Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 2 giugno 2016

La Messa Nuova culla del naturalismo devoto

Editoriale di "Radicati nella fede" - Anno IX n° 6 - Giugno 2016

Grazie a Dio non abbiamo obbedito.
Vi scandalizzeremo subito, ma ci sono provocazioni che sono salutari, che servono.

Grazie a Dio non abbiamo obbedito a quelli che, per mantenerci dentro la “pastorale ordinaria”, ci chiedevano, mentre ci concedevano obtorto collo qualche messa tradizionale, di non chiudere con la nuova messa uscita dal Concilio. Grazie a Dio non abbiamo obbedito: non abbiamo ceduto a una preoccupazione “politica”, quella di non cambiare quello che ormai fanno tutti, per un'obbedienza più grande, quella della custodia della fede.
Abbiamo appena celebrato la festa del Corpus Domini: che significato avrebbe adorare solennemente la presenza eucaristica del Signore e non difendere nel contempo il rito puro della messa?

Lo diciamo per tanti devoti, sacerdoti e laici, sinceramente preoccupati del rispetto del Corpo del Signore, ma non preoccupati dell'avvelenamento che attraverso la nuova messa si è prodotto nel corpo della Chiesa.

La nuova messa ha come addormentato il popolo cristiano dentro un Naturalismo devoto.
Il Naturalismo è nella Chiesa quel dimenticare costantemente la vita soprannaturale. Il Naturalismo è quel considerare del Cristianesimo prevalentemente gli aspetti umani, letti e giudicati secondo le categorie del nostro tempo, secondo le mode culturali del momento. Quelli che nella Chiesa tendono al naturalismo non negano Gesù Cristo, ma non ne considerano il potere diretto su tutta la realtà: è come se tutto non dipendesse da Lui.

Da che cosa lo si capisce? Dal fatto che, quando pensano all'andamento del mondo, non ricorrono a Dio per la soluzione dei suoi mali. Non ricorrono a Dio, per accodarsi al vano parlare del mondo che si riempie di parole vuote e retoriche.
Facciamo un esempio: a Fatima la Madonna chiese ai tre pastorelli di pregare e fare sacrifici perché la guerra finisse, indicando così che l'andamento del mondo e delle nazioni dipende dalla nostra obbedienza a Dio.
Ve lo immaginate oggi un documento vescovile o papale che parli esplicitamente così? Che indichi nel ritorno a Dio, nel ritorno a Gesù Cristo, la soluzione di tutti i gravi problemi del mondo, economici, politici, morali, spirituali? Anche i pastori che privatamente pensassero che il peccato degli uomini è davvero la radice di tutti i mali del mondo, se ne guarderebbero bene dal dirlo pubblicamente, tanto è terribilmente naturalista il clima che regna nella Chiesa oggi: eppure il messaggio di Fatima è perfettamente l'eco fedele di tutta la Sacra Scrittura.

Tante sono le cause di questa disastrosa situazione, ma tra queste la principale è stata la riforma del rito della messa.

La nuova messa, voluta moderna rispetto alla tradizione, per essere moderna si è inchinata al naturalismo, inaugurando un naturalismo devoto. E per favorire questa piega, ha dato della messa cattolica l'immagine dell'ultima cena: Gesù in mezzo, rappresentato dal prete, e una assemblea, la comunità dei discepoli, che lo ascolta e si nutre di lui. Anche la messa più seriamente celebrata, nel novus ordo, dà questa immagine. È la messa che, nel migliore dei casi, si ferma a “Gesù che viene in mezzo a noi”. Per questo la Chiesa ha messo, dal Concilio in poi, al centro l'uomo, e non più Dio. All'uomo si sacrifica tutto, anche la verità della rivelazione. All'uomo e ai suoi diritti si sacrifica tutto, anche Dio.

La nuova messa si ferma a Gesù, è questa la questione; si ferma a Gesù presente tra noi, ma non arriva mai a parlare dell'azione di Dio in noi, al secondo movimento, a quello che conta di più, che è la nostra elevazione a Dio. Manca alla messa moderna il movimento ascensionale.

È la vera e spaventosa vittoria del Protestantesimo, quella vittoria che fu impedita al Concilio di Trento e che ora si è praticamente compiuta.

Il Sacramento non è negato, ma è orribilmente stravolto: non è più inteso come azione trasformante di Cristo in noi, ma come presenza consolante. Si è dimenticato lo scopo dell'azione di Cristo in noi, cioè il trasformarci in Lui. E questa trasformazione nostra in Lui è assolutamente necessaria, perché Dio Padre è glorificato dal suo Verbo fatto uomo, Gesù Cristo, e non si compiace di noi se non vi vede il suo Verbo formato. “Noi siamo diventati non soltanto cristiani, ma Cristo” dice Sant'Agostino: quanti oggi si avvicinano a questa verità, quanti almeno intuiscono la grandezza dell'opera della grazia su di noi? Quanti colgono che questa è l'opera?

Oggi il sacramento è ridotto a consolazione per noi, la messa è ridotta a Gesù che condivide tutto di noi...e la tentazione demoniaca è trasformare Lui in noi. Per questo è incomprensibile, anche a tanti pastori della Chiesa, che vi siano delle condizioni per ricevere i sacramenti, e tutte le condizioni si riuniscono nel volere davvero morire a noi stessi perché Cristo sia affermato in noi. Oggi no, grazie anche alla nuova messa, tutti credono di aver diritto ai sacramenti per essere serviti da Cristo, senza volerLo servire.

La nuova messa ha favorito il Naturalismo, anche se devoto: Cristo è affermato a parole, ma nell'azione è come se non esistesse. E questo è esattamente il Protestantesimo eretico, che non crede all'azione trasformante della grazia sulla nostra natura.

E non basta celebrare con devozione la messa, se questa è la nuova messa, perché è stata immaginata come la Santa Cena e non come il Calvario.

Il Calvario ti dice che Dio ha sacrificato il suo unico Figlio perché tu possa essere strappato dal mondo di peccato e, trasformato in Lui dalla grazia che discende dalla Croce, piacere a Dio, e quindi essere salvato.

La Santa Cena senza il Calvario, ti dice che Dio viene in mezzo a noi; che quindi tu sei importante, che la tua vita e la vita del mondo è essenziale, che la natura è tutto, visto che Dio è venuto a servirla con la sua presenza; ecco il Naturalismo servito, anche se con un côté devoto.

È davvero la vittoria del Sacramento svuotato di vita, iniziata da Lutero e dai suoi compagni.

E tra noi i più pericolosi sono i Conservatori devoti, che pensano che con qualche “ritocchino” in senso tradizionale si possa rimediare a questo avvelenamento.

Solo la Messa della tradizione, e non qualche surrogato di essa, salva l'interezza dell'azione di Dio, e ce ne rende coscienti.

Dovere dei preti e dei fedeli è custodire il dono più prezioso di Dio, senza attendere oltre, perché il tempo si è fatto breve.

21 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto ben espresso. Grazie, ci sono passi da mandare a memoria per ribattere efficacemente a un sacco di persone che so in buona fede ma che hanno le fette di salame suglio pochi.
Quanto alla pretesa impossibilità di rimediare agli scempi del Novus Ordo, bè su questo sono d'accordo solo parzialmente, nel senso che le cose van fatte per gradi, affinché il popolo, ormai diseducato, comprenda e apprezzi: la strada è quella indicata dal card. Sarah qui, secondo me,
http://blog.messainlatino.it/2016/06/card-sarah-dopo-loffertorio-la-messa.html?m=1#more
Bisogna cioè innescare il processo contrario a quello che operò Cranmer per "depapizzare" gli Inglesi, che diventarono protestanti a suon di giri di altare e cosacce varie.
humilitas

Francesco ha detto...

D'accordissimo con l'anonimo che mi precedete. Il card. Sarah dà la giusta chiave di lettura del problema, che essendo enorme e ormai radicato nel popolo cattolico, va affrontato per gradi, non tutto in una volta, pena il provocare un rifiuto da parte dei cattolici. Comunque, la Messa nuova, se celebrata ad orientem e con le dovute accortezze e opzioni tradizionali, non ritengo sia un rito nocivo, nè cattivo. Anzi, qualche pregio ce l'ha, anche se è qualitativamente migliore il rito tradizionale. Inoltre, i recenti miracoli eucaristici confermano che la Messa nuova è assolutamente valida e realizza la Transustanziazione.

Anonimo ha detto...

Sveglia, e rileggi l'articolo: nessun maquillage. Proprio perché realizza la Transustanziazione, realizza il sacrilegio.

Anonimo ha detto...

Anonino 14;36, dire addirittura che realizzando la Transustanziazione il NO perpetra un sacrilegio è un'affermazione gravissima.
Ricordo che nonostante l'indegnità dei suoi ministri, "supplet Ecclesia". Il Signore non ci abbandona, vediamo di non dimenticarcelo...
Va bene tutto ma trattare una Messa NO alla stregua di una roba nera no, eh... per favore. Abuso liturgico è cosa diversa da sacrilegio.
humilitas

Anonimo ha detto...

Grazie a internet mi sono fatta una discreta cultura di come è avvenuto il cambiamento dalla messa di sempre a quella attuale, e consiglio gli altri cattolici come me di fare altrettanto, soprattutto ora che sono in tanti a sentirsi un po' spiazzati dalle novità di questi ultimi anni. Informatevi! ora i mezzi ci sono. Apprezzerete la bellezza di un rito che nessuno può permettersi di modificare perché non gli appartiene:è la preghiera , la potentissima preghiera del sacrificio di Gesù sul Calvario. Scoprite la storia della Messa cattolica, informatevi di cosa sia una celebrazione protestante, mettete a confronto la Messa "vecchia" e una messa "nuova" e fate un semplice esercizio: " cosa manca?" E scoprirete che manca tutto ciò che potrebbe dar fastidio ai protestanti: la confessione dei peccati, l'assoluzione, tutti i nostri cari santi: apostoli, martiri, Papi, che con rito di un tempo si sapevano li, presenti dove si assisteva alla Messa... per non parlare del SACRIFICIO DI GESÙ, odiato da Martin Lutero è presentato solo come un immagine sbiadita è sfuggente, ben mimetizzata dal tanto esaltato concetto di mensa.
E altro ancora.
Scoprirete un vero tesoro, la perla preziosa che vale più di tutti i chilometri che forse dovrete fare per poterla avere.
Mari

mic ha detto...

Sveglia, e rileggi l'articolo: nessun maquillage. Proprio perché realizza la Transustanziazione, realizza il sacrilegio.

Francesco ha fatto un commento garbato e motivato. Ha posto una condizione perché la Messa NO possa essere ritenuta accettabile.
Io amo la Messa Antiquior e faccio kilometri ogni domenica per non perderla. Ma quando sono in difficoltà, scelgo una parrocchia commestibile (non è la più vicina, che purtroppo è neocatecumenale, ma è la mia parrochia di elezione perché il Parroco è un sacerdote secondo il cuore del Signore negli insegnamenti e nello stile, nonostante celebri (degnamente) il NO senza disprezzare la Tradizione. Dunque vado lì per non perdermi il Signore Sacramentato.

Conosco bene le differenze tra le due Messe e ci soffro. Ci ho scritto un libro, arrivato alla seconda Edizione, che non è sentimentale ma riporta dati storici e teologici. Purtroppo conosco bene anche gli abusi che il NO consente e la diminutio che senz'altro produce soprattutto nel tempo. Ma vi ricordo che neppure Mons. Williamson, che di certo non è un "allineato" la considera "invalida" per definizione. E ci sono milioni di cattolici e diversi sacerdoti validi che conosco che non hanno alternative, per ora. E. sì: andrebbero rieducati. MA non è un discorso da imporre ma da promuovere, incentivando e facendo conoscere Il Rito Romano Tradizionale, accompagnato dalla relativa formazione sia teologica che ecclesiologica. E' questo che dobbiamo fare.

Comprendo e ammiro i sacerdoti di Vocogno che hanno fatto una scelta esclusiva. Ma vado a rileggermi l'articolo perché francamente non ho notato la sottigliezza quotata. Tuttavia invito voi, come commentatori e come fedeli di esprimere le vostre opinioni evitando giudizi drastici, pesanti e definitivi, senza i necessari distinguo. Altrimenti tenetevele e fate come volete, ma risparmiateci i vostri strali.

mic ha detto...

E tra noi i più pericolosi sono i Conservatori devoti, che pensano che con qualche “ritocchino” in senso tradizionale si possa rimediare a questo avvelenamento.

E' vero che non è questioni di ritocchini nel rito, c'è molto di più da dire e soprattutto da ripristinare.
E' vero che ha intaccato qualcosa nella sostanza. Ma io che sono di formazione preconciliare l'ho vissuto per anni (prima di riscoprire il VO nel 2007) non come una Cena ma come IL Sacrificio (il Canone Romano di certo lo consente). Certo oggi le pecche le vedo tutte.
E' vero anche il rischio di avvelenamento lento soprattutto se in mano a sacerdoti modernisti. Per questo è comunque necessario correre ai ripari.
Ma da qui a parlare di sacrilegio per le persone in buona fede ce ne corre.

Anonimo ha detto...

Posto che il NO è generlamente valido perchè vige l'ex opere operato, però mentre Cranmer operò servendosi della veritá a servizio dell'errore, il percorso inverso non è praticabile anche se spinto dal voler riportare le pecorelle all'ovile in quanto ci si servirebbe di veritá dimidiate (quelle spresse dal NO), ma la Veritá richiede pienezza e non compromessi; cercare di depotenziare il NO a poco a poco introducendovi elementi della Tradizione poco alla volta mi sembra pecchi di fiducia nell'opera della Grazia e vada, pur per altra strada nella direzione sbagliata denunciata da Radicati nella Fede e suona un po' da riforma della riforma che personalmente vedo come il fumo negli occhi.
Diverso invece sarebbe accompagnare il ritorno integrale alla Messa Apostolica con un graduale ma costante riappropriarsi della dottrina/catechismo tradizionale.
Marco P

mic ha detto...

Il mio discorso della gradualità non riguarda l'ibridazione del NO né queĺla del Rito Antiquior, ma la promozione di quest'ultimo perché conoscerlo ed essere formati sulla sua ecclesiologia e teologia autentiche non può che dispiegare la migliore efficacia. Il problema è la viscerale avversione di vescovi e sacerdoti modernisti. Ma ciò non toglie che si debba far di tutto per portare avanti la relativa pastorale.

Anonimo ha detto...

Quando quasi 5 anni fa ho seguito per la prima volta la messa in latino ( dopo non aver praticamente mai mancato ad una messa domenicale in vita mia) mi sono trovata un po' spiazzata: credevo, come forse tanti tuttora credono, che fosse semplicemente la traduzione in latino della messa in volgare... ma non era proprio così: qualcosina sì ma il resto mi aveva lasciata perplessa. Leggendo la traduzione sul foglietto mi dava l'impressione di una messa "battagliera": " Dio degli eserciti" , " nemico", "uomo iniquo e fraudolento".
Se c'era qualcosa che nella Chiesa che frequentavo allora mi aveva dato un tremendo fastidio era il non voler controbattere con coraggio chi era contro Dio e contro le sue leggi.
Questa sì che era la Messa che faceva al caso mio... da quel giorno è iniziata la grande riscoperta di questo tesoro : una messa che è molto di più di un atto di fede coraggioso, anche se io ci vedo pure questo aspetto, probabilmente in virtù di quella mia prima impressione.
Non è una messa da buonisti smidollati.
Mari

irina ha detto...

E' vero quello che diceva mic o qualche altro commentatore che la battaglia è in ognuno di noi, così è sempre stato, era la posizione della Chiesa ad essere diversa.
In quanto custode del Logos, quello che era in principio appunto, quando Lei gode buona salute il mondo va bene, per quello che consente la condizione umana, quando Lei non gode buona salute il mondo peggiora e non poco.Non è il mondo, credo, che infetta la Chiesa è la Chiesa che appesta il mondo quando Lei si ammala. Per questo motivo torniamo sempre con il ricordo al Monachesimo, lì la Chiesa ha pregato lavorando e lavorato pregando. La Chiesa lì ha goduto ottima salute ed ha salvato il presente, il passato,lasciando un patrimonio al futuro sul quale anche noi viviamo.Ogni periodo di vigore della Chiesa è stato lievito per il mondo.Tutte le altre filosofie con lei,direi Matrona potente, si sono confrontate, tutte hanno cercato di costruire il mondo senza prendere il suo specifico, il Logos che era in principio, ne hanno preso quello che potevano, la copia. E così ogni ideologia si è portata via qualche copia dei tesori autentici che la Chiesa possedeva.Il mondo intanto si inorgogliva per tutte quelle copie e le lustrava. Brillavano. La Chiesa cominciò a guardare quel luccicare, era una tentazione e non la riconobbe. Guardando, guardando il suo patrimonio si ricoprì di polvere e di ragnatele. Anche il mondo peggiorò. Il circolo ormai divenne vizioso per entrambi.La Chiesa insegnava, santificava, governava con grande debolezza e con grandi figure non sempre riconosciute da Lei stessa. Andando sempre a spasso come un vagabonda cominciò ad essere come il mondo in tutto e per tutto. Non contenta apriva porte e cortili per fare entrare tutti tutti, organizzava intrattenimenti e tante altre attrattive, il Logos che era in principio, lo mise riparato di lato. Col tempo le persone scoprirono che gli intrattenimenti si facevano meglio fuori, la lasciarono. Lei corse loro dietro ma si facevano beffe di lei che non era più lei, era come loro; molti dei suoi corsero dietro al mondo ma anche di loro il mondo non seppe che farsene, sembravano pazzi.E lo erano.Il modo migliorerà dopo che la Chiesa sarà tornata in se stessa, avrà ritrovato il suo centro, il Logos che era in principio, avrà riscoperto se stessa, i suoi propri tesori e attraverso la bocca dei suoi fedeli consacrati li ridirà al mondo sfamandolo e dissetandolo.

viandante ha detto...

Costituzione apostolica: QUO PRIMUM TEMPORE (1570)
capitolo VI

Invece, mentre con la presente Nostra Costituzione, da valere in perpetuo, priviamo tutte le summenzionate Chiese dell'uso dei loro Messali, che ripudiamo in modo totale e assoluto, stabiliamo e comandiamo, sotto pena della Nostra indignazione, che a questo Nostro Messale, recentemente pubblicato, nulla mai possa venir aggiunto, detratto, cambiato. Dunque, ordiniamo a tutti e singoli i Patriarchi e Amministratori delle suddette Chiese, e a tutti gli ecclesiastici, rivestiti di qualsiasi dignità, grado e preminenza, non esclusi i Cardinali di Santa Romana Chiesa, facendone loro severo obbligo in virtù di santa obbedienza, che, in avvenire abbandonino del tutto e completamente rigettino tutti gli altri ordinamenti e riti, senza alcuna eccezione, contenuti negli altri Messali, per quanto antichi essi siano e finora soliti ad essere usati, e cantino e leggano la Messa secondo il rito, la forma e la norma, che Noi abbiamo prescritto nel presente Messale; e, pertanto, non abbiano l'audacia di aggiungere altre cerimonie o recitare altre preghiere che quelle contenute in questo Messale.

Anonimo ha detto...

Quando assisto in settimana a quella che mia figlia chiama "la Messa bella" spesso mi viene in mente proprio il calvario: presenti al sacrificio di Gesù erano solo poche donne... ma ciò non ha impedito il meraviglioso diffondersi del Cristianesimo che ne è seguito.
Le vittorie che Dio vuole per i suoi fedeli non sono mai partite da grandi numeri: ricordate immensa folla che volle rendere omaggio a Giovanni Paolo II? La Chiesa ne ha forse avuto un concreto giovamento?
Le storie della Bibbia ci insegnano che Dio ha sempre voluto raggiungere ciò che sembrava impossibile partendo da pochi ma ricchi di fede, Davide insegna.
Però vuole che chi può faccia la sua parte: chi come me ha avuto il dono di scoprire la messa di sempre non può esimersi dal assistervi non appena ne ha la possibilità.
Dio penserà al resto.
Mari

Anonimo ha detto...

DIRE CHE NON SI HA ALTERNATIVA (sacerdoti e fedeli) va contro il Vangelo, o si è com ME o contro di ME. Prenda la Sua CROCE e mi segua. Se hanno perseguitato ME perseguiterano anche voi... Guai a voi quando vi applaudiranno (e quando vorrete conservare il posto di fedele comodo o sacerdote comodo)... beati quando vi perseguiteranno...
L'alternativa c' è sempre, basta volerlo e accettare le conseguenze, è ilk rifiuto delle conseguenze non sufficiente per non scegliere Cristo e il PRIMO comandamento.

Anonimo ha detto...

Dottoressa Guarini, c'è modo di acquistare il suo libro sulla questione liturgica in formato epub?
Grazie di cuore per tutto quello che fa.
Cri

Anonimo ha detto...

Miei cari , oggi giovedì ricordiamoci dell'ora di guardia , vegliamo con Gesu' agonizzante nell'orto degli ulivi perche' i suoi Apostoli sono tutti vinti dal sonno . Vegliamo e preghiamo con Maria dalle 23.oo alle 24.oo . Asciughiamo le lacrime di Suo Figlio..
A Vitinia , dove vive Irene Gaeta figlia spirituale di Padre Pio , nella Chiesa a lui dedicata c'e' una statua a grandezza naturale di Gesu' agonizzante che implora il Padre . E' impressionante il dolore che esprime !

Josh ha detto...

editoriale da incorniciare....

mic ha detto...

Che senso ha l'ultima uscita, provocatoria, quando tra l'altro, chi frequenta il VO, recita sempre la preghiera di San Michele Arcangelo insieme alle preghiere di ringraziamento a fine Messa...

Anonimo ha detto...


Che la Messa NO sia in quanto tale "sacrilega" non l'ha affermato nemmeno mons. Lefebvre. Diceva che si trattava di una liturgia ambigua, anche se non si poteva considerare invalida la Consacrazione, nonostante i cambiamenti avvenuti. Ambigua e quindi da evitare, per non rischiare di perdere la fede, frequentandola.
Sacrileghe sono invece quelle celebrazioni NO con il prete che va in bicicletta, con i pagliacci sull'altare (anzi attorno alla "tavola"), insomma la Messa insozzata da tutte le ben note depravazioni liturgiche, grazie alla "creativita'" introdotta nella Liturgia dal Vaticano II. A. R.

Silente ha detto...

Anch'io, talvolta (non spessissimo per fortuna), sono costretto ad assistere alla messa NO. Con sofferenza, noia, disagio, imbarazzo, tristezza, irritazione, talvolta indignazione per le omelie ultraprogressiste, e non solo per questo, ovviamente.
Mi si dice che tale messa è valida. Faccio quindi un atto necessario di fiducia, soprattutto per spirito di prudenza, e vi partecipo. Ma che sia canonicamente lecita, beh, ci credo un po' meno. Poi, sono stanco di sentire espressioni del tipo: "Beh, anche la messa NO può essere celebrata dignitosamente, rivolta a Dio e in modo pio e vicino alla sensibilità tradizionale.". Falso. Falsissimo. Io vivo a Milano e, grazie al Cielo, abbiamo, in una chiesa centrale, la S. Messa tradizionale. Lo stesso quando sono sul lago Maggiore. Ma mi si indichi una sola chiesa in Milano dove l'Altare sia ancora rivolto al Signore. Mi si indichi una sola chiesa dove la messa non sia sconciata da canti aberranti come testi e come musica. Mi si indichi una sola chiesa dove i fedeli non siano tormentati da quella molesta, irenistica, pacifistica, semieretica, fastidiosissima, antiliturgica, disturbante prassi del "scambiatevi il segno della pace", a cui io mi rifiuto abitualmente. Mi si indichi una sola chiesa in cui i sacerdoti, prima, durante e dopo la messa non facciano apologia dell' "accoglienza". Mi si indichi una sola chiesa in cui la Comunione viene data in bocca e non in mano.
E questo per limitarsi alla parte "esteriore". Che dire, nel NO, dei voluti errori di traduzione e soprattutto, e questo è ben più grave, delle gravissime deviazioni dottrinali ben evidenziate da Bacci, Ottaviani, Lefebvre, e ovviamente anche dalla nostra ospite in un suo testo qui a fianco citato?
Insomma: talvolta, spero il meno possibile, siamo costretti ad assistere a quella parvenza di messa che è il NO. E' valida? Speriamo. E' lecita? Forse no, ma non è un problema nostro, ma di chi l'ha "inventata".

Ma, per favore, non venitemi a dire frasi del tipo: "anche la nuova messa può essere dignitosa e orientata al sacro". Io non ne ho mai viste. Se voi sì, ditemi dove. E, soprattutto, garantitemi che l'altare è rivolto a Dio, che non c'è l'obbrobrioso scambio della pace, la Comunione è in bocca, il sacerdote non indossa una casula di nylon svolazzante, i canti sono solenni e di chitarre non se ne parla neanche, il Tabernacolo è sull'Altare e non nascosto nel retrobottega.

La messa modernista è valida? Va bene, ammettiamolo, almeno in via probabilistica e prudenziale. Ma non indulgiamo in nessuna apologia. La messa post-conciliare è dottrinalmente discutibile, liturgicamente ambigua, dubbia in termini di ex opere operato, teologicamente disastrosa (pensiamo semplicemente all'abolizione - o alla modifica - delle preghiere e invocazioni che precedevano la Consacrazione, che erano un capolavoro di sintesi teologica).

E possiamo dire che la più semplice S. Messa VO è semplicemente più bella della più solenne (è possibile?) messa modernista? E possiamo dire che la Bellezza è un attributo del Sacro e di Dio?

Anonimo ha detto...

Certo, ed è questa la Bellezza che salverà il mondo!