Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 10 giugno 2013

I Turchi contro il Papa; dall'Egitto al Azhar detta condizioni...

Nell'incalzare magmatico della melassa mediatica in ordine al presente pontificato, cogliamo qualche accenno di "ruvidezze", scontate e inevitabili.
  1. Marco Tosatti su La Stampa dell'8 giugno scorso, riferisce le conseguenze : "I Turchi contro il Papa", di una notizia - riportata anche dal Il Messaggero - che avevo letto giorni fa, ma che noto esser sparita da tutte le fonti ecclesiali, che si limitano a fare la solita cernita, ad usum dei media vaticani, delle frasi tratte dalle omelie mattutine di Santa Marta. Tra le persone che hanno accompagnato in Vaticano il 3 giugno il Patriarca Nersès Bédros XIX Tarmouni di Cilicia degli Armeni, c'era anche una signora che presentandosi al pontefice ha raccontato di essere la figlia di una famiglia sopravvissuta al Medz Yeghern, il Grande Crimine, come viene definito il genocidio degli Armeni. Il Papa, dopo aver ascoltato la donna e, tenendole le mani, ha rammentato che quello fu il primo genocidio del secolo.
    Già nel 2006, per le celebrazioni in memoria del 91° anniversario del genocidio a Costantinopoli, l’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio aveva esortato la Turchia a riconoscere l'eccidio - nel quale hanno perso la vita un milione e mezzo di uomini, donne e bambini - come “il più grave crimine della Turchia ottomana contro il popolo armeno e l’intera umanità”.
    Commentando la questione - ricorda Tosatti - il primate della Chiesa armena apostolica di Gougark, Sebouh Chuljyan ha detto: “Il Papa parla in base alla verità storica. La Turchia deve vedere questo dolore, e affrontare il problema del genocidio”.

  2. Contemporaneamente, sul fronte egiziano, (ANSA) - Il Cairo, 9 giugno - "La ripresa delle relazioni col Vaticano dipende dai "passi positivi e seri che devono essere adottati per dimostrare chiaramente il rispetto dell'Islam e dei musulmani". È quanto afferma al Azhar, la principale istituzione religiosa sunnita, in un comunicato diffuso dall'agenzia Mena, nel quale afferma di attendere la risposta al suo messaggio di congratulazioni per la nomina di papa Francesco. Il dialogo è interrotto dal gennaio 2011 in seguito ad alcune affermazioni di Benedetto XVI". Evidentemente l'Agenzia si riferisce alle seguenti affermazioni:
"Sì, guardando verso l’Oriente, gli attentati che hanno seminato morte, dolore e smarrimento tra i cristiani dell’Iraq, al punto da spingerli a lasciare la terra dove i loro padri hanno vissuto lungo i secoli, ci hanno profondamente addolorato. Rinnovo alle Autorità di quel Paese e ai capi religiosi musulmani il mio preoccupato appello ad operare affinché i loro concittadini cristiani possano vivere in sicurezza e continuare ad apportare il loro contributo alla società di cui sono membri a pieno titolo. Anche in Egitto, ad Alessandria, il terrorismo ha colpito brutalmente dei fedeli in preghiera in una chiesa. Questa successione di attacchi è un segno ulteriore dell’urgente necessità per i Governi della Regione di adottare, malgrado le difficoltà e le minacce, misure efficaci per la protezione delle minoranze religiose. Bisogna dirlo ancora una volta? In Medio Oriente, "i cristiani sono cittadini originali e autentici, leali alla loro patria e fedeli a tutti i loro doveri nazionali. È naturale che essi possano godere di tutti i diritti di cittadinanza, di libertà di coscienza e di culto, di libertà nel campo dell’insegnamento e dell’educazione e nell’uso dei mezzi di comunicazione" (Messaggio al Popolo di Dio dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, 10).
A tale riguardo, apprezzo l’attenzione per i diritti dei più deboli e la lungimiranza politica di cui hanno dato prova alcuni Paesi d’Europa negli ultimi giorni, domandando una risposta concertata dell’Unione Europea affinché i cristiani siano difesi nel Medio Oriente. Vorrei ricordare infine che la libertà religiosa non è pienamente applicata là dove è garantita solamente la libertà di culto, per di più con delle limitazioni. Incoraggio, inoltre, ad accompagnare la piena tutela della libertà religiosa e degli altri diritti umani con programmi che, fin dalla scuola primaria e nel quadro dell’insegnamento religioso, educhino al rispetto di tutti i fratelli nell’umanità. Per quanto riguarda poi gli Stati della Penisola Arabica, dove vivono numerosi lavoratori immigrati cristiani, auspico che la Chiesa cattolica possa disporre di adeguate strutture pastorali". (Benedetto XVI, discorso al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, 10 gennaio 2011)
Sappiamo bene come l'Islam tenda a tastare il terreno e, se incontra segnali di debolezza non lesini disprezzo e contemporaneamente affermi fermamente - per non dire aggressivamente - le sue posizioni.   Nell'Islam contano la forza, la fede e sia pure non apertamente il rispetto del coraggio con cui si difende la propria fede. Ma se ci si calano le braghe - come purtroppo da decenni la Chiesa è solita fare nella pretesa di un dialogo che è possibile solo per le culture e impossibile per le fedi  - mentre essa continua a fare un passo indietro, loro ne fanno due avanti...

Se il Vaticano mantiene posizioni ferme, con la schiena dritta come si conviene, potranno giovarsene sia  i nostri fratelli perseguitati, che quei musulmani che non amano le derive integraliste della loro religione, che oggi, ad esempio, sono portate avanti proprio dai "Fratelli Musulmani" di al Azhar che si sentono potenti e in grado di dettare a tutti condizioni, forti anche dell'appoggio degli Stati Uniti.
Dio non consenta che la Chiesa continui a genuflettersi! Non c'è bisogno di tuonare, basta esigere reciprocità.

Dopo queste notizie già predisposte, ho un aggiornamento che inserisco ora, da un'intervista del Card. Tauran sulla edizione francese di Radio Vaticana, di cui traduco un brano essenziale. Bisognerà continuare a parlar chiaro e senza cedimenti.
"Il dialogo non può basarsi sull'ambiguità
È l'università Al-Azhar - ricorda il cardinale - che ha deciso di congelare le relazioni col Vaticano, nel 2011. In seguito all'attentato contro una Chiesa di Alessandria, Benedetto XVI aveva lanciato un appello a proteggere i cristiani, ciò che aveva irritato il regime egiziano e la più alta autorità dell'Islam sunnita. Il cardinal Tauran rivela che ha fatto diversi tentativi di contatto che però non sono andati avanti. « Il problema non siamo noi » - egli aggiunge -. La porta nei confronti dei musulmani è sempre aperta, ma non si può dialogare sull'ambiguità. L'alto responsabile della Santa Sede si esprime senza remore : non si possono passare sotto silenzio le condizioni spesso discriminatorie vissute dai cristiani nei paesi a maggioranza musulmana. Ci sono questioni, come le conversioni, sulle quali con i nostri interlocutori non si può trattare – egli riconosce. Nella stessa intervista all’AFP, il presidente del Consiglio per il dialogo interreligioso manifesta la sua preoccupazione riguardo alla situazione in Medio Oriente. Secondo lui il Libano, patrimonio di convivialità, rischia di pagare le conseguenze del conflitto siriano. Per contro in Africa, particolarmente in Nigeria insanguinata dagli attentati islamisti di Boko Haram, « la violenza, secondo la sua analisi, è importata »."

26 commenti:

sam ha detto...

"Sappiamo bene come l'Islam tenda a tastare il terreno e, se incontra segnali di debolezza non lesini disprezzo e contemporaneamente affermi fermamente - per non dire aggressivamente - le sue posizioni. Nell'Islam contano la forza, la fede e sia pure non apertamente il rispetto del coraggio con cui si difende la propria fede. Ma se ci si calano le braghe - come purtroppo da decenni la Chiesa è solita fare nella pretesa di un dialogo che è possibile solo per le culture e impossibile per le fedi - mentre essa continua a fare un passo indietro, loro ne fanno due avanti...

Se il Vaticano mantiene posizioni ferme, con la schiena dritta come si conviene, potranno giovarsene sia i nostri fratelli perseguitati, che quei musulmani che non amano le derive integraliste della loro religione, che oggi, ad esempio, sono portate avanti proprio dai "Fratelli Musulmani" di al Azhar che si sentono potenti e in grado di dettare a tutti condizioni, forti anche dell'appoggio degli Stati Uniti.
Dio non consenta che la Chiesa continui a genuflettersi! "

... mi suona familiare ;-)

rocco ha detto...

"La ripresa delle relazioni col Vaticano dipende dai ''passi positivi e seri che devono essere adottati per dimostrare chiaramente il rispetto dell'Islam e dei musulmani''

cioe' a dire la Chiesa si presenti col cappelletto in mano. mentre noi nel corano possiamo continuare a tenere frasi che "legittimano" la vostra uccisione voi fareste bene a non mostrare avversione nei nostri confronti"

Anonimo ha detto...

... mi suona familiare ;-)

Sì, toto corde ;)

Leggi anche qui

qui - e qui - qui - qui

Cinghiale ha detto...

OT: Notizie inquietanti, ma non troppo imprevedibili, da Rorate Caeli:
http://rorate-caeli.blogspot.com/2013/06/pope-on-traditional-groups-pelagians.html

Anonimo ha detto...

Rorate è una fonte attendibile, ma se non capisco male attingono ad una fonte ultra liberal che potrebbe anche aver esagerato.

Comunque il discorso sulla 'conta' dei rosari, se fosse vero è molto superficiale. Si ferma a un dato singolo, visto attraverso la lente del pregiudizio sul devozionismo (che non è devozione), e nessuna conoscenza della realtà di cui sta parlando, appaiata per di più con un contesto settario... c'è di che scoraggiarsi e non poco.

E però credo che non si possa andare avanti con i "si dice". Dovremo verificare su atti concreti, se e quando ci saranno (parole ne dice tante)...

Anonimo ha detto...

Dice anche altro:

(al reflejarle lo difícil de hacerse cargo de la Curia romana, y de la comisión de cardenales que lo apoyará, etc.) Y, sí… es difícil. En la curia hay gente santa, de verdad, hay gente santa. Pero también hay una corriente de corrupción, también la hay, es verdad… Se habla del “lobby gay”, y es verdad, está ahí… hay que ver qué podemos hacer…

La reforma de la Curia romana es algo que pedimos casi todos los cardenales en las congregaciones previas al Cónclave. Yo también la pedí. La reforma no la puedo hacer yo, estos temas de gestión… Yo soy muy desorganizado, nunca he sido bueno en esto. Pero los cardenales de la comisión la van a llevar adelante. Ahí está Rodríguez Maradiaga, que es latinoamericano, que lleva la batuta, está Errázuriz, son muy ordenados. El de Munich también es muy ordenado. Ellos la llevarán adelante.

Anonimo ha detto...

la fonte originale

http://www.reflexionyliberacion.cl/articulo/2729/papa-francisco-dialoga-como-un-hermano-mas-con-la-clar.html

Anonimo ha detto...

Yo soy muy desorganizado, nunca he sido bueno en esto

Caspita, se è vero che lo ha detto, che fosse disorganizzato ce ne eravamo accorti.

Ho letto velocemente. Tutto il resto è da brividi...
Ma non si può discutere su dati così informali e non ufficiali.

Anonimo ha detto...

Ce lo hanno messo apposta e la situazione è più grave di quanto si poteva immaginare.

Anonimo ha detto...

Ma è da prendere con le molle!

Amicus ha detto...

In effetti la fonte è progressista: e tuttavia dà l'impressione di essere attendibile, anche perché non parla solo dei 'tradizionalisti', ma tratta a tutto campo di diversi argomenti, e c'è anche una critica a delle religiose che la loro superiora sta traviando verso posizioni gnosticheggianti (oltre che l'ammissione da parte di Francesco I dell'esistenza in Vaticano di una lobby gay).
Comunque, cari 'tradizionalisti', imparate bene la lezione.
Non mettetevi a contare il numero dei Rosari, roba che si usava fare nel 1940 o giù di lì (e non parliamo della strana idea preconciliare di mettersi a contare nove primi Venerdì e perfino cinque primi Sabati del mese).
Imparate invece a contare quanti pupazzoni disneyani c'erano nella 'messa' del Bergoglio cardinale, quanti erano i protestanti che stavano lì a Buenos Aires a 'benedirlo', inginocchiato e compunto con la mano sul petto, e provate a conteggiare il numero delle candele accese da Bergoglio sulla hanukkà ebraica.
Scartocciatevi, iscrivetevi al Rotary Club ed immergetevi nell'atmosfera liberatoria del Vaticano II. E diventerete pieni di bontà e di tenerezza.

Anonimo ha detto...

Caro Amicus,
purtroppo hai ragione.
Ha da passà 'a nuttata! Che pare più lunga e buia di quanto potessimo immaginare o temere...

Anonimo ha detto...

Sull'islam può essere interessante
http://www.internetica.it/Samir-Irandonna.htm

nonché diversi altri titoli di questa Sezione:

http://www.internetica.it/studi_riflessioni.htm

Anonimo ha detto...

Letto oggi su Le forum Catholique:

"Le dimissioni di Benedetto XVI e l'elezione di Papa Francesco hanno sconquassato le Forum catholique i suoi interventi e quelli di altri siti, forums o blogs come "Riposte catholique", l'abbé de Tanoüarn etc ....
Si percepiscono questi differenti interventi della "cattosfera" come disorientati e presi in contropiede da una Provvidenza ch'essi stentano a comprendere.
In ogni caso è ciò che provo io dallo scorso mese di marzo."

Chi di noi non si sente così?

Amicus ha detto...

Mi era sfuggita l'affermazione peggiore di Papa Bergoglio all'inizio:
"(I Religiosi) possono sbagliare, possono fare errori, può succedere! Chissà, può arrivare loro una lettera della Congregazione per la Dottrina (della Fede) che afferma che hanno detto quella o quell’altra cosa… Ma non si preoccupino. Spieghino ciò che devono spiegare, ma vadano avanti... Aprano le porte, facciano qualcosa là dove la vita chiama. Preferisco una Chiesa che sbaglia per fare qualcosa, piuttosto che una che si ammala per il restare chiusa in se stessa…" (traduzione mia in parte 'googlata', ovviamente approssimativa).
Insomma la CDF può dire ciò che vuole, ma non fateci troppo caso. Rispondete con urbanità e tirate diritto per la vostra strada.
E i dogmi, la dottrina morale, la liturgia? Anche questi sono roba 'del 1940'?
Temo che avesse ragione Yves Daoudal su Le Forum Catholique quando paragonava il Bergoglio ad un protestante evangelico o pentecostale in versione cattolica, che cioè "sembra riconoscere ancora dei sacramenti e venerare la Santa Vergine."
Cosa vuol dire 'evangelico', e perché basterebbe secondo Daoudal guardare il Bergoglio per averne una rappresentazione plastica in 'versione cattolica'?
"In breve, essere evangelico significa riferirsi al 'puro Vangelo', alla sorgente evangelica non inquinata da una tradizione che ha ricoperto la Scrittura con una massa inestricabile, significa parlare di Gesù nella maniera più semplice (o semplicistica) possibile, significa non parlare del dogma, ancor meno di teologia, significa abbattere le frontiere tra le Chiesa perché non vi è che una sola Chiesa cristiana con delle varianti, significa uscire dalla Chiesa per andare verso le periferie, significa anche parlare spesso del diavolo..." (Yves Daoudal su FC, 2013-04-06 h. 11:06:48).
Beh, la descrizione parrebbe efficace... Anche se naturalmente aspettiamo parole ed atti di Papa Francesco più decisivi.

Anonimo ha detto...

Caro Amicus,
c'è di che essere costernati e desiderosi di chiarire.

Visto che hai riaperto il discorso, a me ha fatto problema questo:

"¡Me preocupan porque se saltan la encarnación! Y el Hijo de Dios se hizo carne nuestra, el Verbo se hizo carne, y en América Latina tenemos carne para tirar al techo! Qué pasa con los pobres, los dolores, ésa es nuestra carne…"

Strano concetto di Incarnazione, se non comprendo male. Fa il paio con qualcosa del genere detto a Santa Marta e che ci ha lasciato di sale...
Leggi nella discussione di questo thread
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/06/chi-puo-saperlo.html

Anonimo ha detto...


http://www.lastampa.it/2013/06/11/blogs/san-pietro-e-dintorni/fatima-quarto-segreto-c-e-chi-sa-M5L0SdSdSEiIwPFwIsrs2I/pagina.html

sam ha detto...

Anch'io Mic ho notato la stessa cosa sul Blog di raffaella. Ne avevamo parlato troppo diffusamente per non notare la coincidenza...
Qui troverebbero conferma i miei timori di allora, tanto più che, leggendo sul Blog di Raffaella la versione del resoconto della CLAR in inglese, Papa Francesco sarebbe andato ben oltre, fino a concludere che "I poveri sono il Vangelo".

"These bother me because they lack the Incarnation! And the Son of God who became our flesh, the Word made flesh, and in Latin America we have this flesh being shot from the rooftops! What happens to the poor, in their sorrows, that is our flesh.

The Gospel is not the ancien regime, nor is it this pantheism. If you look to the outskirts; the indigent... the drug addicts! The trade [trafficking] of persons... That's the Gospel. The poor are the Gospel."

RIC ha detto...

Ecco la versione di Tornielli


http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/gay-gay-gay-francesco-francis-francisco-25578/

Antonio ha detto...

Diciamo che è un approfondimento di GP II: dall'Incarnazione in tutti gli uomini a quella nei poveri. Ridicolo.

Anonimo ha detto...

Anch'io Mic ho notato la stessa cosa sul Blog di raffaella. Ne avevamo parlato troppo diffusamente per non notare la coincidenza...
Qui troverebbero conferma i miei timori di allora, tanto più che, leggendo sul Blog di Raffaella la versione del resoconto della CLAR in inglese, Papa Francesco sarebbe andato ben oltre, fino a concludere che "I poveri sono il Vangelo".


Cara Sam,
al di là del fatto che - non trattandosi di una fonte ufficiale - dobbiamo procedere con prudente cautela, resta l'inquietante coincidenza con l'espressione precedente.

Trovo molto centrato il commento di Amicus, che va al di là dell'altro macigno sulla CDF e si riallaccia a quanto avevamo discusso qui. Così come ho trovato interessanti tutti gli interventi sul blog di Raffaella.

Ho visto che Raffa ha già inserito la sua riflessione e forse è servita a svegliare i renitenti.
Anche se la reazione di Tornielli, come sempre, coglie l'occasione per lanciare bordate sulla Tradizione tirando addirittura in ballo una citazione di Papa Benedetto sul pelagianesimo, che con la Tradizione c'entra come i cavoli a merenda.
Solo che lui, con la sua peraltro ignorante strumentalizzazione, fa testo e raggiunge un maggior numero di persone....
Conto di dedicarci un articolo; ma, il confronto è numericamente impari.

In ogni caso ancora non riesco a capire se abbiamo un papa naif, che dalla sua formazione ed esperienza "periferica" non riesce a raggiungere l'universalità richiesta dall'insegnamento papale, oppure se è affetto da inguaribile e nefasto modernismo, che del Vaticano II ha colto solo il famigerato "spirito del concilio", che mons. Gherardini ha chiamato sapientemente gegen-Geist = contro-spirito, come esito della Nouvelle Théologie.

Cito:
Ne uscì, poi, a Concilio ultimato, arricchendosi di quel gegen-Geist ch'essa stessa vi aveva suscitato, adattando l'intento rivoluzionario all'evento conciliare: accantonando cioè il passato... e la tradizione scolastico-tomistica, ormai considerata un rimasuglio di rami secchi da tagliare e gettare nel fuoco dell'innovazione...

C'è molto altro da dire... ma soprattutto c'è di che rimanere basiti. Anche se la Chiesa sicuramente supererà (non sappiamo però a che prezzo) questo momento così oscuro...

Anonimo ha detto...

Essenziale, incisivo intervento di Dante Pastorelli sul blog di Raffaella:
_______________
Un Papa non può esortare ad andar avanti a rischio di sbagliare quando è in causa la Fede e la salvezza delle anime.
Anche ha stufato il ripetersi sull'autoreferenzialità della Chiesa. Ma che significa? La Chiesa è il Corpo Mistico di Cristo, ed essa possiede la Verità, la custodisce e la trasmette. Dunque, dove deve trovare le referenze? Fuori di sé?

Anonimo ha detto...

Un servizio televisivo francese (ore 20) riconosce esplicitamente che "esiste un problema di comunicazione con questo Papa che parla in libertà".

Come minimo è un problema di comunicazione. Ma quando certe espressioni ritornano, diventa anche un problema di contenuti.

Dovremo aspettare gli atti formali. Ma della Riforma della Curia si sta occupando il "Consiglio della corona" e, per il resto, almeno finora si va avanti attraverso una prassi ateoretica poco rassicurante e molto destabilizzante, che ha già sovvertito molte cose (lavanda dei piedi, Corpus Domini, pauperismo liturgico, senza dimenticare il rifiuto iniziale dei simboli del papato, la riesumazione dell'orrida ferula di Paolo VI... ... ... )

Dopo 35 anni ha detto...

Dopo 35 anni di marcia( più o meno) lenta, la rivoluzione Vaticano/secondista ha reinnestato la marcia veloce.

Anonimo ha detto...

Banalità populiste frutto del provincialismo latino americano.

RIC ha detto...

Banalità populiste frutto del provincialismo latino americano"

saranno pure banalità provinciali latinoamericane ma poichè questo papa (purtroppo) proviene da quell'ambiente, non si possono nè passare sotto silenzio nè prendere sotto gamba. Il problema è che Francesco non capisce (o fa finta di non capire) che lui NON è un vescovo qualsiasi e che ogni parola che dice ha un peso ben diverso da quelle pronunciate dall'arcivescovo di Buenos Aires. E poi torno a ripetere quello che ho già scritto in passato e che confermo avendo, per motivi personali, una approfondita conoscenza della realtà aragentina: Bergoglio NON conosce bene l'italiano ma come tutti gli argentini ritiene di poterlo parlare. Gli anacoluti e le imprecisioni di quello che dice non solo sono sotto gli occhi di tutti ma vengono riportati così come pronunciati anche dai mezzi di informazione vaticana che evidentemente non sanno che pesci pigliare..
La speranza è ovviamente sempre la stessa: che quello che dice non corrisponda pienamente al suo pensiero e che le parole in una lingua che non conosce a sufficienza (ma quali lingue conosce Bergoglio oltre allo spagnolo rioplatense???)non corrispondano al suo pensiero. Ma. a dire la verità, ci credo assai poco, per dire nulla..