Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 26 maggio 2012

Card. Brandmüller. Non tutto il Vaticano II è vincolante. Distinguere per capire meglio.

Il Card. W. Brandmüller, presidente emerito del Pontificio Consiglio di Scienze Storiche, ha contribuito con Sua Ecc.za Mons. Agostino Marchetto e Mons. Nicola Bux ad un libro in uscita per Cantagalli sulle chiavi di Benedetto XVI per leggere il Concilio Vaticano II.

In una recente intervista ha parlato della giusta ermeneutica da applicare ai documenti del Concilio: altro è una costituzione dogmatica altro una semplice dichiarazione. [È la tesi di Gherardini, Lanzetta [vedi anche] ed altri. Anche nell'ambito dello stesso documento ci sono diversi livelli di infallibilità. Chi volesse approfondire può consultare l'ampia documentazione dai link sulla colonna sinistra del Blog]

Per quanto riguarda i documenti conciliari sul dialogo interreligioso e la libertà religiosa, le rispettive dichiarazioni del Concilio non contengono un “contenuto dogmatico vincolante”, dice. I documenti Nostra Aetate e Dignitatis Humanae sono dichiarazioni. Queste si dovrebbero “prendere seriamente” come espressione del Magistero vivo senza “voler vincolare l’intera Chiesa, perché accetti questa forma”.
Si può discutere su questi documenti.

Questo è il punto di partenza per un “fruttuoso dialogo” con la Fraternità S. Pio X, poiché ogni concilio deve essere visto nel contesto storico, dice Brandmüller.

Deve essere messo in conto il diverso carattere giuridico dei documenti del Concilio Vaticano II. Si tratta di considerare la grande differenza tra il documento conciliare sulla Chiesa, il quale ha la forma di una “Costituzione” e la semplice Dichiarazione sui mass-media.

Brandmüller ha stima per il canonista di Monaco Klaus Mörsdorf (1909-1989). Il Cardinale spera così anche in una felice conclusione dello sforzo vaticano per l’unità con la FSSPX.
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[Fonte: Approfondimenti di "Fides Catholica" - by Kath.net]
Traduzione di Fides Catholica

26 commenti:

Anonimo ha detto...

Bisognerebbe verificare se le dichiarazioni del card. Koch nella sua conferenza di cui abbiamo già parlato sono successive a questa.

Se così fosse, potrebbero essere viste come la risposta dell'ala progressista della Curia.

Secondo il Card Koch, ebrei e cristiani costituiscono "il Popolo di Dio": oltre alla arbitrarietà di questa affermazione, che elimina il "nuovo Israele" della Nuova ed Eterna Alleanza, ci risiamo con questo uso tutto conciliare dell'espressione "popolo di Dio" - appunto generica e veterotestamentaria - in luogo di "corpo Mistico di Cristo" - più pregnante e identitaria...

E addio missionarietà della Chiesa, che è un comando del Signore!

La Chiesa non può esimersi dall'Annuncio, ebrei o non ebrei, altrimenti viene meno ad una delle sue primarie ragioni di esserci.

E il discorso è strettamente intrecciato con la nuova visuale della "libertà religiosa"...

Hai voglia a dire che la nuova visuale è fondata su dichiarazioni, che non sono vincolanti; di fatto la 'pastorale' egemone le ha fatte assurgere a dogmi e si va avanti a suon di dichiarazioni da una parte e dall'altra su binari paralleli che sembrerebbero destinati a non incontrarsi mai...

Dante Pastorelli ha detto...

Da quasi 50 anni ripetiamo, noi ormai vecchi, queste cose. Indubbiamente non siam cardinali, per grazia di Dio, con l'acre fetore ch'esce fuor dalle finestre dei sacri palazzi.

citazione ha detto...

Card Dulles: "Una volta che si concede che ci sono alcune persone per cui non è importante riconoscere Cristo, essere battezzati e ricevere i sacramenti, si sollevano degli interrogativi sulla nostra vita religiosa. Se siamo convinti che il battesimo ci incorpora nel corpo di Cristo e che l'Eucaristia ci nutre con la sua carne e sangue, saremo pronti a condividere questi doni nel modo più ampio possibile ".

Continuità? ha detto...

C'è una differenza da considerare che dà maggior peso alle affermazioni dell'uno piuttosto che dell'altro.

Brandmuller è un emerito, Koch è in carica e, purtroppo, parla nell'esercizio della sua funzione.

Qualunque osservatore obiettivo potrebbe cogliere nelle sue affermazioni gli evidenti elementi di 'rottura'. Dov'è la conclamata e non dimostrata continuità?

Non è possibile contrabbandare per rinnovamento, sia pure nella riforma, ciò che è una vera e propria rivoluzione copernicana.

Anonimo ha detto...

C'è una differenza da considerare che dà maggior peso alle affermazioni dell'uno piuttosto che dell'altro.

E' una giusta osservazione.
Resta tuttavia fermo il fatto del valore non vincolante de fide delle due dichiarazioni conciliari.

Anonimo ha detto...

Se così fosse, potrebbero essere viste come la risposta dell'ala progressista della Curia.

una risposta di certo non programmata perchè l'evento durante il quale è stata espressa è un caso a sè e fa parte dei cordiali - per non dire servili - rapporti intessuti con i "fratelli maggiori".

Riposta non programmata, ma che rispecchia l'attuale visione delle cose anche da parte del Papa, da lui più volte ribadita perfino in sinagoga.

Anonimo ha detto...

ogni concilio deve essere visto nel contesto storico
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frase irricevibile ed essa stessa modernista. è come dire che i concilii, e quanto da loro prodotto, sono frutto della modernità di quell'epoca.

Si vorrebbe forse oggi sulla base di una nuova modernità, di un nuovo modo ad esempio di vivere il rapporto interreligioso, considerare il lavoro di un concilio come transitorio?

Guardate che lo stesso Benedetto XVI ritiene che il Concilio Vaticano II sia stato dottrinale perchè ha espresso una dottrina che oggi debba essere oggetto di una nuova evangelizzazione dei territorio già evangelizzati.

Dal discorso ai Vescovi della conferenza episcopale della Polonia (03/12/2005):

"La nuova evangelizzazione
Durante il suo primo pellegrinaggio in Polonia Giovanni Paolo II disse: "Dalla croce a Nowa Huta è cominciata la nuova evangelizzazione: l’evangelizzazione del secondo Millennio. Questa Chiesa lo testimonia e lo conferma. Essa è sorta da una viva consapevole fede, e bisogna che continui a servire la fede. L’evangelizzazione del nuovo millennio deve riferirsi alla dottrina del Concilio Vaticano II. Deve essere, come insegna questo Concilio, opera comune dei Vescovi, dei sacerdoti, dei religiosi e dei laici, opera dei genitori e dei giovani."

Il Card. Brandmuller sa che la Lumen Gentium è una costituzione dogmatica e che al paragrafo 16 cita espressamente:
"Infine, quanto a quelli che non hanno ancora ricevuto il Vangelo, anch'essi in vari modi sono ordinati al popolo di Dio. In primo luogo quel popolo al quale furono dati i testamenti e le promesse e dal quale Cristo è nato secondo la carne (cfr. Rm 9,4-5), popolo molto amato in ragione della elezione, a causa dei padri, perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili (cfr. Rm 11,28-29). Ma il disegno di salvezza abbraccia anche coloro che riconoscono il Creatore, e tra questi in particolare i musulmani, i quali, professando di avere la fede di Abramo, adorano con noi un Dio unico, misericordioso che giudicherà gli uomini nel giorno finale. Dio non è neppure lontano dagli altri che cercano il Dio ignoto nelle ombre e sotto le immagini, poiché egli dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa (cfr At 1,7,25-26), e come Salvatore vuole che tutti gli uomini si salvino (cfr. 1 Tm 2,4).

Di che cosa state parlando? La Chiesa dopo il Concilio ultimo lo ha abbracciato e da esso trae ogni conseguenza.
Questo insegna e sulla base di esso discende tutto il magisetro vivo degli ultimi anni.

Anonimo ha detto...

Di che cosa state parlando? La Chiesa dopo il Concilio ultimo lo ha abbracciato e da esso trae ogni conseguenza.
Questo insegna e sulla base di esso discende tutto il magisetro vivo degli ultimi anni.


Caro Anonimo (un semplice nick, per distinguervi, per favore!),

Sono d'accordo su questa conclusione e anche sulla frase quotata.

Purtroppo non è prevedibile realisticamente alcuna inversione di tendenza.
L'unica speranza è nella Grazia che può scaturire da un 'pastorale' sana al momento molto a macchia di leopardo: solo piccole oasi in una Babele che ha raggiunto i limiti del tollerabile...

citazione ha detto...

Marchetto a Radio Vaticana sul libro di cui si parla qui:

Per esempio, il cardinale Brandmüller presenta il Vaticano II con un background di tutti i Concili ecumenici. Poi aggiunge anche la specificità del Vaticano II, certamente nella linea della tradizione. Da parte mia, sottolineo la continuità tenendo presente che il rinnovamento è passato verso il consenso ed il dialogo, quindi è un rinnovamento nella continuità. Bisogna tenere insieme i due bandoli della matassa, perché questa è la Chiesa cattolica ed il Concilio è un’icona della Chiesa cattolica: bisogna camminare insieme nella visione della nostra realtà del mondo di oggi, ma tenendo anche presente la nostra fedeltà al patrimonio e l’aspetto - che è fondamentale - della continuità.

Beh, se la continuità e quindi verità è basata sul consenso e sul dialogo, non mi sembrano fondamenti molto solidi! Autorefenrenzialità, non veri argomenti...

Dante Pastorelli ha detto...

la Lumen gentium come altre costituzioni sono dommatiche inm quanto trattano del dogma. Quindi lì dove ripete dottrine già insegnate ininterrottamente è vincolante, in altre parti resta magistero autentico.
Come può esser dogmatica una costituzione che avuto bisogno della nota previa per l'errore che conteneva sulla collegialità così com'era formulato?

Luisa ha detto...

"Concilio è un’icona della Chiesa cattolica"

Dice mons. Marchetto...

Questa mi mancava, sapevo che il Concilio Vaticano II ( è così unico che non c`è nemmeno più bisogno di identificarlo , Concilio basta...), è la "bussola", "luce per la Chiesa e per il mondo moderno", "un dono di Dio", "la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato", ma "icona" , questa non l`avevo ancora sentita, l`aggiungo subito all`elenco laudatorio, in attesa di completarlo a breve tempo con la celebrazione del 50° anniversario.

Anonimo ha detto...

Infatti, nei testi del Concilio Vaticano II non c'é nulla di dogmatico in senso stretto: volle essere "pastorale"!. Nel senso che quei testi toccano il Dogma, ma non lo definiscono: lo spiegano, o almeno ci provano. Cioè lo ribadiscono, lo "approfondiscono" lo "sviluppano" in modo discorsivo, con un linguaggio (nelle intenzioni) meglio audibile e intellegibile dal mondo. Il quale mondo si era fatto sordo.

Se le parole dei Papi e dei padri hanno un significato, questa è la chiave di lettura. Ci vuole tanto a capirlo?

Ora è chiaro che, nel cambiare linguaggio, si corre anche il rischio di creare confusione, di non farsi capire bene, e oggi - dopo cinquant'anni - possiamo ben dire, essendo persone raziocinanti, che questo rischio non solo lo si è corso, ma ci si è in larga parte sprofondati in pieno. Anche questo l'hanno riconosciuto, claris verbis, gli stessi Papi!

Che si fa allora? Si ascolta e si segue il Papa, perché lui è la Roccia, non ce n'é un'altra.

"Criticarlo" è una cosa perfettamente inutile e può diventare dannosa: lo dimostra tutta la storia della Chiesa, anche la più recente. Ascoltando il Papa, invece, è sicuro che non si smarrisce il "respiro" della Chiesa, e si può serenamente seguire la voce di Dio nella propria coscienza, perché questa ne viene costantemente ben formata.

Se c'é un difetto in questo blog - mi permetto umilmente di osservare - è proprio quello di mantenere direi ideologicamente un costante "sospetto" verso gli insegnamenti del Papa, coltivando nei suoi confronti il "giudizio" e facendo ricorso, a questo scopo, ad altri "maestri" o alle proprie soggettive elucubrazioni.

Così facendo, a mio sommesso parere, si perde tempo e si costruisce poco; si finisce, infatti, per farsi ripetitivi fino alla nausea e per precludersi anche, in buona parte, l'esercizio utile della propria personale opinione in tutti gli argomenti nei quali è legittimo esercitarla, e non sono pochi.

Non c'é niente di più vivo del Magistero del Papa. Senza lasciare nulla della vostra legittima ricerca, provate a dargli spazio e approfondirlo. Ma con fiducia e senza pregiudizio, con attitudine discente: vedrete quale arricchimento!

Luisa ha detto...

"per precludersi anche, in buona parte, l'esercizio utile della propria personale opinione in tutti gli argomenti nei quali è legittimo esercitarla, e non sono pochi"

Perchè, ci sono degli argomenti in cui è proibito ai cattolici avere una "propria personale opinione"?
Non lo sapevo.
Cioè la nostra mente sarebbe in libertà condizionata?
Potremmo fare uso del nostro intelletto a condizione di sottoscrivere ogni virgola di ciò che dice o fa il Papa?

Sono quasi certa che questa non è l`opinione di Benedetto XVI che al contrario ci invita alla riflessione, alla discussione, ma con quel famoso "anticipo di simpatia" che, per quel che mi riguarda, è un anticipo di affetto...

Se è vero che ci sono persone che a priori contestano il Magistero di Benedetto XVI, vittime di un cocciuto pregiudizio, se è possibile che taluni amino cercare per principio le pulci in ogni intervento del Papa, sarebbe molto ingiusto e scorretto cadere in generalizzazioni per quel che riguarda questo blog, a partire da chi lo gestisce che fonda i suoi commenti non solo sulla sua formazione ma sulla sua fede.
Chi esprime dubbi o perplessità, pone domande, intravede incoerenze, non capisce certe parole o gesti, non fa sempre ricorso a "soggettive elucubrazioni"(!) ma alla sua mente, alla sua coscienza cattolica, alla formazione che ha ricevuto dalla Chiesa, certo è doveroso farlo dopo aver letto, studiato e meditato l`intervento che può suscitare quelle interrogazioni, è indispensabile esprimersi con tutto il rispetto dovuto al Successore di Pietro, ma poi si può sentire il bisogno di condividere domande e riflessioni, benvenuti allora a spazi come questo che permettono la condivisione, l`approfondimento, il confronto.

Anonimo ha detto...

Grazie per le esortazioni, Anonimo 21:49.

lei crede che io sia qui per esprimere una mia opinione? Non le pare che si tratti, invece, del testimoniare la mia Fede cattolica, in un tempo in cui essa è a dir poco oscurata e distorta?

Seguo da sempre, fin da quando era cardinale (ricordo ancora sue meravigliose catechesi sull'Eucaristia) gli insegnamenti di Benedetto XVI, ho fatto salti di gioia insieme ai miei figli al momento della sua elezione al soglio pontificio e non mi perdo le sue omelie e i suoi discorsi.

Da molti di essi sono edificata a devo centellinarli e darmi il tempo di meditarli per le profondità che mostrano e con cui ci nutrono.

Poi, a volte, non so cosa accade: è come un voltar pagina, o come se ci fosse una pagina mancante... ecco questa è la mia impressione d'insieme. Ma quando la pagina mancante o il voltar pagina mi mostra qualcosa di 'diverso' (mi viene in mente ad esempio il definire un concetto "doloristico" l'espiazione), ebbene, non posso fare a meno di pormi delle domande e anche di provare sconcerto.

Se lo esprimo, non è per il gusto di esternare la mia opinione, ma per unirmi al coro di cattolici costernati a disorientati che non riconoscono più la loro Chiesa e per non lasciar diluire e poi cadere nel dimenticatoio, come purtroppo sta accadendo, alcuni cardini fondanti della nostra Fede.

Se ci sono difetti in questo blog - e non posso presumere che non ce ne siano - non penso debbano essere visti in una "critica" mossa da pregiudizi, perché quel che 'muove' me e altri che qui scrivono non è il pregiudizio né la diffidenza, ma l'amore per la Verità.
Ed anche il rispetto e l'affetto filiale per il Santo Padre.

Dante Pastorelli ha detto...

L'anonimo non fa che ripeter sempre lo stesso concetto. Ci vuol tanto a capire che sempre abbiamo sostenuto che toccando la dottina e usando un linguaggio diverso per adeguarsi al mondo si può cadere nell'equivoco e nell'errore? La Verità, quando è tale, è sempre intellegibile. Se poi ci sono dei punti da approfondire si approfondiscano come sempre è avvenuto, ma eodem sensu eademque sententia. Io ho sempre chiesto al papa di chiarire i punti controversi. Non mi basta sentirmi rispondere: ermeneutica della continuità. Se l'oggetto del contender sia in continuità o no lo si deve dimostrare. Per ora mai è stato dimostrato, ma solo affermato. Tant'è vero che teologi di valore son su posizioni opposte. Se dobbiamo obbedire ad un'affermazione incontestabile si abbia il coraggio di dire che il Concilio è chiarissimo, che non esistono contraddizioni ed equivoci, che è tutto dogmatico.
Perché non si ha al vertice della Chiesa il coraggio di assumersi questa responsabilità?
Quanto a seguir il papa in tutto, beh, se avessimo seguito certi papi la Chiesa sarebbe una cloaca o sarebbe scomparsa la vera dottrina. Ma lo Spirito Santo ha provveduto a correggerele righe storte. Così sarà ora, col Papa attuale, come spero, o con qualcuno dei successori.
A suo tempo salutai con gioia e speranza l'elezione di Benedetto X VI, nonostante il suo passato neomodernista, dato che sembrava aver capito d'aver errato e di voler seguire una via diritta. Ora non fa che dondolar di qua e di là.
Le rocce stan ferme. E la vera roccia è Cristo e Lui non dondola.

Luisa ha detto...

"Se le parole dei Papi e dei padri hanno un significato, questa è la chiave di lettura. Ci vuole tanto a capirlo?"

Quei Padri conciliari che hanno voluto "spiegare, ribadire, approfondire, sviluppare, in modo discorsivo il Dogma," SUBITO dopo il Concilio hanno messo in atto le loro interpretazioni di quei testi che conoscevano per averli studiati, ebbene sappiamo dove loro e i loro allievi hanno portato la Chiesa, in assenza, ahinoi, di interventi correttori.

Io non so se hanno cambiato linguaggio in buona fede o per permettere quelle successive libere interpretazioni e applicazioni, ma quel che è certo è che nella confusione ci siamo sprofondati in pieno!

È per questo che sempre più numerosi sono coloro che domandano al Papa di nominare gli errori commessi, di prendere provvedimenti contro i cattivi maestri che continuano indisturbati la loro opera distruttrice, non basta dire che il Vaticano II si iscrive nel solco della Tradizione, bisogna ancora dimostrarlo, che deve essere letto in continuità, la realtà che è sotto i nostri occhi è che il CVII non è letto in continuità ma strumentalizzato per la rottura e chi lo fa è lodato e applaudito.

Dante Pastorelli ha detto...

La condanna dei cattivi maestri non verrà ora. Se si fosse voluta sarebbe ora una realtà e la Chiesa avrebbe tappato larga parte delle falle. Mi chiedo sempre il motivo di quest'atteggiamento omissivo che determina gravi scismi di fatto ed il proliferar d'eresie. La risposta nessuno me la dà.

Gederson Falcometa ha detto...

Qualunque osservatore obiettivo potrebbe cogliere nelle sue affermazioni gli evidenti elementi di 'rottura'. Dov'è la conclamata e non dimostrata continuità?"

Prendo questo commento per confermare un sospetto: da quello che ho letto dei nuovi teologi, loro hanno accusato la filosofia scolastica (e anche il tomismo/neo-tomismo) di fare una rottura con i Padri della Chiesa. Tuttavia i filosofi scolastici (anche i tomisti/neo-tomisti) sempre hanno combattuto con vigore (anche oggi) contro l'errore e l'eresia. D'altra parte, i nuovi teologi, divennero vescovi e cardinali e, invece di combattere l'errore e l'eresia, l'abbracciano, cercano di rendere i matrimoni della dottrina cattolica, con la filosofia moderna. Quindi, confrontando adesso i filosofi scolastici (anche i neo-tomisti) con i nuovi teologi, che ha rotto con i Padri della Chiesa? Che cosa è sucesso con la lotta dei Padri, dei scolatici e dei tomisti, contro l'errore e l'eresia?

Ricordo ancora che i nuovi teologi avevano l'abitudine di giocare per contrastare i Padri della Chiesa a San Tommaso. L'abitudine, ha detto Aristotele, per fine se fa natura. Quando erano gli studenti, hanno acquisito l'abitudine accennato prima, ma ora viene la conseguenza logica: il magistero sino a Pio XII, era nella pratica tomista, allora che cosa succede poi, con i nuovi teologi in uno Concilio? Che cosa succede con i nuovi teologi, come autorità nella Chiesa?

La soluzione ermeneutica di Benedetto, per analogia, è l'applicazione dello scherzo dei nuovi teologi al Concilio. Ma lo scherzo è diventato una cosa seria: i nuovi teologi conoscevano Santo Tomaso e i Padri della Chiesa, ma se non sappiamo che cosa è l'ermeneutica della continuità, come ci può essere una ermeneutica della rottura? Lo stesso vale al contrario: se sappiamo che cosa è l'ermeneutica della rottura, sapremmo che cosa è l'ermeneutica della continuità. La verità è che fino ad ora l'ermeneutica della rottura è stata presentata come una volontà male, quello che è, non è stato detto.

Per fine, la lotta contra l'errore e l'eresia, dopo il Concilio, è scomparsa della Chiesa. Così, in teoria se può affermare che non vi è nessuna rottura, ma in pratica, questa rottura è innegabile...

Un saluto dal Brasile

Un saluto dal Brasile

alfa ha detto...

l'anonimo 21.49, chiaramente è favorevole alla dittatura del pensiero unico, che dal concilio in poi è RELATIVISTA: ecco la vera natura diabolica del "vietato vietare" !
cioè: dal cv2 è stato lanciato un "liberi tutti su tutto" = è vero tutto e il suo contrario, NULLA è più espressamente vietato (neanche contraddire i dogmi di FEde, vedi Kiko !!), però secondo l'anonimo, guarda caso, siamo obbligati a non poter avere una libera opinione su TUTTO ( quando non si tratti di dogmi...ma mi sorge il dubbio che l'anonimo non sappia neanche la differenza tra dogma e argomento opinabile)
Dunque nella dittatura ci sono ALCUNI PIù UGUALI DEGLI ALTRI: alcuni (v. eretici e tipetti alla Kiko/Bianchi ecc.) sono liberi di insegnare errori, ALTRI NON SONO LIBERI di denunciare errori e INVOCARNE LA CORREZIONE, con fermezza e INFLESSIBILITA', da parte del Vicario di Cristo, che ne ha il PRECISO DOVERE, voluto da Cristo, A VANTAGGIO DI TUTTO IL GREGGE !
vietato correggere, lasciate che il deragliamento continui, se è l'autorita' a volerlo....non imponete, non esigete dal MAESTRO DI SPIEGARE LA LEZIONE CHE NON è CHIARA!" complimenti...
Vuole un applauso ? ma sì, complimenti: con lui la dittatura vigente può star tranquilla, ha un ottimo servitore a schiena piegata, insieme con tanti altri, (=il papa ha sempre ragione, anche quando NON SPIEGA nulla con chiarezza, non importa capire ...NON FATE DOMANDE, non chiedete spiegazioni, l'Autorità va obbedita ciecamente, anche quando NON DA' ORDINI CHIARI: ma se non dà ordini, come facciamo a obbedire, a che cosa ?)
Il regime è contento di chi dice: "esprimerò un 'opinione solo su ciò che il Regime comanda, sul resto non eserciterò la mia ragione, ne faccio a meno. Fede cieca nella dittatura del pensiero CDONDIZIONATO, pilotato a tutto ciò che il REgime vuole! sia fatta la volontà del regime, non la mia nè quella di Dio!" (perchè vede caro anonimo, Assisi NON E' volontà di Dio, ma oltraggio al 1° e Sommo comandamento)
Bella libertà di pensiero ed espressione, eh ?
da qui si vede che il relativismo è voluto da satana, è una falsissima libertà, discesa in linea diretta dalla LIBERTE' massonica del 1789, sanguinaria, voltairiana, (>>schiacciate l'infame....) che ci sta incatenando tutti, accecando l'uso di ragione, e anche la vera Fede !

Ricordo all'egr. anonimo, che il papa regnante tempo fa, ribadì il primato della coscienza, chissà perchè secondo lei ? (salvo il fatto che la coscienza deve essere rettamente formata alla Dottrina perenne e immutabile di Cristo, non certo alle idee dei cattivi maestri);
e quando ha scritto alcuni libri (tanti ahimè, che confondono le idee, in part. "Gesù di Nazareth" e "Luce del mondo") ha detto:
"Siete liberi di criticarmi"!
ciò significa che non si è espresso MAI IN FORMA INFALLIBILE e incontrovertibile, come facevano i papi di 1930 anni di storia della Chiesa: linguaggio CHIARO E COMPRENSIBILE A TUTTI, non ambiguo e fumoso, come il cv2 ha insegnato ai papi e preti allievi e maestri dell'ambiguità!
Ma queste cose l'anonimo, ce li ha gli occhi aperti per vederle ? o fa finta di non vedere ?
secondo lui dobbiamo ripetere "ermeneutica, ermeneutica....OK"
senza capire neppure il significato della parola ?
e ai bambini del catechismo dobbiamo insegnare a ripetere parole senza significato concreto ?
ma siamo matti, o siamo pappagalli ammaestrati ? questo precisamente vuole il REgime Relativista che ci schiaccia e ottunde da 47 anni: ridurci a pappagalli incatenati al pensiero unico, (quello che apre la strada alla venuta dell'anticristo, ma questo pochi lo comprendono....)

Gederson Falcometa ha detto...

Un altro osservazione: dopo il Concilio di Nicea, se osserva una battaglia intestinale tra cattolici e ariani. Ora, se ci fosse una strumentalizzazione del Concilio, perchè fino al 2005 non è stata combattuta ?


Se leggete un libro di storia del Concilio di Nicea, si legge che la lotta tra cattolici e ariani e Stata ininterrotto (piú meno a 381). Ma se si legge un libro di storia del post-Concilio Vaticano II, se vederà che lui è stato concluso nel dicembre di 1965 e la lotta contro i loro problemi sono iniziati in 22 dicembre 2005, con il discorso di Benedetto XVI, a Curia romana. Per essere giusto, quelli che hanno combattuto nel e dopo il Concilio, sono stati i tradizionalisti, che veramente non hanno combattuto contro una strumentalizzazione del Concilio, non solo contro questo, ma anche contro la gerarchia.

Proprio perché quelo che ce contro l'ermeneutica della rottura è poco e gli tradizionalisti, sono stati i unici a combattere, sono ora accusati di essere gli istigatori l'ermeneutica della rottura, per i modernisti, come si può leggere in questo articolo di G. ROUTHIER, "Sull’interpretazione del Vaticano II. L’ermeneutica della riforma, compito per la teologia. I e II":

"Per diversi anni, l’ermeneutica del Vaticano II non sembrava un problema. Erano tutti pienamente d’accordo nel dire che il Vaticano II introduceva una novità nella tradizione cattolica (almeno nella tradizione recente), novità di stile e novità sul piano del contenuto dell’insegnamento della Chiesa. Erano tutti, cristiani ‘conciliari’ o ‘tradizionalisti’, compreso il loro portavoce, mons. Marcel Lefebvre, d’accordo sul fatto che il Vaticano II rappresentava un momento cerniera nella storia del cattolicesimo, che preparava cioè per la Chiesa cattolica una transizione tra due epoche della sua storia. Il contenzioso riguardava allora solo un punto: lo si poteva considerare il superamento dell’esperienza storica del cattolicesimo della controriforma che aveva segnato l’Occidente moderno? In altri termini, l’emergere Sull’interpretazione del Vaticano IIdi una nuova figura storica del cattolicesimo (e non di una nuova
Chiesa) era permessa e pensabile?
Su tale questione, le risposte divergevano radicalmente. Per i ‘tradizionalisti’, non si poteva pensare un superamento del genere.
Questo era già stato espresso chiaramente al momento del Concilio, in occasione di svariati dibattiti, ma era stato espresso in modo ancor più chiaro dopo il Concilio. L’impossibilità di concepire il superamento di una figura storica del cattolicesimo aveva per corollario il rifiuto del Concilio e dei suoi nsegnamenti. Per essi, il Vaticano II rappresentava un momento di apostasia e la presa di distanza in rapporto a una figura storica del cattolicesimo costituiva, ai loro occhi, una rottura equivalente a uno scisma e un distacco inaccettabile – addirittura un rinnegamento – dalla tradizione (identificata con gli sviluppi recenti della figura del cristianesimo). L’insegnamento del
Vaticano II rompeva, a parer loro, con la tradizione e perciò bisognava opporre una fedeltà senza falle alle forme che il cattolicesimo aveva
conosciuto nei secoli XVII, XVIII e XIX".
il testo è stato reso disponibile in formato PDF, può essere che la formattazione non è buona, me scusa. http://www.vivailconcilio.it/images/website/documenti/doc0000104.pdf

Gederson Falcometa ha detto...

Ora, come risolvere il problema che non c'è quasi nulla contro l'ermeneutica della rottura, prima di Benedetto XVI?

Come si può vedere in questo breve tratto, la mancanza di materiale da parte della gerarchia, contro il male (ha detta ermeneutica della rottura), fa con che questo possa essere utilizzato contro i buoni (coloro che hanno combattuto). Qui la strumentalizzazione è chiara, ma e nel caso del concilio? Come mostrare o dimostrare la sua strumentalizzazione, se non fu combattuta? Tra i documenti che abbiamo di coloro che prevedeva il problema, il più importante è la Lettera del Cardinale Ottaviani, che non è stata applicata (dove se vede anche una pastorale della rottura, non solo una ermeneutica). Alla fine la mancanza di combattimento dimostra che non vi è strumentalizzazione, il problema è un altro ...

Un saluto dal Brasile

Marco Marchesini ha detto...

E' una presa di posizione condivisibile quella del Cardinale. E ' davvero un bene che ci siano queste prese di posizione pubbliche.

Se un espressione non è vincolante, significa a maggior ragione che è fallibile, che può contenere errori dottrinali di contenuto, non solo di forma.

Cade la tesi assurda che il Concilio è tutto infallibile, inerrante, inerrabile, ecc... come mi è capitato di leggere.

Marco Marchesini

alfa ha detto...

"luce per la Chiesa e per il mondo moderno", "un dono di Dio", "la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato"...
"""""""""""""""""""""""
bene....
quando si leggono espressioni come questa, insieme con l'affermazione:
"il concilio ci ha portato tante belle cose" [...?...?](detto dal papa in un recente discorso qui riferito),
allora un qualunque semplice fedele -dotato di sana ragione- (o anche un non-credente) di qualunque cultura, alta o bassa, ma col semplice buonsenso delle PIETRE della strada, non può che chiedere, semplicemente:
-->> DOVE sono questi bei doni dello Spirito Santo, DOVE queste grazie, queste belle cose o buoni frutti ?
Un Vicario di Cristo ha il sacrosanto dovere (NON facoltativo, caro anonimo)di spiegare ciò che non è chiaro: mostrare concretamente, non solo nominare, i mitici frutti e come i piccoli fedeli possono NUTRIRSENE per crescere nella vita di Grazia, o sbaglio ?
(ma per la Chiesa conciliarista oggi, si sa: basta la parola, il fatto concreto non importa! apriti sesamo, come dice Dante...viviamo da mezzo secolo di MANTRA e parole magiche ripetute beotamente senza capirle...cosa inaudita in 2000 anni).
Se una mamma dice al figlioletto:
"Ecco, prendi, figlio mio, mangia, cresci, assumi tutte le buone sostanze, vitamine proteine ecc. di cui il tuo corpo ha bisogno per diventare grande, SANO E FORTE....." dovrà pur mostrare al figlio -piccolo e ignaro, come AGNELLINO DA CONDURRE al buon pascolo (non ai fiumi di parole magiche, abra-cadabra ecc.) DOVE si trovi quel frutto, o -se esso sta troppo in alto sui rami- deve come Madre premurosa, coglierlo Ella personalmente, sbucciarlo e darglielo da mangiare.... o no ?
allora, egr. anonimo, perchè QUESTA MAMMA-Chiesa conciliare non vuole porgere ai piccoli i presunti buoni frutti affinchè essi se ne nutrano ?
e perchè da 50 anni continua a ripetere:

"Prendete, mangiate, nutritevi di quell'albero-concilio, mirabile alimento, per la vostra crescita, squisito....." ma continua a NON dire dove prendere i frutti, e ripete: "ci sono, ci sono a quintali...continuità, continuità....nutritevi, assaporate, crescete!" (si continua a magnificare come regalo del concilio "l'abbondante mensa della Parola", di cui è arricchita la Messa! così si sente ripetere a destra e a manca..., sulla stampa, radiomaria, omelie-sproloqui e siti web fanconciliari....)
>>

viandante ha detto...

A suo tempo salutai con gioia e speranza l'elezione di Benedetto X VI, nonostante il suo passato neomodernista, dato che sembrava aver capito d'aver errato e di voler seguire una via diritta. Ora non fa che dondolar di qua e di là.
Le rocce stan ferme. E la vera roccia è Cristo e Lui non dondola.

Mi trovo a condividere questa efficace affermazione di Dante, il quale poco prima si chiedeva come mai ai vertici della Chiesa non si ha il coraggio di spiegare chiaramente in che modo il Concilio sia chiaro e in continuità con gli insegnamenti precedenti.
Ebbene io ho quasi l'impressione che forse provvidenzialmente lo Spirito Santo ha fatto mancare il coraggio agli ultimi papa...

alfa ha detto...

>>...e mentre la mamma esultante ripete: "guardate, figli, scolari, che bei frutti, squisiti magnifici ecc...come sono brava, come sono buona e bella (io che li nomino, senza darveli! ecc." )
(> come ricordato nel 3.d prec.: "Chiesa chi sei tu, raccontaci di te, che dici di bello? ecc....", questo era il succo della convocazione del cv2, incredibile: roba da talk-show, civiltà televisiva e teatrale alla M.Costanzo)
...la Chiesa (docente) dunque dal fatidico 1962 ha iniziato a rimirarsi allo specchio e crogiolarsi nelle molte PAROLE, spesso ambigue e vuote, e ormai incensa se stessa, declama le proprie abilità ermeneutiche, come una danzatrice si esibisce in ghirigori sul palco della storia......mentre quei poveri figlioletti muoiono -anno dopo anno- di fame, mentre, a bocca aperta, ASPETTANO, ripetendo inebetiti :
"sì, sì.... mamma....buoni frutti...buoni, mangiamo, grazie ! ma....dove? cosa mangiamo?"...e invano aspettano che la Mamma, ciarlona (=migliaia di documenti, carte e congressi e sinodi ecc...: il Verbo si è fatto carta) con discorsi enfatici e paroloni fumosi e indecifrabili, parla, teorizza accademicamente, davanti allo specchio, ripetendo:
"Chiesa, orsù parla a te(noi) di te stessa...che dici di te? chi è la più bella Chiesa-magistra della storia? chi più bella di me, della vivente QUI E ORA ? nessuna fu per 19 secoli, bella e brava e DOTTA come me!"
...mentre i figlioletti (=Chiesa discente), ignoranti affamati, invocano cibo per l'anima, invano!.... e muoiono affamati e assetati di Verità !
capisce anonimo ? sono passate 2 generazioni 2 di poveri cattolici che NULLA HANNO CAPITO nè recepito di questo succoso-nutriente-vitaminico cv2, tanto osannato in 47 anni, che non ha mai nutrito alcuno di buone sostanze, ma ha solo regalato CONFUSIONE laddove prima c'era chiarezza: e prima, caro anonimo, la Chiesa fioriva di Santi, anche analfabeti ! proviamo a chiedere a S. Bernadette o a Santa Teresina o a S. Domenico Savio o ai pastorelli di Fatima, se sanno che cos'è l'ermeneutica della continuità o rottura ! ma queste cose astruse servono davvero a farsi santi, o ad essere buoni cristiani nel minimo dovere di fedeltà a Cristo Signore, come per quasi 2000 anni tanti erano riusciti a fare, crescere nella vita di GRazia, senza capire prima l'ermeneutica ?
ma mi facciano il favore.... una Chiesa che ha ridotto il suo insegnamento a vaniloquio (vanità di parole ambigue e fumose, FIUMI di parole inconcludenti), mentre i fatti precipitano nello sfacelo CONCRETO della Fede, Dottrina e Morale cristiana, giorno dopo giorno.... beh, io non so più che "madre e maestra" sia :
me lo dica l'anonimo.

(PS l'an. dovrebbe anche sapere che alle adunanze di Catechismo per bambini si insegnano solo stupidaggini e passatempi, giocare, disegnare e socializzare, fraternità buonista-melensa, altro che Dottrina! non parliamo poi di quelli "per adulti", alias-kikiani....)

viandante ha detto...

Caro alfa,
non sottovalutare l'importanza del fare comunità. Se poi per il resto c'è il vuoto non é prioritario. Presto (purtroppo) credo che arriveranno anche i contenuti, quelli del nuovo ordine mondiale, ed é importante arrivare all'appuntamento allineati per fruire al meglio della nuova religione globale massonica.
Tutto lì: anche il nuovo ordine mondiale avrà bisogno di un collante religioso.
Ma alla fine Cristo vincerà!