Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 14 giugno 2013

Il Papa sprona i religiosi latinoamericani. E depotenzia la Curia

È così che la vedono i media : "Sberla al Sant’Uffizio" - Cronaca del 13 giugno 2013. È l'ennesima esternazione dirompente di papa Bergoglio, dagli esiti inquietanti. Strano silenzio della comunicazione Vaticana, per contro molto presente e sollecita in tutti i momenti di questo pontificato; un silenzio che non impedirà strumentalizzazioni di ogni genere.
Anche se si tratta di dichiarazioni non ufficiali - come lo sono del resto le omelie di Santa Marta - il loro grande risalto a livello internazionale esigerebbe chiarimenti e approfondimenti, oppure una maggiore e mirata selezione delle esternazioni papali, privilegiando quelle delle occasioni ufficiali.

Non posso comunque esimermi dall'osservare che depotenziare la Curia nel senso di renderla più efficiente, ma soprattutto trasparente non potrebbe essere che un bene. Il vero problema è aver sminuito o addirittura disprezzato la funzione della Dottrina della Fede, che è quella di salvaguardare dagli errori.
Arrivare ad affermare "preferisco una Chiesa che sbaglia per fare qualcosa ad una che si ammala per rimanere rinchiusa", è grave. Perché l'errore riguarda l'individuo, la persona; ma la Chiesa dovrebbe essere indefettibile e insegnare e trasmettere la retta fede salvaguardando i fedeli dall'errore che li porta fuori strada. E non lo è solo quando "si muove verso le periferie", ma anche quando è chiusa in un chiostro a contemplare o quando non ha che da offrire le sue sofferenze, immettendo nel corpo mistico linfa vitale per chi è chiamato alla missione. 

FRANCESCO STRONCA IL SANT'UFFIZIO
Il Papa sprona i religiosi latinoamericani. E depotenzia la Curia
Articolo pubblicato su Qn (Il Giorno-La Nazione-Il Resto del Carlino), edizione del 12 giugno 2013

LA RIFORMA della Curia si farà, manca la data, ma Francesco ha già fatto capire che non si limiterà al consueto avvicendamento ai vertici dei dicasteri vaticani. Dietro le quinte la commissione cardinalizia, costituita ad hoc dal Papa, studia accorpamenti e stroncature. Nel frattempo Bergoglio continua l’opera di depotenziamento del potere romano in favore delle conferenze episcopali e degli ordini religiosi. Così, dopo aver tolto alla Segreteria di Stato la gestione dei rapporti con la politica e le istituzioni italiane, il gesuita colpisce al cuore della macchina: a quella Congregazione per la dottrina della fede, un tempo Sant’Uffizio, che dal 1542 vigila sul rispetto del magistero della Chiesa a suon di scomuniche e ammonimenti. Anche e soprattutto sotto l’ultimo suo più illustre prefetto, Joseph Ratzinger.

RICEVENDO in udienza privata il 6 giugno i vertici della Clar (Confederazione latinoamericana dei religiosi), Francesco avrebbe parlato non solo di corruzione e lobby gay in Santa sede, ma anche della necessità per monaci e frati di «avanzare verso nuovi orizzonti, andando verso i poveri e i nuovi soggetti emergenti nel continente». Senza lasciarsi intimidire dai cartellini gialli del Sant’Uffizio: «Anche se vi arriverà una lettera della Congregazione per la dottrina, affermando che avete detto questo o quello, non preoccupatevi. Spiegate quello che dovete spiegare, però andate avanti. Aprite porte, facendo qualcosa là dove la vita vi chiama. Preferisco una Chiesa, che si sbaglia per fare qualcosa, che una che si ammala per rimanere rinchiusa». Sempre con i religiosi, Bergoglio avrebbe condiviso anche due preoccupazioni. La prima legata ai «gruppi restauratori», ascoltando i quali «uno ha l’impressione di tornare indietro di sessant’anni, a prima del Concilio»; la seconda connessa a un ritorno montante del panteismo.

DELL’INCONTRO con la Clar non esistono registrazioni, solo una sintesi messa nera su bianco sul sito cileno, Reflexion y liberacion, molto vicino alla Teologia della liberazione. La Sala stampa vaticana ha detto di «non avere alcuna dichiarazione da fare sui contenuti della conversazione», ma fa ‘rumore’ l’assenza di una smentita ufficiale su indiscrezioni così forti piovute sul web. Gli stessi religiosi latinos si limitano a manifestare un certo dispiacere per la fuga di notizia. Nulla di più. In un contesto simile le affermazioni del Papa sulla Dottrina della fede non debbono essere piaciute troppo all’attuale numero uno del dicastero. Quel monsignor Gerhard Ludwig Müller. tra l’altro accusato dalla destra cristiana di essere un sostenitore proprio della Teologia della liberazione. Tuttavia sbaglierebbe chi nelle parole di Bergoglio volesse vedere un via libera a radicali fughe in avanti. Solo ieri, nel corso della messa mattutina a Santa Marta, il vescovo di Roma, guarda caso davanti a un gruppo di sacerdoti, religiosi e laici della Congregazione per gli istituti di vita consacrata, ha esortato la Chiesa a rifuggire da due tentazioni: quella di andare indietro e quella di «un progressismo adolescente». Colpevole di voler «avere tutto con l’entusiasmo», di non essere «un vero progressismo» e di «far andare fuori strada» il popolo di Dio.
Giovanni Panettiere

18 commenti:

Luisa ha detto...

Panettieri è molto attivo questi giorni, ha anche intervistato un tale Prodi( a me sconosciuto) con un bel titolone all`articolo:"
"Depotenziamento della CDF? Prodi: Francesco lo fa per rendere meno rigida l’ortodossia della Chiesa"

Prodi questo non lo ha detto, ma che importa?
Purtroppo è anche vero che le parole in libertà di papa Bergoglio possono essere interpretate in quel modo ed è particolarmente grave.

Stiamo parlando della Fede, di Fede.

Urge una rettifica P. Lombardi, così solerte in altri casi, non può cavarsela con un "era un incontro privato" visto gli articoli che girano e le interpretazioni che vengono date alle parole del Papa, particolarmente pesanti in conseguenze quando i liberi interpreti sono coloro, che sul terreno, stanno agendo devastando la nostra Fede.

Luisa ha detto...


Un Papa che dice a dei religiosi ribelli, aprite le porte, spiegatevi presso la CDF, ma continuate il vostro lavoro perchè preferisco una Chiesa che sbaglia agendo ad una che si ammala restando chiusa, non si rende conto dell`impatto devastante delle sue parole.
Una Chiesa che sbaglia, calpesta, ignora, disprezza, o lotta contro la sua Tradizione e la sua Dottrina, È ammalata, invece di occuparsi della salvezza delle anime le inganna e porta su false vie, quella è una Chiesa ammalata, e di quelle malattie deve occuparsi la CDF.
Invece papa Bergoglio sta passando un messaggio di incoraggiamento a chi si lancia su "strade nuove", falsi cammini, preferisce malattie e incidenti, alla cura delle malattie, alcune anche gravi, che toccano i fondamenti della nostra Fede, sta screditando la CDF,
è grave e pericoloso.
Anche se ha spesso messo in bocca ai Papi (per ultimo Benedetto XVI) frasi che mai hanno pronunciato, comincio a credere che Kiko Arguello non ha mentito quando ha detto che papa Bergoglio gli avrebbe detto: hai fatto un macello ma adesso devi continuare!

Anonimo ha detto...

Depotenziare la Curia nel senso di renderla più efficiente, ma soprattutto trasparente non potrebbe essere che un bene.
Il vero problema è aver sminuito o addirittura disprezzato la funzione della Dottrina della Fede, che è quella di salvaguardare dagli errori.

Arrivare ad affermare "preferisco una Chiesa che sbaglia ad una che sta chiusa", è grave. Perché l'errore riguarda l'individuo, la persona, ma la Chiesa dovrebbe essere indefettibile e insegnare e trasmettere la retta fede salvaguardando i fedeli dall'errore che li porta fuori strada. E non lo è solo quando "si muove verso le periferie", ma anche quando è chiusa in un chiostro a contemplare o o quando non ha che da offrire le sue sofferenze, immettendo nel corpo mistico linfa vitale per chi è chiamato alla missione.

Anonimo ha detto...

L'ermeneutica è un vero problema, non solo nell'interpretazione della Sacra Scrittura. Il linguaggio di papa Francesco adotta l'iperbole, il paradosso, per indicare sicuramente un'esigenza di riforma, quella che passa attraverso la testimonianza di vita nell'imitazione di Cristo. Non ho rilevato (almeno io) deprezzamento della CDF né condiscendenza ad errori dottrinali da parte del Papa.

Stefano78 ha detto...

...dovremmo volere un progressimo vero?

Stefano78 ha detto...

Ragazzi, qualcuno ci metta una pezza per favore! Qualcuno spieghi! Stiamo navigando a vista! Altro che!

Anonimo ha detto...

" Non ho rilevato (almeno io) deprezzamento della CDF né condiscendenza ad errori dottrinali da parte del Papa."

Uno che dice: «Anche se vi arriverà una lettera della Congregazione per la dottrina, affermando che avete detto questo o quello, non preoccupatevi. Spiegate quello che dovete spiegare, però andate avanti. Aprite porte, facendo qualcosa là dove la vita vi chiama. Preferisco una Chiesa, che si sbaglia per fare qualcosa, che una che si ammala per rimanere rinchiusa»

non mi pare che mostri rispetto nei confronti della CDF.

Inoltre questo papa, dichiaratamente non avrà assentito ad errori, ma praticamente non si inginocchia alla Consacrazione, ha desacralizzato la 'lavanda dei piedi', predica un pauperismo spinto, la misericordia e la tenerezza senza pentimento e conversione. Magari è pressappochismo o incompletezza, come ho letto qui, ma la cosa non mi lascia indifferente.

Stefano78 ha detto...

"Preferisco una Chiesa che sbaglia"? "Non preoccupatevi..se vi arriva una lettera della CDF"?

COME NON PREOCCUPATEVI?

Anonimo ha detto...

Ragazzi, qualcuno ci metta una pezza per favore! Qualcuno spieghi! Stiamo navigando a vista! Altro che

Steph. Sono scoraggiata perché siamo solo noi laici a parlare, da quel che vedo, almeno finora e se non mi sbaglio.
Non c'è un sacerdote (ad eccezione di un paio della FSSPX che si sono espressi con molto rispetto e proprietà) o un vescovo (tanto meno un cardinale) che responsabilmente e
chiaramente, esprima le perplessità che siamo in molti ad esprimere, in tutto il mondo.

Ma il modernismo ha fatto strage, credo, nella Chiesa.

Luisa ha detto...

OT: o quando l`ottimismo sfiora quello postconciliare e chi se ne fa l`interprete o sta facendo ironia o sta prendendo i suoi sogni per la realtà.
Leggo in effetti su Cordialiter che la Messa Tridentina contagia tutti,
salesiani, gesuiti, domenicani, francescani, e perfino chi?...
I neocatecumenali!
Spero sia sarcasmo ma se lo è è di pessimo gusto, visto che stiamo parlando di Liturgia, chi ha creato quella pseudoliturgia ad hoc per il suo progetto e le sue comunità sta al contrario muovendo tutte le sue pedine per non alterare la sua "preziosa" creatura!
E non mi sembra che i neocatecumenali siano ancora un ordine o una congregazione religiosa!
Santo Cielo, che confusione, anche in chi ha a cuore di difendere la Tradizione e la Santa Messa Antica.

Anonimo ha detto...

E considera anche quel che sta emergendo su una sempre più spinta "collegialità", che vanifica il primato Petrino...

Stefano78 ha detto...

Se la Liturgia Antica dovesse "contagiare" tutti, anche i Neocat, allora questi ultimi dovrebbero mandare al macero la "nuova estetica" e la "liturgia" Nc! Dovrebbe SPARIRE in immediato tutto! Teologia compresa! Altrimenti sono solo armi di distrazione di mas

Anonimo ha detto...

E non mi sembra che i neocatecumenali siano ancora un ordine o una congregazione religiosa!
Santo Cielo, che confusione, anche in chi ha a cuore di difendere la Tradizione e la Santa Messa Antica


Conosciamo tanti vescovi double-face, tipo Aillet, Rey (che sono biritualisti, ma paradossalmente vanno a farsi evangelizzare in Galilea da Kiko Arguello).
Conosciamo anche il gradi di 'mimetizzazione' ad extra che subdolamente il Cnc ha raggiunto, pur conservando la blindatura ab intra e la segretezza delle catechesi.
Dunque come meravigliarci che possano arrivare a "dire" che approvano la messa tridentina anche se vivono una liturgia sincretista ed eretica (e sappiamo ben per quali provati motivi che neanche Benedetto XVI è riuscito a modificare)?

Ma che ne siamo consapevoli noi serve a ben poco, se non a metter in guardia chi ci potesse cascare... perché purtroppo chi dovrebbe vigilare o è distratto indaffarato e lontano o è connivente!

Anonimo ha detto...

E considera anche quel che sta emergendo su una sempre più spinta "collegialità", che vanifica il primato Petrino...

lo dicevo a Stefano

Luisa ha detto...

Beh, se ne parlava già da tempo di lobby gay, di cordate, di gruppi di pressione, di corruzione, poi è arrivato il papa "venuto dalla fine del mondo"(c`è chi ancora non si è stancato di ricorrere a quelle parole ) che sembrava aver spazzato via tutto, tutto era diventato puro come neve, l`aria pura e respirabile, e poi patatrac ecco che è Papa Bergoglio stesso ad evocare la sporcizia interna alla Chiesa, ma allora quell`aria pura era solo l`ultima strategia-invenzione mediatica tutta volta a strumentalizzare( anche se ci mette molto del suo) il nuovo Papa per fini che possono sfuggire solo a chi è ingenuo o se ne infischia!

Ora possiamo ricordare a quali blocchi compatti e ostili si è trovato confrontato Papa Benedetto, nella sua lotta contro la sporcizia nella Chiesa, nella sua volontà di riformare la Liturgia, lobby e gruppi di pressione abbastanza potenti per vanificare la sua volontà e autorità, lotte intestine che hanno avvelenato il clima durante il suo Pontificato e, molto probabilmente, lo hanno spinto, sfinito e senza forze, a decidere di rinunciare al suo ministero attivo.
Uno di quei gruppi è quello che sta dietro o si serve del cnc, sono riusciti già nel 2005 ad impedire l`applicazione delle NORME di Benedetto XVI sulla prassi liturgica creata dagli iniziatori e a far consegnare al CNC uno statuto monco delle approvazioni di ben due Congregazioni ( CDF e CCDDS), e oggi, gli stessi, stanno agendo presso Jorge Bergoglio.
Così vanno le cose in questa Chiesa.

Anonimo ha detto...

Questo Papa ci è stato inflitto dal Signore per punire un errore molto sottovalutato dai "cattolici impegnati":cioè l'essersi ridotti da "cum Petro sub Petro" a "tifosi del Papa" (il trend nato sotto GP2 e andato avanti anche con B16).

Anonimo ha detto...

Non si tratta tanto di "essere tifosi" di un papa, quanto di riconoscere e gustare gli insegnamenti luminosi e profondi quando ci sono.

Anonimo ha detto...

"Anche se vi arriverà una lettera della Congregazione per la dottrina, affermando che avete detto questo o quello, non preoccupatevi. Spiegate quello che dovete spiegare."
Se poi la CDF vi chiede di correggevi... correggetevi.
Questa è la mia interpretazione. Non ha depotenziato la CDF.
Non ha invitato ad una futura disobbedienza rispetto alla correzione.
Bergoglio è pur sempre un gesuita.
Fai. E se sbagli correggiti.
PM