Richiamo il suo intervento in occasione della Giornata di studi su "Vecchio e nuovo Modernismo: Radici della Crisi nella Chiesa" - Roma - 23 giugno 2018: La riforma liturgica, specchio del progetto conciliare.
Mi permetto di reagire all’affermazione di Vostra Eccellenza “Excursus sul Vaticano II e le sue conseguenze” (Chiesa e post concilio, 9 giugno 2020), per sottolineare, in tutta modestia, il suo grande interesse per la Chiesa.
Permettetemi di riassumerlo in cinque punti:
- – Il Vaticano II contiene testi “in chiara opposizione alla dottrina finora espressa nel Magistero”.
Il suo attacco al Vaticano II è mirato a:
- Ciò che è in diretto disaccordo con la dottrina precedente, come la libertà religiosa della dichiarazione Dignitatis humanae e i fondamenti del nuovo rapporto con le religioni non cristiane della dichiarazione Nostra aetate (si potrebbe aggiungere a questo il decreto sull’ecumenismo, Unitatis redintegratio, che introduce la novazione della “comunione imperfetta” che i separati da Cristo e dalla Chiesa avrebbero con Cristo e la Chiesa, n. 3);
- Le ambiguità che possono essere usate nel senso della verità o dell’errore, come il subsistit in al n. 8 della Costituzione Lumen Gentium: “La Chiesa di Cristo sussiste nella Chiesa cattolica”, invece di : “La Chiesa di Cristo è la Chiesa cattolica.
- – Queste distorsioni dottrinali sono all’origine degli errori che ne sono seguiti – Prova dello “spirito del Concilio”.
Lei spiega che le deviazioni o gli elementi molto dannosi per la fede dei cristiani che hanno segnato il periodo post-conciliare (lei cita la Dichiarazione di Abu Dhabi [qui], ma anche la Giornata di Assisi, la riforma liturgica, l’uso della collegialità) hanno la loro origine in queste distorsioni.
Inoltre, dal suo testo emerge chiaramente che il concetto di “spirito del Concilio” conferma la specificità innovativa di questa assemblea, perché “non c’è mai stato ‘lo spirito del Concilio di Nicea’, né ‘lo spirito del Concilio di Ferrara-Firenze’, né tanto meno ‘lo spirito del Concilio di Trento’, così come non c’è mai stato un ‘post Concilio’ dopo il Laterano IV o il Vaticano I”.
Inoltre, dal suo testo emerge chiaramente che il concetto di “spirito del Concilio” conferma la specificità innovativa di questa assemblea, perché “non c’è mai stato ‘lo spirito del Concilio di Nicea’, né ‘lo spirito del Concilio di Ferrara-Firenze’, né tanto meno ‘lo spirito del Concilio di Trento’, così come non c’è mai stato un ‘post Concilio’ dopo il Laterano IV o il Vaticano I”.
- – Queste distorsioni non possono essere corrette
I tentativi di correggere gli eccessi del Concilio, lei dice, sono impotenti:
- – O si prende la strada insufficiente dell'”ermeneutica della continuità”. Ciò è tanto meno possibile in quanto questa ermeneutica non è un ritorno al magistero precedente, ma rappresenta la ricerca di una terza via tra novazione e tradizione. Benedetto XVI, nel suo discorso alla Curia romana del 22 dicembre 2005, ha sostenuto una “ermeneutica del rinnovamento nella continuità” in contrapposizione all'”ermeneutica della discontinuità e della rottura” [qui]; ma attraverso quest’ultima, ha puntato sia sui “tradizionalisti” che sui “progressisti”, che entrambi ritengono che il Vaticano II abbia fatto certe rotture.
- – O incitando il Magistero a “correggere” gli errori del Vaticano II. Lei mostra giustamente che questo progetto, “anche con le migliori intenzioni, mina le fondamenta dell’edificio cattolico”: infatti, contrapporre il magistero di domani a quello di oggi, che contraddice quello di ieri, porterebbe al fatto che nessun atto magisteriale sarebbe mai definitivo.
Pertanto, in un supplemento del 15 giugno (Chiesa e post concilio), lei è del parere che un futuro papa “potrebbe annullare l’intero Concilio”.
Se mi fosse permesso di amplificare la sua analisi, direi che l’unica soluzione per contraddire un atto precedente con un atto magistrale è notare che l’atto in questione non è magistrale in tutta la sua forza. Ad esempio, il Pastor Æternus, del Concilio Vaticano I, nel 1870, annullò, di fatto, il decreto Frequens del Concilio di Costanza, nel 1417, che pretendeva di istituzionalizzare la superiorità del Concilio sul papa. Questo annullamento è stato possibile perché la Santa Sede non ha mai riconosciuto il valore dogmatico di Frequens. Allo stesso modo, con il Vaticano II, ci troviamo nella stessa situazione di Frequens, poiché gli organi del Concilio stesso (Dz 4351) e tutte le interpretazioni successive hanno fatto sì che questo Concilio fosse di natura meramente “pastorale”, cioè non dogmatica. Infatti, la grande via d’uscita dall’attuale crisi magisteriale è quella di uscire da ciò che si chiama “pastorale” ed entrare ancora una volta nella dogmatica: che il Papa da solo o il Papa e i vescovi uniti a lui si esprimano magistralmente e non più “pastoralmente”.
Se mi fosse permesso di amplificare la sua analisi, direi che l’unica soluzione per contraddire un atto precedente con un atto magistrale è notare che l’atto in questione non è magistrale in tutta la sua forza. Ad esempio, il Pastor Æternus, del Concilio Vaticano I, nel 1870, annullò, di fatto, il decreto Frequens del Concilio di Costanza, nel 1417, che pretendeva di istituzionalizzare la superiorità del Concilio sul papa. Questo annullamento è stato possibile perché la Santa Sede non ha mai riconosciuto il valore dogmatico di Frequens. Allo stesso modo, con il Vaticano II, ci troviamo nella stessa situazione di Frequens, poiché gli organi del Concilio stesso (Dz 4351) e tutte le interpretazioni successive hanno fatto sì che questo Concilio fosse di natura meramente “pastorale”, cioè non dogmatica. Infatti, la grande via d’uscita dall’attuale crisi magisteriale è quella di uscire da ciò che si chiama “pastorale” ed entrare ancora una volta nella dogmatica: che il Papa da solo o il Papa e i vescovi uniti a lui si esprimano magistralmente e non più “pastoralmente”.
- – Il presente pontificato è un chiarimento paradossale
Lei scrive: “Quello che sentiamo da anni, in modo vago e senza chiare connotazioni, dalla massima Cattedra, lo troviamo poi elaborato in un vero e proprio manifesto tra i sostenitori dell’attuale Pontificato”.
Questo è ciò che molti che hanno cercato di dare una pia interpretazione dei testi controversi del Vaticano II sentono: riconoscono che ciò non è possibile a causa dell’applicazione, in qualche modo autentica, che se ne sta facendo oggi. I testi di questo pontificato sono il culmine dei punti controversi del Concilio, come ad esempio l’erroneo riconoscimento dei diritti di coscienza nell’esortazione Amoris lætitia [qui], il cui n. 301 afferma che in certe circostanze l’adulterio non è peccato.
Questo è ciò che molti che hanno cercato di dare una pia interpretazione dei testi controversi del Vaticano II sentono: riconoscono che ciò non è possibile a causa dell’applicazione, in qualche modo autentica, che se ne sta facendo oggi. I testi di questo pontificato sono il culmine dei punti controversi del Concilio, come ad esempio l’erroneo riconoscimento dei diritti di coscienza nell’esortazione Amoris lætitia [qui], il cui n. 301 afferma che in certe circostanze l’adulterio non è peccato.
- - Un dovere di coscienza pesa quindi sui prelati della Chiesa che sono consapevoli di questa situazione.
Parlando di sé, lei dice: “Come sessant’anni fa ho obbedito con onestà e serenità a ordini dubbi, credendo che essi rappresentassero la voce amorosa della Chiesa, così oggi, con altrettanta serenità e onestà, ammetto di essere stato ingannato. Essere coerenti oggi perseverando nell’errore sarebbe una scelta infelice e mi renderebbe complice di questa frode”.
Alcuni prelati, soprattutto dopo le ultime assemblee sinodali, sono stati portati a far risalire le conseguenze della situazione odierna alle cause stabilite mezzo secolo fa. Il suo esempio e il suo incoraggiamento possono aiutarli ad esprimere, in coscienza, per il bene della Chiesa, il loro disaccordo con queste cause: i punti difettosi del Vaticano II.
[Traduzione a cura di Stilum Curiae]
Alcuni prelati, soprattutto dopo le ultime assemblee sinodali, sono stati portati a far risalire le conseguenze della situazione odierna alle cause stabilite mezzo secolo fa. Il suo esempio e il suo incoraggiamento possono aiutarli ad esprimere, in coscienza, per il bene della Chiesa, il loro disaccordo con queste cause: i punti difettosi del Vaticano II.
[Traduzione a cura di Stilum Curiae]
47 commenti:
"Allo stesso modo, con il Vaticano II, ci troviamo nella stessa situazione di Frequens, poiché gli organi del Concilio stesso (Dz 4351) e tutte le interpretazioni successive hanno fatto sì che questo Concilio fosse di natura meramente “pastorale”, cioè non dogmatica. Infatti, la grande via d’uscita dall’attuale crisi magisteriale è quella di uscire da ciò che si chiama “pastorale” ed entrare ancora una volta nella dogmatica"
È esattamente il punto su cui ho insistito nei giorni scorsi:la "natura" pastorale del Concilio.
L'altro punto é il pericolo di contrapporre magistero a magistero, come segnalato anche da Barth, e che costituiva il punto critico del saggio di Mons. Schneider acutamente messo in rilievo da Mons. Viganò.
Quest'ultimo non è certo un aspetto secondario, come porlo all'attenzione
non è un eccesso di pignoleria.
Senza voler alimentare inutili contrapposizioni va pur detto che questo punto rappresentava una reale differenza tra Schneider e Viganò.
Antonio
Non c'è bisogno di sottolineare ancora una volta una differenza colmata dall'atteggiamento comune, dall'unità spirituale e dagli ulteriori chiarimenti.
Ora eviterei di approfondire argomenti, anche sacrosanti, per evitare che le scimmie se ne impadroniscano ribaltandoli.
Mi sembra che siano sulla stessa linea. Quanto al pastorale è però un errato pastorale in quanto di per sè il pastorale non esula dal Magistero precedente e non lo contraddice mai.
Stanotte villa P. dei massoni ed altrove... alle 3 contrastiamo i riti magici della festa pagana del sostizio con eclisse, con il ss Rosario. Il Cuore Immacolato sta trionfando.
https://www.facebook.com/associazionetriarii/videos/285426999320243/UzpfSTEwMDAwMjExNzczOTM4MjozMTUzMTg5MjMxNDI4MzA0/ ore 3 notturne.
"La nostra fedeltà è in qualche modo più fedele della fedeltà di una volta. La nostra è oggi più che mai una fede che resiste. Ogni cristiano è oggi un soldato. Non vi sono più dei cristiani a riposo. Quelle crociate che i nostri padri si andarono a cercare fin nei paesi degli increduli, vengono da se stesse incontro a noi. Noi le abbiamo a casa nostra.
Gli infedeli hanno portato il campo di battaglia fin davanti le nostre porte.
Il più piccolo tra noi è un soldato.
Il più umile tra noi è letteralmente un crociato.
Tutte le nostre case sono torrioni nel mare...
Ciò che ai nostri padri era proposto, a noi è imposto...
NOI STIAMO TUTTI AL FRONTE".
(H.U.VON BALTHASAR, Nuovi punti fermi).
Lettera ai presidenti delle Conferenze Episcopali
pellegrina verso la Santa Gerusalemme del cielo, per godere della comunione inseparabile con Cristo, suo Sposo e Salvatore, la Chiesa cammina lungo i sentieri della storia affidandosi a Colei che ha creduto alla parola del Signore. Conosciamo dal Vangelo che i discepoli di Gesù hanno infatti imparato, fin dagli albori, a lodare la «benedetta tra le donne» e a contare sulla sua materna intercessione. Innumerevoli sono i titoli e le invocazioni che la pietà cristiana, nel corso dei secoli, ha riservato alla Vergine Maria, via privilegiata e sicura all’incontro con Cristo. Anche nel tempo presente, attraversato da motivi di incertezza e di smarrimento, il devoto ricorso a lei, colmo di affetto e di fiducia, è particolarmente sentito dal popolo di Dio.
Interprete di tale sentimento, il Sommo Pontefice FRANCESCO, accogliendo i desideri espressi, ha voluto disporre che nel formulario delle litanie della beata Vergine Maria, chiamate «Lauretane», siano inserite le invocazioni «Mater misericordiae», «Mater spei» et «Solacium migrantium».
La prima invocazione sarà collocata dopo «Mater Ecclesiae», la seconda dopo «Mater divinae gratiae», la terza dopo «Refugium peccatorum».
Mentre sono lieto di comunicare all’E.za Vostra tale disposizione per conoscenza e applicazione, colgo l’occasione per manifestarLe i sensi della mia stima.
Dell’E.za Vostra devotissimo nel Signore
Robert Card. Sarah
Prefetto
"...l pastorale non esula dal Magistero precedente e non lo contraddice mai..."
BRAVO! Grazie.
Qui il Nemico si applica personalmente e il povero Sarah non torna ancora a Ourous.
Che schifo!
Io non reciterò mai “solacium migrantium”!
Fare entrare l’ideologia nelle cose più care che abbiamo come il rosario è un abominio!
Mentre il Bergoglio (con l'avallo di Sarah) pensa ad ideologizzare le Litanie lauretane, inserendo l'invocazione "Sollievo dei migranti" (sic!), pensando ai suoi confratelli islamici che, invece, lapidano i cristiani.
Ecco la storia, di questi giorni, di Mohamed Abou Kar Ibrahim, giovane della Somalia, che ha abbracciato il cristianesimo dopo aver studiato. La sua ricerca lo ha condotto alla conoscenza del Signore Gesù e con gioia e pace ha accolto come Dio e Messia. Con l'appoggio delle autorità governative e del Partito Islamico somalo è stato condannato. Arrestato e obbligato ad abiurare la fede cristiana e ritornare all'Islam. Il giovane somalo ha rifiutato di abbandonare Gesù e la risposta è stata l'uccisione secondo la Sharia islamica. La sentenza a morte: la lapidazione. Oggi il giovane Mohammed Abou Kar gioisce della corona dei Santi Martiri .
Le devozioni a servuzio dell'ideologia.
E se noi aggiungiamo, invece:
Maria, Correndentrice e debellatrice di tutte le eresie?
Guardate questa notizia gravissima: domani 21 giugno marcia satanica che proclama l'inizio del nuovo ordine mondiale.
Chiamata speciale alla preghiera lanciata da fra'Pietro di Tempi di Maria
https://www.youtube.com/watch?v=JxFGzjxZTI4
"...accogliendo i desideri espressi..."...da chi? La malafede fino a che punto si spinge! I Papi, quando provvedevano alla proclamazione di un dogma, specie Mariano, usavano quel linguaggio proprio perché, consultato l'episcopato cattolico, ed avendo ricevuto pressante incoraggiamento dai fedeli cattolici, basti per tutti la Muneficentissimus Deus, il Papà interviene. Ma ripeto, e qui non si tratta di dogma, o forse di super dogma pro migrantibus, chi ha fatto tale richiesta?
Il problema del Vaticano II non è stato tanto quello di esser solo pastorale ma di aver voluto proporre una "pastoralità" falsa. È la qualità di questa pastorale che non va bene, che n o n è cattolica.
Era la pastoralità di una Assise che si voleva "mettere in ascolto del mondo" rispiegando la dottrina "con le categorie del pensiero moderno", come diceva la versione italiana e francese della Allocuzione inaugurale di Giov XXIII! Il Concilio preparato dalla Curia sotto la direzione di Ottaviani e Tromp, in uno degli schemi di costituzione dogmatica, prevedeva appunto la condanna di praticamente tutti gli errori della modernità, omosessualità inclusa, sia pure con un linguaggio a volte sfumato, proprio per soddisfare le esigenze "di dialogo" di Giov XXIII, che già si facevano valere. Ma tutti gli schemi furono rigettati, tranne quello sulla liturgia nel quale i Novatori erano riusciti a penetrare in qualche modo, con i noti colpi di mano. Questa è una verità finora del tutto ignorata, tranne che da pochi studiosi. È bene che i fedeli ne siano informati, anche se la cosa sembra oggi apparentemente accademica ossia ininfluente sul piano pratico.
Sul piano morale, all'opposto, questa verità può contribuire ad illuminare molti : "Siamo stati ingannati, quello che conosciamo non è il vero Concilio, ecco perché le cose vanno così male!". Se questa verità si diffonde, può contribuire a creare un clima che incoraggi alla resistenza contro l'attuale deriva ecclesiastica.
L'adesione di P. Barthe alle tesi di mons. Viganò è importante. P. Barthe è stato finora un critico moderato ma ponderato del Concilio, autore di interventi sempre equilibrati. Speriamo che la sua presa di posizione induca altri autorevoli ecclesiastici a farsi avanti.
Se non ora, q u a n d o ? L'offensiva dei nemici di Cristo dentro e fuori la Chiesa prosegue senza soste e aumenta continuamente d'intensità. Adesso grava su di noi il progetto di legge contro la c.d. omotransgenderfobia, una barbarie inaudita, in tutti i sensi: giuridico, politico, morale, culturale. A tanto siamo arrivati, a forza di cedimenti, tradimenti, compromessi, "dialogo" di ogni tipo con le forze del Male: decenni di continuata apostasia di fatto. Teniamo a mente :
"Poiché, se noi cadiamo nel peccato di apostasia volontariamente, dopo aver ricevuto la piena conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio [di espiazione] per tali peccati, ma solo l'attesa angosciosa del giudizio e la vampa di un fuoco che divorerà i ribelli.." (Ebr 10, 26-27).
PP
Sancta Pachamama, ora pro migrantibus
Et pro vaccinis?
Francesco, con la controfirma del Card. Sarah (sia chiaro a tutti!) ha introdotto addirittura TRE! - dicesi TRE!, tutte d'un botto! - nuove invocazioni alle plurisecolari Litanie Lauretane (ACI Stampa).
Perché tre? Un po' eccessivo, francamente.
Eh ma la ragione c'è, e si vede!
Due appaiono ineccepibili, e servono a far digerire la terza.
Mater Misericordiae
Mater Spei
Che dire? Nulla (sebbene, il fatto che finora per secoli e secoli nessun papa le abbia inserite... un certo sospetto ce lo fa sorgere. Comunque, bene così).
Poi arriva la terza:
Solacium migrantium!
Ovvero, "sostegno dei migranti".
In autunno è prevista quella "pro vaccinis"?
Ora è più chiaro perché sono state ritoccate le Litanie Lauretane da chi probabilmente non le recita da decenni e perché addirittura con tre nuove invocazioni?
Tutto chiaro?
Ne siamo certi.
Altro non è che sempre il medesimo modo di procedere del clero della Chiesa conciliare da sessant'anni a questa parte.
Ora, mi rivolgo a voi, cattolici buoni: dovrete pregare la
Solacium migrantium!
E se protestate contro l'invasione in corso, contro le violenze degli immigrati contro gli italiani, le italiane stuprate e uccise, le ragazze e anziane malmenate, se vi rifiutate di mettervi l'immigrato in casa, se lo disprezzate mentre urina o fa il matto per strada, se vi saltano i nervi perché hanno tutti lo smartphone, mangiano a sbafo per anni e protestano pure contro il cibo, perché potevano circolare liberi mentre noi eravamo in sessanta milioni imprigionati a casa, perché occupano i treni, mentre a noi italiani nemmeno i 600 euro di marzo hanno dato,
ebbene... non siete più figli della
Solacium migrantium.
E nemmeno di Francesco!
Pertanto, cari papolatri vaticansecondisti, zitti e muti e pregate il nulla, mettendovi però il migrante in casa e non protestando mai.
Francamente, vi do un consiglio: pregate così:
Sancta Pachamama, ora pro migrantibus!
E' molto più indovinato. Poi però buttatevi nel Tevere.
Altrimenti, restate cattolici e venite a all'unica vera Messa, dell'unica vera Chiesa, dell'unica vera Fede cattolica.
Ma queste sono scelte adatte solo a chi sa mantenere la propria libertà e dignità, oltre che la Fede di sempre nella Verità di sempre. (MV)
La Rivoluzione non dorme mai: inquina tutti i pozzi in modo che non se ne possa uscire.
(Riccardo Zenobi)
Bergoglio prende il largo e infila i migranti anche nelle litanie lauretane, avvalendosi dei servigi resi dal card. Sarah.
Consolatrice degli afflitti c'è già, allora si dovrebbe aggiungere ad esempio:
- rifugio dei senza tetto
- sostegno dei disoccupati
- consolatrice degli emarginati
- fiducia degli indebitati
- augurio dei compleanni
- ecc.
Ma si aggiunge solo questo perché Bergoglio deve battere il chiodo dei migranti, deve fare politica, contribuire all'islamizzazione dell'Europa (per lui tutte le religioni sono uguali?).
Una nuova religione, nuove preghiere, nuovo set di peccati ecc.
Difendevano in questi giorni il card. Sarah dalle critiche per la mancata presa di posizione sull'ingresso dell'idolo satanico pachamama in Vaticano, ma eccolo già all'opera, evidentemente "molto" riconoscente per la riconferma "a la poltrona" di prefetto della Congregazione del Culto Divino.
La scienza della sinistra nella nuova chiesa: prima i migranti, prima la poltrona!
Amen
https://www.radiospada.org/2020/06/solacium-migrantium-limmigrazionismo-irrompe-nelle-litanie-lauretane/
L’immigrazionismo, tutto il discorso modernista bergogliano sui migranti come segno dei tempi per una società multireligiosa, insozza le Litanie Lauretane con questa nuova invocazione: “Solacium migrantium“.
Un’ulteriore atto di quella “chiesa conciliare” che si fa “ancella dell’umanità” (Paolo VI) ricettrice delle ideologie mondane e, svuotatasi della Verità di Cristo e del dogma della Chiesa Romana, banditrice becera delle medesime.
A quando le invocazioni ecologiste?
https://www.radiospada.org/2020/06/solacium-migrantium-limmigrazionismo-irrompe-nelle-litanie-lauretane/
così oggi, con altrettanta serenità e onestà, ammetto di essere stato ingannato
Mi chiedo come sia stato possibile un inganno di tali proporzioni... nel quale siamo caduti quasi tutti. E forse sono proprio le dimensioni colossali dell'inganno che rendono estremamente difficile, a tante persone di buona volontà, accettare anche solo la possibilità di essere stati ingannati.
Se la pastoralità del Concilio non fosse stata falsa non sarebbe stata separata dal dogma, come dimostrano i 20 Concili precedenti.
Questo significa che la scelta della sola pastoralità è già errata in sé, tanto é vero che non era mai successo prima.
Anonimo delle 18,17 non si tratta di mettere due invocazioni buone per far accettare la terza ma di sostanziare teologicamente la terza. Misericordia e speranza per i migranti, ovvio.
È l'esemplificazione del Bergoglio pensiero.
Antonio
Vocabolario Castiglion1/Mariotti
solacium,ii,n.
1)conforto, sollievo, consolazione;
2)aiuto, soccorso,rifugio;
3)compenso,indennizzo.
Mattarella, rafforzare tutela rifugiati, più impegno Ue
https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2020/06/20/mattarella-italia-da-accoglienza-e-protezione-a-rifugiati_765f4206-53ee-4ef2-b219-c53bdc5c43f9.html
Proprio nel giorno dedicato al Cuore Imnacolato di Maria!
Si conoscono i nomi dei partecipanti al conclave 1958?
https://www.marcotosatti.com/2020/06/19/nobile-a-pg-e-vigano-preghiera-si-ma-anche-lazione/
Scusate la domanda, sempre da ignorante, ma c'è una cosa che non comprendo.
Questo annullamento è stato possibile perché la Santa Sede non ha mai riconosciuto il valore dogmatico di Frequens. Allo stesso modo, con il Vaticano II, ...
Dalle mie scarse e affrettate letture avevo capito che la fase iniziale del Concilio di Costanza, in cui fu redatto il "Frequens", non era valida perché in pseudo-comunione con l'antipapa GXXIII. Non capisco come si possa usare questo precedente con il CVII, convocato da un papa legittimo.
Avevo scritto un commento su buono/ buonista/ipocrita; su GXXIII secondo, con riferimento a GXXIII primo, sottolineando alcuni punti in comune tra i due, legati via Concilio di Costanza e CCVII con post di Don Barthe.
Da quello che ho capito il Concilio di Costanza, turbolento per nascita e crescita, è stato riconosciuto Concilio Ecumenico. Al decreto Frequens non fu riconosciuto il rango di dogmatico. Non avendo questo rango, durante il Vaticano I, il decreto Frequens fu annullato.
Don Barthe ricorda che il Vaticano II è stato voluto, partorito, registrato, cresciuto, appellato sempre come pastorale. Cioè non è Dogmatico, nè si esprime in linguaggio dogmatico, anzi si propone di dialogare col mondo parlando pastoral/mente la lingua del mondo. Quindi...vedi sorte del Frequens.
Don Barthe, scrive: con il CCVII , siamo entrati nella camera pastorale che non è la camera Dogmatica; per tornare nella camera Dogmatica, dobbiamo uscire dalla stanza pastorale lasciandovi le nostre fantasiose carte pastorali. Un domani la casa viene guidata da un altro Maggiordomo veramente Maggiordomo che la gira tutta e trova nella stanza pastorale le carte fantasiose, avulse dalla Dogmatica, così decide di bruciarle tutte, perché ricorda a tutti gli abitanti della casa che la camera pastorale, pur nella sua diversità, deve essere lo specchio della camera Dogmatica e non delle fantasie eccentriche di ogni contemporaneità.(Che detto tra noi poi son sempre le stesse).
2. UNA PROBLEMATICA INSUFFICIENTE
Questi richiami generali non presenterebbero alcuna difficoltà, se Mons. Ocáriz non li applicasse agli insegnamenti del Vaticano II. Infatti, secondo lui, anche se l’ultimo concilio non ha voluto definire alcun dogma, il carisma della verità e l’autorità magisteriale vi furono certamente presenti, al punto che il negarle all’insieme dell’episcopato riunito cum Petro et sub Petro per dare un insegnamento alla Chiesa universale, significherebbe negare una parte dell’essenza stessa della Chiesa. Di modo che, le affermazioni del Concilio che richiamano delle verità di fede richiedono evidentemente l’adesione di fede teologale, non perché siano state insegnate da questo Concilio, ma perché erano già state insegnate come tali in maniera infallibile dalla Chiesa, sia in virtù di una decisione solenne, sia col magistero ordinario e universale. Lo stesso assenso pieno e definitivo è richiesto per le altre dottrine richiamate dal Concilio e già proposte con un atto definitivo dai precedenti interventi magisteriali. Gli altri insegnamenti dottrinali del Concilio richiedono dai fedeli l’assenso religioso della volontà e dell’intelligenza.
Senza dubbio, ci si potrebbe felicitare nel vedere infine un teologo della Santa Sede introdurre tutte queste sfumature e con questo opporre il diniego più formale, quantunque implicito, a tutte le esposizioni unilaterali che fino ad oggi hanno presentato il Concilio Vaticano II in un’ottica massimalista, come fosse un dogma assolutamente intoccabile, «ancora più importante di quello di Nicea» [4]. Tuttavia, per quanto sia seducente per le sfumature e le distinzioni apportate, una simile analisi veicola alla sua radice un postulato che è lungi dall’essere evidente. In questo modo, lo studio di Mons. Ocáriz evita di rispondere alla domanda cruciale, rimasta ancora pendente tra la Fraternità San Pio X e la Santa Sede. Più esattamente, agli occhi del prelato dell’Opus Dei sembra che la risposta a questa domanda sia del tutto implicita, come se non fosse mai stato necessario affrontare la questione o come se non si fosse mai svolto alcun dibattito.
Esso invece si impone più che mai. Infatti, è lungi dall’essere evidente che il carisma della verità e l’autorità del magistero siano stati sicuramente presenti nell’ultimo concilio e che l’insieme dell’episcopato riunito cum petro et sub Petro abbia beneficiato dei lumi dello Spirito Santo per insegnare alla Chiesa universale. Che lo si voglia o no, non è scontato che l’ultimo concilio possa imporsi agli occhi dei cattolici, in tutto e per tutto come l’esercizio di un vero magistero, tale da richiedere la loro adesione ai diversi gradi indicati. Infatti, noi lo neghiamo, per delle ragioni seriamente fondate. In effetti, se si richiama la definizione tradizionale di magistero (§ 3-5) si è proprio obbligati a constatare che le procedure del Vaticano II non vi si conformano (§ 6-7). Tanto più che questa novità integrale del 21° concilio ecumenico si spiega in profondità in ragione di presupposti assolutamente inediti (§ 8-12).”
Continua (a lungo, ma vale la pena) qui il link
https://www.sanpiox.it/archivio/articoli/crisi-nella-chiesa/467-una-questione-cruciale-il-valore-magisteriale-del-concilio-vaticano-ii
Anna
L'intenzione dietro le aggiunte alle Litanie è fin troppo ovvia: inserire la propaganda di Francesco nella fede popolare. Tuttavia, le Litanie lauretane sono ben poco utilizzate dalla chiesa del Vaticano II, chi le usa ignorerà queste modifiche.
Lei è ottimista, Anonimo h. 7.41, sono molti i fedeli devoti che negano la spaccatura del Magistero e difendono il papa e i modernisti in nome della pace e della normalità.
Per loro va tutto bene, 'il Papa è il Papa' ed è 'scelto dallo Spirito Santo' e chi non salta con lui peste lo colga.
Pur seguendo le pie pratiche religiose come il Santissimo Rosario e le litanie. Il parroco dirà a questi devoti di aggiungerle e loro lo faranno.
Del resto che male c'è a considerare la Madonna Madre dei migranti? Non è forse anche Madre loro?
Prima non ci hanno pensato perché la Chiesa era dura di cuore, ma ora lo Spirto Santo ha mandato questo santo papa che, finalmente, si occupa dei poveri e dei migranti.
Non si accorgono della mala fede che c'è in questa aggiunta e nel finto magistero di questi usurpatori.
Intanto Benedetto XVI è stato esiliato "a trovare il fratello", così magari morirà in Germania con lui e non dovranno celebrare il funerale pubblico di un imbarazzante Papa emerito che ha conservato il 'munus petrino' che attirerebbe tanta folla, magari senza mascherina, a rendergli omaggio.
Aloisius
Fabrizio Giudici io risponderei così: i nomi dei due sono entrambi GXXIII.
Il papa emerito è stato esiliato in Germania...
Cerchiamo di non costruire subito romanzi, atteniamoci alle evidenze, semplici e normali:
è andato a trovare e forse assistere spiritualmente il fratello gravemente malato (e forse in fin di vita). I due fratelli sono sempre stati molto legati.
Ogni volta che sento l’odierno passo del Vangelo di Matteo, 10.26, nella versione “taroccata”, come nella messa di oggi, mi vien da pensare che la manipolazione modernista del Vangelo sia stata affidata anche a immobiliaristi o palazzinari; come si fa altrimenti a modificare l’originario testo “e ciò che vi è stato detto in un orecchio, predicatelo dai tetti” nel testo modernista “e quello che ascoltate all’orecchio, voi annunciatelo dalle terrazze”? : nostalgie mussoliniane? degli appelli lanciati dal Duce al popolo italiano dal balcone di Piazza Venezia?
Ricordo anche di aver letto un libro, diversi anni or sono, dal titolo “Il Vangelo in TV : predicatelo sui tetti” (Ed.ni Piemme, 1999), di Padre Raniero Cantalamessa, ed oggi mi meraviglio che un simile modernista abbia potuto/voluto rimanere aderente al dettato cattolico, preferendolo a quello modernista. Dopo tanti anni, di lui non leggerei più nemmeno l’orario ferroviario, se lo pubblicasse.
Mons. Marcel Lefebvre aveva ricordato: “Non ho fatto che ciò che tutti i vescovi hanno fatto per secoli e secoli. Non ho fatto altra cosa che ciò che ho fatto durante i 30 anni della mia vita sacerdotalee che mi ha valso d’essere eletto vescovo, Delegato Apostolico in Africa, membro della Commissione centrale preconciliare, Assistente al Trono Pontificio. Che potevo desiderare di più come prova che Roma stimasse che il mio apostolato fosse fecondo per la Chiesa e il bene delle anime? Ed ecco che, allorché compio un’opera in tutto simile a quella che ho realizzato per 30 anni, all’improvviso sono sospeso “a divinis” e forse presto scomunicato, separato dalla Chiesa, rinnegato e che altro ancora? È possibile? Dunque, pure ciò che ho fatto per 30 anni era suscettibile di una sospensione “a divinis”? Penso al contrario che se allora avessi formato i seminaristi come sono formati ora nei nuovi seminari, sarei stato scomunicato; se avessi allora insegnato il catechismo che si insegna oggi, sarei stato definito eretico. E se avessi detto la Messa come la si dice ora, sarei stato sospettato di eresia, sarei stato anche dichiarato fuori della Chiesa. A questo punto, non capisco più. Qualcosa è cambiato nella Chiesa, ed è a questo che voglio arrivare”.
(Dall’omelia tenuta a Lille, in Francia, il 29 agosto 1976 e riportata da “La Tradizione Cattolica” n. 37, anno 1998, pp.9-17).
In occasione della Giornata mondiale del rifugiato, Sergio Mattarella manda un pensiero a chi «è costretto a fuggire dal proprio Paese». Peccato che da noi arrivino soprattutto «migranti economici». Intanto Francesco inserisce gli immigrati persino nelle litanie.
È un'ipotesi, una possibilità
Il problema, nei confronti di questa generazione è che non è possibile promuovere una pastorale tradizionale e dunque le nostre riaffermazioni della verità non incidono sulla realtà ecclesiale diffusa. Inoltre per i media non esistiamo se non come "oppositori" del papa e, posta l'inesorabile etichetta, nessuno si degna mai di risponderci sul merito delle questioni che poniamo. Del reso anche col papa, le poche volte che dice qualcosa di cattolico, agiscono allo stesso modo. Ignorano quello che a loro non piace ed amplificano tutto quello che a loro fa comodo. Questa è la gloria del mondo, tanto apprezzata da certo clero povero per i poveri. Per arrivare a questo splendido risultato si son spesi per anni ed anni fior (si fa per dire) di cardinali di santa romana chiesa...
L'unica reale possibilità è ignorare completamente costoro e nel contempo costruire 'alternative ora et labora'. Parimenti dotarci per le nostre 'alternative' di una nostra moneta comune per gli scambi tra noi, da nord a sud, da est ad ovest, dal continente alle isole. Queste 'alternative ora e labora' possono essere cittadine, paesane, marittime, di montagna. Devono essere molto chiuse all'inizio, per almeno cinquanta anni, in modo che possano essere formative sia sul piano delle arti e dei mestieri che sul piano religioso e culturale. Ogni 'alternativa ora et labora' potrebbe essere di cinquanta famiglie con a capo un sacerdote cattolico cattolico preposto alla celebrazione del rito e all'insegnamento religioso Tradizionale. Poi si vedrà il da farsi. Riuniamoci e partiamo! Poche regole e moltissimo buon senso.
Bisogna battersi apertamente per la Fede, ora come non mai.
Si nota, dai commenti, la comprensibile tendenza a riporre fiducia solo nella preghiera, a preparare sin da ora piccole comunità-conventicole, a programmare comunità semiclandestine addirittura fornite di carna-moneta propria [?], capaci di organizzarsi per il futuro, insomma a darsi di fatto alla clandestinità per preparare la futura rinascita della Chiesa.
A me sembra una fuga nello sconforto.
A Lepanto non si è vinto solo con le preghiere e solo grazie all'improvviso mutamento del vento, passato di colpo a gonfiare le vele dei cristiani: si è vinto anche perchè e soprattutto c'erano fior di combattenti determinati che hanno combattuto all'ultimo sangue (circa 7000 morti tra di loro, non pochi, contro circa 20.000 turchi).
Ma chi combatte oggi per noi cattolici perseguitati in tanti luoghi, armi alla mano? Nessuno. E chi con le armi spirituali? Solo i proverbiali quattro gatti, destinati alla persecuzione, verosimilmente. E come potrebbe qualcuno combattere per la difesa della Fede quando la Gerarchia stessa dà l'impressione di esser passata in gran numero al nemico, cominciando dai vertici? Puoi sperare di vincere se i generali si sono già accordati col nemico?
POssiamo però scegliere come morire: se sparendo dentro qualche catacomba o guardando il nemico nel bianco degli occhi, nell'ultimo combattimento. Combattimento ancora spirituale oggi ma già rischioso, visto l'odio montante contro il Cattolicesimo e tutta la cultura, anche laica, che esso rappresenta. Nelle Americhe, con il pretesto di un tragico episodio, si sta scatenando l'odio razziale di neri e indi contro i bianchi, organizzato a fini elettorali da una dirigenza democratica del tutto irresponsabile. E quest'odio è diventato subito anticattolico.
Guardare il nemico nel bianco degli occhi significa oggi per noi continuare senza deflettere nella battaglia pubblica per la difesa, senza sconti per nessuno, della retta dottrina e pastorale della Chiesa, pur consapevoli del fatto che, in termini umani, ci aspetta una "sconfitta gloriosa".
Sono però queste le "sconfitte" gradite al Signore, quelle che possono aprire le porte dei Cieli ai combattenti, quelle che danno come premio "la corona della vita".
La speranza è che, in questa battaglia, si uniscano a noi apertamente anche tutti quei sacerdoti, vescovi, suore, che condividono l'impietosa ma esatta analisi della crisi fatta da mons. Viganò, coinvolgente giustamente il Vaticano II, velenosa radice dei mali presenti. Che "il residuo" venga finalmente allo scoperto, per la Gloria di Dio, la salvezza di tante anime, la confusione dei nemici di Cristo!
"Se il Signore degli Eserciti/ non ci avesse lasciato un residuo,/saremmo come Sodoma,/somiglieremmo a Gomorra" (Isaia, 1, 9).
PP
Occorre una guida. Bisogna anche riconoscere che il nostro cerchio non è vasto e in questa prateria ridotta all'osso spuntano anche screzi più o meno velati. Modernisti e massoni che hanno dato il via al CCVII una volta occupata la sede, un tempo santa, hanno nominato a raffica i loro simili nei posti di comando e così a scalare. Seminari, università pontificie e cattoliche in senso lato in quali condizioni sono? Certamente tanti intellettuali di grido che stampano e stampano e vanno in suv, ma di credenti in Gesù Cristo Crocifisso morto e Risorto quanti se ne contano? Quanti di tutti costoro devono il loro pane quotidiano al CCVII? Quasi tutti. Questi hanno più spocchia che fede, anzi per essere precisi hanno sostituito la Fede con la spocchia ed il malcostume.
Torniamo al primo Giovanni XXIII a agli altri due papi in contesa con lui e al Concilio di Costanza, tenendo presente che questo Concilio si svolse alla Presenza di re Sigismodo. Dopo che Giovanni XXIII e Gregorio XII rinunziano alla loro dignità e Benedetto XIII è abbandonato dagli stati che lo sostenevano, il Concilio elegge Papa il Cardinale Ottone Colonna, Martino V (1412-1431).
Ora il Concilio di Costanza può dire qualcosa anche a noi. La presenza della politica nel conclave. Ricordo un video dove la Clinton, in campagna elettorale, fece un brindisi a Papa Francesco. Strano.
Il concilio stesso di Costanza elesse il Cardinale Ottone Colonna. Rimando alla scheda su Wikipedia molto interessante. Quello che mi ha colpito è che in un periodo di grande confusione, di problemi infiniti, la scelta cade su un alto prelato che viene da una famiglia italiana signorile, che conosceva sia la vita politica del suo tempo sia la condizione della Chiesa essendovi parte di rilievo.
Per liberare la Chiesa dagli assedianti, occorre anche essere spalleggiati da forze politiche SANE,interne ed estere, cioè da uomini che si impegnano per il bene del loro popolo;il prossimo papa deve essere cattolico, uomo di buon governo, capace di tenere nel suo cuore i cattolici di tutto il mondo, capace di relazionarsi con i capi di stato secondo verità e giustizia come la sua dignità richiede.
Occorre una guida. Bisogna anche riconoscere che il nostro cerchio non è vasto e in questa prateria ridotta all'osso spuntano anche screzi più o meno velati. Modernisti e massoni che hanno dato il via al CCVII una volta occupata la sede, un tempo santa, hanno nominato a raffica i loro simili nei posti di comando e così a scalare. Seminari, università pontificie e cattoliche in senso lato in quali condizioni sono? Certamente tanti intellettuali di grido che stampano e stampano e vanno in suv, ma di credenti in Gesù Cristo Crocifisso morto e Risorto quanti se ne contano? Quanti di tutti costoro devono il loro pane quotidiano al CCVII? Quasi tutti. Questi hanno più spocchia che fede, anzi per essere precisi hanno sostituito la Fede con la spocchia ed il malcostume.
Torniamo al primo Giovanni XXIII a agli altri due papi in contesa con lui e al Concilio di Costanza, tenendo presente che questo Concilio si svolse alla Presenza di re Sigismodo. Dopo che Giovanni XXIII e Gregorio XII rinunziano alla loro dignità e Benedetto XIII è abbandonato dagli stati che lo sostenevano, il Concilio elegge Papa il Cardinale Ottone Colonna, Martino V (1412-1431).
Ora il Concilio di Costanza può dire qualcosa anche a noi. La presenza della politica nel conclave. Ricordo un video dove la Clinton, in campagna elettorale, fece un brindisi a Papa Francesco. Strano.
Il concilio stesso di Costanza elesse il Cardinale Ottone Colonna. Rimando alla scheda su Wikipedia molto interessante. Quello che mi ha colpito è che in un periodo di grande confusione, di problemi infiniti, la scelta cade su un alto prelato che viene da una famiglia italiana signorile, che conosceva sia la vita politica del suo tempo sia la condizione della Chiesa essendovi parte di rilievo.
Per liberare la Chiesa dagli assedianti, occorre anche essere spalleggiati da forze politiche SANE,interne ed estere, cioè da uomini che si impegnano per il bene del loro popolo;il prossimo papa deve essere cattolico, uomo di buon governo, capace di tenere nel suo cuore i cattolici di tutto il mondo, capace di relazionarsi con i capi di stato secondo verità e giustizia come la sua dignità richiede.
https://m.ilgiornale.it/news/bergoglio-ed-concilio-nel-mirino-dei-tradizionalisti-1872044.html
Letto il lungo articolo, forse un piccolo saggio, sul Giornale. Bene, una panoramica onesta. E' chiaro che molti nel blog e fuori sono andati più in profondità, è bene comunque che se ne parli e che molti cattolici inizino ad informarsi come meglio possono, così come è accaduto a ciascuno di noi nel tempo, negli anni. Chi verrà dopo di noi troverà il terreno più dissodato ed aumenteranno braccia e menti per continuare a dissodare, sradicare le erbacce per seminare, a nuovo e a piene mani, il buon seme. Dio, Uno e Trino, sia lodato!
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