Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 3 dicembre 2019

La transeuropa per tutti i gender

Mentre le forze politiche litigano sul Mes, tomo tomo cacchio cacchio, l’Europarlamento ha approvato il Ces, che come dice la sigla da noi liberamente desunta, è un luogo di pubblica indecenza. La spiegazione dell’acronimo è alla fine dell’articolo, ora vi racconto le premesse. Il Parlamento europeo ha approvato nel silenzio-assenso di tutti, cattolici e leghisti inclusi, una risoluzione che confuta i generi stereotipati, ovvero – fuor di linguaggio eurocratese - reputa il sesso maschile e femminile e dunque i ruoli genitoriali del padre e della madre come stereotipi di cui liberarci.
Con 500 voti a favore e 91 contrari è passata l’altro giorno la risoluzione con la quale l’europarlamento invita il Consiglio a concludere la ratifica della Convenzione sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne, nota anche come Convenzione di Istanbul.
Si tratta di una convenzione del Consiglio d’Europa contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 7 aprile 2011 a Istanbul (da noi c’era ancora Berlusconi sotto attacco). Detta così, a prima vista, nessuno sarebbe e oserebbe dirsi contrario. Ma a leggere attentamente tra le righe ci sono aspetti inquietanti che non riguardano solo le violenze alle donne, e che anzi non riguardano solo le violenze in genere. Per esempio quando il Parlamento europeo ribadisce che è “favorevole a uno stanziamento specifico di 193,6 milioni di euro per azioni di prevenzione e lotta alla violenza di genere nell’ambito del programma Diritti e Valori”.
Sapete che vuol dire “azioni di prevenzione” contro la violenza di genere? Insegnare per esempio ai bambini nelle scuole che padre e madre, maschile e femminile sono solo stereotipi del passato mentre i generi sono molti di più. L’art. 14 comma 1 lo dice esplicitamente quando richiede «azioni necessarie per includere nei programmi scolastici di ogni ordine e grado dei materiali didattici su temi quali la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati». Le azioni penali contro le violenze verso chiunque, donne, bambini, omo o trans sono fuori discussione; ma qui si parla di pedagogia, di educazione al gender, veicolando modelli di riferimento alternativi alla famiglia che ricordano pericolosamente il modello Bibbiano.
Non hanno nulla da obbiettare gli europarlamentari cattolici e popolari, che sono se non sbaglio d’ispirazione cristiana e nei loro programmi politici dicono di voler tutelare le famiglie e i bambini? I loro leader non dicono nulla? E dov’erano i parlamentari leghisti se è vero che gli unici italiani presenti che hanno votato contro sono Carlo Fidanza, Pietro Fiocchi, Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia e Giuseppe Milazzo di Forza Italia, mentre tutti gli altri presenti hanno votato a favore? 
È possibile che taccia pure la neo-presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, che se non sbaglio è cattolica praticante, esponente dei popolari e madre di numerosi figli? 
Nulla da dire anche da parte del nostro presidente della repubblica Sergio Mattarella, democristiano d’antico pelo e Giuseppi Conte che nei pur vari travestimenti si è sempre detto cattolico? 
E la Chiesa imbergoglita tace sull’argomento, il Papa non batte ciglio, la Conferenza episcopale non dice una parola in difesa della famiglia, i preti bellaciao e nientepresepe tacciono commossi? Nessuno che spenda una parola? 
E i conservatori, i nazionalisti si sono fatti sentire ad alta voce? 
Dobbiamo riconoscere che da noi l’unico ad aver detto in merito qualcosa di recente e di decente è stato addirittura Romano Prodi che ha denunciato la deriva gaia della sinistra italiana che a suo dire non difende più gli operai ma gli omosessuali.
La denuncia del misfatto euro-turco(1) proviene da Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita & Famiglia, ma non sembra che abbia suscitato altre prese di posizione. “Grazie alla superficialità di tanti eurodeputati – dicono  i due – è stato fatto entrare in Italia un nuovo cavallo di Troia di cui i nostri bambini – e le loro famiglie, aggiungiamo noi – pagheranno le conseguenze”.
A suo tempo, perfino il governo Monti depositò presso il Consiglio d’Europa una nota a verbale con la quale dichiarò che avrebbe applicato “la Convenzione nel rispetto dei princìpi e delle previsioni costituzionali” ossia purché non fosse in contrasto con gli articoli della Carta che tutelano la famiglia. Si erano accorti che veniva inserito materiale scottante pro-gender e preferirono mettere le mani avanti. Furono perlomeno prudenti, forse perché avevano di fronte un’altra Chiesa che non sarebbe rimasta muta.
Come è chiaro, non si tratta di discriminare nessuno, si tratta invece di non relativizzare e declassare il ruolo della famiglia, dei genitori, della procreazione secondo natura, da che mondo è mondo. Si tratta, certo, di tutelare ogni cittadino da ogni violenza e intemperanza ma di riconoscere, come fanno la nostra costituzione, la nostra tradizione civile e religiosa, la nostra civiltà, che la famiglia è l’architrave di ogni società e non può essere sostituita con nessun’altra forma variabile di sessualità e di unione.
La cosa che più sconcerta di questa ideologia alla cirinnà, tanto per dare un nome indicativo del livello in cui veniamo precipitati, è la negazione della realtà, della natura, dell’umanità come le abbiamo finora conosciute e vissute: tutto quel che si chiamava ordine naturale, famiglia, genitori, figli, tradizione, cultura, è ridotto a stereotipo, cioè pregiudizio, convenzione rigida e antiquata, menzogna da cui liberarci. 
La nomenklatura europea sta sfregiando a colpi di risoluzioni la realtà, la natura, l’umanità anche se in apparenza sembra mossa da motivi morali e umanitari. 
Non possiamo far finta di niente. Se il Mes colpisce gravemente gli stati sovrani, il Ces – come metaforicamente definiamo la Convenzione europea sessuale, colpisce gravemente le famiglie naturali, i loro figli e le coppie genitoriali. Aiuto, Mamma. Aiuto, Babbo, vogliono chiudere la famiglia nel Ces.
Marcello Veneziani, La Verità 1° dicembre 2019
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Nota di Chiesa e post-concilio
1. Ma nel contesto già il termine Euro-Turco non diventa una beffa, se condideriamo che in Turchia e nell'islam è ammessa la barbarie delle spose-bambine, dell'infibulazione e di uno status femminile che viola la dignità della donna su cui, incredibilmente, le femministe tacciono?

24 commenti:

Anonimo ha detto...

https://lanuovabq.it/it/quelle-clarisse-pregano-troppo-cacciate-dal-monastero

DIOCESI DI CHIOGGIA
«Quelle clarisse pregano troppo». Cacciate dal monastero
ECCLESIA03-12-2019 Riccardo Cascioli
L'incredibile storia di suor Maria Giuliana e altre 5 monache del Monastero di Porto Viro, provincia di Rovigo e diocesi di Chioggia, che due anni fa hanno vista distrutta la loro comunità, commissariata dal Vaticano su richiesta del vescovo di Chioggia e del ministro delle provincia francescana: la madre accusata pubblicamente di plagio delle suore e di scandali economici, ma le radici del problema sono nella lunga resistenza ingaggiata da suor Maria Giuliana al tentativo di stravolgere la vita contemplativa e la regola di Santa Chiara. Tra i capi d'accusa: la presenza in convento di statue di san Michele Arcangelo.
...

Anonimo ha detto...

Il tomo tomo cacchio cacchio sta indicare il fare tracotante e molto spesso l'agire subdolo a cui ci stiamo abituando e in Europa che in casa nostra! Invito Salvini ad essere piu' attento a questi problemi come lo e' la Meloni! Chiarezza e fermezza!
Antonio Manzionna

Anonimo ha detto...

"L’ego contemporaneo, salito a livelli di guardia, ha divelto gli argini del lento fiume della storia e ha inondato la società umana. A seguito del fanatismo antropocentrico, ogni disciplina e scienza è ora al servizio della “sostenibilità”, per cui il cosmo è divinizzato e l’uomo è un parassita da rimuovere".

Silvio Brachetta

Anonimo ha detto...

Matteo 10, 35-39

"Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre,la nuora dalla suocera:36 e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa.
37 Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; 38 chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. 39 Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà..."

Qual'è la diversità tra il Signore Gesù Cristo che separa ed il diavolo che divide? E' la domanda che mi è sorta al risveglio. Qual'è la differenza tra le separazioni, tra le divisioni? La diversità è il bene, mi sembra di poter dire. Il Signore separa verso un bene più grande, verso un amore più grande, verso un ordine più grande. Il diavolo divide verso il male, verso un male più sottile, verso un disordine più vasto e più profondo.
Per il momento non ho altro da scrivere, solo che questo problema di saper distinguere tra separazione e divisione mi sembra essere importantissimo per comprendere chi segue Cristo e chi segue l'Anticristo, infatti siamo chiamati a distinguere tra i due in ogni istante delle nostre giornate. E nello specifico vediamo come moltissimi documenti della ue siano un cesello di ipocrisia dove l'apparenza del bene viene usata per instaurare il Male. Così è ovunque anche se le situazioni sono le più diverse religiose, politiche, pubbliche o private che siano.

Anonimo ha detto...

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=742704669544349&set=gm.2312225662215079&type=3&theater&ifg=1

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La prima osservazione che mi viene e' : " Cominciate voi per primi a togliervi di mezzo " , ma non e' cristiano e non va bene .
Senza piu' freni inibitori i cervelli "sbrigliati " rotolano che e' una bellezza , piuccheirrorati da ogni mezzo di comunicazione sono diventati .... autostrade per quelli che spregiano la propria intelligenza (dono dell'Onnipotente) in favore del principe delle tenebre : " Giovani , bambini , ex sessantottini repressi , non occorre che pensiate con la vostra testa , pensiamo noi per voi ". Il diavolo non dorme mai , ci riporta sempre lì sulla linea di partenza della superbia e dell'orgoglio .
Gesu' mio , illuminate quelle anime !

fabrizio giudici ha detto...

Bravi Brandi e Coghe a segnalare questa cosa. Ora lasciamo pure perdere la Chiesa visibile (sappiamo come è ridotta), Mattarella (mi tappo la bocca) e la Von der Leyen (che non è cattolica, ma luterana). Il problema sono "tutti gli altri presenti hanno votato a favore" e a questo punto io, come loro elettore, esigo delle spiegazioni. Io non so se quelli che ho votato io erano presenti o assenti, ma se erano presenti so che hanno firmato la carta di impegno che Pro Vita a suo tempo propose loro. Voglio avere anche spiegazioni da Salvini e Meloni, ma prima di tutto le voglio avere dagli eurodeputati che non possono non aver compreso quello che stava succedendo.

Aloisius ha detto...

Chi Dio benedica coloro che hanno votato contro, anche se non basta.
Occorre fare baccano e in questo bisognerebbe imparare dai loschi sinistri, che a far baccano sono più bravi.
La Lega non deve cadere in queste trappole.
Forse non leggono ciò che votano, sono negligenti, non hanno capito che gli esponenti della dittatura arcobaleno/fucsia batte tutti quanto a ipocrisia e questo li rende capaci di fare le peggiori cose apparendo come bravi e buoni.
I politici di destra a cui sfuggono queste cose, potrebbero far leggere i testi in modo puntiglioso ai molti aiutanti e portaborse che li seguono, con lo specifico incarico di cercare le fregature 'tra le righe' .
La rane bollite e le finestre di Overton - unite alla negligenza, pigrizia, imperizia e le onnipresenti convenienze personali - ci stanno portando al regime dittatoriale.
Da notare nei tg di ieri la grande risonanza di notizie come il professore dell'Università di Siena filonazista elevati a notizie nazionali di cui parlare nei talk show.
E di contro, da notare il pochissimo clamore intorno agli attentati terroristici islamici, ormai normalizzati e sminuiti.

Aloisius ha detto...

Un poco fuori tema, ma non tanto.

Come si può scrivere una musica sacra sublime come "Ave verum corpus" ed essere massoni?

La domanda è ispirata a questa strana notizia, riguardo alla quale vorrei leggere i vostri pareri.
https://www.lanazione.it/prato/cronaca/mozart-santa-croce-stefano-bisi-grande-oriente-1.4917376

Secondo me, se il parroco ha veramente vietato di suonare la musica di Mozart perchè massone - ammesso che lo sia stato veramente, e su questo chiedo lumi - ha commesso un errore grave, non per i motivi del gran maestro:
in primo luogo, perchè la sublime musica di Mozart non trasmette nessun messaggio massonico, soprattutto le parole della musica sacra da lui scritta.
In secondo luogo perchè l'effetto di questo è di screditare ulteriormente la Santa Romana Chiesa come nemica della grande musica, i cui papi anti-modernisti e anti-massoni non mi sembra (ma chiedo lumi) che abbiano mai condannato la musica di Mozart perchè massone.

Quindi mi sono fatto l'idea che questo parroco non abbia commesso un errore in buona fede, ma lo abbia commesso in mala fede perchè massone, allo scopo sottile di creare una reazione a favore della massoneria e contro i pochi difensori del vero cattolicesimo, che evidentemente stanno alzando troppo la cresta e devono essere fatti apparire come reazionari bigotti, persino nemici di un gigante della musica, e nel contempo far apparire la massoneria come vittima della Chiesa cattiva.



, a mio avviso, non per il motivo del nemico massone, ma perchè gli da un motivo di critica.

Lia ha detto...

Cosa aspettiamo per uscire da questa Europa che violenta tutti i nostri valori? Mi domando cosa possiamo fare pe uscire da quel piccolo spiraglio che ancora rimane aperto di queste sbarre che si stanno chiudendo sempre più su di noi. Onorevoli Salvini e Meloni, voi avete sempre detto che vi professate cristiani e noi su di voi, come cristiani, abbiamo riposto la nostra fiducia. Datevi da fare: trovate tutti i mezzi leciti per spezzare queste catene una volta per tutte.

Anonimo ha detto...

Il rifiuto di schierarsi sulle grandi questioni morali è di per sé una decisione. È una silenziosa arrendevolezza al male. La tragedia del nostro tempo è che coloro che ancora credono nell'onestà mancano di fuoco e convinzione, mentre coloro che credono nella disonestà sono pieni di convinzione appassionata.
(Beato Fulton J. Sheen)

Anonimo ha detto...


# Aloisius, se Mozart sia stato massone: lo è stato sì.

Massone, lo è stato di sicuro. Fu iniziato alla Loggia viennese "Zur Wohltaetigkeit", il 14 dic 1784. [Alla carità, nel senso anche di beneficenza]. Passò poi, sempre a Vienna, alla "Wahre Eintracht", con il grado di Maestro (Vera Concordia). Vi entrò anche J. Haydin. Era la Vienna di Giuseppe II, l'imperatore ferocemente anticlericale e filomassone, anche se personalmente non sembra sia mai stato iniziato (epoca del "giuseppismo", durante la quale furono fatte tante riforme, anche necessarie alcune, però con attacchi frontali e ingiustificati contro la Chiesa e la sua organizzazione). La neonata Massoneria era molto di moda e in tutta Europa.
Anche il padre di Mozart, un cattolico rigoroso e osservante, Leopold, si fece iniziare nella stessa loggia. Per quanto possa sembrare strano, oggi, molti cattolici non vedevano il lato negativo di questa nuova "società", che si presentava così bene con la sua aspirazione alla fratellanza, all'uguaglianza, alla tolleranza religiosa e non, alla diffusione della cultura. Per la religione ufficiale, mostrava rispetto, criticandone solo quegli aspetti che sembravano "fanatici" o "superstiziosi" allo spirito razionalista dell'epoca (almeno questo ero lo spirito delle Logge per bene, per così dire, quelle più legate alla Grande Loggia londinese).
L'imperatore Leopoldo ridusse ad un certo punto il numero delle legge viennesi, che gli sembravano troppe. Mozart così cambiò ancora una volta Loggia aderendo alla "Zur neugekroenten Hoffnung" (alla speranza nuovamente incoronata, lett.). Vi restò sino alla morte, nel 1791. (Fonte: web.de, intervento del dr. Thomas Leibnitz, direttore della sezione musicale della Biblioteca Nazionale Austriaca - cliccare dopo aver posto una domanda di questo tipo: War Mozart ein Freimaurer? ).
Scrisse certamente musica inerente al simbolismo massonico e non solo il Flauto Magico, che è comunque un'opera buffa, appartenente a quel genere, voglio dire. Quanto però la sua aderenza alla Massoneria abbia influito sull'arte di Mozart, mi sembra difficile dire. Nel gustare le sue sonate o i suoi concerti per pianoforte e orchestra, io non ci sento nulla di "massonico" o di altro, per la verità. IL grande artista va al di là di questi elementi contingenti, dei quali pur partecipa. Diverso il discorso sulla sua musica sacra? Certamente sempre grande musica, bisognerebbe però vedere quanto animata da un vero spirito cristiano, se la si vuol suonare in chiesa. Ma qui il discorso è forse più complesso.
H.

fabrizio giudici ha detto...

Direi che il Flauto Magico è chiaramente massonico, così come la Maurerische Trauermusik (musica funebre per un massone: è proprio relativa ad un rito). Io da un po' mi faccio problemi ad ascoltarle. Ma la Messa da Requiem e l'Ave Verum certamente no, come dice Aloisius sono opere altissime. Io credo che il peccato di Mozart, nel comporre quelle opere massoniche, non sia stato l'aderenza alle idee della setta, ma l'aver ceduto alla necessità di lavorare ed essere pagato.

Almeno per una volta nella Casa di Dio.. ha detto...

E pensare che io " Ave Verum Corpus " la voglio far mettere come suonerìa del cellulare ; così ,se per caso , per mia dimenticanza dovesse squillare quando sono in Chiesa per una volta echeggerebbe dentro quell'aula una musica sacra al posto del ballo delle lampadine !

https://www.youtube.com/watch?v=1ven1RgTSUA
Ave Verum Corpus - Mozart Kv. 618 / Leonard Bernstein

Aloisius ha detto...

Ringrazio H per l'esauriente risposta storica e Fabrizio per il commento, che condivido.
La maggioranza dei musicisti, compositori ed esecutori, anche eccellenti, dalla musica classica al jazz, hanno sempre fatto una gran fatica a guadagnare con la loro arte (Fanno eccezione, naturalmente, le rock o pop stars, che nuotano nei soldi come zio Paperone, soprattutto se 'dissacranti').
E la massoneria, soprattutto in un regime anticlericale e massonico come quello in cui viveva Mozart, si sa, apre molte porte ai suoi fratelli.
Forse Mozart non si è reso conto che la massoneria di cui faceva parte era nemica acerrima della Chiesa cattolica, e quindi dell'unico e vero cristianesimo, che finge di tollerare, insieme a tutte le religioni, e che è riuscito anche ad inquinare infiltrandosi al suo interno.

Ma nel merito della questione osservo che il genio - perché questo era Mozart, un genio musicale assoluto - ha potuto scrivere quelle meravigliose opere sacre per merito della educazione cattolica ricevuta dal padre cattolico osservante menzionata da H., secondo la mia opinione.
L'ha capita e ha lasciato un'impronta nella sua anima, nonostante la successiva aderenza massonica.

E comunque si tratta di una forma di arte elevatissima che, a mio avviso, non ha senso vietare in Chiesa... A condizione, OVVIAMENTE, che la Casa del Padre non diventi un luogo di concerti (oltre che di mercanti, eretici, apostati, lussuriosi, pedofili, ecc.)

Senza contare che ora il gran maestro fa la vittima piagnucolante... Ma sicuramente troverà comprensione in Bergoglio, tanto amato dai massoni
https://www.marcotosatti.com/2017/04/09/lamore-straordinario-della-massoneria-per-il-pontefice-uno-studio-documenta-una-storica-prima-volta/

Anonimo ha detto...

Giulio Meotti:
‪In un editoriale scritto per il forum dell’Onu sul clima Greta Thunberg rivela il vero volto dell’ambientalismo radicale: “Ci battiamo contro colonialismo, razzismo e patriarcato. Vanno smantellati”. Colonialismo e clima? Razzismo e clima? Patriarcato e clima? Ah, adesso ho capito. Greta non è una marionetta, come si diceva. È la ventriloqua dell’odio di sè dell’Occidente‬. Fa male al clima. Per favore fatela scendere dal palco che non ne possiamo più. Almeno io.

Anonimo ha detto...

I nostri soldi sudati col nostro lavoro l'Europa li spende per sporcare i bambini?

Anonimo ha detto...

http://www.imolaoggi.it/2019/12/05/il-pd-vuole-eliminare-il-concetto-di-famiglia/

Anonimo ha detto...

Buonasera. Segnalo che anche l’On. Salini di Forza Italia ha votato contro

Barbara Leopizzi

Anonimo ha detto...


Va smantellato il "patriarcato" dice la puella quindicenne

Ma dove lo vede costei, il "patriarcato"?
In Occidente domina da decenni una ginecocrazia abortista e omosessualista,
che sta scavando la fossa a tutti noi.
Se non fosse così, le ragazzine quindicenni andrebbero a scuola e
rispetterebbero l'autorità legittima invece di pavoneggiarsi sui
media internazionali e in giro per il mondo,
a propagandare l'ideologia ultimo grido e a
offendere tutti quelli che non la pensano come loro.
Questa fanciulla ripete evidentemente parole d'ordine tipiche
del politicamente corretto, che sente dire da altri.
O.

Anonimo ha detto...


La lotta contro la famiglia, cavallo di battaglia marxista

La lotta contro la famiglia, anche come concetto, è stato sempre un cavallo di battaglia di Marx e Engels, che ci hanno anche scritto su cose orripilanti, cercando di dimostrare che la "famiglia borghese" era solo un rapporto di classe, dove il padrone era il marito e l'operaio sfruttato era la moglie.
Engels, ricco di famiglia con le filande del padre, ma socialista di sentimenti, non si sposò mai e visse da libertino, tra una amante e l'altra. A Londra frequentava anche i bordelli di lusso. Non so se ci abbia portato anche Marx, "sposato" con una nobile tedesca, sua compagna di università. Marx, che viveva ai limiti della miseria a Londra con moglie e due figlie, era mantenuto da Engels, in modo che potesse studiare (al British Museum) per scrivere Il Capitale e organizzare nello stesso tempo la Rivoluzione; Marx, dicevo, ad un certo punto tradì la moglie con la domestica e la mise in cinta. La moglie per fortuna non lo seppe mai. Engels si assunse la paternità del ragazzo che fece poi per vivere il cocchiere. Dopo la morte sia della moglie che di Marx, Engels svelò la cosa alle figlie o ad una sola, sto citando a memoria. Una delle due ne fu sconvolta, tanta era la sua ammirazione per la figura del padre, di indubbia statura intellettuale, bisogna ammettere e, dicono, personalità affascinante nel privato. La poveretta si suicidò, forse non solo a causa di questo dolore.
Non si possono invocare i fatti privati per giudicare un pensiero, una dottrina, che oltretutto sono stati capaci di buttare il mondo per aria. Del Noce insisteva sempre sulla necessità di dover confutare i presupposti filosofici del marxismo, come ha cercato di fare lui ed in modo validissimo. Tenendo sullo sfondo le scabrose vicende personali, bisognerebbe allora andare a rileggere e ri-confutare gli scritti dei due barbuti fondatori della dottrina rivoluzionaria sull'origine della famiglia, sul matrimonio, sulla condizione della donna.
Le aberrazioni attuali del PD vengono da lì, anche se si sono arricchite per strada di tutta la gamma dell'immoralismo dilagante da tempo nella società occidentale, al punto che la politica dei (post)comunisti sembra oggi una fotocopia di quella dei radicali di Pannella.
Z.

Anonimo ha detto...

"...Non si possono invocare i fatti privati per giudicare un pensiero, una dottrina, che oltretutto sono stati capaci di buttare il mondo per aria..."

E' certo tuttavia che il proprio vissuto tutto intero agisce ed interagisce con le proprie opere. Infatti se da un delinquente esce poi un Santo tutti ne parlano con gioia, al contrario se chi si presentava come un santo poi diventa un delinquente, nessuno ne parla più. Direi che esistono un orgoglio ed una vergogna sociali, umani, incancellabili. Lo sforzo di migliorarsi e di migliorare gli altri è sempre ammirato ovunque; quando si comincia a non dire fatti della vita di xy, qualcosa non torna anche nelle opere. Nelle biografie che sono sempre scandite in anni, in periodi più o meno lunghi, lo sono anche in parte per il giusto inserimento delle opere di xy in quel preciso periodo della sua vita, che viene dopo certe vicende, studi ed incontri già vissuti, periodo che viene prima di quanto fin ad allora xy non aveva ancora vissuto ed elaborato in se stesso. Credo sia necessario raccontare la vita di xy, senza indugiare in moralismi ma,i fatti parlano da soli, sia nel bene che nel male, sia nelle cadute che nella vittoria sempre più ampia sul male o nel cedimento sempre più pervasivo al male.

Anonimo ha detto...

La denuncia che arriva dal Governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha davvero dell'incredibile.
Nella riforma sanitaria in corso d'approvazione nella sua Regione, laddove il concetto di famiglia viene rappresentato come assolutamente centrale, il PD ha presentato una serie di emendamenti per RIMUOVERE LA PAROLA FAMIGLIA e sostituirla con la dicitura RETE FORMALE E INFORMALE DELLA PERSONA.
Dopo l'eliminazione di "mamma" e "papà" in favore di Genitore 1 e Genitore 2 prosegue la crociata progressista per fondare una neolingua che cancelli completamente qualsiasi tipo di concetto identitario tradizionale e millenario.

Anonimo ha detto...

Il Pd vuole abolire la «famiglia». Letteralmente

L'odio della cultura di sinistra nei confronti della famiglia è cosa nota e storica. Chi ha una conoscenza anche superficiale della storia infatti sa che subito dopo la Rivoluzione d’Ottobre – il 19 ed il 20 dicembre 1917 – i comunisti, per destrutturare l’istituto familiare, si precipitarono a varare due provvedimenti: il primo, sul divorzio, stabiliva che bastasse la richiesta di uno solo dei coniugi per ottenerlo (Lenin definì l’iter giudiziario per il divorzio «vergogna borghese»), mentre il secondo decretò l’abolizione del matrimonio religioso in favore di quello civile.

Comunista è anche l’idea di abolire i termini padre e madre. Tra i primi a formularla, lo psichiatra comunista David Cooper (1931-1986), che decenni or sono scrisse: «Non abbiamo più bisogno di padri o di madri. Abbiamo solo bisogno di “maternage” e “paternage”» (La morte della famiglia, 1972). Orbene, pur essendo solo nipote alla lontana di quel mondo, il Pd non si è mai smentito nel suo lottare per lo scardinamento dell’istituto familiare: il «divorzio breve», l’abolizione del cognome paterno, le unioni civili e l’eterna lotta contro il «patriarcato» – lotta cara pure a Greta Thunberg, che in un editoriale per il forum dell’Onu sul clima se l’è presa con i «patriarchal systems» – sono lì a dimostrarlo.

Chi non fosse ancora convinto, può andare a vedere cosa ha proposto sempre il Pd nell’ambito della discussione, in corso in Friuli Venezia Giulia, sulla riforma sanitaria, ossia un emendamento con cui si propone di sostituire la parola «famiglia» con l’espressione «rete formale e informale della persona». Una modifica priva di finalità pratiche se non quella di portare avanti una lotta storica – in corso da oltre un secolo, lo abbiamo visto – contro quello che Tommaso d’Aquino chiamava «uterus spiritualis» (Somma teol. II-II, q. 10, a 10). Spiace solo, davanti a cotanto, decennale, conclamato odio verso la famiglia, che ci siano ancora tanti cattolici pronti a votare progressista.
Giuliano Guzzo

Anonimo ha detto...


I nomi sono importanti, individuano la cosa nella sua natura

Soprattutto quando questi nomi sono lì da sempre. Cambiare i nomi non è secondario,
per chi vuole rovesciare completamente una certa situazione o condizione.
Una rosa, scrisse Shakespeare, profumerebbe comunque, anche con qualsiasi altro
nome. Ma la rosa è solo parte della natura e il poeta ci ricorda in tal modo che
se il nome è essenziale non è tuttavia la stessa cosa di ciò di cui è il nome.
Nelle vicende umane i mutamenti nei nomi di istituzioni o regimi, o regioni,
paesi, mostrano una volontà sovversiva quando mirano a stabilire un nuovo ordine,
cominciando appunto dal nome.
Per analogia, mi viene in mente la recente incostituzionale cancellazione del nome "Alto Adige" fatta a sorpresa dal Consiglio regionale dell'AA. Hanno cancellato l'AA persino dal nome della squadra di calcio, di serie C2 o giù di lì. Prima si chiamava Alto Adige, poi Alto Adige/Sued Tirol, adesso a sorpresa solo SuedTirol. La parte italiana dei tifosi, diceva il Corr. dello Sport, che riportava la notizia, ha cominciato a non seguire più la squadra, per protesta. Il presidente altoatesino aveva promesso di far ritirare l'illecita delibera ma non se ne è saputo più niente, siamo presi da questioni più gravi. Ma anche questa è grave.
E' la politica austriaca di sempre nei confronti delle minoranze italiane in ambiente tedesco: assorbimento o emigrazione, cominciando dai nomi, dal non far parlare più nella propria lingua, italiana. Meno male che la convivenza delle due etnie in AA viene ancora rapprsentata, anche all'estero, come un modello di illuminate concessioni ad una minoranza, quella tedesca, localmente maggioranza, che gode in effetti di una quasi indipendenza, per certi aspetti, e di un invidiabile benessere garantito dallo Stato italiano, sulla base di trattati internazionali.
H.