Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 31 ottobre 2020

Irricevibile prova di funambolismo lessicale sul terrorismo islamico anche da parte della CEI

Spiace constatare come la chiesa italiana (e non solo) abbia fornito ieri un’ulteriore, irricevibile prova di funambolismo lessicale, disciplina in cui ormai da tempo ha raggiunto livelli di ineguagliabile eccellenza. 
Nell’intento di condannare l’ennesimo atto di terrorismo islamista, la cui ferocia ha manifestamente oltre che simbolicamente colpito tre cattolici, la presidenza dei vescovi italiani non ha saputo far di meglio che vergare un comunicatino dove in poco più di 700 battute non c’è la benché minima traccia di ciò che ha connotato la mattanza di Nizza. 
Non una parola, un accenno, un pur flebile riferimento. Zero. La parola islam o l’aggettivo islamico/islamista (anche in questo caso contano più i sostantivi degli aggettivi?) sono semplicemente assenti (e mai come in questa occasione del tutto ingiustificati). Se uno non sapesse cos’è accaduto, a leggere la nota della Cei potrebbe pensare tutto e il contrario di tutto. Incluso che a commettere l’orrendo eccidio sia stato un fondamentalista cristiano (perché anche tra i cristiani esistono i fondamentalisti, giusto?). 
È solo continuando a far finta di non vedere ciò che invece è sotto gli occhi di tutti (persino, pensa un po’, di quegli stessi islamici che hanno parlato di “abominevole attacco terroristico”) che si può parlare di una non meglio precisata “cultura dell’odio e del fondamentalismo che usa l’alibi religioso” così come di una comunità cattolica francese “colpita da un’azione criminale e dissennata” che, ripetiamo, messa così non significa assolutamente nulla (il resto della nota lo lasciamo ai volenterosi che vorranno sorbirsela, magari previa assunzione di un gastroprotettore a rilascio lento). 
Intendiamoci. Non è stata la prima e non sarà l’ultima volta che toccherà assistere a simili performance che non fanno altro che confermare un ormai consolidato atteggiamento di malcelata quanto ingiustificata sudditanza culturale della chiesa italiana spacciata, quel che è peggio, per evangelica apertura all’ascolto e al dialogo. 
Come se chiamare le cose per nome fosse sinonimo di intolleranza. Ma c’è ben poco di cui meravigliarsi. Tanto più se si scrivono documenti, come la recente enciclica “Fratelli tutti” [vedi], dove in scia a una stravagante rilettura delle fonti francescane si è arrivati a parlare di “sottomissione” quale atteggiamento consigliato da san Francesco “pure nei confronti di coloro che non condividevano la loro fede”. Detto fatto. (Luca Del Pozzo) 

Presidenza CEI: dolore e vicinanza alle vittime di Nizza
La Presidenza della Cei esprime dolore e vicinanza alle vittime del crudele attentato di Nizza e alle loro famiglie, ai Pastori e ai fedeli di Francia. Esprime, allo stesso tempo, la più ferma condanna della cultura dell’odio e del fondamentalismo che usa l’alibi religioso per corrodere con la violenza il tessuto della società. Si stringe in preghiera alla comunità cattolica francese, colpita ancora una volta da un’azione criminale e dissennata, nella speranza evangelica che l’odio di pochi non dissipi il patrimonio prezioso costituito da una grande maggioranza di persone di diverse religioni che, quotidianamente, testimoniano in pace l’esperienza gioiosa della fraternità nella multiculturalità.

16 commenti:

L'histoire continue ha detto...

Le Père Nicolas Kakavelakis, un prêtre de l’église Grecque Orthodoxe de Lyon âgé de 52 ans, père de famille de 3 enfants à été grièvement blessé par balles ce samedi après-midi, il se trouve dans un état grave. Son pronostic vital est engagé. Le tireur est en fuite.
Une enquête a été ouverte par le parquet de Lyon pour tentative d’assassinat, «Aucune hypothèse n’est écartée, ni prilégiée», a fait savoir le parquet, qui a précisé être en contact étroit avec le Parquet national anti-terroriste, qui n'a pas été saisi.
Le Père Nicolas Kakavelakis avait eu des différents et des tensions avec des membres de sa communauté.
Aucune hypothèse n’est écartée, a ce stade, les motivations du tireur sont inconnues.
Le prêtre était en train de fermer son église lorsqu’il a été agressé par un homme seul.
Un suspect a été interpellé dans un kebab et placé en garde à vue.

Anonimo ha detto...


Continuano e si allargano in Polonia le proteste popolari per la sentenza della Suprema Corte che ha in pratica eliminato del tutto la possibilità di abortire in Polonia.

Le proteste, soprattutto a Varsavia sono massicce e sono al nono giorno. Si annuncia l'arrivo di mestatori tedeschi (anarchici, cappucci neri etc) mentre si annunciano proteste anche in altre città europee (Le Figaro, Nuova Bussola Quot).
Il diritto all'aborto volontario viene considerato evidentemente sacro dalla metà della nostra società. Ci sono stati in Polonia assalti a chiese e monumenti religiosi, finora difesi piuttosto bene dai fedeli, a quanto sembra.
Queste proteste cominciano a far vedere una regia internazionale, forse presente sin dall'inizio.
Ipotesi: siamo alla vigilia delle elezioni americane. Forse vogliono durare sino alle elezioni, come minimo, le proteste, per vedere chi vince. Se vince Biden, che succederà? Negli USA c'è ormai un clima da guerra civile, creato dai Dem che hanno appoggiato e incoraggiato i violenti. In alcune città del Texas la Guardia nazionale è già all'erta mentre i negozianti già erigono assi di legno davanti ai loro negozi. L'impressione è che, chiunque vinca, la violenza si scatenerà comunque. Vedremo.
Prognosi, che può esser errata ovviamente ed anzi lo si spera: se vince Biden, la piazza si scatenerà in Europa e cominceranno, oltre agli attacchi alle chiese, anche le uccisioni di cattolici.
I terroristi maomettani hanno già dato l'esempio.

Ritornano gli spettri insanguinati delle mattanze che precedettero l'inizio della Guerra Civile guerreggiata in Spagna, negli anni Trenta o la persecuzione messicana, che provocò la giusta rivolta dei Cristeros. Ma ci stiamo forse avvicinando all'avverarsi delle terrificanti visioni di Fatima, stiamo forse e n t r a n d o d e n t r o la visione, che tutti conoscono, per cui non debbo ripeterla.
Si annunciano i castighi con i quali Dio punisce i popoli che lo rinnegano dandosi ad ogni sorta di corruzione: la peste, ossia il Covid-19, che sta procurando il collasso economico, i disordini civili, il sangue; la peste, la carestia, le guerre...: il Cavallo Rosso (Apoc 6, 4).
Z.

Josh ha detto...

Falsi e nauseanti.

In questo modo si manca di rispetto alle vittime

Ireneo ha detto...

Fraternità nella multiculturalità, sono dei vili.

Anonimo ha detto...

Che pena povero Gesù CRISTO messo da parte dai suoi ministri tutti intenti a non chiamare con il vero nome quel feroce e bestiale attentato. Si sono sottomessi all'islam. TRADITORI
Assunta Spagnolo

Anonimo ha detto...

Repellenti.
Dai loro "documenti" emana il lezzo di un cadavere in stato di avanzata decomposizione.

Anonimo ha detto...

Salvatore Canto:
L' Arcivescovo Viganò identifica Trump come possibile 'katekon' laico, cioè come colui che (secondo S. Paolo 2Ts 2, 1-13) trattiene attualmente il manifestarsi dell'Anticristo. Stessa cosa era stata detta per Benedetto XVI, definito come un altro 'katekon', ma sappiamo che fine ha fatto ('dimesso' e quindi 'rimosso' per utilizzare il linguaggio paolino). Allora se Viganò dovesse avere ragione, se le profezie bibliche si devono avverare, delle due l'una: o Trump non verrà eletto o se ce la farà forse non durerà molto...

Anonimo ha detto...

@ Salvatore Canto

Non siamo in un meccanismo stretto, l'imponderabile non è gestibile da nessun uomo. Noi possiamo e dobbiamo scegliere sempre di compiere il bene, di pensarlo, di dirlo mai di ometterlo ed anche riuscire a compiere tutto questo è Grazia.

Anonimo ha detto...

DUE SEGNI 'POTENTI', IL SECONDO
Il secondo segno è la 'combo' degli attentati di Nizza ed Avignone.
Sì, proprio Avignone, con il suo significato storico, l'esilio del Papato, che non può certo non destare almeno un senso di disagio.
Teste mozzate a Nizza -in una Notre Dame, sfregio nello sfregio-, pericolo scampato ad Avignone, ma con l'urlo di guerra al dio inaccessibile, al dio che -lo credono questi fanatici- ha sempre sete di dominio, più lo sentono lontano dalle nostre vicende umane.
Nell'Islam non esiste la gerarchia: questo può dirci che essa sarebbe inutile, non potendosi ipotizzare alcuna 'scala' attraverso la quale gettare un ponte fra l'umano e il divino.
Questo ci dice sicuramente che un qualsiasi imam della più oscura enclave africana, come un califfo politico passato attraverso il bagno 'democratico' del suffragio popolare, possono davvero parlare entrambi a nome dell'Islam. Quel dio non se ne cura.
Questa 'asimmetria' rende certo mondo islamico perfetto per alimentare il caos e per farlo, appunto, asimmetricamente: il colpo, infatti, non è assestato a Macron, ma ai fedeli cattolici, anello debole della Republique, 'reietti' per il turbo-laicismo a la Attali come per il Sultanato in fieri di Ankara.
Avignone, per ora, si è 'salvata'. Notre Dame è di nuovo 'caduta'.
Ma non è detto che vada così, la prossima volta.
P.S. Wikipedia segnala due 'cose turche' di oggi, 29 ottobre.
· 1914 – L'Impero ottomano entra in guerra con le potenze centrali nella Prima guerra mondiale.
· 1923 – La Turchia diventa una repubblica, a seguito della dissoluzione dell'Impero Ottomano.
Cit. Sebastiano Mallia

Anonimo ha detto...

Tra le tre vittime della strage avvenuta presso la Basilica di Notre Dame di Nizza, il primo a cadere sotto i colpi del fanatico musulmano è stato Vincent Loquès, sagrestano e custode della chiesa.
Un modesto padre di famiglia, impegnato da un decennio in un lavoro altrettanto modesto e nell'Occidente secolarizzato ormai quasi misconosciuto, se non affidato addirittura a immigrati di altre fedi, Vincent lascia la famiglia con due figli e lo possiamo considerare caduto nell'adempimento del suo dovere di ostiario, visto che è stato assassinato alle porte della basilica.
Anche lui non è stato ucciso da una “qualsiasi ideologia”, perché quella ideologia che sparge morte, terrore e sopraffazione da oltre 1400 anni ha un nome preciso "Islam" e fa riferimento a testi considerati sacri ed infallibili, tanto tenuti in onore dai musulmani da rendere impermeabile l'Islam a qualsiasi tentativo di laicizzazione e modernizzazione (leggi: moderazione) che Benedetto XVI ricordava nel celebre discorso di Ratisbona, venendo conseguentemente linciato "urbi et orbi".
Vincent è morto per il suo essere cristiano ed è stato assassinato "in odium fidei", visto che per i musulmani tra gli stupidi bestemmiatori seriali di Charlie Hebdo, campioni insensati di un laicismo ateo, senza dio e anticristiano, e un "povero cristo" che custodisce una chiesa cattolica, non v'è alcuna differenza.
Eterna sia la sua memoria!

Anonimo ha detto...

Sì, però una rivoluzione che ha avuto inizio con teste tagliate, non può avere nel suo epilogo che teste tagliate.

Anonimo ha detto...

Se tutti i preti "social" scrivessero per ogni vittima del jihadismo in Occidente quanto scrivono per le (spesso presunte) vittime di omofobia e razzismo oggi Twitter e Facebook sarebbero intasati di messaggi sui martiri di Nizza e Lione. - Annarosa Rossetto

Anonimo ha detto...

"Neanche una parola per ricordare questi cristiani massacrati nella cattedrale di Nizza Ha invece salutato un corsa podistica che si svolge oggi". Il tweet al curaro di Antonio Socci su Papa Francesco. Cosa si è scordato e cosa invece si è ricordato il Pontefice all’Angelus nella prima domenica di novembre. 

Viator ha detto...

LIONE (Francia) E’ morto padre NiKolaus Cacavilakis. Sacerdote ortodosso vittima dell’odio islamico
Padre Nikolaus Cavalakis, 52 anni padre di tre bambini, colpito da due colpi d’arma da fuoco all'interno della Chiesa Ortodossa di Lione, da un terrorista islamico è ritornato alla Casa del Padre.
“Questo è il risultato di una politica suicida che, soprattutto in Francia, invece di contrastare l’estremismo islamico lo ha blandito per motivi elettorali, creando una apposita struttura che invece di contrastarlo è servita unicamente a perseguitare quelle forze politiche definite che ne denunciavano la pericolosità” – lo afferma mons. Filippo Ortenzi, arcivescovo della Chiesa Ortodossa Italiana, per il quale: “la politica filo-islamica delle lobby governative liberal e progressiste, unite alle politiche sincretico-universaliste di una Chiesa Cattolica che ha smarrito la difesa della Fede e della Tradizione nel nome di una religione sincretica e universalista, le censure di facebook e dei social che invece di contrastare l’estremismo islamico censurano tutto ciò che reputano islamofobico, ci hanno portato il nemico a casa nostra, mettendo a repentaglio la vita dei cittadini che lo Stato avrebbe il dovere di difendere” Il vescovo conclude invitando lo Stato italiano a prendere provvedimenti “espellendo dal territorio della Repubblica gli imam finanziati da governi islamisti come Arabia Saudita, Qatar e Turchia e mettendo fuori legge quelle organizzazioni islamiche estremiste e fondamentaliste che predicano la creazione dello Stato Islamico e negano il diritto dell’altro a professare e propagandare liberamente il proprio credo quali: salafiti, wahhabiti, fratelli musulmani, i seguaci di Adel Smith, la Jama’a at-Tablig, i Süleymancı e i Milli Görüs turchi, ed altri movimenti estremisti, diversi dei quali fuorilegge anche nelle stesse teocrazie islamiche” Oggi, nel mentre si celebrano i Santi, le comunità ortodosse italiane ricorderanno il sacrizicio di padre Nikolaus (Nicola), ucciso dai nemici della nostra Religione e che ha raggiunto il Regno del Padre, quale santo e martire della Fede.

ben architettata strategia di dominio ha detto...

Un’altra chicca: al presidente della Bielorussia furono offerti 940 milioni dal Fondo Monetario Internazionale per applicare lo stesso lockdown che fu applicato in Italia. Lui si è rifiutato. Ancora oggi il FMI sta premendo perché in Italia si faccia un altro lockdown. Perché sta succedendo? Chiediamocelo. Perché questo crollo del PIL italiano?
Perché le nostre aziende una volta che saranno state distrutte, saranno date in svendita a chi verrà ad acquistare in Italia.
C’è una strategia di dominio e distruzione, di spolpamento della ricchezza nazionale. Se non ci consapevolizziamo di questo non vediamo la geopolitica, non vediamo il nuovo ordine mondiale, non vediamo la dittatura, non prendiamo atto di ciò che ci sta accadendo attorno. Non ci rendiamo conto che questa è una strategia ad hoc per raggiungere altri scopi“.
https://www.radioradio.it/2020/11/massaro-coronavirus-dpcm-strategia/?cn-reloaded=1

Anonimo ha detto...

"Le violenze islamiste in Francia nei giorni scorsi sono un forte attacco all’Occidente. La Chiesa cattolica, che non nomina neppure islam e islamismo, dimostra di non voler difendere l'Occidente. Il contrario del pontificato di Benedetto XVI".

Stefano Fontana