Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 26 novembre 2017

Cristo universorum Rex

La celebrazione di Cristo Re è stata istituita l'11 dicembre 1925 da Papa Pio XI mediante l'enciclica Quas primas. Se l'istituzione della Festa è recente, per nulla nuova è l'idea della regalità attribuita a Cristo, che non soltanto la Scrittura, i Padri e i teologi, ma anche l'arte sacra e il senso comune dei fedeli concordemente affermano.
Col Novus Ordo Missae e l'introduzione di un diverso calendario liturgico, la Festa di "Cristo Re dell'Universo" cade oggi in quanto è fatta coincidere con l'ultima domenica dell'anno liturgico. Invece, nell'anno liturgico tradizionale la si celebra l'ultima Domenica prima della Festa di Tutti i Santi, che tali sono in virtù di Lui, l' universorum Rex = Re di tutti e di tutte le cose1. Non soltanto genericamente Re dell'universo; il che indebolisce la dimensione storica, immanente del Regno, la regalità temporale e non solo spirituale. Sembrano semplici sfumature, ma nella prassi e nel tempo diventano voragini (verificare le strofe soppresse dell'Inno aggiunto in fondo).
Oggi - a causa delle note difficoltà di poter partecipare al Rito di sempre - ho partecipato alla Messa riformata e ho dovuto assistere ad una predica tutta incentrata su Cristo giudice delle nostre opere di misericordia corporali. Non c'è dubbio che essere cristiani significa anche passare dall'egoismo all'altruismo, e il Vangelo di oggi (Mat 25,31-46) lo indicava a chiare lettere; ma la fedeltà, realizzata anche attraverso le opere di misericordia (corporali e spirituali) che ci sono richieste, è resa possibile unicamente dalla conversione e dalla grazia continuamente alimentata dalla vita sacramentale e di fede. E ciò significa non solo riconoscere che Dio si è rivelato in Cristo Gesù, vero Dio e vero uomo, ma anche nell'accogliere la Redenzione sulla Croce, culmine della storia della salvezza, il Sacrificio di espiazione al nostro posto, col quale siamo riscattati a caro prezzo dal corpo dato e dal sangue versato dell'Agnello senza macchia: il Signore Altare Vittima e Sacerdote del vero culto a Dio. La carità è dono di Dio e non frutto dei nostri sforzi, anche se il disporci apre la strada all'aiuto divino. Siamo sempre al dunque che le opere del Regno sono quelle che nascono da un cuore redento e non dall'umana volontà e dal relativo "fare": questo è umanitarismo e non cristianesimo.
Tra l'altro non è mancata la sottolineatura che l'Inferno non è stato preparato per l'uomo, ma per Satana ed i suoi angeli (Mt, 25,41). Certo l'Assemblea, che aveva appena ascoltato il Vangelo di Matteo aveva udito anche le parole conclusive (Mt 25,46): E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna che forse andavano richiamate insieme al dettaglio di cui sopra sottolineato con una certa reiterata enfasi. Tuttavia confido che i fedeli che partecipano con cuore sincero la grazia la ricevono nonostante...
A coronamento di questa giornata, voglio comunque ricordare e far nostro l'Inno Te sæculórum Príncipem, con l'indicazione delle strofe inopinatamente soppresse (nel Mattutino e nelle Lodi) e quindi non più né pregate né meditate sui nuovi breviari. Un'obliterazione che di fatto elimina, nella prassi e non solo, i concreti riferimenti e realtà corrispondenti Poi dicono che non è cambiato nulla!
Te sæculórum Príncipem,
Te, Christe, Regem Géntium,
Te méntium te córdium
Unum fatémur árbitrum.

Scelésta turba clámitat :
Regnáre Christum nólumus :
Te nos ovántes ómnium
Regem suprémum dícimus.(soppressa!)

O Christe, Princeps Pácifer,
Mentes rebélles súbjice:
Tuóque amóre dévios,
Ovíle in unum cóngrega. (soppressa!)

Ad hoc cruénta ab árbore
Pendes apértis bráchiis,
Diráque fossum cúspide
Cor igne flagrans éxhibes.

Ad hoc in aris ábderis
Vini dapísque imágine,
Fundens salútem fíliis
Transverberáto péctore.

Te natiónum Præsides
Honóre tollant público,
Colant magístri, júdices,
Leges et artes éxprimant. (soppressa!)

Submíssa regum fúlgeant
ibi dicáta insígnia:
Mitíque sceptro pátriam
Domósque subde cívium.(soppressa!)

Jesu tibi sit glória,
Qui sceptra mundi témperas,
Cum Patre, et almo Spíritu,
In sempitérna sæcula. Amen.
Te, Principe dei secoli
Te, Cristo, Re delle genti
Te, delle menti, Te dei cuori,
confessiamo unico Sovrano.

La turba scellerata urla:
«Non vogliamo che Cristo regni»
Ma noi, acclamando, di ogni cosa
Ti dichiariamo Re supremo.

Cristo, Principe Portatore di pace,
assoggetta le anime ribelli;
e, con il tuo amore, gli erranti
raduna in un solo ovile.

Per questo dall'albero sanguinante
pendi con le braccia stese,
e, dalla crudele punta perforato,
il cuore, di fuoco flagrante, manifesti.

Per questo sugli altari ti tieni nascosto
di vino e di cibo nell'immagine
effondendo la salvezza sui figli
dal petto transverberato.

Te delle nazioni i principi
manifestino [Re] con pubblico onore
[Te] adorino i maestri, i giudici
[Te] le leggi e le arti esprimano.

Le sottomesse insegne dei re
[a Te] dedicate vi rifulgano:
e con mite scettro la Patria
e le case dei cittadini assoggetta.

Gesù, a Te sia gloria,
che reggi gli scettri del mondo,
con il Padre, e l'almo Spirito
per i secoli sempiterni. Amen.
Maria Guarini
________________________
1. Nel Prefazio della festa di Cristo Re (Messale 1962) si legge: Qui unigenitum Filium tuum, Dominum nostrum Iesum Christum, Sacerdotem aeternum et universorum Regem, oleo exsultationis unxisti: ut, seipsum, in ara crucis hostiam immaculatam et pacificam offerens, redemptionis humanae sacramenta perageret. E nell'epistola, tratta dalla lettera di san Paolo ai Colossesi, si legge: qui eripuit nos de potestate tenebrarum et transtulit in regnum Filii dilectionis suae, in quo habemus redemptionem per sanguinem eius, remissionem peccatorum; ed ancora: "pacificans per sanguinem crucis eius, sive quae in caelis, sive quae in terris sunt (Col 1,13-14.20).

13 commenti:

Anonimo ha detto...


OT L'intervista del card. Mueller al Corriere della Sera di oggi

Parla, tra altre cose, del pericolo di un possibile scisma e di non volersi impegnare in nessuno dei due campi contrapposti, il tradizionalista e il pro-Francesco, che secondo lui stanno creando profonde tensioni nella Chiesa.
"Le tensioni nascono dalla contrapposizione tra un fronte tradizionalista estremista su alcuni siti web, e un fronte progressista ugualmente esagerato, che oggi cerca di accreditarsi come superpapista".
Afferma anche che "il cerchio magico" attorno al Papa dovrebbe "ascoltare" i Cardinali dei Dubia o i 62 firmatari di "una lettera di critiche anche eccessive al Papa", invece di liquidare tutti e due come "farisei o persone brontolone. L'unico modo per uscire da questa situazione è un dialogo chiaro e schietto".
Z.

W Cristo Re e Nostra Signora di Guadalupe ! ha detto...

La Solennità di Cristo Re dell’Universo, che sottolinea la signoria di Cristo sulla storia e sul tempo, chiude l’Anno Liturgico, da dove trae origine questa solennità?
(P.Giorgio Maria Fare')
http://www.veritatemincaritate.com/2017/11/lorigine-della-solennita-di-cristo-re-2/#1448206673839-688c5bff-5e55

Anonimo ha detto...

C è ancora un cristiano, che attende, che vuole l approssimarsi della Parusia
O ci va bene la Chiesa soltanto (come nella leggenda del Grande inquisitore?)

Sacerdos quidam ha detto...

Appunto: con il Vaticano II e la nuova liturgia 'conciliare' (conciliare, perché la Commissione di Bugnini iniziò i suoi lavori durante quel Concilio) vi è stata una vera e propria Rivoluzione, che ha soppresso e contraddetto la dottrina cattolica in diversi campi.
In particolare, in questo caso, sia lo spostamento della data che la soppressione delle strofe negli inni di Mattutino e Lodi, sono una conseguenza dell'applicazione dell'assurda dichiarazione conciliare 'Dignitatis humanae' sulla libertà religiosa e la laicità dello Stato, che contraddicono la Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo anche nella sfera pubblica.

Anonimo ha detto...

PER NOI CRISTO È RE MA PER L'OCCIDENTE?
Nel suo volume "L’inganno delle Ideologie" (Koinè, Roma 2015), dal quale trarrà spunti e ricostruzioni per il suo intervento al 1° Seminario di formazione storico-politica del Popolo della Famiglia, in programma sabato prossimo a Roma (ore 10-17), P. Giacobbe Elia ha lanciato un j’accuse contro «il desiderio di suicidio dell’Occidente» una volta diventata la sua classe dirigente relativista e cristianofobica. Nel suo intervento del 2 dicembre al Seminario, quindi, articolerà questo pensiero sul nostro possibile futuro su una base rigorosamente storica. «Papa Paolo VI - ha dichiarato recentemente il sacerdote a questo proposito -, da Sommo Sacerdote parlò di un “fumo di Satana” penetrato nel Tempio stesso di Dio. Bene: questo avanzare delle tenebre non è altro che rifiutare la luce, che è Dio. Tanto è vero che si stanno distruggendo i segni, il Cristianesimo è fatto di Chiese e Cattedrali che hanno fatto lo splendore dell’Europa e che non si rispettano più. Si sta cercando di cancellare ciò che rimarrà incancellabile. Per dirla con Goethe l’Europa si è costituita camminando in latino. Però c’è questo desiderio di distruzione, che è nato con il Comunismo. Ormai c’è una sorta di senso di colpa di cui l’Occidente si è fatto carico quasi avesse commesso un delitto».

Anonimo ha detto...

CHRISTUS Vincit, CHRISTUS Regnat, CHRISTUS Imperat!

mic ha detto...

Leone XIII - Atto di Consacrazione del genere umano a Cristo Re

https://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2016/11/leone-xiii-atto-di-consacrazione-del.html

Anonimo ha detto...

« A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo ». Matteo 28,18-20

Anonimo ha detto...

http://www.nocnapielgrzymka.pl/index_wl.php?id=4

Sacerdos quidam ha detto...

"P. Giacobbe Elia ha lanciato un j’accuse contro «il desiderio di suicidio dell’Occidente» ... «Papa Paolo VI - ha dichiarato recentemente il sacerdote a questo proposito -, da Sommo Sacerdote parlò di un “fumo di Satana” penetrato nel Tempio stesso di Dio".

Paolo VI aveva denunciato, sì, la penetrazione del "fumo di Satana nel Tempio stesso di Dio": solo che quel fumo era stato proprio lui a farcelo entrare, chiamando al Vaticano II tutti i peggiori teologi e liturgisti neomodernisti (oltre a quelli già chiamativi da Giovanni XXIII) ed infine approvando i documenti di quel Concilio che essi avevano infettato con la loro 'nouvelle théologie'.
L'unico dubbio è se abbia omesso di dirlo per cecità spirituale o per 'depistaggio'.

Anonimo ha detto...

La mutazione delle formule è cominciata con Papa Giovanni XXIII e l'atto di Consacrazione a Cristo Re.
L'autore del "Hymnus" è Padre Vittorio Genovesi SJ (+1967). Dopo la Riforma del Breviario (circa 1971) si ha mutato tutto. Tutte le espressioni che fanno referenza al Regno Sociale di Cristo sono state soppresse.
Sebbene è rimasta intatta l'ortodossia della Festa, l'intenzione di Papa Pío XI è tradita. Non è la Festa della Regalità Sociale di Cristo -con le conseguenze nefaste per la Cultura,l'Arte,la Politica- ma la Festa del Regno escatologico di Cristo. Ma il Regno di Cristo si incoa, incomincia già qui a la terra, sebbene non sia di questo mondo.
Per una riflessione teologica.

Anonimo ha detto...

" Quanto piu' voi mi onorerete tanto piu' IO vi favoriro' "
Piccolo Bambino Gesu' di Praga

http://blog.messainlatino.it/2017/11/inghilterra-nuovo-convento-delle-suore.html

Grazie a Dio per questi segni di consolazione !

Anonimo ha detto...

Cari Sacerdoti italiani , coraggio , risorgete !
Dimostrate a questi statunitensi che voi
NSGC LO amate di piu' !
http://www.iltimone.org/36648,News.html