Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 29 ottobre 2018

Che i film siano veicolo di bene - Pio XII 28 ottobre 1955

Riprendiamo un brano dal Discorso di SS Pio XII agli operatori cinematografici - congresso internazionale Roma, 28 ottobre 1955. Tanto più significativo se ne estendiamo i principi all'intera e più variegata agorà mediatica che tanta influenza acquista sui costumi e sulle coscienze della nostra generazione. Un documento di 73 anni fa che potrebbe essere scritto per l'oggi. La verità non invecchia né diventa obsoleta.

Di fronte ai gravi problemi che angustiano la presente età, e che certamente attraggono le Nostre più premurose cure, questo del cinema potrebbe ad alcuni apparire un argomento secondario, tale cioè da non meritare la particolare sollecitudine che gli dedichiamo. Certamente il cinema, essendo per sua natura arte e svago, sembra che dovrebbe rimanere contenuto quasi ai margini della vita, retto, beninteso, dalle comuni leggi che regolano le ordinarie attività umane; ma poiché, di fatto, è divenuto per la presente generazione un problema spirituale e morale d'immensa portata, non può essere trascurato da coloro che hanno a cuore la sorte della parte migliore dell'uomo e del suo avvenire. Soprattutto poi non può venir negletto dalla Chiesa e dai suoi Pastori, alla cui vigilanza non deve sottrarsi alcuna questione morale, specialmente se si ripercuote con conseguenze incalcolabili su innumerevoli anime; ma altresì da tutti gli onesti e pensosi del bene comune, i quali sono persuasi a ragione che ogni problema umano, grande o piccolo, affonda le radici nello spirito più o meno offuscato e che nello spirito, una volta illuminato, va debitamente risolto. Tornerà forse a disdoro della nostra età che molti, specialmente se debolmente formati nell'animo, si lasciano indurre a dare una determinata condotta alla loro vita privata e pubblica dalle finzioni artistiche e dalle vane ombre di uno schermo: tuttavia questo fatto non cessa di essere importante e degno di considerazione con una serietà proporzionata agli effetti. In un domani di decadimento spirituale e civile, del quale sarebbe corresponsabile la non disciplinata libertà dei film, quale rimprovero ne verrebbe alla saggezza degli uomini d'oggi, come a coloro che non seppero dirigere uno strumento così adatto ad educare ed elevare gli animi, ed invece lasciarono che si tramutasse in veicolo di male! [Testo intero]

2 commenti:

irina ha detto...

Maria, a mio parere, bisognerebbe stampare per intero questo discorso di Pio XII, diviso in parti non molto lunghe, anzi brevi, ed aperte ai commenti come al solito; In particolare perchè è un discorso che richiama l'attenzione dei giovani spettatori e dei giovani autori; ed il livello è alto, sia per chiarezza di esposizione, sia per profondità di analisi, sia per altezza di mete proposte.

Ed è importante che vi si accostino i giovani, che oggi vengono riempiti di vuotaggini con un parlare vuoto a perdere.

Fai subito una copia dell'intero discorso, non vorrei che qualche invidioso lo facesse sparire, considerandone l'alta qualità.

Questo discorso è una delle alternative da proporre ai giovani a tambur battente. Ora.

Brava.

P.S. non avuto il tempo io stessa per leggere tutto il discorso ma, mentre leggevo quel poco che ho letto, la mente è corsa ai giovani, uomini e donne, ai quali farebbe benissimo leggerlo, discuterlo, ripensarlo. Meglio dunque che entri nel giro come post ufficiale del blog.
Grazie.

irina ha detto...

"...(il cinema) è divenuto per la presente generazione un problema spirituale e morale d’immensa portata, non può essere trascurato da coloro che hanno il cuore la sorte della parte migliore dell’uomo e del suo avvenire..."

Il problema spirituale e morale dello spettacolo in generale, del cinema in particolare, è stato messo da parte; si naviga sulle emozioni, sulle ideologie più o meno esplicitate, quando non su una vera è propria anticipazione di comportamenti che si vogliono a breve vincenti tra gli spettatori per fini che gli spettatori stessi al presente ignorano.

Un primissimo passo per la Chiesa docente sarebbe quello di insegnare, sempre e di nuovo, la differenza e la sostanza dei due ambiti,quello spirituale e quello morale; in modo tale che diventino chiari a tutti sia il proprio di un campo, sia il proprio dell'altro campo. E questo sapere sia poi il bagaglio di ognuno; bagaglio che ognuno poi farà fruttificare nella sua individuale esistenza.

Nei Dieci Comandamenti, credo che si abbia la sintesi, la scaletta e la divisione di questi due ambiti che riguardano salvezza e salute dell'uomo: l'ambito spirituale è racchiuso nei primi tre Comandamenti, cioè il rapporto sano ed essenziale dell'uomo con Dio; negli altri sette a seguire il rapporto sano ed essenziale verso se stessi e verso il prossimo.