Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 30 giugno 2023

Il pellegrinaggio di Chartres 2023: un evento storico

Interessanti le osservazioni di Mil sul successo del pellegrinaggio di Chartres di quest'anno. Precedenti qui - qui.
Il pellegrinaggio di Chartres 2023: un evento storico 

Il grande successo del pellegrinaggio si colloca in quasi esatta coincidenza con il riemergere di una opposizione netta alla liturgia tradizionale da parte dei vertici istituzionali della Chiesa. Sono recenti le tristemente note dichiarazioni del Card. Roche sul cambio teologico sottostante alla riforma liturgica, con il chiaro rifiuto della liturgia anteriore; o del Card. Cantalamessa, che in uno dei suoi quaresimali di quest’anno ha ripetuto l’assioma per cui la liturgia riformata sarebbe fedele a quella dei primi tre secoli, poi corrotta dalla clericalizzazione (una stantia proiezione sul piano liturgico del mantra iperideologico della Chiesa costantiniana). D’altronde, da un po’ di tempo a questa parte si va dicendo che la comunità tradizionale è divisiva e rifiuta le magnifiche sorti e progressive del rinnovamento conciliare: è il nuovo mantra dell’ indietrismo.

A chi ha i capelli abbastanza bianchi per ricordare i formidabili anni settanta, sembra di esservi ripiombato.

Ma non è questo il punto. Il punto è che un evento come il pellegrinaggio di Chartres del 2023 ha plasticamente mostrato come i vertici della Chiesa siano ormai tragicamente disconessi dalla realtà e prigionieri della più asfittica autoreferenzialità.

È a livello pastorale e spirituale che la disconnessione dalla realtà e l’autoreferenzialità dei vertici ecclesiali si manifestano in termini davvero drammatici. Quando sono state avviate consultazioni tra tutti i Vescovi circa la liturgia tradizionale dopo il Summorum Pontificum, se ne sono letti i risultati ad usum Delphini, cioè per confermare una conclusione prestabilita, aprioristicamente negativa, trascurandone la ben diversa reale portata; si è, poi, lanciata una grande consultazione presinodale dei fedeli, dalla quale, però, i tradizionalisti sono stati scrupolosamente esclusi; soprattutto, non si è compreso nulla di nulla della vera essenza della rinascita tradizionale in corso ormai da anni, trattandola – e liquidandola – come un fenomeno politico, come il tentativo di rivalsa dei (cattivi) conservatori sui (buoni) progressisti, anziché per quello che essa è davvero: una vera e sincera manifestazione di autentico risveglio religioso, di amore incondizionato per la Chiesa, di profondo desiderio di condivisione della fede con i cattolici di ieri, di oggi e di domani.
 
Ecco, dunque, perché il pellegrinaggio Parigi-Chartres potrà felicemente passare alla storia: 
  • perché ogni anno i suoi giovani ed entusiastici pellegrini mostrano a tutti la distanza siderale che separa la realtà viva della Chiesa dalla stizzita e frustrante rappresentazione ideologica che se ne dà nelle stanze del potere ecclesiale; 
  • che non c’è divieto, proibizione, restrizione, censura, men che meno persecuzione, che possa soffocare questo fecondo seme di un futuro spiritualmente rigoglioso; 
  • che è ora di dissipare la nebbia di depressa rassegnazione che grava da troppo tempo sui buoni cattolici;
  • che la strada della rinascita c’è, è segnata, e bisogna solo affrontare con coraggio la fatica di percorrerla;
  • insomma, che si può fondatamente sperare che la notte sia prossima a finire e l’alba sia vicina.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Autocompiacimento assolutamente fuori luogo.

mic ha detto...

Perché 'autocompiacimento'?
Chi ne condivide lo spirito le trova piuttosto considerazioni obiettive che portano a conclusioni positive...

Anonimo ha detto...

Ottimo articolo.
Del resto, fa più rumore un albero che cade (quello del CVII e dei suoi seguaci) piuttosto che una foresta che cresce (quella che è ben rappresentata dai pellegrini di Chartres).
E tutta questa agitazione convulsiva dei vertici è sintomo di timore, non di Dio, ma del mondo. Hanno paura di essere esclusi dal mondo, vogliono recuperare due secoli di storia, poverini, sentono che potrebbero perdere prestigio e potere se non si allineano alle direttive imperanti nel mondo, ma non si accorgono che hanno già perso la fede così facendo.
Si, perché la Fede è profondamente divisiva, o si ha o non si ha. Si può, bensì, pensare di averla, ma non per questo la si ha, se poi si opera in modo ambiguo e ipocrita.
Non basta dirsi cattolico per esserlo, non basta essere Cardinale o Vescovo per essere buon cattolico. E allora, se la barca sta dirigendosi verso gli scogli, è ovvio che coloro che la Fede non l'hanno scambiata per un abito su misura, da indossare a seconda delle stagioni, insegnino la giusta rotta.

Gz

Anonimo ha detto...

Robert F. Kennedy Jr. :Costruiamo un grande movimento per la pace.
Su: visione tv
Consigliato caldamente.

Anonimo ha detto...

Leggo ora su wikipedia:
Si è sposato tre volte: attualmente è marito dell'attrice Cheryl Hines. La sua seconda moglie Mary, che gli ha dato quattro figli, si è suicidata nel 2012, ma la coppia aveva già annunciato la separazione. Kennedy Jr. ha altri due figli nati dal primo matrimonio....
Nel 2008 ha finanziato campagna elettorale di H. Clinton...
Il discorso rimane un valido ricordo del passato che può aiutare il presente. Evidentemente l americanismo non ha risparmiato neanche i suoi figli ferventi cattolici, come li definisce Wikipedia.

Anonimo ha detto...

Sospendo ogni giudizio sulla tragica famiglia Kennedy cattolica. Ne so poco e non so quanti e quali amici sinceri abbiano avuto. Troppe morti...

Anonimo ha detto...

Ho sempre diffidato del mito kennediano. Troppa droga e troppo libertinaggio non si addicono al fervente cattolico. Penso che questo politico dem stia semplicemente cercando di strappare voti ai repubblicani cavalcando alcuni temi di loro concezione.

Anonimo ha detto...

Mentre ascoltavo, nel discorso di Robert F. Kennedy Jr, i pensieri che lui riportava dello zio JFK, mi è venuto spontaneo pensare: questo uomo era cattolico. So del libertinaggio, della droga non sapevo. Tuttavia ho capito nel tempo che come viene corrotto un paese, così viene corrotta una famiglia. E notoriamente si colpisce la morale cominciando dal sesto. Non dubito che questa famiglia sia stata particolarmente attenzionata, in particolare dai falsi amici.

Anonimo ha detto...

Oggi noi vediamo che il globalismo si va aprendo la strada con tutte le varianti che ignorano il sesto, con la droga, con le guerre di rapina, con l'ipocrita propaganda buonista, con la microtecnologia e altro, queste sono tutte armi per fiaccare, per ammazzare gli esseri umani, per ibridare i rimanenti con la macchina, per trasformare il Creato e la Creatura, per farsi dio. Quindi noi abbiamo il dovere di comprendere che queste sono tutte armi di distruzione dell uomo e del mondo, tutta questa cagnare sul sesto è tale e quale una bomba, non è più solo un peccato, è stragismo. E così tutte le loro pensate nei nostri riguardi.