Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 18 giugno 2019

Un insigne psicologo critica ferocemente il nuovo documento sul gender del Vaticano definendolo un compromesso col “neopaganesimo”

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews (14 giugno) una intervista al dr. Gerard J.M. van den Aardweg, “psicoterapeuta” specializzato nel trattamento delle “persone omosessuali” ampiamente noto a livello internazionale. Contundente, chiaro, efficace. Un'altra voce nel deserto... Questa volta si tratta del recente documento del Vaticano sull’ideologia del gender, che van den Aardweg denuncia affermando che esso “non contiene nemmeno una parola di sano avviso per i genitori che cercano di educare i loro figli alle virtù necessarie per una vita cristiana”.
Qui la presentazione del suo libro: «LA SCIENZA DICE NO L’inganno del “matrimonio” gay»,  Solfanelli 2016, pag. 168 Euro 12 - Qui la recensione di Piero Vassallo. Alcuni estratti dal libro [qui], che. a suo tempo, era stato fatto avere ai padri sinodali [qui]. Vedi anche qui.

Uno psicologo cattolico ha denunciato il recente documento del Vaticano sull’ideologia del gender affermando che esso “non contiene nemmeno una parola di sano avviso per i genitori che cercano di educare i loro figli alle virtù necessarie per una vita cristiana”.
Nella sua feroce critica, il Dr. Gerard J. M. van den Aarweg, psicologo e psicoanalista olandese specializzato nella cura di persone con tendenze omosessuali, ha espresso la sua condanna del documento summenzionato affermando: “L’aggressiva ideologia sessuale neopagana del mondo non contiene nessuna sapienza a cui si possa attingere. Il compito della Chiesa non è quello di dialogare, bensì quello di insegnare e correggere. Nel campo della sessualità, del matrimonio e della famiglia è in atto un’incessante guerra spirituale”.
Il documento (non magisteriale), intitolato “‘Maschio e femmina li creò’: Per una via di dialogo sulla questione del gender nell’educazione”, è stato pubblicato dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica del Vaticano il 10 giugno.
Questo testo, rivolto alle scuole cattoliche e ai responsabili dell’educazione dei bambini e dei giovani, ha suscitato sorpresa e costernazione e ha attratto notevole attenzione da parte dei media cattolici e laici.
I media cattolici, in generale, hanno manifestato reazioni favorevoli. Il New York Times ha messo l’accento sul fatto che il documento rifiuta l’idea di fluidità del gender, mentre gli attivisti “LGBT” hanno criticato il testo perché afferma chiaramente che gli esseri umani sono “maschi” o “femmine”, e hanno detto che esso mantiene il Vaticano “nel Medio Evo, promuovendo un falso insegnamento che si basa su miti, voci e falsità”.
Nel contesto di queste opinioni in conflitto tra di loro, LifeSiteNews ha chiesto al Dr. van den Aarweg – autore di The Battle for Normality [La battaglia per la normalità] (Ignatius Press) e Science Says NO: The Gay ‘Marriage’ deception [Edizione italiana Solfanelli: La scienza dice no. L’inganno del ‘matrimonio’ gay, nella mia traduzione – N.d.T.] – il suo punto di vista sul documento.
Lo psicologo olandese non ha lesinato le critiche.
Riportiamo qui sotto la nostra intervista al Dr. Gerard van den Aardweg.

* * *
LifeSiteNews: Dr. van den Aardweg, quali sono le Sue impressioni generali sul nuovo documento del Vaticano sull’ideologia del gender?
Dr. van den Aardweg: Si tratta essenzialmente di un documento ideologico. Non è specificamente cattolico, nonostante esprima un’adesione di facciata al cattolicesimo. In pratica, non fa altro che rivendicare una sorta di educazione sessuale ateo-umanista e socialista, che viene fatta passare come un’idea più o meno cattolica. Gongola sui presunti vantaggi di un modello sociale di educazione sessuale monitorato da “esperti” e “professionisti” che deriverebbe dalle intuizioni sulla sessualità – ingenuamente ritenute sempre più profonde – delle scienze umane contemporanee. Rappresenta un discorso illusorio e sentimentalista sull’educazione e sull’“affettività” caratteristico della psicologia immatura e superficiale degli anni Sessanta, che viene tuttavia oggi proclamata “alta sapienza” da una congregazione vaticana i cui membri sono indietro di mezzo secolo. Non fa altro che insistere continuamente sul “dialogo” e sull’“ascolto”, trascurando invece l’ascolto dei divini insegnamenti della Chiesa cattolica sulla sessualità, sul matrimonio e sulla famiglia (che a quanto sembra dovrebbero essere “ristrutturati”). A quanto pare insegnarli e predicarli a un mondo ormai pagano non sarebbe la strada da percorrere. Il grande sogno è quello di creare un’“alleanza” col neopaganesimo dell’ideologia sessuale, matrimoniale e familiare delle Nazioni Unite e delle nazioni anticristiane dell’Unione Europea.
“Ascolto”. In realtà, scrutando attentamente le formule e le proposizioni vaghe e ambigue del documento per discernere a cosa mirano, è possibile individuare il loro vero scopo: un cambiamento rivoluzionario.

Qual è il Suo punto di vista sulla sua analisi dell’ideologia del gender?
Le osservazioni sull’ideologia del gender sono ambigue e poco chiare, e ciò le rende sospette. A prima vista, alcune frasi sembrano corrette e “ortodosse”, come per esempio quella che nega che l’“identità sessuale non [sia] una scelta dell’individuo” e ovvietà del tipo: “ogni cellula del corpo è maschile o femminile”. Tuttavia, queste frasi sono minate da altre affermazioni parallele, come per esempio (abbrevio): “L’approccio all’ideologia del gender [è] il cammino del dialogo”. E perché? Nessuna risposta, poiché ci troviamo nel territorio dell’ideologia. Su che cosa ci sarebbe da dialogare? L’esperienza che abbiamo avuto coi comunisti ci fa conoscere bene i risultati del dialogo. I nemici del cristianesimo dialogheranno con te a modo loro, alle loro condizioni. Il risultato non consiste in nient’altro che in un dialogo col diavolo. L’ideologia sessuale aggressiva e neopagana del mondo non possiede alcuna sapienza da condividere. Il compito della Chiesa non è quello di dialogare, bensì quello di insegnare e correggere. Nel campo della sessualità, del matrimonio e della famiglia è in atto un’incessante guerra spirituale”.

Un altro esempio: “Le scienze umane [… presentano] altre opere […] che cercano una comprensione più profonda”. Segue un vago riferimento a opere sulle “differenze sessuali tra uomini e donne in varie culture”. In questo punto, così come in ogni altra parte del documento, si forniscono solo suggerimenti e insinuazioni, senza alcuno straccio di prova. A quale presunta “opera” migliore ci si riferirebbe dunque? Suppongo che gli autori si riferiscano agli scritti un tempo popolari di Ruth Benedict e Margaret Mead, due femministe lesbiche che hanno cercato di dimostrare la relatività dei ruoli e delle funzioni sessuali nelle società extra-occidentali. Ma da tempo si è dimostrato che le loro tesi erano basate su prove false e in parte persino fraudolente.

La relativizzazione del punto di vista biblico poco popolare sulle relazioni tra l’uomo e la donna e sui ruoli “sociali” – apparentemente in supporto dell’indignazione femminista (e omosessuale?) – appare anche nella disputa superficiale sull’“ingiusta discriminazione”, che sarebbe “una triste pagina della storia” anche “all’interno della Chiesa”. La Chiesa avrebbe violato “la pari dignità degli uomini e delle donne” a causa di “una mentalità maschilista che si faceva scudo di motivi religiosi”. Se questa non è un’allusione all’insegnamento cattolico sull’uomo come capo, sulla donna come cuore della famiglia e sul dovere della donna di obbedire al marito, etc., a che cos’altro si può star alludendo in questo punto? Oppure, osservando quest’ultimo da una prospettiva differente, chi potrebbe mai credere che gli autori di questo testo siano ancora capaci di trasmettere gli immutabili e divini insegnamenti degli apostoli, di Sant’Agostino e dei papi Leone XIII e Pio XI? È probabile che gli autori, accecati dallo spirito dei nostri tempi (Zeitgeist), non siano più nemmeno in grado di capiri, né sembrano conoscere e comprendere le corrette intuizioni antropologiche e psicologiche di Santa Edith Stein, secondo le quali “la donna è per natura madre e compagna dell’uomo”. Poiché qualsiasi cattolico che conosca e comprenda questa verità avrebbe fatto di essa la pietra angolare di un discorso sull’uguaglianza del valore dell’uomo e della donna.

Anche le parole sospette degli autori sulla famiglia naturale sono inquietanti: “Definirla [la famiglia] con concetti ideologici che sono vincolanti in un unico momento storico e poi declinano […] significa tradirne il vero significato”. I summenzionati insegnamenti apostolici appartengono forse alla categoria di “ideologie” storiche temporanee sull’uomo e sulla donna? Se non vi appartengono, perché non li si menziona affatto? E quali sarebbero i falsi concetti ideologici attribuiti alla famiglia e che non le sarebbero inerenti? Per esempio, si sta affermando – alla luce delle attuali intuizioni illuminate – che il concetto tradizionale della famiglia cristiana sia stato mortificato da pregiudizi culturali? Insomma, si dia una definizione chiara e non ambigua della famiglia naturale e voluta da Dio e si respingano senza ambiguità le definizioni politiche presentate, tra gli altri, dai cristiani progressisti.

Il documento cita frequentemente Giovanni Paolo II. Cosa ne pensa dell’uso che viene fatto dei suoi scritti?
Sinceramente Papa Giovanni Paolo II viene citato in modo ipocrita. Si abusa del suo prestigio per creare un’aura di ortodossia, caratteristica che lo scritto nel suo insieme non ha il diritto di rivendicare. Gli autori hanno avuto persino il coraggio maligno di menzionare Don Bosco, i cui insegnamenti e sforzi erano diametralmente opposti ai loro ed erano pertanto veramente esemplari.

Il documento pretende che l’educazione sessuale dovrebbe essere sempre impartita nelle scuole? La posizione che il documento assume a questo riguardo è coerente con l’insegnamento costante della Chiesa?
I diritti dei genitori sull’educazione dei figli sono professati solo a parole, ma nel complesso, ed essenzialmente, l’organizzazione burocratico-socialista dell’educazione alla “sessualità e all’affettività” dei bambini e dei giovani che questi utopisti sognano provocherà senz’ombra di dubbio l’estinzione dei diritti dei genitori. I “professionisti” dell’educazione che sono consigliati all’interno e al di fuori delle scuole, con la loro “educazione permanente” proveniente dalle “università”, etc., con i loro intimi legami con le organizzazioni secolari (“locali, nazionali e internazionali”!), con i loro nuovi “programmi, materiali d’istruzione e libri di riferimento”, e pagati da chi altri se non dallo Stato, garantiranno un’educazione sessuale politicamente corretta che propone un’idealistica “alleanza educativa tra la famiglia, la scuola e la società”: che vadano in Olanda, in Germania o in Gran Bretagna a osservare come funziona bene... Non viene mai sollevata alcuna obiezione; nessuna scuola, nessun gruppo di genitori cattolici – esistono semmai casi isolati di eccezioni rappresentate da singoli insegnanti cattolici e da pochi, eccezionali genitori cattolici – rifiuta di collaborare con questi allegri “programmi” che violano l’innocenza dei loro alunni e dei loro figli. È proprio vero, come sottolinea questo documento del Vaticano, che “la famiglia non è lasciata da sola nell’affrontare le sfide dell’educazione dei giovani”... E l’“autorizzazione” dei genitori sarebbe un principio sano, ma “fino a un certo punto”.

Ha alcuni commenti finali?
La conclusione del documento, pur continuando ad evitare di utilizzare un linguaggio onesto, diretto e privo di ambiguità, aiuta a carpire il suo significato reale e i suoi veri propositi. Si considerino queste altisonanti dichiarazioni: “I (formatori) hanno la missione di insegnar loro [ai giovani] la sensibilità alle diverse espressioni dell’amore, alla cura reciproca, al rispetto amoroso (sic) e a una comunicazione profondamente pregna di significato”. “Educare i giovani ad essere aperti e interessati alla realtà che li circonda, capaci di prendersi cura e di provare tenerezza”. Non è altro che lo stesso identico slogan del Movimento di Riforma Sessuale pagano ripetuto ormai da un secolo. Ogni tipo di rapporto sessuale o “amoroso” è incluso in questo ideale, anche quelli tra persone non sposate e tra omosessuali. Il testo del Vaticano non tratta nemmeno di striscio temi come il peccato sessuale, la lotta per preservare la castità, la masturbazione, l’infedeltà all’interno del matrimonio, la convivenza extra-matrimoniale, la castità all’interno del matrimonio; non pronuncia nemmeno una parola di sana istruzione ai genitori che si sforzano di educare i loro figli alle virtù necessarie per una vita cristiana vincendo le pressioni dell’ambiente, della scuola e persino delle chiese neopagani. Nessuna menzione della contraccezione, della sterilizzazione e dell’aborto.

Infine, lo stile del documento è atroce: è permeato da un linguaggio pomposo e sentimentalista, da un’untuosa ipocrisia. Il livello intellettuale è al di sotto della media. Nessun concetto che vi è esposto viene definito, nessuna affermazione viene provata o perlomeno supportata da argomenti di qualsiasi tipo; i riferimenti e le osservazioni che si richiamano all’antropologia e alla psicologia (“le scienze umane”) sono fuori posto o semplicemente privi di senso, eppure vengono presentati come “sapienza superiore”.

Una congregazione vaticana che osa emanare un documento del genere dovrebbe decisamente prendere in considerazione l’idea di chiudere i battenti.
[Traduzione per Chiesa e post-concilio di Antonio Marcantonio]

13 commenti:

fabrizio giudici ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
fabrizio giudici ha detto...

Appena si è sparsa la notizia della pubblicazione, un certo numero di militanti pro-life ha manifestato il proprio entusiasmo (*). Forse è meglio che se la rileggano bene, alla luce di queste analisi non superficiali. Il "dialogo" con gli LGBT è esattamente il motivo per cui certe diocesi - che sostengono le "veglie di preghiera LGBT" - stanno giustificando la propria opposizione alle preghiere di riparazione: sdoganare la perversione in ambito cattolico.

(*) La loro reazione mi è sembrata quella di chi viene tenuto con la testa sott'acqua per lungo tempo e poi, nel momento in cui la presa si allenta, si riempie i polmoni di aria, senza rendersi conto se è pulita o no (perché non può).

Anonimo ha detto...

Trauma infantile alla base dell'omosessualità.
https://www.youtube.com/watch?v=qB_XK97cjms&fbclid=IwAR0RyNTBWz3rl8fpU0hXq996kH9mvLcwa_5Av9Jc0R7YO-LRnpwHIMJZeJ4
ed ecco i seminari descritti da chi li ha frequentati, per cui si capisce oggi la cultura scarsa e falsa delle curie e dei preti del concilio, con responsabilità precise di papi dei decenni passati, non solo del duetto attuale
https://www.aldomariavalli.it/2019/06/17/ecco-come-io-giovane-prete-non-sono-stato-formato/?fbclid=IwAR1Y0JKOtG6IqiP0iWeHYmHp217grX9VLW423hqdA4DOHBJ0BCz4GnZ8qd4
Quindi l'articolo denuncia a chiare lettere quello che è avvenuto: una sostituzione etnica in vaticano e nei seminari che sfornano gerarchia pagana, sotto i nostri occhi come dopo la Chiesa di Adamo (figlio di Dio scrive la genealogia evangelica) si sia arrivati ai paganesimi dei Caini e dei Cam. Tra l'altro il Camilleri pare non potrà fare l'apoteosi di Caino, "autodifesa di Caino".

Anonimo ha detto...

San Nilo.

”Dopo l’anno 1900, verso la metà del 20° secolo, la gente di quel tempo diventerà irriconoscibile. Quando il tempo per l’avvento dell’Anticristo si avvicinerà, la mente della gente crescerà obnubilata delle passioni carnali, e il disonore e l’anarchia cresceranno più forti. Allora il mondo diventerà irriconoscibile. L’aspetto della gente cambierà, e diventerà impossibile distinguere gli uomini dalle donne, a causa della loro spudoratezza nel vestire e nell’acconciarsi. Questa gente sarà crudele e sarà selvaggia come gli animali a causa delle tentazioni dell’Anticristo. Non vi sarà più nessun rispetto per genitori ed anziani, l’amore scomparirà, e i pastori cristiani, i vescovi, e i preti diverranno uomini vani, completamente fallaci nel distinguere la concezione del bene e del male. In quei tempi i costumi, la morale e le tradizioni dei cristiani e della Chiesa cambieranno. La gente abbandonerà la modestia, e ogni dissipazione regnerà. La falsità e l’avidità raggiungeranno grandi proporzioni e vi saranno sventure per quelli che accumulano tesori (aumento dei furti e della criminalità). Concupiscenza, lussuria, adulterio, omosessualità, calunnie, omicidi e loschi traffici domineranno nella società. In quel tempo futuro, a causa del potere di tali grandi crimini e licenziosità, la gente sarà privata della grazia del Spirito Santo, che essi hanno ricevuto col Santo Battesimo, e vivranno nel rimorso. Le Chiese di Dio saranno private del timor di Dio e dei pii pastori, e sventure vi saranno per i cristiani rimasti nel mondo di quel tempo..
l'Anticristo conferirà pure saggezza depravata a uomini infelici cosicché scopriranno il modo di fare una conversazione con altri uomini da un capo all’altro della terra.(non parla del telefono o del cellulare o skype etc,ma dell'OLOGRAMMA,la nuova tecnologia che sta arrivando e che sarà diffusa dalla bestia).
In quei tempi gli uomini voleranno nell’aria come gli uccelli e discenderanno nel fondo del mare come i pesci.
Allora il buon Dio vedrà la caduta della razza umana ed accorcerà i giorni per merito di quei pochi che si sono salvati, perché il nemico di Dio vuole condurre perfino gli eletti nella tentazione, se ciò gli sarà possibile. Allora la spada del castigo improvvisamente apparirà”.

Anonimo ha detto...

Dio ci ha dotati di una qual certa affinità nei Suoi confronti, ossia di un nostalgico desiderio di Lui che ci rende scontenti dei furtivi allettamenti della carne, della ricchezza, del potere, finché non obbediamo al nostro innato bisogno di Lui e non ci rifugiamo tra le Sue amorevoli braccia. Ragione e libero arbitrio sono le nostre facoltà: onde il nostro ritorno a Dio è frutto di libera scelta…

Il Divino invasore non può restar fuori dalla nostra vita, dato che il Suo amore determina ogni gioia e ogni dolore. Ma, pur impotenti come siamo a vietarGli l’accesso alle nostre anime, abbiamo la possibilità di impedire che Egli vi resti. Dio, che desidera dimorare in noi, può sempre essere espulso…

Dobbiamo preparare l’anima a dare il benvenuto a Dio prima di poter constatare la Sua presenza. L’uomo che ama i beni terreni non riconoscerà Dio se non quando si accorgerà di desiderare la Bontà più di qualsiasi bene del Creato; colui che è stanco della vita non riconoscerà il Divino Risanatore fin quando non desidererà ardentemente di essere guarito.

San Tommaso d’Aquino ci dice che l’opera iniziale di Dio sulle nostre anime può diventare la nostra cooperazione, purché noi lo vogliamo. Per dirla con San Bernardo: “L’opera Divina e la responsabilità umana procedono tenendosi per mano”…

Non possiamo evitare Dio: possiamo tutt’al più accoglierLo con odio invece che con amore. Perché non possiamo tenerLo lontano dalle nostre vite. L’ateo deve nominare Dio ogni volta che cerca di spiegare la sua incredulità. Il persecutore della fede deve pronunciare il nome del Divino Figliuolo ogni volta che vuol dar ragione del suo odio. Tra i negatori di Dio, i meno scalmanati Lo confessano in ogni desiderio insoddisfatto, in ogni aspirazione all’amore, in ogni delusione amorosa. Il povero che desidera avere di più, lo studioso che desidera sapere di più, il libertino che desidera godere di più agitano confusamente le braccia verso di Lui sempre che aspirano alla pienezza infinita dei loro obbiettivi.
Non c’è anima alla cui porta Dio non abbia bussato migliaia di volte..

La Sua Voce può anche identificarsi nella nausea che segue il peccato, nel disprezzo di noi stessi, nello scontento della vita, nella delusione e nella sofferenza..

Se in simili circostanze, piuttosto che lamentarsi, recriminare e ribellarsi, l’anima aprisse la sua porta alla Grazia di Dio, troverebbe la pace e la felicità che preludono al Paradiso. La vera tragedia non sta nella sofferenza dell’anima, ma nel fatto che l’anima ignora la vicinanza della felicità. Colui che respinge Dio può essere paragonato al cercatore d’oro che non trova il filone che il suo successore scoprirà. Ma non già di Dio è la colpa, bensì nostra. Se respingiamo la Grazia di Dio dalle nostre anime, è perché non vogliamo staccarci dal nostro egotismo per affrontare quelle esigenze morali che l’unione con Dio può richiedere..

Ma Dio ci ritiene degni di amore perfino nella nostra ribellione contro di Lui. Egli ci ama non perché siamo in noi stessi meritevoli di essere amati, ma perché in noi ha riposto il Suo Amore. Non attende nemmeno che siamo noi ad amare: è il Suo Amore che ci perfeziona. LasciarLo operare in questo senso, senza opporre resistenza, senza temere la resa incondizionata del nostro egotismo, è l’unico mezzo per conseguire quella pace che il mondo non può né dare né togliere.

(Venerabile Fulton J. Sheen, da “La felicità del cuore”)
https://gloria.tv/photo/uwrwx4vUvS142HHUuYTA9cs7L

Anonimo ha detto...

Sinodo Amazzonia. Fra fregnacce ed eresie
http://campariedemaistre.blogspot.com/2019/06/sinodo-amazzonia-fra-fregnacce-ed-eresie.html
L'indigenismo diventa quasi una mitologia, quella del buon selvaggio, che mostra però una realtà inesistente. Basta osservarli, i popoli indigeni, per capire che la realtà è un po' diversa. Il documento però afferma: "I rituali e le cerimonie indigene sono essenziali per la salute integrale perché integrano i diversi cicli della vita umana e della natura. Creano armonia ed equilibrio tra gli esseri umani e il cosmo. Proteggono la vita dai mali che possono essere causati sia dagli esseri umani che da altri esseri viventi. Aiutano a curare le malattie che danneggiano l’ambiente, la vita umana e altri esseri viventi". E dunque questi riti andrebbero integrati nel cattolicesimo: "Si chiede, ad esempio, di prendere in considerazione i miti, le tradizioni, i simboli, i saperi, i riti e le celebrazioni originarie che includono le dimensioni trascendenti, comunitarie ed ecologiche". Purtroppo questa non è semplice paccottiglia di stampo new age, ma un manifesto vero e proprio.

Anonimo ha detto...

OT

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/vescovo-pro-salvini-sui-migranti-pi-ne-partono-pi-ne-muoiono-1712880.html?mobile_detect=false

Anonimo ha detto...


Quest'idea della inculturazione del rito, per adattarlo alle mutate esigenze e al progresso dei popoli, soprattutto in terra di missione, non l'ha predicata per la prima volta il Concilio Vaticano II, nella Costituzione 'Sacrosanctum Concilium' sulla sacra Liturgia,
agli articoli: 37-40 (sezione intitolata, in volgare: "Norme per un adattamento all'indole e alle tradizioni dei vari popoli") + art. 22 par. 2 che stabilisce la competenza liturgica delle Conferenze episcopali territoriali, sotto il controllo (teorico) della S. Sede?
Non bisognerebbe partire da lì, ridiscutere quegli articoli? Altrimenti si continua a lamentarsi degli effetti senza voler mai risalire alle cause.

irina ha detto...

Con grande serietà bisogna, oltre che ricercare le cause prossime e remote, cominciare a considerare se molti non abbiano la mente oscurata.

Anonimo ha detto...

L'Instrumentum Laboris per il Sinodo sull'Amazzonia, presentato lunedì, è un testo gnostico che contraddice la fede cattolica. Si può solo sperare che i Padri sinodali lo ricusino e ne stilino uno nuovo. Oltre a contenere analisi molto discutibili sull'Amazzonia, le cui popolazioni non avrebbero neanche bisogno della liberazione portata da Cristo, c'è l'idea che la salvezza derivi da una prassi e l'esaltazione di un primitivismo ecologistico della vita nel "tutto" della Madre Terra. Un testo del tutto inaccettabile.
Stefano Fontana

Gas ha detto...

Genitori che vivete questo dolore con i vostri figli: aiutateli a camminare nelle vie del Signore; unico modo per raggiungere il paradiso!

Anonimo ha detto...

Sono vecchie, collaudatissime, orribili trappole diaboliche passate prima dal chirurgo plastico-estetico per mostrarsi giovani, affascinanti, trasognate idealiste del mondo avvenire.

Anonimo ha detto...

I dati Istat confermano un fenomeno allarmante: quello della «recessione demografica», termine che eravamo soliti sentire con riferimento all’ambito economico. È un’Italia che si sta spopolando. Eppure il 95% degli italiani considera la famiglia un progetto valido. Il rilancio può avvenire solo culturalmente.
http://www.lanuovabq.it/it/recessione-demografica-peggio-che-la-grande-guerra

Anvedi che scoperta : Guarda un po’ che sorpresa !
E' una vita che dicono la famiglia , la famiglia , e hanno fatto il possibile e l'impossibile per disgregare la famiglia