Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 10 ottobre 2018

Incredibile: Giuliano Amato ci svela la verità sulla crisi economica.

Interessante articolo da Scenari economici. Ci aiuta a districarci nel ginepraio di minacce e previsioni contrastanti che ci bombardano in questo momento di crisi epocale che speriamo preluda ad un autentico cambiamento

Qualcosa non torna vero? Se non si sentisse la voce e non si vedesse il faccione di Amato potrebbe sembrare una lezione di economia del Prof. Antonio Maria Rinaldi, oppure una delle conferenze che spesso facciamo in giro per l’Italia. Amato, in sostanza, dice la pura e semplice verità circa la politica economica e monetaria europea.

Per chi non volesse guardare il video [qui] vi trascrivo il testo:
“Noi abbiamo fatto una moneta senza Stato, noi abbiamo avuto la faustiana pretesa di riuscire a gestire la moneta senza metterla sotto l’ombrello di un potere caratterizzato da quei mezzi e quei modi che sono propri dello Stato e che avevano sempre fatto ritenere che fossero le ragioni della forza e poi della credibilità che ciascuna moneta ha. Eravamo pazzi? Qualche esperimento nella storia c’era Stato di monete senza Stato, di monete comuni, di unioni monetarie, ma per la verità non erano state molto fortunate. Perché noi quando ci siamo dotati di una moneta unica abbiamo pensato che potevamo riuscirci in termini di unione e non facendo lo Stato europeo? Avevamo già costruito un mercato economico comune fortemente integrato, più o meno avevamo un assetto istituzionale, che non era quello di uno stato ma qualcosa di più robusto (omissis…) abbiamo anche previsto di avere una banca centrale, però abbiamo deciso che trasferire a livello europeo quei poteri di sovranità economica che sono legati alla moneta era troppo più di quanto ciascuno degli Stati membri fosse disposto a fare e allora ci siamo convinti e abbiamo cercato di convincere il mondo che sarebbe bastato coordinare le nostre politiche nazionali per avere quella zona, quella convergenza economica, quegli equilibri economici fiscali interni all’Unione Europea che servono a dare forza reale alla moneta. Non tutti ci hanno creduto. Molti economisti, specie americani, ci hanno detto guardate che non ci riuscirete, non vi funzionerà, se vi succede qualche problema che investe anche uno solo dei vostri paesi non avrete gli strumenti centrali che per esempio noi negli Stati Uniti abbiamo che può intervenire il governo centrale, riequilibrare con la finanza nazionale le difficoltà delle finanze locali. La vostra banca centrale, se non è una banca centrale di uno Stato, non può assolvere alla stessa funzione che assolve una banca centrale di uno Stato che, quando lo Stato lo decide, DIVENTA IL PAGATORE SENZA LIMITI DI ULTIMA ISTANZA. In realtà noi non abbiamo voluto credere a questi argomenti, abbiamo avuto fiducia nella nostra capacità di auto coordinarci e abbiamo addirittura stabilito dei vincoli nei nostri trattati che impedissero addirittura di aiutare chi era in difficoltà e abbiamo previsto che l’UE non assuma la responsabilità degli impegni degli Stati che la banca centrale non possa comprare direttamente i titoli pubblici dei singoli Stati, che non ci possano essere facilitazioni creditizie o finanziarie per i singoli Stati. Insomma: moneta unica dell’euro zona ma ciascuno deve essere in grado di provvedere a se stesso. ERA DAVVERO DIFFICILE CHE FUNZIONASSE e ne abbiamo visto tutti i problemi”.
Davvero se non si trattasse di Amato sembrerebbe un qualunque euro critico, uno di noi insomma. In realtà Amato dice unicamente l’unica verità possibile ovvero che senza il potere (la sovranità) di emettere moneta liberamente uno Stato viene schiacciato dalla speculazione perché non ha gli strumenti per imporre il valore della moneta e per difenderla. Infatti come si potrebbe provvedere a se stessi con queste regole? La moneta sta all’economia come il sangue ad un corpo e pertanto serve averne in circolo la quantità giusta che necessariamente differisce da un’economia all’altra. Il divieto di aiutare chi è in difficoltà è addirittura clamoroso. Insomma davvero l’euro fu un patto faustiano!

Tuttavia è chiaro, dal tenore letterale del discorso, che Amato vuole far passare l’idea che serva uno Stato che detenga sovranamente la moneta per risolvere la crisi. Nessuna critica al concetto di cessione della sovranità emerge dalla sua discussione che è corretta unicamente nelle valutazioni economiche.

Nonostante la chiarezza e l’ovvietà delle osservazioni di Amato, che non nega affatto che la moneta sia creata dal nulla e che non esista alcun limite quantitativo nella sua emissione, ci sono molti economisti incompetenti (o in malafede) che negano ancora oggi le valutazioni in esame, in quanto ormai si sono perdutamente innamorati delle frottole liberiste dell’austerità espansiva. Insomma, come dice Amato, alcuni imbranati si sono davvero convinti che l’eurozona potesse funzionare. Ovvero ci sono professionisti che si sono fatti circuire nonostante le competenze specifiche in materia.

Poi ovviamente ci sono anche gli economisti in malafede come Saccomanni, Padoan, Draghi o come Mario Monti il cui nome ci rimanda al tema dei temi, ovvero a quella sovranità che questi individui ritengono debba essere ceduta.
La nostra costituzione vieta espressamente le cessioni di sovranità acconsentendo alle mere limitazioni finalizzate all’adesione dell’Italia ad un’organizzazione internazionale che promuova la pace e la giustizia tra i popoli (art. 11 Cost.). È ovvio che la sovranità non possa essere ceduta a terzi poiché la stessa appartiene inderogabilmente al popolo: “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro la sovranità appartiene al popolo (omissis…)” (art. 1 Cost.). La sovranità è un elemento irrinunciabile della democrazia, anzi è la sua essenza.

Amato benché oggi sieda in Corte Costituzionale ha dimostrato di non aver alcun rispetto della Costituzione stessa preoccupandosi unicamente del lato economico e della creazione di un nuovo Stato. Andrebbe immediatamente rimosso dall’incarico.

Amato dovrebbe sapere che i principi fondamentali della nostra Costituzione sono immutabili. Quella attuale è la forma definitiva della nostra Repubblica come prevede l’art. 139 Cost.: “la forma Repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale”.

Questo comporta che qualsiasi tentativo di menomare sovranità ed indipendenza del Paese per farlo confluire in un nuovo super Stato (a prescindere dalla sua natura democratica o meno) è giuridicamente un atto eversivo. Il grande Calamandrei, durante il dibattito della costituente, disse qualcosa di molto chiaro e se vogliamo molto duro laddove ricordò ai Colleghi i veri effetti della formulazione dell’art. 139 che era stata prescelta.

La forma Repubblicana diventava quella definitiva dello Stato e nessuno avrebbe più potuto toccarla, nemmeno una maggioranza parlamentare legittimamente instaurata. Infatti, e sono parole di Calamandrei, anche se solo una minoranza esigua avesse voluto mantenere viva l’attuale forma di Stato, essa avrebbe addirittura avuto diritto all’uso della forza per ripristinare la Costituzione qualora la maggioranza l’avesse modificata oltre i limiti dell’art. 139 Cost. Insomma un problema insormontabile.

Ecco allora che seguendo le parole d’Amato si comprende perfettamente cosa successe all’approvazione di Maastricht. Alcuni Paesi erano restii a cedere completamente la loro sovranità. Dunque venne architettata la truffa della creazione di una banca centrale zoppa (che non crea senza limiti denaro per gli Stati che possono così fallire) e la truffa dei limiti all’indebitamento (ergo all’espansione monetaria) imposti dai criteri di convergenza del protocollo n. 12 allegato al Trattato (ove si codificò il paletto del 3% deficit-pil e quello del 60% debito-pil).

In questa configurazione normativa la crisi era assolutamente certa come sostanzialmente ammette Amato. Infatti non solo non si consentiva di aumentare la moneta circolante ma addirittura con i criteri di convergenza ci si obbligava a ridurla.

Ecco che allora la crisi non è il risultato dell’idiozia di un intera classe dirigente ma è uno strumento: la leva per imporre con la forza la cancellazione degli Stati nazionali vincendo le resistenze alla cessione della sovranità nazionale.
In ogni caso, fermo restando quanto detto circa l’immutabilità della forma Repubblicana, è oltremodo chiaro che, in via teorica, se anche formassimo un super stato europeo (e sarebbe un atto illecito sanzionato anche penalmente dall’ordinamento italiano) l’unica condizione affinché con esso si possa creare una democrazia sarebbe il pieno riscatto della sovranità che dovrebbe tornare ad essere prerogativa dei popoli e non di una banca centrale indipendente dalle istituzioni europee. Questo consentirebbe nuovamente la difesa dello Stato sociale ed il primato dei diritti inalienabili sul potere economico.

L’Europa finanzierebbe senza alcun limite di spesa il welfare di tutta la sua popolazione, atto oggettivamente dovuto.
Tuttavia questo è uno scenario impossibile. Infatti la volontà europea, la volontà dei padri fondatori era quella di costituire una dittatura finanziaria che cancellasse la democrazia. I popoli dovevano essere sottomessi. La finanza dunque si apprestava a riuscire laddove nessun Paese era mai arrivato neppure con la guerra.

La Grecia è e resta davvero il più grande successo dell’euro concepito dai fondatori di questa moneta criminale poiché è la dimostrazione che un popolo può essere prima sottomesso e poi schiacciato fino al punto di costringerlo ad accettare la perdita di ogni diritto sulla base di una paura immaginaria: quella di non avere più denaro.

Si mettono le persone nella condizione di rinunciare a tutto oppure di temere per la propria stessa vita, esattamente come in tutte le altre dittature. La differenza è che in una dittatura armata la ribellione porta al sangue mentre oggi basterebbe creare la moneta che manca per determinare immediatamente la fine della crisi in Grecia ed in Europa senza che nessuno possa fermarci.
La liberazione è possibile solo con la comprensione ma la strada è in salita. Speriamo che almeno ascoltare quello che diciamo di solito ai convegni dalla viva voce di Amato serva a svegliare qualche mente assopita. Anche se per alcuni davvero non c’è più speranza.

Ricordate Amato: “una banca centrale di uno Stato che, quando lo Stato lo decide, DIVENTA IL PAGATORE SENZA LIMITI DI ULTIMA ISTANZA”.

Il default di uno Stato è solo una scelta politica e non un fato inevitabile, la moneta si crea dal nulla!

31 commenti:

Anonimo ha detto...

"Esiste un paese in Europa dove il primo partito di opposizione, dopo essersi fatte confiscare le risorse finanziarie, vede la propria leader convocata dalla magistratura per sottoporsi a una perizia psichiatrica. È la Russia di Putin o l'Ungheria di Orbán. No. È la Francia".

"A tutti coloro che ridono dei problemi dei loro avversari politici", egli ha aggiunto, "sarebbe saggio ricordare che se accettano gli attacchi alle libertà politiche, presto potrebbe essere il loro turno".
https://it.gatestoneinstitute.org/13098/le-pen-malattia-mentale

Anonimo ha detto...

Parlano ora solo per paura non per coscienza

gianlub ha detto...

E' chiaro ormai che viviamo dotto due inganni diabolici: uno che rappresenta l'Euro che ci deruba della ricchezza economica, l'altro è spirituale e che ci preclude, se accettata acriticamente, la salvezza eterna dell'anima rappresentata da Bergolio "compagnia cantante"

Anonimo ha detto...

La salvezza dell'anima dipende solo ed esclusivamente da noi stessi, la salvezza di questo sciagurato paese dipende dai capricci dei potenti/ati che fanno e disfano a piacimento, anche Monti, il celebre salvatore della patria afferma in un'intervista di essersi consultato con Soros prima di accettare l'incarico di abusivo presidente del consiglio e via via gli altri........annamo bbene diceva la saggia sora Lella.....

irina ha detto...

Senza vergogna. Altra caratteristica della nostra epoca.

Anonimo ha detto...

https://scenarieconomici.it/i-minibot-sarebbero-un-ottimo-strumento-di-difesa-contro-lo-spread-di-p-becchi-e-g-palma/

Anonimo ha detto...

Il «contratto di governo» prevede – anche se un po’ nascosto a dire il vero – l’obiettivo di pagare tutti i debiti che la Pa ha con cittadini e imprese (circa 70 miliardi di euro), anche attraverso i «titoli di stato di piccolo taglio», cioè i famosi minibot. Visto il divieto dei Trattati europei di coniare una moneta diversa dall’euro, i minibot – dal punto di vista formale – non sono moneta, e quindi la Ue non potrebbe contrastarne l’introduzione. I minibot potrebbero diventare un ottimo strumento difensivo dagli attacchi speculativi che stanno continuando e avrebbero effetti positivi sulla domanda interna. Inoltre, benché espressi in euro, sarebbero senza scadenza e senza interessi, quindi non costituirebbero nuovo debito pubblico. Settanta miliardi di minibot in circolazione e a Bruxelles abbasserebbero la testa.

Vien da chiedersi perché Claudio Borghi, che per primo ha avuto questa idea, poi diffusa proprio da Libero, oggi non ne parli più. In nessuna delle molteplici occasioni televisive o interviste questo argomento è stato ripreso. Eppure sta nel «contratto di governo» ed in più, come molti ricorderanno, proprio su Libero Berlusconi in persona scrisse che lui era favorevole alla loro introduzione. Dato che nel Def non si trova alcuna traccia dei minibot perché Borghi non fa una proposta di legge in questa direzione? Troverebbe un consenso trasversale in parlamento, dal momento che avrebbe anche il sostegno di Fi.

Si può ovviamente sostenere la tesi che ce ne fottiamo della Ue, dei mercati ecc., che lo spread calerà e il PIL crescerà, ma non sarebbe intanto il caso di pararsi il culo? Non sarebbe il caso di attivarsi al più presto per l’introduzione dei minibot? Se non ora, quando?

Articolo a firma di Paolo Becchi e Giuseppe Palma su Libero di ieri, 09/10/2018

Anonimo ha detto...

Facendo i famosi conti della lavandaia, in 5 anni di mantenimento a sbafo dei finti migranti, circa 15/17 mld. di euro, ci si sarebbe pagata la cancellazione dell'infame legge Fornero e pure avanzavano per il reddito di cittadinanza che, per il sottoscritto, è un mantenimento dei fancazzisti de noantri e non dico in che parte del paese, ma meditiamoci su e pensiamoci bene prima di scucire soldi per Caritas and co.

Anonimo ha detto...

https://www.corriere.it/politica/18_ottobre_10/salvini-espelle-imam-che-aggredi-daniela-santanche-incitava-terrorismo-islamico-ca2a598c-cc96-11e8-a06b-75759bb4ca39.shtml

Catholicus ha detto...

@ Gianlub "E' chiaro ormai che viviamo dotto due inganni diabolici": si tratta del moderno cesaropapismo di origine ed ispirazione luciferina, caro Gianlub. Siamo nel pieno dell'ultima battaglia del diavolo (cfr "The last devil's battle" del rev. Paul Kramer), quella al termine della quale il principe delle tenebre (assieme a tutti i suoi collaboratori, celesti e terreni) sarà sconfitto dall'Umile Ancella del Signore, la Madonna, Regina delle Vittorie, e ricacciato nell'abisso infernale. Ma la lotta sarà dura, senza quartiere; basta vedere cosa stanno facendo le forze di sinistra contro Salvini e i gerarchi bergogliani (vedi Ouellet) contro mons. Viganò; probabilmente vorranno giungere alla guerra civile ed allo scisma, con persecuzione dei brutti "sovranisti" e dei pochi cattolici rimasti sulla faccia della terra. Consoliamoci però con le parole di Matia SS.ma "quanto tutto sembrerà perduto, allora IO sarò con voi ... alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà" (alla faccia di tutti i bergogliani e di tutti i massoni di questo mondo ... e dell'altro).

Japhet ha detto...

Il Governo oggi convoca le 15 aziende pubbliche maggiori (da Eni a Leonardo) per obbligarle ad investire in Italia; vediamo quanto sono disponibili a mettere sul piatto e poi valutiamo, ma se complessivamente investissero 15 mld, ad occhio, una crescita dell'1,5% non sarebbe per nulla un traguardo irraggiungibile. Certo, nessuno aveva considerato questa mossa di stampo "dirigista" (orrore!). Ormai ci si era dimenticati che si può utilizzare la leva delle aziende a controllo pubblico per mobilitare investimenti. Occorreva un vecchio signore di 82 anni che lo ricordasse, perché in ossequio al dogma del Libero Mercato, in 20 anni nessuno lo aveva più fatto.

Vada come vada, Paolo Savona, nelle acque putride e stagnanti del panorama della politica economica nazionale (completamente appiattita su dogmi) ha portato una freschezza intellettuale assolutamente inaspettata. Oltre al fatto che sta dimostrando un coraggio e un carattere pazzesco a combattere solo contro orde di talebani cresciuti nelle Madrasse neoliberali italiane e straniere. Davvero tanta stima per quest'uomo.

Japhet ha detto...

"Appare incredibile – dichiara l’eurodeputato Mario Borghezio – come la recente vicenda delle dimissioni del Ministro dell’Interno francese, il socialista Gerard Collomb, sia stata trattata da certi media nostrani, senza approfondire le vere cause del dissenso con il Presidente Macron.

Nel più totale imbarazzo dell’Eliseo, l’ex ministro ha denunciato la drammatica situazione delle banlieues e di molte zone urbane di Francia a maggioranza islamica, divenute in breve tempo dei veri e propri ghetti dove vige solamente la legge islamica (esattamente quelli da sempre nel mirino della Lega). Ha anche affermato che le autorità si sono di fatto arrese ed oggi, grazie anche al lassismo sui valori identitari nel settore della scuola, dilagano la sharia, l’odio contro l’occidente e la segregazione delle donne. Infine Collomb ha ammesso che sarebbe indifferibile una ‘reconquista’ del territorio.

Davanti a questo autorevole allarme – conclude Borghezio -, l’Europa dovrebbe rispondere all’unisono con politiche di severità sui flussi migratori e di rigido controllo della predicazione islamista!”
http://www.imolaoggi.it/2018/10/10/dilagano-sharia-e-odio-contro-loccidente-ministro-francese-collomb-si-dimette/

Anonimo ha detto...

Come a Toronto, anche in Italia (a Roma La Sapienza), in una università, parlare della vita è diventato rischioso. Ma i giovani studenti della associazione Universitari per la vita, aggrediti, non si fanno intimidire, non rimarranno silenziosi, e proclameranno con rispetto la bellezza della vita.

“In seguito ad un pacato dialogo con delle ragazze pro-choice femministe, si è scatenato l’inferno. Evidentemente hanno avvertito altre persone del loro gruppo della nostra presenza e si sono coalizzati contro di noi: i nostri amici UpV si sono ritrovati circondati almeno da una ventina di persone che con molta nonchalance si sono avvicinate al tavolino e hanno cominciato a strappare i nostri volantini, i nostri opuscoli e a sperperare le vivande che avevano portato per condividerle con gli altri.”

Anonimo ha detto...

Steve Ohana, professore di finanza presso l’ESCP Europe, storica e prestigiosa business school di Parigi, commenta su Le Figaro, con pacatezza e ragionevolezza, la sfida aperta tra il nuovo governo italiano e le istituzioni UE, guardiane delle regole di governance che stanno portando al fallimento dell’Unione.

A differenza delle alte grida che si levano dai grandi media del nostro paese, dove sodali del vecchio establishment diffondono terrore su ogni richiesta di rinnovamento in difesa dell’interesse nazionale, secondo questa analisi le istituzioni europee non riusciranno tanto facilmente a mettere in ginocchio l’Italia, come hanno fatto con la Grecia nel 2015, per tanti motivi, non ultima l’importanza sistemica del mercato obbligazionario e del settore bancario italiano. La strategia del governo giallo-verde è considerata dunque solida e ben fondata, e risulteranno decisive le elezioni europee della primavera 2019.
https://www.controinformazione.info/le-figaro-leuropa-non-riuscira-a-mettere-in-ginocchio-litalia/

irina ha detto...

"...Vada come vada, Paolo Savona, nelle acque putride e stagnanti del panorama della politica economica nazionale (completamente appiattita su dogmi) ha portato una freschezza intellettuale assolutamente inaspettata. Oltre al fatto che sta dimostrando un coraggio e un carattere pazzesco a combattere solo contro orde di talebani cresciuti nelle Madrasse neoliberali italiane e straniere. Davvero tanta stima per quest'uomo."

Japhet, grazie per questo commento bellissimo!
Condivido con entusiasmo.

Anonimo ha detto...

Ieri ho avuto una surreale tenzone con una certa signora Meli, demofoba impenitente e sostenitrice a viso aperto della sovranità assoluta della BCE e dei mercati contro il governo italiano. Mi sono divertito assai nel vedere la demofoba che, col suo fanatismo del libero mercato, si scomponeva e mi scagliava addosso ogni sorta di offesa. Le offese, si sa, qualificano chi le fa più di chi le riceve. È sempre un gaudio massimo vedere gli armigeri del pensiero unico, i pedagoghi della tirannia dei Mercati e i pretoriani della mondializzazione infelice perdere le staffe quando qualcuno pacatamente decostruisce l'ideologia che essi per conto delle classi dominanti debbono difendere e propagare. Si agitano, si scompongono con schiumante rancura e insultano nella a loro cara forma deregolamentata. Cara signora Meli, io la ringrazio di cuore, ché Lei ieri si è rivelata l'anello debole della catena della propaganda mondialista. Ha dimostrato quanto siano deboli i vostri argomenti, quanto sia facile smontarli con la docile forza della ragione socratica. E quanto sia evidente che il solo modo che avete per difenderli sia quello della violenza verbale e dell'insulto, dell'offesa e del rovesciare affannosamente la scacchiera. Un caro saluto, nella speranza che ora si sia ricomposta dopo la schiumante ira di ieri.
Diego Fusaro

Anonimo ha detto...

Una sposa-bambina giustiziata in Iran per aver ucciso il marito che era stata costretta a sposare a quattordici anni, un uomo crocifisso in Arabia Saudita e una cristiana in attesa dell’impiccagione in Pakistan. È stata una settimana niente male per la barbarie della pena di morte nel mondo islamico. In Iran ci sono state 176 esecuzioni da gennaio a oggi sotto il “moderato” Rohani, che da quando è diventato presidente ne ha fatti fuori 3.602. Ho bisogno di Amplifon o non si sente proprio la condanna dell’Europa? Si sono venduti anche l’anima per qualche barile di petrolio.
Giulio Meotti

Non solo per il petrolio, ma proprio perché hanno perso tutti i valori al di fuori di quelli illuministi che sfociano nel nichilismo.

Anonimo ha detto...

Di ritorno dalla farmacia (gli anni passano) mi fermo per una rapida diretta con TgCom24, nel corso della quale chiarisco che non c’è ovviamente alcuna intenzione di proporre imposte patrimoniali. Era la sinistra a dire “anche i ricchi piangano”, dimenticando, nella sua ipocrisia congenita, che nel mondo senza frontiere da lei auspicato i veri ricchi si rifugiano all’estero, come ci hanno spiegato ieri gli auditi sull’ATAD 2. Alla fine i ricchi da aggredire, nel mondo che idolatra il mercato, sono la classe media, quella che va eliminata, perché è fatta di persone che non stanno abbastanza bene da non avere pensieri, né abbastanza male da non avere il tempo per pensare. È un film già visto con Monti, e chi volesse proiettarlo oggi dovrebbe passare sui nostri corpi…
Alberto Bagnai

ticinonews.ch ha detto...

Non è ancora l’inizio di un attacco speculativo contro il Governo grigioverde italiano reo di sfidare le regole europee sul deficit e il debito pubblico. Sembra piuttosto la manifestazione di un fiancheggiamento dei mercati finanziari alle minacce di Bruxelles, cui si aggiungono gli attacchi della stampa internazionale e di quella che dovrebbe essere l’opposizione italiana. Il tutto appare volto a far sì che Roma faccia retromarcia sui progetti di spesa per l’anno prossimo che dovrebbero portare ad un deficit pubblico del 2,4% rispetto al PIL, incompatibile con l’obiettivo di ridurre un debito pubblico che supera il 130% del PIL. Se non è l’inizio della guerra dello spread, potrebbe però esserne il preludio, con le agenzie di rating che deprezzano il merito di credito dell’Italia e soprattutto con l’Eurogruppo che avvia una procedura di infrazione delle regole della moneta unica.

Contro uno scenario del genere militano tre elementi. Il primo e il più importante è che la manovra di bilancio è quella di cui l’Italia ha bisogno. Il secondo elemento è che all’avvio di una guerra contro il Governo italiano manca una componente fondamentale, un’alternativa all’attuale maggioranza che possa avere i numeri in Parlamento. Quindi, ed è il terzo elemento, una rottura tra Roma e Bruxelles con mercati finanziari in fibrillazione porterebbe ad una lunga e devastante crisi dell’euro che avrebbe pesanti conseguenze a livello mondiale. Ma entriamo nel merito di questi tre punti.

La manovra, schizzata dal Governo Conte, corrisponde ai bisogni dell’Italia. Infatti scommette su un’accelerazione della crescita economica e mira a disinnescare la bomba sociale rappresentata da 6 milioni di poveri, da una disoccupazione giovanile altissima che induce molti giovani italiani a scegliere la via dell’emigrazione, privando il Paese delle forze migliori. Insomma, dopo anni di politiche di austerità imposte da Bruxelles che non hanno affatto ridotto il debito pubblico italiano che negli ultimi cinque anni è aumentato di 250 miliardi di euro, ora si punta sulla crescita e a ridurre il debito pubblico grazie all’aumento del gettito fiscale che essa provocherebbe. Infatti il Governo gialloverde affianca al reddito di cittadinanza, all’aumento delle pensioni minimi, alla riforma della legge delle pensioni e alla riduzione della pressione fiscale sui piccoli imprenditori anche su un programma di investimenti pubblici di 18 miliardi che anch’esso dovrebbe favorire il rilancio di un’economia imballata da anni di austerità. Insomma, rovescia l’ideologia europea e internazionale della politica “lacrime e sangue” per migliorare i conti pubblici e al suo posto punta sulla crescita per ottenere a medio termine la riduzione di debito e deficit. E’ una sfida da giocare e che potrebbe avere successo, se – come promette il Governo Conte – a queste misure si affiancheranno le riforme della giustizia civile, dell’apparato burocratico, ecc. che frenano la crescita dell’economia italiana. Del resto se si osserva il differenziale dei rendimenti tra i BTP italiani a 10 anni e quelli a 2 anni, che si mantiene tra i 200 e i 300 punti base, viene confortato lo scenario di un rilancio della ripresa. Il successo di questa politica rappresenterebbe un grande smacco per Bruxelles e per tutti i sostenitori (economisti e giornalisti) della decrescita infelice.
https://www.ticinonews.ch/tuor-blog/472261/lrsquoitalia-non-e-sullrsquoorlo-del-baratro

Anonimo ha detto...

Marcello Veneziani distrugge con rara ed elegante ironia Monti, l'articolo on line in vari siti, alla lista degli orrori di cui sopra, sorvolando sulla decapitazione in piazza a Rijad di un cugino dell'emiro perché sospetto di abiura dell'Islam per convertirsi al cristianesimo, è passata sotto silenzio la vicenda di Kashoggi, giornalista coraggioso, ma scomodo, scovato dalla polizia segreta saudita, giustiziato e fatto a pezzi con una sega e non un fiato anche da parte di Trump.........l'UE è sempre prostrata davanti a cotali sceicchi moderni ed europeizzati, la news viene stranamente da Ankara, ma si sa, Erdogan si sente europeo fino al midollo.........Savona, un vecchio leone che venderà cara la pelle.......

Japhet ha detto...

Un grande sogno, l’Europa, infranto da tecnocrati e speculatori. Giorgia Meloni più agguerrita che mai in un’intervista a Non stop news su Rtl 102.5, Sky e anche sui social non rinuncia a delineare i contorni di una nuova Europa possibile e auspicabile. Manca poco.

Meloni: “Hanno infranto un sogno”
Ci hanno raccontato balle. «In questi anni – ha aggiunto la Meloni – ci hanno detto che chi era contro l’attuale assetto europeo era nemico dell’Europa. In realtà, i nemici dell’Europa sono proprio quelli che hanno trasformato un sogno di solidarietà, una grande civiltà, in un club di un gruppo di usurai, perché questa fino a qui è stata l’Ue, con politiche cieche e ridicole che hanno impoverito milioni di persone e interi stati nazionali. Noi pensiamo che, invece, bisogna rimettere più potere e libertà ai singoli Paesi, lasciando i grandi temi comuni all’Ue».

«Con le prossime elezioni di maggio cambierà l’assetto europeo. Si andrà in una direzione nuova, che è quella di avere un’Europa come spero sia quella per la quale noi lavoriamo, quella per cui lavora anche Fratelli d’Italia. Quindi chi voterà alle prossime elezioni europee – scandisce dai microfono la Meloni – sappia che se sceglierà noi, sceglierà l’alternativa di un’ Europa diversa, che non sia più nelle mani dei tecnocrati, dei burocrati, che è un’alternativa agli interessi della grande finanza speculativa».

Giorgia , vuole accendere il cerino ? ha detto...

Ministri Conte, Salvini e Di Maio, meno parole e più fatti: visto che la Francia continua ad insultare l’Italia ed i suoi cittadini che si dia un segni concreto negando per via Parlamentare la cessione di mare. Basta parole!

O anche, le parole degli stimati ministri Conte, Salvini e Di Maio sono parole, gli italiani vogliono i fatti. Fate vedere alla Francia che ci insulta che non siamo più disposti a subire fantozzianamente. Fate votare in aula la ratifica del Trattato di Caen. Poi vediamo cosa succede…

Se il governo non lo farà saremo tutti colti dal dubbio che ci stiano prendendo in giro…
MD

https://scenarieconomici.it/perche-il-governo-non-fa-votare-in-parlamento-la-ratifica-del-trattato-di-caen-quello-firmato-da-gentiloni-per-cedere-mare-italiano-alla-francia/

https://i2.wp.com/scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2018/10/FireShot-Capture-1436-Nota-della-Farnesina-sulla-delimitazi_-https___www.esteri.it_mae_it_sala.jpg?ssl=1

mic ha detto...

Anonimo che senso ha propinarci due vecchi articoli?
Su quell'abominevole cessione avevamo gettato l'allarme in tempo utile e, a quanto risulta, la questione è chiusa...

Anonimo ha detto...

E' vero l'argomento e' vecchio ma l'articolo provocazione posted by Mitt Dolcino su Scenari Economici porta la data di oggi 11.Ottobre.2018 . Se Lei lo riterra' opportuno , andrebbe segnalato a chi , esperto,in politica , ha gia' trattato il caso .
Oppure no , allora lo cestini . Grazie

https://scenarieconomici.it/perche-il-governo-non-fa-votare-in-parlamento-la-ratifica-del-trattato-di-caen-quello-firmato-da-gentiloni-per-cedere-mare-italiano-alla-francia/

Anonimo ha detto...

Giuseppe Conte:
Steve Mnuchin, Segretario al Tesoro degli Stati Uniti d'America, ha dichiarato che l’Italia non rappresenta un fattore di rischio. Stesso concetto lo ha espresso oggi anche Nick Gartside, capo della divisione reddito fisso di JP Morgan, e quindi non certo una fonte vicina al governo.

In mezzo a tante voci che alimentano un dannoso allarmismo, queste invece confermano la solidità dei fondamentali dell’economia italiana e la fiducia che il nostro Paese è in grado di trasmettere ai mercati e agli altri partner internazionali, grazie anche ad una manovra orientata alla crescita a cui il governo – in maniera compatta – sta lavorando.

Proprio ieri, nel corso della cabina di regia per gli investimenti che ho convocato a Palazzo Chigi, le principali aziende di Stato ci hanno presentato piani industriali con investimenti aggiuntivi tra i 15 e i 20 miliardi e ci hanno confermato che c’è urgente bisogno di operare una profonda semplificazione del quadro burocratico e della pubblica amministrazione. Noi stiamo lavorando proprio per questo.

Con questa manovra non saremo più fanalino di coda dell’Europa. Il nostro Paese non merita la prospettiva della recessione - a cui sarebbe destinata se lasciassimo le cose così come sono - bensì quella di una crescita di qualità basata sullo sviluppo sostenibile.

Anonimo ha detto...

https://www.corriere.it/esteri/18_ottobre_10/cina-ha-aperto-campi-rieducare-musulmani-2e0b4a3e-ccbe-11e8-ae88-febf99edce56.shtml

Anonimo ha detto...

https://www.stopeuro.news/macron-minaccia-la-guerra-civile-europea-se-non-si-accetta-la-poverta/

fabrizio giudici ha detto...

Stesso concetto lo ha espresso oggi anche Nick Gartside, capo della divisione reddito fisso di JP Morgan, e quindi non certo una fonte vicina al governo.

JP Morgan, poi, ha detto che investirà in bot italiani. Il che mi conferma che ci sono due schieramenti che si combattono anche sul campo dei mercati, con le stesse armi. Vedasi anche il pezzo di Capezzone su La Verità di oggi "Gli USA preparano lo sbarco sui nostri Btp". Il termine "sbarco" mi pare quantomai appropriato, nel bene e nel male, per descrivere una guerra in cui noi siamo sostanzialmente il campo di battaglia (l'articolo fa anche presente che Trump ci ha chiesto una controparte, ovvero una congrua spesa per la difesa in ambito NATO).

Ora si tratta di vedere se le forze affini a JP Morgan hanno abbastanza armi per contrastare chi gioca al rialzo dello spread e arginare il danno entro limiti ragionevoli, sufficienti a farci resistere da qui alle elezioni di maggio.

Anonimo ha detto...

Ma che fortuna insperata ... nel tempo della scimmia ( tutto al rovescio ) , l'Italia ( speriamo anche gli italiani) e' stata declassata a "nazione plebea"“democrazia illiberale” perché pur essendo votata, non segue le regole, non tutela abbastanza la libertà, il pluralismo, il gender, l’indipendenza del potere giudiziario, le nozze gay e l’austerità per ridurre il debito. Accomunate e indicate col dito accusatore sono : la Polonia, l’Ungheria di Orban e l’Italia di Salvini-Di Maio, variamente sospettati di aver appreso la democrazia illiberale da Putin e tanti rimproveri e ostilità meritano Orban e Salvini che ancora non hanno fatto a pezzi alcun giornalista (caso Kashoggi ).
https://www.maurizioblondet.it/madame-lagard-ospite-del-re-sega-giornalisti-ma-non-e-contro-le-regole/

Beh , qui ci vuole proprio lo slogan che troneggiava in alto sui 4 lati della torretta di quella fabbrica siderurgica e che la storia ( o gli uomini colti e nobili !?) hanno cancellato : " Siamo orgogliosi di essere italiani - Tutte le mete saranno raggiunte .
Con l'aiuto della Madre di Dio speriamo che vengano abolite una ad una , come birilli , tutte le leggi anticristiche votate negli ultimi tempi e che inquinano il nostro sacro suolo . Annaffiamo le nostre radici cristiane , i veri valori !

Japhet ha detto...

https://www.youtube.com/channel/UCyjNhbCPBuxM4jRxpjxr0ZQ

Anonimo ha detto...

Mario Giordano demolisce Cottarelli: “Dice che la legge Fornero non si tocca, ma lui è andato in pensione a 59 anni con un assegno da oltre 18 mila €”