Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 11 novembre 2017

La grande tribolazione - Danilo Quinto

Alla presenza del Vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, domenica 12 novembre si tiene a Siracusa un convegno dal titolo “Chiesa e massoneria, così vicini e così lontani?”, che ha come punto di partenza le dichiarazioni del cardinale Gianfranco Ravasi:
“Queste varie dichiarazioni di incompatibilità tra le due appartenenze alla Chiesa e alla Massoneria non impediscono, però, il dialogo come è esplicitamente affermato nel documento dei vescovi tedeschi che già elencavano ambiti specifici di confronto come la dimensione comunitaria, la beneficenza, la lotta al materialismo, la dignità umana, la conoscenza reciproca […] bisogna andare oltre ostilità, oltraggi, pregiudizi reciproci, perché rispetto ai secoli passati sono migliorati e mutati il tono, il livello e il modo di manifestare le differenze che pure continuano a permanere in modo netto”. 
Leggendo queste parole, mi sono venute alla mente quelle che Michael D. O’Brien, il grande scrittore cattolico canadese, fa dire al protagonista del suo straordinario libro L’inviato. Padre Elia si trova invitato ad una festa, dove incontra, tra gli altri, un cardinale, che lo intrattiene sulla figura del Presidente, sulla bontà del suo messaggio sulla Felicità Universale, che metterà finalmente in pace il cuore degli uomini. Dopo un lungo dialogo, in cui ascolta le farneticanti dichiarazioni di quel principe della Chiesa, Padre Elia gli rivolge queste parole, alzando il palmo delle mani sopra l’uomo: “Lei è un pastore del gregge del Signore. Il Giorno del Giudizio renderà conto per ogni sua parola e ogni suo atto. La esorto solennemente a lasciare subito l’accampamento del malvagio, a ritornale al suo gregge e a dare forza a ciò che è rimasto!”.

Il Giorno del Giudizio sembra lontano per quegli ecclesiastici che, nei fatti, disconoscono la ragione del loro mandato, che risponde a Dio e ignorano – per quanto riguarda la Massoneria, in particolare – le condanne (mai abrogate) pronunciate dalla Chiesa.
Scrisse Papa Clemente VII nella Costituzione Apostolica In eminenti Apostolatus Specula (28 aprile 1738): 
«Dоpо aver riflettuto e ponderato ai rilevanti danni originati quasi sempre da quelle associazioni o combriccole non solo contro la pace dello stato, ma anche contro la salvezza delle anime, sicché tali danni non possono essere misurati né dal codice civile né da quello canonico, ed essendo noi guidati dalla parola di Dio, come un fedele servitore ed un saggio preposto al mantenimento della Casa del Signore, a badare giorno e notte affinché questa categoria di persone non distrugga la Cаsа come dei ladroni o come volpi non cerchi di devastare la vigna, affinché non corrompa i cuori dei semplici e non uccida gli innocenti, con le sue frecce nella oscurità; così per sbarrare la via tanto larga che potrebbe condurre alla perpetrazione non punita dell'ingiustizia, anche in base ad altri motivi a noi noti, giusti e legittimi, abbiamo ritenuto giusto ed abbiamo deciso di condannare e proibire le dette società, circoli, associazioni segrete, assemblee o bande clandestine note col nome di massoni o con qualsiasi altra denominazione, dopo aver interrogato la valentia di alcuni nostri Venerabili Fratelli, dei Cardinali della Santa Romana Chiesa come pure data la sicurezza raggiunta e lа matura riflessione nella nostra sede e dalla pienezza del nostro potere apostolico, così come noi li condanniamo e proscriviamo mediante questa nostra Ordinanza valevole per l'eternità».
Dopo, della Massoneria se ne occuparono altri Papi: Benedetto XIV, Pio VII, Leone XII, Pio VIII, Gregorio XVI e più volte Pio IX, fino a Leone XIII, che nella Lettera Enciclica Humanum Genus (20 aprile 1884), affermò: 
« (…) I suoi dogmi ripugnano tanto e con tanta evidenza alla ragione, che nulla può esservi di più perverso. Voler distruggere la religione e la Chiesa fondata da Dio stesso, e da Lui assicurata di vita immortale, voler dopo ben diciotto secoli risuscitare i costumi e le istituzioni del paganesimo, è insigne follia e sfrontatissima empietà. Né meno orrenda e intollerabile cosa egli è ripudiare i benefizi largiti per Sua bontà da Gesù Cristo non pure agl’individui, ma alle famiglie e agli Stati; benefizi, per giudizio e testimonianza anche di nemici, segnalatissimi. In questo pazzo e feroce proposito pare quasi potersi riconoscere quell’odio implacabile, quella rabbia di vendetta, che contro Gesù Cristo arde nel cuore di Satana».
Alcuni affermano che il potere massonico sia oggi in declino. Se si va a consultare il sito del Grande Oriente d’Italia, si scopre che la più importante organizzazione massonica ha 18 logge ufficiali in Abruzzo-Molise; 73 in Calabria; 45 in Campania-Lucania; 41 in Emilia Romagna; 14 in Friuli Venezia Giulia; 78 nel Lazio; 43 in Liguria; 72 in Lombardia; 33 nelle Marche; 83 in Piemonte-Val d’Aosta; 38 in Puglia; 43 in Sardegna; 88 in Sicilia; 120 in Toscana; 4 in Trentino; 32 in Umbria; 19 in Veneto. Per un totale di 843 logge sparse sull’intero territorio italiano. Il sito del Grande Oriente d’Italia diffonde il numero complessivo degli iscritti-iniziati, per usare il loro linguaggio: 22.668. Nell’Allocuzione del Gran Maestro Stefano Bisi, pronunciata il 20 settembre 2015, viene detto che questo numero è «il massimo storico raggiunto dal Grande Oriente d’Italia». Non è affatto vero, quindi, che la Massoneria sia sul viale del tramonto, né in Italia né nel resto del mondo. Solo chi non vuole vedere la realtà, può ritenere che la Massoneria non stia determinando - insieme ad almeno altri tre elementi, il fondamentalismo islamico, l’ideologia omosessualista e la degenerazione dell’economia globalizzata - la distruzione identitaria dell’occidente cristiano. Perché la Massoneria è nemica della Chiesa: per questa ragione, la Chiesa del passato l’ha sempre condannata. Come spiegare le aperture della Nuova Chiesa? Una spiegazione metafisica esiste ed è certa. Scrive Padre Enrico Zoffoli nel libro Incontro al mistero – Elevazioni (Edizioni Segno, 1992): 
«Si deve alla filosofia moderna la formulazione definitiva delle istanze metafisiche più radicali che – già balenate nell’orizzonte del mondo classico – oggi, dopo Cartesio, si sono potute riassumere nel principio d’immanenza, matrice di tutte le aberrazioni implicite nelle eresie condannate dalla Chiesa, dai tempi apostolici al Vaticano II». 
L’immanenza è sinonimo di un’autonomia assoluta, di una Soggettività onnicomprensiva, da cui tutto emana e in cui tutto si risolve, nel quale tutto è e tutto diviene. Se tutto è nell’uomo, tutto è anche dell’uomo e per l’uomo, che perciò emerge come unico Soggetto a cui tutto deve attribuirsi quale Centro da cui s’irradia, fine a cui tende, fondamento che a tutto conferisce consistenza, stabilità, significato. Aggiunge Padre Zoffoli: 
«Ammesso il primato dell’individuo, l’immanenza assoluta fa degenerare la soggettività in solipsismo, sinonimo di scetticismo e nichilismo. Se presumo di affermare solo me stesso come soggetto pensante, in me apro un vuoto infinito in cui resto dissolto, scompaio».
L’immanentismo si conclude col rifiuto di Dio. Se il mondo è l’unica realtà necessaria, increata, autosufficiente, e il suo più alto vertice è nell’uomo, in tutto l’umano, inevitabile è un umanesimo ateo, negatore della creazione e della Provvidenza, di una Soprannatura e di ogni possibile Rivelazione positiva. Dio resta solo come immanente necessità razionale e se Egli non esiste come l’Assoluto-Altro, non resta che la natura che nell’uomo ha la sua più vera sintesi. Sopprimendo la verità-in-sé dell’essere, il principio d’immanenza consente a ciascuno di possedere la propria verità, che, opponendosi a quella degli altri, non è quella in cui tutti possono convenire: la verità assoluta, capace di imporsi in sé e per sé, e quindi oggettiva e universale, è impossibile…Non occorre altra premessa per dichiarare vere tutte le religioni, comprese le più incompatibili, contraddittorie. Ne consegue che qualsiasi religione può ritenersi rispettabile come prodotto della fede, del sentimento, di tradizioni, abitudini ed altri fattori. Possono portare tutte alla Felicità Universale. Spiega Padre Zoffoli: 
«Negata la verità oggettiva e assoluta dei dogmi, il Cristianesimo non sarebbe altro che la religione dell’amore, che a ciascuno lascia la libertà di credere tutto quello che vuole: al difetto delle idee (con le quali si avrebbe la pretesa di cogliere l’essere-in-sé, la Trascendenza…), supplisce l’impulso dell’amore del prossimo, che in definitiva sarebbe quello che l’Uomo porta istintivamente a se stesso, irriducibilmente chiuso nell’orizzonte dell’immanenza, ove tutto per lui ha un senso e merita considerazione. Siamo perciò all’ecumenismo agnostico, pluralista, umanitario e fondamentalmente ateo… Ecumenismo della mutua comprensione o della tolleranza di tutte le confessioni religiose, fondata sull’unità della Coscienza Umana Universale, che – nel processo storico – le crea e distrugge, le modifica e rinnova. Ecumenismo volto quel mondialismo di tipo massonico che, nel rifiuto del Dio Creatore e Legge Eterna, mira ad abbattere il Cristianesimo quale più eminente religione positiva».
Che dire, allora di questi ecclesiastici che organizzano convegni insieme ai massoni? Piccoli protagonisti di quella tribolazione grande, di cui parla Cristo (Mt 24, 21), durante un lungo discorso escatologico nel quale si succedono tre profezie: la rovina di Gerusalemme, la descrizione della fine del mondo e la Sua venuta definitiva. E’ San Paolo, nella Lettera agli Efesini a dirci come fronteggiarli questi piccoli protagonisti:
«Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi, e anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del vangelo, del quale sono ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere». 

19 commenti:

Alex da roma ha detto...

CATECHISMO CHIESA CATTOLICA – capitolo 2 ARTICOLO 7 - L'ultima prova della Chiesa
675 Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti [Cf ⇒ Lc 18,8; ⇒ Mt 24,12 ]. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra [Cf ⇒ Lc 21,12; ⇒ Gv 15,19-20 ] svelera’ il “Mistero di iniquita’ ” sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verita’. La massima impostura religiosa e’ quella dell'Anti-Cristo, cioe’ di uno pseudo- messianismo in cui l'uomo glorifica se stesso al posto di Dio.....

Luisa ha detto...

Qui qualche goccia avvelenata versata nella torta ecclesiale sempre più indigesta, solo chi non vuol vedere e sapere, solo chi è oramai addestrato con una coscienza oramai schiavizzata dagli apostoli del religiosamente corretto, può restare indifferente a quel che abbiamo sotto gli occhi, allo spettacolo sempre più avvilente di una chiesa che tradisce Cristo:

http://www.marcotosatti.com/2017/11/11/bestiario-clericale-antipatia-per-benedetto-ferrara-vescovo-contro-popolo-della-famiglia-cupich-fede-texas-e-lgbt-rosario-bloccato-da-fb-niente-dialogo-a-grottaglie-saggezza-di-ari/

Luisa ha detto...

Certe verità indigeste pasano meglio se condite con humour, quello di Aldo Maria Valli è molto sottile e efficace:

"Pare che..."

http://www.aldomariavalli.it/2017/11/08/pare-che/

Anonimo ha detto...

" Voler distruggere la religione e la Chiesa fondata da Dio stesso, e da Lui assicurata di vita immortale, voler dopo ben diciotto secoli risuscitare i costumi e le istituzioni del paganesimo, è insigne follia e sfrontatissima empietà."

ma sta parlando della massoneria o di...omissis?

Anonimo ha detto...

http://www.marcotosatti.com/2017/11/11/bestiario-clericale-antipatia-per-benedetto-ferrara-vescovo-contro-popolo-della-famiglia-cupich-fede-texas-e-lgbt-rosario-bloccato-da-fb-niente-dialogo-a-grottaglie-saggezza-di-ari/

irina ha detto...

PANORAMICA SINTETICA DELLA NOSTRA REALTA'. DA NON PERDERE E DA RICORDARE:

http://opportuneimportune.blogspot.it/2017/11/lo-sterco-del-diavolo-il-conflitto.html

Alex da roma ha detto...

posto una pillola di saggezza del cardinale Arinze riguardo alla nostra chiesa cattolica, che “mettono in luce la difficoltà di evangelizzare nella chiesa ai tempi di Bergoglio: “Come può qualcuno unirs a un gruppo di gente in permanenza confusa che non sa dove sta andando?”

Anonimo ha detto...

Grazie al prete che dice la verità ai nostri figli
Don Lorenzo Guidotti è parroco in un quartiere di Bologna e da ieri al centro di un linciaggio politico e mediatico per avere scritto su Facebook parole dure sulla ragazzina che ha raccontato ai carabinieri di essersi svegliata seminuda, ancora ubriaca e derubata dopo essere stata violentata da un immigrato che aveva incontrato poco prima.

Quella del parroco («te la sei cercata») è un'omelia scorretta, ma è la stessa che ogni genitore dovrebbe fare ogni giorno ai propri figli. E siccome ciò non avviene, o almeno non quanto dovrebbe, grazie a Dio un saggio prete vecchio stile ci riporta alla dura realtà.

Cosa avrebbe detto di così sconveniente don Lorenzo, attaccato al punto che ha dovuto scusarsi? Vediamo. Nel suo post scrive che: una ragazzina non deve uscire sola di sera; che se esce di sera da sola non deve frequentare una delle piazze più malfamate della sua città; che se esce sola in luoghi a rischio non deve ubriacarsi fino a perdere il controllo; che se si ubriaca in una piazza malfamata non deve accettare inviti da un maghrebino sconosciuto. Perché se invece fa esattamente il contrario, lo stupro «se l'è cercato».

Che ne dite? Un uomo così merita il linciaggio, la gogna? Io dico: grazie di esistere, don Lorenzo. Grazie per il coraggio di dire cose semplici, vere e sagge. Che magari fanno storcere il naso a Papa Francesco (dubito al suo Superiore) e alla Boldrini, ma che per noi sono musica. Intendiamoci: in quel «se lo è cercato» non c'è nessun compiacimento, solo un intento educativo. Se metti la mano sul fuoco e ti bruci, se attraversi con il rosso e vieni investito, se non studi e sei bocciato, il danno «te lo sei cercato».

Speriamo che anche a Modena ci sia un don Lorenzo che uno di questi giorni dica alle sessanta liceali che si sono scambiate tra di loro autoscatti intimi fatti con il telefonino (e poi andati in rete) che se non hai rispetto del tuo corpo e della tua dignità «te lo sei cercato» di finire alla berlina. E che spieghi alle malcapitate (che dicono di averlo fatto «per noia») che la noia si supera leggendo un libro, con una risata in compagnia o con un po' di sport

Non so se questo accadrà. Perché la cosa peggiore della vicenda di don Lorenzo è che il vescovo ha preso le distanze dalle sue parole e lo ha zittito. I preti di una volta ancora ci sono, purtroppo non c'è più la Chiesa.
Alessandro Sallusti
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/grazie-prete-che-dice-verit-ai-nostri-figli-1461435.html

Anonimo ha detto...

Annacquati
https://gloria.tv/article/HzWmHdBpHHyR1gkJreih3XjUm

C'e' chi ha bisogno di silenzio e chi di rumore . ha detto...

Ammappa le sa tutte !
https://www.youtube.com/watch?v=9WWthNLfHpk

https://www.youtube.com/watch?v=x9U3CZhxzTI

https://www.youtube.com/watch?v=b1srza7-oEU

https://www.youtube.com/watch?v=vrCHidPXCmk

Luisa ha detto...

Si svolge a Roma il terzo Simposio internazionale sull’Esortazione apostolica Amoris laetitia, convocato dall’Ufficio per la pastorale familiare della Conferenza Episcopale Italiana, il papa ha inviato un messaggio e fra altre cose Bassetti ha detto:

"È questa «una novità storica» che non bisogna dare per scontato, in quanto essa «apre la strada ad un modo nuovo, forse più autentico, di essere Chiesa», «fondata veramente e non solo a parole sulla koinonia» ovvero su «una comunione tra le tante anime della cattolicità, tra il centro e la periferia, tra Roma e le Chiese locali, tra i vescovi e i laici, tra i fedeli e i teologi».  
 
L’esortazione di Papa Francesco è dunque l’esempio chiaro di quello «spirito sinodale» necessario per la Chiesa di oggi perché la rende «sempre più globale e autenticamente universale» e
la spinge ad affrontare «le questioni sul tappeto, in questo caso la famiglia, con uno sguardo concreto alla realtà dei fatti e non alle nostre proiezioni ideali»"

Per Bassetti si tratta di una «sfida» (per i teologi «particolarmente avvincente»):
"«Annunciare “l’amore salvifico di Dio” ad ogni uomo così come è e non come vorremmo che fosse, senza imporre fardelli pesanti sulle spalle delle persone e senza ridurre la predicazione a poche dottrine, a volte più filosofiche che evangeliche»."

http://www.lastampa.it/2017/11/11/vaticaninsider/ita/vaticano/la-famiglia-uomodonna-antidoto-allindividualismo-dilagante-Hj7VzgOksvU0w5JfUn64yJ/pagina.html

Forse dobbiamo dedurne che non rispondere a tutti coloro che domandano chiarezza sul frutto di quel sedicente "spirito sinodale" è il "modo nuovo, forse più autentico, di essere Chiesa".

Anonimo ha detto...
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irina ha detto...

Ora tutto deve essere soft, nascita, vita e morte. Che cosa ne facciamo della Croce? Del pianto e dello stridor di denti? Nel Vangelo vi si accenna anche!

irina ha detto...

LNBQ, Riccardo Cascioli, CASO STARANZANO
Il prete coraggio e un Avvenire senza pudore
EDITORIALI12-11-2017

http://www.lanuovabq.it/it/il-prete-coraggio-e-un-avvenire-senza-pudore

Da Stilum Curiae ha detto...

“Caro Tosatti, devo ammettere che da quando S.E. il cardinale Ravasi scrive la lettera d’amore ai fratelli massoni (24ore – 14febbraio 2016) non mi sono stupito più di tanto, Ravasi è un fine intellettuale, curioso e con il gusto della provocazione. Quando invece ho letto del convegno organizzato a novembre a Siracusa (Chiesa e massoneria. Così vicini, così lontani), dove si incontreranno il vescovo di Noto con i gran Maestri e venerabili del Grand’Oriente, mi sono incuriosito e mi son chiesto quanta competenza ed esperienza potesse avere in materia il nostro vescovo. Poi leggo l’intervista di Andrea Zambrano, sulla NBQ del 6-11 (Operazione Loggia, l’abbraccio tra chiesa e massoneria) al vescovo di Noto mons. Antonio Staglianò. Sua Eccellenza Staglianò nell’intervista spiega che è opportuno cercare ‘quello che ci unisce piuttosto che quello che ci divide’ e apre al dialogo (se si potesse lottare insieme contro l’ingiustizia, ad esempio…). Ma quel furbacchione di Zambrano gli fa una domanda per capire quanto il presule conosca la massoneria. Alla qual domanda il vescovo spiega che lui di massoneria non sa nulla e si sta documentando leggendo il saggio di Hans Kung. Ebbene, allora un ‘cono di luce’ ha illuminato anche la mia mente (oltre a quella di mons. Staglianò). Un vescovo si documenta con il saggio di chi nega la divinità di Cristo, la consustanzialità al Padre, la sua resurrezione? Si documenta su un saggio di chi ha spiegato che l’etica massonica è un etica mondiale e ha ricevuto ‘incoraggiamenti’ e premi dalla massoneria tedesca che si riconosceva nei suoi ideali? Si documenta su un saggio scritto da chi avrebbe dichiarato (?) di controllare seminari, istituzioni liturgiche, case editrici, ecc. ? Ma vuoi vedere che per capire meglio si deve risalire al solito Karl Rahner, amico di Hans Kung e protetto dal famoso cardinale austriaco König, quello che volle rimuovere la scomunica antimassonica dal codice di Diritto Canonico? E il card. Walter Kasper, allievo di Hans Kung e Karl Rahner, consigliere teologico del Papa, che ha annunciato a suo tempo una rivoluzione teologica nella chiesa, che ne penserà mai? Ah, se Zambrano potesse chiederglielo …”.

Anonimo ha detto...

https://www.corrispondenzaromana.it/la-massoneria-del-grande-oriente-ditalia-dialogo-ed-esoterismo/

https://www.maurizioblondet.it/straordinaria-lectio-magistralis-antonio-stagliano-vescovo-noto-al-convegno-promosso-dalla-loggia-massonica-del-grande-oriente-ditalia-siracusa/

Se con i miei commenti sono stato di scandalo chiedo perdono a Mons.Stagliano'.

Anonimo ha detto...

E' meglio essere un convinto massone (o un convinto ortodosso, un convinto protestante o persino un ateo convinto) che un cattolico liquido, perché il convinto massone può sempre convertirsi, mentre il cattolico liquido si è già convertito a tutto, e non è più niente.

irina ha detto...

"...mentre il cattolico liquido si è già convertito a tutto, e non è più niente."

Bravo. E' proprio così ma, il cattolico liquido non lo capisce.

Anonimo ha detto...

"Non lo stabilisco io, se siete vicini o lontani" ma “il kèrygma di Gesù”. E allora volevo dirvi: visto che la scomunica vi toglie ogni possibilità di comunanza – perché siete fuori dalla Chiesa cattolica! – fate chiarezza, venite allo scoperto. Se c’è una vostra intenzione di gridare e appellarvi a valori come la dignità umana, la libertà religiosa, mostrate il vostro volto. A ora, essendo scomunicati, siete nella più abissale lontananza. Ma è possibile immaginare una certa vicinanza nell’abissale distanza? Ecco uno sforzo del lògos. E questo esercizio intellettuale (che con Rosmini vorrei chiamare “chiarità intellettuale”) che cosa porterebbe? Porterebbe i cattolici disorientati perché massoni e ai cattolici che si credono non-disorientati, perché “cattolici doc”, puri!, a riflettere anche sull’abissale distanza di chi si crede vicino, anzi centrale.

(S. Ec.za. Mons Antonio Staglianò, vescovo di Noto)