Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 23 marzo 2024

Nomine e discussioni pianificate: così il Sinodo di Bergoglio si allontana dal Concilio

La rivoluzione che sta minando La Catholica trova spazio persino sugli organi di stampa, come dimostra l'articolo ripreso da Il Giornale. Se il "Sinodo di Bergoglio" si allontana dal Concilio, a maggior ragione si allontana dalla Tradizione. Qui l'indice degli articoli dedicati al Sinodo sulla sinodalità.

Nomine e discussioni pianificate: 
così il Sinodo di Bergoglio si allontana dal Concilio 

Francesco ordina l'istituzione di gruppi di studio sui temi caldi in vista della sessione di ottobre prossimo. Diminuisce lo spazio dei vescovi partecipanti?
Francesco vuole una Chiesa sinodale, ma per raggiungere questo scopo sembra determinato anche a cambiare il concetto stesso di "Sinodo" che conosciamo da Paolo VI in poi. Frutto del Concilio Vaticano II, "Sinodo" è stata finora intesa come "un'espressione particolarmente fruttuosa e lo strumento della collegialità episcopale" [vedi], secondo un'azzeccata definizione di Giovanni Paolo II. La XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi divisa in due sessioni e che si concluderà ad ottobre prossimo, però, verrà ricordata per essere stata la prima con laici - nominati dal Papa - aventi diritto di voto.

Un lungo Sinodo
Sebbene sia entrato nel vivo ad ottobre scorso, l'inizio di questo percorso sinodale in realtà risale addirittura al 2021 con l'avvio di una fase preparatoria nelle diocesi. Dunque, alla seconda sessione del prossimo ottobre si arriverà con alle spalle un processo già lungo tre anni: nonostante ciò, Francesco ritiene che un mese non sarebbe sufficiente per confrontarsi sui temi emersi durante la prima sessione. Da questa convinzione, perciò, nasce la sua decisione di costituire dei gruppi di studio che a loro volta dovranno interrogarsi sulle questioni poste nella relazione di sintesi presentata alla fine della prima sessione e saranno chiamati a preparare il terreno ai padri sinodali.

In una lettera diffusa questa settimana e inviata a febbraio al segretario generale della segreteria generale del Sinodo, il cardinale Mario Grech, Bergoglio ha spiegato che sarà compito di quest'organismo "di comune accordo con i Dicasteri della Curia Romana competenti, costituire tali Gruppi, chiamando a farne parte Pastori ed Esperti di tutti i Continenti e prendendo in considerazione non solo gli studi già esistenti, ma anche le esperienze più rilevanti in atto nel Popolo di Dio radunato nelle Chiese locali". Insomma, la composizione dei gruppi che dovranno affrontare, tra le altre cose, "questioni teologiche e canonistiche intorno a specifiche forme ministeriali" verrà decisa dall'alto, dalla segreteria generale del Sinodo e dalla Curia. Detto, fatto.

Alla lettera del Papa è seguito un lungo documento del cardinale Grech dal titolo "Come essere Chiesa sinodale in missione?" che detta la traccia di lavoro. Nelle intenzioni dei nuovi testi, questi gruppi di studio dovrebbero fornire una traccia anche sui "criteri teologici e metodologie sinodali per un discernimento condiviso di questioni dottrinali, pastorali ed etiche controverse" e quindi, in un certo senso, imporre ai padri sinodali i confini della discussione sugli argomenti più caldi come diaconato femminile e obbligo del celibato sacerdotale. A loro volta, questi gruppi di studio si dovranno attenere alla traccia di lavoro già impostagli dalla segreteria generale del Sinodo che li individua e li nomina.

Nomine e temi dall'alto
Difficile non rintracciare, dietro al documento del cardinale Grech diffuso questa settimana, una sorta di tentativo di orientare in qualche modo il lavoro dei padri sinodali e dunque influenzare le conclusioni della sessione finale del Sinodo. Non è da escludere che questo cambiamento delle carte in tavola possa essere dettato dal fastidio provocato da quei padri sinodali che lo scorso ottobre non si sono uniti alla maggioranza assoluta dei voti, rivendicata come un "successo" dal cardinale relatore generale Jean-Claude Hollerich, sui paragrafi della relazione di sintesi.

Se si è sentita la necessità di istituire dei gruppi di studio in vista della seconda sessione, evidentemente non c'è stata piena soddisfazione su come le cose sono andate durante la prima, nonostante le dichiarazioni entusiastiche. Eppure tra l'ingresso dei laici prescelti, i membri di diretta nomina pontificia e i capi dicastero quasi tutti nominati negli ultimi undici anni, l'elenco dei partecipanti con diritto di voto presenta già una forte impronta centralizzata.

Rischio burocratizzazione
Il contributo di questi gruppi di studio andrà ad intaccare in qualche modo l'autonomia di discussione dei padri sinodali che, nonostante tutto, sono garanzia della rappresentatività ecclesiale dell'assise? Il rischio c'è. Allo stesso modo, decisioni come questa sembrano andare nella direzione di una burocratizzazione della Chiesa, un pericolo preconizzato negli anni del post-concilio da una figura come quella dell'"apostolo vagabondo" Giuseppe Sandri. La Chiesa sinodale tratteggiata da Paolo VI sull'onda dei contributi del Concilio Vaticano II puntava invece ad un maggiore coinvolgimento dei vescovi nel governo pastorale della Chiesa universale in virtù del loro status di "rappresentanti di Cristo presso il popolo stesso (di cui) conoscete i bisogni ed i desideri, e ne procurate il bene spirituale e la salvezza cristiana".

Nomine, temi, modalità di lavoro stabilite dalla segreteria generale del Sinodo e dai dicasteri di Curia sembrano andare in senso opposto a quel "pratico decentramento giuridico e ad un certo pluralismo di espressioni ecclesiali confacenti alla tradizione e all’indole della Chiesa locale" portati dal Concilio e riconosciuti da papa Montini con l'istituzione del Sinodo dei vescovi.
Nico Spuntoni - Fonte

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissimi amici in Cristo,
a seguito di alcune richieste di chiarimento, preciso che la Santa Messa di domenica 24 marzo (II domenica di Passione - Domenica delle palme) inizierà alle ore 9 all’esterno della Chiesa di Santa Maria e San Marco con la solenne processione in onore di Cristo Re.
Raccomando di non entrare in Chiesa prima dell’inizio della Santa Messa per non disturbare la precedente celebrazione.
Un saluto nel Signore
Comitato Summorum Pontificum di Bergamo

Della serie:Andarono per evangelizzare e furono evangelizzati? ha detto...

E anche Delpini si unisce alla festa islamica
https://lanuovabq.it/it/e-anche-delpini-si-unisce-alla-festa-islamica

Anonimo ha detto...


Il n'y a pas le moindre souffle d'inspiration évangélique dans tout ce que fait et dit Bergoglio. Il n'y a que du calcul politique et des lubies mondialistes appliquées avec brutalité. Ce pontife calamiteux, égaré à Rome — mais dont nous allons être, dieu merci, bientôt débarrassés —, a raté sa vraie vocation : celle de politicien argentin sans charisme. Un désastre sur toute la ligne.

Anonimo ha detto...

« Et confundántur omnes, qui osténdunt servis tuis mala, confundántur in omni poténtia tua : et robur eórum conterátur : et sciant, quia tu es Dóminus, Deus solus, et gloriósus super orbem terrárum, Dómine, Deus noster. » (Dn 3)

Anonimo ha detto...

Ramadan a Pioltello una catastrofe per la Chiesa Cattolica.Minoranze agguerrite di impiegati statali sono in grado di bloccare l'Italia.

Anonimo ha detto...

Sarei curioso di sapere quanti sono precisamente i bambini islamici nella scuola di Pioltello.Secondo me non sono il 40%.Il ministro si informi prima di prendere una desisione in merito alla chiusura della scuola.Con ogni probabilità il 40% è la percentuale gonfiata dei t bambini stranieri che non sono tutti islamici.