Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 26 febbraio 2020

Mercoledì delle ceneri. Noi siamo nulla, ma Il Signore è con noi fino alla fine dei tempi

Una Chiesa dalla porta spalancata
Rivignano:"Io sono con voi tutti i giorni"
Sbaglierebbe chi immaginasse che le catastrofi storiche sono necessarie perché in una parte del mondo gli uomini sono buoni e in un’altra cattivi. Quando un germe arriva nella corrente sanguigna, non si isola nel braccio destro risparmiando il sinistro, ma colpisce tutto il corpo perché tutta la circolazione ne è infettata. Così è dell’umanità.
Poiché questa è un unico corpo, chiunque vi appartenga è peccatore in un grado più o meno elevato. È il nostro mondo che è cattivo e corrotto, non il loro. Non soltanto i comunisti sono causa dei mali del mondo, perché tutte le idee comuniste hanno avuto origine nel nostro mondo occidentale. Tutti noi abbiamo bisogno di redenzione.
Più un’anima è cristiana, più si sente responsabile dei peccati del suo prossimo; allora – uomo o donna che sia – cerca di assumerli come se fossero suoi, come Cristo, l’Innocente, si assunse i peccati di tutto il mondo. Come la più grande prova di simpatia per chi piange sta nel piangere con lui, così il vero amore per il colpevole si dimostra espiando le sue colpe.
Il fardello della rigenerazione del mondo è posto su colui che conosce Cristo e ascolta la sua voce nella Chiesa, e incorpora il suo corpo e il suo sangue nell’Eucaristia.
Un senso della nostra solidarietà nel male può allora diventare una solidarietà nel bene. Ma non c’è eguaglianza matematica nell’opera di redenzione. Dieci uomini giusti avrebbero potuto salvare Sodoma e Gomorra. Nei calcoli divini, le suore Carmelitane e i monaci Trappisti fanno, per salvare il mondo, molto più di quanto non facciano politici e generali. Lo spirito ostile della civiltà odierna può essere ricondotto sulla via giusta soltanto attraverso le preghiere e il digiuno.
Beato Fulton J. Sheen, La Pace dell'Anima - By Riccardo Zenobi

28 commenti:

Anonimo ha detto...

La parte più significativa del Vangelo di oggi.
"E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto,
perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà»."

tralcio ha detto...

La Quaresima può essere quest'anno l'occasione per uscire davvero dalla poca fede.

Guardiamoci intorno: quanti di quelli che ci sono vicini hanno in mente che oggi inizia la Quaresima? Non è agevole sintonizzarsi su una lunghezza d'onda che ascolti solo tu, se tutt'intorno ognuno spara a tutto volume la sua musica anche nelle tue orecchie.

Eppure sta proprio lì la gran parte della svolta, la possibilità concreta di dare un senso a questi giorni perché non siano diversi solo per il calendario liturgico o per qualche circostanza che ci riguarda solo superficialmente, come un po' di cenere sul capo.

Dobbiamo nutrire un'intenzione e misurarci con un tempo e uno spazio.

Da una parte abbiamo "il solito", con le sue esigenze e i suoi bisogni, da quelli primari e fisiologici, vitali, ad altri più dovuti agli schemi in cui siamo inseriti ed altri ancora fatti delle nostre preferenze sempre a rischio di trasformarsi in piccoli idoli.

Dall'altra parte abbiamo Dio, ovvero Colui che ci ha tratti dal nulla perché lo conoscessimo, lo amassimo e lo servissimo, mentre Egli ci dona grazie su grazie, preparandoci ad un incontro dal cui esito dipenderà non questa, ma la vita eterna, fine primario.

Noi stiamo lì in mezzo esposti al rischio di occuparci di fini differenti dal fine primario. In questo mezzo il principe di questo mondo spadroneggia per farci concentrare su altro. E' un po' come il coronavirus, che ti fa correre a fare scorta di tonno e pelati, azzuffandoti con altri affamati di tonno e pelati, mentre ti dimentichi del pane soprasostanziale, al punto che nemmeno fai la comunione spirituale se ti è tolto.
Distratti e appanicati finiamo il carnevale senza maschere ma con le mascherine...
Restiamo nel vortice, senza essere capaci di essere davvero una Chiesa in uscita.

Serve sicuramente un po' di umiltà per vederci così povera gente, con il mito del superuomo e il terrore del contagio, con la pretesa di fare quel che ci pare e l'adattarci a misure che ci tolgono l'Essenziale ritenuto superfluo, lasciandoci un "essenziale" che è caduco.

Allora animo: ingrediar totus, manebo solus, egrediar alius.
Se ne entreremo davvero con tutto noi stessi ne usciremo cambiati, in meglio.
Avremo scelto di stare e abitare nella direzione della stella polare, dove c'è il Fine.
Non saremo più travolti da interessarci di tutto ciò che ha fine.

Però devo essere disposto a starci solo... Non vedrò le file, non ci sarà ressa. Mi sentirò un pesce fuor d'acqua, forse mi daranno anche del rimbambito. E allora non sarò polemico o scontroso, non vanterò un digiuno, non esibirò gesti... Allora potrò purificarmi, anche grazie a qualche avversità, persino (a chi tocca) il digiuno eucaristico forzato, cogliendone l'occasione per desiderare ancora di più questa comunione e comprendere cosa significa per chi, perseguitato e oppresso, qua e là nel mondo lo vive da anni, nell'indifferenza del mondo che corre e grida diritti, riconoscendoli a balene e baobab.

Anonimo ha detto...

Profezia avverata:

https://iodifendoilcattolicesimo.blogspot.com/2020/01/la-pandemia-dalla-cina-la-madonan-di.html

Anonimo ha detto...

Comunico che la Santa Messa di oggi Mercoledì delle Ceneri in rito antico sarà celebrata a Tolentino nella Chiesa del Sacro Cuore alle ore 20,30 e NON più a Civitanova come era previsto.GRAZIE
Andrea Carradori

Anonimo ha detto...

Quaresima: tempo di spogliazione...
Con la celebrazione del toccante rito dell’imposizione delle ceneri (“Ricordati che sei polvere...”) siamo entrati nel tempo di Quaresima che non è altro che un itinerario di preparazione spirituale alla Pasqua - cuore dell’anno liturgico della Chiesa. Ma come accogliere questo immenso dono che il Signore ci offre ogni anno? Una volta sono rimasto molto colpito da una iscrizione latina posta sulla porta d’ingresso di un antico monastero, che diceva: Intra totus. Mane solus. Exi alius. Entra con tutto te stesso; rimani solo; esci diverso. Intra totus: entra con tutto te stesso… Quanto è importante entrare nella Quaresima così come siamo oggi, senza nascondere nulla, e permettere che il Signore possa toccare, illuminare e trasformare tutto il nostro essere e tutta la nostra vita. Mane solus: rimani solo. In questo tempo, abbiamo bisogno in modo speciale di fare silenzio dentro di noi e di vivere un po’ di deserto, abbiamo bisogno di rimanere soli per ascoltare il Signore, per meditare la sua Parola, per esaminare il nostro cuore e la nostra coscienza. Quanto chiasso c’è spesso attorno a noi e dentro di noi, un chiasso che ci rende sordi alla voce di Dio e dei fratelli! Exi alius: esci diverso, esci trasformato! Davvero la grazia del cammino quaresimale è capace di cambiare la nostra vita. Tu dici: quanti propositi ho fatto finora ed i risultati sono stati sempre così mediocri! Oggi il Signore ti assicura: questa è la volta giusta! Ricomincia, io sono con te! Allora: Intra totus. Mane solus. Exi alius… Ecco una semplice proposta per vivere la Quaresima di quest’anno.

Estrapolato da:
http://www.laici.va/content/laici/it/messaggio-del-presidente/messaggio_marzo.html

Anonimo ha detto...

https://www.lifesitenews.com/news/rabbis-defy-education-authorities-wont-teach-lgbt-lifestyles-in-uk-jewish-schools

La comunità degli ebrei ortodossi del Regno Unito sta mostrando alle altre confessioni religiose come comportarsi nei confronti della imposizione da parte del governo di pratiche educative nelle scuole legate alla cultura ideologica LGBT.

Viator ha detto...

https://www.agi.it/estero/news/2020-02-26/coronavirus-germania-7232168/
Governo tedesco conferma: "L'epidemia di coronavirus è arrivata in Germania"

Da Fb ha detto...

SIATE FOLLI MA NON STUPIDI...

È partita la corsa alla minimizzazione... dopo aver provato a scaricare le responsabilità sui governatori prima, sui medici poi, la premiata ditta Conte-Speranza garantisce che adesso possiamo sentirci più tranquilli. Evidentemente a Bruxelles non si fidano molto, visto che tutti i parlamentari europei italiani sono stati messi in quarantena con tutti i loro staff...

Inutile fare marcia indietro e indicare la nuova via al mainstream. Oggi traffico intenso sulle strade del mainstream dove tutte le maggiori testate erano impegnate a fare inversione a U, manovra difficile e azzardata dopo che Conte ha dichiarato urbi et orbi in Rai (rimbalzando in agenzia in tutto il mondo) che "da un focolaio tutto si è diffuso, c'è stata gestione non proprio corretta a livello ospedaliero, un ospedale non ha seguito il protocollo favorendo il contagio". Si precisa che il protocollo d'emergenza non c'era ancora e che dire adesso 'scherzavo' non serve, anzi è addirittura controproducente.

Ora, che ci basti una conferenza stampa del ministro Speranza (almeno si chiamasse di cognome 'Certezza') per rifarci il trucco è una balla che può attecchire solo nelle menti più 'ingenue' o negli 'idioti'. Specie se chi vive nelle redazioni conosce bene i suoi polli e magari ha notizie o documenti riservati di prima mano ai quali fare riferimento.

Tranquilli non moriremo, o meglio forse da oggi moriranno ancora degli anziani. E troveremo la dottoressa di turno a dire che tanto erano già pronti al trapasso. A parte che questo nessuno può saperlo con esattezza, a me il cinismo di Zygmund Bauman che sacrifica volentieri alla società liquida i vecchi inutili e fuori tempo non piace affatto. Nè sono disposto a diventare un complice di una globalizzazione senza anima. Piuttosto morire combattendo in difesa della mia identità e della mia libertà.
Per il resto, fate come vi pare...
Lucio Rizzica

Anonimo ha detto...

Consiglio la lettura sul blog di Father Z del messaggio di Trump per il mercoledì delle ceneri, e non è neanche cattolico......

fabrizio giudici ha detto...

Scola su Repubblica dice che Dio non castiga. Bel successore di Ratzinger sarebbe stato.

Anonimo ha detto...

https://www.maurizioblondet.it/padre-pio-protesse-litalia/

PADRE PIO PROTESSE L’ITALIA
Maurizio Blondet 24 Febbraio 2020 4 commenti

Chissa'.. ha detto...

Trovo questo cartello e mi ritornano le parole di San Massimiliano Kolbe:

"L'obbedienza, ed essa sola, è quella che ci manifesta con certezza la divina volontà. E' vero che il superiore può errare, ma chi obbedisce non sbaglia. L'unica eccezione si verifica quando il superiore comanda qualcosa che chiaramente, anche in cose minime, va contro la legge divina. In questo caso egli non è più interprete della volontà di Dio."

E mi domando se salvare le anime non sia più una cosa importante, mi chiedo dove sia la Carità.

Mi limito al Sacramento della Confessione, dove sarebbe il pericolo di assembramento di persone? In confessionale no certo, e nemmeno fuori mi pare..... o no?
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10215953224279850&set=a.1098439897597&type=3&theater&ifg=1

Beh, forse presentando un certificato di sana e robusta costituzione ..

tralcio ha detto...

Forse il Card. Scola non si è spiegato bene.
Su Repubblica poi accade a molti alti prelati, quasi con regolarità. Sarà un virus...

Dio mette alla prova e talvolta anche castiga (per il nostro bene), ma non tenta l’uomo.
La vita che conta, agli occhi di Dio che è eterno, è innanzitutto quella eterna.
L'anima sopravvive al corpo ed è immortale.
La salus animarum è perciò il fine sociale di chi se ne cura.
Il Verbo si è fatto carne per spiegarlo meglio, non per fare vita mondana.

A tentare è il demonio, che si serve delle passioni dell’uomo, abbagliandolo di mondo
Dio lo permette e lascia che ci misuriamo con la libertà di non compiere la Sua volontà.

A volte la PROVA non la voglio io, ma comunque la devo affrontare.
Prove classiche sono:
un lavoro - un esame
una malattia - un lutto - un imprevisto
il maltempo - ristrettezze varie
una guerra - un esilio - un fallimento
un dono ricevuto - un dovere - una sfida

Abbiamo sempre due possibilità quando scatta la prova, di qualunque natura sia.

RISPETTARE I COMANDAMENTI (tutti e dieci)
oppure
NON RISPETTARE I COMANDAMENTI (almeno uno dei dieci)

La TENTAZIONE consiste nel considerare queste possibilità per "sfangarla":
imbrogliare, tradire la parola o la fiducia, adirarsi, perdere la pazienza, maledire, calunniare, rubare, frodare, usare mezzi illeciti, corrompere, impigrire, minacciare, cercare scorciatoie, mollare, vantarsi, disperare, attribuirsi meriti inesistenti, esibire, insuperbire, accanirsi, fingere, mentire, prevaricare, costringere, ricattare, impossessarsi, idolatrare...

Se così faccio e l'ho deciso io, liberamente questo è il peccato mortale.
Resto vivo e vegeto, nel corpo, ma lo spirito è già morto alla Grazia!
E' un guaio, anche se Scalfari ha stabilito che tutto questo è finalmente stato abolito.
Nel peccato c'è una colpa e anche se essa viene rimessa dalla misericordia di Dio, sempre disposto a perdonare chi si pente sinceramente, ciò non cancella il fatto di comportare anche una pena, in questa o nell'altra vita.

Il sabato è per l’uomo e non l’uomo per il sabato.
I comandamenti sono la nostra difesa e non un peso: sono per VIVERE IN GRAZIA DI DIO!
Dio ha preso carne umana per dare pieno compimento alla Sua legge e non per abolirla.

Anonimo ha detto...


Ma rispetto a Scola, Ratzinger ha forse detto che Dio (anche) castiga?
E dove, quando?
Ci hanno forse ricordato i pontefici postconciliari che la vita s t e s s a
è la prova, a prescindere dalle prove in senso stretto, dalle difficoltà
che di continuo la affliggono - e qual maggior prova dei periodi nei
quali tutto sembra andare bene agli uomini nelle cose di questo mondo?

"Quando diranno ' pace e sicurezza' allora
improvvisa li sorprenderà la rovina" [1 Tess 5, 2].

fabrizio giudici ha detto...

Sì, BXVI parlava di castighi di Dio. Per esempio:



E’ quanto emerge già dalla prima lettura, tratta dal Libro delle Cronache dell’Antico Testamento (cfr 2 Cr 36,14–16.19–23): l’autore sacro propone una sintetica e significativa interpretazione della storia del popolo eletto, che sperimenta la punizione di Dio come conseguenza del suo comportamento ribelle: il tempio è distrutto e il popolo in esilio non ha più terra; realmente sembra che sia stato dimenticato da Dio. Ma poi vede che attraverso i castighi Dio persegue un disegno di misericordia. Sarà la distruzione della città santa e del tempio – come detto -, sarà l’esilio a toccare il cuore del popolo e a farlo tornare al suo Dio per conoscerlo più profondamente. E allora il Signore, dimostrando l’assoluto primato della sua iniziativa su ogni sforzo puramente umano, si servirà di un pagano, Ciro re di Persia, per liberare Israele. Nel testo ascoltato l’ira e la misericordia del Signore si confrontano in una sequenza dai contorni drammatici, ma alla fine trionfa l’amore, perché Dio è amore. Come non raccogliere dal ricordo di quei lontani eventi il messaggio valido per ogni tempo, compreso il nostro? Pensando ai secoli passati possiamo vedere come Dio continui ad amarci anche attraverso i castighi. I disegni di Dio, anche quando passano attraverso la prova, mirano sempre ad un esito di misericordia e di perdono.


http://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/homilies/2006/documents/hf_ben-xvi_hom_20060326_parrocchia-roma.html

Anonimo ha detto...

Ma Dio "non può fare il male" (Catechismo di S.Pio X) neanche a scopo di bene. Non esiste un Dio arrabbiato che perde la pazienza e si vendica, a guisa di noi poveri mortali.
"Le mie vie non sono le vostre vie, i miei pensieri non sono i vostri pensieri...".
Può permettere il male, "può prevederlo ma non determinarlo" proprio come ha detto il cardinale Scola.
Il male viene dal Maligno e noi ci andiamo a sbattere con i nostri piedi anche solo per l'omissione di non dire al risveglio "liberaci dal male!"
Al plurale, perché il Padre nostro è una preghiera plurale e il credente ha l'obbligo di pregare per il non credente senza desiderare che venga castigato.

fabrizio giudici ha detto...

Totalmente falso quello che scrive l'anonimo delle 10:46, storpiando il Catechismo di San Pio X. Dio non può volere il male MORALE. Il fatto che sia specificato questo attributo indica chiaramente che il male fisico è un'altra questione. La citazione di un Dio arrabbiato che perde la pazienza poi è tutta tua, anonimo, noi non ne abbiamo scritto, e dimostra una comprensione molto confusa della questione.

Il male fisico può accadere sia per permissione divina, sia per sua volontà precisa se è finalizzato al pentimento e alla conversione, ovvero alla salvezza eterna. D'altronde è quello che ha profetizzato la Madonna in tutte le apparizioni da La Salette, a Fatima, ad Akita, eccetera.

Scola ha detto altro e ha detto delle cose che non stanno né in cielo né in terra. Io non so esprimere il mio orrore per questi pastori che invece di favorire la comprensione della volontà di Dio, che sta richiamando alla conversione, la ostacolano.

Riporto alcuni estratti di un utilissima dissertazione di padre Cavalcoli, molto utili per capire che è proprio dalla negazione di queste verità che escono rappresentazioni assurde e paradossali di Dio.

https://padrecavalcoli.blogspot.com/2020/02/come-comportarsi-nelle-calamita.html


Bisogna dire allora che la visione buonista di un Dio sempre e comunque misericordioso e che non punisce mai suppone l’idea che il peccato non meriti il castigo, che non vada colpevolizzato, ma che vada sempre e solo scusato o compassionato, come se tutti i peccati fossero involontari ed effetti di semplici debolezze o fragilità e tutti gli uomini in fondo fossero buoni.

...

Ora, invece, le calamità naturali fanno parte, come abbiamo visto dalla Scrittura, dei castighi divini del peccato originale. Non si sfugge. Per questo, coloro che sostengono, come i rahneriani, che Dio fa a tutti misericordia, salva tutti e non castiga nessuno, per quanto a tutta prima sembrino lanciare un messaggio confortante, in realtà sono degli impostori e spacciatori di droga, le cui idee sono chiaramente contrarie all’insegnamento della divina Rivelazione e perciò vengono a trovarsi in un vicolo cieco, dal quale non possono uscire, generando nei fedeli avveduti incredulità, sdegno e amarezza, e provocando quelli più fragili e meno maturi alla bestemmia ed alla disperazione.

Infatti, i casi sono due: o questi sapientoni sono costretti a negare l’esistenza delle calamità naturali, così come di ogni altro genere di sofferenza, giacché Dio è solo buono e misericordioso, oppure, se riconoscono l’esistenza della sofferenza, devono dire che essa è l’effetto della bontà e della misericordia divina, che rende tutti felici e contenti. Lasciamo al Lettore i commenti.

Anonimo ha detto...

Trump: primo discorso delle Ceneri di un presidente Usa.
( di Marco Respinti, da "La Nuova Bussola Quotidiana del 28-02-2020 )

Per la prima volta un presidente degli Stati Uniti ha tenuto un discorso il Mercoledì delle Ceneri sulla Quaresima e lo ha fatto, non come atto privato, ma come atto ufficiale. La scelta di Donald J. Trump è di importanza cruciale, non solo perché a capo della prima potenza mondiale, ma perché torna a identificare gli Usa come nazione cristiana.

«E la luce brillò nelle tenebre e/ contro il Verbo il mondo inquieto ancora/ mulinava attorno al centro del Verbo silenzioso». Quando, nel 1930, T.S. Eliot (1888-1965) pubblicò il poema Ash Wednesday, «Mercoledì delle Ceneri», mai più si sarebbe immaginato che una delle rappresentazioni più plastiche e concrete di quei suoi versi lancinanti sarebbe stato il presidente del Paese che il poeta si era lasciato alle spalle, gli Stati Uniti d’America, e tra tutti i presidenti certamente il più improbabile.

Nel mondo cristiano mercoledì 26 è iniziata la Quaresima con il rito dell’imposizione delle ceneri e il capo del Paese più importante del mondo, Donald J. Trump, ha segnato l’evento sul calendario della storia inviando al proprio Paese e al mondo intero un messaggio. Non era mai successo. «Melania e io auguriamo a tutti di vivere il Mercoledì delle Ceneri come un giorno di pace e di preghiera», ha scritto il presidente. «Per i cattolici e per molti altri cristiani, il Mercoledì delle Ceneri segna l'inizio del periodo quaresimale che si conclude con la gioiosa celebrazione della domenica di Pasqua. Oggi milioni di cristiani saranno marcati sulla fronte con il segno della croce. L'imposizione delle ceneri è un invito a vivere il tempo della Quaresima digiunando, pregando e impegnandosi in gesti di carità. Questa tradizione potente e sacra ci ricorda la mortalità che ci accomuna, l'amore di Cristo che salva e la necessità di pentirci accettando più pienamente il Vangelo. Ci uniamo dunque in preghiera a tutti coloro che osservano questo giorno santo e auguriamo loro un cammino quaresimale di preghiera. Durante questo periodo benedetto possiate avvicinarvi di più a Dio nella fede».

Poche parole, essenziali, che parlano dell’essenziale. Dio, la preghiera, la penitenza, la riconciliazione, il trionfo della Risurrezione. Bellissime. Ma non è solo qui la bellezza intrinseca delle parole di Trump. Il supplemento di bellezza nelle parole di Trump è che Trump quelle parole le abbia scritte. Per diversi motivi.

Anzitutto perché Trump dà la fede come un dato normale di realtà. Dagli albori del genere umano fino a grosso modo l’Illuminismo l’ateismo non è maii esistito. Al massimo era il passatempo di qualche intellettualoide borghese che per vincere la noia si sforzava di stupire il prossimo. Oggi invece la fede, almeno in Occidente, sembra una cosa da marziani. Trump ribalta dunque tutto, ricominciando daccapo.

Anonimo ha detto...

...segue
Secondo, perché non lo fa da privato, ma da presidente, e del Paese più potente del mondo. Il suo messaggio è stato diramato ufficialmente dalla Casa Bianca come tutti gli atti ufficiali del presidente. Ora, nessuno è tenuto giudicare la fede personale di Trump, ma la sua fede pubblica è un altro dato potente di realtà.

Terzo, la fede pubblica mostrata dal presidente è la fede cristiana. Gli Stati Uniti si sono concepiti come Paese cristiano sin dall’inizio. Possono avere sbagliato, ma questo è quello che hanno sempre pensato di sé. Solo oggi l’identità cristiana del Paese viene messa ideologicamente in dubbio dall’interno. Il gesto di Trump la ribadisce invece con naturalezza, come un dato di fatto.

Quarto, che la fede svolga un ruolo pubblico non viola la laicità e nemmeno la democrazia. Un Paese è serio anzitutto e soprattutto se lo è rispetto alla propria identità culturale e dunque religiosa. L’omogeneità culturale, che si fonda anche sull’identità religiosa, è la condizione per poter rispettare, difendere e accogliere realtà sociali diverse, che non condividano il dono pieno della medesima fede o la fede in quanto tale. Non è infatti il relativismo che garantisce la libertà religiosa, ma l’identità religiosa cosciente, giacché la libertà religiosa non è fare di Dio quel che si vuole bensì avere la libertà necessaria per adorarLo in spirito e verità, confrontandosi da uomini integrali con Lui.

Quinto, non si può non notare l’accento posto con enfasi, dolce, sul cattolicesimo. In un Paese erroneamente percepito come “protestante” pare strano. Ma, a parte il fatto che i cattolici restano la maggioranza relativa del Paese, e che dunque è statistico che il presidente inizi da loro seguitando poi con gli altri cristiani, Trump “subisce” il fascino del cattolicesimo. Certo, diramando il messaggio a nome della moglie e proprio, e anteponendo per giusta cavalleria il nome della consorte al proprio, ed essendo Melania cattolica, si potrebbe scambiare la cosa per mera cortesia. Ma, a parte il fatto che la buona educazione è già metà della santità, come diceva santa Francesca Saverio Cabrini (1850-1917), e che quindi cedere il passo a lady Melania non è cosa piccola, il punto è che il messaggio del Mercoledì delle Ceneri non lo ha mandato Trump da single, ma la famiglia presidenziale, Trump e signora. Il fatto che la signora Trump sia cattolica è importante; non fa di Trump il secondo presidente cattolico degli Stati Uniti, ma neppure riesce a nascondere il flirt che Trump ha, per un verso o per l’altro, con il cattolicesimo. Flirt culturale e pubblico, ma noi che non siamo i suoi confessori a ciò dobbiamo solo attenerci. Il Dio cattolico non è fiscale.

Alla fine di questo mercoledì da leoni, dunque, che resta? Un fatto che nessun potrà mai sbianchettare. La dimensione pubblica della fede torna senza chiedere né permesso né scusa nel mezzo del buio laicista e relativista più nero, ovvero quando «la luce brillò nelle tenebre» perché «il mondo inquieto contro il Verbo» pur sempre ancora «mulinava attorno al centro del Verbo silenzioso» non riuscendo comunque a scrollarselo di dosso. Quando si scriveranno le cronache della nuova Cristianità, diversa, inedita, gli amanuensi del futuro appunteranno certamente alcune date significative della sua protostoria, fra cui Washington, Mercoledì delle Ceneri, A.D. 2020. Trump non ha la minima idea, ma questo fa parte del fascino sublime della cosa".

Marco Respinti

Anonimo ha detto...

@ fabrizio giudici

Copio testualmente:
"Domanda: Dio può fare il male? Risposta: Dio non può fare il male, perché non può volerlo, essendo Bontà INFINITA,
ma lo tollera per lasciare libere le creature, sapendo poi ricavare il bene anche dal male".
Perché avrei storpiato il Catechismo? Non si fa distinzione fra male fisico e male morale. Il male non proviene da Dio che ha creato belle tutte le cose ma dalla libertà di Eva e Adamo che hanno scelto di servire Satana anziché Dio mangiando il malum.
Ma non possiamo dire che c'è relazione tra il colpito dal male e il suo peccato. Come ebbe a dire Gesù (Luca 13,4) "Quei diciotto sopra i quali rovinò la torre di Siloe credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo".
Perché il peccato dà potere a Satana e ci fa cadere sotto il suo malefico giogo. Poi, però, la pioggia o il sole cadono su tutti, santi o peccatori, come disse Gesù.
Non posso considerare i cinesi più peccatori degli altri perché sono incappati nel coronavirus!
Nel Libro di Giobbe Dio rimprovera duramente i "difensori di Dio" che colpevolizzavano il malcapitato per le sue sventure.
"Voi non avete detto al mio servo Giobbe cose rette su di Me!". E infatti Giobbe pativa pur essendo innocente.
Dubitarono pure di Gesù quando lo videro patire in croce e si meravigliarono quando pregò:
"Padre perdonali!" anziché Padre castigali!
C'e che Dio è assai più grande della nostra logica.

fabrizio giudici ha detto...

Anonimo, c'è una cosa che trovo insopportabile davvero e sono quelli che fanno finta di dialogare, ma mettono in bocca all'interlocutore cose false per poi denunciarle e far vedere che hanno ragione. Ancora più insopportabile in campo cattolico perché questa tecnica è tipica di eretici e modernisti.

Qualcuno sopra ha detto che questo è un castigo per i cinesi? Non mi pare, io no di sicuro. È anche un'osservazione sciocca visto che il virus ormai si sta diffondendo ovunque. Qualcuno ha detto che i castighi divini cadono sulla terra solo per i malvagi? No. E allora per quale motivo citare la torre di Siloe che non nega affatto il castigo divino, ma solo la retribuzione diretta?

Il Catechismo Maggiore dice chiaramente:


320. A che cosa ci giovano le tribolazioni che Dio ci manda?

Le tribolazioni ci giovano per fare penitenza delle nostre colpe, per esercitare le virtù, e sopratutto per imitare Gesù Cristo nostro capo, al quale è giusto che ci conformiamo nei patimenti, se vogliamo aver parte nella sua gloria.


Come vedi è proprio trarre il bene dal male; ma c'è scritto "le tribolazioni che Dio ci manda"? Cosa vuol dire secondo te? Ti ho citato un lungo pezzo di Cavalcoli che spiega tutti i passaggi.

L'altra cosa che non tollero è la manipolazione del magistero omettendone parti significative. È vero che non c'è necessariamente retribuzione sulla terra, ma può esserci: Sodoma e Gomorra furono punite per il loro peccato ed è scritto chiaro nella Bibbia. E anche non c'entra molto citare Cristo in Croce: che non ha castigato sicuramente chi non aveva colpa o imputabilità, ma certo si riferiva al castigo eterno: perché poi Gerusalemme ha subìto eccome il castigo divino, che era stato anche chiaramente preannunciato da Cristo stesso. E sotto la spada dei Romani sono caduti anche coloro che non avevano colpe nella morte di Gesù.

Anonimo ha detto...

@ fabrizio giudici

Ho cercato invano di farti capire che è rischioso attribuire a Dio anche il male (fisico o morale) e considerare castigo divino ogni disordine che c'è nel mondo.
E rischia anche padre Cavalcoli davanti all'Altissimo. L'hanno cacciato anche da Radio Maria ma lui a quanto pare ancora insiste. Santa Margherita Maria Alacocque, la santa dei Primi Venerdì, scriveva che Gesù era tanto offeso dai sacerdoti che parlavano di castighi e non di misericordia.
Io so che al bene si deve arrivare per intima convinzione e per amore, non per timore.
Il dittatore, obbedito per paura, è odiato, blandito, e, appena possibile, tradito ed eliminato.
Ma Dio non è un dittatore e Gesù ci ha insegnato a chiamarlo "Padre nostro".
Queste sono le mie convinzioni che non mi sogno di imporre ad alcuno.
Ma tu ti sei permesso di scrivere che " faccio finta" per "far vedere che ho ragione" Pura nevrosi!

Anonimo ha detto...

Forse può aiutare il fatto che ogni colpa ha in se stessa la sua pena. E' come un seme/colpa che porta in se stesso i frutti/pena. Inoltre è facilmente verificabile che i frutti/pena possono essere tardivi e vedere la luce nelle generazioni avvenire. D'altronde se si osserva senza pregiudizi la stessa educazione impartitaci dai genitori, che santi mediamente non furono e non sono, osserviamo che questa loro educazione, per quanti sforzi abbiano fatto i nostri genitori, non fu e non è stata ottima a tutto tondo.Questo significa che insieme alle virtù anche noi stessi, quali genitori, abbiamo trasmesso i nostri punti deboli ai nostri stessi figli. Tant'è che la prima croce che viene posta sulle nostre spalle neonate sono i nostri genitori, i parenti, l'ambiente amicale e sociale in cui nasciamo. Da questo dato di fatto, di bene e male intrecciati in misure diverse ma, comunque presenti sempre in casa del principe ed in casa del povero, che ognuno di noi è chiamato a combattere la buona battaglia sotto le insegne del nostro Re. D'altra parte questa è l'essenza del peccato originale, la conoscenza del bene e del male. La diversità tra noi e Dio è che Lui è Santissimo, conosce il bene ed il male ma, il male non ha presa alcuna su di Lui, invece per noi conoscere e praticare il male comporta morire nello spirito, nell'anima, nel corpo perché ci siamo nutriti di un cibo in apparenza bello e saporito ma, velenoso, mortifero, disobbedendo al monito del Signore che ci aveva avvisati delle conseguenze. Abbiamo voluto la conoscenza del bene e del male? Sì. Le conseguenze le abbiamo sotto gli occhi. Si esce da quest trappola con il pentimento, con il riconoscere onestamente che abbiamo sbagliato e con l'obbedienza al Signore limitando la nostra conoscenza e le nostre azioni al bene e combattendo il male e mettendo sull'avviso chi è sul punto di sviarsi. Non pentirsi e rifiutarsi di obbedire a Dio è la continuazione del peccato originale di superbia, è farsi dio non avendo alcuna delle sue caratteristiche e questo può tradursi nel diventare noi stessi una incarnazione del male sempre più profonda, sempre più pervasiva. Naturalmente il Signore continua a bussare alla nostra porta ma, è possibile che non si oda più, non si veda più e non si apra affatto la porta del nostro cuore.

fabrizio giudici ha detto...

Non solo mi sono permesso, ma rilancio e ti dico che tu sei non solo menzognero, ma anche calunniatore. Padre Livio ha cacciato padre Cavalcoli per pura opportunità per difendere la radio. Dopodiché padre Cavalcoli è stato sospeso dal suo ordine, è andato a difendersi nelle sedi opportune dove la questione è stata affrontata nel merito e la sospensione è stata ritirata, perché quello che ha detto è perfettamente ortodosso. Questa calunnia ti smaschera definitivamente, perché non sei capace di andare a prendere le considerazioni che sono in quel testo e contestarle una per una.

E allora ti sottopongo anche questo testo, vediamo quali scuse contro l'autore vorrai accampare:

https://www.sabinopaciolla.com/dal-coronavirus-alle-punizioni-di-dio-malattie-e-calamita-come-castighi/

È possibile che una malattia pur non voluta o mandata da Dio sia occasione di conversione. Anche se un po’ “filosofico” bisogna distinguere “occasione” e “condizione”. La condizione è un evento necessario perché avvenga una cosa. L’occasione invece non è condizionante in senso stretto, però può essere “sfruttata” favorevolmente dalla provvidenza.

Anche qui bisogna distinguere volontà di Dio da permissione. Il male morale non è mai voluto da Dio. Dio invece potrebbe sia permettere sia volere un male fisico. Ad esempio, per evitare proprio il male morale (ben più grave perché potrebbe comportare l’inferno), San Tommaso spiega che Dio “può anche volere il male di pena in ordine alla giustizia e il male naturale in ordine alla provvidenza”.

Una pestilenza allora può essere permessa. Ma può essere anche prevista e voluta da Dio come castigo per i peccati degli uomini, nazioni, popoli. Il peccato di per sé merita il castigo. Dio – spiegava Giovanni Paolo in una omelia del 1987 – esige soddisfazione, anche se non ci punisce tanto quanto meriteremmo.

Pur non potendo sapere con assoluta certezza se una pena sia permessa o voluta da Dio, la fede esige di credere nella Provvidenza e che tutto concorre alla gloria di Dio e al bene di coloro che fanno la Sua volontà. Sempre san Tommaso chiarisce che la pena o castigo può essere considerata nell’aspetto della punizione (quindi dovuta al peccato e alla colpa) e nell’aspetto preventivo (quindi senza colpa, ma con una causa di preservare dal peccato possibile). Tuttavia nessuno è punito, senza colpa, nei beni spirituali. Né qui né dopo la morte.


(segue)

fabrizio giudici ha detto...



La citazione di Santa Margherita è riportata in modo tendenzioso, dimostrazione del tuo modo di fare: perché è certamente giusto accusare i sacerdoti che parlano di castighi e NON di misericordia, ma questo è un contesto che ti sei di nuovo inventato: perché qui si parla di castighi E di misericordia (e si dice che il castigo terreno è parte di questa misericordia). Pessimi preti quelli che parlano solo di castighi, così come quelli che parlano solo di misericordia. Che un genitore che punisce e castiga sia da considerare come un dittatore e non come un genitore amorevole che usa i giusti metodi per correggere i propri figli è una considerazione ignorante, da zucche vuote, che dimostra il suo fallimento storico anche nella semplice constatazione dei danni ingenti fatti su questa terra quando si tratta di genitori umani. Vale da sola quella breve citazione riportata sopra di GPII: che anche nella punizione Dio è misericordioso, perché non ci punisce tanto quanto meriteremmo. Perché quelli come te hanno fatto sparire, più o meno esplicitamente, il peccato originale e la gravità dei peccati dell'uomo. Tant'è che ogni volta che si parla di castighi, guarda caso, quello come te pongono sempre l'attenzione sul castigatore e mai sulle colpe del castigato: bella dimostrazione di superbia.

Quanto alle cose negative che la gente potrebbe pensare di Dio quando si parla di castighi, il magistero che tu disprezzi o ignori da sempre insegna anche le cose negative che la gente potrebbe pensare di Dio se non si chiarisce il ruolo del male fisico nel mondo: per esempio che non è onnipotente e non è in gradi di contrastarlo, o che lascia che le cose accadano senza curarsene, e dunque che non è amore infinito per tutte le sue creature, e così via.

mic ha detto...

L'Anonimo insistente presumibilmente appartiene a quella genia di pseudo-cattolici ai quali viene insegnato che "Dio non può essere offeso dal peccato" perché nulla può intaccare la sua gloria. Ma sono ignoranti perché non distinguono la gloria intrinseca (intangibile) da quella estrinseca, che gli è dovuta. È sono le mancanze in questo senso che non possono non essere gravide di conseguenze, attribuibili alla giustizia, senza nulla togliere alla misericordia...

tralcio ha detto...

Cari Mic e Fabrizio, grazie per questi preziosi spunti!
E grazie all'anonimo confuso, che vi ha dato l'occasione per istruirmene.
L'uomo è un infinitesimo nell'universo e può essere messo sotto scacco da un virus che è un infinitesimo dell'uomo. Dio, l'infinito ed eterno, è perfezione. Gesù ci chiede di essere "perfetti come il Padre"... Non lo siamo, evidentemente e non senza conseguenze.
Siamo malaticci, cagionevoli, spesso ammorbati, qualcuno in terapia intensiva.
Gesù è il solo medico, venuto per i malati e non per i sani. Poi c'è chi insegna a Dio la medicina, chi si autodichiara sano e chi considera gentaglia i malati.
Tre brutti modi di mistificare e di dividere, la cui intenzione è tipica del cornuto.

fabrizio giudici ha detto...

Il nostro povero anonimo è pure incappato in un caso di "tempismo perfetto" avendo tirato in ballo Padre Livio... che ha appena collegato correttamente il coronavirus alle ammonizioni celesti (prego non facciamo discussioni su Medjugorje, che in questa circostanza è superflua).

https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2020/02/28/coronavirus-don-livio-radio-maria-sta-realizzando-periodo-satana_7reblNiuBcHnM18Mmv88EN.html