Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 10 settembre 2012

FSSPX, Superiore del Distretto del Brasile prende posizione nei confronti di Mons. Williamson

Avevo appreso con rammarico la notizia presente in rete da giorni - anche su Una Vox -, ma mi astenevo dal diffonderla, per non riaprire un discorso delicato evitando di sollevare polvere in un momento di difficoltosa evoluzione degli eventi. Mi decido, ora, a parlarne, visto che in rete non mancano i riferimenti e, soprattutto, perché una fonte seria come Rorate Caeli decide di pubblicarla. Quindi, a questo punto, è bene che se ne discuta da un'Agorà non avvelenata...

Il segnale è decisamente negativo, perché è una evidente polarizzazione di forze contrapposte in seno alla Fraternità; il che si sarebbe dovuto evitare con tutti i mezzi. E, tuttavia, questa polarizzazione - che mi auguro ridotta al minimo -, è lo specchio di quel che accade a largo raggio nell'intera Chiesa, nella quale si fronteggiano senza riuscire a dialogare, visioni contrapposte non tanto della terribile crisi che stiamo attraversando, quanto della sua soluzione: accordo sì / accordo no (con la Roma/modernista). L'errore più grande è quello di chi si identifica con la "Roma eterna"; il che, oltre ad essere assurdo, è anche rischioso... Auguriamoci che il connubio Realismo-Soprannaturale possa prevalere, per il bene di TUTTA la Chiesa, se il mio discernimento è retto. In ogni caso, "sia fatta la Tua volontà"...

Pubblico il documento originale e, di seguito, la traduzione.


Fraternità Sacerdotale San Pio X
Distretto dell’America del Sud
Il Superiore

Martinez, 6 settembre 2012

Su invito del Rev. Padre Dom Tomás de Aquino, Priore del monastero della Santa Croce di Nova Friburgo, S. E. R. Mons. Williamson è venuto ad amministrare il sacramento della Cresima e ad effettuare diverse conferenze.

Devo precisare che questo viaggio è stato organizzato in totale indipendenza rispetto alla FSSPX. In verità, secondo le istruzioni lasciate dal nostro fondatore Mons. Marcel Lefebvre, solo il Superiore Generale, e quindi S. E. R. Mons. Fellay, può dare mandato ai vescovi ausiliari della FSSPX di effettuare una visita pastorale. Questa procedura non è stata rispettata, cosa che costituisce un grave atto contro la virtù dell’ubbidienza, ma anche una violazione della più elementare buona educazione. Oltre a questo, non è stato chiesto il consenso del Superiore del Distretto, come richiesto dagli Statuti della nostra Fraternità. Con quest’atto di estrema gravità, di cui gli organizzatori dovranno rispondere davanti a Dio, è venuta meno l’armoniosa collaborazione che esisteva fra la FSSPX e il monastero della Santa Croce. Infatti, molti fedeli sono stati ingannati e sono accorsi alle cerimonie e alle conferenze credendo che fossero state organizzate dalla FSSPX.

Dopo l’articolo di Dom Tomás de Aquino, Onore e gloria a Mons. Williamson, denuncio con la massima fermezza le accuse indirette che sono state fatte, insinuando che la FSSPX vorrebbe venire a patti col modernismo e cessare la battaglia per la difesa della Tradizione cattolica. Queste insinuazioni sono gratuite, false, offensive e ingiuriose nei confronti del nostro Superiore Generale e dei membri della FSSPX. Io non posso ammetterle e rimanere in silenzio.
Se Mons. Fellay ha rifiutato la mano tesa da Roma il 13 giugno, è per ragioni dottrinali. È perché noi rigettiamo il Concilio Vaticano II impregnato di modernismo, che è la causa principale della rovina della Chiesa odierna, e vogliamo continuare a dirlo. È anche perché rigettiamo il Novus Ordo Missae, che si discosta dalla dottrina cattolica “nell’insieme e nei particolari”, che non è stato firmato alcun accordo pratico con Roma. Era questa la posizione di Mons. Lefebvre, ieri, ed è questa la posizione di Mons. Fellay, oggi.
Il Capitolo Generale l’ha confermata nel luglio scorso. Qualunque altra affermazione non è altro che una manipolazione o una menzogna. Qualsiasi previsione circa un futuro accordo pratico deriva da una malsana immaginazione.

Nei primi di dicembre prossimo, S. E. R. Mons. de Galarreta verrà in visita e amministrerà il sacramento della Cresima in Brasile e negli altri paesi del nostro Distretto, come è stato previsto da nostro Superiore Generale già da diversi mesi.

Invito i fedeli della Tradizione in Brasile e negli altri paesi a non dare credito alle chiacchiere e a continuare ad appoggiare i loro sacerdoti con i sacrifici, le preghiere e la generosità, e a supplicare Iddio perché ci invii molte e ardenti vocazioni per difendere ed estendere il regno di Cristo Re sotto la nobile bandiera della Tradizione Cattolica e sotto la protezione della Santissima Vergine Maria.
Che Dio vi benedica!

Padre Christian Bouchacourt
Superiore del Distretto

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Dietro tutti questi problemi, il dato più importante e deleterio oltre al rischio della mancata regolarizzazione della FSSPX, è che il potere esercitato dai modernisti sia tuttora così forte e sempre più deleterio.
Questo perché la situazione è un'evidente conseguenza del terribile 13 giugno e dei nuovi irrigidimenti curiali.

Anonimo ha detto...

Comununqe, mi pare che manchi, in tutte queste prese di posizione, la versione ufficiale di Mons. Fellay, la cui posizione al momento non credo sia nettamente definita in negativo.

Anonimo ha detto...

Si può far più bene alla Chiesa e alle anime dall'interno che continuando nello splendido isolamento.

Anonimo ha detto...

Ricevo diversi messaggi di questo tenore:

"Ogni regno diviso in se stesso va in rovina" (Lc 11,17)

Voglio quindi ricordare che l'unica realtà che non andrà in rovina è la Chiesa UNA SANTA CATTOLICA APOSTOLICA... sapendo che, se anche (oggi più che mai) non coincide del tutto con la Chiesa visibile, in essa e con essa si realizzano le promesse del Signore per l'oggi e per il futuro della Storia.

Dante Pastorelli ha detto...

Oggi non so se si possa parlare di SPLENDIDO isolamento. Mi sembra che la frattura all'interno della Fraterntità sia molto grave e per me non è una novità; una novità è che, a quel che appare, è più grave del previsto.
Mantener l'unità per l'unità senza poter incidere dall'interno sulla vita ecclesiale non mi sembra la scelta migliore.
Naturalmente dobbiamo attendere lo sviluppo degli avvenimenti che s'è arrestato e conoscer "le carte" prima d'esprimer giudizi su quel ch'era e su quel ch'è. Io resto convinto che si può esser fedeli alla sana dottrina ed all'ininterrotto Magistero anche "nella Chiesa", tanto per usar un'espressione chiara a tutti.

Gederson Falcometa Zagnoli Pinheiro de Faria ha detto...

Mic,

Io conosco personalmente Dom Tomás de Aquino, e vi posso assicurare che si tratta di un sacerdote santo (che già datto risposta al Padre Bouchacourt). Il monastero di cui è Priore sempre è stato collegato a Don Williamson e Don Tissier e dai lunghi anni è perseguito per il distretto di sud america della FSSPX. Per darvi un'idea della assurdità di questa persecuzione, il distretto sostiene un monaco che vive fuori della clausura a 20 anni in assoluta disobbedienza alla regola di San Benedetto, e ancora professa "obbedienza" a Don Tomás. Credo che presto la risposta di lui sarà tradotta per il italiano e se potrà vedere le cose megliore.

Un saluto dal Brasile

P.S.: Il comunicato è stato fatto per il superiore del distretto sudamericano.


Ghergon Locatelli ha detto...

La frattura è un idea di Mons. Williamson che a quanto pare vuole demolire la FSSPX con piena cognizione di causa...Come poteva tacere il superiore del Brasile?

Anonimo ha detto...

Grazie Gederson dell'informazione.
E' importante anche ricondurre i fatti nei giusti binari, ridimensionando, se è il caso.
Del resto Mons. Williamson viene proprio da un'esperienza di anni in Sud America alla guida del seminario di La Reja. Anzi, il suo trasferimento fu proprio causato dal noto deplorevole scandalo...

E, tuttavia, nella Fraternità le spinte di fronda nei confronti della linea-Fellay purtroppo non mancano. Personalmente, sono molto addolorata della posizione intransigente di Mons. Williamson.

Dante Pastorelli ha detto...

E degli altri vescovi.

Anonimo ha detto...

addolorata della posizione intransigente di Mons. Williamson

a proposito di intransigenza qualcuno ha scritto:

XXI. Della sana intransigenza cattolica in opposizione alla falsa carità liberale.

[ivi si spiega:
-Chi sono i liberali cattolici...
-che cos'è la carità secondo loro, e
-che cos'è invece la VERA CARITA'....)
"Il Liberalismo moderno ....: possiede infatti e comunica ai propri adepti una falsa nozione di carità, e stordisce e apostrofa continuamente perfino i cattolici più saldi con la tanto decantata accusa di intolleranza ed intransigenza. La nostra formulazione, assai chiara e concreta, è la seguente:
La somma intransigenza cattolica è la somma carità; lo è relativamente al prossimo per il suo bene, quando per il suo bene lo confonde, lo fa vergognare, lo offende e lo castiga; lo è poi relativamente al bene altrui quando, per liberare il prossimo dal contagio di un errore, ne smaschera gli autori e fautori, li apostrofa col loro vero nome di cattivi e malvagi, li rivela laidi e spregevoli, come è giusto che sia, li espone alla comune esecrazione e, se possibile, li consegna allo zelo dell'autorità sociale incaricata di reprimerli e castigarli; infine lo è relativamente a Dio, quando per la sua gloria e per il suo servizio si rende necessario prescindere da tutte le considerazioni umane, saltare tutti gli ostacoli, ledere ogni rispetto umano, danneggiare ogni interesse, mettere a rischio la propria vita e quella di chicchessia proprio per un fine tanto elevato.
Tutto ciò è pura intransigenza nel vero amore, e per questo è somma carità, ed i modelli di questa intransigenza sono gli eroi più sublimi della carità come è intesa dalla vera religione.
Il motivo per cui oggi vi sono pochi intransigenti è che vi sono poche persone veramente caritatevoli.
>>>La carità liberale ora di moda è lusinghiera, condiscendente e affettuosa nella forma, ma in fondo è essenziale disprezzo del vero bene dell'uomo e del supremo interesse della verità e di Dio."

Don Félix Sardà y Salvany
riportato su
http://progettobarruel.zxq.net/novita/11/Sarda_y_Salvany_intransigenza.html

Anonimo ha detto...

«I nemici dichiarati di Dio e della Chiesa debbono essere screditati più che si può.
La carità obbliga ciascuno a gridare "al lupo!" quando il lupo si è infilato nel gregge, ed anche in qualunque luogo lo si incontri.»

( detto così da S. Francesco di Sales, che qui sta parlando della VERA carità dei PASTORI, nonchè delle pecore vigilanti, secondo amore soprannaturale PER CRISTO, non di quella carità social-buonista che si usa da 50 anni, che consiste nel compiacere i lupi, accondiscendere a tutte le loro scorribande, e lasciare che sbranino le pecore e conducano le anime alla confusione della fede e rovina eterna; i lupi oggi si riveriscono e blandiscono in ogni modo, le pecore che stiano sotto i piedi e tacciano, obbedendo ai lupi; questa è la realtà, di poco mutata nonostante il MP )

Anonimo ha detto...

"Il Liberalismo moderno ....: possiede infatti e comunica ai propri adepti una falsa nozione di carità, e stordisce e apostrofa continuamente perfino i cattolici più saldi con la tanto decantata accusa di intolleranza ed intransigenza.

Caro Anonimo,
quando parlo di intransigenza, non mi riferisco ai contenuti delle verità di fede difese da Mons. Williamson, sulle quali ho solo da imparare.

E, tuttavia, non credo lei possa accusarmi di liberalismo se penso che la "Roma eterna" è a Roma (per quanto sfigurata) e non ad Ecône. E' questo tipo di intransigenza che mi addolora...
Idem, per quanto riguarda gli altri vescovi, come giustamente sottolinea Dante.

E, quanto al messaggio successivo, non sono per l'obbedienza cieca; tant'è che mi scontro duramente con gli "allineati" difensori acritici del conservatorismo conciliare e sono ben consapevole e denuncio la discontinuità e tutti i punti di divergenza con la Tradizione che non possiamo ignorare e ci hanno portati alla seria crisi che stiamo vivendo... ci ho scritto perfino un libro !