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giovedì 1 dicembre 2011

Vescovi del Brasile ai fedeli: evitare la communicatio in sacris con gli pseudo-cattolici.

L'immagine a lato riprende i vescovi del Brasile in visita ad limina in Vaticano.

Pubblico una notizia apparsa su alcuni blog cattolici esteri, che riguarda un importante e significativo intervento della Conferenza Episcopale del Brasile, resa necessaria per l'imperversare delle sette in quel Paese: cosa che accade purtroppo in tutta l'America Latina e, purtroppo, sia pure in misura meno problematica anche nel resto del mondo. Il fenomeno è conseguenziale non solo in riferimento alla progressiva secolarizzazione, ma anche al ripiegamento della Chiesa nei confronti della Dottrina e quindi della Verità, a favore di un 'pastorale' inclusiva e di conio spesso modernista.
"Una nota molto sorprendente e incoraggiante della Conferenza Episcopale del Brasile, la più grande conferenza del mondo, in una nazione dove la Chiesa è da decenni sotto l'assedio delle sette evangeliche e di strani gruppi pseudo-cattolici. (fonte Fratres in unum )." By Rorate Caeli - Pubblicato da New Catholic 30/11/2011
La Conferenza Episcopale Brasiliana si riferisce alle sette conclamate. Tuttavia non posso passare sotto silenzio quanto ci siamo battuti, e continuiamo a farlo, per denunciare analoga confusione nella "communicatio in sacris" con un movimento di matrice settaria autoproclamatosi cattolico, che malgrado tutto ha invece ricevuto anomale approvazioni curiali...

Nota Pastorale della Presidenza della CNBB [Conferenza Episcopale Nazionale Brasiliana] su alcune questioni relative all'uso improprio delle parole "cattolico", "Chiesa cattolica", "Clero", ed altre.

La Conferenza episcopale Nazionale del Brasile, nella difesa della verità e della libertà, ha ritenuto opportuno rendere pubblica questa Nota pastorale, destinata ai membri dell'Episcopato, del clero, ai religiosi e a tutti i fedeli laici.

L'uso di nomi, titoli, i simboli e le istituzioni propri della Chiesa Cattolica Apostolica Romana per altre confessioni religiose diverse da essa, può creare errori e confusione tra i fedeli cattolici. In questi casi, l'uso delle parole "cattolico", "vescovo diocesano", "vicario episcopale", "diocesi", "clero" "cattedrale", "parrocchia", "Prete" ["Padre"], "diacono", "Frate" ["Fratello"] può Indurre in inganno ed errore. Persone di buona volontà possono essere portate a frequentare questi templi, ritenendo che si tratti di comunità della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, quando, in realtà, non lo sono. Per questo motivo, la Chiesa ha il dovere di chiarire e allertare il popolo di Dio al fine di evitare probabili danni di natura spirituale e pastorale.

Pertanto, abbiamo il dovere di avvisare i fedeli cattolici circa l'esistenza di alcuni gruppi religiosi, come l'auto-proclamata "chiesa cattolica carismatica di Belém", e altre denominazioni simili, che, nonostante la definizione di se stessi come "cattolici", non sono in comunione con il Santo Padre, Papa Benedetto XVI, e non sono parte della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Per questo motivo, tutti i riti e le cerimonie religiose celebrate da loro sono illeciti per i fedeli cattolici. Così stando le cose, si raccomanda vivamente ai fedeli di non frequentare gli edifici in cui si riuniscono, né per collaborare o partecipare a qualsiasi celebrazione promossa da questi gruppi. Preghiamo che l'unità voluta da Gesù Cristo si realizzi completamente.

Brasilia, DF, 30 Nov 2011
Card. Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida - Presidente della CNBB
José Belisario da Silva, Arcivescovo di São Luis - Vice-Presidente della CNBB
Leonardo Ulrich Steiner, Vescovo ausiliare di Brasilia - Segretario Generale della CNBB

6 commenti:

Deo Gratias ha detto...

Te Deum laudamus,
et supplices deprecamur ut expellere ab Sancta Romana et Apostolica Ecclesia
omnem fornicationis spiritum digneris, O Salvator Mundi!

cattolico ha detto...

Gli indicatori fondamentali del quadro generale offerto dalla chiesa contemporanea mostrano la tendenza post-conciliare al ribasso tra pastorale confusione e il caos liturgico aggravato ai propositi (Riforma della riforma) di ibridare La Messa in latino con il NO, sostenuto direttamente dal Papa. Se qualcuno vede in questo fedeltà alla Tradizione, significa che è completamente cieco alla realtà della chiesa di oggi, che continua a "radere al suolo bastioni" e ad ignorare il marciume che ha creato e che continua a distruggere l'edificio.

Come spiegare altrimenti la tolleranza estrema degli abusi liturgici e quella sulla "communicatio in sacris" con protestanti e neocatecumenali?

Anonimo ha detto...

autoproclamatosi cattolico?

§ 1. La natura del Cammino Neocatecumenale viene definita da S.S. Giovanni Paolo
II quando scrive: «Riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione
cattolica, valida per la società e per i tempi odierni»

Evitare la communicatio in sacris con chi fa il cammino neocatecumenale è di fatto decidere unilateralmente e arbitrariamente di non accogliere i propri fratelli in Cristo.

le vostre parole sono gravi. spero ci ripensiate.

Anonimo ha detto...

praticamente quelli della fsspx non potranno piu' dirsi cattolici.

Anonimo ha detto...

La natura del Cammino Neocatecumenale viene definita da S.S. Giovanni Paolo
II quando scrive: «Riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione
cattolica, valida per la società e per i tempi odierni»


Prego verificare l'esatta portata di quella comunicazione, ripresa pari pari. dopo essere servita da "grimaldello" per anni, dall'art. dello Statuto approvato in termini a dir poco 'anomali'

L'affermazione è seria ma veritiera. Tuttavia ci sono in campo poteri egemoni così forti da annullarne ogni portata.

Anonimo ha detto...

praticamente quelli della fsspx non potranno piu' dirsi cattolici.

questo è quanto si augurerebbero gli pseudo-cattolici che purtroppo vanno per la maggiore.

Noi ci fidiamo della Provvidenza e, nel frattempo, facciamo la nostra parte per chi ha ancora orecchie per intendere; in poche parole per salvare il salvabile...