Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 2 novembre 2022

Abortisti in Vaticano e prolife al Governo. Cosa sta succedendo?

E non è neppure una novità qui. Altri precedenti significativi a partire da qui.
Ha creato scalpore, e una raffica di polemiche, la nomina dell’economista italoamericana Mariana Mazzucato, di cui sono note le posizioni “pro choice“, o meglio pro-aborto, come membro ordinario della Pontificia Accademia per la Vita [vedi]. La nomina di Papa Francesco è avvenuta su indicazione di monsignor Vincenzo Paglia, attuale presidente dell’accademia nonché gran cancelliere del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli studi su matrimonio e famiglia.

L’arrivo della Mazzucato in Vaticano ha creato turbamento e scandalo tra i cattolici che si chiedono il perché di tale decisione di fronte alla chiara posizione dell’economista riguardo la vita. L’istituto vaticano fu infatti eretto da papa san Giovanni Paolo II nel 1994 per la difesa della vita umana, una mission in aperto contrasto con le posizioni abortiste del nuovo membro. Secondo lo statuto gli “Accademici Pontifici sono scelti, senza alcuna discriminazione religiosa, fra le personalità ecclesiastiche, religiose e laiche appartenenti a diverse nazionalità e che rappresentano le discipline attinenti alla vita” (Vitae Mysterium, art 4) e “vengono nominati dal Santo Padre sulla base della loro serietà professionale, della loro competenza e del loro inequivocabile servizio al diritto alla vita di ogni persona umana” (art. 3).

A destare sorpresa è il fatto che la prof.ssa Mazzucato abbia apertamente espresso le sue posizioni pro aborto nel pubblico dibattito anche riguardo la decisione della Corte Suprema Americana di intervenire sulla sentenza Roe versus Wade e di rimandare la legge sull’aborto ai singoli Stati. Una sentenza storica riguardo alla difesa della vita che potrebbe incoraggiare altri paesi nella lotta all’aborto, ma che la Mazzucato ha aspramente criticato con indignazione. Così come ha fatto un altro membro della Pontificia Accademia per la Vita, il prof. Roberto Dell’Oro, direttore dell’istituto di bioetica dell’università di Loyola Marymount di Los Angeles che ha dichiarato che la decisione della Corte Suprema “respinge qualunque spazio di ‘libertà personale’ delle donne, anche nei casi di violenza sessuale o incesto”. Posizione condivise anche dalla dott.sa Sheila Dinotshe Tlou, ex ministro della sanità del Botswana anche lei membro dalla Pontificia Accademia per la Vita, che ha contribuito a un documento dell’OMS che chiede a tutti i paesi di sostenere la contraccezione e l’aborto. Quello della Mazzucato non è dunque un caso isolato, ma solamente il più recente.

Franca Giansoldati, giornalista vaticanista di lunga data ha raccontato su Il Messaggero il malcontento dei cattolici americani di fronte a questa nuova nomina (tra le reazioni più dure la dichiarazione della Federazione Internazionale delle Associazione di Medici Cattolici). Mentre Il Foglio definisce la decisione di Mons Paglia un “cortocircuito”. Se per papa Francesco l’aborto è un crimine operato da un sicario (parole durissime ripetute più volte dal Pontefice) cosa c’entra la Mazzucato “atea convinta e abortista” col Vaticano? 

Il protagonista della vicenda, mons Vincenzo Paglia assistente spirituale della Comunità di Sant’Egidio difende la decisione: “È importante che nella Pontificia Accademia per la Vita, si inseriscano donne e uomini con competenze in varie discipline e provenienti da diversi contesti, per un costante e fecondo dialogo interdisciplinare, interculturale ed interreligioso”. Il prelato giustifica le nomine come un volere espresso da Papa Francesco che, nella lettera Humana Communitas del 2019, ha chiesto un “approccio globale  e un “dialogo tra le diverse culture e società”.  “Non abbiate paura – ha scritto il Pontefice – di elaborare argomentazioni e linguaggi che siano spendibili in un dialogo interculturale e interreligioso, oltre che interdisciplinare”.

Proprio nei giorni in cui divampa la polemica sulle nomine all’Accademia per la Vita si insedia in Italia il nuovo governo frutto della volontà chiaramente espressa nelle urne dagli italiani. Giorgia Meloni, prima donna a ricoprire il ruolo di Presidente del governo, ha formato una squadra decisa a rimettere al centro gli interessi nazionali facendo fronte ai diversi scenari di crisi all’orizzonte. Un governo di stampo conservatore che da spazio ai politici cattolici in ruoli chiave e a temi legati alla tradizione cristiana come il valore della famiglia, la libertà educativa, la riscoperta del valore delle proprie radici culturali e religiose, la difesa della vita dal concepimento alla sua fine naturale, la promozione della donna il contrasto all’ideologia gender-LGBT e la lotta alle cosiddette “droghe leggere”, cavalli di battaglia della sinistra progressista. Le nomine di Lorenzo Fontana (presidente della Camera), Eugenia Roccella (ministro della Famiglia e natalità), Alfredo Mantovano (sottosegretario alla presidenza del Consiglio) e Alessandra Locatelli (ministro per la disabilità), parlano chiaro così come lo spazio concesso a candidati prolife nelle sue file.

Ma se l’arruolamento in Vaticano di esperti in varie discipline distanti anni luce dalla visione cristiana dell’uomo e della vita, non sembra destare preoccupazione ai vertici della Chiesa, i vescovi italiani sembrano invece paradossalmente preoccuparti dalla composizione del nuovo governo. Il quotidiano dei vescovi Avvenire ha definito Fontana “divisivo”, concedendo che difende “alcuni temi vicini alla sensibilità cattolica”. Lo steso quotidiano, in un editoriale del teologo Lorizio ha “corretto” il discorso del neo presidente della Camera nelle sue citazioni riguardanti la fede ribattendo punto per punto ogni rimando al cristianesimo fatto da Fontana, che nel suo primo discorso ha citato Papa Francesco, Carlo Acutis e Tommaso d’Aquino. Secondo il teologo le citazioni andrebbero lette con cautela (o sospetto?) stando “attenti anche a contestualizzarli e a non strumentalizzarli come slogan funzionali“. Così, in un aperto clima di sospetto verso il governo e i suoi esponenti cattolici (come a voler o dover necessariamente certificare la non genuinità della loro fede e il basso grado di conversione personale), si neutralizzano i riferimenti e le citazioni come “strumentali”, “decontestualizzate” e non del tutto corrette.

Tutto ciò prendendo di mira un governo che a pochi giorni dal suo insediamento ha citato (in ordine sparso): papa Francesco, il beato Carlo Acutis, san Tommaso, san Giovanni Paolo II, Chiara Corbella, san Benedetto, Montesquieu… Ma la delusione per la mancata elezione di Letta e Bonino è grande per chi ha platealmente sostenuto la coalizione progressista scendendo in politica, come ha fatto la Comunità di Sant’Egidio che gode di grande stima e ricopre ruoli chiave ai vertici della Chiesa (basti pensare ad Andrea Riccardi, al Presidente della CEI il card. Zuppi, al già citato mons. Paglia, al portavoce della Sala Stampa…). Il partito Democrazia Solidale (DemoS), fondato dalla comunità Sant’Egidio infatti è in coalizione col PD e siede accanto a Gualtieri nel comune di Roma. Oggo, pur avendo portato il suo segretario in Parlamento, soffre la sorte degli sconfitti sedendo all’opposizione disposto a “far cadere il governo” nonostante l’Italia abbia bisogno di stabilità e di un governo forte che lavori per un’intera legislatura.

Abortisti in Vaticano e anti-abortisti in Parlamento. Con buona pace di chi ha confuso il Vangelo con l’agenda Letta-Bonino (perché bisogna “combattere il fascismo!”) e ora si trova a sentire le forze di governo sostenere la famiglia, la vita e la libertà educativa mentre sta col fucile puntato in attesa che sbaglino una citazione colta. Tutti temi (compresi quei principi su cui la Chiesa una volta non era disposta a negoziare) passati lentamente in secondo piano di fronte ad una nuova agenda ecclesiastica che si bette per la difesa della diversità, l’accoglienza, il dialogo, l’ecologia sostenibile, la biodiversità, i vaccini e una “nuova economia globale” nel nome della quale anche un’ateo abortista (purché ottimo economista) può sbarcare in Vaticano senza colpo ferire. Un nuovo paradigma che rischia di diventare nuovo para-dogma che taccia chi non si aggiorna come “rigido” e “indietrista”… Peggio ancora se sostiene o fa parte di un governo che si dice “conservatore”.

Insomma, non è questione di irrilevanza o marginalità dei cattolici in politica, è questione di visioni diverse all’interno della Chiesa tra chi difende certi principi, da sempre considerati inviolabili, e chi oggi dice di avere altre priorità (di fatto molto vicine agli obiettivi dell’agenda ONU 2030). Forse sarà ora di trovare il coraggio di riconoscere e sostenere ciò che c’è di buono nelle proposte dei cattolici che oggi siedono nei luoghi di potere, rimanendo critici quando sarà necessario, senza cedere a sterili divisioni e ad attacchi ideologici, anche se si appartiene a visioni diverse o si hanno in agenda nuovi paradogmi. Consapevoli dell’urgenza di annunciare un messaggio di speranza e di vita che combatta la cultura e la paura della morte in cui il mondo è immerso. - Fonte

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Si dialoga ma non si educa. Fumo e niente arrosto è la Chiesa CVIIista

Anonimo ha detto...

Il Vangelo del giorno
Mercoledì 2 novembre 2022 – Commemorazione dei Defunti
Giovanni 6,37-40


Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
COMMENTO
La commemorazione che oggi facciamo, nella liturgia della Chiesa, è una cosa tutta particolare. Dopo aver celebrato, ieri, i santi, coloro che vivono già nella visione di Dio, oggi la Chiesa fa memoria di tutti i defunti, in particolare di quelli che si stanno purificando, in modo misterioso ma reale, per poter essere ammessi alla gioia del Paradiso.
È una delle celebrazioni più sentite dell’anno, anzitutto perché siamo legati dall’affetto per le persone a cui abbiamo voluto bene, e che non sono più fra noi. Ma non c’è solo questo. C’è anche il pensiero che prima o poi la morte toccherà anche a noi. Noi siamo stati creati per la vita, e la morte ci crea grande disagio, grande dolore, grande sgomento. Ce lo crea proprio perché è un mistero, un salto verso un qualcosa che non conosciamo.
La morte ci mette a disagio anche perché, volenti o nolenti, in fondo ci aspettiamo che dopo la morte ci sarà una verifica, un giudizio complessivo sulla nostra vita, e questo, con tutto lo scetticismo che possiamo fingere, non può non inquietarci.
Cosa ci sarà un secondo dopo la morte? Come facciamo a saperlo! In realtà lo sappiamo. Gesù ce lo ha detto. Un secondo dopo la morte c’è Lui.
La commemorazione dei fedeli defunti è un’occasione preziosa per due motivi: il primo è quello di pregare per i defunti, per i defunti che sono nello stato di purificazione, in Purgatorio. Questa è l’unica cosa che possiamo fare per loro. Tutte le altre cose che si fanno per i morti (commemorazioni, statue, targhe, e cose simili, talvolta purtroppo anche sciocche) non servono ai morti, servono a noi, nella migliore delle ipotesi per tenerne vivo in noi il ricordo, ma a loro non servono a nulla. La nostra preghiera, le nostre celebrazioni di suffragio invece a loro servono, e servono tanto per abbreviare e alleviare la loro purificazione. E possiamo stare certi che, una volta terminato questo stato, i defunti a cui avremo fatto del bene, dalla casa del Padre non mancheranno di aiutarci. E questo è il primo motivo. Il secondo è che ci aiuta a meditare, senza manie, ma anche senza superficialità, alla nostra morte, e a quello che seguirà: al giudizio, all’inferno o al paradiso. Cogliamo questa preziosa occasione, non lasciamola sfuggire senza che porti frutti di bene nella nostra vita. Non limitiamoci a fare quanto la tradizione ci suggerisce senza metterci il cuore. Meditare sui novissimi (le quattro cose ultime: morte, giudizio, inferno e paradiso) ci aiuta a vivere bene, in modo sereno ma non superficiale, ci aiuta a spendere bene il nostro tempo, ci aiuta a non sprecare inutilmente la cosa più preziosa che abbiamo: la nostra vita.

E.P. ha detto...

Per un piatto di lenticchie i lorsignori vaticani stanno svendendo la primogenitura.

Che non si lamentino quando verranno spazzati via dai loro veri padroni (notoriamente incapaci di provar gratitudine verso i loro utili idioti).

"Cammina innanzi a Me e sarai perfetto!" questa frase impressa su una parete del Carmelo era cio' che leggeva ogni giorno S.Elisabetta della Trinita'. ha detto...

Dies irae
Dies irae, dies illa
solvet saeclum in favilla:
teste David cum Sibylla.

Quantus tremor est futurus,
quando iudex est venturus,
cuncta stricte discussurus!

Tuba mirum spargens sonum
per sepulcra regionum,
coget omnes ante thronum.

Mors stupebit et natura,
cum resurget creatura,
iudicanti responsura.

Liber scriptus proferetur,
in quo totum continetur,
unde mundus iudicetur.

Iudex ergo cum sedebit,
quidquid latet apparebit:
nil inultum remanebit.

Quid sum miser tunc dicturus?
Quem patronum rogaturus,
cum vix iustus sit securus?

Rex tremendae majestatis,
qui salvandos salvas gratis,
salva me fons pietatis.

Recordare, Iesu pie,
quod sum causa tuae viae:
ne me perdas illa die.

Quaerens me, sedisti lassus:
redemisti Crucem passus:
tantus labor non sit cassus.

Iuste iudex ultionis,
donum fac remissionis
ante diem rationis.

Ingemisco, tamquam reus:
culpa rubet vultus meus:
supplicanti parce, Deus.

Peccatricem qui solvisti,
et latronem exaudisti,
mihi quoque spem dedisti.

Preces meae non sunt dignae:
sed tu bonus fac benigne,
ne perenni cremer igne.

Inter oves locum praesta,
et ab haedis me sequestra,
statuens in parte dextra.

Confutatis maledictis,
flammis acribus addictis:
voca me cum benedictis.

Oro supplex et acclinis,
cor contritum quasi cinis:
gere curam mei finis.

Lacrimosa dies illa,
qua resurget ex favilla
iudicandus homo reus.

Huic ergo parce, Deus:
pie Iesu Domine,
dona eis requiem.
Amen.

Amen! ha detto...

Il Giorno dell'ira
Il giorno dell'ira, quel giorno che
dissolverà il mondo terreno in cenere
come annunciato da Davide e dalla Sibilla.

Quanto terrore verrà
quando il giudice giungerà
a giudicare severamente ogni cosa.

La tromba diffondendo un suono mirabile
tra i sepolcri del mondo
spingerà tutti davanti al trono.

La Morte e la Natura si stupiranno
quando risorgerà ogni creatura
per rispondere al giudice.

Sarà presentato il libro scritto
nel quale è contenuto tutto,
dal quale si giudicherà il mondo.

E dunque quando il giudice si siederà,
ogni cosa nascosta sarà svelata,
niente rimarrà invendicato.

In quel momento che potrò dire io, misero,
chi chiamerò a difendermi,
quando a malapena il giusto potrà dirsi al sicuro?

Re di tremendo potere,
tu che salvi per grazia chi è da salvare,
salva me, fonte di pietà.

Ricorda, o pio Gesù,
che io sono la causa del tuo viaggio;
non lasciare che quel giorno io sia perduto.

Cercandomi ti sedesti stanco,
mi hai redento con il supplizio della Croce:
che tanto sforzo non sia vano!

Giusto giudice di retribuzione,
concedi il dono del perdono
prima del giorno della resa dei conti.

Comincio a gemere come un colpevole,
per la colpa è rosso il mio volto;
risparmia chi ti supplica, o Dio.

Tu che perdonasti la peccatrice,
tu che esaudisti il buon ladrone,
anche a me hai dato speranza.

Le mie preghiere non sono degne;
ma tu, buon Dio, con benignità fa'
che io non sia arso dal fuoco eterno.

Assicurami un posto fra le pecorelle,
e tienimi lontano dai caproni,
ponendomi alla tua destra.

Una volta smascherati i malvagi,
condannati alle fiamme feroci,
chiamami tra i benedetti.

Prego supplice e in ginocchio,
il cuore contrito, come ridotto a cenere,
prenditi cura del mio destino.

Giorno di lacrime, quello,
quando risorgerà dalla cenere
il peccatore per essere giudicato.

Perdonalo, o Dio:
pio Signore Gesù,
dona a loro la pace.

Amen.

Pax! ha detto...

7H15 / 12H15 - messes de tous les fidèles défunts
Chiesa di Saint-Nicolas-du-Chardonnet
https://www.youtube.com/watch?v=3jVdO9grvp0

Anonimo ha detto...

Recitata 33 volte il 2 novembre libera 33 anime del Purgatorio. Venne confermata dai papi Adriano VI, Gregorio XIII e Paolo VI.

Ti adoro, o Croce Santa,
che fosti ornata del
Corpo Sacratissimo del mio Signore,
coperta e tinta del Suo Preziosissimo Sangue.
Ti adoro, mio Dio,
posto in croce per me.
Ti adoro, o Croce Santa,
per amore di Colui che è il mio Signore.

Da La Verità ha detto...

"La setta chiede per i colleghi lettera scarlatta e rieducazione "

Medici, giornalisti e politici affezionati al regime sanitario a testa bassa contro i dottori reintegrati. Ma i loro argomenti si basano su ragionamenti più religiosi che scientifici. Anche perché la ricerca ha già smentito la maggiore pericolosità dei non vaccinati.

Anonimo ha detto...

In teoria, è così: non prevalebunt. In pratica, purtroppo, sembra che stiano prevalendo. Anche se è vero che non bisogna avere fretta e aspettare l'ultima battaglia.

tralcio ha detto...

Il partito che fa capo alla "grande italiana" ha percepito finanziamenti illegali da Soros.
Un suo capo-claque, tal Benedetto Della Vedova, asserisce che Soros è solo un benefattore.
Uno che quei soldi li dà senza contropartita. Anche lui un "grande amico dell'Italia"...
Uno che ebbe già modo di essere amico ai tempi dello SME, nel 1992, facendo fallire l'Italia.
Il 1992 fu l'anno di mani pulite, del Britannia, di Falcone-Borsellino, della svendita...
Così la "grande italiana" e il partito erede dello "spirito di Marco" hanno loro sponsor.
Probabilmente gli stessi che foraggiano il Vaticano fallito e la pontificia accademia.
Non è così difficile intravvedere lo stesso filone che arriva a Paglia e al suo superiore.
Quello che è difficile da vedere è un filo collegato al vero Superiore. Ma ci credono ancora?

Anonimo ha detto...

In Vaticano si guarda alla fede come un mezzo da poter usare nei giochi di potere che coinvolgono l'intero mondo.
Solo un mezzo. Gli eletti al parlamento non sono partecipi di questo gioco e considerano la fede come un mezzo per avvicinarsi a Dio.

Da Fb ha detto...

Ci pensavo stasera.
Quel "fratelli e sorelle" che ormai si trova ovunque nella liturgia è un altro, piccolo grande segno della mondanizzazione della Chiesa e, di conseguenza, della liturgia.
Quel "fratelli", infatti, rappresenta una categorizzazione spirituale in cui sono inclusi tutti gli uomini, indipendentemente dal fatto che siano maschi o femmine.
Con questo termine "fratelli", maschi e femmine sono pari e della stessa digniità, indipendentemente dal loro sesso.
E' questo del resto il significato di "maschio e femmina li creò" della Genesi, capitolo 1. Notate il testo, qualora vi sia sfuggito:
«Dio creò l'uomo a sua immagine (vale a dire l'essere umano, n.d.r.); a immagine di Dio lo creò ("lo" creò, n.d.r.); maschio e femmina li creò». Maschio e femmina sono quindi "l'uomo", l'essere umano. Non è essenziale la differenza di sesso, che viene specificata solo in un secondo momento, come se fosse di secondaria importanza.
Nel pensiero di Dio, sia il maschio sia la femmina sono "uomo", del tutto uguali.
Usando "fratelli e sorelle", invece, e mettendo questo fatto al centro dell'attenzione, non vi è più una caratterizzazione spirituale, il maschio e la femmina no sono più "uomo", cioè una cosa sola, bensì due cose diverse, i "fratelli" sono di sesso maschile, le "sorelle" di sesso femminile.
Per correre dietro al mondo, la Chiesa ha despiritualizzato l'essere umano, il maschio e la femmina che sono fratelli, e lo ha messo su un piano umano.
Quando lo spirituale viene volgarizzato e diventa umano, vul dire che si guarda in orizzontale e non più in verticale, si guarda agli uomini e non a Dio.
Con conseguenze terrificanti...

mic ha detto...

L'abbandono della dottrina non viene professato come tale ma proposto come una variazione della disciplina e non del dogma e come una soluzione pastorale (Romano Amerio)

Anonimo ha detto...

+ Europa ha pubblicato manifesti di ringraziamento con su scritto Grazie George.....per non tediare con 2 commenti in 2 siti do qualche piccola news sul rave, a quanto pare i sinistri non la mandano proprio giù, il sindaco PD del posto in cui si è svolto, ha obbligato il proprietario del capannone a riqualificare ed igienizzare la zona a sue spese, compreso lo smaltimento rifiuti, intanto Bonaccini tuona che MAI reintegrerà i medici no va# tanto ha preso migliaia di sedicenti medici ed infermieri ucraini e cubani, che notoriamente sono super controllati e super va@@inati, ovvio, e non devono presentare nessun documento attestante lauree o diplomi acquisiti........

Anonimo ha detto...

Proprio adesso su Visione TV sta andando in onda una trasmissione sulla questione e su PONZIO SCHILLACI, che del reintegro di medici e infermieri se ne lava le mani e lascia fare ai governatori tipo Bonaccini, appunto.

Anonimo ha detto...


L'abbandono della dottrina, inoltre, viene attuato anche attraverso la
riforma liturgica radicale imposta da Paolo VI e dai suoi complici nella Gerarchia. Con una nuova Messa dal taglio protestante si cambiava la dottrina e il senso stesso della Chiesa in effetti privata di ogni elemento trascendente, sovrannaturale.

Anonimo ha detto...

...segue
Molti hanno analizzato i grandi errori dogmatici del “Vaticano II” (tra cui spicca certamente l’eresia della “libertà religiosa”, già condannata da Pio IX, e presente invece in “Dignitatis Humanae”, l’eliminazione del Deicidio in “Nostra Aetate”, la radicale mutazione della concezione della Chiesa e del Primato pontificio in “Lumen Gentium”, lo scardinamento della posizione della Chiesa nella società in “Gaudium et spes”, l’abuso del ruolo del laicato in “Apostolicam actuositatem”)

In ultimo al “Concilio” è seguita (e come in ogni rivoluzione le conseguenze travolgono anche le più miti premesse) una radicale riforma della Santa Messa, tale da mutarne radicalmente struttura, natura e finalità. (trasformando il severo Sacrificio della Messa in latino in un ritrovo conviviale in lingua quotidiana, spesso di dubbio gusto e con notevole predisposizione all’invenzione liturgica).

Per tacere della riforma dei rituali e del nuovo “codice di diritto canonico”del 1983 (anch’esso figlio del “Concilio”).
È evidente che l’obbedienza al magistero della Chiesa per un cattolico è essenziale ma quando risulta evidente alla ragione, al cuore, soprattutto al sensus Fidei, un generale processo autodemolitivo della Chiesa), la palese trasformazione della Chiesa, società perfetta, autonoma e sovrana, finalizzata alla Redenzione degli uomini, in un mero ente filantropico, debole e spesso prono nei confronti di certi poteri e di certe idee, il cattolico ha il dovere di essere pienamente cattolico, allontanandosi moralmente e fisicamente dall’errore e da chi lo insegna. (Piergiorgio Seveso)

Fonte: https://www.radiospada.org/2022/10/strobosfera-n-16-nuova-legislatura-e-totalitarismo-liberale-sessantanni-di-concilio-gomez-davila-rivisitato/

Angheran70 ha detto...

Le dichiarazioni di Bergoglio lasciano il tempo che trovano anche quando suonano "forti". Ciò che produce effetto - gli istruiti direbbero cultura - sono le scelte delle persone da cui dipende l'orientamento pratico della pastorale. In America lo hanno capito da tempo e non tollerano certe ambiguità gesuitiche. Se la coscienza è correttamente formata e ispirata è possibile che in questa fase una nomina politica esprima una cifra cattolica molto più elevata di certi pastori, anche se chi la pone in atto è scarsamente o per nulla credente. D'altra parte perchè un politico dovrebbe spendersi a destra e a sinistra per un popolo la cui pratica religiosa è in caduta verticale?
Avrebbe molto più successo se parlasse solo di cani e gatti. Ciò premesso bisogna restare avvertiti sul fatto che i nemici del cattolicesimo lavorano su entrambi i fronti, quello visibile, razionalista, in aperto contrasto con la Rivelazione da cui derivano gli attacchi alla vita (aborto, gender, droga , eutanasia) e quello esoterico che attacca la sfera tradizionale (sedevacantismo , rinuncia invalida , fine della chiesa col Vaticano II , templarismo , gnosi propriamente detta) che ha come fine ultimo l'allontanamento dalla chiesa cattolica.

Anonimo ha detto...

Ultimissima

La multa di 100€ per gli over 50 non sierati si paga, dice il portavoce, perché è una questione di giustizia, CHI SBAGLIA PAGA, parole testuali al TG3, in piccioli 100 mln. da incassare senza se e senza ma.........vedremo se si faranno class actions e se qualche magistrato si opporrà, del che dubito, fortissimamente dubito, et voilà, les jeux sont faits.

Anonimo ha detto...


Be', dopotutto, per 100 € si può anche lasciar perdere, no?
Per una cifra simile non va fallito nessuno.
O ne vogliamo fare una gigantesca questione di principio?

Più che a vendicarci dai torti subiti, guardiamo avanti.
Il governo Meloni sta agendo con buonsenso, in questo e altri campi.
Andare a creare problemi, alimentando un clima di rivalsa, con una class action per 100 € è da micragnosi.