Quaestio: Alfredo Morselli a S.E. Mons. Athanasius Schneider
“Eccellenza,
in Italia purtroppo con la scusa dell'epidemia, alcuni preti obbligano i fedeli a ricevere in mano la Santa Comunione.
Alcuni mi hanno chiesto cosa fare; io ho suggerito di ricevere l'Ostia su un purificatoio e chinare il capo su di Essa senza portarla alla bocca con l'altra mano.
Alcuni sacerdoti si ostinano e si rifiutano di deporre l'Ostia sul fazzolettino.
Io sto dando questa risposta: ai tempi della dittatura comunista i fedeli toccavano l'Ostia per proteggerla e per conservarla quando non poteva essere presente un sacerdote.
Ora siamo in tempo di dittatura modernista, e allora, piuttosto che rinunciare al Sacramento, possiamo ricevere la S Comunione in mano, naturalmente con tutte le attenzioni possibili.
Che ne dice?
Posso eventualmente pubblicare la Sua risposta?”
Responsum di S.E. Mons. Athanasius Schneider
“Ho pensato già in questo modo concreto come Lei lo ha descritto.
Si pone un piccolo purificatoio sulla palma della mano destra o si può cucire un piccolo corporale appositamente, il quale si può ripiegare e poi, dopo aver ricevuto la S. Comunione si purifica dagli eventuali frammenti. Non si tocca l’ostia, ma si prende il Corpo di Cristo direttamente con la bocca in postura di corpo inchinato.
Dio la benedica.Cordiali saluti in Cristo
+ Athanasius Schneider
PS: Lei può pubblicare questo mio testo, eventualmente Lei può correggere errori o lo stile della lingua Italiana.”
28 commenti:
Grazie. Al fine del trionfo della Verità vorrei riportare una nota di Socci in "Il dio mercato la Chiesa e l'anticristo" pag.200,201.Nel testo si legge" E' quanto conferma (di padre Livio che si tratterebbe di un antipapa,se eretico e quindi anticristo,e pure il santo cardinal J.H.Newman che scrive che in base al diritto canonico ipso facto non è più papa) il canonista gesuita Gianfranco Ghirlanda (nota 308) in un suo saggio su "la civiltà cattolica"dove spiega che un tale papa "decadrebbe ipso iure dal suo ufficio" anche se non c'è una norma o una prassi che ne regoli la deposizione (nota 309). Riporto le note citate. Nota 308 Padre Gianfranco Ghirlanda è docente di diritto canonico alla Pontificia Università Gregoriana (a Roma) di cui è stato anche rettore. Nota 309 "Se il Romano Pontefice non esprimesse quello che già è contenuto nella Chiesa , NON sarebbe più in comunione con tutta la Chiesa e quindi con gli altri Vescovi….La comunione... NON può essere comprovatadal consenso della Chiesa e dei Vescovi, in quanto NON sarebbe più una potestà…..IL CRITERIO ALLORA è la TUTELA DELLA STESSA COMUNIONE ECCLESIALE….non ci fosse più da parte del Papa, egli NON avrebbe più ALCUNA POTESTA', perché IPSO IURE DECADREBBE dal suo ufficio PRIMAZIALE." ...ammette poi il caso dell'errore possibile come dottore privato ma non rivolto ai fedeli universali quindi e lo dichiara impossibile quando insegna come pastore universale "...perché per fede nell'infallibilità...che ha nello SVOLGIMENTO DEL SUO UFFICIO….egli NON PUO' FARE AFFERMAZIONI ERETICHE volendo impegnare la SUA AUTORITA' PRIMAZIALE " cioè un'enciclica la impegna, quando pubblicamente parla ai mass media a tutto il mondo di conseguenza la impegna ecc.: OGGI persino un'omelia in santa Marta è diffusa a TUTTO il popolo. "Comunque..la prima sede non è giudicata da nessuno, nessuno potrebbe deporre il Romano Pontefice, ma si avrebbe solo una DICHIARAZIONE DEL FATTO, che dovrebbe essere da parte dei Cardinali,almeno di quelli presenti a Roma" .I Dubia sono dei cardinali e quindi direi che la dichiarazione c'è, il mancato ravvedimento e la pertinacia nell'errore pure, si dovrebbe perfezionare urbi et orbi nonché procedere come sede vacante dopo, OGGI si deve tener conto anche che i cardinali modernisti sono decaduti quanto Bergoglio, quindi si dovrebbe vagliare l'ortodossia degli stessi per decidere chi ammettere al conclave. Qualcuno dovrà attivarsi in merito se non vogliono dover rendere conto a Dio, per non aver fatto il loro dovere di stato con danno anime.
Conversioni: strano che questo virus stia mettendo in evidenza le vere conversioni. Infatti in questi giorni, vuoi o non vuoi, esce fuori la vera conversione della vita. In tanti cattocomunisti esce fuori il vecchio comunista mentre il cattolico si è sciolto come neve al sole. La Madre di Dio aveva detto dell'Italia che aveva perso la fede già a Padre Pio...ed ora noi quella nostra semplice fede non sappiamo più neanche dove cercarla, perché non esiste più. Siamo imbastarditi. Siamo persi.
Quella vecchietta cieca, che incontrai
la notte che me spersi in mezzo ar bosco,
me disse: - Se la strada nun la sai,
te ciaccompagno io, ché la conosco.
Se ciai la forza de venimme appresso,
de tanto in tanto te darò 'na voce,
fino là in fonno, dove c'è un cipresso,
fino là in cima, dove c'è la Croce…
Io risposi: - Sarà … ma trovo strano
che me possa guidà chi nun ce vede … -
La cieca allora me pijò la mano
e sospirò: - Cammina! - Era fa Fede.
(Trilussa)
"La Comunione si riceve sulla lingua, in ginocchio. Non in altri modi. Lo sottolinea il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Il Porporato lo scrive nella prefazione al libro di don Federico Bortoli «La distribuzione della Comunione sulla mano. Profili storici, giuridici e pastorali» (Edizioni Cantagalli), in cui denuncia un attacco diabolico multiplo all’Eucaristia."
https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2018/02/23/news/sarah-c-e-un-attacco-diabolico-all-eucaristia-che-si-riceve-sulla-lingua-inginocchiati-1.33983831
È un articolo del 2018 ma è ovvio che fa testo anche oggi.
Piuttosto occorrono istruzioni per la purificaxione del 'corporale'. E questa soluzione fa molto riflettere. A più tardi...
Proposta tutto sommato provocatoria, densa di incognite e in definitiva irrealistica.
Chiaramente verrebbe comunque rifiutata e ostacolata da qualsiasi prete novus ordo, o per motivi ideologici o per motivi di semplice buon senso.
Tra l'altro un fedele laico non è un sacerdote e quindi non gli è concesso di purificare.
Che succederebbe poi se qualche malintenzionato si avvalesse di questo stratagemma per abusare dei microframmenti, o, senza voler arrivare a tanto, non osservi la corretta procedura, o ...dimentichi il "fazzolettino" in una qualche borsetta?
Le uniche soluzioni serie, realisticamente adottabili e conformi alla tradizione sono:
1) Comunione nel rito tridentino
2) Comunione spirituale
Meglio neppure soltanto pensare ad altre soluzioni fantasiose.
I sacerdoti ortodossi e greco-cattolici prendono le sacre specie (sotto l'aspetto di pezzettini di pane intrisi nel vino) da un calice con un cucchiaio, e con lo stesso cucchiaio le mettono in bocca ai fedeli. Sottolineo: lo stesso cucchiaio per tutti i fedeli che si comunicano!
Ovviamente non mettono il cucchiaio in bocca ai fedeli, ma col cucchiaio fanno scivolare le Sacre Specie dall'alto nella bocca aperta.
Direbbero i sacerdoti e vescovi modernisti e semi-atei: Non è igienico! Diffonde malattie!
Purtroppo i sacerdoti e vescovi modernisti e semi-atei li abbiamo noi.
"Purtroppo i sacerdoti e vescovi modernisti e semi-atei li abbiamo noi."
...peccato che i sacerdoti greco-scismatici detti "ortodossi" siano pure loro eterodossi
anonimo 11,11. Che succede da tanti decenni quando i frammenti cadono a terra?
Anonimo delle 9,38 non ho capito il suo passaggio su P. Livio, potrebbe spiegarlo meglio.
Molto perplessa sulla soluzione di don Morselli, in questi giorni ho rivolto richieste su vari canali cattolici circa i problemi che presenta la soluzione della "manovra fazzoletto" che secondo me espone a varie incognite, anche di tipo sacrilegio, nonchè scompiglio fisico e psicologico tra i poveri fedeli. I problemi sono tanti, e di varia natura. Non ho avuto spiegazioni ai miei dubbi. Inoltre pare molto difficile conciliare l'ardita manovra con lo stare in ginocchio, magari sul nudo pavimento, cosa già ardua fino ad oggi, specie per i non giovanissimi: ora agile postura da coordinare acrobaticamente con l'afferrare l'Ostia con la bocca (sempre se le pieghe del fazzolettino o una mano tremante o maldestra non la facciano cadere a terra). Mi pare che potrà risultare un rimedio peggiore del male, per tanti versi, e diventare un motivo di grave distrazione per i fedeli che stanno accodati in attesa ansiosa del turno personale nella difficile prova di abilità..... come ad un esame pubblico o spettacolo (ahimè) di nuovo conio.
Ora penso che il card. Sarah, dopo quel monito fermo del 2018, dovrebbe riprendere l'argomento ed avanzare precise istruzioni per la emergenza attuale. Ma quanto conta lui oggi ? Ha potere decisionale in merito ?
Inginocchiati ? Magari ! E dove sono le balaustra ? E forse dover poggiare singoli corporali da cambiare per ogni fila di fedeli che si accostano (la cui purificazione sarà sempre a cura del celebrante)? Un bailamme....improponibile.
anonimo 13,46. Il libro di Socci riporta la posizione di padre Livio che dice, riprendendo dalle profezie, che l'anticristo (finale) sarà un Ecclesiastico, un grande la cui caduta farà tremare i Cieli , un Papa anticristo però, dice, non potrà che essere un antipapa. La stessa cosa cioè che afferma pure la Bolla papale Cum ex apostolatus officio con parecchi teologi, la maggioranza di essi. Padre Livio dice che il Papa è la pietra su cui è costruita la Chiesa per cui dev'essere obbligatoriamente un antipapa,non validamente eletto. Bergoglio non è stato validamente eletto, aggiungo io (perché padre Livio si ostina invece a non -volere- ammettere, seppure non ne fa più l'apoteosi ormai).Uscire dal lavaggio del cervello che ci è stato fatto è difficile e traumatico per tutti, anche per lui, anche se ormai qualcosa direi che ha capito….
Grazie per la spiegazione. È da tempo che non seguo più Radio Maria, a partire dall'allontanamento di Gnocchi, Palmaro, De Mattei ecc...
Mi risulta difficile pensare che P. Livio si sia ricreduto su Bergoglio.
Quando Conte ha parlato di nuovo umanesimo P. Livio lo ha attaccato ma, purtroppo, ha dimenticato di dire che prima di lui ne aveva parlato abbondantemente Bergoglio.
P. Livio parla di anticristo e apostasia solo perché, secondo lui, riguarda un futuro indefinibile.
Se lo incontra oggi non lo riconosce.
Già che ci siamo e che, purtroppo, domenica dovrò seguire una messa via streaming... Vi parrà una domanda stupida, e probabilmente lo è, ma per me è una cosa nuova e ho un dubbio. Alla consacrazione mi devo inginocchiare? Ovviamente non mi costa niente farlo, ma al momento ho la sensazione di inginocchiarmi davanti al monitor... non mi troverò certo davanti alla presenza reale di Cristo.
Non ho mai seguito Radio Maria e non la seguo neanche ora (e certamente trovai insopportabili le epurazioni citate), ma da quello che capisco Padre Livio sta parlando del presente ed è conscio della situazione presente. Su Bergoglio, non so se Padre Livio è vittima di dissonanza cognitiva oppure se la sua è prudenza per salvare la sua radio.
"Alla consacrazione mi devo inginocchiare?"
In quelle rare volte in cui ho dovuto seguire una Messa in streaming mi sono attenuto a tutte le posture come in loco.
Importante è anche creare un ambiente protetto da disturbi della vita quotidiana, come telefono e citofono. Una candela accesa potrà essere di ulteriore aiuto.
Più che in streaming, termine con cui si intende -mi pare- una trasmissione in differita, quindi registrata, si trattava di una trasmissione in diretta, cosa che aiuta notevolmente a percepire che di sta seguendo un evento che avviene realmente in un luogo fisico ben preciso e identificabile, un po' come se ci si trovasse fuori dal portone di una chiesa inaccessibile perché sovraffollata.
ho la sensazione di inginocchiarmi davanti al monitor... non mi troverò certo davanti alla presenza reale di Cristo.
E' questo il punto. E non è una sensazione.
Quando ci sono seri e gravi motivi che impediscono la partecipazione non si è tenuti al precetto. Il che non fa soffrire di meno per la mancanza.
Nei bei tempi che furono si stava attaccati alla radio per ricevere in diretta la benedizione urbi et orbi del Santo Padre.
Non si era lì in loco, in piazza S.Pietro, ma era chiaro a tutti quel che stava accadendo, e ci si segnava devotamente, malgrado davanti a sé c'era una semplice radiolina a transistor.
Mutatis mutandis...
Forse, se si considerassero per un attimo soltanto l’importanza ed il valore della Particola consacrata, “ogni ginocchio si piegherebbe”, e nessuno si sentirebbe degno di tenerla nelle mani, neppure per pochi istanti. E gli inchini resterebbero a protestanti e assimilati.
@marius
Considerazione valida, d'altronde prima di Francesco lo facevo anch'io. Come atteggiamento precauzionale mi inginocchierò.
Rimane però il dubbio di compiere esattamente lo stesso gesto dinnanzi alla cosa vera e alla sua rappresentazione, con il pensiero che dovrei in qualche modo differenziare i due gesti enfatizzando quello della prima circostanza. Devo dire che questo è legato anche ad un timore più ampio, non personale, ma generale, che qualcuno si approfitti della situazione per far passare il messaggio che andare a Messa alla fine è equivalente ad assistervi in televisione, che si potrebbe fare pure fuori dall'emergenza e così approfittarne per chiudere altre chiese con le solite scuse.
PS Streaming include anche la diretta.
Io direi di aggiungere allo streaming la comunione spirituale e di fare comunque la preghiera di santa Caterina nel dubbio dell'avvenuta consacrazione (le Chiese chiuse per coronavirus lo fanno aumentare, chi non ha fede può consacrare?), Ti adoro comunque perché sei onnipresente e Ti adoro nell'Ostia se lì sei Tu…
Quanto a padre Livio la penso come voi, però è interessante perché contesta radicalmente la possibilità di un Papa eretico o materiale. Un apparente Papa che proferisce eresie urbi et orbi è di per sé antipapa, dice il Magistero perenne.
Fabrizio Giudici il messaggio, mi è stato riferito, è già stato detto papale papale nella mia parrocchia, per cui è stato detto pure altrove dato che arrivano gli stessi ordini dall'alto. Alla persona dissi che era falso e spiegai il perché. Ma intanto è gravissimo perché segno indiscutibile di NON fede, come le mancate celebrazioni della settimana.
La questione del papa eretico temo che non verrà chiusa a breve. Troppe posizioni diverse anche da parte dei "buoni". Ieri mons. Schneider ha rilasciato una nuova dichiarazione, sostanzialmente in linea con quanto ha già detto altre volte, che sta suscitando polemiche tra chi vorrebbe una linea "dura". Non so chi abbia ragione, comunque dobbiamo essere pazienti con tutte le varie linee che si confrontano sull'argomento.
@anonimo 10:19
Mi aspetto di vedere qualche considerazione aperta sul tema a breve. Se seguono il percorso solito, prima ne parlerà qualche teologo/intellettuale e poi seguiranno discretamente i prelati.
*aperta* -> esplicita.
"Devo dire che questo è legato anche ad un timore più ampio, non personale, ma generale, che qualcuno si approfitti della situazione per far passare il messaggio che andare a Messa alla fine è equivalente ad assistervi in televisione,"
Per assolvere al precetto festivo si deve presenziare fisicamente, eccezion fatta in caso di malattia e impedimenti irrimediabili.
Se dove si risiede la Messa non viene celebrata, come capita in alcuni luoghi nella situazione presente, bisogna recarsi presso il posto più vicino. Se per far questo vi è un impedimento grave, si può seguire la Messa in diretta o supplire con la recita di preghiere per tutto il tempo della durata di una Messa.
Visto che dobbiamo approfittare della possibilita di essere consigliati in rete anziché in parrocchia su questi gravi dilemmi del precetto domenicale, vorrei chiedere all'esperto delle ore 15,00 che ha ricordato l'obbligo di presenziare fisicamente alla Messa, se, nel presente stato di allarme, può essere esentato dal recarsi in chiesa un fedele ritenuto a rischio per cardiopatia cronica esito di grave intervento cardiologico, quindi un paziente particolarmente esposto al rischio di contagio letale: cioè chiedo se a questa persona sia consentito seguire la Messa da casa a scopo preventivo (e quindi non sia per questo in peccato).
Aggiungo alla richiesta precedente: fino a domenica scorsa quel cardiopatico andava a Messa, essendo l 'allarme ancora lontano da noi (centro Italia).
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