Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 13 settembre 2012

Torna in ballo la Fraternità. Ma, da Roma, mai una voce amica...

Come d'abitudine Tornielli, scorretto e "allineato" al conservatorismo conciliaresu Vatican Insider di ieri ha ripreso una voce ricorrente da giorni sul web (che anche questa volta avevo volutamente ignorato), citando un sito notoriamente poco affidabile come kreuz net, già smentito su Fecit Forum. Egli titola enfaticamente: "Cartellino rosso per il Vescovo Williamson", quindi ripercorre una carrellata fin troppo nota, partendo dalla falsa affermazione del suo negazionismo, per poi concludere sul "forse" e sul fatto che "l'eventuale decisione non sarebbe imminente". Se così è, qual è la ragione del non nuovo accanimento? Se lo riprendo è perché è bene che l'argomento, ormai in pasto a lettori non ben disposti, possa essere affrontato e diffuso anche da altre angolazioni. Si deve infatti prendere atto che, attendibilmente, il vero motivo dell'articolo è quest'affermazione:
L’eventuale espulsione di Williamson, con la conseguente nascita di una nuova «costola» a destra dei lefebvriani che finirebbe nel variegato e frantumato panorama dell’ultra-tradizionalismo, potrebbe rendere meno difficile l’avvicinamento della San Pio X alla Santa Sede. La pontificia commissione Ecclesia Dei attende ancora la risposta di Fellay all’ultima versione del preambolo dottrinale consegnato lo scorso giugno.
Cui prodest, se non agli avversari della Fraternità questo rumor, inattendibile, anche se una dolorosa frattura purtroppo sembra dover essere messa in bilancio?

Pur non potendo eludere la problematica delle due diverse anime presenti nella Fraternità non da ora, è estremamente imprudente e dannoso buttare avanti ipotesi che alla fine risultano negative sulla tanto sospirata regolarizzazione canonica della Fraternità, i cui silenzi dovrebbero essere finalizzati a ricompattare le fila per prendere una decisione condivisa dal maggior numero di sacerdoti e fedeli, compresi gli altri due vescovi e, contemporaneamente, cercar di chiarire i termini della questione con la Santa Sede . 

Il trascorrere del tempo favorisce le polarizzazioni, piuttosto che l'amalgama. E forse "Roma", col colpo assestato il 13 giugno, ha ottenuto quel che voleva: sono troppi ad osteggiare la regolarizzazione (trovo improprio definirla "accordo"). A me riesce difficile pensare diversamente. Vedremo se, Deo adiuvante, saremo smentiti da fatti che non dovrebbero tardare.

16 commenti:

un cattolico attento....molto attento ha detto...

E' chiaro che, il presunto negazionismo di Mons. Willianson, è stato l'asso della manica, dei talmudisti onnipresenti sia nella società che nella Chiesa.

Non desta, meraviglia che il citato "vaticanista cattolico", dia ampio spazio alla manutenzione psicologica e politica - per citare le parole del prof.Monti - messa in atto dai poteri forti in Vaticano.

Un cattolico attento, molto attento, dovrebbe in se analizzare chi siano i maestri che operano dietro le quinte. Propongo quindi in forma di domanda la mia analisi:

Può una intervista chiaramente preparata a tavolino, in cui si chiede cosa si pensi in merito alla vicenda delle camere a gas - argomento che non riguarda temi di fede - compromettere il riavvicinamento di una comunità sacerdotale cattolica? Che significa? Il Vaticano da chi è diretto?
Poichè argomento shoah e camere a gas, NON sono temi che riguardano la fede e Dogma, ma una tragedia come tante nella storia dell'umanità.

Non si dimentichino gli Armeni, i 150 milioni di morti nei Gulag, i Palestinesi, i cristiani ammazzati in odio alla fede, non vedo il nesso tra la regolarizzazione della FSSPX, e pareri personali su un argomento storico il citato camere a gas.

E' bene ricordare, che finora a nessun storico che non sia talmudista e quindi di parte, ha potuto studiare, analizzare documenti, edifici, reperti.

Nessuno può impedire indagini storiche, chi lo fa non ama la verità.

Tempo fa un professore di un istituto superiore, è stato denunciato e poi assolto, per aver tenuto una lezione , in cui si indagava sull' aspetto storico della shoah. Subito etichettato come un negazionista, un antisemita, un nazista, un fascista, un razzista ecc...

Evidentemente analizzando sono emerse delle contraddizioni e per questo è stato zittito.

E' palese che la nostra fede, la nostra libertà e democrazia è condizionata da una dittatura politico religiosa talmudistica.

Ho appreso con profondo dolore, quando l'attuale Pontefice ha definito Gesù Cristo la Torah vivente. Significa forse che il Vicario di Cristo è divenuto all'improvviso un rabbino?
Ce lo dicano senza giri di parole.

Se la FSSPX, continuerà ad incontrare difficoltà, nemici odio, lotte, intolleranze, evidentemente il cattolico attento e molto attento saprà dedurne le ovvie considerazioni.

Anonimo ha detto...

Caro Cattolico molto attento.

condivido la sua analisi, ma non la assolutizzerei.

I fattori in campo nella crisi che stiamo attraversando sono anche altri e non riguardano solo i nostri fratelli maggiori e il Talmud (che non è la Torah)...

Purtroppo questa è solo una delle tante facce dell'aggrovigliato puzzle che sta diventando la Chiesa di Cristo, visibilmente non più UNA (anche se nel suo mistero lo è, eccome!)

Adesso, oltre ai movimenti, noti per essere tutti più o meno delle consorterie, abbiamo anche il "popolo del Summorum"! Un nuovo recinto per rinchiudervi un altro pezzetto della frammentazione?

Ma i "cristiani cattolici" dove sono?

Per essere cattolico "una cum Papa nostro" c'è bisogno di sbandierarlo e metter i cartelloni? E, se vedi alcune cose storte che non ti permettono in coscienza di pensarla come i "normalizzati-abbracciati-ai-vescovi-che-boicottano-summorum", ti etichettano come "tradiprotestante"?

Ma dove siamo arrivati?
E, soprattutto, dove stanno tentando i portarci, ancora?

un cattolico attento....molto attento ha detto...

Effettivamente la sua è una bella domanda.

Dove stanno tentando di portarci?

Certo non nella direzione giusta, questo è chiaro, come lo è altrettanto il chiaro intento molto ben riuscito di amalgamarci al tutto, dove a capo ci sia un unico direttore, un nuovo "messia"?

Prima hanno devastato la vera unità della Chiesa Una Santa e dopo averla svuotata dell'anima cattolica, l'hanno "ricomposta" in vari movimenti - e più ce ne sono meglio è - vedasi il "nuovo" popolo Summorum.

Tutti questi movimenti che giustamente vengono chiamati sette, convoglieranno nell'unità della religione mondiale, ovviamente saranno esclusi i difensori dei Dogmi Cattolici, questo è chiaro. Esclusi e lasciati morire.

Il cattolico attento, sa chi siano i capi di questo nuovo ordine mondiale, ma lo sa grazie a ciò che rimane della Chiesa Cattolica di prima, l'unica a combattere il drago infernale, mettendo in guardia le anime sprovvedute dai pericoli che avrebbero incorso.

Preghiamo e lavoriamo, affinchè i nemici vengano allo scoperto, costoro non amano la luce, sono figli delle tenebre del doppio linguaggio e dei falsi sorrisi.

Ancora grazie per il lavoro che sta svolgendo.

Thibaud ha detto...

Gentile Mic, Il coraggio dei giusti, fa tremare gli empi.

L'etichetta di tradiprotestanti, o ultra tradizionalisti è un conio inventato dai perfidi modernisti, per demonizzare il coraggio di chi ama verità giustizia e quindi la Chiesa fondata sulla Roccia di Pietro. Non vi è alternativa!

La contrapposizione non finirà se prima non ritornerà l'Ordine creato da Cristo.

Luisa ha detto...

È da tempo che vedevo farsi strada con sempre maggior arroganza e agressività,senza temere di ricorrere ad insulti ad personam, un movimento, una corrente, tendente a etichettare in modo spregevole chiunque non sposasse la vulgata neotradizionalista decisa da chi, almeno in quegli spazi internettiani, non dava segni di un "tradizionalismo cattolico" autentico e ancor meno anziano.
Tradiprotestanti, criptolefebvriani, criptosedevacantisti, o sedevacantisti tout court,
eretici,
branco di odianti,
sono solo alcune delle esternazioni di sedicenti "autentici tradizionalisti" o progressisti senza veli, per i poveri malcapitati colpevoli di riflettere con la propria testa, di avere una coscienza cattolica formata alla luce del Magistero della Chiesa, colpevoli di non credere che la Chiesa è cominciata con il "Concilio", di non considerare il Vaticano II esente di colpe e responsabilità nella crisi che è seguita, colpevoli di non far propria l`ermeneutica della continuità e di reclamare che venga dimostrata, colpevoli di non tacere davanti all`opposizione viscerale di troppi Pastori, insomma colpevoli di non appiattirsi su quel pensiero unico che si vorrebbe imporre come quello che ogni cattolico detto tradizionalista dovrebbe avere...

E chi non si allinea non può far parte del ..."popolo del Summorum Pontificum"!
Solo chi accetta di essere nel recinto le cui frontiere sono decise da chi ha il potere nella Chiesa, da chi non ha ancora il potere ma spera di averlo...magari con qualche promozione o nomina in premio..., può dirsi membro di quel popolo, chi non può e non vuole anestetizzare cervello e coscienza sarà stigamtizzato e accusato di non sentire cum Ecclesia e di essere contro il Papa.

Si_si_No_no ha detto...

Purtoppo l'olocausto alla fine ha un'influenza sulla fede Cattolica. L'imposizione di un olocausto sul quale c'e'molto da idagare, sta generando un timore reverenziale ed un senso di colpa che sta' portando alla giudaizzazione di molti Cattolici e quindi ad una perdita della fede. Ricordiamoci di San Crisostomo e Sant'Ambrogio......le loro omelie in proposito.Sono Santi.....parlare dell'olocausto e dubitarne non riguarda la fede Cattolica e pertanto non e' accusabile.....ma si sa' cosa sta succedendo.E' diventato un dogma,,,una religione!

Anonimo ha detto...

Sull'olocausto, purtroppo non ci sono dubbi. Nessuno discute sull'orrore che esso suscita.

Il problema nasce quando si asserisce che “la shoah” segna “il vertice del cammino dell’odio”, che voleva “uccidere Dio”.

Il significato biblico del termine è catastrofe, disastro ed è stato usato per indicare l'abominevole sterminio degli ebrei.

Queste cose le ho già scritte, ma giova sempre ripeterle...

Va respinta la tendenza -che va generalizzandosi sempre di più- di conferire portata teologica e “neo-dogmatica” ad un fatto storico come la shoah quale “nuovo Olocausto”, che sembra addirittura aver rimpiazzato quello di Cristo. Il Suo è l'unico vero "olocausto", cioè immolazione per la nostra Salvezza.

Infatti, per la Fede cattolica l’odio di satana ha mosso degli uomini (Sinedrio con il popolo ebraico a lui sottomesso con la connivenza dei dominatori Romani) ad uccidere Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, nella sua natura umana. Questo è il vero vertice dell’odio contro Dio, che i veri cristiani, figli del perdono, non prendono a pretesto per demonizzare nessun uomo e nessun popolo -nella specie quello ebraico- né di ieri né di oggi né di domani.

La shoah non è né un “luogo teologico” - che, nella metodologia di Melchior Cano, è un criterio di prova teologica - né un dogma di fede, perché i dogmi di fede hanno per oggetto esclusivamente verità rivelate.

Nessun cristiano è quindi tenuto ad enfatizzazioni fuorvianti o al reiterato prodursi di poco dignitose prostrazioni, fermi restando l'orrore e la condanna per l'accaduto.

hpoirot ha detto...

Rompono, non pagano e i cocci sono nostri...

Anonimo ha detto...

"Per essere cattolico "una cum Papa nostro" c'è bisogno di sbandierarlo e metter i cartelloni? E, se vedi alcune cose storte che non ti permettono in coscienza di pensarla come i "normalizzati-abbracciati-ai-vescovi-che-boicottano-summorum", ti etichettano come "tradiprotestante"?
"

Io non mi preoccupo di quello che dicono di me i modernisti, mi preoccupo per la loro anima.

Anonimo ha detto...

ma perchè, io vorrei sapere, i pastori della Chiesa, cominciando dal Papa, non si preoccupano di riconfermare i piccoli nella vera Fede, invece di fare inchini alle altre religioni, come se la nostra fosse allieva delle altre ?
guardate che altro abominio ora dobbiamo digerire: il vescovo di Pavia, monsignor Giovanni Giudici, è in comunione di fede con i musulmani. Parola sua.
Fattaccio riferito da Gnocchi e Palmaro, che ormai cade nell'indifferenza generale, soprattutto dei vertici della Chiesa, che IMPERTERRITI, continuano a riconfermare tutti negli errori, E NELLE FALSE RELIGIONI, come da concilio-docente, certo , anzichè il Gregge di Cristo nel suo essere cristiano e cattolico !
Riporto qui un severo commento di un blogger, con cui concordo in pieno:
"Non vogliamo il rogo per gli eretici -dice- ....ma solo denunciare l'assoluta (ripeto assoluta) incompatibilità tra il ruolo di vescovo cattolico e l'operato del suddetto pavese.
Gesù ha istituito il collegio apostolico, che continua nell'episcopato cattolico, perché fosse segno sensibile, vivente e ceto della sua presenza di maestro, santificatore e guida del popolo credente, per sottrarlo alle false suggestioni del soggettivismo e delle interpretazioni individuali della fede e della morale.
L'operato del vescovo pavese annulla la ragione d'essere della Chiesa gerarchica voluta dal Cristo, gettando i fedeli in braccio al più disinvolto relativismo religioso, un qualunquismo banale di buon vicinato borghese, che falsifica e annulla le distinzioni e conduce colpevolmente all'uso improprio e spiritualmente mortale del termine "comunione".
Un delitto peggiore difficilmente si può attribuire ad un vescovo. Il minimo che un fedele cattolico ordinario può pretendere dal suo vescovo è chiarezza e fedeltà nella dottrina. Se i vescovi non vogliono più garantire questo servizio alla Verità, che hanno un giorno giurato, vengono meno alla loro ragione di esistere e se ne devono andare inesorabilmente. In tempi normalmente tranquilli si deve pretendere non il rogo, ma che il Papa lo destituisca, come richiede anche il Codice di diritto Canonico, che prevede che un chierico eretico, o che favorisce l'eresia, perda, ipso facto, l'autorità del proprio ufficio.
Questo io pretendo, non altro dalla Somma Autorità che sta a guardare: pena il disorientamento e la fuga delle pecore colpite dall'ovile (cfr. Zaccaria 11)."
(blogger Michele)

Ma vorremmo sapere, dopo anni di scempi simili che si ripetono: quando il Papa si accorgerà di questi orrendi discorsi pastorali che DISTRUGGONO la fede dei piccoli, e si deciderà a provvedere ? quando inizierà a fermare uno o tanti scandali contro la Fede, proprio in questo cosiddetto "anno della Fede" ?
che ci sta a fare il Vicario di Cristo su quella Cattedra di Pietro, se lascia passare questo e cento altri abomini e scandali ?....e come mai a questi eretici patentati nessuno poi chiede di firmare un PREAMBOLO, come lo pretendono dai veri cattolici della FSSPX?
E' giunto il tempo forse che le montagne devono crollare su di noi, come Gesù diceva...
(e poi ci preoccupiamo dei sedevacantisti, problema minimo, di fronte a questi obbrobri di pastori che demoliscono la Chiesa dalle loro CATTEDRE)
adn

Anonimo ha detto...

per l'anonimo che dice:

Io non mi preoccupo di quello che dicono di me i modernisti, mi preoccupo per la loro anima.

Nemmeno io mi preoccupo per quello che dicono di me i modernisti o anche gli "allineati conservatori post-conciliari"; mi preoccupa il fatto che coi loro mantra tentano (e spesso ci riescono) di silenziare chi vede e dice la verità.

Anonimo ha detto...

Tra i tanti nefasti effetti del postconcilio vi è anche quello che i fedeli non possano più fidarsi del loro vescovo o sacerdote o della validità di una Messa non sacrificio in persona Christi ma commemorazione-cena, celebrata come assemblea che si autodefinisce 'santa' con balli e suoni da discoteca.

Francesco B. ha detto...

Affinare, con la preghiera personale e comunitaria, con la partecipazione ai sacramenti, con la meditazione sulle Verità della Fede, con l'uso dell'apologetica intima (come posso spiegare ad un altro questa Verità della Fede e cercare di farlo "innamorare" di Essa? (la Verità) ). Affinare sempre il proprio "fiuto" anti-modernista e poi "pedinare la preda" e non mollare una volta scovata (all’interno della compagine ecclesiale). Il tutto ovviamente con la massima visibilità pubblica possibile. La Fede è un fatto pubblico e quindi deve essere difesa pubblicamente.

Marco Marchesini ha detto...

Non può reggersi un regno diviso in sé stesso. Probabilmente in futuro la FSSPX si paccherà. Una parte avrà risolto gli attuali problemi canonici e sarà riconosciuta da Roma. L'altra parte formerà un'organizzazione indipendente.
Le due correnti della FSSPX alla fine non possono durare insieme a lungo.

un cattolico attento....molto attento ha detto...

Roma per essere credibile, dovrebbe rivedere ciò che ha concesso a tanti abusivi e falsi cattolici, che ha accolto in seno.

E' la Chiesa ad essere stata divisa in più regni che si chiamano, focolarini, neocatecumenali, RsN.
A chi toccherà di risolvere questi ben più gravi problemi?

Anonimo ha detto...

Non può reggersi un regno diviso in sé stesso. Probabilmente in futuro la FSSPX si paccherà. Una parte avrà risolto gli attuali problemi canonici e sarà riconosciuta da Roma. L'altra parte formerà un'organizzazione indipendente.
Le due correnti della FSSPX alla fine non possono durare insieme a lungo.


Caro Marco, condivido.
Purtroppo è la stessa divisione che riscontriamo in generale. Possiamo confidare solo nel "non praevalebunt" e continuare a pregare.