Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 18 marzo 2024

Prof. Bernardino Montejano sulla chiesa Copta

Della reazione della Chiesa ortodossa copta abbiamo dato notizia qui. Di seguito, nella nostra traduzione dall'originale spagnolo, una interessante riflessione fattaci pervenire da un caro lettore, che ringrazio.

Prof. Bernardino Montejano sulla chiesa Copta

La sessione plenaria del sinodo della Chiesa ortodossa copta ha deciso di rompere le relazioni con la Chiesa cattolica a causa della Fiducia Supplicans [vedi]. Si tratta dell’ennesima sconfitta del duo di argentini residenti in Vaticano che fanno finta di ignorare le esigenze dell’ordine della creazione.

La Chiesa copta è composta da più di dieci milioni di cristiani e sta opponendo una resistenza eroica contro la persecuzione islamica.
Sono originari dell’Egitto, paese in cui hanno vissuto per molto tempo prima di subire la tirannia musulmana.

Qualche anno fa, un sacerdote della Fraterità di San Vincenzo Ferrier ha visitato l’Egitto per approfondire la sua conoscenza dei copti ed è rimasto impressionato dalla loro fede. La Chiesa copta è profondamente ispirata dai suoi martiri e dallo spirito dei monaci del deserto, e sta cercando di diventare una percentuale più alta della popolazione, come predicava uno dei suoi sacerdoti: “Se il tuo vicino musulmano ha cinque figli, tu ne devi avere sette”.

E da essi ricevono l’invito alla resistenza: preparatevi per mezzo della preghiera e del digiuno.

I monasteri sono il loro punto di appoggio. I monaci copti sono rassegnati a soffrire, ma non a scomparire, e insieme ai loro fedeli sperano che abbiano fine tanti anni di discriminazione e di attacchi contro la fede, perché — affermano con energia — sono nati lì poco dopo l’era dei faraoni. “Viviamo sotto lo sguardo di Dio, non sotto quello degli uomini, e non ce ne andremo mai. Abbiamo abbandonato il verde Nilo per venire ad abitare in contrade aride e inospitali. Vestiti di nero, portiamo la croce, siamo i padri del deserto”.

Uno dei loro sacerdoti protesta perché i fondamentalisti islamici vogliono eliminare la presenza cristiana: in questa lotta spiccano i monasteri che danno valore speciale a questa presenza e la vitalizzano.

Un sacerdote francese è rimasto sorpreso dalla vivacità della loro fede. Tra di loro non esiste il cristiano anonimo. Ciò che più colpisce è la croce che i copti si tatuano sul pugno per testimoniare la loro fede in Cristo.

La spiritualità della Chiesa copta trova la sua sorgente nel sangue dei suoi martiri. Nel corso della loro storia, i cristiani d’Egitto hanno versato a più riprese il loro sangue in testimonianza della loro fede. Una prova del genere la si è avuta nel 2015, quando ventuno lavoratori copti — il cui “crimine” era proclamare la propria fede — sono stati decapitati in Libia da musulmani feroci.

Un’altra ricchezza della Chiesa copta sono le famiglie numerose. Ecco perché un patriarca predicava: “Se il tuo vicino musulmano ha cinque figli, tu devi averne sette”. Si può osservare che l’Egitto è l'unico paese del Vicino Oriente in cui la percentuale dei cristiani è aumentata negli ultimi cinquant’anni.

Un articolo del Corriere della Sera del 2011, intitolato “La mappa della fede”, riporta i dati della proporzione dei cristiani in Medio Oriente: Libano 30% su 3.971.941; Siria 10% su 19.747.586; Giordania 4% su 6.198.577; Egitto 10% su 81.713.520. Questi numeri dimostrano l’enorme importanza dei copti nella regione.

I copti sono perseguitati da molto tempo. Oggi, con la connivenza dell’attuale governo centrale, le loro scuole vengono distrutte, i loro commerci saccheggiati, l’uso del dialetto copto è proibito, la maggior parte delle professioni di prestigio, come la medicina, sono loro proibite. Sono discriminati per le cariche pubbliche. Vivono in quartieri marginali dove hanno problemi anche a lavorare.

Ma resistono e adesso correggono anche il papa di Roma. Viva i copti!
Buenos Aires, 9 marzo 2024
Bernardino Montejano

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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7 commenti:

Anonimo ha detto...

Il 18 marzo si ricorda san Cirillo di Gerusalemme, proclamato dottore della Chiesa da papa Leone XIII

"Contempla la primavera e ogni genere di fiori, tutti così eguali eppure così diversi: il rosso della rosa, il bianco candido del giglio. Chi mai li crea così distinti, dalla stessa pioggia e dalla stessa terra? Osserva quanta precisione: uno stesso legno d’albero, ora si dischiude in una chioma ombrosa, ora produce molteplici frutti; e uno solo ne è l’artefice. Di una sola vite, una parte si brucia, un’altra fiorisce, una terza si ricopre di foglie, un’altra ancora di viticci, una quarta, infine, si trasforma in uva. Ammira anche il grosso anello di nodi della canna, come l’ha fatto il Creatore."

Catholicus ha detto...

Scusi Mic, avrei bisogno di cortispondere con lei in privato, potrebbe mica indicarmi il suo indirizzo mail, a cui scrivete? Grazie molte, cara signora Guarini

Avviso ha detto...

Con gli amici de Il Megafono Cattolico stiamo cercando fedeli residenti o frequentanti la diocesi di Aosta per chiedere che anche lì sia introdotta una Messa in Rito Tridentino. Qualsiasi aiuto o consiglio è bene accetto

Anonimo ha detto...

Una piccola aggiunta : la chiesa copta non esiste solo ìn Egitto. Anche gli Etiopi sono copti , ovvero non accettano il Concilio di Calcedonia.
Anche gli Etiopi hanno i loro monasteri , che vivono nel silenzio la loro grande fede.
Di recente so che in Lombardia , nei dintorni di Milano, e' stato costruito un monastero copto al servizio delle famiglie di immigrati egiziani nel nostro paese.

Anonimo ha detto...


Una precisazione agli amici de Il Megafono Cattolico.

Più che Messa di rito Tridentino sarebbe meglio dire "Messa di rito romano antico".
Il tridentino non ha creato un nuovo rito, come fingono di voler credere i neomodernisti attuali. Contro gli errori all'epoca dilaganti, in particolare ad opera dei protestanti eretici, ha fatto codificare il plurisecolare rito in uso da parte del papa e già diffuso nell'orbe cattolico, soprattutto dagli Ordini, quali i francescani ad esempio; rito il cui canone, per costante tradizione dei papi, risale ai tempi apostolici, si dice addirittura all'Apostolo Pietro. (Si può controllare quanto detto sugli articoli di mons. K. Gamber, reperibili su Una Voce).

Anonimo ha detto...

Ho letto in questi giorni il libro "nient'altro che la verità) di Gaswein con Gaeta e devo dire che fra i sassolini usciti dalle scarpe non ho trovato monsignor Viganó nelle prime chiare accuse sul fenomeno pedofilo coperto dal Vertice attuale.Inoltre cita una lettera di Benedetto a Francesco in cui direbbe che la Chiesa:"nel tardo secondo secolo o all'inizio del terzo, aveva cominciato a considerare il ministero dei presbiteri e dei vescovi anche come sacerdozio e non soltanto come ministero pastorale, in conseguenza del fatto che la santa Eucaristia non era soltanto considerata come cena, ma come presenza e partecipazione al sacrificio della croce".... e che questo sviluppo sarebbe stato contestato da Lutero .... molti secoli dopo. Ora questo significa gettare discredito sulla verità del NT ove si dice chiaro: chi non mangia la Mia Carne e non beve il Mio Sangue..." " chi mangia indegnamente del Corpo e Sangue del Signore mangia e beve la propria condanna". Significa dare degli ignoranti agli Apostoli, a Maria, a san Paolo e a Cristo stesso, tanto più che per 40 giorni Gesù istruì ancora gli Apostoli e conferì il Primato Pretino già promesso. Questo è piuttosto grave detto da Benedetto e da Gaswein.

Mentre Ebrei e Protestanti ha detto...

peccano per difetto contro il Canone Biblico, escludendo alcuni libri ( https://it.wikipedia.org/wiki/Libri_deuterocanonici ), i Copti peccano per eccesso. Aggiungono altri libri, fino a superare i 100.
I più famosi sono i due libri di Enoc .