Sono allibita da quel che vado leggendo nell'ultimo articolo di Sandro Magister: È papa ma non lo vuole dire. Lascio alla vostra lettura e valutazione il discorso, che si fa complesso e innovativo in termini inimmaginabili ed è approfondito e puntualizzato da un articolo di Gianfranco Ghirlanda su La Civiltà Cattolica. Si sta dipanando sotto i nostri occhi e imponendo alle nostre coscienze turbate una nuova 'forma' di esercizio del ministero petrino, già potenzialmente inquinato dalla "collegialità", alla quale si aggiunge ora, del tutto inopinatamente, la cosiddetta "conciliarità".
Non mi metto a riflettere sul combinato intreccio delle affermazioni di Documenti come la Lumen Gentium (1964), Ut unum sint (1995), Novo millennio ineunte (2001), il Nuovo Codice di Diritto Canonico (1983) che trasformò in legge la collegialità. Ecco cosa scrisse Giovanni Paolo II nel suo decreto di promulgazione del Codice:
Il lungo circostanziato articolo del canonista Ghirlanda così conclude:« Se ora passiamo a considerare la natura dei lavori che hanno preceduto la promulgazione del Codice, come pure la maniera con cui essi sono stati condotti, specialmente sotto i pontificati di Paolo VI e di Giovanni Paolo I e di poi fino al giorno d’oggi, è assolutamente necessario rilevare in tutta chiarezza che tali lavori furono portati a termine in uno spirito squisitamente collegiale. E ciò non soltanto si riferisce alla redazione materiale dell’opera ma tocca altresì in profondo la sostanza stessa delle leggi elaborate.Ora, questa nota di collegialità, che caratterizza e distingue il processo di origine del presente codice, corrisponde perfettamente al magistero e all’indole del Concilio Vaticano II. Perciò il Codice, non soltanto per il suo contenuto, ma già anche nel suo primo inizio, dimostra lo spirito di questo Concilio, nei cui documenti la Chiesa «universale sacramento di salvezza (Cfr. Cost. Dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, nn. 1, 9, 48), viene presentata come Popolo di Dio e la sua costituzione gerarchica appare fondata sul Collegio dei Vescovi unitamente al suo Capo ».[Costituzione Apostolica Sacrae disciplinae leges, 25 gennaio 1983]
« La X Sessione plenaria della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico fra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa (Ravenna 8-15 ottobre 2007), nel documento sottoscritto intitolato «Le conseguenze ecclesiologiche e canoniche della natura sacramentale della Chiesa. Comunione ecclesiale, conciliarità e autorità (documento di Ravenna)» (27), pone la reciproca interdipendenza tra primato e conciliarità al livello locale, regionale e universale, per cui «il primato deve essere sempre considerato nel contesto della conciliarità e, analogamente, la conciliarità nel contesto del primato» (n. 43). Questa visione dà una dinamicità al modo di concepire il ministero pontificio in una proiezione verso un futuro che ogni fedele vorrebbe vedere realizzato [!?] ».
Ricordo che il documento di Ravenna - promotore il pluri-citato (dal nuovo Papa) card. Kasper - fu accolto con alcune riserve [documentai a suo tempo le perplessità di diverso ordine del Patriarcato di Mosca], mentre ora viene riproposto sic et simpliciter senza remore. Esso aggiunge alla collegialità la cosiddetta conciliarità, peraltro nel documento non riferita propriamente al Vaticano II. Tuttavia si corre ugualmente il rischio di riconoscere ad esso, in virtù della collegialità che evoca e che si intende realizzare, una ulteriore funzione costitutiva e fondante una nuova realtà che va a toccare il cuore stesso della Chiesa e della sua identità nella persona del Romano Pontefice. Il problema non è solo sugli evidenti segnali di apertura nei confronti dei "fratelli separati" Orientali, ma anche su quelli nei confronti delle altre confessioni cristiane, che non possiamo di punto in bianco non considerare più eretiche. Appaiono scelte che contengono un messaggio preciso, sia nel senso della collegialità episcopale, sia nel senso dell'ecumenismo. Inoltre il problema non è nell'apertura in sé; ma nel fatto che venga escluso il reditus.
Avrei molte riflessioni da fare, ma me ne astengo perché non è il mio ruolo: questioni come questa necessitano di esser prese in considerazione da chi di dovere e meriterebbero una grande smentita dotata della dovuta autorevolezza. Ma temo che queste avvisaglie preludano a tutto fuorché ad una smentita. Non dimentichiamo che qualunque adeguamento ai tempi operato attraverso 'forme' su essi modulate, porta lontano dalla fontale primazialità voluta dal Signore. Infatti ogni 'forma' veicola e manifesta una sostanza corrispondente pur se implicita. Difendere la manifestazione della sostanza significa difendere la sostanza stessa, nella consapevolezza che la negazione di una dimensione accidentale rischia di essere un ferimento che la sostanza può sopportare solo fino ad un certo punto.
61 commenti:
http://fidesetforma.blogspot.it/2013/03/utili-letture.html
Se così fosse verrebbero smentiti la Pastor Aeternus, il primato di Pietro, l'infallibilità... insomma, cadrebbe un dogma (con annessi e connessi) e con esso la Chiesa, almeno quella che noi intendiamo per Una Santa Cattolica Apostolica (e Romana).
Mala tempora currunt!
La Chiesa Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana, non cadrà, semai si continuerà ad edificare quella falsa chiesa, iniziata 50 anni fa, ma l'importante è non entrarvi a far parte e rimanere nell'Unica Chiesa cattolica, anche se ormai fosse ridotta ad una manciata di anime.
Mons. Gherardini, in "Quod et tradidi vobis. La tradizione vita e giovinezza della Chiesa", Casa Mariana, Frigento 2010 - con alcune chiose tra parentesi quadre:
Introduzione del principio di inclusività nella Chiesa cattolica e sue conseguenze[il titolo è mio e si riferisce il punto a) del § 3.6 del Cap. Tradizione e postconcilio, pag. 233-34 riprodotto di seguito]
« Inizio dal famoso "subsistit in" di Lumen Gentium 8/b. Il testo ricorre ad un'inutile ed ingombrante circonlocuzione per non offendere gl'interlocutori del dialogo ecumenico con un semplice "Haec unica Christi Ecclesia est Ecclesia catholica". E' pur vero che, su quest'identificazione, la circonlocuzione non lascia dubbi, ma il rispetto dei detti interlocutori espunse evidentemente la perentoria formulazione della Professio Fidei Tridentina e del Vaticano I: "Sancta catholica apostolica romana Ecclesia".
LG 8/blasciò più di una porta aperta ad un concetto di Chiesa inclusivo anche della loro presenza con la proposizione concessiva "extra eius compaginem elementa plura sanctificationis et unitatem catholicam impellunt" [ancorché al di fuori del suo organismo si trovino parecchi elementi di santificazione e di verità, che, appartenendo propriamente per dono di Dio alla Chiesa di Cristo, spingono verso l'unità cattolica]. Unitatis Redintegratio 3 b-d fece poi il resto: riconobbe che fuori della chiesa cattolica esistono "plurima et eximia bona, quibus simul semptis ipsa Ecclesia edificatur et vivificatur" [Inoltre, tra gli elementi o beni dal complesso dei quali la stessa Chiesa è edificata e vivificata, alcuni, anzi parecchi ed eccellenti, possono trovarsi fuori dei confini visibili della Chiesa cattolica].
Ovvia la conclusione da trarre: la Chiesa di Cristo non è quella cattolica, ma questa concorre con altre - ossia con tutte quelle che dispongono dei "bona plurima et eximia quibus ipsa Ecclesia aedificatur et vivificatur" - alla costituzione della Chiesa di Cristo. In codesta Chiesa di Cristo, dunque, e nell'insieme dei soggetti ecclesiali che concorrono a costituirla, sussiste la Chiesa vera. Non quindi nella Chiesa cattolica romana. Ciò significa che la preposizione in venne scelta ad arte per operar il passaggio da un giudizio di identità (Ecclesia Christi est Ecclesia catholica) ad un giudizio di inclusione (la Chiesa di Cristo include in sé quella cattolica e tutte le altre dotate di beni salutari). »
Questo punto è preceduto dalla seguente affermazione: « Oggi, l'estrema incoerenza o la strana dabbenaggine di chi è "maestro in Israele" propone una tradizione vivente [che significa aperta alla commistione con i fenomeni culturali destinati a snaturarla e quindi a neutralizzarla e non viva, cioè tanto vivente in quanto vera], nella quale il sì della verità da sempre trasmessa non elide il no dell'opposta dottrina, ma a questa affida i propri contenuti per un'"autoricomprensione" di essi, nell'ambito di un pluralismo incolore e insensibile allo stridore dell'antitesi. Non è un paradosso, è l'assurdo, il logicamente contradditorio, l'antitesi assurta a validità esemplaristica e ideale. » [Ma quale intesa può esserci tra Cristo e Belial (2 Cor 6,15)? - è anche il titolo di un recente testo di Mons. Gherardini sul falso ecumenismo]
"Ricordo che il documento di Ravenna - promotore il pluri-citato (dal nuovo Papa) card. Kasper - fu accolto con molte riserve..."
Chi, quel card. Kasper, che pochi giorni dopo le dimissioni di Benedetto, disse: «d'ora in poi bisognerà reimpostare la figura del Papa» ?
Si se cosi' fosse verrebbero smentiti la Pastor Aeternus...etc etc. come dice anonimo delle 10.17 comunque continuo a ripetere sempre che la chiesa esistera' sempre in una manciata di anime anche nel punto piu' sperduto della terra.
Dio non abbandonera' mai i Suoi figli devoti e ubbidienti alle Sue Leggi Divine. Lascera' abbandonati al demonio coloro che hanno rinnegato e tradito e non hanno dato segni di pentimento.
La Chiesa Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana, non cadrà
Io condivido questa certezza. In fin dei conti neanche i martiri sono caduti, hanno infatti testimoniato la fede fino alla fine.
Ciò non esclude però che la Chiesa non possa subire anche lei la sua Passione ed il suo martirio.
Chi sa quale sarà la fine della nostra santa Chiesa cattolica prima della Parusia finale? Certamente testimonierà fino alla fine dei tempi la sua fede per mezzo dei suoi veri figli. È a lei primariamente che si riferisce il non praevalebunt, e non direttamente al papa.
Infatti: "Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa".
Forse che come Pietro abbandonò Gesù al momento della Sua Passione, che anche il papa abbia abbandonato la Chiesa al sopraggiungere della sua Passione?
Sono esterefatta dai tentativi di normalizzare una situazione che è tutto salvo normale, è particolarissima, è eccezionale, è fuori da ogni normalità e banalità.
E invece a forza di melassa, zucchero e dosi massicce di emozioni, abilmente indotte e alimentate, si fa passare il messaggio che è una situazione sì storicamente unica ma stupendamente nuova e ...in fin dei conti quasi banale.
Così non è, abbiamo due Papi, inutile raccontarci delle storie, uno emerito che si è ritirato dall`esercizio attivo del suo Ministero, Ministero che non è stato revocato, e uno che esercita lo stesso Ministero ma in modo attivo, il solo che abbia la suprema potestà.
Una situazione foriera di strumentalizzazioni e tanta confusione.
Abbiamo visto sabato Papa Benedetto, vederlo così diminuito, ancor più di quando ha lasciato, mi ha stretto il cuore, mi ha fatto male, penso sia evidente anche ai più critici, perchè ha preso la sua, senza dubbio sofferta, decisione, esporlo agli sguardi quando ha deciso di vivere nascosto al mondo, in meditazione e preghiera, farlo sotto la pressione mediatica , e anche di chi vuole sfruttare la situazione pro domo sua, mi ha veramente sconcertato.
Piccolo esempio, sperando, come ho scritto da Raffaella, che sia solo una bufala:
http://paparatzinger6blograffaella.blogspot.it/2013/03/annullo-per-lincontro-tra-benedetto-xvi.html
Se invece è vero, mi vien solo da dire che hanno perso, se non la fede, la ragione.
Mi piacerebbe sapere quanti tra coloro che sino a qualche settimana fa si ostinavano a mostrarsi scandalizzati per le mie espressioni circa la "setta conciliare" oggi sarebbero disposti a confermare le proprie impressioni.
Ci stiamo avviando a grandi passi verso una nuova chiesa - non Cattolica, evidentemente - che incarna le più nere previsioni anticipate dalle profezie.
Romano dice,
Se Francesco non vuole dire che è papa, egli mette in dubio che ha accettato il Papato...
Io ancora resisto perché di tutte queste avvisaglie niente è ancora codificato. Vedremo, in vigile e orante attesa e seguendo le indicazioni dei nostri sacerdoti.
Nel frattempo, ciò che non si può tacere lo si esprime...
Per Romano:
il dubbio non mi viene, perché agisce da Papa ed essendo uno che privilegia l'azione, si corre il rischio che sovverta tutto con la prassi senza scrivere una riga! Ma ci sono cose che dovrà pur mettere per iscritto e su quelle si potrà vedere.
il papato rischia di diventare (per molti aspetti lo è già diventato)come il patriarca di Costantinopoli...primus inter pares
Non avete ancora capito che il Santo Padre (Pontefice massimo) non esiste più? E' stato congelato da BXVI e morirà con lui. L'operazione è studiata da tre anni e trova conferma nel fatto che Il card Bergoglio ha accettato (lo ha dichiarato dal balcone) di essere vescovo di Roma e non Papa come da indicazione dei cardinali. Accettare di essere vescovo di roma non vuol dire essere Papa come alcuni sostengono. Del resto Cristo prima ha scelto Pietro che solo anni dopo è andato a Roma. Ci stanno prendendo in giro. Papa con alcuni, vescovo con altri, bontà e tenerezza con tutti meno che con i cattolici veri. Accadono cose, che solo pochi mesi fa avrebbero fatto accapponare la pelle. Un papa si dimette per il bene della Chiesa?!!? Un vescovo vestito di bianco bacia una capo di stato massone? Due signori vestiti di bianco si abbracciano: sono due vescovi?, due papi? , un vescovo e un papa? e quale è il vescovo e quale il Papa? E' la Chiesa del disordine, quella che non conferma i suoi sacerdoti in S.Giovanni in Laterano il giovedì Santo. E anche per questo c'è un motivo prociso. Hanno in mente un sacerdote "diverso" non fondato sull'Eucarestia ma sulla psicologia e sull'esibizionismo mediatico. Alla faccia del Curato d'ARS. Appunto! Saluti da Mazzarino
L'avete letta la notizia dell'abbandono della chiesa cattolica da parte di Magdi Cristiano Allam, per l'apertura alle altre religioni, in particolar modo per il riconoscimento dell'islam?
Mi chiedo, saremo tutti costretti a questo? Cioè, arriverà il giorno in cui prenderemo coscienza che non si può sempre accettare tutto, a discapito della Verità?
Ci stanno prendendo in giro. Papa con alcuni, vescovo con altri, bontà e tenerezza con tutti meno che con i cattolici veri. Accadono cose, che solo pochi mesi fa avrebbero fatto accapponare la pelle. Un papa si dimette per il bene della Chiesa?!!?
Andiamo ancora avanti. Ci servono, credo, segnali più evidenti. Per ora abbiamo solo dei gravi indizi, non tutti suscettibili di lettura incontrovertibile...
Parlo in questi termini non solo perché messa così è una visione dura da digerire, ma anche perché credo e mi aspetto prese di posizione e indicazioni di una qualche autorevolezza.
E, se queste mancano, non credo sia per viltà ma per prudenza e forse faccio male io a sbilanciarmi per le cose che non riesco a tacere...
L'avete letta la notizia dell'abbandono della chiesa cattolica da parte di Magdi Cristiano Allam, per l'apertura alle altre religioni, in particolar modo per il riconoscimento dell'islam?
Ne stiamo parlando in un altro thread e abbiamo visto che Allam ha rilasciato dichiarazioni incentrate sulla morale e sui valori, sacrosante e condivisibili, ma facendo confusione tra gli aspetti egemoni della chiesa-visibile e la Chiesa-Mistero, Corpo mistico del Signore. Il che denota le carenze formative, perché la passio che la Chiesa sta vivendo deriva dall'oscuramento della Verità da cui la morale e i valori scaturiscono e, mentre tutti si affannano a parlare di sociologia e di valori, la verità non viene né difesa né garantita e né dunque mostrata e testimoniata, che è l'unico modo per diffonderla...
Paolo, lasciamo stare Magdi Cristiano Allam. Sono quelle persone che come Tony Blair si convertono a loro modo con gran rumore mediatico e dopo due giorni pretendono già di dettare l'agenda al papa!
Mi chiedo piuttosto quale era lo scopo del loro gesto. Credo poco ad una vera conversione. Anche perché le posizioni della Chiesa su diversi punti da loro contestati erano già loro noti da tempo (uno per tutti il bacio del Corano da parte di papa GPII).
Sicuramente noi non molleremo la barca, ci appartiene: meglio che la lascino gli altri e se del caso si affrettino pure: la Chiesa può solo guadagnarci.
Papa Francesco ha scritto al Rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, per porgere gli auguri in occasione della Pesach, la Pasqua ebraica, che ricorre domani 26 marzo. “L'Onnipotente, che ha liberato il suo popolo dalla schiavitù dell'Egitto per guidarlo alla Terra Promessa – scrive il Pontefice - continui a liberarvi da ogni male e ad accompagnarvi con la sua benedizione. Vi chiedo di pregare per me – prosegue il Papa - mentre io assicuro la mia preghiera per voi, confidando di poter approfondire i legami di stima e di amicizia reciproca”.
Papa Francesco, nel suo messaggio, rinnova inoltre la sua gratitudine al Rabbino Di Segni per aver voluto onorare con la sua presenza e di altri distinti rappresentanti della Comunità ebraica la celebrazione di inizio del suo ministero petrino.
Il rabbino Di Segni – riferisce il sito della Comunità ebraica di Roma – “ha accolto con piacere gli auguri del Pontefice e lo ringrazierà nelle prossime ore, porgendo a Papa Francesco i migliori auguri per la Pasqua Cristiana”.
http://www.news.va/it/news/gli-auguri-di-papa-francesco-per-la-pasqua-ebraica
Sono un po' confuso.
Il Papa chiede al rabbino di pregare per lui... Dio benedice e ascolta forse chi non riconosce in N.S. Gesù Cristo il Messia di cui si parla nella Scrittura?
Dall'altra parte, il rabbino augura al Papa una buona Pasqua Cristiana... Ma per un ebreo non è forse una bestemmia dire che Dio si fa uomo e muore in croce? Come può fare gli auguri a un bestemmiatore?
Caro Sebastian,
la tua confusione è anche la mia e credo di molti che non si accontentano della superficialità e dell'apparenza.
Vigiliamo e preghiamo, come il Signore ci raccomanda dal Getzemani.
Non so se hai letto questa mia riflessione sul fatto che non adoriamo lo stesso Dio e in che senso.
Che il Signore ci illumini e ci aiuti!
Non lo giudicate. Non ho letto l'articolo, al contrario ho letto più di un
testo, (anche di Allam), dal quale si vede che è più vicino all'Ebraismo, che al
Cattolicesimo. Premesso ciò: gli volete dare torto? Chi ha "Succhiato latte
cattolico" è ancora (NON PER MOLTO) in grado di capire la differenza tra GLI
UOMINI DI CHIESA e LA*CHIESA*. Ma per i convertiti che pensavano di trovare la
Chiesa non dico quale era ai tempi di Pio XII ovvero che, (almeno in pubblico) i
credenti erano "un cuor solo ed un'anima sola", ma che almeno avesse in onore i
principi di identità e non contraddizione, vi meravigliate se "il diavolo torna
con 7 peggiori di lui"? Ricordo alcuni anni fa, una serie di articoli su "Sì sì,
no,no" riguardo a "Cosa ne avete fatto degli Ebri convertiti"? Cose ne avete
fatto dei comunisti convertiti"? Cosa ne avete fatto dei protestanti
convertiti"? Per l'ecumenismo erano presenze imbarazzanti. Meglio che vadano
altrove . QUEST'APOSTASIA SARà imputata ai "Capoccia " Cattolici di oggi .
lm
Un vescovo vestito di bianco bacia una capo di stato massone?
Faccio presente che una donna non può essere iniziata alla massoneria, quanto meno non quella regolare.
Inoltre, pur essendo a conooscenza della possibilità della militanza massonica del fondatore di Jaun Domingo Peron, fondatore del partito di cui la signora è esponente, non si è detto nulla riguardo la signora stessa. Debbo dire, per completezza dell'informazione, che Faccio presente, anche se mi rendo conto che si tratta di un distinguo di Lana cAPRINA(o un bizantinismo da spaccare il capello in 44), che Madame Kirchner, non è pro-aborto e pro-gay. Verso queste situazioni ha un approccio, per così dire "istituzionale", tipo quello della Rosy Bindi.
Ovvero che lei ed il partito peronista di cui è esponente sono contrari, ma se il parlamento decide diversamente applicherà le leggi anche se non le condivide.
Ciò non ne riduce le eventuali responsabilità di fronte a Dio ed alla storia, ma, se mai , le aumenta. Premesso ciò, se, in materia socio-economico e di difesa degli interessi e del prestigio nazionale, può dare lezioni ad ogni goverante europeo.
Per tornare in tema.
Confrontare la nota del documento di Ravenna che copio di seguito con lo scritto di mons. Gherardini inserito alle 11:39.
___________________
[1] Dei partecipanti ortodossi considerano importante sottolineare che l’uso dei termini «Chiesa», «Chiesa universale», «Chiesa indivisa», e «Corpo di Cristo», nel presente documento e negli altri documenti elaborati dalla Commissione Mista, non sminuiscono in alcun modo la comprensione che la Chiesa ortodossa ha di se stessa quale Chiesa una, santa, cattolica ed apostolica, di cui parla il Credo di Nicea. Dal punto di vista cattolico, la stessa consapevolezza di sé implica che: la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica sussiste nella Chiesa cattolica (Lumen gentium, 8); ciò non esclude il riconoscimento che elementi della vera Chiesa siano presenti al di fuori della comunione cattolica.
Si ho letto ecco il testo della dichiarazione preso da wikipedia:
Il 25 marzo 2013 dichiara al quotidiano Il Giornale: «La mia conversione al cattolicesimo la considero conclusa» spiegando che si tratta di «una scelta maturata anche di fronte alla realtà di due Papi» aggiungendo «Prendo atto che la Chiesa è fisiologicamente tentata dal male, inteso come violazione della morale pubblica, dal momento che impone dei comportamenti che sono in conflitto con la natura umana, quali il celibato sacerdotale, l'astensione dai rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, l'indissolubilità del matrimonio, in aggiunta alla tentazione del denaro.» e che «ciò che più di ogni altro fattore mi ha allontanato dalla Chiesa è il relativismo religioso e la legittimazione dell'islam come vera religione, di Allah come vero Dio, di Maometto come vero profeta, del Corano come testo sacro, delle moschee come luogo di culto».
Per viandante ed altri:
Io non sarei così duro con Magdi Cristiano Allam. La conversione dall'islam al Cristianesimo, per molte persone provenienti dai paesi islamici, corrisponde a sentenza di morte o ritorsione verso i familiari. Da loro gli apostati non sono trattati come da noi...
E una conversione dall'islam, che non è altro che una morale, alla Verità che sta in Gesù Cristo, non può sentirsi parte di una melassa informe che vorrebbe ricomprendere il Cristianesimo fra le "diverse tradizioni religiose".
La sensazione che ho avuto è che lui ci abbia oltrepassato, cioè che , riconosciuta la Verità, l'abbia abbracciata così tanto da non poterne fare più a meno, da non volersi far annacquare da chi non l'ha abbracciata affatto.
A scelta radicale, quale quella di lasciare l'islam, ha corrisposto una altrettanto radicale scelta di non sottomettersi all'ecumenismo che cancella le differenze.
certamente ha fatto male a non sperare ancora, e la sua cultura certo non è la più diplomatica che c'è. Speriamo ci ripensi.
Ma non vorrei che noi questa scelta non la comprendiamo, semplicemente perché anche noi consideriamo il cattolicesimo come una delle "diverse tradizioni religiose", o peggio ancora una cultura di base da difendere ma da non vivere.
Magdi Cristiano Allam, non avendo questo retaggio culturale, non ha avuto questo freno, questa illusione.
C'è il rischio che il relativismo, di ratzingheriana memoria, ci freghi a tutti piano piano.
Ma poi qualcuno si stufa. E non sento di dargli proprio torto.
cosa pensare delle prefazioni o postfazioni ai due libri del Papa in uscita in Italia, l'uno da Don Ciotti e l'altro da Enzo Bianchi ?
Rosa
a proposito di Corano,...
riferiscono sul web che alcune autorità islamiche hanno assistito alla MESSA di inizio ministero in Roma.
Sarà un buon segno che il "carnevale è finito" come sostiene papa Bergoglio ?
o piuttoso siamo appena all'inizio di una grande Chiesa carrozzone-multisetta, come (ancora una volta ) riferito nella visione della Emmerich ?
penso che "il bello" del papa MULTI-ECUMENICO debba ancora venire: un carosello multicolor, con grande gioia di don Camillo, indubbiamente !
Il problema non è solo sugli evidenti segnali di apertura nei confronti dei "fratelli separati" Orientali, ma anche su quelli nei confronti delle altre confessioni cristiane, che non possiamo di punto in bianco non considerare più eretiche.
Per il momento il documento parla di Chiesa Ortodossa, e si sa che l'Ortodossia per la sua natura intrinseca non può tollerare Lutero & Co.
Adesso come è adesso l'unica cosa che blocca tutto è il Concilio di Trento (con tutta la questione Sacramentale). Si pone la questione da secoli se tale Concilio sia pienamente Ecumenico o no. Già ai miei tempi in Gregoriana c'era l'idea di andare verso una dichiarazione da parte nostra che riconoscesse Trento come Concilio "locale" per risolvere e ricomporre lo scisma... ma le cose non credo che siano così semplici.
Avete visto questo?
http://2.bp.blogspot.com/-5ohRN5kRr_Y/UVB9LQ-3nGI/AAAAAAAAOB4/HOOJ_8OWRxw/s1600/Papa+Pesach+Ebraica+Roma.jpg
UTILI LETTURE
[...]
Come ha ribadito recentemente Lynn Hunt, una studiosa della cultura politica di età rivoluzionaria che ragiona in questa prospettiva, il linguaggio dei simboli, come ogni linguaggio, non è un riflesso del mutamento, ma lo opera. Esso non esprime una posizione ideologica o gli interessi sociali e politici a quella sottesi, ma modella e costruisce le concezioni sociali e politiche, produce ideologia.
Anche secondo Jean Starobinski, "la Rivoluzione si dipana in un linguaggio simbolico [...] che dissimula e insieme manifesta un passo decisivo della storia. [Gli emblemi] fanno parte del reale".
L'esercizio del potere richiede sempre pratiche simboliche, segni, riti che indichino la legittimità di quel potere e che perciò si traducono in mezzi della lotta politica.
Quando un governo viene rovesciato, sono rifiutati e cancellati i simboli politici che esprimono i valori e le credenze del vecchio ordine e ne sono "inventati" di nuovi, spesso tratti dal passato o legittimati attraverso il travestimento e l'autorevolezza dell'antico, tali che siano capaci di modellare i comportamenti sui nuovi principi.
La consapevolezza dell'importanza politica dei simboli, della loro efficacia, del loro costituire non solo i "segni", ma gli strumenti del potere, nonché le forme e i mezzi della politica moderna e delle forme della sua comunicazione, era piena e totale nei rivoluzionari francesi."
(Da La Repubblica nella città del Papa di Marina Caffiero, Donzelli, 2005, pp. 60-61.)
.......................
"Le scarpe nere con i lacci, il rifiuto delle mitrie pontificali, la croce di ferro, la semplice casula invece di pomposi paramenti, parlare in piedi, chiamare "fratelli" i cardinali, definire servizio il potere, mandare in soffitta le pantofole purpuree dei pontefici-sovrani, significa smontare tutta l'impalcatura simbolica di potenza imperiale del papato e l'immaginario semidivino, su cui si è retto da almeno mille anni."
Massimo Politi su Il Fatto Quotidiano del 21 Marzo 2013
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"Con il cardinalato che è la massima onorificenza che la Chiesa ha conferito fino ad oggi, abolisco tutte le altre onorificenze religiose e laiche e titoli corrispondenti, dichiarando senza alcun valore tutti e qualsiasi titolo concesso fino ad oggi dalla Chiesa. Monsignori, canonici, camerieri segreti e palesi, gentiluomini e cavalieri… nessuno ha più il diritto di fregiarsi di riconoscimenti concessi da questa sede apostolica.
La Chiesa di Cristo non ha titoli da concedere ai vanitosi del mondo, ma solo servizi da chiedere agli umili della terra. Tutte le ricchezze della Chiesa, a cominciare dal Vaticano e per finire alla più piccola parrocchia sperduta nella più smarrita campagna, saranno destinate ai poveri: finché vi sarà sulla terra un solo bambino che muore di fame, noi non abbiamo il diritto di spezzare il pane dell’Eucaristia."
(Dal discorso d’investitura di papa Francesco I in "Habemus Papam. La leggenda del papa che abolì il Vaticano" di don Paolo Farinella, Gabrielli, 2012.)
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"Privando il Papa della sua sovranità si rende più facile la sua trasformazione in un banalissimo esponente diuna fra le tante vie della spiritualità contemporanea.
La regalità di Pietro che è ampiamente sopravvissuta alla fine del potere "temporale" è infatti analogica alla regalità di Cristo sul mondo.
Se Pietro diventa un Dalai Lama qualunque, con l'aggiunta per soprammercato della sua ambizione rappresentativa delle Chiese cristiane (scismatiche o riformate) siamo dinanzi ad un grave momento per il cattolicesimo, nonostante o forse grazie all'esaltazione mondana di cui sta godendo l'attuale Vescovo di Roma.
In ciò vedo operante l'ideologia iconoclasta del potere regale che ebbe ampio spazio in epoca rivoluzionaria. "
(F. Colafemmina, link cit.))
A mio avviso non è che si è Papi solo materialmente o che alcuni Papi perdono i diritti che hanno e nello stesso tempo rimangono Papi. E' assurdo. Il Papa o è Papa o non lo è.
Il problema è che il Papa può anche non usare tutti i suoi carismi o la sua autorità.
Non è che viene smentita la “Pastor Aeternus”, questo è impossibile, è che la persona del Papa non vuole esercitare l'autorità ed i carismi che il suo ufficio di diritto gli assegna.
La “Pastor Aeternus” afferma che il Papa ha la giurisdizione universale, immediata, veramente episcopale su tutta la Chiesa e che in particolari condizioni il suo insegnamento è infallibile. Non dice che il Papa ha perso il libero arbitrio per cui non può fare a meno di essere sempre infallibile e di emanare sempre leggi universali anche quando dà il buongiorno.
Sarebbe smentita la “Pastor Aeternus” solo se il Papa insegnasse un eresia nelle condizioni previste di infallibilità. Ciò è impossibile per la promessa di NSGC.
Mi dispiace tantissimo per Magdi Allam. Devo dire però che, a parte la critica ingiusta sulla morale cattolica, Magdi sa vedere il problema, ma non le cause e le soluzioni. Un po' come un medico che sa fare diagnosi, ma sbaglia completamente la terapia. Ha visto che negli uomini della Chiesa c'è il relativismo e lui ha pensato che la dottrina cattolica sia relativista. Certo è che con l'insegnamento che danno anche Cardinali “in gamba” non mi meraviglia che sia arrivato a quelle conclusioni, ma la sua soluzione è tremendamente errata.
Per quanto riguarda la sua critica alla morale cattolica c'è da dire che non sono affatto contro natura, ma è l'uomo ad essere ferito dal peccato originale. Senza una vita spirituale intensa, senza la retta dottrina, senza preghiera e senza Sacramenti è quasi impossibile seguire i punti da lui criticati. Nelle strutture ordinare della Chiesa c'è tutto questo?
Avete letto il suo programma politico presentato per queste elezioni?
D'accordo con sottolineare il pericolo islamico, ma è del tutto sbagliato tentare di risolvere il problema ricorrendo ai principi della rivoluzione francese. Questa è la grande pecca del suo programma, in molti altri punti condivisibile.
La soluzione del problema del relativismo, della debolezza dell'irenismo degli uomini di Chiesa non è l'apostasia dalla Chiesa, ma il richiamo forte ai principi cattolici di Regalità di NSGC, della potestà indiretta della Chiesa nello stato, della retta dottrina tra stato e Chiesa illustrata da Papa Leone XIII nella “Libertas” e nella “Immortale Dei”.
La soluzione non è nell'illuminismo, nella libertà religiosa, nel laicismo dello stato e del liberalismo. Queste non sono medicine.
Curioso che il Concilio Ecumenico di Trento venga ridotto al rango di un concilio locale, magari non infallibile, in un insegnamento di un università cattolica. Una volta dichiarato non infallibile si può poi tranquillamente rigettare quello che gli scismatici orientali non gradiscono.
Per ricomporre lo scisma è necessario che agli orientali separati venga loro spiegata bene in maniera chiara la dottrina cattolica e che ritornino nella Chiesa. La dottrina cattolica è in perfetta continuità tra i due millenni come la teologia dimostra. La Tradizione inoltre non è fissismo, ma approfondimento e sviluppo nello stesso senso e nella stessa sentenza.
Infine gli orientali separati non sono la fotocopia del primo millennio. Dopo lo scisma hanno introdotto nella loro teologia delle novità errate per polemica con i latini e con il papato. Basti pensare alla filosofia errata di Gregorio Palamas che attacca la Semplicità di Dio.
Il nazionalismo e la voglia di indipendenza dei loro vescovi ha fatto il resto.
Neppure un papa, puó cambiare le regole con l'agire,con la prassi, con l'ignorare i simboli. F
Deve farlo legiferando ed esplicitando le ragioni!
Rispondevo al discorso di Colafemmina riguardo al rifiuto e alla cancellazione dei simboli
Deve farlo legiferando ed esplicitando le ragioni!....
dovrebbe!
ma la Rivoluzione è compiuta. Iniziò l'11 ottobre 1962 e si è imposta per 50 lunghi anni, proprio con la PRASSI: a colpi di silenzio e di fatti compiuti, come diceva un bravo sacerdote (che da tempo non leggo più sui blog....)
L'"elezione" (ben programmata e pilotata, come i vari art. di Colafemmina analizzavano nei giorni scorsi) è stata l'ultimo atto: il crollo del papato nella Chiesa visibile.
Ora la Chiesa di Cristo è entrata nella fase più buia dell'eclissi prevista e predetta già da secoli, che durerà per il tempo destinato/permesso da Dio stesso.
Condivido totalmente nel merito e nei dettagli l'intervento di Marco Marchesini: chiaro, sobrio, esauriente e cattolico.
Ci terrei a DIFENDERE Magdi exCristiano...
Tutti lodano BXVI (Magdi in primis) per averci mostrato il legame tra ragione e fede: la ragione seguita, porta alla fede. Ma questa é solo teoria: in pratica oggi se la ragione porta alla fede poi questa deve essere RAZIONALIZZATA nel Concilio che, essendo tutto tranne che Tomista, se ne fa un baffo del principio di NON contraddizione (fondamento filosofico della ragione)
Cosi' abbiamo un papa Francesco che il martedi ci dice che chi non prega Gesu' prega il demonio, e il giovedi' che le preghiere delle altre religioni salgono a cielo...
C'é di che destabilizzare la ragione di chiunque!! Soprattutto di un convertito come Allam abituato culturalmente a un parlare che sia "SI SI NO NO"
Magdi era filo-ebraico????? E allora? lo erano anche gli ultimi tre papi. GPI parlava di frateli maggiori nella fede, BXVI diceva che erano chiamati a annunciare con noi il Messia che viene e FrI ha celebrato una messa comune guideo-cattolica nel 2012 da cardinale...
A me la perdita di Allam (perché di grave perdita si tratta) fa pensare a una sola cosa "E le colpe dei padri ricadranno sui figli..."
Mi sciocca invece il momento scelto da Magdi per andarsene, l'inizio di un pontificato con tutte le sue incognite...
Che sappia meglio di noi che la Chiesa ha ormai preso la tangente? E' chiaro che non ha nessuna fiducia nel nuovo papa ... anche lui é reo di 'guidizio temerario'?
E' vero che alla viaCrucis al Colosseo parteciperà anche Bartlomeo I ?
Mi hanno scritto di averlo letto sul televideo ma non ne ho trovato altre notizie.
Per quanto ne so, le meditazioni della Via Crucis di quest'anno sono state preparate dal Patriarca Maronita Béchara Boutros Raï. Non so se questa notizia possa avere indotto all'errore coloro che hanno annunziato la presenza del Patriarca di Costantinopoli
Concordo con Marchesini.
Sono l'anonimo che ha parlato della Pastor Aeternus. Ovviamente la mia frase "Se così fosse verrebbero smentiti la Pastor Aeternus" era da intendersi che NESSUN PAPA può smentire il dogma (che è immutabile) usando della infallibilità (il che tra l'altro sarebbe già di per sè un controsdenso: uso dell'infallibilità oer smentire l'infallibilità). E' chiaro che se a parole o con i fatti si tentasse di smentire il dogma si cadrebbe nell'eresia e nell'apostasia, e nella pratica, si direbbero solo delle immani cavolate. Se a fare una cosa del genere fosse il Pap sarebbe una cosa gravissima, e putrroppo se ne dovrebbero trarre le necessarie conseguenze: Papa eretico e apostata, e Chiesa senza guida reale anche se con guida ufficiale.
Non ricordo cosa diceva Pio X a proposito della possibilità di un papa eretico (Dio non voglia). Mi pare che comunque salvaguardasse la successione apostolica.
Mic, ora è proibito dire pure la verità su Allam?
Non è proibito. Mi pare che si vada molto fuori tema. L'essenziale è stato giâ detto.
circa il fatto di Allam, è utile comunque leggere con quale ironia mistificatrice commenta Tornielli (e blogger conformisti al seguito): dà un'idea della tremenda confusione che c'è nelle coscienze della stragrande maggioranza dei cattolici odierni circa la figura del papa, i falsi valori che oggi vengono sbandierati come "nuova e più vera umiltà, povertà, vicinanza ai piccoli ecc.": tutto un armamentario di spaventosi luoghi comuni basati con gran superficialità di giudizio, su un ROVESCIAMENTO del vero e del falso; soprattutto questo fenomeno -il pervertito o inetto DISCERNIMENTO- dovrebbe spaventarci sulla confusione in atto e crescente, che può portare tutti fuori strada, lontano dalla Fede di sempre.
Pregherei i blogger di chiuderla con l'argomento Allam e di riprendere il tema della discussione.
Abbi pazienza, Mic, ma questo mi sembra il caso di segnalarlo. Mons. Celli dice che il 'Vescovo (Papa) di Roma' Francesco vuole 'spianare' lo IOR.
Primo segnale concreto dell'inizio delle grandi opere di demolizione?
"Rome, 25 mars 2013 (Apic) Le pape François envisagerait de supprimer la banque du Vatican, selon l'archevêque Claudio Maria Celli, cité par l'hebdomadaire britannique "The Sunday Times" du 24 mars 2013. Le motif en serait la recherche d'une plus grande transparence de l'Eglise catholique, sur fond d'accusations de blanchiment d'argent au sein de l'institut financier."
http://kipa-apic.ch/a241567
Segnalo l'articolo http://querculanus.blogspot.it/2013/03/relativismo-nella-chiesa.html in tema con il titolo della discussione.
@Sebastian
"Il Papa chiede al rabbino di pregare per lui... Dio benedice e ascolta forse chi non riconosce in N.S. Gesù Cristo il Messia di cui si parla nella Scrittura?
Dall'altra parte, il rabbino augura al Papa una buona Pasqua Cristiana... Ma per un ebreo non è forse una bestemmia dire che Dio si fa uomo e muore in croce? Come può fare gli auguri a un bestemmiatore?"
Le due dichiarazioni sono evidentemente in contrasto con le rispettive fedi, ma se ci pensi bene non lo sono con la Nuova Religione Mondiale nella quale le fedi -addomesticate- dovrebbero confluire.
Non a caso in occasione della visita di Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma nel gennaio 2010, il rabbino David Rosen esultò per il fatto che "Papa Benedetto ha istituzionalizzato la rivoluzione".
Sulla chiusura dello IOR non ci credo finchè non lo vedo.
Non si vuol comprendere che ogni atto anche se ha di per sé una valenza apparentemente formale racchiude un simbolo di quello che si intende far comprendere agli altri.
Il messaggio che chiaramente traspare è che il papa non è più e non vuole più essere il sovrano della Chiesa (il “domnum apostolicum”), ma il “primus inter pares” tra tutti i vescovi, il che è eretico perché cozza con il dogma del Primato Petrino, vedremo cosa succederà in seguito!
E’ vero che come dicono i teologi “ab absuetis non fit passio”, ma almeno un’irritazione delle mucose nasali si dovrebbe constatare!
L’umiltà non consiste nel fare le cose a proprio piacimento, ma nel sottostare alle regole imposte dalla tradizione della Chiesa, quanti papi appartenettero agli ordini mendicanti sia Francescani che Domenicani, ma mai hanno lontanamente pensato di transigere su quanto imposto dalla tradizione e dal cerimoniale di Santa Romana Chiesa.
Se il buon giorno (anzi la buona sera) si vede dal mattino cosa dovremmo aspettarci ancora?
LA FINE DELL'ISTITUZIONE
unavox.it
Il Papa stupisce ancora: resta a vivere nella casa di Santa Marta
Papa Francesco ha deciso di restare a vivere nell'appartamento papale nella casa di Santa Marta, malgrado l'appartamento papale nel Palazzo apostolico sia ormai pronto... oggi, al termine della messa delle 7 nella cappella di Santa Marta ha fatto capire a quanti vivono li' che intende rimanere con loro. Si è già trasferito nella stanza 201, quella con più spazio e già assegnata al Papa dopo l'elezione. In questa fase vuole sperimentare una formula semplice di convivenza con gli altri e sta vivendo una situazione di lento inserimento e di sperimentazione.
http://it.notizie.yahoo.com/papa-resta-vivere-nella-casa-di-santa-marta-foto-124200642.html
Fin dai primi momenti dopo l'elezione...
"è stato notato che Papa Francesco preferisce parlare di sé come Vescovo di Roma, e di Sua Santità Benedetto XVI come Vescovo emerito di Roma, anziché come Romano Pontefice, e Pontefice emerito.
Durante la trasmissione radiofonica “Protestantesimo” del 17 marzo u.s.[1], un autorevole esponente della comunità evangelica italiana, ostentando grande soddisfazione, ha commentato tale atteggiamento come una rinuncia alla potestà universale (“Cattolica”), da parte della Chiesa di Roma, la quale si diminuirebbe alla mera potestà locale."
neanche “primus inter pares” tra tutti i vescovi, ma "pares inter pares" coi domestici?
Domestici?
Se ti riferisci alla casa S. MARTA è l'abitazione di una cinquantina di prelati che svolgono compiti in Vaticano.
Questo non vuol dire che io condivida la scelta, ma questa stranezza è il male minore.
Confermo il mio sconcerto a proposito della decisione del Vescovo di Roma per la Messa che ricorda l`istituzione dell`Eucaristia e del Sacerdozio.
Aggiungo che dovrò, dovremo, aspettarci ancora molte sorprese, Zenit stamattina pubblica le parole che Jorge Bergoglio ha pronunciato nel suo intervento durante la Congregazione Generale, è il cardinale di Cuba a rivelarle, con il permesso del nuovo Papa.
http://www.zenit.org/it/articles/le-parole-di-papa-francesco-prima-di-essere-eletto-pontefice
certo, Luisa, molte sorprese....infatti siamo sotto il regime della rivoluzione permanente, che smantellerà l'intero Edificio della Chiesa Cattolica, lasciando solo la facciata dei riti, per ingannare meglio la gente....ma la sostanza svanirà rapidamente, come neve al sole.
I distruttori della Chiesa, riuniti nel gruppo di potere che domina spavaldamente, con quel modernismo ben individuato da S. PIo X, l'inimica vis, come cancro devastante, che ha agito per decenni, mai curato, sono arrivati al Soglio di Pietro.
TUTTO sarà cambiato, davanti ai nostri occhi sgomenti, mentre noi e pochi consapevoli della gran devastazione, non avremo parole bastanti per avvisare i tanti ignari.
Anche perchè presto saremo imbavagliati da chi ha interesse ad accecare il Gregge, per schiavizzarlo a dovere.
2-
temo fortemente che i blog che vorranno denunciare le cose gravi che accadono, nella REALTA' evidente e innegabile dei fatti continui, saranno minacciati e ricattati, poi silenziati con l'aut-aut: "O ti adegui o ti distruggo". E per sopravvivere i gestori di blog dovranno minacciare i loro frequentatori, imponendo loro il silenzio di regime, diventando così servi del Potere, anzichè della Verità.
Ciò accade su tanti blog, e tutti sono soggetti a questo rischio.
Vedrete come il Potere rivoluzionario attuerà queste cose....e forse cari amici, non ce le potremo neanche raccontare pubblicamente, come ora, ma forse solo se ci incontreremo nelle nuove CATACOMBE, come a Dio piacerà.
Non abbiamo motivi per condividere questi timori di silenziamento. Per il resto , con gli occhi del cuore ben aperti andiamo avanti e vedremo.
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