L'articolo è datato, ma le argomentazioni ben calibrate di Piero Vassallo sono importanti per conoscere sempre meglio le cause prossime e remote della crisi attuale. Non ci si stancherà mai di rammentare l’insidia in agguato fra le righe della trans-politica, e del qualunque discorso pronunciato da tradizionalisti a mezzo servizio. Da Guénon a Zolla fino agli anti-abortisti in questi giorni ruggenti a corrente alternata, la dolorosa storia dei rapporti tra cattolici e infiltrati rammenta la gravità dei danni, che può procurare l’incauta apertura agli esoterici “amici”. Tuttavia il fatto che ci siano interventi di personaggi sedevacantisti nelle vicende di cui si parla non ha nulla a che fare con la nostra appartenenza all'unica Chiesa di Cristo, al momento di molto oscurata nella sua parte visibile.
Legittime insorgenze e oscure infiltrazioni
di Piero Vassallo
Gennaio 24, 2015
Nei primi anni Sessanta l’iniziato torinese Elemire Zolla (1926-2002), esteta raffinato ed estremo, lanciandosi all’assalto delle mitologie progressiste e operaiste circolanti nelle cellule e nei cineforum impegnati, ottenne da ammirati/infatuati baroni cattolici una cattedra universitaria, che gli consentì di influire nella gestione di due importanti case editrici, Borla e Rusconi.
Nessuno osava opporsi seriamente al fascino sottile di uno scrittore autorevole e incensato in alto. Certamente non il giovane collaboratore della rivista Renovatio, che, nel 1967, ricevette, dal direttore, il compianto don Gianni Baget Bozzo, l’incarico di recensire favorevolmente un saggio del prestigioso Zolla.
Il redattore cominciò a leggere, a prendere appunti e a cercare espressioni adeguate alla stima cattolica dovuta al brillante contestatore del materialismo e della martellante/soffocante cultura progressista.
Per puro caso il recensore fu colpito dalla sperticata lode zolliana di un severo centro mistico, attivo nell’antichità cristiana e citato negli “Stromata” di Clemente Alessandrino.
Il giovane collaboratore di Renovatio possedeva una rara copia della edizione degli “Stromata” datata 1925. La curiosità fu più forte della pigrizia. Lo splendore mistico dall’austero professor Zolla fu messo a nudo da una scoperta casuale: il testo edificante, da lui citato con sottile, beffarda intenzione, descriveva festini sapienziali a base di droghe sacramentate, severi colpi di frusta e atti sessuali contro natura e in diverse posizioni. Pratiche che avevano destato l’orrore e la condanna, del dotto teologo alessandrino.
Nella pia luce dei festini gnostici la polemica di Zolla contro la cultura progressista rivelava la sua segreta intenzione: accelerare il transito delle masse dall’utopia sovietica alla religiosità porno-nichilistica, ovvero attuare quella mutazione sporcacciona e thanatofila della rivoluzione, che era stata programmata dagli alti “mistici” radical chic, francofortesi e californiani, per essere festeggiata dalle urlanti/sragionanti/travolgenti folle sessantottine.
Purtroppo la rivelazione della fonte spuria dello Zolla-pensiero fu contestata, sdegnata e tacitata dai baroni cattolici, che avevano messo in cattedra l’elegante intellettuale.
L’infiltrato/incensato Zolla, che nel 1958 aveva conosciuto Cristina Campo [1], fece uso delle altolocate amicizie di lei per incrementare la sua attività di seminatore di testi pseudomistici, eleganti e incantevoli trappoloni, quali, ad esempio, due opere della scrittrice gnostica Simone Weil, La Grecia e le intuizioni precristiane [edita da Borla nel 1967 e nel 1972 da Rusconi] e Attesa di Dio, [edita da Rusconi nel 1972].
Zolla, continuò la sua sottile opera di attivista confusionario agendo come suggeritore anticattolico [2] fra gli oppositori cattolici al Novus Ordo Missae di Paolo VI.
Don Francesco Ricossa, autore di un pregevole ed equanime saggio, Cristina Campo o l’ambiguità della Tradizione, edito da Sodalitium in Verrua Savoia nel 2005 [3], ha dimostrato l’influenza negativa esercitata dai laicisti e dagli esoteristi (in prima fila il guénoniano Zolla) infiltrati nel movimento per la difesa della liturgia latina, Una Voce.
La presenza di studiosi eterodossi e umbratili e/o impazienti/incontinenti fra i firmatari del documento in difesa della liturgia tradizionale, annunciata dal notiziario Una Voce, e le indiscrezioni sulle bizzarre idee in circolo nell’ambiente, allarmarono i non leonini cardinali, che si erano dichiarati contrari alla riforma di Paolo VI, e li indussero a non firmare. Zolla esultava e dichiarava la morte del Cattolicesimo.
Di conseguenza la robusta opposizione clericale alla riforma liturgica, minaccia che aveva allarmato la curia progressista, si restrinse alle sole firme animose ma sotto schiaffo dei cardinali Alfredo Ottaviani e Antonio Bacci, e fu privata della sua iniziale e temuta efficacia.
Ai progressisti in clergyman non fu difficile convincere i fedeli che la resistenza alla nuova liturgia era dettata dall’estetica professata dal nucleo non cattolico dei firmatari e dei sostenitori del Breve esame critico del Novus Ordo Missae.
L’esito scoraggiante dell’azione in difesa della liturgia, riconosciuta la buona fede dei promotori, rivela la intrinseca debolezza della qualunque strategia, del qualunque ecumenismo a destra, in ultima analisi della qualunque tentazione di disobbedire al principio di identità e non contraddizione, per cercare consensi obliqui e fragili alleanze nell’area in cui la verità è inquinata da suggestioni non cattoliche.
Non ci si stancherà mai di rammentare l’insidia in agguato fra le righe della trans-politica, e del qualunque discorso pronunciato da tradizionalisti a mezzo servizio.
Da Guénon a Zolla fino agli anti-abortisti in questi giorni ruggenti a corrente alternata, la dolorosa storia dei rapporti tra cattolici e infiltrati rammenta la gravità dei danni, che può procurare l’incauta apertura agli esoterici amici.
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[1] Cristina Campo, pseudonimo della poetessa Vittoria Guerrini 1923-1977, “figlia di musicisti, parente di Ottorino Respighi”, apparteneva a una illustre famiglia bolognese, fedele al movimento fascista. Al riguardo cfr.: Don Francesco Ricossa, autore di un puntuale profilo biografico della Guerrini, Cristina Campo o l’ambiguità della Tradizione, Centro Librario Sodalitium, Verrua Savoia 2005, pag. 21.
[2] Don Ricossa, nel testo citato, rammenta che secondo un’opinione, che Zolla ha manifestato dopo la morte di Vittoria Guerrini, la fede sarebbe “una capacità di autoallucinarsi o di sostanziare in un certo modo la percezione”. Zolla si spinse al punto di affermare che la condanna del quietismo (un’eresia secondo cui il fedele che aveva raggiunto lo stato di quiete era esentato dall’obbligo di resistere alle tentazioni), la Chiesa aveva avviato l’estinzione del misticismo. L’enormità dell’eresia quietista si deduce dalla biografia di Fénelon, che ha legato il suo prestigio di vescovo blasonato ma incauto alla boccaccesca vicenda dei “riti” quietistici officiati dall’intrepida/rovente visionaria Jeanne Marie de la Mothe-Guyon.
[3] Don Riscossa sospende il giudizio sulla fede di Cristina Campo e contesta l’ipotesi sulla sua adesione alla tesi zolliana sulla fine del Cattolicesimo: “la Campo parla di una possibile fine del Cattolicesimo in seguito alla riforma liturgica. Ma fa di tutto per evitarla. La sconfitta (così crede) in questa battaglia non viene da lei inquadrata, guénonianamente, in una necessaria distruzione dell’ordine per giungere al caos: Cristina della scomparsa della liturgia muore letteralmente e mai abbandona – almeno visibilmente – la Chiesa” - Fonte
9 commenti:
Regressione antropologica
L'uomo sta perdendo la mente e anche l'anima, e quindi si riduce a corpo, a muscoli che gli consentono di svolgere le mansioni dell'Homo faber, che corre, consuma sesso, mangia e usa le mani: un tempo per lavorare, adesso per gli hobby.
Si tratta di una profonda regressione antropologica, non soltanto di un effetto secondario del progresso tecnologico.
Se cadono non solo le facoltà ideative, ma anche i desideri, il piacere di sapere, tutto riporta al fare come segno di essere. Non più il《cogito ergo sum》, ma 《faccio dunque non sono morto》.
[Vittorino Andreoli]
Con la Chiesa o con gli usurpatori: ognuno decida
gianfranco.cei 14 Agosto 2023
Su Maurizio Blondet
Avevo scritto un lungo commento che poi per un niente è scomparso cancellandosi, contemporaneamente sento dal telefonino una voce, come disco, che dice che sta telefonando a Santa Maria di Lourdes, senza che io avessi preso il telefonino in mano, lo prendo e spengo, la telefonata veniva da Milano con numero di 4 cifre. Cerco di riscrivere quanto avevo scritto.
Oggi l occultismo è sganciato da ogni religione, da ogni filosofia. È diventato una tecnica che va ravanando tra lune crescenti e calanti, tra ore notturne e corpi sottili dei dormienti. Si pensa aldilà del bene e del male in teoria, ma ritengo che in pratica sia nettamente infero. La preghiera è nostro scudo, il Rosario sempre a portata di mano, sotto il cuscino quando siamo a letto, e se ci svegliamo di notte preghiamo con grande tranquillità e calma. Quindi accanto al transumanesimo legato a minerali ed al meccanismo, ci troviamo anche con queste presenze occulte. Calma e preghiera fiduciosa. Ricordiamo che è sempre un dettaglio a smascherare il Nemico. Evidentemente la battaglia si va facendo più dura e palese. Se questo è reso possibile, pregando e restando saldi migliorerà la nostra Fede, la nostra virtù, la Grazia ci verrà incontro donandoci quello di cui al momento abbiamo bisogno. Preghiamo per tutti coloro che amiamo e se ne siamo capaci anche per la conversione dei farabutti. La Madre Santissima Assunta, Gesù, Giuseppe, i Santi, le Schiere Celesti sono con chi è capace di pentimento sincero.
Gesù durante la Passione ha detto: - Pregate per non cadere in tentazione.
Bisogna pregare sempre, anche per difendersi dal nemico del genere umano, oggi sempre più forte.
Le tentazioni vengono da fuori ma poi proliferano dall'interno, nei pensieri cattivi, nei pensieri carnali, insomma in ogni tipo di pensiero che nutre il nostro orgoglio di figli dell'ira e peccatori.
Pregare sempre mentalmente, oltre alle preghiere delle consuete devozioni quotidiane, non è facile. Non possiamo pensare a due cose contemporaneamente - quindi, se preghiamo le preghiere canoniche, consuete, mentre preghiamo non possiamo subire la tentazione.
Per pregare mentalmente sempre cioè di frequente bisogna chiedere al Signore la grazia di farci ottenere lo spirito di preghiera. Lo spirito di preghiera come nostro atteggiamento spirituale ma anche come nostro atteggiamento mentale, che si radichi nell'inconscio.
In tal modo, quando uno si appisola per pochi minuti in salotto nel pomeriggio o sta per addormentarsi la notte, potrà sentire all'improvviso un'Ave Maria o un Angele Dei che gli rimbombano nella testa, al posto magari di qualche pensiero cattivo, come se non venissero da lui ma dalle profondità insondabili della sua anima.
Come se si recitassero da sole dentro la sua testa.
Parlo per esperienza personale.
ar
ßono pèrplesso. Qualche tempo fa il sito Ricognizioni , da cui proviene l"articolo, ospitava le esternazioni di Alessandro Gnocchi in merito alla sua presunta conversione. E successìvamente le considerazioni dello stesso sull'opera di Cristina Campo. Ma Cristina Campo ed Elemire Zolla non erano la stessa persona. Non credo che confonderli possa essere di aiuto alla ricerca della Verita". Ricerca della verita' che, secondo la mia modesta opinione, non fa parte dello scopo del sito Ricognizioni. Infatti tra le guide a cui questi guardano come esempi per la nuova destra , vengono inclusi nomi largamente sconosciuti ed anche quello di Guenon, che essendo morto da musulmano non puo' certo essere in cluso tra i milites Cristi.
Cristina Campo amava la Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo , ma non e' mai uscita dalla chiesa di Ròma.
Provo una gran pena per la caduta di stile e di contenuto, avvenuta dai tempi di Riscossa Cristiana all' attuale Ricognizioni. Ho seguito un poco il nuovo portale, ma poi l' ho abbandonato, troppo incentrato sul solo Guareschi ( che peraltro ammiro molto), poi la svolta dottrinale di Alessandro Gnocchi, un vero dispiacere per me. Ai tempi della ditta Gnocchi-Palmaro divoravo letteralmente i loro libri, li leggevo e rileggevo. La Bella Addormentata, poi, mi è rimasta nel cuore : un vero capolavoro di fede cattolica tradizionale. Per questo non riesco più a leggere niente dell' attuale Gnocchi. Che Dio lo illumini e lo conservi....
P.S. : penso che molto della fortuna del sito Riscossa Cristiana ( dove sono stato accolto anch' io con alcuni miei articoli) sia stato dovuto alla professionalità di Paolo Deotto, che ha dimostrato, con Il Nuovo Arengario, di avere ancora la tempra e la combattività di un coraggioso difensore della fede cattolica bimillenaria.
“La società edonista, pragmatica, o tradizionalista, o positivista, o progressista di oggi - ritroviamo qui le categorie sociali che indicava Nietzsche nello Zarathustra -
non può che entusiasmarsi, in un'epoca di grande disgusto, nel vedere che una simile arte dello stercorario sia diventata «arte ufficiale», come l'apocatastasi fu sul punto di diventare il dogma della chiesa primitiva e come sembra essere la credenza dei cristiani di oggi. Proprio come Origene e Clemente Alessandrino pensavano che il castigo in questa vita o nell'altra fosse sempre terapeutico e di conseguenza temporaneo, l'uomo di oggi, in nome di un egualitarismo applicato all'aldilà, in nome di diritti dell'uomo che varrebbero tanto in questa vita - il diritto alla salute - quanto nel mondo futuro, è convinto non solo di esser divenuto eterno, ma che, se mai dovesse morire, condividerà con tutti isuoi
simili il paradiso”.
Jean Clair, De immundo
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