Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 20 gennaio 2015

Mons. Negri: «I cristiani che si vergognano delle Crociate sono succubi del laicismo dominante»

L'articolo cui replica Mons. Negri si riferisce ad un dialogo-intervista con alcuni giovani belgi, nel quale il Papa – parlando della missione di ogni cristiano – aveva esortato i presenti a testimoniare la fede “con semplicità. Perché se tu vai con la tua fede come una bandiera, come le crociate, e vai a fare proselitismo, quello non va”.

Un'affermazione che fa il paio con lo scivolone sul “pugno promesso a chi offende sua madre”, che ha fornito un incredibile assist alla violenza degli islamisti, che per loro legittima l'uccisione di chi offende Maometto dal momento che "Maometto è più prezioso della madre". Anche se ha fatto un po' di marcia indietro - dice Socci - forse perché è stato fraternamente criticato dall’amico Scalfari nel suo editoriale di domenica. chiedendosi “come faranno ora a fare marcia indietro tutti quegli zuavi pontifici che – col solito zelo – si erano messi a giustificare la reazione violenta all’insulto verbale” ma aggiungendo che “il papa argentino ha fatto la toppa peggio del buco perché – per rimangiarsi la gaffe – ha detto che “in teoria” il Vangelo dice che non si deve rispondere con la violenza: “in teoria”, ha sottolineato, mentre in pratica la vita è diversa (“siamo umani”… invece Gesù no?). E così il Vangelo diventa una “teoria” di un sognatore… S’intende dire che queste “teorie” non vanno prese troppo sul serio? A prenderle troppo sul serio si rischia di diventare “tradizionalisti” e “letteralisti” (per usare due categorie negative con cui Bergoglio al Sinodo colpì coloro che si opposero a Kasper)? [qui]. E sempre Socci riferisce: “ma come? Per una vignetta provocatoria vanno bene i pugni, mentre davanti all’uccisione di migliaia di cristiani propone il dialogo?” [qui].

La puntualizzazione di Mons. Negri non è recentissima. Ne avevamo già parlato qui - e anche qui avevamo riportato la sua iniziativa: «No al dialogo ad ogni costo» in occasione delle stragi dell'Isis. Tuttavia vale la pena riprendere per intero la comunicazione dell'Arcivescovo per richiamarla alla memoria dei più renitenti, visto che gli eventi che incombono danno la stura a molti scritti e interventi sulle crociate, che riflettono quasi sempre l'ideologia di chi li veicola. (M.G.)

Recentemente su IlSussidiario.net è apparso un articolo di don Federico Pichetto che condanna le Crociate, di cui i cristiani – dice sostanzialmente Pichetto – dovrebbero vergognarsi perché sono un tradimento del cristianesimo. Il giudizio non riguarda solo l’evento storico in sé ma più in generale la posizione che un cristiano deve avere di fronte alle vicende del mondo, anche oggi. Giudizi gravi che meritano, seppure a distanza di tempo, una replica puntuale e autorevole.
Caro don Pichetto,

ti scrivo queste righe cercando di rispondere al tuo intervento sulle Crociate. 

In effetti tu parli di Crociate che non sono mai esistite: Crociate sostenute dalla nascente borghesia, che come ognun sa, alla fine dell’XI secolo – quando la prima Crociata fu bandita – non c’era nella società europea, o comunque era una minoranza con un potere limitatissimo.
E poi riprendi le Crociate come progetto di imposizione violenta del Cristianesimo a popolazioni straniere.

Non tocca a me rifare il punto su questa vicenda secolare su cui la migliore storiografia, e non solo quella cattolica, ha dato un contributo decisivo.
Per dirla con il mio grande amico Franco Cardini, le Crociate sono state un grande «pellegrinaggio armato», protagonista del quale fu, nei secoli, il popolo cristiano nel suo complesso.
Una avanguardia di santi, una massa di cristiani comuni e, nella retroguardia, qualche delinquente.

Non so quale avvenimento della Chiesa possa sfuggire a una lettura come questa.

Sta di fatto che noi – cristiani del Terzo millennio – alle Crociate dobbiamo molto.
Dobbiamo che non si sia perduta la possibilità dei grandi pellegrinaggi in Terrasanta: nei luoghi della vita storica di Gesù Cristo e della nascita della Chiesa.
Alle Crociate dobbiamo che si sia ritardata la fine della grande epopea della civiltà bizantina di almeno due secoli, e si sono soprattutto salvate dalla dominazione turca le regioni della nostra bella Italia, che si affacciano sul mare Adriatico, Tirreno e Ionio, falcidiate da quelle sistematiche incursioni di corsari e di turchi che hanno depauperato nei secoli le nostre popolazioni. 

Anche la tua bella Liguria ha dovuto costruire parte dei suoi paesi e delle sue piccole città a due livelli – il livello del mare e il livello della montagna – per poter sfuggire a queste invasioni che hanno fatto morire nel buio della cosiddetta civiltà araba e islamica centinaia e migliaia di nostri fratelli cristiani, a cui era stata tolta anche la dignità umana e di cui noi facciamo così fatica a fare memoria.

Nessuna realtà cristiana esprime la perfezione della fede che è solo in Gesù Cristo, ma nessuna esperienza cristiana è invincibilmente diabolica. Passare dalla fede alle opere è compito fondamentale del cristiano di ogni tempo. 

Ora, per recuperare questa bellezza della storia cristiana bisogna guardare la realtà secondo tutta l’ampiezza cattolica. La mia generazione e quella di molti amici dopo di me – che per l’intelligenza e l’apertura di monsignor Luigi Giussani hanno potuto dialogare personalmente per esempio con Regine Pernoud, con Leo Moulin, con Henri de Lubac,  con Hans Urs von Balthasar, con Joseph Ratzinger, con Jean Guitton e molti altri – hanno un sano orgoglio della nostra tradizione cattolica.

Per questo sentono in modo assolutamente negativo desumere acriticamente l’immagine della Chiesa dalla mentalità laicista che cerca di dominare la nostra coscienza e il nostro cuore. 

Certo, l’essenza di questa tradizione cattolica – e che, quindi, comprende anche le Crociate – è il desiderio di vivere il rapporto con Cristo e di annunziarlo nella concretezza del suo popolo che è la Chiesa, nelle grandi dimensioni che rendono il cristiano autenticamente uomo: la dimensione della cultura, della carità e della missione. È questo il Cristo che sta all’origine di tante iniziative del passato e del presente. Nessuna iniziativa lo esprime adeguatamente, ma l’assenza di qualsiasi capacità di presenza nel mondo e di giudizio sulla vita degli uomini e sui problemi degli uomini fa dubitare che esista una fede autenticamente cattolica.

La fede in Cristo può rischiare di ridursi a essere spunto per mozioni soggettive e spiritualistiche da cui metteva in guardia il santo padre Benedetto XVI all’inizio della sua splendida enciclica Deus Caritas Est: un Cristo che rischia di stare acquattato nel silenzio della coscienza personale, che non diventa fattore di vita e di cultura, che non tende a creare una civiltà della verità e dell’amore. Ricordo ancora con commozione quando facevo la terza liceo una lezione di Giussani in cui disse letteralmente: «La comunità cristiana tende a generare inesorabilmente una civiltà». 

Nella mia esperienza pastorale e culturale ho sempre sentito come  punto di riferimento sostanziale la grande certezza di Giovanni di Salisbury che diceva: «Noi siamo come nani sulle spalle di giganti». È perché siamo sulle spalle di giganti che vediamo bene il presente e intuiamo le linee del futuro. È questo che rende così appassionata la nostra responsabilità, senza nessuna dipendenza dagli esiti, con la certezza di portare il nostro contributo, piccolo o grande che sia, alla grande impresa del farsi del Regno di Dio nel mondo, che come dice il Concilio Vaticano II coincide con la Chiesa e la sua missione.

Un cordiale saluto
Monsignor Luigi Negri
Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Abate di Pomposa
[Fonte]

44 commenti:

angelo ha detto...

peccato che il primo a vergognarsi delle crociate sia Francesco. e questo Mons. negri lo sa. il teatrino dei conservatori continua.

Anonimo ha detto...

Una volta tanto, mi sento di difendere il papa, almeno sulla sostanza.

La frase sul pugno per chi offende la madre è un po' rozza, come (sia detto senz'offesa) la persona che l'ha pronunziata. Ma il senso è chiaro: di fronte al conformismo di quelli che dicevano "Je suis Charlie", il papa ha protestato – in modo un po' confuso, è vero, ma in fondo efficace – per le atroci bestemmie di quel settimanale: che, naturalmente, non giustificano punto una reazione violenta, ma dimostrano tutto il nulla morale, intellettuale, spirituale di quest'Occidente americanizzato (cosa ben diversa dall'Italia e dall'Europa in cui credo).

Penso che il papa volesse dire, non che sia lecito reagire in quel modo (non ci mancherebbe altro!), ma che bisognava aspettarselo; e che a ogni modo l'enorme immoralità della reazione non cancella l'enorme immoralità dell'offesa.

Più in generale, m'addolora che pochi capiscano come l'antislamismo sia, oggi come oggi, funzionale a un disegno anticristiano.

Maso

Anonimo ha detto...

Dottoressa Guarini, non commento le azioni del vdr perché andrei troppo aldilà dell'educazione e della civile espressione, dopo aver visto in molti video il passamano delle ostie nelle 3 messe filippine, quasi fossero caramelle, e tralascio, vengo al dunque, su blog straniero leggo che mons.Negri ha accolto una 40ina di FFI in una vecchia chiesa o piccolo convento che hanno assoluto ed urgente bisogno di restauro, si chiedevano ai lettori 50.000 $ circa 43/44.000 euro per i lavori più pressanti, le chiedo se lei è a conoscenza di questo fatto. Grazie per l'eventuale risposta.Anonymous

mic ha detto...

Per Maso,
Questo papa usa un linguaggio anomalo per il ruolo che riveste, ormai è chiaro. Lo si è definito con cognizione di causa: 'pastiche', tanguero, ecc. Ed è uno dei problemi non solo di comunicazione ma spesso anche di contenuti. Il problema è anche lo scalpore smodato - spesso irrispettosamente eccessivo - con cui se ne enfatizza ogni virgola (mi riferisco al proliferare di gruppi facebook dai quali vorrei scappare lontano mille miglia e i cui messaggi a raffica ormai cancello senza neppure leggerli). E tutto questo credo che non faccia altro che sminuire l'efficacia e la serietà di critiche che riteniamo ineludibili.
Lo stesso Socci che tuona ogni giorno e che spesso condividiamo, poco si sofferma e anzi respinge discorsi di taglio più teologico o magisteriale...
In ogni caso le sue osservazioni su questa "uscita" non fanno una piega.

Non mi è ben chiaro il riferimento all'antisemitismo, da non confondere con l'antisionismo. Anche se è vero che l'Islam è nemico delle due fedi - dalle cui costole eretiche, frammiste ai detti e fatti dei barbari e violenti uomini del deserto, è notoriamente scaturito - con le quali non può convivere. Nonostante le affermazioni fuori dalla Realtà, a questo riguardo, dei papi post-conciliari, culminate nei deliri di quello attuale.

mic ha detto...

Per Anonimous.
Di quel fatto non so nulla. È la prima volta che lo sento. So solo che hanno dovuto lasciare altri luoghi (che non ho chiesto e non chiedo per discrezione, pensando che in questi casi è meglio tacere per il loro bene e non prestar fianco ai persecutori) per il rifiuto del vescovo locale...
Se la notizia è vera mi compiaccio con mons. Negri.

Marco P. ha detto...

"...Ora, per recuperare questa bellezza della storia cristiana bisogna guardare la realtà secondo tutta l’ampiezza cattolica. La mia generazione e quella di molti amici dopo di me .....hanno un sano orgoglio della nostra tradizione cattolica.
Per questo sentono in modo assolutamente negativo desumere acriticamente l’immagine della Chiesa dalla mentalità laicista che cerca di dominare la nostra coscienza e il nostro cuore. ....".

Tale volontà di dominare la coscienza è quella del mondo che vuole dominare l'uomo, in odio al suo Creatore. La Chiesa ha sempre affrontato la lotta, secondo il comando di Gesù, ma ultimamente, anzi si può ormai dire da qualche tempo l'ha abbandonata, iniziando a dialogare con il mondo illudendosi di farselo amico, negando il principio di non contraddizione per cui un nemico non potrà mai essere anche amico. In tale diabolica l'illusione vivono ed operano i vari don Pichetto, che sono la truppa, ma più sopra ci sono gli ufficiali e poi i generali. Questo male ha radici lontane ma ormai la malapianta è così cresciuta che sembra in grado di togliere la luce e soffocare tutto ed ogni frutto avvelenato che produce cade a terra per rendere ancora più intricato, soffocante, nauseante, viscido, melmoso e repellente ciò che prima, con fatica, con amore era custodito.
E' ancora possibile essere custodi della parte che ci viene assegnata e liberarla da ciò che vuole infestarla perché sia beneficata dalla Luce che vuole raggiungerla, ma serve ancora più fatica, quindi serve più amore, più carità.

mic ha detto...

Ho pubblicato sulla nostra pagina facebook quel video e la foto dei "selfies" in cattedrale (ciò che è più grave da parte dei cherici), in atteggiamenti tanto scomposti quanto poco raccolti in attesa della celebrazione liturgica, che è un'azione sacra e solenne di Cristo Signore e della Sua Chiesa. Ho pensato anche alla loro euforia per l'evento eccezionale della visita di un papa. Ma ugualmente non hanno giustificazioni e ciò dimostra che sono in sintonia con l"anticonformismo giullaresco e dissacratorio che, per "imitazione" sembra stia prendendo il sopravvento.
Strano che una "imitazione" analoga, di segno opposto, non ci sia stata con Papa Ratzinger.

Garabandal ha detto...


Stimata Maria Guarini,

linguaggio non anomalo bensi'osceno.

VedA Lei poi ma la foto di radio maria dimostra il Bergoglio nella Forma e nella Sostanza.
Per non parlare della mano sul petto.

https://www.facebook.com/radiomaria/photos/pcb.823790007658951/823789960992289/?type=1&theater

mic ha detto...

Ovviamente, parlando in un post precedente dell'Islam nemico delle due fedi, mi riferisco al cristianesimo e all'ebraismo-talmudico. Ma nessun'altra religione può sottrarsi alla stessa avversione, perché nel DNA dell'Islam c'è il dominio su ogni "infedele" che non si converta o non faccia "sottomissione"...

Anonimo ha detto...

Monsignor Negri ha ragione da vendere, anzi da regalare. L'incapacità di contestualizzare le Crociate e di vederne non solo le ragioni di Fede che le hanno accompagnate, ma anche la loro attualità, è indice di sudditanza al laicismo dominante e di incapacità di pensiero autonomo.

mic ha detto...

Per non parlare della mano sul petto.

Garabandal,
non avevo pubblicato il messaggio precedente con QUELLA foto, proprio per non star lì ad alimentare un battage su ogni virgola che ho stigmatizzato in quei gruppi di cui parlavo sopra. Anche perché quel gesto può essere e può non essere un riferimento alla massoneria.
Cerchiamo di andare al sodo, come cerchiamo di fare.

Luís Luiz ha detto...

Più in generale, m'addolora che pochi capiscano come l'antislamismo sia, oggi come oggi, funzionale a un disegno anticristiano.

Sono i preparativi per un trasloco difficile su un famoso colle medio orientale.

Franco ha detto...

Amare la propria famiglia porta con se' anche il desiderio di conoscerne la storia, in quello che c'e' stato di bene e di male, e questa conoscenza ci aiuta a comprendere meglio situazioni e comportamenti recenti e anche odierni.

Delle Crociate negli ultimi tempi si e' parlato e scritto e filmato
solo il lato negativo, che c'e' stato ( basta pensare alla Quarta Crociata, conclusasi con l'orribile saccheggio di Costantinopoli ) ma occorre ricordare che non e' l'unico.

Le Crociate, espressione della Cavalleria cristiana, sono state un autentico "mito" animatore di sentimenti di valore e "gentilezza" nel senso piu' nobile del termine.
Ne furono presi personaggi come San Luigi IX ( che fu un vero santo ), san Francesco, educato dalla madre provenzale, tanto da definirsi
"l'araldo del Gran Re"), Giovanna d'Arco. Ci sono foto della dolcissima Teresa di Lisieux in corazza per una rappresentazione sulla Pulzella di Orleans. Il Cattolicesimo politico del '900 non
si vergogno' di usare come emblema lo scudo crociato.


Lo stesso papa Bergoglio ha di fatto corretto il tiro a proposito del "pugno" riprendendo
implicitamente il discorso tradizionale per cui siamo
costretti a vivere in una via di mezzo tra il "porgiamo l'altra guancia" e le esigenze della dura realta'. Occorre che gli storici
tirino fuori dalla assoluta demonizzazione postconciliari le Crociate, che sono di fatto un elemento importante dell'identita' cattolica. A suo tempo fui un estimatore di Paolo VI, ma non mi piacque affatto il suo gesto di restituire ai Turchi la bandiera dell'ammiraglia ottomana presa a Lepanto.

Garabandal ha detto...


Stimata Mic,

esatto puo' essere come non puo'
giusta affermazione,come il segno del marrano.Grazie Maria seguiro'il suo consiglio.

Rr ha detto...

Anonymous, Garabandal e altri: ma vi sorprende veramente quel che e' successo a Manila? Siete mai stati ad una festa di Filippini ? No, eh?
Non avete visto i poliziotti di Manila ridotti in pannolone in bella vista di tutti ?
A Rio, comunque, erano gia' successe cose simili.
Cissa' perche' penso che in Polonia, alla prossima GMG,
il tutto sara' diverso.
Rr

Mazzarino ha detto...

La cosa mi torna, e Mic lo sa. Non ho conferma sui 40, sapevo dei WANTED dalle "Taglie forti". Certo che proiettata sui dieci anni la decisione acquisirà una forza sacerdotale superiore a quella delle quattro diocesi rivierasche della Romagna. Se esiste un Vescovo che in Italia può avere il coraggio di farlo quello è Negri. In ogni caso, quando sarà, lo scopriremo tutti assieme. Dall'avviso delle sirene a scendere nei rifugi.

Anonimo ha detto...

OT su: L'inkiesta il caso di don Inzoli......illuminante.

Josh ha detto...

Franco, cfr. qui:

http://esperidi.blogspot.it/2013/10/anniversario-della-battaglia-di-lepanto.html

Lo Stendardo di Lepanto, quello vero di Girolamo Siciolante da Sermoneta, è al Museo Diocesano di Gaeta....

Si dice che Paolo VI, nell'irenismo del Vaticano II, lo abbia restituito ai turchi, dimenticando il sacrificio degli ottomila eroi della Lega Santa che morirono per la salvezza del Cristianesimo.

Ma quello che Papa Paolo VI restituì ai turchi non era il glorioso stendardo di Lepanto, ma l’'inglorioso vessillo che Mehmet Alì Pascià issò sulla sua ammiraglia affondata, la Sultana.

Cioè è stata restituita non lo stendardo di Lepanto, ma una bandiera di una nave araba affondata che riporta 28.900 volte il nome di allah.
del resto non sapremmo che farcene....

Luisa ha detto...

Penso che ci siano ben pochi dubbi su quel che pensa Bergoglio delle Crociate, ha parlato abbastanza chiaro quando gli son state poste domande sugli avvenimenti parigini.
Intanto, quanto sono simpatici con Bergoglio i media francesi e di casa mia, non oso immaginare come sarebbe stato fulminato Benedetto XVI se avesse parlato di pugni, calci nel sedere e conigli!

Anonimo ha detto...

SUMMORUM PONTIFICUM IN ITALIA. A ROMA GLI ESERCIZI SPIRITUALI PER SACERDOTI E SEMINARISTI
http://www.iltimone.org/32662,News.html

Josh ha detto...

p.s. Franco

"ma non mi piacque affatto il suo gesto di restituire ai Turchi la bandiera dell'ammiraglia ottomana presa a Lepanto."

indubbiamente non è un bel gesto lo stesso, nè per via simbolica, cioè non ha senso far carinerie a chi non le capisce, non ti rispetta e ti disprezza, lo intendono come segno di cedimento...nè tenendo presente il modo di sragionare di quelle genti, che se gli dai un dito si prendono tutto il braccio perchè tutto sarebbe dovuto alla loro falsa religione, unicamente in vista di ri-invaderti e tagliarti la testa.

Rr ha detto...

Josh,
ma sec.te uno come Paolo VI, che durante la guerra non era al fronte con i soldati ( almeno GXXIII fu cappellano militare durante la Grande Guerra), ma ben protetto in Vaticano, poteva capire cosa significa combattere, guard ando il nemico e soprattuto la morte in faccia, e quindi l' enorme significato delle due bandiere ?
Tra l' altro la Repubblica turca nasce proprio in contrapposiIone all' Impero ottomano, anche se oggi- ma non ai tempi dimMontini - sembra voglia rivendicarne l' eredita' e ricreare una sortra di protettorato sulle terre che un tempo furono ottomane.
Quindi a maggior ragione non andava resituito proprio
niente. Ma quando si rinuncia agli attributi...
Rr

Anonimo ha detto...

No, non ho mai avuto il piacere, cara Rosa, e non posso dire che me ne dispiaccio, non mi stupisco ormai più di nulla, all of them make me puke....io penso che non sarà così in Polonia, ma penso anche che la Polonia entrando in UE sia molto cambiata, in peggio, dai tempi di GP2, riguardo le GMG, beh, diciamola tutta, sono raduni hippy con tutto ciò che ne consegue, si spera solo niente droghe, ma condom a gogo, anche ai tempi del polacco. Riguardo al post di cui sopra, che volete, non credono più in niente, non hanno più fede e pensano che Cristo sia un profeta fallito da ricordare di quando in quando, la fede si trasmette quando la si possiede, non si può testimoniare ciò che non è....forse che non era lui a BA che fece sparire l'ostia sanguinante?????E alloooooraaaa. Anonymous.

Rr ha detto...

Anonymous e Lupus ( so che mi capite):
Damien Tompson sul Telegraph: I keep having this vision, an old Bavarian gentleman, his head in his hands, repeating:- Lord, is it this you asked for ?-
Non e' copiato alla lettera, basta andare su Benoit et moi, e trovate tutto.
Altro commento pregnante quello su Ex Orbe, in chiarissimo Spagnolo.
Rr

Turiferario ha detto...

Notare il modo di ragionare di questi cristiani illuminati e moderni: da una parte ci spiegano che ad esempio verso i gay, o versi i divorziati risposati, ci vuole la massima apertura, chi siamo noi per giudicare, teniamo conto di tutti i distinguo possibili e accogliamo con benevolenza. C'è perfino chi sostiene che i delinquenti sono povere vittime della società da comprendere. Poi gli stessi arrivano alle crociate, quelle sì un evento storico che per essere capito va collocato in una certa epoca, in una certa mentalità sicuramente alquanto diversa dalla nostra corrente, e subito impugnano l'accetta: quelli erano soltanto disgraziati mossi da interessi economici che hanno pervertito il cristianesimo, e via scemeggiando. Bel sistema per non capire nulla tanto del presente quanto del passato.

Josh ha detto...

giusto per dare indicazioni generiche, anche di bassa lega, con ciò con cui abbiamo e avremo a che fare:

http://it.wikipedia.org/wiki/Dichiarazione_islamica_dei_diritti_dell%27uomo

dedicato a tutti i calabraghe

Garabandal ha detto...


Cara rr delle 15:24 no, purtroppo gia' dall'uscita dal Balcone,ho avuto subito una certa resistenza.

Finché si procede solo in modo razionale, non accadrà mai nulla di nuovo. Si riuscirà forse a sistemare meglio le verità conosciute, a rilevare aspetti più sottili, ma i nuovi veri progressi che portano a nuove grandi teologie non provengono dal lavoro razionale della teologia, bensì da una spinta carismatica e profetica. Ed è in questo senso, ritengo, che la profezia e la teologia vanno sempre di pari passo. La teologia, in senso stretto, non è profetica, ma può diventare realmente teologia viva quando viene nutrita e illuminata da un impulso profetico. Intervista al Cardinale JOSEPH RATZINGER

Nel 1990, in un suo libro, Don Amorth scriveva: «A Lourdes la Vergine appariva al primo albeggiare; a Fatima a mezzogiorno; a Medjugorje al tramonto».http://www.euve24544.startvps.com/ar3/amorth-ultimo-esorcista/index.html -Tuttavia negli stessi messaggi della Regina della Pace vi sono degli elementi ch sottolineano il carattere apocalittico di queste apparizioni.La Madonna appare su una nuvola grigia, che evoca la vevenuta escatologica del figlio di Dio come Giudice del Mondo(cfr.Marco 13, 26):Inoltre ha il capo circondato da una corona di vivissime stelle, che richiamano la Donna vestita di sole dell´apocalisse e la sua lotta contro il dragone infernale.Satana é indicato in oltre 70 messaggi della Regina -della Pace come il nemico dell´opera di Dio e l´oppositore dei suoi piani di salvezza.
Questo secolo ha detto la Madonna a Mirjana é sotto il potere del diavolo, ma quando i segreti che ti ho annunciato saranno passati, il suo, potere srá distrutto ( 30 Novembre 1982). Padre Livio in un suo libro

Nel 1846, la Madonna de La Salette diceva dei nostri tempi: “I giusti soffriranno molto. Le loro preghiere, le loro penitenze e le loro lacrime saliranno fino al Cielo e tutto il popolo di Dio chiederà perdono e misericordia e implorerà il mio aiuto e la mia intercessione. E allora Gesù Cristo per la sua giustizia e la sua grande misericordia comanderà ai suoi Angeli di mettere a morte tutti i suoi nemici. E d’un colpo i persecutori della Chiesa di Gesù Cristo e tutti coloro dediti al peccato periranno e la terra sarà come un deserto. E allora sarà ristabilita la pace e l’uomo sarà riconciliato con Dio e Gesù Cristo sarà servito, adorato e glorificato. La carità fiorirà ovunque… Il Vangelo sarà predicato dappertutto… e l’uomo vivrà nel timore di Dio.”

E non dimentichiamo San Giovanni Paolo II o il Pölacco come qualcuno l'ha chiamato
http://www.fatima.org/it/thirdsecret/pubtestjp2.asp

mic ha detto...

Damien Tompson sul Telegraph: I keep having this vision, an old Bavarian gentleman, his head in his hands, repeating:- Lord, is it this you asked for ?-

Grazie della segnalazione, Rosa. L'ho ripreso...

mic ha detto...

Tuttavia negli stessi messaggi della Regina della Pace vi sono degli elementi ch sottolineano il carattere apocalittico di queste apparizioni.La Madonna appare su una nuvola grigia, che evoca la venuta escatologica del figlio di Dio come Giudice del Mondo

Esegesi 'spuria', Garabandal.
Lasciamo perdere...

Garabandal ha detto...


Gentile Maria Guarini,ho ripreso il libro di Padre Livio Fanzaga

Riporta quella Frase come io l'ho inserita.Credo dovra' protestare con Padre Livio.

Credo comunque che la sua esegesi
valga quanto quella di Padre Livio,percio' prudenza.

Rr ha detto...

Prego, Mic
Rr

mic ha detto...

Gentile Maria Guarini,ho ripreso il libro di Padre Livio Fanzaga

Riporta quella Frase come io l'ho inserita.Credo dovra' protestare con Padre Livio


Grabandal,
ho detto e ripetuto la mia diffidenza sulle rivelazioni in genere (tolte quelle riconosciute) e su Medjugorie, per ragioni che ho pure testimoniato me non sto a ripetere perché non mi va di impelagarmi in altre diatribe di cui non abbiamo bisogno.
Quanto all'esegesi riconosco solo quella 'ufficiale' della Chiesa e non mi pare che padre Livio la rappresenti, soprattutto avuto riguardo suoi comportamenti recenti, che non mi sembrano frutti del tutto commestibili...

Credo comunque che la sua esegesi
valga quanto quella di Padre Livio,percio' prudenza.


Io non sono in lizza né con padre Livio né con nessun altro, Garabandal. E non faccio "mie" esegesi. Mi limito a testimoniare la mia fede sui punti che oggi ci toccano e ci feriscono, tenendo come punto di riferimento il Magistero e quel che ho ricevuto dalla Chiesa.

Punto e finiamola qui.

Garabandal ha detto...


Maria guarini,

non si offenda ma la sua risposta e' priva di spessore e consistenza.

Cordialmente

mic ha detto...

Non mi offendo. Chissene...
trovo solo di cattivo gusto che lei mi apostrofi con tono sprezzante per nome e cognome parlando da uno pseudonimo. E con quel tono in un luogo dove pretenderebbe lo spazio e l'ascolto commisurati alla sua fissazione per quel contesto.
Padronissima, ma non venga a imporla qui insultando se non le si dà corda.

viandante ha detto...

Finché si procede solo in modo razionale, non accadrà mai nulla di nuovo. Si riuscirà forse a sistemare meglio le verità conosciute, a rilevare aspetti più sottili, ma i nuovi veri progressi che portano a nuove grandi teologie non provengono dal lavoro razionale della teologia, bensì da una spinta carismatica e profetica.

Caro Garabandal, molto schiettamente ma credo che qui siano condensati alcuni atteggiamenti che possono facilmente sviare.

1)"non accadrà mai nulla di nuovo". Questa sete di novità non è cattolica. La nostra novità è Cristo che deve sfociare nella grande novità della nostra santificazione. Gli approfondimenti e la miglior conoscenza delle verità rivelate deve proprio aiutarci nella santificazione.

2)la Rivelazione è tradizionalmente conclusa con la morte di san Giovanni. Le tanto declamate nuove rivelazioni nascondono spesso inganni. A cosa deve portare una nuova rivelazione se tutto quanto è necessario alla nostra salvezza è già stato fatto conoscere?

3)Chiaramente le profezie non sono da sottovalutare, sarebbe temerario. Ma dobbiamo sapere che se ci possono aiutare in situazioni contingenti (e concordo che la fine dei tempi potrebbe meritare indicazioni profetiche) non possono modificare o snaturare la Rivelazione. In tal caso sapremmo da chi proverrebbero (o da chi non proverrebbero) tali profezie.

4)lei cita la spinta carismatica e profetica, ma dimentica la vera spinta che con lo studio (la razionalità come da lei indicato) ci può veramente portare a grandi progressi sia spirituali che teologici: la preghiera! È quella che manca in ampi settori della Chiesa attuale, anche gerarchica (come dice Blondet in un recente articolo troppi prelati, ma anche fedeli, non pregano più a sufficienza).

5)infine per accettare tutto quanto e per poter vedere un qualche minimo risultato nella nostra vita, e di conseguenza anche attorno a noi, non deve mai mancare l'umiltà e la pazienza.

Altro non abbiamo bisogno, ci sarà dato dalla Provvidenza se sinceramente ci sottomettiamo alla volontà di Dio.

Garabandal ha detto...


Stimato Viandante, grazie del tuo commento ponderato ed argomentato.
Mai ti vorrei rispondere con il paragro 50 -gia'inserito giorni addietro di JPII in fides e Ratio.

20. La ragione, in questa prospettiva, viene valorizzata, ma non sopravvalutata. Quanto essa raggiunge, infatti, può essere vero, ma acquista pieno significato solamente se il suo contenuto viene posto in un orizzonte più ampio, quello della fede: « Dal Signore sono diretti i passi dell'uomo e come può l'uomo comprendere la propria via? » (Pro 20, 24). Per l'Antico Testamento, pertanto, la fede libera la ragione in quanto le permette di raggiungere coerentemente il suo oggetto di conoscenza e di collocarlo in quell'ordine supremo in cui tutto acquista senso. In una parola, l'uomo con la ragione raggiunge la verità, perché illuminato dalla fede scopre il senso profondo di ogni cosa e, in particolare, della propria esistenza. Giustamente, dunque, l'autore sacro pone l'inizio della vera conoscenza proprio nel timore di Dio: « Il timore del Signore è il principio della scienza » (Pro 1, 7; cfr Sir 1, 14).(Fides et Ratio)

E se mi permettete

come JPII. diceva, nella chiesa é, alla fine non l'ufficio gerarchico il piú -fertile. C'erano e ci saranno sempre i martiri e santi, di solito "piccole" persone senza consacrazione speciale, proprio come il suo padrone, che era già in conflitto con i "sepolcri imbiancati" del Magistero ebraico. Sì, ci sono uomini e donne coraggiosi che sono guidati da una cosa sola, e cioè l'amore di Gesù. Così è stato con Maria: "L'umiltà della sua serva, ha rovesciato i potenti dai troni" .Pero´ il magistero infalliebile della Chiesa é dato soprattutto dall 'ufficio gerarchirco della Chiesa ed é un completamneto indipensabile.

e per quanto concerne il Magistero infallibile ti riporto un altro post



Garabandal ha detto...


Grazie Maria della Pazienza e a volte di un eccesso di zelo

D: Abbiamo altri esempi di sacerdoti, vescovi, cardinali o persino di Papi, che hanno commesso errori?

I Vescovi possono sbagliarsi, così come i sacerdoti, e certamente anche Padre Gruner può sbagliarsi. Ma le definizioni dogmatiche della Chiesa non sbagliano mai. E’ per questo motivo che il Signore ci ha dato i dogmi per mezzo dell’infallibile Magistero della Chiesa, affinché, in tempi di crisi, saremo sempre in grado di trovare la verità.

Il dogma della Fede si riconosce tramite le definizioni solenni ed infallibili del Magistero della Chiesa. La parola infallibile significa che “non può essere in errore”. Pertanto, le definizioni della Fede, definite solennemente dalla Chiesa, non possono sbagliarsi. Sappiamo quindi cos’è la Fede, e cos’è il dogma della Fede, per mezzo delle definizioni infallibili.

E’ quindi assai importante capire che è il dogma della Fede ad essere infallibile, non gli uomini. Laici, sacerdoti, vescovi, cardinali e persino il Papa possono tutti sbagliare in argomenti che non riguardino il crisma dell’infallibilità, come la storia ci ha mostrato con più di un Papa (ad esempio, dopo la morte di Papa Onorio, egli fu condannato dal Terzo Concilio di Costantinopoli [680 DC] per aver aiutato e favoreggiato l’eresia, e tale condanna fu approvata da Papa Leone II e ripetuta da papi successivi). Ma le solenni definizioni della Fede compiute dal Papa, o dal Papa insieme a tutti i vescovi in un Concilio Ecumenico, non possono essere in errore.

Ecco qui l'articolo di Padre Gruner.
Papa Giovanni Paolo II ci da la chiave
http://www.fatima.it/crusader/cr67/rsecretp1.asp

viandante ha detto...

Certo che la ragione non va sopravvalutata ed è parimenti evidente che la fede la illumina su aspetti per lei irraggiungibili ma che non la contraddicono. Questo è chiaro.

Ed è evidente che il timor di Dio è importantissimo, ma non ha niente a che vedere con eventuali novità "profetiche".

Riguardo la Chiesa, vi è chi distingue una Chiesa considerata dal punto di vista gerarchico e una Chiesa considerata dal punto di vista spirituale. Le due non vanno contrapposte, ma è chiaro che in un'ottica ultraterrena la seconda è più importante della prima, ma la Chiesa gerarchica è importante nella misura in cui permette alle anime di approppriarsi della vita divina con la grazia dei sacramenti.

Altri discorsi sono quelli dell'infallibilità e del magistero.

Stringatamente, certi approfondimenti o precisazioni di verità di fede spettano al solo pontefice che è, a certe condizioni infallibile, ma su verità di fede già definite siamo infallibili anche io e lei se riportiamo fedelmente quanto insegnato infallibilmente da altri pontefici! È la forza della Tradizione.

Partendo da questa osservazione è chiaro che il magistero può essere sviluppato con certezza solo con l'avvallo del pontefice, ma la conservazione degli insegnamenti già definitivamente chiariti è di competenza di ogni fedele. Pensi alla fede trasmessa dai genitori ai loro figli.

Caro Garabandal, mi scuso se mi sono dilungato, ma è difficile discutere senza fare accurati distinguo specialmente se sul tavolo vi sono tematiche che invadono più aspetti.

Silente ha detto...

Le Crociate (definizione peraltro più tarda) furono un atto di legittima difesa della Res Publica Christiana rispetto alle violenze musulmane contro i pellegrini in Terra Santa. Più in generale furono un fenomeno di giusta liberazione dei popoli dall'islamismo, dal paganesimo, dall'ateismo. Crociate furono sentite dall'Europa Cristiana non solo la riconquista dei Gerusalemme, ma anche la liberazione dal paganesimo nell'est Europa da parte dei Cavalieri Teutonici, la debellatio del feroce catarismo nella Francia del Sud, la Reconquista della Spagna e poi Lepanto, Vienna, fino ad arrivare alla Cruzada franchista-falangista-carlista della vittoriosa guerra di Spagna.
Il Cattolicesimo è pacifico, non pacifista. La "guerra giusta" non solo è ammessa, ma doverosa, sotto certe condizioni. L' "irenismo" è stato condannato da sempre.
Ma, mentre migliaia e migliaia di cristiani vengono martirizzati per la loro fede ogni anno, la Chiesa tace o, al massimo, balbetta, invece di alzare un alto monito e invitare le Nazioni alla reazione. Già, ma quale Chiesa, ormai in preda all'arrendevole e rinunciatario "spirito del concilio"? E quali Nazioni, ormai dominate dal laicismo e da un massonico odio anticristiano?

Josh ha detto...

quoto Silente e l'excursus che è riuscito a sintetizzare in un solo commento.

Franco ha detto...

@ Josh. Anch'io, sia pure molto in OT, voglio sintetizzare la risposta al suo intervento delle 14.04 nel post precedente:
1) Perche' all'inizio del '900 era ritenuta di importanza vitale l'istituzione di Universita' Cattoliche?
2) In che misura le Universita' Cattoliche oggi esistenti adempiono ai compiti per i quali sono state istituite? C'entra qualcosa con la crisi di "presa sulla societa'" della Chiesa la fragilita', esiguita' numerica e incerta ortodossia del laicato cattolico colto?

Rr ha detto...

Perché invece di istituire corsi sull' Islam la diocesi di Milano non istituisce corsi di Ccattolicesimo innanzitutto per le gerarchie e poi a seguire fino ai fedeli?
Ma possibile che non sorga mai il minimo dubbio che continuare su certe strade e' evidentemente fallimentare ?
Rr


Josh ha detto...

Dunque Franco, faccio un distinguo: i 3 commenti con citazioni bibliche (Corinzi) che ho scritto in risposta all'altra discussione a te (Bergoglio, Cavalcoli & co) erano in vista proprio...della salvezza dell'anima, e di una vita cristiana fruttuosa: non è detto che per esser salvi, cristiani e santi dobbiamo dedicarci a decenni di apologetica. male non fa....:)
Non tutti ne hanno gli strumenti; e più di tutto, non tutti ne hanno il tempo di vita.
Come spiegarmi: ho incontrato persone a mio avviso sante; forse non erano cime secondo i canoni della cultura, ma avevano Dio con sè ed erano ripiene di SS. Eppure non sbagliavano mica niente quanto a illustrare le cose di Dio.

Che la nostra ricerca culturale, anche nelle cose di Dio, non diventi "decenni" di colti pretesti per non dirGli mai il nostro "Sì" con la nostra vita. O trasformare il tutto in un assenso mentale, colto, ma senza il cuore. Dai, hai capito, cosa mi sta a cuore, e i rischi che temo...la nostra mente da sola comunque non arriva contenere il tutto di Dio, saremmo sciocchi a pensarlo.

Con questo non sto dicendo che la cultura non serva, visto che io pure lavoro in quell'ambito....personalmente però scindo le cose. Nessuno si salva per una 'cultura', anche per tonnellate di essa, per quanto importante, ma per un incontro con un Salvatore Personale, cui segue una risposta amorevole da parte nostra con una vita di consacrazione. Su questo poi possiamo costruire.

1)Perche' all'inizio del '900 era ritenuta di importanza vitale l'istituzione di Universita' Cattoliche?

Perchè comunque la Chiesa si rivolge a tutti e dialoga, e serve ora, come serviva, una formazione superiore cattolica. Serve il modo cattolico di lettura del mondo, delle scienze nel senso più ampio, serve l'interpretazione cattolica della realtà e delle varie discipline. Questo incide poi sul modo e capacità di rivolgersi agli uomini, in vista della salvezza, anche. Ma incide anche quanto spazio abbiamo fatto a Cristo per davvero nelle nostre vite.

2) In che misura le Universita' Cattoliche oggi esistenti adempiono ai compiti per i quali sono state istituite?

In misura insufficiente, troppa libertà che ha portato lontano dai paletti della fede e dell'etica cattoliche classiche. Per me...è accaduto questo: se prima si voleva dare a più livelli una lettura evangelica ed equamente morale di tutto lo scibile, quindi del mondo, oggi si dà una lettura ideologica, del momento, del mondo, al Vangelo. Questa è la china. Con eccezioni, ma la tendenza mi pare questa.

F: "C'entra qualcosa con la crisi di "presa sulla societa'" della Chiesa la fragilita', esiguita' numerica e incerta ortodossia del laicato cattolico colto?"

ma certo che c'entra. Ci sono infatti mancanze composite: mancanza di vera cultura, unita ad assenza di una fede inscalfibile, mancanza di santità del cuore, mancanza di fedeltà....vanno insieme all'incerta ortodossia. Ma questa incertezza non è solo nel laicato, purtroppo.

Non farmi dire ciò che può diventare offensivo, in 2 esempi differenti. Ravasi è colto...però la fermezza nelle cose della fede...nelle proposizioni ortodosse? Cantalamessa, in altro ambito, ci mette cuore....ma arrivare a dire che i Sacri Riti cattolici e la Sacramentologia sono solo rottami di passato divisivo per l'unità carismatica.....

i tuoi 2 punti sono centrati. Fermezza di fede, ortodossia-fedeltà, carità, cultura...tutto concorre a far bene, e troppo mancano. Troppo modernismo e tropppo qualunquismo. Se dal vat II si sono scatenati, si tenevano malamente fin dai primi del 900.

Josh ha detto...

Per completezza, Franco, parlando di "mali" presenti, anche nella cultura cattolica, diciamo pure che la nouvelle théologie, che ha pesantemente influenzato il Concilio, nel postconcilio è riuscita a diventare quasi egemone.
Ci sono molti aspetti, ma 2 tendenze opposte sono evidenti, e nella loro opposizione netta fanno capire che c'è chi ha smarrito la trebisonda...servivano entrambi gli aspetti ma in armonia,
e il loro esacerbarsi in contrasto(questo sì, divisivo) ha tolto l'armonia del giusto atteggiamento verso Dio e le cose Sacre:

_il razionalismo immanentista
_la via al divino tramite illuminazione spirituale individuale.

da un lato ipervalutazione della ragione, dall'altro svalutazione dell’intelletto a favore di un irrazionalismo fideistico netto...
sembra preclusa la semplice via della ragione che si apre in armonia alla fede, che ancora si affida con fiducia.

nel razionalismo immanentista si vuole demolire tutto ciò che appartiene al soprannaturale, dai miracoli alla Rivelazione. Visioni e miracoli sono rifiutati per principio, sia perché non dimostrabili, sia perché ritenuti non necessari;
la dottrina rivelata viene consegnata al mondo perché la possa vagliare secondo la scienza.

All’opposto, la via al divino tramite autoilluminazione, basata su un’”esperienza religiosa” individuale di Dio, un'elevazione spontanea dell’io alla deitas, caratterizza una religiosità
forzatamente soggettivista, intimista, che ha inizio e fine nell’uomo, dunque immanente; col rischio di fondere l’alterità di Dio con immagini e pulsioni dal profondo del proprio “io”, scambiate per Lui.

se per gli iperrazionalisti il soprannaturale non esiste nemmeno più, per gli altri il soprannaturale sembra attingibile da ogni uomo con le sue sole forze sempre e comunque: la fede, da virtù teologale donata da Dio, si riduce ad una facoltà trascendentale insita nella natura dell’uomo.

La via iperrazionalista porta a demolire la costruzione romana, fondata sull’accoglimento della Rivelazione divina e quindi del Logos, e di conseguenza della logica e della filosofia dell'Essere.
Quindi riduzione di Dio a ragione disincarnata, a dimostrazione scintifica, ateismo, ideologia...

La via dell'illuminazione individuale rischia in una sorta di spiritualismo di sbandare in eccessi come messianismo e pessimismo, fatalismo, rigorismo e permissivismo....