Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 15 ottobre 2017

Santa Teresa d'Avila e Martin Lutero

Anche noi vogliamo commemorare Santa Teresa d'Avila, festeggiata oggi, attraverso le sue parole su Martin Lutero. A perenne memoria.

...in questo tempo mi giunse notizia dei danni e delle stragi che avevano fatto in Francia i luterani e di quanto andasse aumentando questa malaugurata setta. Ne provai gran dolore e, come se io potessi o fossi qualcosa, piangevo con il Signore e lo supplicavo di porre rimedio a tanto male. Mi sembrava che avrei dato mille volte la vita per salvare una fra le molte anime che là si perdevano. Ma, vedendomi donna e dappoco, nonché incapace a essere utile in ciò che avrei voluto a servizio del Signore, poiché tutta la mia ansia era, come lo è tuttora, che avendo egli tanti nemici e così pochi amici, decisi di fare quel poco che dipendeva da me. Decisi cioè di seguire i precetti evangelici con tutta la perfezione possibile e di adoperarmi perché queste religiose che son qui facessero lo stesso. Fiduciosa nella grande bontà di Dio, che aiuta sempre chi decide di lasciar tutto per amor suo, pensai che, essendo tali le mie consorelle come io le avevo immaginate nei miei desideri, le loro virtù avrebbero compensato i miei difetti e così io avrei potuto contentare in qualche cosa il Signore; infine pensavo che, tutte dedite alla preghiera per i difensori della Chiesa, per i predicatori e per i teologi che la sostengono, avremmo aiutato come meglio si poteva questo mio Signore, così perseguitato da coloro che ha tanto beneficato, da sembrare che questi traditori lo vogliano crocifiggere di nuovo e che egli non abbia dove posare il capo.

Oh, mio Redentore, il mio cuore non può giungere a tanto, senza sentirsi spezzare dalla pena! Che cos’è oggi questo atteggiamento dei cristiani? Possibile che a perseguitarvi siano sempre coloro che più vi devono? Coloro ai quali concedete le vostre migliori grazie, che scegliete per vostri amici, fra i quali vivete e ai quali vi comunicate con i sacramenti? Non sono essi sazi dei tormenti che avete patito per loro?

Certamente, Signor mio, non fa proprio nulla chi oggi abbandona il mondo; poiché esso è così poco fedele a voi, cosa possiamo sperare noi? Forse che meritiamo maggior fedeltà di quanta ne ha mostrato a voi? Forse che lo abbiamo gratificato con maggiori benefici, perché ci debba serbare amicizia? Dunque? Che cosa ci possiamo aspettare noi che per bontà del Signore siamo esenti da quel contagio pestilenziale, mentre coloro che vi si trovano son già preda del demonio? Un bel castigo si son guadagnati con le loro mani e un buon profitto di fuoco eterno hanno tratto dai loro piaceri! Se la vedano loro, anche se continua a spezzarmi il cuore vedere che tante anime si perdono. Del male ch’è stato non mi affliggo tanto, ma vorrei che non si perdesse ogni giorno un maggior numero di anime.

Oh, mie sorelle in Cristo, aiutatemi a supplicare il Signore affinché ci conceda questa grazia, poiché è proprio questo il motivo per cui egli vi ha qui radunate; questa è la vostra vocazione; questo dev’essere il vostro compito, queste le vostre aspirazioni, questo l’oggetto delle vostre lacrime, questo lo scopo delle vostre preghiere; non quello, sorelle mie, di interessi mondani. Quando ci vengono a chiedere di pregare Sua Maestà perché conceda rendite e denaro, io me ne rido, ma ne sono anche addolorata. Tale richiesta viene proprio da alcune persone che io vorrei supplicassero Dio di poter calpestare tutto. Esse hanno buone intenzioni e, in fondo, si finisce col tener conto della loro devozione, anche se io sono sicura di non essere mai ascoltata in questo genere di preghiere. Il mondo è in fiamme; vogliono nuovamente condannare Cristo, come si dice, raccogliendo contro di lui mille testimonianze; vogliono denigrare la sua Chiesa, e dobbiamo sprecare il tempo nel chiedere cose che, se per caso Dio ce le concedesse, ci farebbero avere un’anima di meno in cielo? No, sorelle mie, non è il momento di trattare con Dio d’interessi di poca importanza.

Tornando al tema principale, che è il fine per il quale il Signore ci ha riunite in questa casa dove io desidero ardentemente che noi siamo almeno un po’ tali da contentare Sua Maestà, dico che nel vedere mali tanto grandi e l’impotenza delle forze umane a isolare il fuoco acceso da questi eretici, benché si sia cercato di radunare soldati nell’intento di porre rimedio con la forza delle armi a tale calamità che si estende ogni giorno di più, mi è sembrato necessario seguire la tattica a cui si ricorre in tempo di guerra. Quando i nemici hanno fatto irruzione in tutto il paese, il signore della regione, vedendosi alle strette, si ritira in una città che fa assai ben fortificare; di là piomba, di quando in quando, su di essi e coloro che sono nella città, essendo soldati scelti, combattono in modo tale da fare più loro da soli di quel che potrebbero fare molti, se codardi. E così spesso si guadagna la vittoria, o almeno, se non la si ottiene, non si è vinti; infatti, poiché non vi sono traditori, non si può cedere che per fame. Qui, da noi, non ci può essere neppure questa fame a farci arrendere: possiamo, sì, morire, ma essere vinte, mai.

Ma perché ho detto questo? Affinché voi intendiate, sorelle mie, che ciò di cui abbiamo supplicare Dio è che nessuno dei buoni cristiani ora rinchiusi in questo piccolo castello passi al nemico e che egli faccia avanzare molto nella via del Signore i capitani di tale castello o cittadella che sono i predicatori e i teologi. E poiché la maggior parte di essi appartiene agli Ordini religiosi, dobbiamo pregarlo affinché possano raggiungere un alto grado di perfezione del loro stato, essendo ciò particolarmente necessario. Infatti, come ho detto, chi ci deve salvare è il braccio ecclesiastico e non quello secolare. E, poiché noi non possiamo nulla, sia con l’uno sia con l’altro, per aiutare il nostro Re, procuriamo di essere tali che le nostre orazioni servano ad aiutare questi servi di Dio i quali, a prezzo di tante fatiche, si sono fortificati con dottrina, virtù e difficili prove, per venire ora in aiuto del Signore. 
(Santa Teresa d' Avila: "Cammino di perfezione", cc. 1-3 - Fonte)

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Nulla ti turbi, nulla ti spaventi. Tutto passa, solo Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. Chi ha Dio non manca di nulla: solo Dio basta! Il tuo desiderio sia vedere Dio, il tuo timore, perderlo, il tuo dolore, non possederlo, la tua gioia sia ciò che può portarti verso di lui e vivrai in una grande pace.

irina ha detto...

"...Che cos’è oggi questo atteggiamento dei cristiani? Possibile che a perseguitarvi siano sempre coloro che più vi devono? Coloro ai quali concedete le vostre migliori grazie, che scegliete per vostri amici, fra i quali vivete e ai quali vi comunicate con i sacramenti? Non sono essi sazi dei tormenti che avete patito per loro?..."

tralcio ha detto...

Per Santa Teresa il protagonista di tutte le dimore in cui si articola il castello interiore (l'anima) è Dio. La chiave per accedere al castello (di diamante!) è l'orazione. Il protagonista (Dio) attrae a sé l'anima in tutte le sue mansioni, la cui varietà (milioni...) e capacità supera sempre la nostra immaginazione. Il Nemico si aggira proprio cercando come confondere e ingannare l'anima, agendo dall'esterno per rendere opaco quel diamante (la sporcizia del peccato impedisce alla luce interiore di brillare), mentre Dio chiama dal più profondo dell'intimo, dove -in un'anima innamorata- prende dimora. Santa Teresa chiama le anime ad aver pietà di se stesse! Perchè l'uomo entri nella propria anima, dopo esservi stato espulso, aggirandosi al di fuori del castello come un estraneo, attraverso la preghiera si varca la prima porta, ma dentro serve -più d'ogni altra virtù- l'umiltà. E' l'ingresso dei poveri di spirito, quello cioè dei timorati di Dio (per seguire il percorso che fu intuito da S. Agostino). L'umiltà serve, entrati oltre la porta, a sbarazzarsi di tutte le bestioline che ci portiamo dentro anche pregando... Siamo "dentro", eppure in noi ci sono molte tracce che indicano la provenienza esterna. Anche procedendo verso le dimore più interne non ci sbarazziamo facilmente di tutte queste bestie e bestiole. Però adesso c'è la direzione, ci sono le consolazioni dell'essere all'interno, c'è il dialogo di amore, si sente Dio che chiama. E' un momento di lotta, con il demonio che ci tenta ancora, dicendoci che non ne valeva la pena, che fuori si stava meglio, che dentro non va meglio... L'intelletto sa che non è vero, ma l'intelletto può ingannarsi con i ragionamenti del falsario, tramite il persistere delle bestiacce residue. Bisogna perseverare, perchè chi è eletto non è ancora perfetto e l'afflizione trova consolazione nella grazia del dono della scienza, per esercitarsi all'obbedienza alla volontà di Dio.
Adesso sì non ci mettiamo più in raccoglimento davanti a Dio, ma è Dio a raccogliere noi, abbracciandoci, mentre fiduciosi ci abbandoniamo a Lui, senza pretesa di condurre noi la danza! Lo sforzo di "produrre" qualcosa, si traduce nell'essere offerta di ogni nostra facoltà, talento e circostanza, proprio perché nulla del buono che è in noi è nostro a cominciare dal tempo, che non è più storia, ma diventa eternità: è il soprannaturale che fa capolino nella natura! La quinta stanza è trasformazione, la grazia di Dio non copre il nostro essere "vecchio", ma fa nuove le cose, l'amore per Dio e l'amore per il prossimo. La transustanziazione che avviene per le specie eucaristiche nella Santa Messa ha un suo corrispettivo nel passaggio dal bozzolo alla farfalla nel castello interiore: la nostra vita nascosta in Cristo si spoglia dell'aspetto vecchio e rinasce a vita nuova. Dopo di che è amore, si entra nell'intimità sponsale della casa, un amore fedele, dove tutto ciò che è voce del mondo è poco più di un'eco sfumata che non interessa proprio più, come il suo principe, quello che qui non c'è più. Qui la purezza del cuore può vedere Dio. Qui la pace del cuore riposa senza più insidie. Nada me turbe... solo Dios basta. Anche Santa Teresa fu una "riformatrice"... ma non giocò a nascondino con Dio, gridando "tana liberi tutti".

Luisa ha detto...

Ai cattolici non si risponde, che essi siano quattro o 900.000, che essi siano cardinali, vescovi o laici il papa li ignora ufficialmente, non risponde ma lancia continui segnali e messaggi che più espliciti non potrebbero essere, un silenzio che dovrebbe essere imbarazzante per chiunque abbia anche solo un zesto di buona educazione e rispetto, ma sono certa che Jorge Bergoglio non è per niente imbarazzazo al limite deve essere molto innervosito e seccato se non inc******, , è così convinto di fare la volontà dello Spirito Santo che non sarà quel rumore di fondo sempre più udibile e persistente a toglierli il sonno!

http://www.marcotosatti.com/2017/10/15/due-anni-fa-supplica-al-papa-sul-matrimonio-ora-quasi-900mila-firme-imbarazzante-imbarazzato-silenzio-di-pietro/

Tosatti finisce così il suo articolo:

"Invece non è stato, non è così; e il pontificato di Bergoglio corre il rischio, al di là delle esibizioni da circo mediatico, di continuare a essere segnato e di passare alla cronaca per una straordinaria insincerità, per la mancanza di coraggio e chiarezza di chi non risponde e si limita a trovare epiteti (rigidi, rigidi…) per chi chiede una risposta semplice, chiara e convincente su un punto centrale della vita cristiana, l’eucarestia.
Non fumosità."

Anonimo ha detto...


Elogio della naftalina:

"E comunque, caro papa Francesco, per favore, rivedi il tuo giudizio sulla naftalina.
Un amico mi ha mandato una frase che si trova nel «Catechismo della Chiesa Cattolica»: «Conserviamo con cura questa fede che abbiamo ricevuto dalla Chiesa, perché, sotto l’azione dello Spirito di Dio, essa, come un deposito di grande valore, chiuso in un vaso prezioso, continuamente ringiovanisce e fa ringiovanire anche il vaso che la contiene». Sono parole di Sant’Ireneo di Lione..."


http://www.aldomariavalli.it/2017/10/15/elogio-della-naftalina/

Pietro C. ha detto...

Un piccolo appunto sullo stato del Cattolicesimo odierno:

http://traditioliturgica.blogspot.it/2017/10/gossip-di-sacrestia.html

Grazie per l'attenzione.

Luisa ha detto...

Oggi all`Angelus:

"Accogliendo il desiderio di alcune Conferenze Episcopali dell’America Latina, nonché la voce di diversi Pastori e fedeli di altre parti del mondo, ho deciso di convocare un’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica, che avrà luogo a Roma nel mese di ottobre 2019. Scopo principale di questa convocazione è individuare nuove strade per l’evangelizzazione di quella porzione del Popolo di Dio, specialmente degli indigeni, spesso dimenticati e senza la prospettiva di un avvenire sereno, anche a causa della crisi della foresta Amazzonica"

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/angelus/2017/documents/papa-francesco_angelus_20171015.html

E c`è chi già non esita a dire che quel sinodo in fine porterà sulla e all`apertura al matrimonio per i preti:

http://www.atlantico.fr/pepites/pape-convoque-synode-special-qui-pourrait-porter-mariage-pretres-3194465.html

Anonimo ha detto...

Mostra su Lutero nella Chiesa di S. Maria dell'Anima a Roma
http://it.radiovaticana.va/news/2017/10/14/mostra_su_lutero_nella_chiesa_di_s_maria_dellanima_a_roma/1343015

Anonimo ha detto...

Card. Hummes: Sinodo importantissimo per Chiesa in Amazzonia
http://it.radiovaticana.va/news/2017/10/15/card_hummes_sinodo_importantissimo_per_chiesa_in_amazzonia/1343145


Accogliendo il “desiderio” di alcune Conferenze episcopali dell’America Latina, nonché la “voce” di pastori e fedeli di tutto il mondo, il Pontefice spiega la decisione .
Il 17 ottobre ricorre la Giornata del rifiuto della miseria:
http://it.radiovaticana.va/news/2017/10/15/papa_sinodo_dei_vescovi_per_l%E2%80%99amazzonia_a_ottobre_2019/1343116

Anonimo ha detto...

Naftalina? Magari ci fossero famiglie sotto naftalina, di quelle che si segnano prima di iniziare a desinare, di fidanzati casti e fedeli, di ragazzo e ragazze che non conoscono non dico la droga, ma neanche il fumo di sigarette, di canzoni belle e piene di sentimento invece che disgustose cacofonie sataniste di tatuati, ed una Fede concretizzata in un Vescovo solenne ed austero ed in un Papa santo e spirituale!!! Caro Jorge, tu neanche sai quanto sia bello essere in naftalina, nel senso che intendi tu...."Pace che il mondo irride, ma che sottrar non può", per dirla col grande ambrosiano Manzoni.

Anonimo ha detto...

Gesù, luce da luce,
sole senza tramonto,
tu rischiari le tenebre
nella notte del mondo.

In te, santo Signore,
noi cerchiamo il riposo
dall'umana fatica,
al termine del giorno.

Se i nostri occhi si chiudono,
veglia in te il nostro cuore;
la tua mano protegga
coloro che in te sperano.

Difendi, o Salvatore,
dalle insidie del male
i figli che hai redenti
col tuo sangue prezioso.

A te sia gloria, o Cristo,
nato da Maria vergine,
al Padre e allo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.

Luisa ha detto...

Il cardinl Hummes era già molto possibilista per quel che riguarda l`abolizione del celibato sacerdotale quando fu scelto da Benedetto XVI per venire a Roma come Prefetto della Congregazione del clero, dovette fare in fretta marcia indietro, è palese che con il suo grande amico diventato papa la via è aperta e può di nuovo agire nel senso da lui indicato con quella strategia orami ben rodata ed efficace di cominciare con delle eccezioni, ad esempio i viri probati per le zone prive di preti, poi lo spiraglio si allargherà e l`eccezione diventerà la norma.
L`annuncio di Bergoglio di quel sinodo è tutto salvo banale, basta leggere quel che ha detto il papa e già si capisce dove si vuole arrivare, con un trio composto dal papa stesso e dai cardinali Stella e Hummes i fautori della soppressione del celibato sacerdotale hanno tutte le ragioni di essere ottimisti.

Anonimo ha detto...

Dalla naftalina :
http://cordialiter.blogspot.it/2017/10/la-confederazione-cristiana-di-stampo.html

Anonimo ha detto...

Invece di una legge sulle fake news, sono l'unica che invocherebbe una legge di censura, sì ho scritto CEN-SU-RA, che impedisca a giornali e giornalisti di sguazzare nei dettagli più sordidi di ogni fatto di cronaca? Ma siete sicuri che se non ci date il dettaglio di ogni fase e posizione ci perdiamo qualcosa? Questa continua esposizione pubblica di dettagli da postribolo, magari anche per condannarli, ci fa vivere tutti, e i giovanissimi soprattutto, in una fogna senza fine. L'infanzia come periodo di innocenza è sempre più assottigliata, e questo dipende in gran parte da come ci esprimiamo noi adulti.

Anonimo ha detto...

Segnalo l'ottima conferenza di Don Angelo Citati "Il sola scriptura di Lutero alla prova della ragione". Comincia al minuto 37.45. secondo me vale la pena di ascoltarla. sarebbe utile che il testo fosse pubblicato on-line.
https://www.youtube.com/watch?v=8D738b4ze_E

Anonimo ha detto...

La legge sulle "fake news" è di fatto una legge di censura, anche se intesa con princìpi diversi. Per questo motivo, nel corrente frangente storico, è più opportuno opporsi a qualsiasi legge di censura, visto che noi siamo la parte debole e si ritorcerebbe contro di noi. Meglio convivere con i "dettagli più sordidi" (che certo fanno danno), ma mantenendo la possibilità di annunciare il Vangelo, che trovarci una legge di censura che annulli entrambi (poi, francamente, sono convinto che colpirebbe il secondo, senza toccare i primi).

Anonimo ha detto...

La naftalina e (è ) l'alloro......rimedio naturale contro i nocivi tarli.

RR ha detto...

Luisa,
tranquilla: se continua cosi, nella Regione panammazzonica (principalmente il Brasile), di Cattolici ne resteranno così pochi che il problema dei preti, sposati o no, non ci sarà più. I Risolto da solo grazie a Pentecostali e simil sette protestanti "yankees", che stan crescendo come funghi in quella regione.
Sempre che, da qui al 2019, la " vis sanatrix Naturae" non ci ponga definitivamente rimedio.