Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 1 giugno 2023

Mons. Strickland: I cattolici dovrebbero correggere caritatevolmente gli errori, anche se provengono dal papa

Nella nostra traduzione da Lifesitenews registriamo dalla voce di un vescovo la conferma della opportunità di denunciare gli errori caritatevolmente, anche se e quando a diffonderli è il papa.

Mons. Strickland: I cattolici dovrebbero correggere caritatevolmente gli errori, anche se provengono da Papa Francesco

Nell’episodio di questa settimana del The Bishop Strickland Show, il vescovo Joseph Strickland illustra il contesto di un suo tweet [traduzione ripresa nel titolo -ndT] pubblicato all’inizio del mese sulla validità del papato di Francesco sostenendo che è dovere dei cattolici fedeli correggere gli errori per amore di carità.
Bp. Strickland: Catholics should charitably correct error, even if it comes from Pope Francis
Per contestualizzare il tweet, Sua Eccellenza ha detto di aver registrato un video per un’organizzazione il cui fondatore sostiene che Papa Francesco non è il Papa. Ed è questo che lo ha indotto a twittare che, sebbene Papa Francesco sia effettivamente Papa, “è tempo per me di dire che rifiuto il suo programma di minare il Deposito della Fede [sic]”.
Rispondendo a coloro che non sono d’accordo con la sua visione del pontificato di Francesco, Sua Eccellenza ha spiegato che “sono un peccatore, sono imperfetto, faccio errori, ma [il tweet] è stato motivato dall’amore per Cristo, dall’amore per la Chiesa cattolica e dall’amore per Papa Francesco”.

“Cosa ci dice Gesù? ‘Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati’. E ha proseguito: 'Gesù ci ha amati rivelandoci la verità fino a sacrificare la sua vita per noi'. Sono sicuro che molte persone direbbero: “Ebbene, vescovo Strickland, lei non sta dando la vita per Papa Francesco”. Ma in un certo senso, penso che sia proprio così che la vedo, perché… è come se dicessero: “Come osi criticare il Papa”. Non è mia intenzione criticare, ma se la verità è la verità, e io credo che lo sia, ho promesso di custodire il deposito della fede”.

Il vescovo Strickland ha anche chiarito che Twitter non è il luogo per profonde discussioni teologiche, ma di essere rimasto sulla piattaforma per proclamare la verità, sottolineando che la verità è “il nostro più grande dono… il nostro più grande valore… [e] il nostro più grande potere”.

E ha detto: “Ciò vale per tutta la Chiesa, da Papa Francesco fino agli ultimi cresimati”. “Tutti noi siamo tenuti e benedetti a vivere la verità. E… abbiamo un obbligo nei confronti del gregge qui e ovunque possiamo. Quando vediamo ciò che… è contrario alla verità, e ci sono in atto troppe cose contrarie alla verità e che devono essere affrontate… per amore, [dobbiamo] agire”.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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3 commenti:

Anonimo ha detto...

La parola chiave è CARITATEVOLMENTE.

Anonimo ha detto...

Bisognerebbe passare questo messaggio in contemporanea a tutti, alle persone che formano il cerchio stretto intorno al Papa e ai fedeli vicini e lontani. Questa nostra epoca ha di molto propagato illusioni, ipocrisia ed il buonismo è stato il lievito che ha potenziato al massimo entrambe. Le persone recitano naturalmente, all impronta, hanno dimenticato chi sono, senza neanche sapere se sono affatto. I sensi stessi sono stati alterati ed ognuno vede, ascolta e dice quello che i suoi limiti gli consentono. Comunque la via giusta è provare con la verità risanatrice sempre delle nostre ed altrui infermità.

Anonimo ha detto...

Consiglio la lettura dell'ultimo post di Magister sul suo blog e a leggere anche il nuovo statuto vaticano redatto da JMB e uscito in sordina......