Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 26 novembre 2017

Il cardinale Müller: «Si rischia una separazione che potrebbe sfociare in uno scisma. Io resto con Bergoglio, ma chi reclama va ascoltato»

Dal Corriere della Sera riprendiamo di seguito gli stralci dell'intervista [qui]. 
Notate il sofisma circa la responsabilità delle tensioni nella Chiesa attribuita non alla seria confusione e diffusione di errori conclamati alla quale chi ne ha l'autorità non pone rimedio, ma alla «contrapposizione tra un fronte tradizionalista estremista su alcuni siti web, e un fronte progressista ugualmente esagerato, che oggi cerca di accreditarsi come superpapista». Capito? 

Il cardinale Gerhard Müller parla con voce piana e un marcato accento tedesco. Siamo nell’appartamento di Piazza della Città Leonina che in passato aveva occupato Joseph Ratzinger prima di diventare Benedetto XVI, in un palazzo abitato da alti prelati.
«C’è un fronte dei gruppi tradizionalisti, così come dei progressisti, che vorrebbe vedermi a capo di un movimento contro il Papa. Ma io non lo farò mai. Ho servito con amore la Chiesa per 40 anni da prete, 16 anni da cattedratico della teologia dogmatica e 10 anni da vescovo diocesano. Credo nell’unità della Chiesa e non concedo a nessuno di strumentalizzare le mie esperienze negative degli ultimi mesi. Le autorità della Chiesa, però, devono ascoltare chi ha delle domande serie o dei reclami giusti; non ignorarlo o, peggio, umiliarlo. Altrimenti, senza volerlo, può aumentare il rischio di una lenta separazione che potrebbe sfociare in uno scisma di una parte del mondo cattolico, disorientato e deluso. La storia dello scisma protestante di Martin Lutero di cinquecento anni fa dovrebbe insegnarci soprattutto quali sbagli evitare».
«Il Papa mi confidò: “Alcuni mi hanno detto anonimamente che lei è mio nemico” senza spiegare in qual punto», racconta affranto. «Dopo quarant’anni al servizio della Chiesa, mi sono sentito dire questo: un’assurdità preparata da chiacchieroni che invece di instillare inquietudine nel Papa farebbero meglio a visitare uno strizzacervelli. Un vescovo cattolico e cardinale di Santa Romana Chiesa è per natura con il Santo Padre. Ma credo che, come diceva il teologo del Cinquecento, Melchior Cano, i veri amici non sono coloro che adulano il Papa ma quelli che lo aiutano con la verità e la competenza teologica ed umana. In tutte le organizzazioni del mondo i delatori di questa specie servono solo se stessi».
«Le tensioni [nella Chiesa] nascono dalla contrapposizione tra un fronte tradizionalista estremista su alcuni siti web, e un fronte progressista ugualmente esagerato, che oggi cerca di accreditarsi come superpapista».
«Attenzione: se passa la percezione di un’ingiustizia da parte della Curia romana, quasi per forza di inerzia si potrebbe mettere in moto una dinamica scismatica, difficile poi da recuperare. Credo che i cardinali che hanno espresso dei dubbi sull’Amoris Laetitia, o i 62 firmatari di una lettera di critiche anche eccessive al Papa vadano ascoltati, non liquidati come “farisei” o persone brontolone. L’unico modo per uscire da questa situazione è un dialogo chiaro e schietto. Invece ho l’impressione che nel “cerchio magico” del Papa ci sia chi si preoccupa soprattutto di fare la spia su presunti avversari, così impedendo una discussione aperta ed equilibrata. Classificare tutti i cattolici secondo le categorie di “amico” o “nemico” del Papa, è il danno più grave che causano alla Chiesa. Uno rimane perplesso se un giornalista ben noto [probabilmente parla di Scalfari], da ateo si vanta di essere amico del Papa; e in parallelo un vescovo cattolico e cardinale come me viene diffamato come oppositore del Santo Padre. Non credo che queste persone possano impartirmi lezioni di teologia sul primato del Romano Pontefice». [...] Sul licenziamento senza motivo da parte del Papa di alcuni teologi della Congregazione: «Le persone non possono essere mandate via ad libitum, senza prove né processo, solo perché qualcuno ha denunciato anonimamente vaghe critiche al Papa mosse da parte di uno di loro…».
Müller non vede una Chiesa più divisa di quanto fosse negli anni di Benedetto XVI.
«Però la vedo più debole. Fatichiamo ad analizzare i problemi. I sacerdoti scarseggiano e diamo risposte più organizzative, politiche e diplomatiche che teologiche e spirituali. La Chiesa non è un partito politico con le sue lotte per il potere. Dobbiamo discutere sulle domande esistenziali, sulla vita e la morte, sulla famiglia e le vocazioni religiose, e non permanentemente sulla politica ecclesiastica. Papa Francesco è molto popolare, e questo è un bene. Ma la gente non partecipa più ai Sacramenti. E la sua popolarità tra i non cattolici che lo citano con entusiasmo, non cambia purtroppo le loro false convinzioni. Emma Bonino, per esempio, loda il Papa ma resta ferma sulle sue posizioni in tema di aborto che il Papa condanna. Dobbiamo stare attenti a non confondere la grande popolarità di Francesco, che pure è un enorme patrimonio per il mondo cattolico, con una vera ripresa della fede: anche se tutti sosteniamo il Papa nella sua missione».
Quella della Chiesa intesa come «ospedale da campo», definizione che Francesco affidò alla Civiltà Cattolica nel 2013, poco dopo l’elezione.
«Fu una grande intuizione del Papa. Ma forse ora bisogna andare oltre l’ospedale da campo, e archiviare la guerra contro il bene naturale e soprannaturale degli uomini di oggi che lo ha reso necessario», sostiene. «Oggi avremmo bisogno più di una Silicon Valley della Chiesa. Dovremmo essere gli Steve Jobs della fede, e trasmettere una visione forte in termini di valori morali e culturali e di verità spirituali e teologiche». Non basta, aggiunge, «la teologia popolare di alcuni monsignori né la teologia troppo giornalistica di altri. Abbiamo bisogno anche della teologia a livello accademico».
Dalle sue parole si intuisce che le critiche sono rivolte soprattutto ad alcuni collaboratori di Francesco.
«Va bene la divulgazione. Francesco tende giustamente a sottolineare la superbia degli intellettuali. A volte, tuttavia, i superbi non sono solo loro. Il vizio della superbia è una impronta del carattere e non dell’intelletto. Io penso alla umiltà di San Tommaso, il più grande intellettuale cattolico. La fede e la ragione sono amiche». Nell’ottica del cardinale, il modello di papato che tende a emergere a intermittenza, «più come sovrano dello Stato del Vaticano che come supremo insegnante della fede», può suscitare qualche riserva.
«Ho la sensazione che Francesco voglia ascoltare e integrare tutti. Ma gli argomenti delle decisioni devono essere discussi prima. Giovanni Paolo II era più filosofo che teologo, ma si faceva assistere e consigliare dal cardinale Ratzinger nella preparazione dei documenti del magistero. Il rapporto fra il Papa e la Congregazione per la dottrina della fede era e sarà sempre la chiave per un proficuo pontificato. E ricordo anche a me stesso che i vescovi sono in comunione con il Papa: fratelli e non delegati del Papa, come ci ricordava il Concilio Vaticano II».

46 commenti:

Marcello ha detto...

Insomma: mi pare di evincere che lui ritiene che il Papa sia manipolato da altri. Quindi lo giustifica. Ecco perché Muller appare cerchiobottista.

tralcio ha detto...

Il barcamenarsi del Card. Muller in questa intervista è un classico esempio di toppa peggior del buco. In certi casi è molto meglio tacere. Se di fronte alle enormità ereticali in atto il problema sta tutto in un blog, significa che come minimo non si è "sereni" nel porsi di fronte alla realtà, il che -soprattutto per un cristiano- non è proprio della fede professata.

Luisa ha detto...

Beh a me sembra che al dilà della sua frase sulla contrapposizione fra tradizionalisti e progressisti, e pur con il suo linguaggio molto diplomatico che usa come un giubbotto antiproiettili, il cardinale non le manda a dire, è a modo suo chiaro, chi se non il papa liquida chi lo critica come “farisei” o persone brontolone"?
Il cerchio magico, i chiacchieroni ( e il papa che a parole detesta le chiacchiere li ascolta ), si riconosceranno, e ci vuole un certo coraggio con i tempi che corrono per dire che la Chiesa non è un partito politico con le sue lotte per il potere, che se Bergoglio è molto popolare, non per questo la gente partecipa ai Sacramenti, che la sua popolarità tra i non cattolici che lo citano con entusiasmo, non cambia purtroppo le loro false convinzioni, e che a quella popolarità non corrisponde una vera ripresa della fede, infine la sua conclusione non potrebbe essere più chiara e anche pungente.

Latinista ha detto...

Quando a corte prosperano i delatori, vuol dire che il re li ascolta; e magari che ha anche la coda di paglia.

Fiore de Pampa,
occhio che er giucarello nun ze rompa
a ffuria de menaje co la zampa.

Alex da roma ha detto...

Caro cardinale, lei forse fa finta di non vedere e di non sapere che lo scisma già c' è è in atto, anche se non dichiarato ed è non di coloro che sono legati alla tradizione e difendono con coraggio e rigore la Fede di Sempre, ma di coloro che nella Chiesa, come dice Mons. Baroni, stanno costruendo una falsa/ contro chiesa e pretendono L 'adesione dei fedele per mezzo di un concetto sbagliato di obbedienza alla autorità. Caro cardinale, lo scisma l'ha già consumato il Card. Marx, il Card kasper, e prima di loro Kung, teilard de chardin, ranher, etc... i moderni Cantalamessa, o Bianchi, i neonati e i focolarini etc... ma lei quando ricopriva la carica più alta all'ex Sant'Uffizio, dove stava? Dormiva? Come mai non ne ha scomunicato neppure uno di questi eretici scismatici? Forse era troppo impegnato a cavillare sulla non perfetta comunione della FSSPX (e la prego di credermi che non frequento la SPX)? Lei non è credibile quando parla, almeno per me. È il suo agire ondivago da quando è stato cacciato dal posto che occupava non depone bene a suo favore. Sarebbe meglio il silenzio.

Alex da roma ha detto...

Cara Mic, penso che occorra organizzarsi vedersi cercare di fare gruppo, sia tra noi che frequentiamo questo tuo blog, sia tra i lettori di tosatti e quelli di opportune importune ed altri siti. Non so infatti, con i tempi che corrono, fino a quando questo sito ed altri, molto critici verso le attuali gerarchie, potranno ancora stare aperti..sento puzza di totalitarismo religioso violento. È vero che il blog da modo di raggiungere una infinità di persone superando barriere di tempo e è spazio. Però credo che ora sia il tempo, prima che sia troppo tardi, che grazie ai mezzi offerti dalla rete si inizi a pensare a coagulare le forze sane del mondo cattolico oggi troppo frammentate e soprattutto senza guida unitaria e stordite. Se l'iniziativa non è partita dai consacrati vuol dire che tocca ai laici muoversi. Non so se ho detto delle fesserie, nel qual caso spero mi vorrai scusare

E.P. ha detto...

Con rispetto parlando, mi pare una barzelletta: "vorrebbero vedermi a capo di un movimento contro il Papa".

Elogiare l'idea che la Chiesa sia un "ospedale da campo", mi pare la stessa cosa dell'affannarsi a dire che dopotutto le tendine degli oblò del Titanic che affondava erano pulite e stirate, e questa è una cosa buona di cui tener conto, mica si può sempre guardare a ciò che non va bene, mica ci si può sempre lamentare?

Anche Müller, a quanto pare, ha dimenticato quel versetto del Vangelo: «e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli»: il Bergoglio ha davvero parecchio di cui ravvedersi.

bedwere ha detto...

Non c'è bisogno di cardinale. Ci vuole solo un bambino innocente che gridi che il re è nudo. Il problema è che ancora troppi pensano che sia in qualche modo, con vari distinguo, se ci arrampichiamo su per questo specchio, vestito.

Anonimo ha detto...

https://agensir.it/quotidiano/2017/11/24/vita-pastorale-enzo-bianchi-preoccupato-per-la-crescente-opposizione-a-papa-francesco/

Anonimo ha detto...

La drammatica situazione comincia ad essere registrata anche dalla grande stampa. Non pensate che questo di Muller sia un avvertimento?

Aloisius ha detto...

(sono Luigi.rmv, ho latinizzato il mio nome)
Condivido sostanzialmente con Luisa.
Il pregio è che non nega l'evidenza, ha il coraggio di manifestare posizioni non aderenti al papa e, in particolare, di evidenziare la necessità di non ignorare i motivi di dissenso dei "tradizionalisti" e di evitare il silenzio arrogante e l'umiliazione.

Il difetto è che, evidentemente, percepisce il dissenso alle eresie come un atto di infedeltà al papa.
Ma non considera che il papa e i suoi alti prelati hanno preso una via che, oggettivamente, è in rotta con la tradizione e la dottrina bimillenaria che deriva dal Vangelo, dal magistero infallibile e dagli apostoli.

Quindi si tratta di scegliere tra la fedeltà al papa o la fedeltà al Vangelo e alla dottrina.
Certamente per un alto prelato è una situazione drammatica, dolorosa e scomoda; lo è per noi piccoli, in banali conversazioni, figuriamoci per un cardinale.
Quindi non entrano nel merito, svicolano, tacciono, temporeggiano, oppure minimizzano, ridimensionano, "cerchiobottano".

E mi sembra evidente che Muller si comporta diplomaticamente, facendo da paciere, perchè vuole mantenere la fedeltà al papa.
Poi Muller non considera che è stato lo stesso papa a creare questo clima pro/contro se stesso, disinteressandosi del merito delle questioni, per furbizia.
Lo dimostra la domanda fatta allo stesso Muller:
"«Il Papa mi confidò: “Alcuni mi hanno detto anonimamente che lei è mio nemico” senza spiegare in qual punto».

Sembra quindi che il dubbio non riguardi l'essere o meno suo nemico, in quanto da per certo che lo sia (mi sembra che creda all'anonimo), ma in quale punto sia il dissenso che lo rende nemico.

Inoltre Muller parla di possibile scisma, paragonando implicitamente i tradizionalisti (in realtà solo cattolici) a Lutero, o agli ortodossi, insomma ai possibili scismatici.

Ma nessuno di noi cattivoni, contrari alle eresie quotidiane dei modernisti al potere, vuole uscire dalla Chiesa; chiediamo solo - e qui Muller ha capito, e gli va dato merito - di avere risposte chiare e di non essere ignorati, emarginati e umiliati.

Non credo, però, che a Bergoglio freghi nulla di Muller, nè delle ragioni dei cattolici dissenzienti, nè delle conversioni (ha apertamente dissuaso Scalfari, ammesso che volesse convertirsi, dicendo gli serve ateo per i suoi "dialoghi").
Gli interessa solo di scovare i nemici (apprezzando l'opera dei "corvi" anonimi, che finge di disprezzare), di attuare le conseguenti purghe, di mantenere buoni rapporti con i potentati terreni e di accelerare le sue "riforme" dottrinali, mascherate dalle mille parole chiave come misericordia, accoglienza e discernimento.

Cesare Baronio ha detto...

Lo scrivevo qualche giorno fa: adesso che si accorgono che l'opposizione a Bergoglio inizia a farsi sentire e che non viene più ignorata con sdegno o sufficienza, ecco i "mediatori" che corrono ai ripari per normalizzare il dissenso e tranquillizzare le masse.
Lo fa addirittura Enzo Bianchi (https://agensir.it/quotidiano/2017/11/24/vita-pastorale-enzo-bianchi-preoccupato-per-la-crescente-opposizione-a-papa-francesco/):

Per Bianchi, “sarebbe auspicabile un intervento autoritativo” per lasciare “che l’uso del rito di Pio V sia praticato da quei fedeli che a esso sono affezionati e lo vivono seriamente” e “al contempo, si chieda a quanti lo praticano di confessare che c’è un’unica eucaristia nella Chiesa cattolica” con due “forme di celebrazione” che “non devono farsi concorrenza”.

In pratica, Bianchi che era un nemico giurato della Messa cattolica adesso è disposto pure a tollerare la "forma straordinaria" (bontà sua!) purché non si metta in discussione quel che Bergoglio fa e dice contro la fede e la morale.

E Muller fa capire che il dissenso cresce, e che bisogna dare delle risposte a chi protesta.

Il tipico procédé "tesi-antitesi-sintesi" (o più esotericamente "solve et coagula") con cui prima si dicono degli spropositi colossali, poi segue la reazione e alla fine si trova il compromesso che però è sempre e comunque oltre la soglia dell'ortodossia.

In pratica, tra gli eccessi bergogliani e le proteste cattoliche, si deve scegliere la mediocrità conciliare. Un po' come avviene in politica, dove tra i deliri dello jus soli e lo scontento popolare si offre anche l'opzione Movimento 5 Stelle, apparentemente autonoma ma de facto parte del piano politico. Cose già viste negli anni Settanta con i brigatisti - i "compagni che sbagliano" - cui preferire le più composte istanze della Sinistra di lotta e di governo. Ma anche prima, all'epoca dei Cristeros, quando il governo massone stava per esser sconfitto dalla resistenza cattolica, e ricorse alla Gerarchia promettendo la revoca delle misure più dure contro la Chiesa: appena i Cristeros deposero le armi, le promesse furono disattese e le persecuzioni ricominciarono. E più recentemente, in ambito ecclesiastico, le reazioni dei Cattolici alla deriva dottrinale, i deliri del progressismo più sfrenato, e l'opzione bell'e pronta dell'ermeneutica della continuità e del Motu Proprio.

Speriamo che i Cattolici non si lascino abbindolare da questo gioco delle parti, al quale non sono estranei nemmeno certi ambienti prudentemente e moderatamente conservatori. Della serie: la finestra di Overton applicata in ambito dottrinale.

Se gli esponenti della neochiesa sembrano cedere su alcuni punti marginali, è perché si sono accorti che hanno voluto precorrere i tempi, e devono tornare un po' indietro, almeno momentaneamente, per non esser scoperti nel loro inganno.

Pensiamoci bene.

Cesare Baronio ha detto...

@ Alex: concordo pienamente. Questo è il momento di agire, senza lasciarci ingannare dalle presunte resipiscenze di chi è disposto a ritirarsi strategicamente per poi sferrare il colpo finale. Lasciamo che siano gli ingenui a credere a questi trucchi. Anche il demonio, durante gli esorcismi, ad un certo punto finge si ritirarsi, e se l'esorcista non insiste fino a cacciarlo definitivamente:

"Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima" (Lc XI, 24-26).

Anonimo ha detto...

D'accordissimo. Fino a pochissimo tempo fa, chi parlava di possibile scisma veniva guardato come un pazzo, come un rinnegato o come un criminale. Adesso ne parla anche il Corriere della Sera... Il problema è stato sdoganato, e ormai è noto anche a chi di solito legge solo Eva Express...mah...vedremo!

Anonimo ha detto...

Giusto...si stanno preparando tempi.ancora.peggiori. Non commento poi la volgarità mentale dell'idea propalata dal rubizzo Monsignore...dunque i seminatori di scisma saremmo noi che scriviamo sui blog tradizionalisti? Qui ci vorrebbe il grande Totò con il suo immortale "Ma mi facci il piacere!" E forse anche con la sua indimenticabile pernacchia....

Aloisius ha detto...

(Luigi.rmv) Ringrazio Anonimo h. 22,52 per l'articolo su Bianchi
Approfondisco: dopo la preoccupazione, l'individuazione della causa del dissenso di certi ambienti tradizionalisti - che non sarebbe la dottrina, ma i modi semplici desacralizzanti la persona del papa, nonchè il mettere il Vangelo e i poveri al centro - il Bianchi conclude con il "misericordioso" autoritarismo che ci aspettiamo da tempo:

"....“Infine – prosegue Bianchi – nella conflittualità della Chiesa, purtroppo sottovalutata da molti, va annoverata anche la posizione di quei tradizionalisti che fanno dell’antica liturgia il loro motivo di battaglia”.

Per Bianchi, “sarebbe auspicabile un INTERVENTO AUTORITATIVO” per lasciare “che l’uso del rito di Pio V sia praticato da quei fedeli che a esso sono affezionati e lo vivono seriamente” e “al contempo, si chieda a quanti lo praticano di confessare che c’è un’unica eucaristia nella Chiesa cattolica” con due “forme di celebrazione” che “non devono farsi concorrenza”. “La Chiesa – conclude – deve conoscere la libertà accompagnata dalla fiducia nei fratelli e nelle sorelle che vivono la comunità”.

Attenzione, alla sottigliezza satanica:
l'intervento autoritativo non serve, perchè BXVI ha già ribadito la libertà di celebrare del rito antico per il semplice fatto che non è stato abrogato dal CVII.
Si deduce, quindi, che l'intervento autoritativo auspicato dal Bianchi (e probabilmente in corso di emanazione), riguarderà solo quella specie di "confessione" che dovrebbe essere imposta a chi segue il rito antico, quale conditio sine qua non per celebrarlo, violando lo stesso CVII.
E, probabilmente, ciò avverrà dopo il nuovo rito ecumenico allargato ai protestanti, in modo che la "confessione" copra anch'esso.
Ma che bravo....

irina ha detto...

http://www.lanuovabq.it/it/il-cardinale-mueller-e-i-veri-nemici-del-papa

Luisa ha detto...

È vero che talvolta il silenzio sarebbe preferibile a parole che aggiungono confusione a quella che già regna ed è ahinoi una ben tristemente evidente realtà che non sono legione i chierici coraggiosi che ci mettono la faccia e il nome, l`anonimato scelto li protegge da sanzioni più che certe, chi ci mette la faccia, come in questo caso il card. Müller, lo fa proteggendosi con multe precauzioni di linguaggio e dopo aver detto tutta la sua fedeltà al papa...
Questo è il tipo di libertà d`espressione oggi presente nella chiesa della misericordia bergogliana.
Certo sarebbe preferibile che il parlare di quei chierici coraggiosi sia esente da ogni tipo di confusione, invece dei soliti "sì ma" , "no ma" quel di cui abbiamo bisogno è "questo sì , questo no", non "sono obbediente e fedele al papa MA avrebbe bisogno di un teologo per consigliarlo..", non "l`AL non cambia la dottrina MA deve essere letta ala luce di quella dottrina", non parlare di rischio di scisma quando lo scisma nei FATTI è già presente e operante nella chiesa.
SOLO che chi oggi viene accusato di far correre il rischio di scisma sono i cattolici autentici, obbedienti a Cristo e alla Dottrina della Chiesa che non è liquida, mutabile a secondo dei gusti del mondo e dell`ideologia di un papa.
È l`aberrazione di una chiesa sempre più simile a quella profetizzata dalla Beata Emmerich, una chiesa in cui chi riafferma il Magistero immutabile della Chiesa è accusato di essere un ribelle, di essere contro il papa!

Anonimo ha detto...

Luisa capisco il tuo punto di vista ma non lo condivido.
Il linguaggio e il comportamento di Muller sono ambigui e questo non aiuta i fedeli.
Un vero pastore non si preoccupa delle conseguenze personali perché, proprio con gli attacchi e le persecuzioni che può ricevere, offre una grande testimonianza che aiuta a fare chiarezza.
Molti,oggi in confusione, sarebbero aiutati a capire da che parte sta la verità.
Preghiamo perché i pastori trovino la forza per offrire una testimonianza coraggiosa. Ne abbiamo bisogno tutti.
Antonio

Anonimo ha detto...

Orrore!
L'apostasia di Ravasi,ovvero come infangare la Bibbia e...Dio.
http://opportuneimportune.blogspot.it/?m=1
Antonio

Marisa ha detto...

"Alcuni mi hanno detto anonimamente che lei è mio nemico".

Se queste sono le parole dette da papa Bergoglio al card. Muller per metterlo alla porta (come riferito da quest'ultimo e come non ho motivo di dubitare), esse sono una DIAGNOSI franca su chi le ha pronunciate.

Del resto non sarà certo una novità...

Anonimo ha detto...

Mi ritrovo con i commenti di Luisa e Aloisius... Mettiamola così. Francamente vorrei sentir parlare chiaro, senza equilibrismi. Tuttavia, a giudicare dalle reazioni (cfr. anche sul blog di Tosatti), i "novatores" si sono sentiti punti sul vivo, e da questo punto di vista vuol dire che il messaggio è stato efficace (bisogna però vedere cosa capisce il lettore quadratico medio del Corriere, visto che Mueller non ha fatto nomi). Inoltre, Mueller ha ribadito la necessità di rispondere ai dubia. Quindi, se devo classificare l'intervento nel contesto dei flip-flop del cardinale, penso che sia moderatamente positivo.

Manca totalmente, però, il lato pratico. Dunque, cardinale, che fare? Perché comunque Mueller il posto l'ha perso; i "novatores" possono anche reagire piccati, ma gli stanno dicendo proprio questo, tu il posto l'hai perso e non conti, noi sì; e se Francesco non voleva rispondere ai dubia prima, non ci sono motivi perché debba farlo adesso...

Gederson Falcometa Zagnoli Pinheiro de Faria ha detto...

"E, probabilmente, ciò avverrà dopo il nuovo rito ecumenico allargato ai protestanti, in modo che la "confessione" copra anch'esso.
Ma che bravo...."

Il rito ecumenico se può fermare parlando del miracolo Eucaristico di Buenos Aires. Questo deve essere fatto in modo a guadagnare l'opinione pubblica. Quindi, doveva essere fatto per tutti i mass media cattolici che hanno ancora buon senso.

Serve in questa guerra unire tutti siti, blog, radio, riviste, librerie cattolica, ecc con l'obiettivo comune di vincere il modernismo. Un incontro bimestrale, trimestale o semestrale tra tutti coinvolti aiuterebbe a organizzare strategie e delle campagne contro questi stati do cose. Noi siamo in una guerra, quindi, ci organizziamo veramente come un esercito.

Gederson Falcometa Zagnoli Pinheiro de Faria ha detto...

Il cardinale Müller crede che se può fare una ermeneutica della riforma nella continuità dell'Amoris Laetitiae. Il suo appoggio datto al cardinale Sarah, è più un appoggio alla "ermeneutica della riforma nella continuità", perchè Sarah ha usato questo "principio" al vedere il Motu Proprio Magnum Principium in continuità con i documenti di GPII e BXVI. Quindi, quando Bergoglio corregge pubblicamente il cardinale Sarah, lui dice no alla detta ermeneutica.

Per il cardinale Müller "Ciò che il Santo Padre nel 2005 definì “ermeneutica della riforma nella continuità”, è senza dubbio un’espressione specifica della comprensione cattolica della Tradizione* ". Questo è il punto.

Il pontificato di Jorge Mario Bergoglio è l'incarnazione di molto di quello che dice Trotsky nel testo: La loro morale e la nostra -https://www.marxists.org/italiano/trotsky/1939/6/morale-loroenostra.htm

*La Tradizione come principio proprio della teologia cattolica, Gerhard Card. Müller:

http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/muller/rc_con_cfaith_doc_20150614_tradizione-principio-teologia-cattolica_it.html

Luisa ha detto...

"Preghiamo perché i pastori trovino la forza per offrire una testimonianza coraggiosa. Ne abbiamo bisogno tutti."
Antonio

Condivido è per questo che sovente su questo blog ho espresso le mie riserve sull`anonimato di sacerdoti che analizzano la situazione attuale senza mettere guanti di velluto, penso in particolare a "don Elia", a chi informa Tosatti, e ad altri su siti e blog esteri, avrannno le loro ragioni: la paura della sanzione, di non poter più insegnare, di non poter pu esercitare il loro ministero, il timore di essere accusati di fomentare lo scisma(!), di essere contro il papa, ecc, ma verrà il momento in cui la loro coscienza detterà loro di uscire dall`anonimato e di assumere con coraggio e fede la loro opinione che in realtà è solo la fedeltà alla Chiesa, al Magistero, alla Parola del Signore.

Luisa ha detto...


Il cerchio magico del papa reagisce:

http://www.marcotosatti.com/2017/11/27/il-cerchio-magico-del-pontefice-reagisce-allintervista-di-muller-qualcuno-si-e-sentito-chiamato-in-causa/

Ma.....chi e' il monaco ? ha detto...

+ «Il monaco si chiama monaco perché notte e giorno conversa con Dio, non occupa l’immaginazione che in cose di Dio e non possiede nulla su questa terra» (Macario)

+ «Chi non rinuncia a tutte le cose del mondo, non può essere monaco» (Macario)

+ «Non riuscirai ad essere monaco se prima non sarai tutto una fiamma, come il fuoco» (Giuseppe)

+ «Tre cose sono necessarie al monaco: estraneità, povertà, silenzio con sopportazione» (Andrea)

Anonimo ha detto...

Prima o poi tutti i nodi vengono al pettine e a giudicare dalle reazioni stizzose dei tweet dei bolognesi, gesuiti e turiferari maggiori e minori, che ci siano critiche al lider maximo da' fastidio eccome......un esempio banale, ieri all'omelia il parroco ha detto di essere rimasto sconvolto per la cattiveria delle critiche a B. su FB, laddove lo si definisce comunista o socialista e non cattolico, la nostra faccia inespressiva deve avere detto molto più del glaciale silenzio, perché ha cambiato subito argomento.Quello che mi irrita è che coi papi precedenti non si sognavano nemmeno di prenderne le parti anche quando le ingiurie erano ben peggiori, perché, in fondo, il commento citato era la verità. Müller comprensibilmente conta nulla, di fatto esautorato, ma lo scisma c'è e cresce anche l'insofferenza per le troppe ingerenze fuori luogo del lider maximo, intanto sul blog ufficiale di Daesh circola un orribile video di una vera decapitazione, solo che la testa mozzata è stata sovrapposta coll'immagine del jefe e le didascalie non promettono niente di buono. Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

Love e Peace , Harmony and Peace.... formidabile !
Un tale biglietto da visita l'avevo visto solo sull'isola di Wight !
https://twitter.com/hashtag/Bangladesh?src=hash

https://it.wikipedia.org/wiki/Festival_dell%27Isola_di_Wight
In perenne ritardo , quanti anni hanno i pupi ?

irina ha detto...

E' bene unire la parte sana di tanto in tanto. Ognuno continui a fare quello che fa. Scriviamo commenti, incrementiamoli. Chi vuol restare anonimo , resti anonimo, l'importante che dal suo commento sprizzi ogni fibra del suo essere.
I pastori non ci sono, non si espongono, pace. Arriverà il momento per ogni svelamento.
Coloro che hanno nel cuore un' iniziativa la portino nel cuore, quando ci incontreremo ci confronteremo con quelli che più si avvicinano ai nostri aneliti ( personalmente sono per una scuola parentale c a t t o l i c a, autogestita, auto finanziata, ricerca di mecenate CATTOLICO, esame unico, per i discenti, a diciotto anni passati). Chi è medico può pensare ad un altro tipo di organizzazione ospedaliera e così per ogni attività e professione, essendo tutte imbastardite col diavolame.
Dobbiamo restaurare. Per quel che mi riguarda non mi trema la gonnella alle eresie quotidiane, chissene. Preghiamo il rosario e prepariamoci a scendere in campo, nel campo che vediamo più bisognoso.E incontriamoci per guardarci negli occhi. Se siamo 'uni' l'esempio sarà trainanate.

Anonimo ha detto...

Enzo Bianchi ci illumina sul futuro... Due riti, due Chiese. La chiesa Cattolica col suo rito VO e quella di una setta protestante col suo rito NO. La Chiesa di S. Giovanni Bosco e quella di S.Giovanni XXIII. La Chiesa di Tomaso Moro e quella di Enrico VIII. Grazie Bergoglio! Solo tu potevi aprire gli occhi a tutti cattolici. Con buona pace di Muller finalmente la Verità.

Anonimo ha detto...

....una parola nelle orecchie giuste e chissa'
quali conseguenze puo' avere !
Sembra Padre Brown

Sacerdos quidam ha detto...

La cosa più grave è che il Card. Mueller non è 'troppo prudente' in alcune cose né - peggio ancora - un opportunista che cerca di rientrare nel gioco proponendosi come intermediario.
La cosa più grave è che è un neomodernista d.o.c.
La mediazione non è vista da lui come una semplice necessità pratica, per evitare un possibile scisma (che già esiste di fatto), ma proprio come sistema di progresso nello sviluppo della dottrina.

San Pio X nella 'Pascendi dominici gregis' ricordava appunto il modo di ragionare (si fa per dire, ovviamente: si tratta appunto di deliri di stampo hegeliano) dei modernisti, trasmesso ai loro epigoni della 'nuova teologia', Mueller compreso:
"Quindi studiando più a fondo il pensiero dei modernisti, deve dirsi che l'evoluzione è come il risultato di due forze che si combattono, delle quali una è progressiva, l'altra conservatrice. [...] Da una specie di compromesso fra le due forze di conservazione e di progressione, fra l'autorità cioè e le coscienze individuali, nascono le trasformazioni e i progressi."

Finché non sarà debellato il neomodernismo - quello che ha fatto scrivere al p. Spadaro (anche lui un 'nouveau théologien', ovviamente) che in teologia 2+2 può talvolta anche fare 5 - neomodernismo di cui è impregnato ovviamente il Vaticano II, non se ne uscirà.

Un Mueller futuro Papa sarebbe, come ho già detto in passato, un Giovanni Paolo III o un Benedetto XVII, a cui succederebbe per forza di cose un Francesco II: un dritto ed un rovescio, come in un lavoro a maglia, in direzione del Punto Omega teilhardiano.
(E non per nulla è di questi giorni la notizia della richiesta della riabilitazione ufficiale del vecchio Teilhard de Chardin).

Gederson Falcometa Zagnoli Pinheiro de Faria ha detto...

Se credono che la Chiesa di Cristo sussiste pienamente nella Chiesa Cattolica, perchè stanno sempre cercando di aggiornala al mondo e alle sette protestante?

Il mondo sussiste pienamente nella Chiesa della Germania.

Per Bergoglio la Chiesa di Cristo sussiste pienamente nel protestantesimo.

Marisa ha detto...

Detto senza acredine:
dperiamo che fratel Bianchi Enzo legga questo commento e ne faccia tesoro.

Diego ha detto...

guardate che cosa ho trovato girovagando per il web...

https://ronconte.wordpress.com/2016/12/18/the-conservative-catholic-schism-will-definitely-happen-soon/

è del 18/12/2016 ma comunque attuale, anzi, visti gli attacchi al card. Burke e soprattutto al card. Sarah direi molto attuale.

tralcio ha detto...

La cosa positiva di questo periodo è il venire a galla della verità nei cuori, così come Nostro Signore disse durante la sua predicazione (Luca 12,2 e Matteo 10,26).
E' davvero una grande grazia veder uscire allo scoperto le trame che erano subacquee o meglio sotterranee (quello è il loro posto...) da decenni. Ciò che per lungo tempo era implicito perché sarebbe stato bollato come eresia, adesso può essere esplicitato dal momento che non c'è più possibilità di dirlo eretico. E' venuto meno il katechon (2 Tessalonicesi 2, 6-7).
Che Kirill ci abbia visto giusto? Non è un religioso che si imponga per particolare misticismo, ma in fondo la fede è luce supplementare e la luce serve per vederci chiaro.

I "segni dei tempi" diventano manifesti come le pretese di Enzo Bianchi e della neochiesa, gli elogi ai radicali, i festeggiamenti a Lutero, l'inchinarsi di fronte al povero (come totem e simbolo, non come persona), le grandi manovre attorno alla liturgia, al sacerdozio e al matrimonio, l'ispirarsi a Giuda Iscariota, le acrobazie esegetiche di certe articolesse (vedi Ravasi su La Stampa) o radicate convinzioni ("ai tempi di Gesù non c'era il registratore), gli arcivescovi in cattedrale con la bicicletta, le vacche appese in chiesa, le bestie proiettate su San Pietro, l'abbandono di religiosi, il ridursi dei fedeli, l'occhiolino schiacciato all'abuso e al vizio diffuso, anche tra le mura leonine...

Ringraziamo il Signore se riusciamo ad accorgercene e affidiamo a Lui di poter fare la Sua volontà, senza pensare che possa essere di maggior utilità la nostra.

Sacerdos quidam ha detto...

Vedo di spiegarmi meglio, riguardo al Card. Mueller: nessun cattolico 'normale' direbbe, come ha fatto lui, che
«le tensioni [nella Chiesa] nascono dalla contrapposizione tra un fronte tradizionalista estremista su alcuni siti web, e un fronte progressista ugualmente esagerato, che oggi cerca di accreditarsi come superpapista».
Questa visione delle cose può nascere solo in chi pensa che la verità sia, tutto sommato, in evoluzione.

Neppure lo sfiora, al Cardinale, il pensiero che le verità di fede e di morale difese da quello che lui chiama "fronte tradizionalista estremista" siano indiscutibili, senza alcuna possibilità di essere oggetto di trattativa, sia pure per evitare uno scisma (che non riguarderebbe nel caso i 'tradizionalisti estremisti', ma i bergogliani).

Tanto più che è assolutamente non ipotizzabile che i bergogliani non abbiano compreso il contenuto delle contestazioni, cosa che renderebbe necessaria la 'mediazione' muelleriana.
L'hanno compreso benissimo, e ormai i due campi si fronteggiano senza possibilità di trovare alcuna intesa.

Il semplice fatto di aver mosso questa proposta mediatrice è dunque indice di una mentalità neomodernista.

P.S.: Kirill è meglio lasciarlo perdere: prima di parlare farebbe meglio a pensare a tutti i sacrilegi che fa commettere autorizzando i 'matrimoni' di adulteri e tutti i sacrilegi che ne conseguono.

Anonimo ha detto...

Credo sia l'ora di avere un po' di fegato.
NSGC è l'esempio a cui conformarci, anche nel coraggio.

mic ha detto...

Credo sia l'ora di avere un po' di fegato.

Bisognerebbe cominciare dal metterci la faccia.

bedwere ha detto...

Invece di "armiamoci e partite", bisogna "pensare globale, agire locale". Umanamente parlando, gli ultrabergogliani sono al di la` della nostra portata. Lo stesso dicasi dei non praticanti. Tutti pero` abbiamo parenti, conoscenti e amici devoti a cui con tatto, calma, semplicita` evangelica possiamo spiegare le contraddizioni stridenti tra la fede e la morale immutabili e le esternazioni del nostro. Ad esempio, c'e` un articolo adatto su C&PC? Lo si puo` inviare per poi discuterne insieme. Bisogna arrivare alla massa critica.

irina ha detto...

" La cosa positiva di questo periodo è il venire a galla della verità nei cuori, così come Nostro Signore disse durante la sua predicazione (Luca 12,2 e Matteo 10,26)..."

Bravissimo. Nel giro di poco tempo detti e contraddetti cozzano sotto gli occhi di tutti. Proprio questo particolare mi fa incline a pensare che la conclusione sia vicina. Il Signore sta varcando la soglia. Forse.

Anonimo ha detto...

Non mi pare sia stato prudente nel bollare i "tradizionalisti" come quasi scismatici

Luisa ha detto...

I nomi di chi osteggiava Benedetto XVI frontalmente, con accanimento, senza nulla risparmiargli, ci erano già conosciuti, ora esultano e cantano, anzi, gridano, vittoria, a costoro dal 13 marzo 2013 vengono ad aggiungersi tutti coloro che tramavano dietro le quinte, gli ipocriti che si nascondevano dietro le loro maschere con i loro sorrisi e abbracci al papa che detestavano, le masschere sono cadute e rivelano quei volti, è uno spettaccolo squallido e vergognoso.

Maurizio ha detto...

Un ottimo articolo, che sintetizza molto bene e in modo chiaro lo stato della Chiesa attuale, è questo:
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2239_Lamendola_Vi_hanno_ingannati.html
Io lo sto diffondendo tra i miei conoscenti (parenti, amici, colleghi di ufficio...)
Diamo "da pensare" a tutti costoro, almeno... Poi, chi vorrà raccogliere, raccoglierà!

Anonimo ha detto...

Stare con il Papa? Sì. Aiutiamo Bergoglio a stare con Francesco.