Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 5 maggio 2014

Bergoglio, «La bellezza educherà il mondo». Immortalata l'uscita del papa umile

Mi segnalano un inedito di Bergoglio, apparso su Repubblica in un articolo redazionale del 13 marzo scorso. Si tratta di uno stralcio tratto dal suo libro fresco di stampa: «La bellezza educherà il mondo», del quale apprendo così l'esistenza.
Il titolo reca il verbo "educherà" abbinato alla bellezza, ben diverso dal "salverà" usato da Dostoewskij e da noi sottolineato in articoli precedenti [qui] nelle sue ricche e nutrienti accezioni metafisiche.
Colpisce la tribuna che lo diffonde e la sottolineatura laicista offerta dal titolo del quotidiano: Basta fondamentalismi e pensiero unico, "la verità non esiste senza dialogo".
Già questo titolo, che è redazionale ma coglie il succo del discorso, ci mostra la Chiesa dialogante non più docente [qui], che rinuncia al suo ruolo di Mater et Magistra. Anche in questo caso si  tratta della diffusione dell'ennesimo contenuto attribuibile al dottore privato e dunque non assurgibile a Magistero; ma esso, di fatto, va a costituire il nuovo magistero liquido, che purtroppo fa ben più presa sull'opinione pubblica - compresi i fedeli meno attenti e quelli già deformati - rispetto a qualunque pronunciamento solenne riguardante fede e morale, al quale  soltanto si deve aderire de fide purché non in contrasto con la Tradizione perenne.
Volevo proporvi il testo senza commenti, lasciando a voi le osservazioni; ma poi alcune chiose si sono imposte nell'immediata contundenza di certe espressioni. E di certo le osservazioni non finiscono lì.
Dico inoltre che rabbrividisco, nel riconoscere l'espressione di verità contemporaneamente alla loro "deformazione". Ormai siamo in fase di decollo verso lidi impraticabili. Alla fine mi sono accorta di aver fatto una essenziale vivisezione del testo, estraendone alcuni dati di evidente e ineludibile dissonanza, senza costruire un discorso sistematico, che richiederebbe maggior tempo che al momento non ho.
Ho inserito a lato la foto che immortala l'uscita del "papa umile" dalla Sistina, senz'alcun 'segno' della sua alta Funzione; il che 'stride' con l'ambiente pregno di storia, di Bellezza e di solennità che sfida il tempo e i tempi. Attenzione a non confondere il semplicismo, che non è semplicità, con il rischio di 'dismissione', paradossalmente legato non all'esercizio dell'Autorità scaduta in un evidente autoritarismo, ma alla sfaldatura della 'sostanza' attraverso il rifiuto ostentato della 'forma', non solo nei simboli ma, come stiamo verificando, nella confusione e nel disorientamento vieppiù ingravescenti, anche nei gesti e nelle parole.

“Basta fondamentalismi e pensiero unico,
la verità non esiste senza il dialogo”
L’inedito di Bergoglio: le certezze assolute sono il rifugio di chi ha paura

Salta all’occhio il fatto che nel corso della storia si siano moltiplicati — e continuino a moltiplicarsi anche oggi — i fondamentalismi. In sostanza si tratta di sistemi di pensiero e di condotta assolutamente imbalsamati, che servono da rifugio. Il fondamentalismo si organizza a partire dalla rigidità di un pensiero unico, all’interno del quale la persona si protegge dalle istanze destabilizzanti (e dalle crisi) in cambio di un certo quietismo esistenziale. Il fondamentalismo non ammette sfumature o ripensamenti, semplicemente perché ha paura e — in concreto — ha paura della verità. Chi si rifugia nel fondamentalismo è una persona che ha paura di mettersi in cammino per cercare la verità. Già «possiede» la verità, già l’ha acquisita e strumentalizzata come mezzo di difesa; perciò vive ogni discussione come un’aggressione personale.

La nostra relazione con la verità non è statica, poiché la Somma Verità è infinita e può sempre essere conosciuta maggiormente; è sempre possibile immergersi di più nelle sue profondità. Ai cristiani, l’apostolo Pietro chiede di essere pronti a «rendere ragione» della loro speranza; vuol dire che la verità su cui fondiamo l’esistenza deve aprirsi al dialogo [siamo noi che dobbiamo aprirci al dialogo fin dove esso è possibile perché ci sono elementi condivisibili; non la verità che ci precede, ci costituisce e ci supera. La "verità su cui fondiamo l'esistenza" non può essere relativa. Di seguito esclude il relativismo ma solo a parole perché poi di fatto lo pratica], alle difficoltà che altri ci mostrano o che le circostanze ci pongono. La verità è sempre «ragionevole», anche qualora io non lo sia, e la sfida consiste nel mantenersi aperti al punto di vista dell’altro, senza fare delle nostre convinzioni una totalità immobile. Dialogo non significa relativismo, ma «logos» che si condivide [logos che si può condividere solo con chi lo accoglie e solo in virtù di questo può mostrarlo e dunque metterlo in campo], ragione che si offre nell’amore [o amore che si offre nella ragione? Attenzione alla dislocazione della divina Monotriade (vedi): l'amore procede dalla conoscenza e non viceversa...], per costruire insieme una realtà ogni volta più liberatrice. In questo circolo virtuoso, il dialogo svela la verità e la verità si nutre di dialogo. L’ascolto attento, il silenzio rispettoso, l’empatia sincera, l’autentico metterci a disposizione dello straniero e dell’altro, sono virtù essenziali da coltivare e trasmettere nel mondo di oggi. Dio stesso ci invita al dialogo, ci chiama e ci convoca attraverso la sua Parola, quella Parola che ha abbandonato ogni nido e riparo per farsi uomo.

Così appaiono tre dimensioni dialogiche, intimamente connesse: una tra la persona e Dio — quella che i cristiani chiamano preghiera — , una degli esseri umani tra loro, e una terza, di dialogo con noi stessi. Attraverso queste tre dimensioni la verità cresce, si consolida, si dilata nel tempo. […] A questo punto dobbiamo chiederci: che cosa intendiamo per verità? Cercare la verità è diverso dal trovare formule per possederla e manipolarla a proprio piacimento. [lui sta ancora cercando?  non l'ha ancora trovata? Non è il Vicario in terra di Colui che ha fondato la Sua Chiesa rivelandosi come Via Verità e Vita? Ed è una Persona che trasmette grazia e verità - Sé stesso appunto: il Signore - e non formule astratte. Anche se per annunciarla bisogna pur formulare espressioni umane chiare e comprensibili, che non risultano astratte proprio perché e quando sono permeate della grazia e della verità che le accompagna. A me sembrano molto più astratte queste elucubrazioni che hanno sempre un bersaglio in ciò che è cogente di per sé e non da parte di chi lo mostra e che viene confuso con manipolatorio. E trovo molto più manipolatoria questa liquidità dell'informe.

Il cammino della ricerca impegna la totalità della persona e dell’esistenza. È un cammino che fondamentalmente implica umiltà. Con la piena convinzione che nessuno basta a sé stesso e che è disumanizzante usare gli altri come mezzi per bastare a sé stessi, la ricerca della verità intraprende questo laborioso cammino, spesso artigianale, di un cuore umile che non accetta di saziare la sua sete con acque stagnanti. [Molto vero, ma l'ύδορ τό ζων - udòr to zòn, anzi la sorgente di ύδατος… εις ζωήν αιώνιον acqua che zampilla per la vita eterna (Gv 4,6-17) di Cristo non è certo acqua stagnante! Dove sono "i fiumi d'acqua viva ποταμοί… ύδατος ζωντος che sgorgheranno dal suo seno? (Gv 7,38)"]

Il «possesso» della verità di tipo fondamentalista manca di umiltà : pretende di imporsi sugli altri con un gesto che, in sé e per sé, risulta autodifensivo. [una salda convinzione veritativa espressa con carità perché dovrebbe mancare di umiltà? Perché è convinzione e perché è salda e perché da lì non schioda? Se il Signore mi ha salvato sulla Croce e io non schiodo da lì, e dico che nessuno oltre Lui può salvare, sono fondamentalista? Difendo me stessa o la verità che professo e che appartiene alla struttura profonda del mio essere? E non mi implica la pretesa di imporla; ma evidentemente crea problema se c'è qualcuno che me la vuole contrabbandare con altro, magari col dire che ci si salva anche leggendo il Corano] La ricerca della verità non placa la sete che suscita. La coscienza della «saggia ignoranza» ci fa ricominciare continuamente il cammino. Una «saggia ignoranza» che, con l’esperienza della vita, diventerà «dotta». Possiamo affermare senza timore che la verità non la si ha, non la si possiede: la si incontra. Per poter essere desiderata, deve cessare di essere quella che si può possedere. La verità si apre, si svela a chi — a sua volta — si apre a lei. La parola verità, precisamente nella sua accezione greca di aletheia, indica ciò che si manifesta, ciò che si svela, ciò che si palesa attraverso un’apparizione miracolosa e gratuita. L’accezione ebraica, al contrario, con il termine emet, unisce il senso del vero a quello di certo, saldo, che non mente né inganna. [ciò che è stabile e fermo: "L'Amen, Amen In verità io vi dico" di Gesù, riferito ai principi saldi e stabili, come può essere soggetto a crescita e dilatazione nel tempo? Gesù era un fondamentalista? Non è la verità che cresce, ma la conoscenza che di volta in volta ognuno ne ha man mano che la riconosce e l'accoglie. Emunà, dalla stessa radice, è anche fede che significa aderire fondarsi, non è il credere intellettuale. E conoscere in senso biblico - che è la vera cifra del credente ed è frutto dell'adesione stabile e profonda - è ben diverso dal possedere. In realtà diventa un essere sempre più posseduti dalla Verità, che in primo luogo è una Persona, nel senso di appartenenza inalienabile a questa Persona, cioè al Signore.]  La verità, quindi, ha una duplice connotazione: è la manifestazione dell’essenza delle cose e delle persone, che nell’aprire la loro intimità ci regalano la certezza della loro autenticità, la prova affidabile che ci invita a credere in loro.[Qui la verità è riferita alla manifestazione dell'essenza delle persone e delle cose, senz'alcun riferimento al Creatore al quale sono ordinate e alla verità insita nell'ordine e nel fine in esse impresso dal Creatore e Signore di tutte le cose]

Tale certezza è umile, poiché semplicemente «lascia essere» l’altro nella sua manifestazione, e non lo sottomette alle nostre esigenze o imposizioni. Questa è la prima giustizia che dobbiamo agli altri e a noi stessi: accettare la verità di quel che siamo, dire la verità di ciò che pensiamo.[Questo mi pare psicologismo spicciolo] Inoltre, è un atto d’amore. Non si costruisce niente mettendo a tacere o negando la verità. La nostra dolorosa storia politica ha preteso molte volte di imbavagliarla. Molto spesso l’uso di eufemismi verbali ci ha anestetizzati o addormentati di fronte a lei. È, però, giunto il momento di ricongiungere, di gemellare la verità che deve essere proclamata profeticamente con una giustizia autenticamente ristabilita. La giustizia sorge solo quando si chiamano con il loro nome le circostanze in cui ci siamo ingannati e traditi nel nostro destino storico. E facendo questo, compiamo uno dei principali servizi di responsabilità per le prossime generazioni.

La verità non s’incontra mai da sola. Insieme a lei ci sono la bontà e la bellezza. O, per meglio dire, la Verità è buona e bella. «Una verità non del tutto buona nasconde sempre una bontà non vera», diceva un pensatore argentino. Insisto: le tre cose vanno insieme e non è possibile cercare né trovare l’una senza le altre. Una realtà ben diversa dal semplice «possesso della verità» rivendicato dai fondamentalismi: questi ultimi prendono per valide le formule in sé e per sé, svuotate di bontà e bellezza, e cercano di imporsi agli altri con aggressività e violenza, facendo il male e cospirando contro la vita stessa.
La Repubblica

59 commenti:

Josh ha detto...

mille punti....molte cose ha già scritto Maria in blu.
Mi soffermo per ora su una, dal testo

"Il «possesso» della verità di tipo fondamentalista ...."

eh?

leggiamo nella S. Scrittura che la fede cristiana deve essere certa.
Sì Sì o No, No; O è, o non è.

Ebrei 11,6

"Senza la fede però è impossibile esserGli graditi; chi infatti s'accosta a Dio deve credere che Egli esiste e che Egli ricompensa coloro che lo cercano."

in più

Ebrei 11,1

"La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono."

questo non è fondamentalismo! Sono le basi stesse....

L'essenza della fede mostrata nel versetto è la fiducia del cuore in Dio e nelle sue promesse bene accertate alla mente.
Lì S.Paolo scrive a Ebrei che conoscono la Rivelazione di Dio dell'Antico e del Nuovo Patto, e la definizione che dà della fede è da applicarsi comunque ai credenti di tutti i tempi.
Per gli antichi, parte importante delle rivelazioni divine erano le promesse relative al Messia, relative alla futura redenzione ed al Regno di Dio. In queste promesse stavano un tempo le speranze d'Israele.

La fede rende le cose sperate così certe come una realtà presente, era quindi per loro «realtà di cose sperate».

Con la venuta di Cristo una parte delle cose sperate dagli antichi si erano avverate, ma il glorioso compimento della salvezza negli individui rimane pur sempre fra le cose sperate che la fede rende però presenti.

S. Paolo volendo presentare la potenza della fede nel modo più ampio possibile, aggiunge che è «dimostrazione di cose che non si vedono».

La parola greca ὑποστασις (ipostasi) resa come "fondamento", (a volte è stata resa "realtà") è tradotta dalla Vulg. "Substantia". Può significare «salda fiducia» «certezza» come Ebrei 3,14; 2 Corinzi 9,4; 11,7:
E' mostrata nel testo una questione di grado, di intensità.
L'espressione «ipostasi di cose sperate» si collega all'altra «dimostrazione di cose che non si vedono», e va inteso nel grado più forte.

La fede che poggia sulla Parola di Dio, e su Dio stesso, rende così certe all'anima le cose che sono oggetto della sua speranza da trasformarle in cose reali per lei, perchè così sono.

Considerate così come realtà, esse agiscono prima con la comprensione e con tutta la forza dei fatti sullo spirito, sono un tesoro che attrae il cuore, poi influenzano l'idea che uno si fa del mondo presente, illuminano lo scopo ultimo della vita e della via migliore da seguire in terra.

Per Noè che credette, il diluvio annunziatogli da Dio è una realtà prossima e vera, perciò fabbrica l'arca. Non è una fede nebulosa.

L'altra parola adoperata per rappresentare la potenza della fede (ελεγχος) ha sempre alla base l'idea di dimostrazione. Es. Efesini 5,13. «Tutte le cose essendo palesate dalla luce diventano manifeste». Cfr. Giovanni 3,20-21.

Qui conserva il suo senso primo di dimostrazione, di evidenza. La fede ha la virtù di rendere visibili all'occhio dello spirito, le cose che sono invisibili, almeno per ora, all'occhio del corpo.
Non dimostra per via di sillogismi complicati. La sola premessa su cui basa ogni cosa è questa: «Fedele è Colui che ha fatte le promesse». Fondata sul Verbo, Parola di Dio, essa contempla l'invisibile. La voce delle cose invisibili, diventa allora più forte di quella delle visibili; distrugge le vane apparenze e le false speranze.

Mosè stette costante «come vedendo l'invisibile». I patriarchi morirono senza aver ricevuto le promesse, «ma avendole vedute da lontano e salutate». Abramo, per fede, vide il giorno di Cristo e se ne rallegrò cfr. Giovanni 8,56.
Il vero Sommo Sacerdote (Cristo) è salito in alto e ministra in un Santuario invisibile. Ma la fede lo contempla come visibile e poggiata su di Lui vede compiuto il Regno di Dio.

E' fondamentalismo questo?

(((†))) - Radio . Vobiscum - [ GERMANIA ] ha detto...

Laudetur Iesus Christus ! Semper laudetur !

Come lo fa capire l'articolo, si è passato "da una Chiesa docente ad una Chiesa dialogante"

Si osserva una neutralizzazione della Chiesa Cattolica nel suo mandato ricevuto da Cristo. Quella chiamata alla conversione: "Fate dei discepoli nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" ?

La strategia del nemico per distruggere un movimento avversario (p. es: Chiesa cattolica) si svolge in 4 tappe:

1.- INFILTRARE 2.- DEVIARE 3.- NEUTRALIZZARE 4.- NORMALIZZAZIONE

Ne stiamo alla 3za fase ! E tutto questo col consenso della gerarchia cattolica col suo pontefice in testa

Osservate che per i Francescani dell'Immacolata, ne siamo alla 2da fase.

Buon ascolto a tutti !

A mani giunte ! Preghiamo l’Immacolata.

Radio Vobiscum - [GERMANIA]

radiovobiscum(chiocciola)gmx.de

« Tradidi quod et accepi »

(((†)))

hpoirot ha detto...

nel contesto di quasta verità che "non esiste senza dialogo" segnalo lo spaventoso logo ufficiale scelto dal Vaticano per il prossimo viaggio del papa in Terra Santa.

"UT UNUM SINT"

http://www.terrasanta.net/tsx/assets/foto/l_logoPapaFraInTsNewestVersion.jpg


http://www.osservatoreromano.va/it/news/affinche-i-cristiani-siano-una-cosa-sola#.U2VT5Pl_v7k

OS ha detto...

Chi ha in mente F1 quando parla di fondamentalisti? Risposta evidente a tutti.
Il ritratto che ne fa corrisponde al vero, è caritatevole oppure è una caricatura voluta di un nemico da sgominare? Risposta evidente alle persone che amano il prossimo.
L’anatema scagliato contro l’adesione alla verità salvifica di Gesù Cristo, calunniata come «possesso» della verità, non è forse lo stesso dell’articolo numero 1 della nota fratellanza? Coloro che rammentano bonariamente ai cattolici le guerre di religione e i roghi delle streghe sono senz’altro in grado di rispondere a quest’ultima domanda

hpoirot ha detto...

La visita di Bergollio comincia male, ma sarà peggio di quella del "tradizionalissimo" BXVI?

“Il primo passo di Abramo nella fede, e i nostri passi verso o dalla SINAGOGA,la CHIESA, la MOSCHEA o il TEMPIO percorrono il sentiero della nostra singola storia umana, SPIANANDO LA STRADA, potremmo dire,VERSO L'ETERNA GERUSALEMME”.
( Benedetto XVI durante l'incontro con le organizzazioni per il DIALOGO INTERRELIGIOSO in occasione della sua visita in Terra Santa nel 2009)

Luís Luiz ha detto...

Mescola di Heidegger per bambini (versione Rahner), le Costituzioni di Anderson e un po' di Domenico Modugno.

Anonimo ha detto...

Testo di una mediocrità impressionante. Stile sempliciotto, espressioni contorte. Manca completamente quel patos di fede cattolica, che dovrebbero avere gli uomini di Chiesa.
Emanuele

Anonimo ha detto...

Il protestantesimo si adegua al mondo ed entra in crisi

http://www.uccronline.it/2014/04/12/il-protestantesimo-si-adegua-al-mondo-ed-entra-in-crisi/

Liberté, Égalité, Fraternité… ma quando mai? La più grande bufala degli ultimi secoli, ancora insegnata nelle scuole.

http://www.uccronline.it/2014/05/03/la-storia-oscura-della-francia-i-genocidi-non-si-dimenticano/
http://www.storialibera.it/epoca_contemporanea/rivoluzione_francese/
http://www.rassegnastampa-totustuus.it/modules.php?name=News&file=categories&op=newindex&catid=22
m

Stefano78 ha detto...

...Questo discorso è di una "Liquidità" allucinante..

murmex ha detto...

Le formule in sè e per sè,svuotate di bontà e bellezza...si riferisce forse ai dogmi?ma i dogmi,come espressione infallibile di Verità ,espressa secondo il volere divino in linguaggio comprensibile a noi uomini,sono essenzialmente buoni(in se stessi,in quanto verità,e perche di conseguenza ci conducono alla salvezza)e portatori della Bellezza (Splendor)del Logos.Si ,mic,psicologismo da quattro soldi,circiterimi per dirla con Amerio,e Dio non voglia che tutto ciò non derivi da inadeguatezza,ma sia voluto

bernardino ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Non Sono Un Tradizionalista ha detto...

Comunque questo Papa mi sembra aperto al dialogo con tutti, meno che con i cattolici che non la pensano come lui.

rr ha detto...

certo che un titolo cosi, scelto dall' editor, per un testo di un personaggio cosi, fa solo ridere. Per non piangere...
Rr

Josh ha detto...

Ferma restando la chiamata che abbiamo ricevuto alla Carità, che comprende anche l'amore per il prossimo, come derivato dall'amore assoluto per Dio,
non vedo come
cito:

"L’ascolto attento, il silenzio rispettoso, l’empatia sincera, l’autentico metterci a disposizione dello straniero e dell’altro, sono virtù essenziali da coltivare e trasmettere nel mondo di oggi."

ovvero come la Verità s'invererebbe proprio esclusivamente nel "dialogo" con lo straniero e l'altro,
che pare ormai, data l'enfasi, diventare lui Verità, al posto di Cristo.

Di questo passo andremo all'idolatria della creatura. Purchè straniera.

La Verità parlerebbe solo lì dunque? Siamo all'inno all'invasione.

E come potrebbe tutto ciò non piacere ai rivoluzionati permanenti della debenedettina e rothschildiana Repubblica?

A PF non piaceranno i "fondamentalism" (nella sua personale accezione), e invece a me non piace l'ideologia.

Amicus ha detto...

Più che "La bellezza educherà il mondo", sembra "Il Manuale del piccolo Massone".
Comunque il problema è che il neomodernismo ed il postneomodernismo bergogliano sono di fatto in perfetta simbiosi col pensiero massonico.

Anonimo ha detto...

'Quelli che sono arrampicatori per fare soldi facciano alpinismo, non vadano in chiesa, quelli che seguono Gesù per soldi, per fare soldi con Gesù e carriera non fanno bene e non sono di Gesù, soldi e carrierismo sono male, sono del diavolo' dalle perle di saggezza odierne in tv news......più che liquidità mi pare dissolvenza....

rr ha detto...

forse vi scandalizzo, ma se non postuliamo come Primum Dio, e il comandamento" ama DIO..." del secondo non rimane traccia, e le" virtu' essenziali" sono solo buonismo. Senza Dio, il Dio cristiano, intendo, siamo all" homo homini lupus" , che e' poi il comportamento delle fiere. Senza il Dio cristiano, a me, dell' altro, che non sia mio figlio, mia madre, mia moglie, cioe' la mia famiglia ed il mio clan, non me ne frega assolutamente nulla e, appena posso, gli prendo la casa, la roba, la famiglia, eccetera.
Sono estremista , troppo radicale ?
RR

Cattolico ha detto...

"L’anatema scagliato contro l’adesione alla verità salvifica di Gesù Cristo, calunniata come «possesso» della verità, non è forse lo stesso dell’articolo numero 1 della nota fratellanza?"
Massoneria, pauperismo ipocrita, filocomunismo e terzomondismo, protestantizzazione del Cattolicesimo, ma le ha proprio tutte addosso questo Bergoglio? e chi lo può seguire sulle sue vie? è roba da pazzi, veramente. Non temiamo le sue condanne, i suoi anatemi, le sue offese; come dicono a Roma "nun ce po' fregà de meno...", visto da chi provengono. Tenimoci saldi a Cristo, a Maria SS.ma, a San Pio X, a Padre Pio, a Pio XII, a Mons. Levebvre (sì, anche a lui, perché la sua scomunica è stata un errore madornale), , bastano e avanzano. Pace e bene a tutti

Mazzarino ha detto...

"La Verità non esiste senza dialogo".. Vuoi vedere che per 2000 ci siamo sbagliati e che fu il dialogo e non il logo a venire ad abitare in mezzo a noi? E magari non ebbe neppure bisogno di farsi carne perchè già previsto nel nostro DNA? Neorelativismo eretico martiniano liscio. E viscido.

Anonimo ha detto...

Non per essere pignolo ma la "B" di bellezza è minuscola:

http://www.emi.it/bellezza-educhera-il-mondo

...e inoltre se avesse usato un presente sarei stato totalmente d'accordo.



Anonimo ha detto...

l’occidente gioca alla “roulette russa” nucleare (ordo ab chao
http://economiaincrisi.blogspot.it/2010/05/ordo-ab-chao.html )
http://aurorasito.wordpress.com/2014/05/05/obama-pronto-a-distruggere-brics-alla-fine-del-suo-mandato/

Anonimo ha detto...

Nuova firma nobile su “L’Osservatore Romano”. Ma è di uno che non crede nella risurrezione
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/05/05/nuova-firma-nobile-su-losservatore-romano-ma-e-di-uno-che-non-crede-nella-risurrezione/
m

Anonimo ha detto...

La Chiesa italiana vuole ancora preti o cerca assistenti sociali? Il "caso" don Ciotti
http://blog.messainlatino.it/2014/05/la-chiesa-italiana-vuole-ancora-preti-o.html

RAOUL DE GERRX ha detto...

Il y a aussi les "beautés" qui éduquent les nouveaux "prêtres", avec la bénédiction des nouveaux "évêques"…

Voyez plutôt :

http://www.traditioninaction.org/RevolutionPhotos/A572-Zibi.htm

Ceux-là sauveront-ils le monde ? Il est permis d'en douter…

rr ha detto...

mrDe Gerxx,
mieu ces feminines beautes que celles masculines...
mais vous avez bien raison de douter de la" salus mundi" ainsi operee.
RR
PS: mon iPad n' a pas des accents

Anonimo ha detto...

Bè in un anno quel che rimaneva della Chiesa millenaria è stato praticamente del tutto spianato. Amen, ormai è andata, finita. Ora si edifica la Nuova Chiesa. Per questo Repubblica è ancor meglio dell'Osservatore, che del resto è un suo inserto, per promulgare i dettami della nuova Religione.
Miles

Don Marco ha detto...

Più leggo o ascolto questo papa, più rimango allibito (sarà per questo che ho deciso di cambiare canale quando in tv parlano di lui, o di girare le pagine del giornale quando mi tocca leggere qualche titolo su di lui). Ma questo articolo che tu hai postato cara Mic non solo evidenzia il pensiero “deforme e liquido” di questo papa, ma è completamente ambiguo (chi vuole colpire, i cristiani fedeli alla dottrina? I mussulmani (figurati!)? I “fondamentalisti” protestanti biblici? Tutte le religioni che per essere tali ora devono solo credere ai due ideali intoccabili di pace e dialogo? Ed è stomachevolmente astratto (qualcuno mi sa dire cosa significa, per esempio, questa frase: “La giustizia sorge solo quando si chiamano con il loro nome le circostanze in cui ci siamo ingannati (??) e traditi nel nostro destino storico (???). E facendo questo (questo cosa, non si capisce nulla), compiamo uno dei principali servizi di responsabilità per le prossime generazioni (????). Ma è possibile che oggi il papa, i vescovi, i cardinali (insomma la Chiesa che una volta era definita docente) non sappiano o non vogliano esprimere chiaramente le fondamenta della nostra fede? Una volta non si aveva paura di essere “fondamentalisti” (parola piuttosto sconosciuta fino all’inizio del 1900 ma che non aveva un’eccezione così negativa dato che indicava solamente fedeltà alle verità fondamentali lasciateci da Cristo) semplicemente perché non si aveva paura di essere fedeli a Cristo, alla sua Dottrina, al Suo Vangelo, alle sue Verità che ci ha rivelato e ci ha trasmesso (ho sempre in mente l’esilarante scena dell’ante (o anti) conciliare Don Camillo nel film “Don Camillo, monsignore ma non troppo” quando saputo che nella sua parrocchia ci sarebbe stato il primo matrimonio civile mai avvenuto, così con spirito dialogico e tollerante si esprimeva: “Il primo matrimonio civile perpetrato nella mia parrocchia? Signore, li polverizzerò”). Ma poi come può un papa parlare di formule in sé e per sé, svuotate di bontà e bellezza (???) Come fa un papa a non sapere che le formule servono solo a chiarire verità profonde, a chiarire queste sì verità di bontà e di bellezza che riguardano la nostra salvezza? Perché questo odio verso ciò che è chiaro? (continua)

Don Marco ha detto...

...Veramente cara Mic oggi ci vogliono degli antidoti super potenti e visto che sabato hai postato l’articolo del Prof. Pasqualucci dove chiariva il problema delle canonizzazioni traducendo un lungo artico tratto dalla Teologia Dogmatica di Bernard Bartmann (Teologia Dogmatica che io possiedo in italiano e in tutti e tre volumi e che ti assicuro, insieme al Compendio di Teologia dogmatica di Ludovico Ott, è un potente antidoto contro il pensiero liquido di questa Chiesa), lascio a te e ai lettori queste righe tratte dal 2° volume di Teologia Dogmatica del Bartmann , Edizioni Paoline, 1950, § 139 Fine e necessità della Chiesa, pagg. 467-468. Si parla dei concetti di tolleranza e intolleranza (che possiamo prendere come sinonimo di fondamentalismo termine sconosciuto all’autore cattolico). Ecco il testo: “Si rimprovera alla Chiesa « fuori della quale non c'è salvezza » di mancare di carità e di tolleranza. - Ma non si manca di carità quando si insegna: 1) che Cristo ha fondato una sola Chiesa e vuole che sia aperta a tutti gli uomini affinché, per mezzo di essa, tutti raggiungano la salvezza; 2) che nutriamo la più completa fiducia circa la possibilità di salvezza di tutti mentre circa la sua realizzazione ci asteniamo dal giudicare. Quanto alla tolleranza, i teologi sogliono distinguere fra tolleranza dogmatica e tolleranza civile, e dichiarano la prima degna di condanna, la seconda obbligatoria. La tolleranza dogmatica sarebbe un affronto al pensiero di Gesù Cristo stesso, che non solo non ne ha mai parlato, ma andò incontro alla morte per il suo Vangelo. Se Cristo fosse stato tollerante in materia religiosa, la sua vita non avrebbe avuto la fine che ebbe; né Egli avrebbe profetizzato ai suoi disce¬poli le persecuzioni e la morte come ricompensa della loro predicazione. Cri¬sto è intollerante coi Farisei sia nella dottrina morale (Sinottici) che nella dottrina di fede (S. Giovanni). S. Paolo è intransigente contro i giudaizzanti e gl'istigatori di eresie; invece nei riguardi di coloro che hanno sbagliato e che furono ingannati è tollerante fino a che può sperare di convenirli. La Chie¬sa, che, fondata da Cristo, ne continua l'opera di salvezza, non ha il diritto di mostrare una tolleranza dogmatica. Essa non ha che un solo diritto, quello di predicare a tutto il mondo la verità che le fu affidata. In quale misura, lungo i secoli e nelle diverse circostanze, si sia avvicinata a questo ideale di vera tolleranza o se ne sia allontanata, è compito dell'Apologetica stabilirlo. Si veda Schanz, Apologia del Crist., Firenze, 1910, III § 9. Del resto S. Agostino dice nei confronti di coloro che sono fuori della Chiesa: « Coloro che, senza ostinarsi, difendono la loro opinione, anche se erronea e perversa, specie quand'essa non è frutto della loro audace presunzione, ma fu ereditata da pa¬renti caduti in errore, e che cercano la verità con prudente sollecitudine, pronti a ravvedersi appena l'abbiano conosciuta, non devono affatto essere an¬noverati tra gli eretici » (Ep. 43, 1). Qui è abbozzata la distinzione tra peccato di eresia che fa gli eretici e patrimonio di un'eresia che fa i dissidenti. Si veda Ch. Journet, L'Église du Verbe Incarné, II, pp. 708-763. (continua)

Don Marco ha detto...

...Ti assicuro cara Mic, che mi scaldano molto più il cuore, queste chiare parole del Bartmann che le astratte elucubrazioni del papa, perché per un Dio che è morto sulla croce per essere fedele alla sua missione di annunciare il progetto di amore e di salvezza eterna per l’uomo, un sacerdote e un semplice fedele può anche essere “fondamentalista” come lo è stato Gesù, e può anche morire, dare la sua vita. Per le nuove divinità del dialogo e della pace non penso proprio. Non sono proprio disposto a immolarmi a queste due nuove divinità.
Provo sempre più un profondo senso di grande amarezza per questa Chiesa che ha perso completamente l’orientamento. Non mi scoraggio e nel mio piccolo continuo a combattere. Ma oggi servono veramente potenti antidoti per combattere questo pensiero liquido e distruttivo che ha ormai avvolto la Chiesa (questa Nuova Chiesa) nelle tenebre. Scusami tanto per la lunghezza, ma quando leggo questi sproloqui del papa vado proprio in fibrillazione. Salutoni. Don Marco

rr ha detto...

GRAZIE don MARCO !!!!
UN altro OT : nonostante la papolatria della Rai dal 13 marzo 2013, le riprese in S.Pieyro per l'avvenimento mondiale della canonizzazione dei due Papi sono sttae eseguite in esclusiva da SKY!!, qualla di Murdoch!!!
il NWO sempre piu' presente in Vaticano !!
RR

Anonimo ha detto...
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Josh ha detto...

_oh finalmente:-) Grazie Don Marco anche da parte mia

_Rosa RR: eh beh vuoi che Murdoch si lasciasse scappare lo scoop? non mi meraviglierei che aprisse un altro canale pay tutto dedicato

Anonimo ha detto...

OT voce stonata fuori dal coro osannante, avrei voluto vedere che cosa sarebbe stato se la notizia del prete indiano che ha ripetutamente abusato di una bambina di 10 anni che doveva fare la prima comunione, se il papa fosse stato il precedente.....dalla BBC in poi sarebbero insorti tutti e lo avrebbero massacrato more solito....sia ben chiaro il vdr non ha colpe nella tristissima vicenda, ma la disparità di giudizio mi fa ancor più imbufalire, niente che possa scalfire l'immagine sacra intoccabile del totem.....tutto bene madama la Marchesa, ma io non ci sto, sono stufo ed arcistufo di sentire bavose, ipocrite lodi, per conservare la cadrega o per mancanza di spina dorsale.....possibile che non si trovi uno straccio di religioso a schiena dritta che dica NO....allora se il trend è questo, meglio gettare la spugna, andarsene, stare zitti perché sennò ti troncano e ti bollano da settario, non serve a niente, non c'è nessuna voglia da parte loro di invertire il corso e io comincio a mollare.Anonymous

Luisa ha detto...

Ho letto da qualche parte che Jorge Bergoglio ha insegnato psicologia, non so che formazione abbia avuto ma quel che mi sembra chiaro è che il suo linguaggio psicologizzante ne subisce l`influenza, una psicologia di tipo umanista, molto in voga nei gruppi di "sviluppo personale", un linguaggio( quello di Bergoglio) banale e banalizzante, una psicologia fatta di grosse "ficelles" che prendono facilmente e facilmente trovano gli agganci su chi ascolta o legge.
Tutto ok ma non nella bocca di un Papa.
Non posso non pensare a Benedetto XVI che molto spesso ci parlava di verità e bellezza portandoci in alto con il suo soffio spirituale, son così tanti i suoi testi che mi è difficile scegliere, ricordo solo questo articolo:

http://www.cultura.va/content/cultura/en/dipartimenti/arte-e-fede/testi-e-documenti/ravasiart/benedetto-xvi-e-la-bellezza.html

E queste sue parole dette alla fine degli ultimi esercizi spirituali della Curia romana:

"Il “Logos” non è solo una ragione matematica: il “Logos” ha un cuore, il “Logos” è anche amore. La verità è bella, verità e bellezza vanno insieme: la bellezza è il sigillo della verità.
In un mondo così marcato anche dal male, il “Logos”, la Bellezza eterna e l’“Ars” eterna, deve apparire come “caput cruentatum”. Il Figlio incarnato, il “Logos” incarnato, è coronato con una corona di spine; e tuttavia proprio così, in questa figura sofferente del Figlio di Dio, cominciamo a vedere la bellezza più profonda del nostro Creatore e Redentore; possiamo, nel silenzio della “notte oscura”, ascoltare tuttavia la Parola. Credere non è altro che, nell’oscurità del mondo, toccare la mano di Dio e così, nel silenzio, ascoltare la Parola, vedere l’Amore."

Josh ha detto...

Luisa, a proposito di quale formazione pscanalitica (va da sè che è una scienza con molto di ebraico da Freud alla Klein e..a voglia)
l'altro giorno il vdr ha citato Freud

"dietro ad ogni idealizzazione c'è un'aggressione"

mah. A parte che io non credo in Freud, un ossessionato dalla sessualità.

Per me c'è una parte di idealizzazione nella cultura cattolica in genere, è bella e positiva, e in realtà la chiave è ciò che si idealizza e non l'idealizzazione in sè.

Diverso è infatti il vocabolo e il valore nefasto di "ideologia".

Ideologia, senza Freud, è prendere un'idea, elevarla a chiave unica di interpretazione di un mondo, a discapito di tutte le altre componenti ed operare una reductio ad unum dell'esistente.

Come si vede, l'ideologia è molto più pericolosa.
Anche perchè l'ideologia di solito assume i connotati di una religio, per farsi altra religione, altra divinità, con tanto di neosistema interpretativo e neoterismo.

Luisa ha detto...


"Noi non siamo una ‘religione’ di idee, di pura teologia, di cose belle, di comandamenti. No, noi siamo un popolo che segue Gesù Cristo e dà testimonianza - ma vuol dare testimonianza di Gesù Cristo – e questa testimonianza alcune volte arriva a dare la vita”.
....
"Invece, quando la Chiesa si chiude in se stessa, si crede – diciamo così – una 'università della religione', con tante belle idee, con tanti bei templi, con tanti bei musei, con tante belle cose, ma non dà testimonianza, diventa sterile. Il cristiano lo stesso. Il cristiano che non dà testimonianza, rimane sterile, senza dare la vita che ha ricevuto da Gesù Cristo”.


Discorsi in bianco e nero ai quali ci ha abituati papa Bergoglio che non può non sapere l`effetto che provocheranno, non ignora dove e che cosa andranno a toccare, come è perfettamente consapevole dell`abissale ignoranza della massa dei cattolici, dice quel che la gente vuol sentirsi dire, sa che la stragrande maggioranza dei cattolici non conosce nemmeno i fondamenti della fede, altro che fondamentalisti!
I comandamenti, le certezze dottrinali, l`insegnamento della Chiesa , le belle chiese, la bella Liturgia, per lui sono sterili, partoriscono cristiani da pasticceria, inamidati, incartapecoriti, statue da museo e evidentemente, sempre per Bergoglio, se ami e hai bisogno di bellezza e di certezze non puoi che essere a priori una statua da museo, non puoi testimoniare Cristo.
Quello è il messaggio che passa attraverso i continui messaggi in bianco e nero di papa Bergoglio, divide i cattolici in buoni e cattivi, semina non solo confusione ma divisione.
Puoi ignorare la Dottrina, e anche contestarla, puoi massacrare la Liturgia, puoi vivere in peccato anche mortale, ma se ti occupi dei poveri, se "esci", sei un buon cristiano comunque, se invece obbedisci e rispetti l`insegnamento di Cristo trasmesso dalla Chiesa, se vivi in coerenza con quell`insegnamento, se hai bisogno di nutrire la tua mente e non solo le tue emozioni,e sai che è la mente formata che deve guidare la tua coscienza, se ami e hai bisogno di una Liturgia degna e sacra, sei a priori sospetto di essere un pessimo cristiano incapace di testimoniare Cristo.
Non c`è via di mezzo.

Luís Luiz ha detto...

Sul freudismo di Bergoglio: il suo autore pediletto (cf. intervista a Civiltà Cattolica) è Michel de Certeau, il gesuita francese ultramodernista che ha fondato con Jacques Lacan l'École freudienne de Paris. Un papa freudiano.

RAOUL DE GERRX ha detto...

Michel de Certeau !
Mais c'est de la bouillie pour les chats les écrits de ce personnage !
Que dis-je ? Même mon chat, même mon chien n'en voudraient pas !
Pouah ! A fuir ! La confusion mentale dans toute son horreur !

rr ha detto...

Josh, prego :
non paralre di " scienza" per la psicoanalisi, che e' piu' un' ideologia, come hai anche scritto, nata intorno ad un" guru", simile per etiopatogenesi ad altri movimenti di pensiero" partoriti" da altri intellettuali, il piu' delle volte ebrei.
Non e' " scienza" per che' non ne ha le caratteristiche: postulati, assiomi, dimostrazioni, sperimentazioni verificabili e riproducibili...Tra l' altro oggi molto poco seguita
RR

Josh ha detto...

ah ma io sono d'accordo con te:-)
è che a volte cerco di stemperare i termini

http://www.centrosangiorgio.com/piaghe_sociali/psicanalisi/pagine_articoli/sigmund_freud_un_ciarlatano_smascherato.htm

http://www.centrosangiorgio.com/occultismo/articoli/ruolo_di_freud.htm

Anonimo ha detto...

Questo continuo stigmatizzare di papa Francesco aumentera' la fede ? O non aumentera' l'odio ?
Il fratello deve essere così ripreso dal pastore di anime ?

E' bene mandare l'elemosiniere a regalare denaro ai poveri facendo in modo che tutti lo sappiano ? O non era che la destra non doveva sapere cio' che faceva la sinistra ?

Nutro qualche preoccupazione .

Anonimo ha detto...

Sarà che "stravedo" per Sant'Agostino, ma tutto sto "uscire" a me "puzza"...
Infatti il grande santo arrivò a questa conclusione: Tardi Ti amai, Bellezza infinita. Tu eri dentro me, ma io ero fuori...
A me poi Freud fa subito venire l'orticaria: è brutto sentirselo propinare, e neppure esplicitamente, da chi dovrebbe farne emergere la distanza abissale dall'antropologia dell'uomo biblico.
Manca solo che emerga pure la "necessità" del darwinismo e poi sarà difficile difendere l'indifendibile.

mic ha detto...

Credo che le sue filippiche,rispetto all'odio, abbiano lo stesso effetto delle "misericordine" rispetto all'amore.
Sberle a destra e a sinistra e tanta confusione.
L'ultima del "numerario" riportata dall'onnipresente Magister, non si sa se è un "bergoglismo" o un'allusione all 'Opus Dei.
Ma anche in psicologia il linguaggio indiretto è ritenuto malsano. E credo che lo sia davvero. In ogni caso è fuori posto da parte di un maestro o di un pastore.

Josh ha detto...

@ anonimo 06 maggio 2014 21:41

"Nutro qualche preoccupazione."

pure io! cfr.

http://www.sologossip.it/2014/04/29/flavia-vento-epicfail-su-twitter-evviva-papa-francesco-e-diventato-santo/

RAOUL DE GERRX ha detto...

"Nutro qualche preoccupazione", disaiit l'anonyme d'hier soir (21:41)…

Ah oui ?
Moi, ce qui me préoccupe, et quelques autres avec moi, c'est la haine — l''"odio", en effet, il n'y a pas d'autre mot — que nourrissent Bergoglio et son affidé Volpi à l'égard du père Manelli, fondateur des Franciscains de l'Immaculée, vieillard de 81 ans, à qui ils vont jusqu'au point d'interdire, dans leur insanité, de se recueillir sur la tombe de ses parents.

Auraient-ils peur d'une possible manifestation de "solidarité" à l'égard de l'octogénaire ?

Ces gens-là vous parlent de "beauté" (laquelle ? la leur ? laissez-moi rire !), et ont de la "miséricorde" plein la bouche (comme les talibans d'Afghanistan), mais ils ignorent le mot "décence".
Quant à celui de "charité", il n'a plus cours dans l'église conciliaire.

C'est ça qui est vraiment préoccupant. Toute cette hypocrisie.

A propos, que fait l'autre pape à ce sujet ?
Il s'est réfugié dans la prière, à ce qu'on dit.
C'était peut-être plus prudent…

Luís Luiz ha detto...

Sul "numerario" dell'articolo di Sandro Magister: è un equivoco; si tratta di uno spagnolismo di Bergoglio, non di una critica all'Opus Dei. Numerario vuol dire appunto "membro" in spagnolo, non ha lo stesso significato della parola italiana.

Marco P. ha detto...

Ho letto solo ora questo articolo, mi impressiona questo passaggio:

"Dialogo non significa relativismo, ma «logos» che si condivide, ragione che si offre nell’amore, per costruire insieme una realtà ogni volta più liberatrice."

costruire una realtà partendo dall'amore e per quale fine ? perché questa realtà costruita sia più liberatrice.
Ma liberatrice rispetto a che cosa ? Se l'unica schiavitù è quella del peccato, da cui derivano tutte le altre e se da questa ci libera la Verità, l'unica possibile che è Gesù Cristo, cosa si vuole "costruire" ? che alternativa è questa costruzione ?

mic ha detto...

ma «logos» che si condivide, ragione che si offre nell’amore, per costruire insieme una realtà ogni volta più liberatrice.

1. «logos» che si condivide.
il Logos, in senso giovanneo, che è la Ragion d'essere di tutte le cose, il Verbo, che ci si è rivelato in Cristo come Verbo incarnato, si può condividere solo tra chi lo ha accolto, altrimenti cosa o chi si condivide?
Infatti un vero dialogo è possibile se si parte da presupposti comuni su cui proseguire l'approfondimento e la comune ricerca.
Ma non possiamo dimenticare che la Chiesa ha fondamenti già dati che deve approfondire e dispensare, non cercare insieme ad altri.

2. ragione che si offre nell’amore
Noi parliamo, invece dell'amore che nasce dalla ragione. Cioè amiamo ciò che conosciamo, altrimenti amiamo l'amore come cosa astratta.
Così come l'Amore (Spirito Santo) non precede ma procede dal Padre e dal Figlio.
Per questo richiamavo lo'attenzione alla "dislocazione della divina Monotriade individuata da Amerio :
«Come nella divina Monotriade l’amore procede dal Verbo, così nell’anima umana il vissuto procede dal pensato. Se si nega la precessione del pensato dal vissuto, della verità dalla volontà, si tenta una dislocazione della Monotriade; allo stesso modo separare l’amore, la carità, dalla verità non è cattolico».

3.per costruire insieme una realtà ogni volta più liberatrice.

Cos'è che libera, quello che costruiamo noi (insieme a chi? e con glie elementi comuni? Ma questo è "antropocentrismo") o il Vero Costruttore insieme a noi?

Crux Fidelis ha detto...

La bellezza ha già educato il mondo. La Bellezza in Se ha salvato il mondo. La Bellezza Riempitiva provvede al mondo. La Bellezza Assoluta giudicherà il mondo. Curioso che Bergoglio, tutt'altro che emblema di Bellezza e di bellezza, parli di educazione del mondo; lui che con la sua sciatteria dal primo minuto secondo che si è presentato al mondo, ha dato esempio di bellezza e di Bellezza. Semmai, con la sua prostrazione al Mondo, ha significato sottomissione al Bruto e al brutto.

Marco P. ha detto...

Mic,
che scrivi "altrimenti amiamo l'amore", cogli in pieno il punto, secondo me.

Come si può amare l'amore, da che cosa parte, su cosa si fonda questo amore per l'amore? mi sembra una spirale che ruota vieppiù su se stessa, e chi si avvicina a queste spire ne resta imprigionato, non riesce a liberarsene, trovando in questa impostazione "dialogica" a prescindere quasi un compiacimento, e, questa si (non quelli che sono definiti sprezzantemente "fondamentalismi" che per quanto consta alla Tradizione sono invece riconoscersi piccoli davanti a Ciò che non muta ed è in sé sussistente), dicevo questa è davvero una dimensione per chi vi è immerso, tranquillizzante: poiché non c'è nessuna verità su cui fondarsi ma si è sempre in ricerca, anche i dubbi e gli errori sono concessi, normali, irrilevanti, si procede secondo lo schema tesi-antitesi-sintesi in un continuo peregrinare di ricerca che non approda a nulla salvo che ad una sorta di ipnosi.

Quando leggo termini quali "costruire" e derivati, mi si accendono tanti allarmi, non so se mi spiego; quando poi questi sono collocati assieme a libertà, liberatrice etc, partono le sirene a tutto volume.

Josh ha detto...

molto ben argomentato, Mic :)

chi vuole, cfr S. Agostino al link,

§ 35 e § 36

"amare ...l'amore"?

http://www.augustinus.it/italiano/ottantatre_questioni/ottantatre_questioni_libro.htm

estraggo

"...Poiché inoltre l’amore è uno slancio, e non c’è slancio se non verso qualcosa, quando cerchiamo che cosa sia da amare, cerchiamo quale sia l’oggetto verso cui conviene muoversi. Pertanto se bisogna amare l’amore, non ogni amore è certamente da amare. C’è infatti anche l’amore turpe, col quale l’animo si attacca alle cose inferiori a sé ...."

"...L’amore infatti è una tensione e noi vediamo che anche nelle altre parti dell’animo c’è un appetito il quale, se è in accordo con la mente e la ragione, permetterà di contemplare con la mente, in questa pace e tranquillità, ciò che è eterno. L’animo deve quindi amare anche con le altre sue parti questo bene così grande che bisogna conoscere con la mente. E poiché l’oggetto amato configura necessariamente di sé il soggetto che ama, avviene che l’eterno, amato così, renda eterna l’anima. Di conseguenza la vita beata è in definitiva la vita eterna. Ma qual è il bene eterno, che rende eterna l’anima, se non Dio? Ora l’amore delle cose da amarsi si chiama più propriamente carità o dilezione. Per questo bisogna considerare con tutte le forze della mente quel precetto tanto salutare: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente, e ciò che ha detto il Signore Gesù: Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo ..."

rr ha detto...

ma " amiamo l' amore" non e' cosa da adolescenti ?
uno degli aspetti piu' seri dela crisi etica europea e non solo, e', oltre il parricidio, l' eterno adolescentismo, se mi si passa il termine.
Rr

Josh ha detto...

Inquietante poi,
come nota anche Marco P. a proposito del linguaggio sfuggevole come l'insolita triade tesi-antitesi-sintesi che non porta mai a nulla,
la frase

"per costruire insieme una realtà ogni volta più liberatrice."

c'è "la comunità" il comunitarismo, l'orizzontalità, il socialismo, il popolo in cammino che costruisce insieme, il noi.

C'è un doppio intensivo, "ogni volta più liberatrice". A ogni tornata sempre di più, sempre più avanti.
C'è del progressivismo e dello storicismo, in terra, qui.

E cos'è che ci libera? una realtà più liberatrice. Non è più Cristo che ci libera, ma una realtà più bella qui. Una nuova Civitas.

Ma allora, la destinazione, la meta che ci hanno predetto i padri come culmine della vita cristiana più santa è sempre quella d'un tempo, o si sta parlando di altro, qui?

Josh ha detto...

Aggiungo che la dinamica che vediamo in queste frasi, mi pare sia dal verticale all'orizzontale: ricorda un po' il modo in cui è in genere intesa il ultimo, e spesso di conseguenza celebrata l'Eucarestia oggi, come i dubbi dell'altro giorno di Cattolico in altra discussione.

Non più Dio, ma il popolo in cammino;
Non più il cielo, ma una realtà sempre più liberatrice in cui sguazzare;
non più Gesù che si dona nell'Eucarestia, ma la comunità divenuta celebrante che celebra se stessa in un pasto memoriale che le fa bene.

Josh ha detto...

poi, restando terra terra, quante sono le formule nelle meditazioni collegate al S. Rosario, alla Via Crucis, ma anche nelle dossologie che ripetono "Donaci una fede incrollabile"? centinaia

Ebbene, questa fede incrollabile, quando fosse arrivata,
diverrebbe forse quel "possesso" di certezza che per Bergoglio è da condannare?
No, perchè più lo leggo, così pare.

Josh ha detto...

Sainte Marie, mère de Dieu,
gardez-moi un coeur d'enfant,
pur et transparent comme une source.
Obtenez-moi un coeur simple, qui ne savoure pas les tristesses;
un coeur magnifique à se donner, tendre à la compassion,
un coeur fidèle et généreux,
qui n'oublie aucun bien et ne tienne rancune d'aucun mal.
Faites-moi un coeur doux et humble,
aimant sans demander de retour,
joyeux de s'effacer dans un autre coeur,
devant votre Divin Fils;
un coeur grand et indomptable,
qu'aucune ingratitude ne ferme,
qu'aucune indifférence ne lasse;
un coeur tourmenté de la gloire de Jésus Christ,
un coeur blessé de Son amour,
et dont la plaie ne guérisse qu'au Ciel.

trad.
Santa Maria, Madre di Dio,
conservami un cuore di fanciullo,
puro e limpido come acqua di sorgente.
Ottienimi un cuore semplice
che non si ripieghi ad assaporare le proprie tristezze;
un cuore grande nel donarsi, facile alla compassione;
un cuore fedele e generoso,
che non dimentichi alcun bene e non serbi rancore di alcun male.
Formami un cuore docile e umile,
che ami senza esigere di essere riamato,
contento di scomparire in altri cuori sacrificandosi
davanti al tuo Figlio Divino;
un cuore grande e indomabile
che nessuna ingratitudine possa chiudere
e nessuna indifferenza possa stancare;
un cuore tormentato dalla gloria di Gesù Cristo,
un cuore ferito dal Suo amore
con una piaga che non rimargini se non in Cielo.

(padre Septime Léonce Ludovic Loyzeau de Grandmaison, S.I.)

anche questo è "possesso" di verità da cui spogliarsi, secondo il vdr?

_"La nostra relazione con la verità non è statica, poiché la Somma Verità è infinita e può sempre essere conosciuta maggiormente; è sempre possibile immergersi di più nelle sue profondità." Finchè in Dio, senz'altro.

_"l’apostolo Pietro chiede di essere pronti a «rendere ragione» della loro speranza"
vuol solo dire di dare buona testimonianza dell'opera di Cristo, non necessariamente il dialogo, la comunanza e peggio la communicatio in sacris con chi non crede o crede l'opposto.

_"La verità è sempre «ragionevole»"

ragionevole secondo Dio o secondo il mondo? ragionevole secondo il buon senso corrente? la preghiera sopra riportata è "ragionevole"? Eppur è vera.
La si può render ragionevole, diminuirla, mondanizzarla per piacere di chi non crede?

_"la sfida consiste nel mantenersi aperti al punto di vista dell’altro, senza fare delle nostre convinzioni una totalità immobile."

perchè devo aprirmi per es. a chi nega Dio o a chi mi vuole imporre maometto e allah? perchè devo abolire le mie convinzioni quando parlo con un ateo, o un ebreo? perchè devo piacere agli uomini?
Dove sta scritto?

Josh ha detto...

sempre dal post, parole del vdr

_"La ricerca della verità non placa la sete che suscita."

Gesù che dà l'acqua viva che zampilla in eterno è l'unico che può placare la sete. Non crederGli, non credere che ciò che dona è in grado davvero di placare la nostra sete, è farLo bugiardo!

E visto che si suppone il vdr parli a dei cattolici, si suppone pure che almeno una parte di loro Cristo l'abbiano trovato. O NO?
la ricerca della verità dell'uomo perduto è ansiogena, MA trovato Gesù Cristo la sete è placata, altro che.
O si vuole qui andare OLTRE Gesù Cristo, e dirci che Gesù non basta?

_ la "saggia ignoranza" non è un concetto cristiano maturo.
la "dotta ignoranza" è concetto per es. di Nicola Cusano. ma è iniziale, non si resta sempre nella dotta ignoranza, prima o poi si sperimenta anche la Comunione con Dio, in Gesù, nello SS.;
secondo questi passaggi invece sembrerebbe di no.

Ma se "ricominciamo ogni volta il cammino senza mai arrivare a possedere la verità di Cristo", assomigliamo:
- a Lutero che diceva "pecca fortiter, sed fortius fide et gaude in Christo"

_a quelli citati da S. Paolo in 2 Timoteo 3,

"1 Devi anche sapere che negli ultimi tempi verranno momenti difficili. 2 Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, senza religione, 3 senza amore, sleali, maldicenti, intemperanti, intrattabili, nemici del bene, 4 traditori, sfrontati, accecati dall'orgoglio, attaccati ai piaceri più che a Dio, 5 con la parvenza della pietà, mentre ne hanno rinnegata la forza interiore. Guardati bene da costoro! 6 Al loro numero appartengono certi tali che entrano nelle case e accalappiano donnicciole cariche di peccati, mosse da passioni di ogni genere, 7 >>>>>che stanno sempre lì ad imparare, senza riuscire mai a giungere alla conoscenza della verità.<<<<<<

e invece il vdr: "La coscienza della «saggia ignoranza» ci fa ricominciare continuamente il cammino."

auguri allora. In questo senso mi sembra violato anche il Sacramento della Confessione e il Lavacro della Rigenerazione, se stiam sempre lì a ricominciare daccapo il cammino.

cattolico ha detto...

A Bergoglio piacciono solo i nemici dichiarati di Cristo, che non si pentono e non hanno alcuna voglia di convertirsi: vedi tutte le sue smancerie con Scalfari e Pannella. Quei cattolici, invece, che stanno fermi sulla roccia che è il Cristo, che ritengono di averlo trovato, no, quelli sono da condannare, sono fondamentalisti, dividono e non uniscono. Possedere la certezza che solo Cristo porta la salvezza è un peccato grave, per Bergoglio, una colpa da cui liberarsi, emendarsi. Caro Josh, qui siamo proprio alla follia pura, si vogliono disorientare a tutti i costi anche quei pochi cattolici (le "vecchie zie" di cui parlavano Gnocchi e Palmaro nell'omonimo loro libro) che sono ancora saldi nella fede: ma per chi lavora Bergoglio? a ben vedere non per Gesù Cristo. Adesso, poi, con la beatificazione e canonizzazione di Montini, ci sarà da vederne delle belle; chissà però che la Divina Provvidenza non intervenga prima, con una di quelle sue "contromosse" che spiazzano sempre il maligno e tutti i suoi accoliti. pace e bene.

una sola fede ha detto...

“perchè devo piacere agli uomini?
Dove sta scritto?”


Esattamente @caro Josh, è come dici, naturalmente: non sta scritto proprio da nessuna parte, anzi, di più… è scritto esattamente il contrario.
Ed è uno Scritto che conta. Avanti tutta, dunque!

“Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!”
(Gal 1,10)