Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 20 febbraio 2023

In corso di revisione una nuova Costituzione apostolica per rafforzare Traditionis Custodes

Nuove conferme e ulteriori dettagli su un nuovo documento (di cui abbiamo già dato notizia qui - qui - qui qui - qui), diretto a stroncare la Messa tradizionale in latino e oltrepassare definitivamente il Summorum Pontificum . Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes  e successivi.

È in  corso la revisione di una nuova Costituzione apostolica per rafforzare Traditionis Custodes
di Diane Montagna per The Remnant

CITTÀ DEL VATICANO, 18 febbraio 2023 - The Remnant ha appreso che un documento vaticano è attualmente in fase di revisione da parte di Papa Francesco e amplierebbe e rafforzerebbe il suo Motu proprio Traditionis Custodes del 2021, e afferma che l'unica liturgia ufficiale del Rito latino è il Novus Ordo e regolerebbe in modo rigoroso le comunità ex Ecclesia Dei. Fonti vaticane ben informate hanno confermato a The Remnant, che aveva accuratamente preannunciato Traditionis Custodes prima della sua pubblicazione nel 2021, che la bozza del documento, sotto forma di costituzione apostolica, è stata presentata a Papa Francesco alla fine di gennaio dai superiori del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, guidato dal cardinale Arthur Roche.

Il documento sarebbe stato scritto dai funzionari del Dicastero, sotto la guida del suo segretario, l'arcivescovo Vittorio Francesco Viola, OFM, in collaborazione con almeno un consultore dell'Ufficio per le celebrazioni liturgiche del Vaticano.

Mentre Traditionis Custodes mira principalmente a contrastare la diffusione della Messa latina tradizionale e dei sacramenti tra il clero diocesano, questo nuovo documento infliggerebbe un colpo particolarmente pesante alle comunità ex Ecclesia Dei, vietando le ordinazioni diaconali e sacerdotali nel Vetus Ordo, proibendo l'amministrazione degli altri sacramenti ai fedeli e richiedendo la concelebrazione a tutti i sacerdoti, compresi i membri di questi istituti.

Si dice che sia in discussione anche la proibizione delle Messe domenicali nel Vetus Ordo.

The Remnant ha anche appreso che un cardinale italiano creato nel 2022 sta cercando di persuadere Papa Francesco a promulgare una costituzione apostolica alternativa, che a prima vista potrebbe sembrare meno dura ma in realtà è peggiore, cercando di seppellire una volta per tutte la liturgia latina tradizionale.

Questa seconda bozza non menzionerebbe mai il Vetus Ordo, ma celebrerebbe piuttosto il 54° anniversario della promulgazione della costituzione apostolica di Paolo VI sul Nuovo Messale Romano (3 aprile 1969), indicando come data probabile della sua pubblicazione il lunedì della Settimana Santa [3 apr 2023 ndt]. Secondo alcune fonti, il documento racconterebbe le "benedizioni" della riforma liturgica di Paolo VI e i "frutti abbondanti" che essa ha prodotto nella Chiesa, e cercherebbe di "coronarla e completarla" dichiarando che, d'ora in poi, l'unico rito ufficiale della Chiesa latina è il Messale Romano di Paolo VI, il Novus Ordo.

Senza mai dire una parola sul Vetus Ordo, questa seconda opzione farebbe progredire tutto ciò che è contenuto nella prima per le conseguenze che implica. Darebbe ai vescovi che sono ostili alla liturgia tradizionale - o che sono disposti a sacrificarla per ciò che considerano un bene maggiore - la chiave per sradicarla dalle loro diocesi. E rafforzerebbe gli sforzi del cardinale Arthur Roche per costringere i vescovi tradizionalisti ad applicare la sua interpretazione di Traditionis Custodes, dopo ripetuti tentativi di farlo in modi considerati dai canonisti contrari alla legge della Chiesa.

Ma a questo punto non c'è nulla di definitivo, ci dicono, e c'è una notevole resistenza da parte dei membri della Curia romana, che credono che la promulgazione da parte di Papa Francesco di una delle due costituzioni apostoliche manderebbe la Chiesa in acque inesplorate, ferendo ulteriormente il Corpo mistico di Cristo e venendo vista (sia dai cattolici che dai non cattolici) come un atto crudele e divisivo.

Sarebbe inoltre interpretato da cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi e laici come un ripudio totale dell'eredità di Papa Benedetto XVI a pochi mesi dalla sua morte. - Fonte

8 commenti:

Anonimo ha detto...

I cattolici e gli istituti che hanno ceduto al canto delle sirene negli anni ottanta, ai tempi di Wojtyla, riconoscendo la bontà del Concilio Vaticano II, sottomettendosi alle autorità romane, in cambio di alcune concessioni, fra le quali la celebrazione della S. Messa di sempre (a certe condizioni), fino ad allora severamente proibita, si ritrovano ora con le spalle al muro e, in teoria, devono obbedire alle richieste delle autorità romane. La trappola in cui si sono lasciati cadere negli anni ottanta funziona tuttora a meraviglia. Le autorità romane hanno dato, le autorità romane hanno tolto, siano benedette le autorità romane!

Anonimo ha detto...

Il Divin Salvatore, vicino a morte, gettando gli ultimi sospiri, disse con forte voce e molte lacrime: Padre raccomando nelle vostre mani lo spirito mio! Fu l’ultima sua parola, con la quale l’amato Fi­glio diede la massima testimonianza del suo amore verso il Padre. Quando dunque ci manca tutto e le nostre angosce sono estreme, non ci può mancare questa pa­rola, questo sentimento, questa rinunzia assoluta dell’a­nima nostra fra le mani del nostro Salvatore.

San Francesco di Sales, Teot. Parte 2, Lib. 3, Cap. 2.

Anonimo ha detto...


Quoi qu’il fasse ou défasse, Jorge Mario Bergoglio n’est qu’un antipape dont l’ « œuvre » s’évanouira comme neige au soleil dès qu’il aura rendu son dernier souffle. La vraie succession de Benoît XVI, dernier pape, prendra sans doute encore quelque temps, mais elle viendra, à la surprise de tous… En attendant, l’urgence est à la prière. S’abandonner à la Providence.

Art.del 23 Dicembre u.s. ha detto...

“Traditionis custodes” e “Responsa” / Ecco nomi e ragioni che stanno dietro alla guerra dichiarata alla Tradizione

Cari amici di Duc in altum, questo articolo del professor Rubén Peretó Rivas è imperdibile. Perché non solo fa i nomi di chi c’è dietro l’operazione Traditionis custodes e l’intera guerra alla Tradizione, ma mette bene in luce il profilo di questi epigoni del modernismo liturgico: ideologi incapaci di accettare la realtà e tutti impegnati, con la furia tipica degli ideologi, a disegnare e imporre con la forza una realtà conforme alla loro visione.

https://www.aldomariavalli.it/2021/12/23/traditionis-custodes-e-responsa-ecco-nomi-e-ragioni-che-stanno-dietro-alla-guerra-dichiarata-alla-tradizione/

Art. a contrasto.. ha detto...

Consolare Dio e Maria, il carisma di san Francesco Marto
Nel messaggio di Fatima è centrale la necessità di riparare i peccati con cui Dio è offeso e offrire consolazione al Cuore Immacolato di Maria. Una necessità che san Francesco Marto sentì con particolare urgenza, indicando profeticamente la strada per il Cielo.
https://lanuovabq.it/it/consolare-dio-e-maria-il-carisma-di-san-francesco-marto

A lode e gloria di Dio ! Con il vostro permesso . ha detto...

Settimo giorno (20 Febbraio)
PREPARAZIONE ALLA CONSACRAZIONE
A SAN GIUSEPPE

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Pater, Ave, Gloria

A te, o beato Giuseppe

MEDITAZIONE (sul testo proposto giorno per giorno)

Impegno missionario e Fioretto della giornata (indicati alla fine della meditazione)

Preghiera biblica o tradizionale (riportata in calce alla meditazione)

Litanie a san Giuseppe

Settimo giorno: la speranza
La virtù teologale della speranza ci fa attendere con certezza ciò che la fede promette e desiderare il pieno godimento del Sommo Bene, che già amiamo. San Giuseppe meritò la gioia ineffabile di cullarlo tra le Sue braccia, di vederlo crescere nella natura umana, di insegnare l’arte del carpentiere al divino Artefice dell’universo… ma nello stato di viandante non era ancora in grado di goderlo senza limiti né diaframmi.

Nei trent’anni che, secondo la tradizione, condivise con il Verbo incarnato, Egli visse in continua tensione tra lo stupore soverchiante per l’incommensurabile tesoro già posseduto e la lacerante aspirazione ad essere sciolto dalle pastoie della condizione terrena. Fissando gli occhi del Figlio di Dio, finestre socchiuse sull’infinito, veniva risucchiato in un abisso di luce. Il Suo cuore castissimo, attraverso quello immacolato della Vergine Sposa, pregustava le delizie del Paradiso.

Nella fruizione di un simile bene, non c’era avversità o privazione che potesse scuotere l’animo di san Giuseppe; ognuna di esse, al contrario, diventava occasione per alimentare un’ardimentosa fiducia e una fermissima speranza nell’intervento di Dio. Anche nelle situazioni ad occhio umano senza via d’uscita, scorgeva un appello ad abbandonarsi all’onnipotenza divina e a darle gloria senza condizioni.

Nelle circostanze così inquietanti del nostro tempo, bada di non lasciarti andare allo scoraggiamento, ma rendi grazie al Signore per tutte le ricchezze, temporali e spirituali, di cui ti ha dotato per darti un saggio dell’eterna beatitudine. Non dubitare mai di essere soccorso a tempo debito da Colui che, in ogni Santa Comunione, si dona interamente a te.

IMPEGNO MISSIONARIO: ogni volta che ne avrò l’occasione, insegnerò a chi è in ansia per i problemi attuali a rivolgersi a Dio con coscienza pura.

FIORETTO: di fronte a una difficoltà, anziché scoraggiarmi, mi metto alla presenza di Dio e rivolgo il cuore al Bene infinito che mi aspetta.

Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò paura?
Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò timore?
Quando mi assalgono i malvagi per straziarmi la carne,
sono essi, avversari e nemici, a inciampare e cadere.
Se contro di me si accampa un esercito, il mio cuore non teme;
se contro di me divampa la battaglia, anche allora ho fiducia.
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita,
per gustare la dolcezza del Signore e ammirare il suo santuario.
Egli mi offre un luogo di rifugio nel giorno della sventura.
Mi nasconde nel segreto della sua dimora, mi solleva sulla rupe.
E ora rialzo la testa sui nemici che mi circondano;
immolerò nella sua casa sacrifici d’esultanza,
inni di gioia canterò al Signore.
(Sal 26 [27], 1-6)

Murmex ha detto...

E hanno ceduto anche alla sirena del motu proprio ratzingeriano

“aumm aumm”? ha detto...

Arriva la misericordia?
http://blog.messainlatino.it/2023/02/arriva-la-misericordia.html