Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 17 giugno 2020

Viganò. Che fare? Parliamo la lingua di Cristo: “Sia il vostro parlare: Sì, sì. No, no. Il resto viene dal Maligno”

La resistenza si allarga: mons. Viganò risponde a Pezzo Grosso su Stilum Curiae. Nuove luci da tenere a memoriale.

ho letto con interesse l’Appello che Pezzo Grosso mi ha rivolto dalle pagine di Stilum Curiae. Trattandosi di una questione molto grave, che sta giustamente a cuore e preoccupa molti Suoi lettori, mi affretto a rispondere.
La risposta che si impone immediatamente al mio animo è quella che troviamo nel Vangelo: “Estote parati, quia nescitis diem, neque horam” (Mt 24, 44). Dobbiamo essere preparati non solo alla venuta del Figlio dell’uomo, ma anche alla prova che la precederà e che ci obbligherà a scegliere da che parte stare: o con Cristo, o contro Cristo.
Se è vero che “Colui che bada al vento non semina mai e chi scruta le nuvole non miete” (Eccle 11, 4), è altrettanto vero che il tempo a nostra disposizione non ci permette di attendere né che cali il vento, né che le nubi che offuscano la Chiesa si diradino, se vogliamo seminare un po’ di bene e raccoglierne il frutto, con la grazia di Dio. Possiamo comportarci come le vergini prudenti: attendere con le lampade accese la venuta dello Sposo – con le lampade della Fede e della Santa Messa, dei Sacramenti e della preghiera. Le vergini stolte, che non si preoccupano di alimentare le loro lampade con l’olio della vita di grazia e della virtù, troppo tardi scopriranno di non poter andare incontro al Signore che viene.

Un’altra cosa importante è saper decifrare quello che sta accadendo in questo momento storico. Dobbiamo imparare a conoscere e valutare i fatti, non soltanto presi in se stessi come singole tessere, ma anche nella loro collocazione nel mosaico complessivo che, alla luce della Fede, ci permette di scoprire l’intero disegno.

Decenni di parole inflazionate che hanno enfatizzato una generica dimensione escatologica dell’esistenza, trascurando la predicazione sui Novissimi, non ci hanno certo preparato a fronteggiare la prova finale, lasciandoci impreparati a difenderci dal nemico, e persino nell’incapacità di riconoscere lui e i suoi subdoli inganni. Alle vuote frasi di chi cerca di circuirci, opponiamo con ferma determinazione le parole eterne del Verbo di Dio contro le quali si schiantano i discorsi politically correct delle vergini stolte. Secondo alcuni, quella del Vangelo è una visione semplicistica che fa orrore a chi, amando il mondo e la sua mentalità falsa e ipocrita, non può amare il Signore, Verità sfolgorante che non ammette deroghe, divisiva come lo è la luce rispetto alle tenebre, il bene rispetto al male.

Impariamo a chiamare le cose con il loro nome, con semplicità e pacatezza; smettiamola di assecondare per quieto vivere le illusioni di chi ci parla di tolleranza e accoglienza solo quando si tratta di far spazio all’errore e al vizio; smettiamola di far nostre le parole magiche come dialogo, solidarietà e libertà, che nascondono l’inganno dell’avversario e celano lo sfruttamento, la tirannide e la persecuzione dei dissenzienti.

Siamo Cristiani, parliamo la lingua di Cristo! “Sia il vostro parlare: Sì, sì. No, no. Il resto viene dal Maligno”. Ci troviamo in guerra contro un nemico che vuole persino decidere le armi con cui eventualmente possiamo resistergli. Lo abbiamo lasciato penetrare fino a profanare i nostri altari, i sacramenti, la SS.ma Eucarestia! Le regole ci sono state imposte per favorire spudoratamente la parte avversa. È venuto il momento di rifiutarci di accettare questa oscena invasione e quanto rende impossibile qualsiasi azione efficace da parte nostra per cacciarlo fuori!

Ecco, la prima cosa da fare è avere la consapevolezza di essere in guerra contro il mondo, la carne e il diavolo. In questa guerra non possiamo rimanere neutrali, né negarla, né tanto meno schierarci col Nemico. Ci troviamo nell’assurda situazione in cui lo stesso nostro comandante pare rifiutarsi di guidarci, anzi sembra quasi flirtare con l’avversario, additandoci come nemici della concordia e fomentatori di scismi, mentre i nostri generali si alleano con l’avversario e ordinano alle truppe di deporre le armi. È evidente che, senza l’aiuto di Dio, cade ogni speranza. Eppure dobbiamo combattere, essere pronti, tenere le lampade accese e i fianchi cinti, certi che con Cristo abbiamo già vinto. Tutto quello che possiamo fare – la preghiera, specialmente il Santo Rosario, la fedeltà ai propri doveri di stato, le responsabilità verso le persone a noi affidate, la testimonianza di Fede e di Carità, l’impegno sociale – si deve attuare secondo le possibilità di ciascuno e conformemente a quanto la Provvidenza avrà voluto disporre. Lasciamoci guidare con totale fiducia dal Signore e comprenderemo cosa ci è richiesto, giorno dopo giorno, momento per momento.

Con Pezzo Grosso riprendo la bellissima Oratio universalis di Clemente XI: Redde me prudentem in consiliis, constantem in periculis, patientem in adversis, humilem in prosperis. Rendimi prudente nei consigli, forte nei pericoli, paziente nelle avversità, umile nella riuscita. Discam a Te quam tenue quod terrenum, quam grande quod divinum, quam breve quod temporaneum, quam durabile quod aeternum. Che io impari da Te quanto è fragile ciò che è terrestre, quanto è grande ciò che è divino, quanto breve ciò che accade nel tempo, quanto durevole ciò che è nell’eternità. 
+ Carlo Maria Viganò

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma chi mai è 'sto "pezzo grosso"?

Anonimo ha detto...

1) la preghiera, specialmente il Santo Rosario,
2) la fedeltà ai propri doveri di stato,
3) le responsabilità verso le persone a noi affidate,
4) la testimonianza di Fede e di Carità,
5) l’impegno sociale

7) si deve attuare secondo le possibilità di ciascuno
8) e conformemente a quanto la Provvidenza avrà voluto disporre.
9) Lasciamoci guidare con totale fiducia dal Signore
10) e comprenderemo cosa ci è richiesto,
11) giorno dopo giorno,
12) momento per momento.

Anonimo ha detto...

I più grandi eretici erano persone colte e geniali, e a volte pure, per brevi periodi della loro vita, vicino alla santità e a una profonda vita mistica ... ma nulla è importante quanto la fedeltà alla verità ...e quel che manca agli eretici è proprio questo amore alla verità.

tralcio ha detto...

Non è nemmeno così facile da dire. Figuriamoci a saperlo praticare!
Rileggiamo bene:

... la prima cosa da fare è avere la consapevolezza di essere in guerra contro il mondo, la carne e il diavolo. In questa guerra non possiamo rimanere neutrali, né negarla, né tanto meno schierarci col Nemico. Ci troviamo nell’assurda situazione in cui lo stesso nostro comandante pare rifiutarsi di guidarci... mentre i nostri generali si alleano con l’avversario e ordinano alle truppe di deporre le armi... senza l’aiuto di Dio, cade ogni speranza. Eppure dobbiamo combattere, essere pronti, tenere le lampade accese e i fianchi cinti, certi che con Cristo abbiamo già vinto.

Ecco: ci tocca stare sulla via crucis e se non vogliamo essere tra gli spettatori o tra i crocifissori, resta solo la parte di chi corredime vivendo il dolore di Gesù.
Questa è una novità, dopo qualche decennio di "belle epoque ecclesiale". Il Titanic è affondato e la guerra mondiale è in corso, con tanto di spagnola a corredo.

Il mondo, che era quello con cui dialogare, è nemico. La carne, che ha preteso di derubricare lo spirito, millantando per spirituale ciò che è banalmente psichico o psicosomatico, è nemico. Il diavolo, che secondo alcuni non esiste, c'è ed è nemico.
Dopo qualche decennio di pacifismo, credendo pace quella che ci diamo da soli azzerando la realtà e la verità, si scopre che la pace la dà solo Cristo!

Certo: Lui ama anche i nemici e ce lo insegna! Lui non ci propone ciò che è banale, azzerando i nemici tramite l'azzeramento della verità: no, per questo è una guerra.
Si combatte per la libertà e solo la verità, che è Cristo, rende liberi!

Chi non sta con Cristo sulla via crucis non può risorgere redento, ma muore prigioniero del falsario.
Che si fa? Si imbraccia il fucile? No: si fanno tutti i punti elencati alle 21.03

Anonimo ha detto...


L'insegnamento di mons. Viganò ci dà forza e consolazione

Semplice e lineare, molto bella, l'Esortazione di mons. Viganò a noi tutti di attenerci con semplicità all'insegnamento di Cristo, senza lasciarci travolgere dalla gravità del momento storico.
È un momento terribile, anche se non è la prima volta, nella storia, che le generazioni devono passare attraverso la fornace di momenti terribili.

Cosa c'è di peggio? Vivere momenti nient'affatto terribili, di quiete politica, spirituale, economica, quei momenti nei quali ti lasci andare alla falsa "innocenza del divenire", ti lasci vivere pienamente dal "momento" e ti vendi l'anima al diavolo, quasi senza accorgertene. Diceva Hegel che nella storia "i periodi di felicità sono pagine bianche". Lui però voleva vedere il senso della storia dal punto di vista dello Spirito Assoluto che nella sua marcia "calpesta più di un fiore innocente", un punto di vista che sacrifica l'individuo alla supposta razionalità del Tutto e non è cristiano.
Ma colpisce l'immagine delle "pagine bianche". Estrapolandola: che non diventi io una "pagina bianca", adagiandomi nello spirito del mondo, cullato dal "divenire" che tutto giustifica; pagina sulla quale, alla mia morte, il Signore venga a scrivere con lettere di fuoco il suo giudizio di condanna per l'eternità!

Ci esorta mons. Viganò alla semplicità evangelica, alla fiducia nella Provvidenza, alla lotta contro noi stessi per la nostra santificazione quotidiana. Non ci sono alternative a queste esortazioni, nonostante la difficoltà del compito: non ci sono alternative a Cristo, o con Lui o contro di Lui. Tutto è da sempre difficile, nella condizione umana,specialmente per chi vuole agire secondo verità e crede nel vero Dio e nella vita eterna. La difficoltà è appunto accresciuta dal fatto di trovarsi a vivere in quello che appare ormai il crollo irreversibile di una civiltà, della n o s t r a civiltà! Un'angoscia inesprimibile ti assale...
Ma, alle belle e profonde parole di mons. Viganò possiamo aggiungere, ad ulteriore stimolo e consolazione, quelle del Beato Pietro:
" ..e se liberò il giusto Lot, rattristato dalla condotta di quegli uomini senza freno nella loro dissolutezza - perché quest'uomo, pur abitando in mezzo a loro, si manteneva giusto di fronte a tutto quello che vedeva ed ascoltava, nonostante che tormentassero ogni giorno la sua anima retta con opere nefande - il Signore sa liberare dalla prova gli uomini pii e riserbare gli empi per esser puniti nel giorno del giudizio, specialmente quelli che seguono la carne nei suoi desideri immondi e disprezzano l'autorità.." ( 2 Pietro, 2, 7-10).
T.

Diego ha detto...

Santità, santità.il resto è vanità, vanità. (Ven.fr. Gregorio Buhl)

mic ha detto...

L'impegno n. 6 vergato alle 21:03 non è visibile. E' probabile sia stato inserito tra gli apici, cioè questi: < >
Si prega di riscriverlo, cortesemente tra virgolette " ", poiché gli apici si usano per i tag del linguaggio html...

mic ha detto...

https://www.infocatolica.com/?t=noticia&cod=37932

Il Papa conferma il card. Sarah, che aveva già raggiunto l'età della pensione, come prefetto del culto divino

E.P. ha detto...

Per rispondere al commento delle 20:44, non so chi sia Pezzo Grosso e probabilmente il saperlo non cambierebbe di una virgola i suoi argomenti. Argomenti a cui mons. Viganò ha ritenuto opportuno rispondere, e questo è più che sufficiente.

Il fatto che per molti motivi siamo costretti ad essere "anonimi" è la miglior conferma che c'è una persecuzione in corso. Per esempio so di un seminarista che fu sgridato e schernito dal vicario generale (e, implicitamente, con paroloni fumosi, anche dal vescovo) perché aveva pubblicato sulla propria innocua pagina web personale da dieci visite mensili nientemeno che il testo del Pater Noster e dell'Ave Maria, in latino.

Siamo ormai nelle catacombe, più o meno virtuali. Si celebra Messa praticamente di nascosto, per evitare che qualche zelante zelota del modernismo corra dai caramba a urlare sgangheratamente: "hurr! durr! fanno la Comunione senza mani! reeeeeeeeeee! nazifascioleghisti antisemiti transomofobi da arrestare subitooooh!"

Anonimo ha detto...

all'amico volontario che ce lo chiedeva, dicemmo: andiamo alla messa antica che celebrano a Domodossola, a Vocogno e a Seregno.
immediata la reazione: ma il vescovo cosa fa, non fa niente?
per i conciliaristi permettere una messa cattolica è un delitto
OS

tralcio ha detto...

Efesini capitolo 6

Come si combatte la nostra battaglia, che non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti?

Innanzitutto capendo chi è il nemico, ovvero con chi abbiamo a che fare.
Perciò il fucile a pallettoni è inadeguato e anzi deleterio.

Il combattimento non deve avvenire sul piano materiale ove il nemico vorrebbe farci restare a suo vantaggio, ovviamente in sua balia, dato che il mondo e la carne sono il suo regno.

E allora ecco l'arsenale al quale attingere per armarsi adeguatamente:

-attingere forza nel Signore e nel vigore della sua potenza;
-rivestirci dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo;
-prendete l'armatura di Dio, per poter resistere nel giorno malvagio e restare in piedi;
-stare ben fermi, cinti i fianchi con la verità;
-rivestirci con la corazza della giustizia;
-avere come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace;
-tenere sempre in mano lo scudo della fede, con cui spegnere i dardi infuocati del maligno;
-prendere l'elmo della salvezza
-prendere la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio;
-pregare incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito;
-vigilare con ogni perseveranza;
-pregare per tutti i santi e per chi predica con franchezza il vangelo, anche in catene.

Attenzione a questa doppia polarizzazione nei capitoli finali di Apocalisse:

o staremo dalla parte di 21,6-7 e 22,13-14:
"Io sono l'Alfa e l'Omega,il Principio e la Fine. A colui che ha sete darò gratuitamente
acqua della fonte della vita. Chi sarà vittorioso erediterà questi beni; io sarò il suo Dio ed egli sarà mio figlio".
"Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine. Beati coloro che lavano le loro vesti: avranno parte all'albero della vita e potranno entrare per le porte nella città".

o staremo tra quelli di 21,8 e 22,15:
"Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolàtri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. E' questa la seconda morte".
"Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli idolàtri e chiunque ama e pratica la menzogna!"