Vini Ganimara sul Blog Francese Osservatore Vaticano
Mercoledì 13 marzo 2013, Il Sacro Collegio riunito in conclave ha eletto il cardinal Bergoglio per succedere a Papa Benedetto XVI. Questa scelta ha sorpreso tutti. Il nuovo Sovrano Pontefice ha assunto il nome di Francesco, in riferimento a San Francesco d'Assisi. Ha chiesto ai fedeli di pregare per lui. Nulla sembra, in effetti, più necessario.
Oggi, Papa Francesco si ritrova di fronte ad una situazione eccezionalmente grave.
Da molti anni, la Chiesa è bersaglio di attacchi, soprattutto mediatici, di una crescente intensità. Già negli ultimi anni del pontificato di Giovanni Paolo II, questi attacchi avevano raggiunto un livello preoccupante. Essi si sono aggravati sotto il pontificato di Benedetto XVI rivelando fino a che punto le misure restauratrici adottate dal Santo Padre turbassero i disegni ed il dispositivo distruttore del Sistema. Questi attacchi non sono stati solo mediatici ma anche politici, istituzionali e finanziari. Solo una piccola parte di essi è visibile al grande pubblico. Questi attacchi sono legati alle minacce arrecate in molti paesi al diritto naturale, e in particolare all'istituzione del matrimonio. La Francia e il Regno Unito non stanno forse per adottare una legislazione che snatura il matrimonio, in virtù, ha svelato il deputato Nigel Farage (UKIP), di direttive sovranazionali indirizzate dall'Unione Europea a tutti i suoi membri?
Al cuore di questa offensiva di fortissima intensità, c'era l'intento di neutralizzare Papa Benedetto XVI il cui insegnamento era di permanente contraddizione per il mondo. La dignità e l'autorità di cui egli era rivestito, le eccezionali qualità intellettuali e umane che gli sono proprie ne facevano l'avversario più irriducibile del Sistema e capo naturale di tutti coloro che sono attaccati al Bene, al Vero, al Giusto.
Questa neutralizzazione ha messo in moto considerevoli forze, forze mediatiche, istituzionali e finanziarie, diffuse attraverso le loro reti abituali, potenti, e nascoste.
Ci sono stati da una parte gli intrighi che hanno agitato la Curia all'inizio del 2012, e soprattutto le fughe di notizie che annunciavano che il pontificato di Benedetto XVI si sarebbe concluso entro un anno. C'è stato l'intensificarsi della campagna mediatica, oh quanto da impostori, orchestrata intorno ai casi di pedofilia contro i quali Benedetto XVI aveva peraltro preso disposizioni giuste e coraggiose. Ci furono pressioni finanziarie, più discrete e tuttavia efficaci, che portarono, per esempio nel dicembre 2012, a misure di ritorsione contro l'Istituto delle opere religione (I.O.R.), la banca del Vaticano, misure che cessarono, per curiosa coincidenza, il 12 febbraio 2013. Ci sono state senza dubbio molte altre manovre che solo alcuni iniziati conoscono. Di fronte ad un tale scatenato accanimento Benedetto XVI, indebolito dall'età e dalla malattia, ha ritenuto, in coscienza, che fosse preferibile per il bene della Chiesa, abdicare, per permettere ad un papa più giovane e vigoroso, di proseguire la sua opera e di affrontare questa dura battaglia.
Nel corso della preparazione del conclave, la vecchia Curia, quella che non aveva mai accettato l'elezione di Benedetto XVI e che per otto anni non ha mai cessato di minare la sua autorità, ha dispiegato un'attività molto sottile e intensa, distraendo l'opinione con dei tranelli. La manovra fa capo al cardinal Angelo Sodano, già a suo tempo segretario di Stato, ai cardinali Re, Sandri, ed altri, alleati cardinal Bertone. Lo scopo era quello di una rivincita sul conclave del 2005, di riconquistare alcune posizioni perdute in seno alla Curia sotto Benedetto XVI, di salvaguardare potenti interessi ostentando visibilmente la volontà di riformare le gravi disfunzioni della Curia, di camuffare sotto il mantello della virtù riformatrice le poco appetibili, ma molto fruttuose, operazioni finanziarie praticate già da molto tempo dal fratello e dai nipoti del cardinal Sodano, e il cui dettaglio è stato illustrato in un interessantissimo e ben documentato articolo pubblicato il 7 marzo scorso da Riposte Catholique : « Il cambiamento è Sodano ». Questa operazione “cosmetica”, del tutto ingannatrice, ha portato alla rapida e sorprendente elezione del cardinal Bergoglio, che è stato, per sua stessa ammissione, uno dei più sorpresi della scelta dei cardinali, sorpresa, dalla quale, visibilmente non si era ancora ripreso dal balcone di San Pietro la sera della sua elezione.
L’obbiettivo della vecchia Curia era scegliere un cardinale dell'emisfero Sud, semplice, preoccupato dei poveri, na anziano e malato, che ignorava tutto della Curia nella quale non ha esercitato funzioni, al fine che, sotto il suo mantello francescano di virtuosa povertà, nulla cambi in seno alla Curia. In un primo tempo, la vecchia curia aveva indirizzato la sua scelta sul cardinal Scherer mentre gli altri voti, alla prima tornata, si disperdevano principalmente tra i cardinali Scola, che sarebbe arrivato in testa, Ouellet, Bergoglio, Randjith et O’Malley. L'irrisorio successo del cardinal Scherer, superato dal cardinal Scola, avrebbe condotto, dopo la terza tornata, a sostituirgli il nome del cardinal Bergoglio che aveva avuto successo al primo scrutinio. Il riconoscimento del cardinal Ouellet avrebbe creato una dinamica, alla fine amplificata da quella parte maggioritaria d cardinali che fino a quel momento sostenevano il cardinal Scola.
Papa Francesco è eletto. Ci saranno, nell'assumere le sue funzioni, le grazie di stato che potrebbero sventare, questi calcoli così poco evangelici. Egli ha già manifestato durante la sua prima messa nella Cappella Sistina, decisi segnali d'indipendenza. Alcune voci gli assegnano, volutamente, una volontà di rottura con la politica del suo predecessore. Gli atti del pontificato nascente ne offrono spesso una clamorosa smentita. Per esempio, è corsa voce che Mons. Guido Marini non avrebbe più diretto la cerimonia della investitura pontificale. Ora, il giorno della celebrazione, Mons. Marini era là vicino al Santo Padre. Questa voce era senza fondamento. Al riguardo, la visita che papa Francesco ha reso al suo predecessore a Castel Gandolfo ha testimoniato, attraverso segni di reciproca delicatezza, la stima che hanno l'uno per l'altro i due pontefici, e la volontà di papa Francesco di inserirsi nella continuità del suo « venerato predecessore ».
Volendosi innanzitutto « vescovo di Roma », papa Francesco sembra propenso a dare un nuovo soffio all'idea di collegialità episcopale. Tuttavia, questa collegialità sarà necessariamente impregnata del carattere del nuovo papa, che è molto autoritario, similmente a quello di Pio XI. Notate che il nuovo papa parla volentieri dei « suoi » cardinali, del « suo » vicario quando parla del cardinal vicario di Roma. La collegialità di papa Francesco sarà accuratamente tenuta in pugno.
Tuttavia, se Papa Francesco vuol governare e riformare la Curia. dovrà molto rapidamente affrontare coloro ai quali deve la sua elezione, e il Sistema rappresentato da questi prelati in seno alla Chiesa. Per Papa Francesco questo confronto sarà crocifiggente. Ci sarà bisogno di tutta la forza dello Spirito Santo per assumere questa sfida estremamente difficile. La fermezza del suo insegnamento per la promozione della cultura della vita e dei principi del diritto naturale dovrebbe, inoltre, alienargli definitivamente, e abbastanza rapidamente, la simpatia dei grandi media. Se vuole evitare di trovarsi in un completo isolamento, il Santo Padre dovrà dunque cercare appoggi tra coloro che probabilmente non hanno contribuito alla sua elezione ma che, per loro formazione, spirito e carattere, sono i suoi sostegni naturali, tra coloro che hanno manifestato la loro lealtà e la loro devozione a Benedetto XVI durante tutto il suo pontificato. Il pontificato potrebbe allora riservare a tutti grandi sorprese.
La tempesta che soffia sulla Chiesa e sul mondo non ha ancora raggiunto il suo parossismo. I momenti più duri devono ancora venire, per papa Francesco, e per noi. Papa Francesco ha molto bisogno delle nostre preghiere.
Marco Raboglio
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[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
39 commenti:
Hélas, Vini Ganimara n'a rien compris...
Quella degli occhiali rosa dev'essere la nuova moda del momento.
idee di riforma in senso collegiale:
http://www.ilfoglio.it/soloqui/17532
sant’Ignazio, vescovo di Antiochia, durante il viaggio da Antiochia a Roma, dove fu martirizzato, scrisse una lettera ai romani in cui riconosce alla chiesa di Roma una posizione di preminenza sull’intera chiesa universale, affermando: “Voi avete istruito gli altri ed io desidero che restino ferme quelle cose che voi prescriveste col vostro insegnamento” (Epistula ad Romanos, 3, 1). La sua affermazione, tanto spesso citata a sproposito, secondo cui la chiesa di Roma “presiede all’agape”, va intesa nel suo retto senso. L’“agape”, non è generica “carità”, ma è, per Ignazio, la chiesa universale (che egli per primo chiama cattolica), unita dal vincolo dell’amore.
Nel corso dei secoli il Primato pontificio, concepito come principio attivo e centrale di governo della chiesa universale, rimase la nota caratteristica del papato, così come la Costituzione monarchica e gerarchica continuò a caratterizzare la chiesa nel corso dei secoli. Nelle epoche che la chiesa attraversò, ogni qual volta il pontificato è stato debole, assente o inefficace, si sono prodotti scismi, eresie, sconvolgimenti religiosi e sociali. Al contrario, le grandi riforme e la rinascita della chiesa si sono avute con papi che hanno esercitato il loro governo nella pienezza dei loro poteri, da san Gregorio VII a san Pio X.
Il munus specifico del Sommo Pontefice non consiste nel suo potere di ordine, che egli ha in comune con tutti gli altri vescovi del mondo, ma nel suo potere di giurisdizione, che lo distingue da ogni altro vescovo, perché solo nel suo caso questo potere è pieno ed assoluto ed è fonte del potere degli altri vescovi. Il potere di Magistero fa parte del primato di giurisdizione e l’infallibilità costituisce l’espressione più alta e perfetta del Primato pontificio, una sovranità ancor più necessaria di quella delle società temporali.
http://www.ilfoglio.it/soloqui/17527
Papa Francesco e la crisi della chiesa:
http://fidesetforma.blogspot.it/2013/03/60-anni-di-crisi-ma-la-crisi-dove.html
Sono 60 anni che la Chiesa parla di rinnovamento, di apertura al mondo, di nuova evangelizzazione. E in 60 anni la Chiesa più che rinnovarsi ha solo perso consensi, ha perso autorevolezza, ha perso ministri, ha in qualche caso anche perso la fede. Questa crisi conclamata del Cattolicesimo nella sua patria d'origine - l'Europa - si è riverberata anche nella periferia. Prendiamo l'esempio della diocesi di Buenos Aires nella quale ci sarebbe da attendersi risultati straordinari negli anni in cui Bergoglio è stato Arcivescovo.
Le statistiche dicono che invece la crisi ha colpito anche qui, specialmente i religiosi. Le religiose attestate negli anni '50 attorno alle 4000 unità, sono scese a 3000 fino agli inizi degli anni '90. Oggi sono circa 1700. I religiosi invece attestati intorno alle 1000 unità negli anni '90, sono scesi oggi a circa 600.
Si mantiene invece più o meno stabile il numero dei sacerdoti diocesani.
Perché? Perché la vera débacle del Cattolicesimo è quella che riguarda la vita contemplativa. La spiritualità cattolica si è spostata verso l'ambito del fare (preti diocesani).
La pressione del mondo ha pressoché sconfitto la scelta radicale dei religiosi.
Più mondo nella Chiesa ha significato minore rinuncia al mondo.
E' un'equazione perfetta.
(F. Colafemmina, link cit.)
Francesco Colafemmina ha fatto un'ottima analisi vediamo se gli risponde in modo altrettanto sapiente qualche monsignore!
Con tutta la catechessi che ha fatto la chiesa in questi anni abbiamo dei "cristiani" molto ignoranti in materia di fede e la chiesa in una crisi senza fine e non si chiedono il perchè? Continuano con la solfa della misericordia della pace del volemose bene. Alle pecore meglio portare il profumo di Cristo.
Oggi Bergoglio ha fatto la lavanda dei piedi a dodici galeotti, tra cui due ragazze.. il simbolismo apostolico e sacerdotale va letteralmente a farsi benedire. Sempre peggio. E la stampa esulta.
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/papa-el-papa-pope-ratzinger-23655/
Il vice-Direttore dell'Osservatore Romano
"La rinuncia di Benedetto XVI è un atto fondativo di riforma"
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/papa-el-papa-pope-ratzinger-23655/
ho letto
Il vice-Direttore dell'Osservatore Romano
"La rinuncia di Benedetto XVI è un atto fondativo di riforma"
"Francesco completerà la riforma ratzingeriana: da una Chiesa che si fa servire a una Chiesa di servizio", spiega a "Vatican Insider" Carlo Di Cicco, vicedirettore dell'Osservatore Romano....
"Nel momento del giudizio sperimentiamo e accogliamo questo prevalere del suo amore su tutto il male del mondo ed in noi. Il dolore dell'amore diventa la nostra salvezza e la nostra gioia",insegna Ratzinger. La rinuncia al Soglio di Pietro, chiarisce Di Cicco, è un atto di riforma, un atto fondativo. "La pubblica opinione ha fatto pace con Ratzinger proprio all'annuncio della rinuncia che ha colto di sorpresa quanti non lo conoscevano.Le parole si sono fatte azione- aggiunge-.Adesso non si può tornare indietro nella riforme. Il capo della Chiesa ha posto sul piatto della bilancia la necessità di riformare le strutture a partire dalla sua persona".
Non dovevano esserci immagini della Messa di Papa Bergoglio con i giovani carcerati, così ci è stato detto, e invece ci sono state.
C`è pure stata la conferenza stampa di Padre Lombardi e del ....ministro della giustizia!
Con padre Lombardi che fa il conto delle volte in cui il vescovo di Roma si è inginocchiato!
Quelle immagini faranno il giro del mondo e si osannerà il Papa umile, vicino agli ultimi, ma chi ricorderà quale "evento"la Chiesa celebra in questo giorno e con quella Messa?
Chi dirà che la Messa in Coena Domini rimemora l`istituzione dell`Eucaristia e del Sacerdozio?
Provo solo una grande tristezza.
Tuttavia, se Papa Francesco vuol governare e riformare la Curia...
Non per fare il rompino ma mi sembra che se avesse voluto non avrebbe cominciato in questo modo! Ben venga sempre che ci stupisca, ma insomma ...anche il gesto di oggi!
In questa Chiesa il papa fa il vescovo, i vescovi fanno i papi (alla Tettamanzi: lui comanda a Roma qui comando io)
I preti contano meno del due di picche, e i laici (isolati o raggruppati in movimenti) sono esaltati in nome del fantomatico sacerdozio comune...
Quand'é l'ultima volta che la Chiesa ha esaltato la DIGNITA' sacerdotale? Mentre ci sommerge ogni tre per due con la dignità dell'uomo (di ogni uomo avrebbe detto GPII) in quanto radicata nei sacrosanti diritti umani?
Il gesto di oggi, dicevo, non é da meno: nel giorno dell'istituzione dell'Eucarestia e del Sacerdozio, il papa va a lavare i piedi a dei laici emarginati. E' un bel gesto in sé, ma fatto in questo giorno assume ancora il sinistro significato dell'abbandono della figura del sacerdote che invece aveva di diritto tutta la precedenza...
Cara Luisa, hanno mentito a 6 miliardi di persone + un miliardo di cattolici sul messaggio di Fatima.
Non mi stupisco che non abbiamo nessunissimo scrupolo a non mantenere la parola data sulle immagini di una Messa tra tante...
Ho una domanda. Se nella messa del giovedì santo si ricorda l'istituzione dell'Eucaristia, oltre che del sacerdozio, perché il vangelo è incentrato tutto sulla lavanda dei piedi?
Il vangelo di Giovanni, a differenza dei sinottici, non parla dell'Istituzione dell'Eucaristia. Ma questo perché è stato l'ultimo vangelo redatto, quando nelle comunità la fractio panis era già consolidata e non c'era bisogno di parlarne esplicitamente. Del resto Giovanni parla ampiamente del Corpo del Signore come pane e del Sangue come bevanda della nuova alleanza (formula della Consacrazione): “Perciò Gesù disse loro: In verità, in verità io vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete la vita in voi.” (Gv 6)
L'atto della "lavanda dei piedi", che Giovanni introduce nel racconto dell'Ultima Cena, era in sé un gesto di massima umiliazione, che era segno di ospitalità ma non si poteva imporre neppure al servo. E' quindi significativo che Gesù lo compia liberamente nei confronti dei suoi, mentre non era previsto nel rituale Pasquale della Cena. E dunque Giovanni lega questo gesto all'Eucaristia quasi come il suggello del comandamento dell'amore fino all'estremo limite dato da Gesù ai suoi ed è anche un segno di intima unione con Lui che dice a Pietro "Se non ti laverò non avrai parte con me"...
semplice, Sebastian, perché la lavanda dei piedi è un gesto di umiltà e un gesto eucaristico: Infatti i sinottici hanno il racconto dell'istituzione dell'Eucaristia, Giovanni ha il cap. 6 e la lavanda dei piedi, quasi a visibilizzare nel gesto del Signore il suo abbassamento, la sua Kenosi nell'Incarnazione e nell'Eucaristia. Inoltre la lavanda simboleggia il grande servizio del Redentore all'uomo: ha lavato i nostri piedi sporchi = anime dei viatori in viaggio verso la Patria, macchiate dalla colpa originale e dalle colpe... Ha lavato le anime dei primi sacerdoti chiedendo loro di fare altrettanto con i fratelli. E' il comandamento della vera carità, è il vero servizio. Letto cos', in linea con i Padri, si capisce che non c'è posto migliore per la lettura della lavanda dei piedi che nel giovedì santo alla vigilia del sacrificio consumato. Ma quanti vivono così il rito? Un rito snaturalizzato e banalizzato, diventato spettacolino parrocchiale e fuorviante se fatto fuori contesto e a persone non "idoenee". Dispiace dirlo ma in questo il santo padre Francesco oggi non ci ha aiutati.
don
Non ho capito una cosa.
Non avevate detto che il nuovo papa non può inginocchiarsi alla Consacrazione perchè ha problemi?
E allora, perchè Davanti al Signore non si inginocchia e oggi era in ginocchio a lavare (e baciare) i piedi a ragazzi e ragazze alcuni neppure cristiani?
Volevo sottolinearlo anch'io. Non siamo messi per niente bene.... Felice
foto di oggi
http://www.rainews24.rai.it/it/foto-gallery.php?galleryid=176220&photoid=484645
Video di oggi con stralci di omelia:
http://video.repubblica.it/dossier/il-nuovo-papa/casal-del-marmo-papa-francesco-lava-i-piedi-ai-giovani-detenuti/123839/122326?ref=NRCT-55510326-1
sottolineo:
il papa non porta il pallio
canti del rinnovamento (con strumenti musicali quando invece dovrebbero tacere dal gloria in poi
Dove andiamo?
Se l'Eucaristia e il sacerdozio non sono più il cuore della Chiesa nel primo giovedì santo del suo capo, cosa c'è da sperare?
E il mondo mondano applaude.
I finti cattolici applaudono
e i veri cattolici soffrono
aggiunta: il santo padre porta la stola diconale.
Non serebbe stato meglio utilizzare la dalmatica sotto la casula....?
Aiuto!
Mi sa che il povero Marini non può far troppo (strano che non c'abbia pensato)
mi chiamo rocco,
il papa oggi si e' genuflesso 7 o volte per lavare i piedi anche ad una ragazza di fede musulmana.
per la consacrazione della Eucarestia non si inginocchia e distribuisce la comunione in mano. Chi non rispetta l'Eucaristia non puo governare la Chiesa. posso giustificarlo dicendo che non comprende cio che fa o Chi ha davanti, ma anche in questo caso non puo' governare la Chiesa. se poi invece ne e' consapevole, come credo, puo' anche andare a servire alla caritas tutti i giorni, serve a poco. puo' fare tutti gli atti di umilta' e poverta che vuole...lo fanno anche i monaci di tante altre spiritualita'. aspettavo di essere certo del fatto che avesse problemi o meno ad inginocchiarsi. non ne ha. ho visto abbastanza. piu' del papa amo la Verita'.
Amicus Petrus, sed magis amica Veritas.
mi chiamo rocco,
in argentina , parlo con cognizione di causa , c'e' molto forte il rinnovaminto dello spirito dei carismatici. e' la protestantizzazione del cattoilcesimo, di cui uno dei grandi fautori italiani e' cantalamessa. ho avuto modo di conoscere da vicino le suore della comunita di Cristo risuscitato. sorvolando sui vestiti rigorosamente civili, le suore erano tutte chitarre imposizioni di mani e glossolalia spacciata per dono delle lingue. stile wiska di medjougorie che impone le mani e stile protestante pentecostale la glossolalia. a ben vedere tutti questi movimenti hanno le stesse caratteristiche e stanno andando verso l'unica direzione di un cristianesimo spirituale laico dove i preti conteranno più poco e alla fine spariranno. Due sono i punti su cui molto spingono questi movimenti. la resurrezione, come ad esempio i neocatecumenali che si salutano con Cristo e' risorto , e la sempre minore attenzione all'Eucaristia.i protestanti amano infatti le croci senza il Cristo sopra perche tanto e' resuscitato. e poi mettono in dubbio la presenza reale del Cristo nel pane e nel vino se non apertamente a parole (dipende chi hanno davanti) sicuramente con i fatti, vedasi briciole del pane dei neocat, o comunione in mano. tutti questi movimenti (ereticali,ci metterei anche )hanno quindi in "disprezzo" nel vero senso della parola , questi due momenti che poi sono la stessa cosa. l'ultima cena e la crocefissione, che sono per eccellenza i due atti salvifici di Dio per noi. ecco perche c'e' Satana dietro tutti questi movimenti che hanno sempre avuto la caratteristica di voler rinnovare la Chiesa, forse perche la odiano....chissa'...vi ricordo che il papa all'udienza non ha impartito la benedizione classica ,per non urtare i non cristiani, salvo poi impartirre, quella si, quella non urta, quella stile ecumenical protestante che dice "Dio vi benedica". e non chiamatele sfumature. Satana inganno' Eva con delle sfumature, poiche quando si vuole ingannare una persona si cerca di non essere scoperti, si cerca di farlo senza dare nell'occhio, senza grossi colpi di mano. fa parte dell'inganno essere il piu' simile possibile al vero, o no? chi di noi cadrebbe in un inganno grossolano? ecco perche dico non aspettatevi inganni evidenti , ma piccole sfumature che solo un occhio ancora sensibile alla Verita' ( e quanti ne sono rimasti?) puo' vedere.
Giusto. Ho visto abbastanza anch'io. Le conseguenze di questi atti liturgici di rottura saranno gravissime. Ricordiamoci di cio' che il card. Ratzinger scrisse (La Mia Vita): la crisi odierna della Chiesa ha avuto anzitutto origine nella rottura con la liturgia di sempre....Felice
ieri sera andando all'adorazione ho acceso Radio Notre Dame. Cosa non ho sentito sul primo media cattolico francese in 7 minuti ! Parlava un sacerdote/scrittore tra i più noti in Francia.
1) Il Signore dice prendete e mangiate TUTTI, come vedete non ci sono frontiere. L'uomo puo' rifiutare ma Dio non puo' non accogliere. Archiviato cosi' il problema della perdita eterna dell'anima (in barba alla visione di Fatima) via a parlare del sociale...
2) Quando vado in Africa cammino a testa in giù. Vedete la terra ci attira come una buona madre. Io faccio delle sculture con pietre malleabili e cerco durante il lavoro di armonizzarmi con esse (??!!). Seque un discorso tehilardiano panteista che sarebbe suggellato da S.Francesco d'Assisi che parlava della madre terra..
3) Ma sulla terra il 20% degli uomini consuma l'80% delle risorse. La Chiesa deve intervenire per la giustizia sociale
4) Per fortuna abbiamo oggi un altro Francesco, il papa che ha il coraggio di rompere con i gesti TRADIZIONALI per portarci più in là nella fede! Dobbiamo osare con lui il cambiamento...
Vedete, non possiamo più neanche sperare che domani ci stupisca. Siccome più del 60% dellla Chiesa sta reagendo cosi' nel mondo é già troppo tardi per fare marcia indietro.
Non né che pensate che col ratzingeriano card. Scola le cose sarebbero andate diversamente, vero?
3 gennaio 2013 - Scola celebra la messa della vigilia di Natale nel carcere di Milano stigmatizzando il grave problema ...del sovraffollamento.
http://www.youtube.com/watch?v=SS9aeHXJNf4
Sono tutti uguali, tutti fatti con lo stampino conciliare...
Nel Rito Ambrosiano si legge invece il Vangelo di Matteo con l'istituzione dell'Eucaristia e la prima parte della passione fino al rinnegamento di Pietro.
Purtroppo Dante Pastorelli non scrive più in questo bog, non mi permetto di riportare qui le sue parole, metto dunque il link a ciò che ha scritto da Raffaella e che condivido in toto:
http://www.blogger.com/comment.g?blogID=1605170344570635075&postID=5765267758795616675
Per hpoirot
Purtroppo la formazione modernisia prevale. Però la visita di Scola al carcere non ha sovvertito e scempiato la lavanda dei piedi: un gesto che Gesù ha riservato ai "suoi", dalsignificato particolarissimo legato al dono di sé fino alla fine ma anche di profonda intimità.
Ringrazio di cuore la Redazione di questo sito per averci fornito questa saggia ed approfondita riflessione. Grazie di cuore !
Padre Lombardi sembra trasformato da quando deve commentare i gesti del gesuita Vescovo di Roma, entusiasta, sorridente, ieri ha fatto il conto delle volte in cui papa Bergoglio si è inginocchiato ..6 volte!...( tra parentesi ci era stato detto che Jorge Bergoglio non si inginocchiava alla Consacrazione per dei problemi di ginocchio, vedremo se continuerà a non farlo), ha tranquillamente detto che è la prima volta nella storia che un Papa associa delle donne alla cerimonia della lavanda dei piedi...anche se molti preti lo fanno già..., ha aggiunto, che ci siano musulmani è un dettaglio sembra trascurabile e insignificante.
A quante "prime volte nella storia" dovremo assistere con questo Papa che non vuol chiamarsi Papa?
E quando si sveglieranno i media vaticani e P. Lombardi che, inebriati dal trionfo mediatico del vescovo di Roma, cavalcano l`onda che pur sanno quanto effimera, volubile, perversa e subdola possa essere?
Lascia un gusto strano e amaro, e non ho bisogno di far paragoni con il loro comportamento quando al posto di Francesco c`era Benedetto XVI, è evidente, tristemente evidente.
novità (a tutta birra....)
Visto che nel post prec. (art. di don Nitoglia) si parlava di "certezza del papa e dei sacramenti", ora vorrei sapere, (se don Curzio volesse analizzare la REALTA' di ciò che vediamo accadere di giorno in giorno) quale CERTEZZA ci sta dando questo papa, SE un papa è tale nella funzione di distruggere i fondamenti della Chiesa, e che specie di sacramenti siamo "certi" di ricevere sotto la sua SCUOLA, visto il modo e la RAPIDITA' e DETERMINAZIONE con cui vengono da lui "reimpostati", facendoli "nuovi nuovi", cambiandone la sostanza !
''''''''''''''''''''''''''
A proposito di novità. Ieri in parrocchia alla Missa in Coena Domini, nella serie di preghiere dei fedeli sul foglietto ho dovuto sentire anche la seguente:
- Per la nuova evangelizzazione;
perchè possiamo trarre dal misttero eucaristico la forza necessaria per la trasmissione della
nuova fede.
dunque: la Fede precedente, di 2000 anni è VECCHIA, out, superata, morta e sepolta! ora ci daranno la "nuova fede", guai a chi segue la VECCHIA ! sarà escluso dalla nuova-Chiesa:
nuova fede= nuovi sacramenti= nuovo Vangelo (stravolto a dovere).
Capito ora, dove stiamo andando, cari pecore e pastori, tutti insieme entusiasti verso il "nuovo mondo evangelizzato", condotti al guinzaglio di "tenerezza" come pecore cieche e passive, da questo "papa Be(llo)rgoglio" ?
Invito i blogger e non inserire molte scritte in maiuscolo perché trovo regolarmente nello spam messaggi che hanno in comune la caratteristica delle maiuscole.
Un vecchio "prete" ammalato ma appassionato dell'Eucaristia
Il Giovedì Santo è il giorno dell'Eucaristia, il giorno della concentrazione eucaristica della Chiesa, che si raccoglie nel suo cuore per poi avere la forza e la spinta necessaria per arrivare fino alle periferie.
Riguardiamo qualche immagine di 10 anni fa: 17 aprile 2003, il beato Giovanni Paolo II, già molto ammalato, presiede comunque la celebrazione eucaristica con la massima solennità che gli è consentita dal suo corpo cadente, senza vergognarsi del suo stato. Addirittura si sforza di intonare le parti in canto.
Un prete mette la celebrazione della Messa sopra ogni altro ufficio e compito. Perché un prete è un prete e rimane sempre un prete. Con la consapevolezza che solo lui può offrire il Corpo di Cristo ai fedeli, e solo questa offerta, non altre sue attività, darà a tutto il gregge a lui affidato la forza e l'energia di vivere e servire come Gesù. Senza l'Eucaristia la Chiesa diventa una ONG pietosa.... e dopo un po' si ferma tutto.
Giovedì Santo è il giorno dell'Eucaristia. Per non scordare i santi che abbiamo conosciuto:
http://www.cantualeantonianum.com/2013/03/un-vecchio-prete-ammalato-ma.html#ixzz2OutIOCMN
http://www.cantualeantonianum.com
Un vecchio "prete" ammalato ma appassionato dell'Eucaristia
Il Giovedì Santo è il giorno dell'Eucaristia, il giorno della concentrazione eucaristica della Chiesa, che si raccoglie nel suo cuore per poi avere la forza e la spinta necessaria per arrivare fino alle periferie.
Riguardiamo qualche immagine di 10 anni fa: 17 aprile 2003, il beato Giovanni Paolo II, già molto ammalato, presiede comunque la celebrazione eucaristica con la massima solennità che gli è consentita dal suo corpo cadente, senza vergognarsi del suo stato. Addirittura si sforza di intonare le parti in canto.
Un prete mette la celebrazione della Messa sopra ogni altro ufficio e compito. Perché un prete è un prete e rimane sempre un prete. Con la consapevolezza che solo lui può offrire il Corpo di Cristo ai fedeli, e solo questa offerta, non altre sue attività, darà a tutto il gregge a lui affidato la forza e l'energia di vivere e servire come Gesù. Senza l'Eucaristia la Chiesa diventa una ONG pietosa.... e dopo un po' si ferma tutto.
Giovedì Santo è il giorno dell'Eucaristia. Per non scordare i santi che abbiamo conosciuto:
http://www.cantualeantonianum.com/2013/03/un-vecchio-prete-ammalato-ma.html#ixzz2OutIOCMN
http://www.cantualeantonianum.com
La crisi attuale della Chiesa si vede purtroppo anche dalla patetica frenesia con cui si organizzano e promuovono vere e proprie pagliacciate anziché spiegare con chiarezza e precisione le cose della fede.
la lavanda dei piedi è un gesto di umiltà e un gesto eucaristico: Infatti i sinottici hanno il racconto dell'istituzione dell'Eucaristia, Giovanni ha il cap. 6 e la lavanda dei piedi, quasi a visibilizzare nel gesto del Signore il suo abbassamento, la sua Kenosi nell'Incarnazione e nell'Eucaristia. Inoltre la lavanda simboleggia il grande servizio del Redentore all'uomo: ha lavato i nostri piedi sporchi = anime dei viatori in viaggio verso la Patria, macchiate dalla colpa originale e dalle colpe... Ha lavato le anime dei primi sacerdoti chiedendo loro di fare altrettanto con i fratelli. E' il comandamento della vera carità, è il vero servizio. Letto cos', in linea con i Padri, si capisce che non c'è posto migliore per la lettura della lavanda dei piedi che nel giovedì santo alla vigilia del sacrificio consumato. Ma quanti vivono così il rito?
Grazie, don
la sua precisazione ci voleva tutta intera e ci conforta.
Prima di essere una persona privata, egli è una persona pubblica; prima di essere un uomo è un’istituzione: prima di essere il Papa è il papato, in cui si riassume e concentra la Chiesa che è il Corpo mistico di Cristo.
Roberto De Mattei
Il Foglio 28 marzo
(quindi pare a molti, vedendo i due "bianchi personaggi" pregare insieme, che oggi alla Chiesa tocchi avere un papato con due teste... o nessuna effettiva, dati gli "atti" compiuti in questi giorni, aberranti rispetto ai papi di 2000 anni!)
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