Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 27 novembre 2017

Predica di SER Mons. Schneider. Livorno 7 ottobre 2017

Il 7 ottobre 2017, nel Santuario della Madonna delle Grazie di Montenero, Livorno, in occasione del decimo pellegrinaggio del Coordinamento toscano Summorum Pontificum, il vescovo ausiliare di Maria Santissima in Astana S.E.R. Monsignor Schneider ha celebrato una Messa pontificale e ha dato la predica:
Festa della Madonna del sacratissimo Rosario, 7 ottobre 2017.

In questo Santuario della Madonna delle Grazie abbiamo oggi la gioia di celebrare la festa della Beata Vergine Maria, Regina del sacratissimo Rosario. La nostra Madre celeste si rivelò come mediatrice delle grazie in modo particolare per mezzo del dono della preghiera del santo rosario. Possiamo ammirare nel mondo, ai primi posti fra i Santuari più celebri, le tre splendide Basiliche del SS. Rosario di Lourdes, Fatima e Pompei, a cui accorrono folle pressoché senza numero, oranti con la corona benedetta fra le mani.

Il Santo Rosario è «il compendio di tutto il Vangelo», diceva il Papa Pio XII; è il più bel riassunto della storia della salvezza. Santa Teresa del Bambino Gesù ci assicura che «col Rosario si può ottenere tutto», e aggiunge la più bella spiegazione: «Secondo una graziosa immagine, esso è una lunga catena che lega il cielo alla terra; una delle estremità è nelle nostre mani e l’altra in quelle della Santa Vergine. Il Rosario sale come incenso ai piedi dell’Onnipotente. Maria lo rinvia subito come una benefica rugiada, che viene a rigenerare i cuori».

Da San Domenico ai nostri giorni, infatti, tutta la storia della santità ci dimostra che la corona benedetta del Santo Rosario è un eccellente strumento di grazia, un mezzo efficacissimo di elevazione spirituale, un alimento prezioso della vita interiore, è la «scala di Giacobbe», diceva il Beato Annibale Di Francia, «per la quale salgono le nostre preghiere, e discendono le grazie». E tutti possiamo salire questa «scala» di grazie.

Il Rosario è stato un dono di Maria. È stato il suo Vangelo, la sua Eucaristia, il suo Breviario, messo fra le mani di tutti, grandi e piccoli, dotti e non dotti. S. Carlo Borromeo chiamava il Rosario: «devozione divinissima» inculcata a tutti; San Vincenzo de’ Paoli lo chiamava il «Breviario dei laici», il Card. Schuster il «Salterio del popolo».

Nel Rosario la Madonna ci ha donato tutta se stessa. La sua vita, le sue opere, i suoi privilegi, tutta la sua grazia e i suoi meriti sono contenuti in quei quindici quadri evangelici offerti alla nostra contemplazione e svolti armoniosamente sul ritmo soave delle Ave Maria.” (Stefano Manelli, Il santo Rosario e i Santi). San Pio da Pietrelcina pregava per ore intere con il Rosario fra le mani presso l’altare del SS. Sacramento, contemplando la sua soave Madonna delle Grazie. Il Rosario recitato davanti al SS. Sacramento fa guadagnare l’indulgenza plenaria. È questo un dono di grazia particolare di cui Gesù ha voluto impreziosire la regina delle preghiere mariane.

Sembra indubitabile, che oggi la Madonna vuole servirsi proprio del Rosario per salvarci e inondarci di grazie. Non a caso Maria Santissima volle presentarsi a Fatima con il titolo speciale di «Regina del sacratissimo Rosario». Si vede che al Santo Rosario Ella ha legato le cose più importanti per la nostra epoca. Padre Pio da Pietrelcina, a chi gli chiedeva perché egli recitasse tanti Rosari ogni giorno, rispose: «Se la Vergine Santa l’ha sempre caldamente raccomandato dovunque è apparsa, non ti pare che ci debba essere un motivo speciale?». E Suor Lucia di Fatima ci assicura che in questo mondo travagliato «se tutti recitassero il Rosario ogni giorno, la Madonna otterrebbe miracoli».

Un’altra immagine del Rosario come «corda» di salvezza. Questa è la verità sempre attuale della parola onnipotente di Dio: «Essa ti schiaccerà il capo» (Gn 3,15). Con la corona del Rosario fra le mani non potremo che vincere contro le potenze demoniache, contro le passioni, contro i pericoli di ogni genere, contro tutte le tentazioni che ci assalgono in ogni tempo e luogo.

A san Pio da Pietrelcina una volta fu detto: «Padre, oggi dicono che il Rosario ha fatto il suo tempo… In tante chiese non si recita più». Padre Pio rispose: «Satana mira sempre a distruggere questa preghiera, ma non ci riuscirà mai: è la preghiera di Colei che trionfa su tutto e su tutti. È Lei che ce l’ha insegnata, come Gesù ci ha insegnato il Pater noster». Recitare il Santo Rosario è come accogliere la Madonna in noi, facendola entrare e dimorare nella nostra povera anima. Dovremmo essere tutti così puri e ardenti come l’apostolo vergine, prediletto di Gesù, S. Giovanni Evangelista, che «accolse Maria in casa sua» (Gv 19,27).

San Luigi Maria Grignion de Montfort diceva: “La fede è l’unica chiave che ci apre la comprensione dei misteri di Gesù e di Maria espressi dal santo Rosario; perciò all’inizio occorre recitare il Credo con grande attenzione e devozione, poiché più viva e forte è la nostra fede e più il Rosario sarà valido. E questa fede deve essere ardita ed animata dalla carità: in altre parole, per ben recitare il Rosario bisogna essere in grazia di Dio o per lo meno decisi di riacquistarla. Nella recita del Rosario non c’è alcuna necessità, di gusti o di consolazioni, di slanci o sospiri, di lacrime; neppure si richiede una continua applicazione dell’immaginazione: bastano la fede e la retta intenzione. E’ sufficiente la sola fede! Sola fides sufficit! (Inno Pange lingua).” (Il segreto ammirabile del santo Rosario per convertirsi e salvarsi).

Il Rosario con la meditazione della vita e della passione di Nostro Signore è graditissimo a Gesù e alla Vergine Maria ed è molto efficace per ottenere ogni grazia; perciò lo possiamo, recitare per noi stessi o per coloro che a noi si raccomandano o anche per tutta la Chiesa. Ricorriamo, dunque, alla devozione del Rosario in ogni nostra necessità ed otterremo senza dubbio quanto avremo chiesto a Dio in ordine alla nostra salvezza.

Nessun’anima potrebbe rimanere fredda o incredula quando medita nel cuore e pronuncia con le labbra le parole e i misteri del Santo Rosario. Poiché non appena le mano stanca tocca i grani della corona del Rosario, la mente angosciata, il cuore affaticato per le preoccupazioni e l’intelletto affaticato troveranno la tranquillità, forza e rinfrescamento nelle gioie, dolori e glorie del Nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo per mezzo della Sua e nostra Santissima Madre Maria.

Diciamo con fede e fiducia alla Madonna in questo Santuario oggi e tutti i giorni della nostra vita: Aiutaci, o Maria, tu lo puoi, perché sei la Madre di Dio, e tu lo devi poiché sei la nostra Madre. Amen. [Fonte]

20 commenti:

Oggi 27 Nov. ha detto...

SUPPLICA DELLA MEDAGLIA
O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia.
Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui. Questa è l'ora tua, o Maria, l'ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fai, o Madre, che quest'ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest'ora sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti.
Tu che hai promesso, proprio in quest'ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia: volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche. Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi dunque pietà di noi.
Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia. O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti.
Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest'ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli, che sono a noi più cari. Ricordati che anch'essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averti tutti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venirti a ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Cosi sia. Salve Regina

Anonimo ha detto...

L’INSEGNAMENTO DEL PAPA E' PROLUNGAMENTO DELL'INSEGNAMENTO DI CRISTO :
Si tratta di un insegnamento garantito da CRISTO stesso, in particolare quando ha detto a PIETRO :
“IO HO PREGATO PER TE,PERCHE' LA TUA FEDE NON VENGA MENO. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,32) e: “tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt 16,18-19).
Lo hanno ribadito tutti i Santi e i Padri della Chiesa ,e recentemente lo ha ribadito anche Benedetto XVI,Papa emerito:
"La ricerca di Dio è per S.Pietro un mandato superiore, viene da Dio stesso. " Omelia 15 aprile 2010.
All’insegnamento del Papa è dovuta l’obbedienza della fede.
Sant’Ambrogio “Ubi Petrus ibi Ecclesia” (dove c’è Pietro lì c’è la Chiesa).
San Cipriano, il quale scrive: “Come Dio è uno e uno è Cristo, così c’è una sola Chiesa e una sola cattedra fondata su Pietro dal Signore” (una Ecclesia et cathedra una super Petrum Domini voce fondata, Epistula 43).
S. Agostino scrive che “nella Chiesa romana il primato della cattedra apostolica è sempre esistito” (in qua semper apostolicae cathedrae viguit principatus, Ep. 43,7).
Afferma anche che la Chiesa di Roma possiede la massima autorità (culmen auctoritatis obtinuit) e che rifiutarle il primo posto sarebbe la più grande empietà o una arroganza che si distrugge da sè” (De util. cred. 17,35).
È sua l’affermazione: “Roma locuta est, causa finita est” (Roma ha parlato, la discussione è finita).
Viva il Papa Francesco, dolce Cristo!

mic ha detto...

Oggi è il giorno in cui pregare la supplica gentilmente postata qui su.
Sulla medaglia dell'Immacolata collegata al luogo e all'evento (S. Andrea delle Fratte - apparizione all'ebreo Ratisbonne):

"La Medaglia miracolosa -diceva San Massimiliano Kolbe - è il segno esteriore della consacrazione all'Immacolata. Non solo, ma la Medaglia miracolosa è il primo mezzo di apostolato dei militi dell'Immacolata, debbono diffonderla ovunque e comunque. Deve costituire un mezzo di prim'ordine nella conversione e santificazione degli altri, perché essa ci ricorda di pregare per chi non ricorre a Maria, non la conosce e la bestemmia".
Aggiunge che le Medaglie miracolose sono come i "proiettili", le "munizioni", le "mine"; esse hanno un potenziale misterioso, capace di far breccia nei cuori murati, negli animi ostinati, nelle volontà indurite e incatenate al peccato. Una medaglina può essere un raggio laser che brucia, penetra e risana. Può essere un richiamo di grazia, una presenza di grazia.
In tutti i casi, per ogni persona, illimitatamente.

Anonimo ha detto...

Certo non è una conversione... ma forse è una fotografia scattata lungo la strada; di sicuro c'è l'obiettiva analisi del fallimento laico:

http://www.ilfoglio.it/il-foglio-internazionale/2017/11/27/news/solo-il-cattolicesimo-puo-salvare-la-francia-l-islam-non-sa-cosa-sia-un-ateo-165578/

Non sono riuscito a trovare l'originale su Spiegel (ma tanto non saprei leggerlo). La rivista Valeurs Actuelles dovrebbe aver ripreso l'intervista giovedì scorso, se ho capito bene, ma online c'è solo un estratto:

https://www.valeursactuelles.com/societe/en-couverture-de-valeurs-actuelles-la-derniere-confession-de-michel-houellebecq-90819

https://www.valeursactuelles.com/societe/comment-valeurs-actuelles-obtenu-la-derniere-confession-de-michel-houellebecq-90857

mic ha detto...

Bisogna pregare anche per sventare i rischi derivanti da certe manovre

https://www.maurizioblondet.it/la-satanica-strage-del-sinai-ce-dietro/

mic ha detto...

Come ricorda, tra l'altro mons. Schneider:
Sembra indubitabile, che oggi la Madonna vuole servirsi proprio del Rosario per salvarci e inondarci di grazie. Non a caso Maria Santissima volle presentarsi a Fatima con il titolo speciale di «Regina del sacratissimo Rosario». Si vede che al Santo Rosario Ella ha legato le cose più importanti per la nostra epoca. Padre Pio da Pietrelcina, a chi gli chiedeva perché egli recitasse tanti Rosari ogni giorno, rispose: «Se la Vergine Santa l’ha sempre caldamente raccomandato dovunque è apparsa, non ti pare che ci debba essere un motivo speciale?». E Suor Lucia di Fatima ci assicura che in questo mondo travagliato «se tutti recitassero il Rosario ogni giorno, la Madonna otterrebbe miracoli».

Anonimo ha detto...

Mic
lei dice ""La Medaglia miracolosa -diceva San Massimiliano Kolbe - è il segno esteriore della consacrazione all'Immacolata. Non solo, ma la Medaglia miracolosa è il primo mezzo di apostolato dei militi dell'Immacolata"

ecco il motivo della persecuzioni contro Mannelli e i Francescani dell'Immacolata.

Segnalo come termine di paragone:

https://agensir.it/quotidiano/2017/11/24/vita-pastorale-enzo-bianchi-preoccupato-per-la-crescente-opposizione-a-papa-francesco/

grazie

mic ha detto...

Una maggiore precisione sulla Supplica all'Immacolata, la sua medaglia, la data di oggi e l'evento intrecciato con l'apparizione a Ratisbonne ricordata sopra.
Tra le memorie sacre di oggi si ricorda il dono fatto dalla Madonna all’umile santa Caterina Labouré, il 27 novembre del 1830. Proprio in quella vigilia di Avvento, le apparve la Vergine, vestita di un abito di seta bianca, che teneva il mondo tra le mani, stringendolo all’altezza del cuore. L’immagine era racchiusa in una cornice ovale, come se si delineasse il bozzetto di una medaglia, contornata da una scritta in lettere d’oro: «O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi», invocazione allora inusuale. Poi la cornice ruotò su se stessa e apparve la lettera M sormontata da una croce e, sotto, due cuori: uno circondato dalla corona di spine, l’altro trafitto da una spada. La Vergine chiese alla giovane novizia di far coniare una medaglia secondo la visione avuta e di diffonderla in tutto il mondo. La ragazza avrebbe voluto poter trasmettere almeno la spiegazione dei due simboli, ma le fu detto soltanto: «La lettera M e i due cuori dicono abbastanza!». Parigi era allora devastata da un’epidemia di colera. Dopo qualche resistenza, la medaglia fu realizzata da un orafo di Parigi e furono tante le guarigioni e le grazie di conversione che in pochissimi anni fu necessario coniarne milioni di copie. Il quotidiano La France, nel 1835, già sosteneva che quel piccolo oggetto sacro era diventato «uno dei più grandi segni della fede, degli ultimi tempi». E quando, nel 1854, Pio IX definirà il dogma dell’Immacolata Concezione, riconoscendo che «era una verità tenacemente custodita nel cuore dei fedeli», potrà fondarsi anche sul fatto che c’erano già almeno dieci milioni di cristiani che ne portavano sul cuore la medaglia miracolosa.

Alex da Roma ha detto...

@ Mic o a Mons Baronio o ad altri che hanno competenze teologiche e molta molta pazienza carità è mitezza. Per favore, cortesemente, potreste spiegare all'anonimo delle ore 10:05 che il Papa non è infallibile amore e comunque è che in passato ci sono già stati papi caduti in eresia e che santi come San Bellarmino hanno studiato il caso di un papa eretici etc..etc... io mi limito a dire al nostro caro fratello che anche noi amiamo il Sommo Ponteficie, e Santa Romana Chiesa Cattolica Apostolica. Seguiamo il Papa quando conferma i fedeli nella fede e tramanda ciò che ha ricevuto (senza aggiungere o togliere niente rispetto a ciò che è stato creduto sempre da tutti in ogni luogo). Quando egli si discosta dal magistero di sempre o con esso entra in contrasto è lecito resistere. Lascio tuttavia parlare un martire della Chiesa Cattolica che a tempo debito, non ho dubbi, sarà dichiarato santo attraverso le sue stesse parole:

Noi aderiamo con tutto il cuore e con tutta l'anima alla Roma cattolica custode della fede cattolica e delle tradizioni necessarie al mantenimento della stessa fede, alla Roma eterna, maestra di saggezza e di verità.

Noi rifiutiamo, invece, e abbiamo sempre rifiutato di seguire la Roma di tendenza neo-modernista e neo-protestante che si è manifestata chiaramente nel Concilio Vaticano II e dopo il Concilio, in tutte le riforme che ne sono scaturite.

Tutte queste riforme, in effetti, hanno contribuito e contribuiscono ancora alla demolizione della Chiesa, alla rovina del Sacerdozio, all'annientamento del Sacrificio e dei Sacramenti, alla scomparsa della vita religiosa, a un insegnamento naturalista e teilhardiano nelle università, nei seminari, nella catechesi, insegnamento uscito dal liberalismo e dal protestantesimo più volte condannati dal magistero solenne della Chiesa.

Nessuna autorità, neppure la più alta nella gerarchia, può costringerci ad abbandonare o a diminuire la nostra fede cattolica chiaramente espressa e professata dal Magistero della Chiesa da diciannove secoli.

"Se avvenisse - dice San Paolo - che noi stessi o un Angelo venuto dal cielo vi insegnasse altra cosa da quanto io vi ho insegnato, che sia anatema" (Gal. 1,8).

Non è forse ciò che ci ripete il Santo Padre oggi?
E se una certa contraddizione si manifesta tra le sue parole e i suoi atti, così come negli atti dei dicasteri, allora scegliamo ciò che è stato sempre insegnato e non prestiamo ascolto alle novità distruttrici della Chiesa.

Non si può modificare profondamente la lex orandi senza modificare la lex credendi.
Alla messa nuova corrisponde catechismo nuovo, sacerdozio nuovo, seminari nuovi, università nuove, Chiesa carismatica, pentecostale, tutte cose opposte all'ortodossia e al magistero di sempre.

Questa riforma, essendo uscita dal liberalismo e dal modernismo, è tutta e interamente avvelenata; essa nasce dall'eresia e finisce nell'eresia, anche se non tutti i suoi atti sono formalmente ereticali. È dunque impossibile per ogni cattolico cosciente e fedele adottare questa riforma e sottomettersi ad essa in qualsiasi maniera.

L'unico atteggiamento di fedeltà alla Chiesa e alla dottrina cattolica, per la nostra salvezza, è il rifiuto categorico di accettazione della riforma.

Per questo ci atteniamo fermamente a tutto ciò che è stato creduto e praticato nella fede, i costumi, il culto, l'insegnamento del catechismo, la formazione del sacerdote, l'istituzione della Chiesa, della Chiesa di sempre e codificato nei libri apparsi prima dell'influenza modernista del Concilio, attendendo che la vera luce della Tradizione dissipi le tenebre che oscurano il cielo della Roma eterna.

Così facendo siamo convinti, con la grazia di Dio, l'aiuto della Vergine Maria, di San Giuseppe, di San Pio X, di rimanere fedeli alla Chiesa Cattolica e Romana, a tutti i successori di Pietro e di essere i fideles dispensatores mysteriorum Domini Nostri Jesu Christi in Spiritu Sancto.

Anonimo ha detto...

All'Anonimo delle 10:05
Se il suo intervento non e' stata una semplice provocazione, vorrei dirle, in tutta umilta', che preghero' perche' Dio la illumini su cio' che sta veramente accadendo nella Chiesa e le riveli come dovra' schierarsi per essere veramente fedele al Vangelo di Gesu'.
Da Galati, cap.1,1-10
6]Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. [7]In realtà, però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. [8]Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! [9]L'abbiamo gia detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! [10]Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!

Anonimo ha detto...

Ore 17:00 e' l'ora preferita dalla Vergine Madre .
Santo Rosario e Supplica .

Ave Maria ! ha detto...

Da www.lucisullest.it
La Madonna ci dona immense benedizioni e Grazie per mezzo di questa Medaglia ! Portala sempre addosso, per vivere in grazia di Dio e godere della protezione della Vergine Immacolata. Diffondila ovunque, donala ai sofferenti, ai malati, a chi non ha più fede. Falla conoscere ai bambini ed ai giovani. La Medaglia sia la nostra medicina più efficace, il nostro regalo preferito , il nostro ricordo e il nostro grazie più sincero, per tutti. La Medaglia e' un sacramentale .
Preghiamo con fede l’invocazione della Medaglia con l’aggiunta suggerita da San Padre Massimiliano Kolbe, l’Apostolo della Medaglia Miracolosa:

“O Maria, concepita senza peccato, pregaTe per noi che ricorriamo a Voi e per quanti a Voi non ricorrono, in particolare per i *nemici della Santa Chiesa e per quelli che Vi sono raccomandati”.

* P. Kolbe ebbe la visione terrificante di una processione di massoni con S.Michele vinto da Lucifero , per questo ritenne di completare la supplica originale con la preghiera per la conversione dei massoni . Padre Kolbe orienta o dirige la sua lotta soprattutto contro la massoneria, non certamente per faziosità aprioristica. Egli è convinto che chi guida e determina l'orientamento mondiale, in quasi tutti i settori della vita sociale, è la massoneria. Una persuasione, come si vedrà, tutt'altro che infondata.

Alex da roma ha detto...

Carissimi posto qui il link al video di oggi di don minutella sulla medaglia miracolosa. Dice anche che da quando celebra La Santa Messa privatamente da solo celebra con il vo. Alleluia! Preghiamo per questo sacerdote.

mic ha detto...

Rispondo all'Anonimo delle 10:05 con le parole di padre Roger Calmel OP

... per un cristiano l'obbedienza, lungi dall’essere incondizionata, è sempre praticata alla luce della fede teologale e della legge naturale”.

E qui entra in gioco lo spinoso problema dell’obbedienza al Vicario di Cristo. Spinoso, nota ancora una volta padre Calmel, solo per chi ignori o voglia ignorare gli articoli della Fede cattolica riguardanti il Sommo Pontefice. Occorre anzitutto ricordare che ogni cristiano vive “per mezzo di Gesù Cristo e per Gesù Cristo, grazie alla sua Chiesa, che è governata dal Papa, al quale obbediamo in tutto ciò che è di sua competenza. Non viviamo affatto per mezzo e per il Papa, quasi ci avesse lui acquistato la redenzione eterna; ecco perché l’obbedienza cristiana non può né sempre né in tutto identificare il papa con Gesù Cristo”.

Un cristiano che voglia incondizionatamente esser gradito al Papa, in tutto e sempre “è necessariamente abbandonato al rispetto umano” e si “espone a molte superficialità e complicità”. È pur vero, riconosce il teologo domenicano, che si è spesso predicato un’obbedienza al Vicario di Cristo che ha più il lezzo del servilismo che il profumo della virtù, talvolta per far carriera, o per preparare la propria testa al cappello cardinalizio, o per dare lustro al proprio Ordine o alla propria Congregazione. Ma, notiamo bene, “né Dio né il servizio del Papa hanno bisogno della nostra menzogna: Deus non eget nostro mendacio”. Occorre sempre ricordare la subordinazione dell’obbedienza alla Verità e dell’autorità alla Tradizione. Il Papa, come tutti gli uomini di Chiesa, non può usare legittimamente della sua autorità se non per definire o chiarire verità che sono sempre state insegnate. Se si allontanasse da questo sentiero, cesserebbe il dovere della nostra obbedienza e varrebbe il monito di san Pietro: “Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini” (At 5,29)[1].

Il Papa – in quanto papa – non è sempre infallibile e – come uomo – non è mai impeccabile. “Non bisogna scandalizzarsi se prove, talvolta molto crudeli, sopraggiungono alla Chiesa proprio da parte del suo capo visibile. Non bisogna scandalizzarsi se, benché soggetti al Papa, non possiamo tuttavia seguirlo ciecamente, incondizionatamente, in tutto e sempre”. Ma che fare allora se una situazione di tal genere divenisse la triste e sventurata realtà? In tal caso bisogna ancor più fortemente orientare la propria vita interiore all’unico Redentore e Signore del mondo, nutrendosi della Tradizione apostolica, con i suoi dogmi, del suo immortale Messale e del Catechismo, oltre che della preghiera e della penitenza.

D’altro canto, la Rivelazione non ha mai insegnato che il Vicario di Cristo è immune dall’infliggere alla Chiesa prove di tal genere. Ed il modernismo, imperante da cinquant’anni, certamente è un terreno fertile per farle germogliare. Ma, se ciò avvenisse – come pare stia avvenendo –, benché una sorta di smarrimento e di vertigine assalga l’anima dei fedeli, bisogna ricordare che la Chiesa è la Sposa di Cristo ed è Lui che – nonostante gli umani cedimenti – la guida nella sua ineffabile e spesso a noi incomprensibile provvidenza. Padre Calmel paragona lo stato della nostra vita interiore sopraffatta da una simile prova alla preghiera del Signore Gesù nel Getsemani, quando disse agli apostoli mentre avanzava la soldataglia: Sinite usque huc (Lc 22,51). “È come se il Signore dicesse: Lo scandalo può arrivare fino a questo punto; ma lasciate e, secondo la mia raccomandazione, vegliate e pregate… Col mio consenso a bere il calice, vi ho meritato ogni grazia, mentre eravate addormentati e mi avete lasciato solo; vi ho ottenuto in particolare una grazia di forza soprannaturale, che sia a misura di tutte le prove, anche della prova che può venire alla Santa Chiesa da parte del Papa. Io vi ho reso capaci di sfuggire a questa vertigine”.

Anonimo ha detto...

Se si riuscisse ad avere anche la trascrizione della conferenza che Mons. Schneider ha tenuto nel pomeriggio dello stesso giorno...

Anonimo ha detto...

Visto che l'anonimo della 10:05 ha citato Benedetto XVI... forse dovrebbe leggerlo tutto, non solo a pezzi.

«Si dovrebbe evitare soprattutto l’impressione che il papa (o l’ufficio in genere) possa solo raccogliere ed esprimere di volta in volta la media statistica della fede viva, per cui non sia possibile una decisione contraria a questi valori statistici medi (i quali sono poi anche problematici nella loro constatabilità).

La fede si norma sui dati oggettivi della Scrittura e del dogma, che in tempi oscuri possono anche spaventosamente scomparire dalla coscienza della (statisticamente) maggior parte della cristianità, senza perdere peraltro in nulla il loro carattere impegnante e vincolante.

In questo caso la parola del papa può e deve senz’altro porsi contro la statistica e contro la potenza di un’opinione, che pretende fortemente di essere la sola valida; e ciò dovrà avvenire con tanta più decisione quanto più chiara sarà (come nel caso ipotizzato) la testimonianza della tradizione.

Al contrario, sarà possibile e necessaria una critica a pronunciamenti papali, nella misura in cui manca a essi la copertura nella Scrittura e nel Credo, nella fede della Chiesa universale.

Dove non esiste né l'unanimità della Chiesa universale né una chiara testimonianza delle fonti, là non è possibile una decisione impegnante e vincolante; se essa avvenisse formalmente, le mancherebbero le condizioni indispensabili e si dovrebbe perciò sollevare il problema circa la sua legittimità».


Benedetto XVI, da "Fede, ragione, verità e amore"

Visto che ha poi citato un'espressione tipica di Santa Caterina da Siena, gli consiglio di leggere anche le lettere della Santa tutte intere; perché la grande domenicana non scriveva al Papa, dolce rappresentante di Cristo in Terra, per dirgli che aveva ragione su tutto; al contrario, gli muoveva fortissimi rimproveri.

Anonimo ha detto...

“2017 quattro Centenari: la sfida della storia, la risposta dell' Eterno”
Salerno, sabato 21 ottobre 2017
https://www.youtube.com/watch?v=9SikDIOu8DQ

Grazie Santa Vergine ha detto...

Il primo e l'ultimo pensiero di questo e di ogni altro giorno e' per Te Santa Madre di Dio .
Omelia P. Giorgio Farè (27-11-2017) Medaglia miracolosa
https://www.youtube.com/watch?v=3A3CdMnJ-NM

mic ha detto...

Memorare, o piissima Virgo Maria,
non esse auditum a saeculo
quemquam ad tua currentem praesidia,
tua implorantem auxilia,
tua petentem suffragia
esse derelictum.
Ego, tali animatus confidentia,
ad te, Virgo virginum, Mater, curro;
ad te venio, et coram te, gemens peccator, adsisto.
Noli, Mater Verbi, verba mea despicere,
sed audi propitia, et exaudi.
Amen.

Ricordati, o piissima Vergine Maria,
che non si è mai udito
che alcuno sia ricorso alla tua protezione,
abbia implorato il tuo aiuto,
abbia chiesto il tuo soccorso,
e sia stato abbandonato.
Animato da tale fiducia,
a te ricorro, o Madre Vergine delle vergini;
a te vengo, dinanzi a te mi prostro, peccatore pentito.
Non volere, o Madre del Verbo,
disprezzare le mie preghiere,
ma ascoltami benevola ed esaudiscimi.
Amen.

Alex da roma ha detto...

@ Fabrizio Giudici 20:58
Grazie per aver ricordato questo testo di Sua Santità BXVI. Anche da questo testo si riesce ad intravvedere la grandezza, l'onesta, l'umiltà di questo grande Papa, contrariamente a ciò che dicono i suoi detrattori anche in ambito "tradizionale". È come se ci avesse messo in guardia prima, certamente sapendo lui meglio di noi cosa bolliva in pentola, e lo ha fatto qui ed altrove. Il suo pontificato, dall'inizio fino alla fine è stato un pontificato osteggiato, di guerra. Ha preso una decisione difficile, con le dimissioni. Dimissioni "atipiche, irrituali e non previste dal codice, per la forma è la sostanza, così come la creazione del "Papato Emerito" e L essersi voluto testardamente dichiarare ancora papa mantenendo stemma e titolo e permanendo in vaticano. Penso che anche lui sappia che di papa può essercene uno solo. Ma penso anche, da cattolico fedele al papà, fino a difenderlo con la vita, che se ha fatto ciò che ha fatto c'è un motivo che ha noi ora sfugge. Ma certamnete per il bene della Chiesa. Chi sono io per giudicare BXVI? so solo che lui ha detto che è ancora Sua Santità e Papa sebbene Eemrito, che ha conservato il munus spirituale pettino (vedere al riguardo anche cosa dice il Violi) e io ci credo, con tutto il mio cuore è vi aderisco con la mia mente. È sebbene sia lontano dai riflettori, rimango in comunione con lui e prego ogni giorno per lui, come non avevo fatto prima. Il tempo svelerà i motivi di quanto negli ultimi 4 anni si è realizzato sotto i nostri occhi. Lunga vita a Sua Santità Papà Emerito BXVI, che il Signore lo vivifichi, fortifichi e conservi ancora a lungo tra noi, Pietro nel recinto di Santa Romana Chiesa, proteggendolo dai nemici e dai pericoli che sicuramente sta correndo.