Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 30 marzo 2024

Festa in oratorio per la fine del Ramadan: è (di nuovo) polemica

Segnalazioni dei lettori. Non so se si possa parlare di perfidia nel significato etimologico della parola. Perché per perdere la fede prima bisogna averla... La festa organizzata in Brianza scatena la polemica, come già successo a Pioltello. Qui l'indice degli articoli sul filo-islamismo.

Festa in oratorio per la fine del Ramadan: 
è (di nuovo) polemica

Una serata di festa all'oratorio, per la fine del Ramadan, e la polemica. Il prossimo venerdì 5 aprile è in programma una iniziativa promossa dall’associazione La Pace a Renate, in Brianza, che ospiterà la prima edizione del momento dell’iftar comunitario. A partire dalle 18 quando, come prescrive il Corano, con il calare del sole i fedeli possono interrompere il digiuno del Ramadan. Per l’occasione è previsto un momento conviviale insieme, la prova dell’abito e per le donne un angolo di henne tatou. Come si legge nel modello di iscrizione “sarà un’occasione unica per condividere gioia e gratitudine con la comunità”. Ma l'iniziativa ha suscitato anche polemica.

“Celebrare il Ramadan in oratorio? Mi sembra davvero inopportuno che un luogo simbolo di aggregazione cristiana ospiti la festa di fine Ramadan”, ha dichiarato Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in Consiglio regionale. “L’oratorio è un centro legato alla parrocchia e quindi alla Chiesa Cattolica. Può e deve anche essere un luogo di dialogo, ma non certo di celebrazione di riti legati ad altre religioni come il Ramadan. Sarebbe un po’ come celebrare la Pasqua in una Moschea, che senso ha? Ci chiediamo se il parroco di Renate abbia seriamente valutato l’opportunità, anche simbolica, di concedere l’oratorio alla comunità islamica del nostro territorio per celebrare una festa così rappresentativa dell’Islam", ha proseguito.

“Dopo la rimozione dei simboli cristiani nelle aule e la chiusura di una scuola nel Milanese, la scelta di concedere un oratorio, da secoli luogo simbolo di aggregazione cristiana, per concludere la preghiera del digiuno in tempo di Ramadan, è qualcosa che preoccupa e che non deve lasciare indifferenti”, ha concluso Corbetta.

Il riferimento è a quanto successo a Pioltello, dove la decisione di una scuola di chiudere per il 10 aprile - giorno di fine Ramadan - ha scatenato una polemica politica a livello nazionale. Dopo l'intervento dell'ufficio scolastico regionale - e del ministro dell'istruzione, Giuseppe Valditara - la scuola ha comunque confermato la sua scelta, ricevendo la solidarietà del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. - Fonte

3 commenti:

Anonimo ha detto...

I frutti degli incontri ecumenici cominciano a vedersi.
Ora ci si strappa le vesti, dopo che Roncalli, Montini, e successori hanno aperto il vaso di pandora. Aspettiamoci un premier islamico che imponga la sharia e chiuda le scuole cattoliche, così si capirà cosa significhi "dialogo" per i musulmani (in Scozia sono già a buon punto).
Il cattolico può insegnare, evangelizzare, disputare, cosciente della propria unicità, non certo dialogare con le eresie.

Segnalo ha detto...

Cari amici, per capire la fede cattolica e i suoi pochi punti cardine, vi consiglio di leggere i libri di padre Gabriele Amorth, o vedere i suoi video su you Tube, oltre che sacerdoti esorcisti, insieme al catechismo.
Il tutto vi farà capire la esistenza del maligno, la sua opera di morte e peccato mortale, il libero arbitrio, la potenza dello Spirito Santo e sua azione salvifica e la necessità della lotta spirituale, con vita secondo i comandamenti.
In una parola, la assoluta verità della fede cristiana, la necessità della protezione della vita, operata da Cristo e necessità di vivere secondo la fede e dottrina cattolica.
Immediatamente capirete la falsità di pseudo teologie liberarsi alla Karl Rhaner e tanti sbandati dottrinali, infatti questi definiscono satana un mito, il che è falso, come insegna il catechismo e confermano i santi, che inferno esiste e va evitato ad ogni costo e che vi è una lotta terribile da fare per salvarsi e salvare.
Concludo, ricordando che anche i filosofi greci distinguevano due forme di pensiero a grandi linee, la Doxa, o opinione che è soggettiva e non argomentata e riflette i modernisti eretici che portano le loro idiozie e la EPISTEME, cioè un sapere argomentato e logico, che riflette su dati , nel caso specifico la rivelazione e Magistero con esperienza dei Santi e Mistici.
Prof. N. Liberio IDR.

Mannaggia la sbrumballata ! ha detto...

La giornata della felicità
a cura di Roberto PECCHIOLI
Beata ignoranza. Il 20 marzo scorso era la “giornata internazionale della felicità” e non lo sapevo. Ero sereno, immerso nei fatti miei, senza pensare ai massimi sistemi. Tra giornate della donna,della memoria, feste della mamma,del babbo, dei nonni e presto anche dei cognati, Halloween il dì delle zucche vuote, festa degli innamorati, dell'orgoglio gay e LGBT, sommate alle varie solennita' civili, non ne posso piu'. […] il seguito su
https://www.maurizioblondet.it/la-giornata-della-felicita/