Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 9 febbraio 2025

Domenica quinta dopo l'Epifania

Domenica quinta dopo l'Epifania


Mt.13 
Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Come mai dunque c'è il loglio?
Inróitus
Ps. 96, 7-8 - Adoráte Deum, omnes Ángeli eius: audívit, et laetáta est Sion: et exsultavérunt fíliae Iudae.
Ps. 96, 1 - Dóminus regnávit, exsúltet terra: laeténtur ínsulae multae. Glória Patri…
Ps. 96, 7-8 - Adoráte Deum, omnes Ángeli eius
Introito
Sal. 96, 7-8 - Adorate Dio, voi tutti Angeli suoi: Sion ha udito e se ne è rallegrata: ed hanno esultato le figlie di Giuda.
Sal. 96, 1 - Il Signore regna, esulti la terra: si rallegrino le molte genti. Gloria al Padre… Sal. 96, 7-8 - Adorate Dio, voi tutti Angeli suoi…

  Messa
EPISTOLA (Col 3,12-17). - Fratelli: Rivestitevi come eletti di Dio, santi ed amati, di viscere di misericordia, di benignità, di umiltà, di modestia, di pazienza, sopportandovi a vicenda, e perdonandovi scambievolmente, se alcuno ha di che dolersi d'un altro; come il Signore ci ha perdonati, così fate anche voi. Ma soprattutto abbiate la carità, che è il vincolo della perfezione. E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati in un solo corpo, trionfi nei vostri cuori; e siate riconoscenti. La parola di Cristo abiti in voi nella sua pienezza con ogni sapienza. Istruitevi ed esortatevi tra di voi con salmi, inni e cantici spirituali, dolcemente a Dio cantando nei vostri cuori. Qualsiasi cosa diciate o facciate, tutto fate nel nome del Signore Gesù Cristo, ringraziando Dio Padre per Gesù Cristo nostro Signore.
Ammaestrato alla scuola dell'Uomo-Dio che si è degnato di abitare su questa terra, il cristiano deve esercitarsi nella misericordia verso i suoi fratelli. Questo mondo, purificato dalla presenza del Verbo incarnato, diventerà per noi l'asilo della pace, se sapremo meritare i titoli che ci da l'Apostolo, di eletti di Dio, santi e prediletti. Questa pace deve riempire innanzitutto il cuore di ogni cristiano, e porlo in un continuo gaudio che trova gusto ad effondersi nel canto delle lodi di Dio. Ma soprattutto la Domenica i fedeli, unendosi alla santa Chiesa, nei suoi salmi e nei suoi cantici, adempiono quel dovere così caro al loro cuore. Nella pratica quotidiana della vita, ricordiamoci anche del consiglio che ci da l'Apostolo al termine di quest'Epistola, e pensiamo a fare tutto in nome di Gesù Cristo, per essere accetti in tutto al nostro Padre celeste.
VANGELO (Mt 13,24-30). - In quel tempo: Gesù propose alle turbe questa parabola: Il regno dei cieli è simile ad un uomo che seminò buon seme nel suo campo. Ma nel tempo che gli uomini dormivano, sen venne il suo nemico a seminare del loglio nel suo campo e se ne andò. Come poi il seminato germogliò e granì» allora apparve anche il loglio. E i servi del padrone di casa andarono a dirgli: Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Come mai dunque c'è il loglio ? Ed egli rispose loro: Qualche nemico ha fatto questo. E i servi dissero: Vuoi che andiamo a sterparlo ? Ma egli: No, che, cogliendo il loglio, non sbarbiate con esso anche il grano. Lasciate che l'uno e l'altro crescano fino alla mietitura: e al tempo della messe, dirò ai mietitori: Raccogliete prima il loglio e legatelo in fasci, per bruciarlo; il grano poi riponetelo nel mio granaio.
Il regno dei cieli di cui parla qui il Salvatore è la Chiesa militante, la società di coloro che credono in lui. Tuttavia, quel campo che egli ha coltivato con tanta cura, è seminato di zizzania; vi sono scivolate le eresie, vi si moltiplicano gli scandali. Dobbiamo dubitare per questo della provvidenza di Colui che tutto conosce, e senza il cui permesso nulla può accadere? Lungi da noi questo pensiero! Il maestro ci dice egli stesso che dev'essere così. L'uomo ha ricevuto la libertà del bene e del male: spetta a lui usarne, come spetta a Dio far rivolgere tutto alla sua gloria. Spunti dunque l'eresia come una pianta maledetta: sappiamo che verrà il giorno in cui sarà sradicata; più d'una volta, anzi, la si vedrà seccare sul suo stesso tronco, nell'attesa del giorno in cui dovrà essere tolta e gettata nel fuoco. Dove sono oggi le eresie che desolarono la Chiesa nei suoi primi tempi? E lo stesso è avvenuto per gli scandali che sorgono nel seno stesso della Chiesa. Questa zizzania è un flagello, ma è necessario che noi siamo provati. Il padre di famiglia non vuole che si tolga l'erba parassita, perché non si abbia a nuocere anche al grano. Perché? Perché la convivenza dei buoni e dei cattivi è un utile esercizio per i primi, insegnando ad essi a non tener conto dell'uomo, ma ad elevarsi più in alto. Di più: la misericordia del Signore è tanta, e quanto è zizzania può a volte, per la grazia divina trasformarsi in grano. Abbiamo dunque pazienza; ma poiché il nemico semina zizzania solo durante il sonno dei custodi del campo, preghiamo per i pastori, e chiediamo per essi al loro divino Capo quella vigilanza che è la principale garanzia della salvezza del gregge, e che è indicata, come la prima loro dote, dal nome stesso che la Chiesa loro impone.

Preghiamo
Custodisci, Signore, con inesauribile pietà la tua famiglia; che si basa solo sulla speranza della grazia celeste, affinché sia sempre munita della tua protezione.
(Da dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 246-247)

11 commenti:

mic ha detto...

QUINTA DOMENICA DOPO L'EPIFANIA

PROPRIO DELLA S.MESSA

INTROITUS
Ps 96:7-8.- Adoráte Deum, omnes Angeli eIus: audívit, et lætáta est Sion: et exsultavérunt fíliæ Iudæ. ~~ Ps 96:1- Dóminus regnávit, exsúltet terra: læténtur ínsulæ multæ. ~~ Glória ~~ Adoráte Deum, omnes Angeli eIus: audívit, et lætáta est Sion: et exsultavérunt fíliæ Iudæ.

Ps 96:7-8.- Adorate Dio, voi tutti Angeli suoi: Sion ha udito e se ne è rallegrata: ed hanno esultato le figlie di Giuda. ~~ Ps 96:1.- Il Signore regna, esulti la terra: si rallegrino le molte genti. ~~ Gloria ~~ Adorate Dio, voi tutti Angeli suoi: Sion ha udito e se ne è rallegrata: ed hanno esultato le figlie di Giuda.

Gloria

ORATIO
Orémus.
Famíliam tuam, quǽsumus, Dómine, contínua pietáte custódi: ut, quæ in sola spe grátiæ coeléstis innítitur, tua semper protectióne muniátur. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Custodisci, o Signore, Te ne preghiamo, la tua famiglia con una costante bontà, affinché essa, che si appoggia sull’unica speranza della grazia celeste, sia sempre munita della tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Colossénses
Col 3:12-17
Fratres: Indúite vos sicut electi Dei, sancti et dilecti, víscera misericórdiæ, benignitátem, humilitátem, modéstiam, patiéntiam: supportántes ínvicem, et donántes vobismetípsis, si quis advérsus áliquem habet querélam: sicut et Dóminus donávit vobis, ita et vos. Super ómnia autem hæc caritátem habéte, quod est vínculum perfectionis: et pax Christi exsúltet in córdibus vestris, in qua et vocáti estis in uno córpore: et grati estóte. Verbum Christi hábitet in vobis abundánter, in omni sapiéntia, docéntes et commonéntes vosmetípsos psalmis, hymnis et cánticis spirituálibus, in grátia cantántes in córdibus vestris Deo. Omne, quodcúmque fácitis in verbo aut in ópere, ómnia in nómine Dómini Iesu Christi, grátias agéntes Deo et Patri per Iesum Christum, Dóminum nostrum.

Fratelli: Rivestitevi come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di modestia e di pazienza, sopportandovi a vicenda e perdonandovi se qualcuno ha da dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così anche voi. Ma al di sopra di tutto questo, abbiate la carità, che è il vincolo della perfezione. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché siete stati chiamati a questa pace in modo da formare un solo corpo. Siate riconoscenti. La parola del Cristo abiti in voi in tutta la sua ricchezza; istruitevi e avvisatevi gli uni gli altri con ogni sapienza, e, ispirati dalla grazia, levate canti a Dio nei vostri cuori con salmi, inni e cantici spirituali. E qualsiasi cosa facciate in parole o in opere, fate tutto nel nome del Signore Gesù Cristo, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di lui.

GRADUALE
Ps 101:16-17
Timébunt gentes nomen tuum, Dómine, et omnes reges terræ glóriam tuam.
V. Quóniam ædificávit Dóminus Sion, et vidébitur in maiestáte sua.

Le genti temeranno il tuo nome, o Signore: tutti i re della terra la tua gloria.
V. Poiché il Signore ha edificato Sion: e si è mostrato nella sua potenza.

ALLELUIA
Allelúia, allelúia.
Ps 96:1
Dóminus regnávit, exsúltet terra: læténtur ínsulæ multæ. Allelúia.
Alleluia, alleluia.
Il Signore regna, esulti la terra: si rallegrino le molte genti. Alleluia.

mic ha detto...

Segue

EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 13:24-30
In illo témpore: Dixit Iesus turbis parábolam hanc: Símile factum est regnum coelórum hómini, qui seminávit bonum semen in agro suo. Cum autem dormírent hómines, venit inimícus eius, et superseminávit zizánia in médio trítici, et ábiit. Cum autem crevísset herba et fructum fecísset, tunc apparuérunt et zizánia. Accedéntes autem servi patrisfamílias, dixérunt ei: Dómine, nonne bonum semen seminásti in agro tuo? Unde ergo habet zizánia? Et ait illis: Inimícus homo hoc fecit. Servi autem dixérunt ei: Vis, imus, et collígimus ea? Et ait: Non: ne forte colligéntes zizánia eradicétis simul cum eis et tríticum. Sínite utráque créscere usque ad messem, et in témpore messis dicam messóribus: Collígite primum zizáania, et alligáte ea in fascículos ad comburéndum, tríticum autem congregáta in hórreum meum.

In quel tempo: Gesù disse alle turbe questa parabola: Il regno dei cieli è simile a un uomo che seminò buon seme nel suo campo. Ma nel tempo che gli uomini dormivano, il suo nemico andò e seminò della zizzania in mezzo al grano, e partì. Cresciuta poi l’erba, e venuta a frutto, comparve anche la zizzania. E i servi del padre di famiglia, accostatisi, gli dissero: Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Donde dunque è venuta la zizzania? Ed egli rispose loro: Qualche nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi che andiamo a coglierla? Ed egli rispose: No, perché cogliendo la zizzania non strappiate con essa anche il grano. Lasciate che l’uno e l’altra crescano sino alla messe, e al tempo della messe dirò ai mietitori: Strappate per prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla, e il grano raccoglietelo nel mio granaio.

Credo

OFFERTORIUM
Ps 117:16 et 17
Déxtera Dómini fecit virtutem, déxtera Dómini exaltávit me: non móriar, sed vivam, et narrábo ópera Dómini.

La destra del Signore ha fatto prodigi, la destra del Signore mi ha esaltato: non morirò, ma vivrò e narrerò le opere del Signore.

SECRETA
Hóstias tibi, Dómine, placatiónis offérimus: ut et delícta nostra miserátus absólvas, et nutántia corda tu dírigas. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Ti offriamo, o Signore, ostie di propiziazione, affinché, mosso a pietà, perdoni i nostri peccati e diriga i nostri incerti cuori. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

COMMUNIO
Luc 4:22
Mirabantur omnes de his, quae procedebant de ore Dei.

Erano tutti ammirati per ciò che usciva dalla bocca di Dio.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Quǽsumus, omnípotens Deus: ut illíus salutáris capiámus efféctum, cuius per hæc mystéria pignus accépimus. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Ti preghiamo, onnipotente Iddio: affinché otteniamo l’effetto di quella salvezza, della quale, per mezzo di questi misteri, abbiamo ricevuto il pegno. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

tralcio ha detto...

La regola di San Benedetto va imparata bene, perché non raccomanda solo di pregare e di lavorare, ma anche di leggere/studiare e di non contristarsi per vivere la letizia della pace. (Ora et labora et lege et noli contristari in laetitia pacis!".

L'umile operaio della vigna ha mantenuto fede al nome scelto come Pontefice.

Non si tratta di un "fare", ma di un modo di essere abitato dalla Grazia senza opporvi i nostri modi di pensare ed agire. Servono fede e speranza, ma prima di tutto la carità. La carità di chi è nella verità.

La modalità di essere -donata da Dio- è charis (aggraziata e graziosa, grata e gratuita, affascinante e trascinante) ed è agape (un amore che si compiace di com’è senza mancare di nulla da trovare da me, aggiungendovi altro del modo di essere in Dio).

La beatitudine allora è piena, non manca di nulla e così tutto sopporta, croce inclusa, senza negarla né illudersene esenti, per ricomprenderla nella grazia della visione mistica e beatifica che "noli contristari"…

La pienezza di grazia della carità-agape non si dà da fare per conquistare qualcosa senza Dio, ma si adopera di non impedire a Dio di riempirci di grazia, per non perdere i doni che Dio per il suo modo di essere ci compartecipa con larghezza.

Un misterioso mistico abbandono fino ad essere conosciuti da noi stessi come ci conosce Dio… il centuplo quaggiù e l’eternità, la verità che fa liberi davvero.

Meno di così è ancora sforzo… forse una fede in teoria in grado di spostare montagne… ma senza la carità manca il più bello.

Viene detto agli abitanti della chiesa di Efeso, che conobbero tra i loro "parrocchiani" Maria Santissima e l’apostolo più amato, ma si erano un po’ allontanati dal modello…

Benedetto XVI è un maestro di grazia. Poi c'è chi coltiva loglio. E schiuma.

Anonimo ha detto...

Sainte messe du cinquième dimanche après l'Epiphanie - ADORATE DEUM
https://www.youtube.com/watch?v=afQ2Xg45cAw
LO chiedo a Mic:
Non e' possibile seguire la Messa da Vocogno in streaming (come preparazione della S.Messa in presenza) perche' hanno problemi di collegamento.Una utente ha consigliato la Messa in latino di don Enrico Maria Roncaglia, al che ho commentato che non conta celebrare in latino se i Sacerdoti che celebrano non sono in comunione cola la Chiesa gerarchica ma se ne sono distaccati. La stessa utente mi ha dato dell'ignorante affermando che chiunq

Anonimo ha detto...

A proposito di carita' permettetemi di raccontare questo fatto:
"Una volta mi e' capitato di confessarmi da un Sacerdote dell'ICRSS , dopo l'ascolto dei miei peccati, mi dette come penitenza proprio di recitare lentamente l'Atto di Carita'.

Anonimo ha detto...

GLI ERETICI NON SONO IN COMUNIONE, NEMMENO IMPERFETTA, CON LA CHIESA (S.AGOSTINO)

Mentre i prelati della Chiesa si mostravano negligenti oppure, se si preferisce, quando gli Apostoli si furono addormentati del sonno della morte, venne il diavolo e seminò coloro che il Signore chiama i cattivi figli. Ma chi sono questi? Gli eretici o i cattivi cattolici? Possono infatti esser detti cattivi figli anche gli eretici, poiché nati dallo stesso seme del Vangelo e procreati nel nome di Cristo, si sono lasciati sviare verso false dottrine da opinioni erronee.

Ma poiché il Signore ci dice che essi sono stati seminati in mezzo al frumento, sembrerebbe in un certo qual modo che in essi siano indicati coloro che appartengono ad una medesima comunione. Tuttavia poiché il Signore quello stesso campo intende non la Chiesa ma questo mondo, ben qui si interpretano gli eretici, che in questo mondo sono mescolati ai buoni non nella comunione di una medesima Chiesa o in quella di una stessa fede, ma nella condivisione del solo nome cristiano. Quanto a coloro che, nel seno di una medesima fede, sono cattivi, sono da reputarsi paglia piuttosto che zizzania, perché la paglia ha la stessa origine del frumento e una radice comune.

Allo stesso modo in quella rete, in cui si trovano catturati pesci buoni e cattivi, non è irragionevole riconoscere i cattivi cattolici. Una cosa è il mare che significa piuttosto questo mondo, altra la rete che sembra raffigurare la comunione di una stessa fede, di una stessa Chiesa. Tra gli eretici e i cattivi cattolici vi è questa differenza: gli eretici credono cose false mentre gli altri, pur credendo cose vere, non vivono secondo la loro fede.

S.AGOSTINO,
Lib. Quaest. Ev. in Matth. Cap. 11 tom. 4

BREVIARIO ROMANO, V Domenica dopo l'Epifania
Mattutino, Lezione III Notturno

Anonimo ha detto...

«Ohimè! Io sono perduto,
perché un uomo dalle labbra impure io sono
e in mezzo a un popolo
dalle labbra impure io abito;
eppure i miei occhi hanno visto
il re, il Signore degli eserciti».
[Isaia]

Anonimo ha detto...

./.segue
che "chiunque" celebri in latino e' in comunione con la Chiesa gerarchica. E allora perche' tanti devono lottare per affermare la Verita'?

Anonimo ha detto...

...la vita eterna non è una infinita sequenza di istanti, nei quali si dovrebbe cercare di superare la noia e la paura di ciò che non può avere fine. La vita eterna è quella qualità nuova dell'esistenza, in cui tutto confluisce nel qui e ora dell'amore, nella nuova qualità dell'essere, che è liberata dalla frammentazione dell'esistenza nello scorrere via degli istanti. In questa nostra esistenza temporale ogni istante è, da un lato, troppo breve, perché con esso sembra scorrere via l'esistenza stessa prima ancora che riusciamo ad afferrarla; allo stesso tempo, però, ogni istante è per noi troppo lungo, perché i molti istanti, che sembrano sempre uguali a se stessi, diventano per noi faticosi. Con ciò diventa anche chiaro che la vita eterna non è semplicemente ciò che viene dopo e di cui noi adesso non riusciamo a farci nessuna idea. Poiché si tratta di una qualità dell'esistenza, essa può già essere presente nel mezzo della vita terrena e della sua fuggevole temporalità, come il nuovo, l'altro e il di più, sia pure anche solo in forma frammentaria e incompleta. Ma il limite tra la vita eterna e quella temporale non è affatto semplicemente di natura cronologica: gli anni prima della morte sarebbero la vita temporale; il tempo infinito dopo di essa la vita eterna. E' così che in generale si pensa.
Poiché, però, l'eternità non è semplicemente tempo senza fine, ma un altro piano dell'esistenza, proprio per questo una simile distinzione puramente cronologica non può essere vera. La vita eterna è presente al centro del tempo, là, dove ci riesce di stare faccia a faccia con Dio; nella contemplazione del Dio vivo essa può diventare il solido fondamento della nostra anima. Come un grande amore, essa non ci può essere tolta da alcuna circostanza o situazione, ma è un centro indistruttibile, da cui provengono il coraggio e la gioia per andare avanti, anche se le cose che ci stanno attorno sono dolorose e difficili...

JOSEPH RATZINGER - da "Il Dio vicino" L'eucaristia cuore della vita cristiana -

Don Alberto Secci ha detto...

Il Regno è un'opera
https://m.youtube.com/watch?v=NGVoV9tDNmk

mic ha detto...

Nell'ultima confessione, da un sacerdote della Tradizione, mi è stato consigliato di recitare spesso l'Atto di Carità.