Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 24 settembre 2019

Rammentando il 5 ottobre. “La povertà vera di oggi, è quella di un mondo senza Dio! Parlateci di Lui, pastori, ci renderete davvero ricchi”

Ricordiamo la preghiera del 5 ottobre prossimo.

Ѐ stato papa Francesco di ritorno dal suo viaggio in Africa a dichiarare che le critiche possono essere benvenute, se sono fatte per amore della Chiesa. Ha detto tra l’altro: “Le critiche aiutano e quando uno riceve una critica, subito deve fare autocritica. Io sempre delle critiche vedo i vantaggi. Delle volte ti arrabbi, ma i vantaggi ci sono”.
Nella medesima occasione ha raccontato un interessante aneddoto: “è stato il popolo di Dio a salvare dagli scismi. Gli scismatici sempre hanno una cosa in comune: si staccano dal popolo, dalla fede del popolo di Dio. E quando nel Concilio di Efeso c’era la discussione sulla maternità divina di Maria, il popolo – questo è storico – era all’entrata della cattedrale quando i vescovi entravano per fare il concilio. Erano lì con dei bastoni. Li facevano vedere ai vescovi e gridavano “Madre di Dio! Madre di Dio!”, come per dire: se non fate questo vi aspettano… Il popolo di Dio sempre aggiusta e aiuta”.

Ecco le tante persone semplici, del popolo di Dio, che si stanno organizzando per una preghiera pubblica, il 5 ottobre, alle ore 14.30, in largo Giovanni XXIII a Roma (vedi qui e a lato la mappa: cliccare sull'immagine per ingrandire), hanno proprio questo spirito di critica costruttiva: rendere pubblico, senza bastoni, ma con un “semplice rosario”, il loro scoramento, la loro confusione, la loro paura… La barca di Pietro barcolla, “sembra quasi affondata”, come ha dichiarato recentemente Benedetto XVI  [vedi], e il fatto che si parli spesso, anche pubblicamente, di scisma, lo dimostra.

Alla gente comune lo scisma fa paura, perché è sinonimo di lacerazione, di divisione, di confusione. All’epoca di Lutero l’Europa si divise religiosamente, e da qui sorsero tanti mali, guerre comprese. Da una parte il monaco eretico, violento, quasi selvaggio, precursore del nazionalismo germanico, ma dall’altra la corruzione di tanti uomini di Chiesa, soprattutto della gerarchia, papi compresi. Fu un papa avverso a Lutero, alle sue eresie e al suo “libertinaggio”, papa Adriano VI, a riconoscere che “in questa santa sede alcuni anni fa accaddero cose abominevoli, abusi nel campo spirituale, eccessi nel comandare e alterazione e perversione di tutto… Tutti noi, vale a dire prelati ed ecclesiastici, ci siamo allontanati dal retto cammino”, generendo così grande corruzione “a tutti gli inferiori” (Federico Rossi di Marignano, Martin Lutero e Caterina von Bora, Ancora, Milano, 2013, p. 229).

Non era la prima volta che succedeva. Anche in un passato più lontano, all’epoca dell’eresia ariana, la gerarchia aveva tradito Cristo, ad eccezione di un vescovo, Atanasio, e dei fedeli laici. A quel tempo, scriveva il cardinale beato J. Henry Newman,
“la tradizione divina, affidata alla Chiesa infallibile, fu proclamata e mantenuta molto più dai fedeli che dall’episcopato”, “molto più dalla Ecclesia docta che dalla Ecclesia docens”, al punto che “la totalità dell’episcopato come corpo non è stata fedele al suo ministero, mentre il laicato nel complesso è rimasto fedele alla sua grazia battesimale” (Citato in AAVV, “Chiesa cattolica dove vai?” (Fede & Cultura, Verona, 2018). [Alcune relazioni, che riguardano il Convegno Chiesa cattolica dove vai? - Roma, 7 aprile 2018 potete consultarli dalla colonna destra del blog] 
Anche oggi sembra a molte persone del popolo che stia accadendo qualcosa di “cattivo”. Per fare un solo esempio vi sono cardinali potenti, come Theodore Edgar McCarrick, colpevoli di abusi sessuali, altri, come Donald Wuerl, costretti ad abbandonare la loro diocesi perché travolti dagli scandali… eppure i loro “amici” e collaboratori (Blase Joseph Cupich, Joseph William Tobin, Kevin Joseph Farrell) sono stati nominati cardinali e ne approfittano per gettare confusione, per modificare la dottrina cattolica sulla sessualità. Un altro esempio? Si distrugge sistematicamente il Pontificio Istituto teologico Giovanni Paolo II per le scienze del matrimonio e della famiglia, e nessuno risponde alle legittime richieste di spiegazione che vengono da centinaia di docenti universitari cattolici nel mondo.

Ѐ allora chiaro che è giunto il momento che il popolo di Dio faccia come ai tempi di Ario e Atanasio, come quei fedeli laici che gridavano “Madre di Dio! Madre di Dio!” a pastori che avevano smarrito la via. Con la nostra preghiera, il 5 ottobre, diremo soprattutto una cosa:
“la povertà vera di oggi, è quella di un mondo senza Dio! Parlateci di Lui, pastori, ci renderete davvero ricchi. E lasciate la sociologia, la politica, l’economia, a chi se ne deve occupare. A chi se ne intende di più. Ѐ di Dio che il mondo ha bisogno. Con Lui si può fare tutto, senza di Lui, nulla. Parafrasando Nanni Moretti: dite qualcosa di cattolico: parlateci di Dio, della Madonna, dei santi…!
(Francesco Agnoli)

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Indubbiamente, tramite quell’impero così vasto e di lunga durata, così famoso e pieno di gloria per la virtù di uomini tanto grandi, fu loro data la ricompensa che cercavano e a noi sono stati offerti insegnamenti tanto esemplari e insostituibili, che dobbiamo provare vergogna se per la gloriosissima città di Dio non abbiamo raggiunto quelle virtù che essi in modo pressoché analogo hanno raggiunto per la gloria della città terrena.

- Sant’Agostino, De civitate Dei, XV,18,3

La Chiesa ecologica ha detto...

La carica ideologica di certi preti arriva fino a toccare la Messa che diventa un servizio come un altro, da spostare se ci sono bisogni più impellenti. A Calci, in diocesi di Pisa, domenica prossima verranno soppresse tre Messe. Il motivo? I parrocchiani sono invitati a partecipare all'iniziativa di Legambiente Puliamo il mondo.
Andrea Zambrano

mic ha detto...

da: La Verità, 7/9/2019

Forse perché si colloca a cavallo tra la festa di san Francesco (il giorno prima) e la Madonna del rosario (due giorni dopo), o forse perché il giorno successivo incomincia il Sinodo sull’Amazzonia, fatto sta che il 5 ottobre è una data molto intensa per quei cattolici che, con un eufemismo, possiamo definire “perplessi”, “dubbiosi”.

Del resto dopo sei anni di aggiornamenti e di massiccia discontinuità rispetto ai pontificati precedenti, è un po’ inevitabile che la dialettica interna alla Chiesa cattolica si manifesti non più solo con appelli, “suppliche filiali”, lettere aperte, Dubia ecc., inascoltati, ma anche fisicamente, con una manifestazione pubblica.

Particolarmente significativa è infatti la scelta di alcuni gruppi di preghiera, di sacerdoti religiosi e “semplici” laici cattolici, di pregare pubblicamente, nei pressi di san Pietro, in Largo Giovanni XXIII, a partire dalle 14.30.

“Pregheremo il rosario, per chiedere alla Vergine di salvare la barca di Pietro, già quasi rovesciata”: è questo, su per giù, il tenore dei post che compaiono in rete, in particolare sulla pagina ufficiale facebook, “Preghiamo per la Chiesa”, o nelle mail che chiamano a raccolta il mondo cattolico. Post che riecheggia volutamente una frase di Benedetto XVI, scritta per il funerale del cardinale di Colonia Joachim Meisner, particolarmente angustiato da documenti come Amoris laetitia e non solo.

Sulla pagina facebook ufficiale della manifestazione (Preghiamo per la Chiesa-Let’us pray for the Curch-Oremos pro la Iglesia) poi, si possono leggere frasi dei cardinali Giacomo Biffi e Carlo Caffarra, ammonimenti di Giovanni Paolo I (Albino Luciani), ad esempio sui rischi di un certo terzomondismo catto-comunista (“è bene avere scelto la causa dei poveri, degli emarginati, del Terzo Mondo. Attenti però, con la scusa dei poveri lontani, a non trascurare i poveri vicini...”) e dichiarazioni di Benedetto XVI, sulle sofferenze che provengono alla Chiesa non dai suoi avversari esterni, ma da quelli interni (oggi “la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa”).

Anonimo ha detto...

La notizia riferitami da alcuni amici che il 5 ottobre ci sarà a Roma (ore 14:30, in largo Giovanni XXIII) un’iniziativa pubblica di preghiera per la Chiesa mi ha molto rallegrato. In un modo o nell’altro, non potendo fisicamente, sarò spiritualmente con loro per qualcosa che ritengo importante: mostrare, con grande parresìa, che ci sono uomini e donne che tengono ancora molto alla salvezza e alle cose sante, preoccupati che queste vengano loro tolte. Poiché hanno esaurito tutti i tentativi di trovare orecchie umane disposte ad ascoltarli, hanno deciso di ottenere udienza direttamente dal Fondatore, Capo e Padrone, certi (anche se non c’era il registratore) di una garanzia data: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20).

Nella comune preghiera per la salvezza della Chiesa e delle anime sono certo che saranno convogliate molte preghiere particolari. La mia sarà rivolta a preservare la Chiesa da un’antica minaccia, mai sopita e oggi rinvigorita come non mai, quasi apparentemente trionfante : la gnosi. È la lusinga di poter giungere a una conoscenza che rimuove la natura del creato e fa della creatura il creante; un creante più lungimirante e più misericordioso del Creatore della Genesi divina, che sta cercando di sostituire con una genesi gnostica. Questa genesi gnostica vorrebbe ribaltare completamente la volontà del Creatore e modificare tutte le leggi naturali della Creazione. Queste leggi stabilite dal Creatore sembrano oggi venir considerate da molti nella Chiesa troppo rigide e poco misericordiose. Ecco così che alcuni, che hanno iniziato a praticare il loro superamento, si sono ora impegnati per accantonarle ufficialmente e, a meno di un intervento dal Cielo, parrebbe proprio che i loro sforzi siano destinati ad avere successo. L’ utilizzo strumentale del problema ambientale, non affrontato adeguatamente nella necessaria ricerca scientifica delle cause, ma solo negli effetti, sembra voler deporre l’uomo dal piedistallo su cui Dio lo ha posto, per degradarlo a minaccia della “casa comune” , quasi facendolo sentire “cancro della natura”. Il rischio di questa gnosi umanitaria è l’approdo a una nuova formula di fede: “Credo l’uomo, creatore del cielo e della terra, anche se credo che non sappia custodirla, perciò occorre imporre nuovi comandamenti …”. Ma questo è il capolavoro del grande “pensionato “, quel signore che dopo essere caduto dalle stelle del cielo alle stalle degli inferi ha oggi così tanti e solerti collaboratori da non sapere più cosa fare nel cantiere infernale da cui, annoiato, si assenta sempre più spesso. È così che ormai c’è chi, pur lavorando con grande zelo in quell’opificio, lo considera niente più che un simbolo.

Ecco, il 5 ottobre io farò una preghiera ecologista, pregherò perché nella Chiesa venga spento l’incendio che sta distruggendo il polmone che dà respiro al mondo: la fede. E naturalmente pregherò perché il riscaldamento globale, grazie alla ripresa della fede, si riduca conseguentemente . E sono certo che ciò avverrà poiché il riscaldamento globale davvero pericoloso è dovuto al numero elevato, e in crescita esponenziale, di tante povere creature che finiscono a bruciare nell’inferno, elevando così le temperature terrestri, grazie al fatto che non si insegna più la dottrina, ma altro.

Ettore Gotti Tedeschi

Anonimo ha detto...

A riprova ulteriore che il sinodo amazzonico prepara grandi cambiamenti in tutta la Chiesa c'è questa intervista a Enzo Bianchi che penso sia ben informato. Mi ha colpito molto quello che ha detto sulla liturgia perché suo malgrado riconosce implicitamente che il NO è disastroso. Dall'altro sembra auspicare grandi mutamenti liturgici suppongo nella direzione di una ulteriore protestantizzazione della Santa Messa intercomunione e orrori vari. Riporto quanto ha detto.

Anche nell’Instrumentum laboris si parla più volte di una “Chiesa profetica”. In che modo il Sinodo sull’Amazzonia potrà aiutarla ad assumere questo profilo?
Nella misura in cui saranno delineati, per esempio, la comunità cristiana, i ministeri, la diaconia al suo interno. Ma anche nella misura in cui saranno aperte strade di liturgia con modi di celebrare più adeguati alla cultura, al popolo. Questo è qualcosa che riguarda tutti. Anche noi in Italia dobbiamo chiederci cosa significhi celebrare la liturgia nel 2019. Avremo certamente delle revisioni da fare, dare una dinamica, un nuovo modo che possa incontrare gli uomini d’oggi.

https://agensir.it/chiesa/2019/09/20/sinodo-sullamazzonia-enzo-bianchi-il-papa-indica-un-orizzonte-profetico/

San Lino, papa e martire ha detto...

INTROITUS
Joannes 21:15-17.- Si díligis me, Simon Petre, pasce agnos meos, pasce oves meas. ~~ Ps 29:2.- Exaltábo te, Dómine, quóniam suscepísti me, nec delectásti inimícos meos super me. ~~ Glória ~~ Si díligis me, Simon Petre, pasce agnos meos, pasce oves meas.

Joannes 21:15-17.- Se mi ami, Simon Pietro, pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore. ~~ Ps 29:2.- Ti voglio esaltare, Signore, perché mi hai salvato, né hai fatto che gioisca colui che mi ha in odio. ~~ Gloria ~~ Se mi ami, Simon Pietro, pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.
https://sardiniatridentina.blogspot.com/2019/09/san-lino-papa-e-martire.html

Anonimo ha detto...

Parole durissime del Cardinal Sarah sul sinodo.Consiglio la lettura di tutto l'articolo perché veramente risolleva il morale.

Sarah: Sinodo per l'Amazzonia "manipolazione indegna", "inganno disonesto", "insulto a Dio"


Interrogato sulla liturgia, Sarah ha detto che l'abbiamo resa una "celebrazione umana, piatta e autoreferenziale, un'assemblea amichevole che si dà troppa importanza". Ancora: "Saccheggiando la nostra liturgia abbiamo disincantato il mondo riducendo le anime a una piatta tristezza.”

Il cardinale testimonia che i giovani hanno una "preferenza assoluta" per la Vecchia Messa in latino e crede che dobbiamo conoscere la Vecchia Messa in latino per celebrare il modo giusto anche il Novus Ordo.

https://gloria.tv/article/vNpiP3adQeYf1fd7WCUmySx8T

Anonimo ha detto...

"Un mondo senza Dio... parlateci di Lui, o pastori!". Non vi sovviene il dubbio che nessuno può dare ciò che non ha? I primi ad essere senza Dio, dunque senza la possibilità di poterne parlare, sono proprio molti chierici! Ricordo di uno, poveretto, tutto dedito alle sue passioni innominabili e perennemente annoiato quando sentiva parlare di Dio, Chiesa, dottrina, ecc. Gente così non può parlare di Dio perché sono dei mestieranti la cui vita è lontana dal vangelo e, quel che è peggio, non sentono pentimento alcuno.

Anonimo ha detto...

San Paolo scrive le lettere ai Corinti durante la sua permanenza a Efeso, a vent’anni dalla Pasqua di crocifissione, morte e resurrezione di Gesù.

Nel modo di esprimersi di San Paolo (cap. 11 della I Corinti) c’è già tutto il peso di una tradizione solida. Scrive infatti: “ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo:
«Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna”.

Significativamente San Paolo spiega che “OGNI VOLTA infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate LA MORTE del Signore FINCHE’ EGLI VENGA.

Fino a quando il Signore tornerà, la Santa Messa annuncia la morte del Signore, ovvero il suo sacrificio prefigurato dalle parole utilizzate durante l’ultima cena. Diffidare dalle imitazioni, che alle finalità propiziatorie/espiatorie/riparatrici proprie di una sempre indegna offerta di sé in comunione di sacrificio, sostituiscono pretese di comunella senza farsi troppi problemi su come ci si accosta alla tavolata e Chi viene servito...

Anonimo ha detto...

Nelle visioni della beata Caterina Emmerick si parla anche di un panificio inferiore "credevano di ricevere Dio ma mangiavano solo pane, Dio veniva in un modo particolare alle anime sincere"..... Si faccia attenzione a parlare di Dio Trinità, di Gesù Dio,( e magari di Maria Concepita senza peccato originale, di san Giuseppe vergine , hanno un grande potere di questi tempi contro i costruttori edili)per non finire dal Signore dell'universo all'architetto. Sempre gnosi è quella dell'architetto anche se parla di un dio che accetta tutte le idee o religioni.

Anonimo ha detto...

«Il Signore ci ha detto di andare in tutto il mondo per battezzare le genti, questo è molto chiaro, questo è il nostro compito». «Se un missionario ha solo l'intenzione di apprezzare le culture indigene, non solo non evangelizza ma rischia anche di perdere la fede». «Il documento di lavoro per il Sinodo sull’Amazzonia è assolutamente inaccettabile, dobbiamo fare tutto il possibile per difendere la fede cattolica nella sua integrità». «È anche disonesto presentare un Sinodo come finalizzato all’evangelizzazione dell’Amazzonia, quando poi il vero obiettivo diventa rivoluzionare tutta la Chiesa»
http://www.lanuovabq.it/it/burke-nostro-compito-e-annunciare-cristo-e-difendere-la-fede

Parole chiare e inequivocabili quelle del Cardinal Leo Burke, Leo di nome e di fatto. Mi pare che oltre a lui anche il Cardinal Sarah e Mons. Schneider stiano difendendo la Fede e le pecorelle del gregge del Signore. Sia lodato Gesù Cristo.

Anonimo ha detto...

"Su oltre 100mila medici presenti in Canada, meno di 30 hanno dato la loro disponibilità ad eseguire eutanasie, questi in pratica sono diventati dei boia che girano tutto il Paese, andando dove è richiesto il loro servizio" (dott. Paul Saba della Coalition of Physicians for Social Justice al convegno internazionale "Eutanasia e suicidio assistito; una sfida globale" tenutosi a Roma nel settembre 2019). "Do not kill me. I oppose euthanasia and assisted suicide" (specie di tesserino che molti canadesi tengono addosso in caso di incidente; c'è chi se lo fa tatuare sul braccio)."

Da approfondire ha detto...

5 donne jihadiste a processo per l'incendio di Notre Dame a Parigi ...
Non volevano dirlo ma ieri la prima udienza. W l' Islam

Contro l'"odio" ad una direzione ha detto...

Anche l'ONU

(ANSA) - ROMA, 24 SET - Il recente aumento di espressioni di odio e razzismo in rete e sui social è allarmante e va fermato.   
Lo sostengono, in una lettera aperta ai Governi e ai patron dei social media, trenta esperti Onu che si dicono ''preoccupati'' del fatto che personalità pubbliche diffondano, per interesse politico, astio contro i migranti o altre minoranze. Gli esperti ricordano come la generalizzazione e la rappresentazione di interi gruppi di persone come inferiori o pericolosi non è nuova nella storia umana e ha condotto a tragedie catastrofiche anche nel recente passato. Oggi, sottolineano ''la propaganda di odio è diventata una corrente presente in tutti i differenti sistemi politici e minaccia i valori democratici, la stabilità sociale e la pace''. Ai Governi chiedono infine di adottare politiche di tolleranza, che garantiscano il diritto all'uguaglianza, alla non discriminazione, alla libertà di espressione, oltre che a vivere al sicuro dalla violenza, promuovendo attenzione alla diversità e al pluralismo.    

Marisa5 ha detto...

PER LA DOTT.SSA SILVANA DE MARI, CONDANNATA SOLO PER AVER DETTO LA VERITÀ MEDICA SUI RISCHI DEI RAPPORTI OMOSESSUALI.
INONDIAMO L'ORDINE DEI MEDICI DI MESSAGGI IN SUO SOSTEGNO:

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.maurizioblondet.it/per-silvana-de-mari-perseguitata/&ved=2ahUKEwiG75bRruvkAhXOZVAKHfvwDvsQFjAAegQIBBAB&usg=AOvVaw2YyPIFnWZs-4lwfPzBME8R