Il senatore di Italia Viva, Matteo Renzi sullo scacchiere della politica italiana si sente come il cavallo degli scacchi. Non è un caso infatti che l'ultimo libro dell'ex premier si intitoli "La mossa del cavallo" con il quale chiede un cambio di cultura politica per il futuro dell’Italia.
Immediata la reazione della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni che sui social pubblica un selfie con tanto di alfiere in mano e lancia la stoccata: "Renzi ha intitolato il suo ultimo libro "La mossa del cavallo", facendo riferimento - scrive la leader di Fratelli d'Italia - al cavallo nel gioco degli scacchi, il pezzo che muove in modo meno lineare, scavalcando gli altri. Probabilmente lo ha fatto in omaggio al suo trasformismo. Contento lui... Io invece preferisco l'alfiere, l'unico pezzo della scacchiera che non cambia mai il colore su cui è schierato. Visioni diametralmente opposte: voi quale preferite?" conclude la Meloni. L’alfiere ha una sua strategia ben definita e se gli lasciano via libera arriva a fare scacco matto.
Ma non è possibile continuare a far politica a suon di selfie. Il problema è che il gioco è in mano ad altri perché le attuali mosse dell'inossidabile premier e della sua variegata compagine, così lontane dal paese reale, sono blindate dal Colle e dalle tecnocrazie transnazionali.
Coerenza politica, immediatezza di espressione sono apprezzabili e in situazioni normali sono vincenti. Ma non bastano più... bisogna trovare altri alleati sullo scacchiere internazionale e meglio compaginarsi all'interno con quelli esistenti. Attenti anche a non perdere consensi con le posizioni dei governatori sull'obbligatorietà dei vaccini!
Coerenza politica, immediatezza di espressione sono apprezzabili e in situazioni normali sono vincenti. Ma non bastano più... bisogna trovare altri alleati sullo scacchiere internazionale e meglio compaginarsi all'interno con quelli esistenti. Attenti anche a non perdere consensi con le posizioni dei governatori sull'obbligatorietà dei vaccini!
18 commenti:
Un titolo ferocissimo, in prima pagina, su Il Tempo di Franco Bechis nell'edizione in edicola oggi, venerdì 19 giugno. Nel mirino ci finisce Giuseppe Conte, il presunto avvocato del popolo, mister conferenza stampa, l'uomo che promette di tutto e non mantiene nulla. Altro giro, altro decreto: "Italiani al verde e presi in giro dai politici - recita l'occhiello del titolo di apertura -. E Conte che fa? Altre leggi incomprensibili per correggere le vecchie". Insomma, il pasticcio continuo di una sorta di dilettante allo sbaraglio che si trova a Palazzo Chigi. Ma il titolo ferocissimo è quello che campeggia al fianco della foto in primo piano del presidente del Consiglio: "Vieni avanti, decretino". Nulla da aggiungere: premier Conte colpito e affondato.
https://www.liberoquotidiano.it/news/economia/23331179/giuseppe-conte-il-tempo-franco-bechis-vieni-avanti-decretino.amp
Sembra una giostra .
Ma qualcuno che abita sotto Zaia può confermare se è vero che là stanno piuttosto bene e son contenti di lui?... perchè quello che dice la tv non corrisponde ai fatti, infatti no mascherine e asili nido aperti ecc.
Paolo Valentino sul "Correre" difende Soros dal cattivone Orban. Ovviamente l'arma retorica è sempre la stessa: ce l'hanno col povero Soros perchè è ebreo. Come dicono anche Mieli e l'Annunziata.
Sicccome Soros ed altri simili a lui (Bloomberg. Singer, Gates, e via dicendo) sono ebrei, allora accusarli vuol dire essere "antisemiti".
Sarebbe come accusare chi critica Conte di avercela coi pugliesi, o chi critica Di Maio di avercela coi napoletani.
Ma questa assurda e capziosa difesa d'ufficio dimostra solo due cose: la prima è quanto sia realmente potente Soros, la seconda è quanto siano servi i nostri giornalisti.
Martino Mora
Bill Gates NON e ebreo. E un liberal, ma non è un ebreo.
Netanyahu è ebreo, ed ha avuto parole di fuoco contro Soros, quindi i giornalisti citati dovrebbero smetterla con lo slogan dell antisemitismo.
Zaia lo danno rieletto a stragrande maggioranza. È quello che ne esce meglio dall’epidemia e che ha preso provvedimenti incisivi per l’economia. Anche Toti non dovrebbe avere problemi. Le Regioni rosse resteranno verosimilmente tali. Contenti loro... Meloni ha due candidati proprio suoi, ma nessuno si è, credo, espresso sui vaccini, quindi non capisco il commento di Mic sul post. Finora l'unico Governatore che ha preso provvedimenti legislativi in merito e Zingaretti, PD, Lazio, Regione dove non si vota.
Ho letto che Zaia Fontana e il governatore della Calabria sono per la vaccinazione obbligatoria. Che mi risulti la calabria ha già emesso delle ordinanze....
Obbligare a fare il vaccino è legittimo?
Contro questa ordinanza si è già levato un coro di dissenso, sia sul piano medico che per il profilo legale. Il primo ricorso al Tar del Lazio è stato depositato dal dottor Mariano Amici, il medico sessantacinquenne di Ardea, che si prepara alla prima udienza, fissata per il prossimo 9 giugno. Secondo il suo avvocato, Nicola Massafra, del foro di Roma, infatti, nessuna ordinanza regionale può imporre l’obbligo di un vaccino, dunque l’atto è illegittimo...
Del vaccino obbligatorio in Lombardia avevo sentito. In Veneto no: Zaia l'ha pubblicamente consigliato ma ha esplicitamente detto che non sarà reso obbligatorio.
All'anonimo delle 20.25
Abbiamo la grazia di non dover portare le maschere all'esterno, e in questa fase Zaia si sta comportando abbastanza bene, accelerando le riaperture e cassando le più drastiche delle stupide leggi di distanziamento dei comitati scientifici; in tempo di emergenza dava un colpo al cerchio e un colpo alla botte, alternando provvedimenti iperprotettivi (fu una delle prime regioni a imporre l'uso delle maschere all'aperto) a volontà di superamento rapido degli stessi. Diciamo che la maggior parte della gente lo voterà non per come ha gestito la crisi passata (comunque non male, rispetto agli altri), ma perché i treni funzionano, le strade le costruiscono, e chissà che presto non giunga la sospirata autonomia...
Fiasco in Europa. All'origine, il pallino del vincolo esterno e le regole comunitarie elefantiache, che rallentano le scelte cruciali. Ma l'Italia soffre pure di un deficit democratico: il Parlamento esautorato (con il placet del Quirinale).
Mangiare ciliegie è diventato un crimine, far uscire 400 mafiosi dal carcere.... promettere miliardi di aiuti mai arrivati... costringere imprese a chiudere e imprenditori al suicidio sono cose che capitano....
Salvatore Napolitano
“È il momento di decidere cosa fare subito, quanto realmente costa, quanto rende e rendicontando il risultato. Probabilmente noioso e meno affascinante, ma è la differenza che corre fra il fantasticare un menù e il cucinare roba commestibile.”
Applausi per Davide Giacalone
Inaccettabile sopruso tedesco: la Germania offre l’Italia come merce di scambio a Cina e USA
Cerchiamo di capire insieme cosa sta accadendo nel mondo in ambito geopolitico: siamo di fronte ad un momento epocale per la rivalsa dell’Italia.
La Germania mercantilista, con il suo surplus commerciale, ha bisogno di poter accedere senza limitazioni sia al mercato cinese che a quello americano, ed è proprio quello che ha potuto fare liberamente fino ad oggi.
La nuova Guerra Fredda tra USA e Cina costringe tutti i paesi ad un decisivo riallineamento geopolitico, e quindi a privilegiare uno solo dei due mercati.
Ciò può essere letale per una nazione come la Germania, perché a differenza dell’Italia essa dipende in misura maggiore dall’export cinese.
I tedeschi proveranno quindi ad utilizzare l’intera Unione Europea per assecondare i loro interessi, provando a creare un blocco euro-asiatico che gli dia minore dipendenza dal mercato americano. Questo ovviamente a discapito di altri paesi membri, come l’Italia.
La Germania proverà a barattare con le superpotenze mondiali il fatto di poter influenzare l’allineamento dei paesi europei in questa scelta scelta. Questo è inaccettabile.
Non possiamo permettere che i tedeschi ci usino letteralmente come merce di scambio in questa Guerra Fredda tra cinesi e statunitensi.
Stiamo vedendo in questi mesi che con tale scopo, la Germania usa perfino gli aiuti europei per far fronte all’emergenza Covid, vincolandoli al nostro allineamento geopolitico.
Non a caso gli stanziamenti in questione sono rinviati al 2021, in cui ci saranno le elezioni presidenziali americane.
All’Italia in questo momento serve quindi un partito no-euro, che abbia “neutralità” come parola d’ordine, ma capace di stringere accordi con l’amministrazione Trump in funzione anticinese.
Abbiamo potenzialmente un potere enorme: possiamo mettere sulla bilancia la chiusura degli accordi della via della seta, nonché chiudere al 5G cinese, chiedendo in cambio all’attuale amministrazione americana di sostenerci nella battaglia di liberazione dal mercantilismo tedesco, un nemico comune.
La richiesta sarebbe inoltre quella di fungere da scudo anti-spread per permetterci di uscire dalla gabbia della moneta unica.
Abbiamo un potere contrattuale con gli USA che non abbiamo mai avuto prima.
Ciò che occorre è una classe politica sovranista che non inneggi alle dittature comuniste.
Per questo l’augurio che posso fare al nuovo partito anti-euro di Gianluigi Paragone è di mettere la questione geopolitica al centro dell’agenda. Di prendere chiaramente le distanze dalle sirene cinesi e di far valere il nostro immenso potere contrattuale con l’alleato atlantico. Soprattutto se in America verrà riconfermato Donald Trump.
https://www.radioradio.it/2020/06/inaccettabile-sopruso-germania-italia-amodeo/
... i premier non possono uscire dal cilindro dei prestigiatori, non possono essere prodotti in laboratorio o estratti in lotteria, decisi da un paio di capi-bastone e un paio di mammasantissima, senza passare dal voto, dalla politica, da un percorso, da precedenti ruoli di responsabilità. L’avvento di Conte dal nulla è davvero la fine della politica, la fine della sovranità popolare, il cortocircuito della democrazia e delle élite, non essendo Conte espressione né del popolo né delle élite. E il suo tradimento, il suo guidare due governi opposti -cosa mai accaduta, in nessuna democrazia normale- è un ulteriore stupro alla politica, all’etica, alla sovranità e alla rappresentanza.
E allora? Allora bisogna ripartire dalla politica, ripartire con umiltà dai fondamenti; ci torneremo sull’argomento e ne approfondiremo il senso. Intanto, il primo atto è ripristinare il circuito della politica, vivere questo momento solo come sospensione, eccezione; poi essere chiamati a scegliere tra programmi, governi e leader a confronto, votare chi dovrà decidere e governarci e chi dovrà rappresentarci e controllare chi governa. Ora siamo al punto zeta, non resta che ripartire dall’abc. Per far questo ci vorrebbe un patto sul futuro tra le forze in campo, i garanti istituzionali, e ricominciare daccapo. Non mi dite che è impossibile, come temo anch’io, perché a quel punto dovrei rispondervi che non abbiamo più scampo. Avremo i trasformisti, i dittatori, i dominatori stranieri.
Marcello Veneziani, La Verità 19 giugno 2020
Ciò che ci occorre è che the Donald venga rieletto, altrimenti torniamo ad essere il paese diviso ad hoc che qualsiasi napoleone da 4 soldi regala e offre al migliore acquirente, infischiandosene delle regole, i soldi UE, pochissimi, ad andare bene arriverebbero nel 2022 e non v'è certezza di questo, ma anche la Germania ha qualche problemino, se BMW licenzia 6.000 dipendenti qualcosa vorrà pur dire......
"Se ne stanno andando"
Se ne stanno andando.
Sta morendo l'ultima Umanità
dell'antica civiltà millenaria.
Donne e Uomini con le rughe
sul volto, che quand'eran piccini
vivevano con le stoviglie appese
ai muri, il bracere, l'acqua
scaldata dal sole; la parola
aveva un valore.
E i libri erano sacri.
L'ultima generazione
erede di Tremila anni fa.
L'ultima Umanità
che ha sentito i dialetti
dei millenni passati,
che ha odorato il profumo
del Medioevo, che ha visto
la miseria dignitosa
allo stesso modo dei suoi
avi. Gli ultimi volti
che ti guardavano
negli occhi, piangendo.
E i Poeti erano sacri.
Oggi il vuoto cosmico,
la "sfida" globale che,
stringi stringi, uccide
l'Uomo e ne fa funzione.
Stanno morendo
gli ultimi eredi della civiltà
millenaria. La prossima,
o quelle che verranno,
saranno peggiori.
Mentre voi,
festosi,
chinate il capo
sull'ultimo modello
di telefonino.
[Giuseppe Palma]
1) Somaro politico.
2) Cafone (2 volte).
3) Somaro (2 volte).
4) Vispa Teresa (riferito alla Meloni).
5) Faccia come il suo fondo schiena peraltro usurato.
6) Equino.
7) Neanderthal.
Se Salvini o un qualunque esponente politico di centro destra, si fosse mai espresso con questi epiteti per indicare un avversario politico del PD, osando addirittura apostrofare come "vispa Teresa" una qualunque rappresentante femminile del governo abusivamente al potere, dopo nemmeno 20 minuti avremmo visto scendere perentoriamente nelle piazze sulla cresta di un'ondata di sdegno, nell'ordine:
Mattarella.
Le Procure di Agrigento, Trapani e Catania.
La "Palamara Sun Shine PDBand".
Liliana Segre.
16 commissioni contro "l'odioh in reteh" .
Le femministe.
L'ARCIGAY a tutela degli "usurati"
L'ANPI in corteo con i soliti 40 "partigiani" senegalesi alla testa.
CGIL, CISL, UIL,& PDIL.
3 Interrogazioni parlamentari.
4 Fascicoli d'indagine immediati.
I Centri socialih.
Le SarPDine alla mortadella avariata.
I Popoli viola.
Le magliette rosse.
Open Arms.
Sea Watch.
Sit In della società civile di sinistra in Piazzale Loreto. con esposizione delle "opere" del "maestro" Vauro.
Con in aggiunta la puntuale salita sulle barricate fatte di "puntate speciali", di articoloni giornalistici a caratteri cubitali, e di "approfondimenti" televisivi serali intrisi di tutto il loro proverbiale, ipocrita, e cialtronesco indignarsi, di:
RAIPD1, RAPD2, RAIPD3, LAPD7, RePDort, Otto comunisti e mezzo, Piazza Rossa Pulita, BallaròPD, Carta Rossa, In Mezzo comunista, Che tempo comunista che fa, La StamPD, RePDubblica, Il compagno della sera, l'esPDresso Il PD 24 ore, PDCOM24, SKYPD, OPDen, RAIRADIOPD1, e tutto il resto del carrozzone "PDSTREAM" debitamente prono al regime che governa indebitamente questo paese, dopo aver perso 8 tornate elettorali consecutive su 9, tra politiche, europee, "renzirendum", regionali, e comunali varie, prima che mobilitassero i miliziani delle "SarPDine" come ultima chance pur di asserragliarsi in Emilia Romagna come l'ISIS fece a Raqqa.
Ma invece quei 7 appellativi li ha proferiti il supponente governatore della Campania De Luca (PD) nei confronti di Salvini e della Meloni, in un delirante monologo di 3 minuti che non può non far sorgere qualche dubbio sull'equilibrio psicofisico del soggetto, sebbene si sappia...
In Italia, se sei comunista, puoi.
Ecco perchè oltre a non vedere nessuna delle reazioni che ipotizzavo a parti invertite, non è da escludere che da parte di quel carrozzone PDSTREAM arrivi perfino qualche plauso per De Luca più o meno velato.
Ma non ha importanza.
Lo scritto verte solo a ricordarvi che se provate un profondo disprezzo tendente oramai al vomito per questa sinistra di cialtroni accompagnati dai loro servi da teleschermo o carta stampata, significa che state bene e siete persone normali ed equilibrate, e che piaccia o meno ai comunisti, prima o poi, dovrete votare!
Salvatore Napolitano
HAIR
Avrete certo sentito ripetere, in queste ore, che un comizio di Trump, a Tulsa, è stato poco affollato. Lo ha detto e stradetto tutta l' informazione mainstream italiana. Quella stampata – o quanto ne sopravvive – e quella televisiva. In particolare quella pagata con il canone. Mio e vostro.
E’ falso. A Tulsa c’era un bel po’ di gente, considerando che negli USA, sebbene a macchia di leopardo, si sia ancora in piena emergenza Covid. E soprattutto se si tiene conto che - come qualche ficcanaso ha scoperto – i posti vuoti son stati frutto della bella pensata di quattro coglioncelli, che hanno prenotato mille biglietti della manifestazione per poi non ritirarli. Sicuri che la stampa – il 98% dei media è contro Trump: roba da URSS, non da USA – sarebbe caduta nella trappoletta. Felice di caderci.
Che volete: di qui a novembre sui media leggeremo e ascolteremo la stessa solfa di quattro anni fa: “Hillary! Hillary! Hillary”. E poi vinse The Donald. Che per di più, questa volta, ha davvero di fronte il nulla: Joe Biden: un peso piuma politico che non fa comizi - né affollati né deserti - perchè non avrebbe niente da dire - e di cui si notano solo i capelli mal trapiantati. Certo: Trump se li tinge e se li pettina alla ilcielolofulmini. Ma sono i suoi. Eppure, quattro anni fa, la sua cotonata chioma color mattone fu una delle armi più affilate nelle mani dei suoi avversari.
Sappiamo come finì
Biagio Buonomo
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