparato tutto l'albero genealogico della Madre e del Bambino. Anche alla giovane prescelta fu gentilmente chiesto se era disposta a collaborare a questa incarnazione speciale per la redenzione degli uomini.Lei,assentì e subito lo Spirito Santo entrò nel ventre di lei come un idraulico per aprire e chiudere i tubi necessari e lasciare i semi ricevuti da Dio Uno e Trino affinché il Bambino si formasse. Quindi è chiaro che la Madre già santa coopera in prima persona al piano volto alla Redenzione degli uomini.Quindi la Madre è Corredentrice da prima che il Bambino nascesse eppoi sempre più santamente lo è diventata e santissimamente continua a soccorrerci nella nostra grave insipienza.
Ma "Madre di Dio" è un titolo su cui i cristiani si sono accapigliati, ma che poi è stato giustamente confermato da un concilio, di contro a "Madre di Cristo" sostenuto dagli eretici... Quest'ultimo è stato rigettato perché ritenuto non abbastanza inclusivo e dunque comportante una "diminuzione" della Madonna e del suo ruolo. Vedi un po' come ci siamo annacquati rispetto a quei tempi...
PS - "Madre di Cristo" è ritornato in auge e ai cattolici moderni può sembrare perfino troppo. Infatti molti teologi la chiamano "Maria di Nazareth", una donna alla pari con le varie "Maria di Betania", "Maria di Cleofe", "Maria di Giacomo".
Per non pensare a "don" Tonino Bello e ai nuovi disgustosi titoli ideologicamente catto-comunisti da lui attribuiti alla Madre di Dio, ripresi anche in un canto focolarino che va per la maggiore nelle nostre parrocchie.
Ce mauvais geste du pape Léon envers l'éminente dignité de la Vierge Marie et la plus glorieuse de ses prérogatives, commis, qui plus est, en compagnie du plus vil des pseudo-cardinaux de son entourage, ne restera pas impuni. Il a d'ores et déjà le mérite d'arracher le masque de fausse piété mariale sous lequel se dissimulait encore ce Bergoglio 2 en pire.
Pensate che molti pastori toglierebbero da mezzo anche l'Immacolata Concezione e l'Assunzione, se solo potessero!! Concetti preconciliari che ostacolano la protestantizzazione in atto della Chiesa e il suo processo di autodistruzione!!
Bergoglio ha rappresentato l’emersione plateale della “sporcizia” ecclesiale, pastorale, teologica etc.
Il suo strascico è tuttora in gran spolvero e non è facile darci un taglio.
Qualcuno vorrebbe cavarsela mettendo tutta la polvere sotto il tappeto, ma non funziona.
Ma tutto è stato già messo in salvo da chi l’ha denunciato. Maria Corredentrice era sotto la croce mentre Pietro se ne stava a distanza. Tornerà.
Non credo che con questo andazzo si possa restaurare la Chiesa Cattolica che sta venendo, consapevolmente, polverizzata nelle sue pietre. Forse bisognerebbe fare eleggere il Papa dal popolo, presentare una lista con dodici candidati di dottrina certa.Il popolo potrebbe essere incarnato da tutti coloro che in questi anni hanno cercato di tenere alta la bandiera Cattolica, i papabili quei pochissimi che hanno messo la faccia qui e altrove, ogni continente ha i suoi consacrati santi. Qui si è lontanissimi dal capire che il mondo va male perché la Chiesa va peggio.
Anche il Robert dimostra di non avere radici cattoliche e se anche le avesse ricevute le ha bruciate con la smemoratezza e col mettersi dalla parte di chi sembra il più forte. È uomo gregario. Incapace per definizione di condurre.
L’aspetto più grave se così si può dire non è la nota dottrinale in sé, perché mi piacerebbe sapere quanti questa mattina, al di fuori di questi blog, si sono soffermati a discuterne e quanti lo faranno nel tempo. L’aspetto grave è che il personaggio che l’ha emessa, colui che avrebbe dovuto essere sostituito proprio per cancellare le storture del precedente pontificato, ed era ciò che auspicavano tutti i denigratori, è invece non soltanto ancora là vivo e vegeto, ma addirittura la nota gli è stata approvata dal nuovo papa in piena comunione d’intenti.
Io non credo, come qualcuno ha scritto qui, che non aver ancora sostituito Tucho voglia dire che il papa non ha il pieno controllo della curia. Io credo invece che questo ormai sia il nuovo corso e non c’è nessun segnale che possa contraddirlo.
"Quando un'espressione richiede molte spiegazioni ripetute per evitare che si allontani da un significato corretto, non serve alla fede del Popolo di Dio e diventa inappropriata. ”
Finiamo con i documenti del Concilio Vaticano II e tantissime altri del magistero post-conciliari (inclusi 99,9% dei documenti di Bergoglio).
Entièrement d'accord.
Mic, credo sarebbe opportuno però (per correttezza) presentare anche la posizione che per esempio Ratzinger ha assunto durante il Concilio Vaticano II. Altrimenti la prospettiva viene sfalsata. Se mi sbaglio, mi si corregga, ma a me questo appare come l'ultimo inevitabile atto di un percorso che dura da decenni.
Roberto
Joseph Ratzinger, da prefetto della Dottrina della fede, nel 1996 dava parere negativo, spiegando che “il significato preciso dei titoli non è chiaro e la dottrina ivi contenuta non è matura. Una dottrina definita de fide divina appartiene al depositum fidei, cioè alla rivelazione divina veicolata nella Scrittura e nella tradizione apostolica. Ancora non si vede in modo chiaro come la dottrina espressa nei titoli sia presente nella Scrittura e nella tradizione apostolica”. Anche sei anni più tardi, Ratzinger confermò i propri dubbi: “La formula ‘Corredentrice’ si allontana troppo dal linguaggio della Scrittura e della patristica e quindi causa malintesi… Tutto viene da Lui, come affermano soprattutto le Lettere agli Efesini e ai Colossesi. Maria è ciò che è grazie a Lui. Il termine ‘Corredentrice’ ne oscurerebbe l’origine”.
Mons. Gherardini scriveva che il concetto di "corredentrice" è teologicamente accettabile purché non conduca a mettere la S.ma Vergine sullo stesso piano di Cristo Redentore.
Ma il documento presente non trova a ridire anche su "Mediatrice di tutte le grazie"?
Se è vero, allora tanto varrebbe abolirer la recita giornaliera del Rosario.
Se "corredentore" o corredentrice significa partecipare dal Soprannaturale all'opera salvifica del Signore, che continua con l'elargizione delle Grazie che continuiamo a lucrare per suo merito, allora tutti i Santi e le Sante che invochiamo nelle nostre preghiere quotidiane non sono "corredentori" e "corredentrici" assieme al Signore anche se sotto di Lui?
Quando chiedo p.e. a san Giuda Taddeo Apostolo di intercedere, grazie ai suoi meriti, presso la S.ma Trinità per ottenere una Grazia difficile, non chiedo forse a san Giuda di rendersi parte attiva nell'opeera di Redenzione del Signore, che semprre continua - e questo rendersi parte attiva non può considerarsi partecipazione alla Redenzione e quindi co-redenzione, facente sempre salva la posizione subordinata del Santo o della Santa cui ci si appella?
La redenzione elargita dal Signore è l'azione della Grazia in noi che ci trasforma; la co-redenzione è l'impetrazione sovrannaturale del Santo o della Santa in Paradiso, per ottenere quest'azione divina - due momenti di un unico processo.
Joseph Ratzinger agiva in buona fede: da teologo, pur con tutti i suoi limiti, non arrivava ad approvare pienamente questa prerogativa della Vergine Maria. Fernandez e Prevost agiscono forse in buona fede? Io credo di no...
La dottrina è cambiata i consacrati, le consacrate, gli uomini e le donne, la dottrina cattolica non la conoscono più, si istruiscono in un circolo sociale sulle attualità del momento. Ieri ho visto la foto di una superiora di un ordine senza un segno qualsivoglia del suo stato, neanche una cuffia, un velo, una crocetta, una medaglina, una impiegata del comune, una cassiera del supermercato avrebbe potuto essere. La divisa è importante per chi la porta, aiuta a mantenersi coerente con il lavoro che si svolge, tanto più è importante per un consacrato o una consacrata. Il Cattolicesimo è stato disciolto nell'acido del mondo. Non esiste quasi più. E i restanti cattolici portano, vuoi o non vuoi, cicatrici da acido mondano.
Purtroppo questo dimostra anche che il Robert ha accettato la nomina perché era certo di potersi appoggiare sulla Curia, senza forse neanche immaginare che la Curia era un mix di capre ignoranti e di lupi predatori. Inoltre si conferma come gregario e non sant'uomo di comando. Questa è la prova del nove che il conclave è stato a dir poco guidato se non propio manipolato.
In realtà se c'è una prova che investe il conclave non è l'esser stato guidato o peggio manipolato. La prova, a mio parere, è che da anni ormai l'intero corpo cardinalizio e buona parte dei chierici hanno abbracciato un sentire, un comportamento che nel complesso non ricalca più le radici del cattolicesimo. Quanti sono oggi i cardinali che seguono l'operato dei Burke, dei Sala e di qualche altro? Ed è evidente allora che il conclave non può non esprimere questa realtà.
Domanda : Pietro deve essere "Conducător" oppure "compagno di merende"?
Sono tra quelli tornati a casa per caso, passo dopo passo sbadatamente. Ed ora mi tocca vedere che molti di quelli che sono in casa in realtà sono fuori casa Papa compreso rimasto sbadatamente in qualche Perù.
La verità è che Ratzinger, come Fernández, si muoveva in un orizzonte dove la Tradizione è un fastidio e la chiarezza dogmatica una minaccia. Parlano di “prudenza teologica”, ma in realtà intendono timore della verità cattolica. Invocano la Scrittura, ma la leggono con occhiali luterani. E pretendono di salvare la “centralità di Cristo” mentre in realtà impoveriscono la sua stessa opera, che volle Maria come parte viva e cooperante del mistero redentivo.È lo stesso spirito del Vaticano II che torna a mostrarsi: il sospetto verso tutto ciò che è chiaro, definito, assoluto. Il titolo di Corredentrice, invece, è tutto questo: chiaro, definito, assoluto nella sua dipendenza da Cristo. Ed è proprio per questo che essi lo detestano: perché parla una lingua che la nuova teologia non capisce più. Chi crede davvero che Cristo sia Dio non teme la grandezza della Madre che Egli stesso volle accanto a sé sulla via della Croce. Chi teme Maria, in realtà, non ha compreso neppure Cristo. (+ mons. Carlo Maria Viganò )
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