La sfida di Giorgia Meloni nell'Europa al bivio.
Leggo un interessante articolo di geopolitica su PoliticoWeb : L’Europa al Bivio: Il Vertice di Parigi e le Sfide di un Futuro Unito. L'Autore parte dalla convocazione a Parigi, da parte di Macron, dei leader europei per una strategia comune sulla crisi ucraina; un'occasione nella quale "Meloni si gioca la partita politica della vita in un contesto in cui una scelta sbagliata potrebbe favorire l'espansione russa".
Ritengo vera la prima parte dell'affermazione: quella di Meloni è davvero una sfida, anche per l'improvvido sbilanciamento atlantista antirusso della nostra premier, che non poteva esimersi da un allineamento alla politica Dem, posto che siamo una colonia; ma c'era un modo ben più dignitoso e prudente per farlo, anche in una Unione europea che non consentiva altre alternative se non l'essere completamente fuori gioco...
Non condivido invece la conclusione sul dato per certo espansionismo russo che, di fatto, ritengo eventualmente bilanciato dai nuovi equilibri geopolitici innescati dalla presidenza Trump, a prescindere da qualunque posizione europea, posto che fin dall'inizio l'UE ha rinunciato a qualunque protagonismo in chiave diplomatica. E, ora, l'approccio unilaterale degli USA con i singoli paesi rischierebbe di indebolire notevolmente il vecchio continente.
Negli USA il potere di Trump, attuato dal suo decisionismo e dallo staff che si è scelto, è in grado di produrre, forse non senza difficoltà ma con efficacia arrembante, i provvidenziali cambiamenti annunciati.
Per l'Europa, invece, la vedo difficile, dopo decenni di dipendenza coloniale dagli USA e dai guasti socio-antropologici oltre che culturali prodotti dai poteri globalisti da tempo prevalenti.
Pertanto, se negli USA si è prodotto un drastico cambiamento epocale grazie alla presidenza Trump e al suo provvidenziale ritorno al buon senso comune e ai veri valori da troppo tempo calpestati quando non invertiti, l'Europa, o quel che ne resta, è tuttora invischiata nelle potenti tecnocrazie globaliste restie a cedere il timone al cambiamento. Tenendo altresì conto, peraltro, che il coinvolgimento - purtroppo da clientes - dell'Europa nel conflitto è l'onda lunga della precedente politica USA, mentre quella attuale pretende di agire unilateralmente. Alla fine, da clientes, rischiamo di essere messi all'angolo, in malo modo e con conseguenze nefaste!
L'articolo da cui parto illustra che a "Parigi, il vertice d’emergenza indetto da Emmanuel Macron diventerà il punto d’incontro di sette Paesi chiave: Germania, Regno Unito, Italia, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca. Oltre ai capi di governo, saranno presenti figure istituzionali di rilievo come il presidente del Consiglio europeo António Costa, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il segretario generale della NATO Mark Rutte. L’iniziativa nasce dalla necessità di contrastare l’approccio unilaterale degli Stati Uniti, che, guidati da Trump, hanno avviato negoziati diretti con Putin, escludendo l’Europa e Kiev."
E dunque si mette sotto i riflettori la strategia Italiana, dal momento che "la partecipazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni sottolinea l’importanza strategica attribuita all’Italia in un contesto internazionale sempre più complesso. Di fronte a una politica americana che insiste su trattative bilaterali, il governo italiano è chiamato a definire se rafforzare il proprio allineamento con l’Unione Europea o promuovere un rapporto più diretto con Washington, in particolare sul fronte economico e della sicurezza. Meloni dovrà esprimere una posizione chiara che, pur mantenendo i legami storici con gli Stati Uniti, favorisca un impegno collettivo europeo."
È in un contesto del genere che Meloni dovrebbe esprimere tutta la sua abilità per smarcarsi quel tanto che serve a non perdere il suo rapporto privilegiato con Trump e quanto ne consegue per il bene dell'Italia, riuscendo a imprimere una svolta all'assetto europeo... ma è quasi impossibile con gli interlocutori attuali, prodotti scadenti dell'Europa morente. Sembrerebbe che essi stiano per lasciare il campo per effetto dell'imporsi delle destre in molti paesi. Il problema è che il cambiamento è nell'aria, ma non è ancora delineato nel concreto e nel frattempo le forti resistenze incombono.
Senza dimenticare che Giorgia Meloni se la deve vedere anche con la CPI, con le toghe rosse, oltre che con Mattarella e con la Russia che, inopinatamente, torna ad attaccare l'Italia per l'improvvida uscita di un presidente allineato a sinistra tutt'altro che arbitro ma, a quanto pare, primo attore a partire dai numerosi governi tecnici che hanno contribuito ad affossarci...
Da non sottovalutare in questo vertice il ruolo del primo ministro britannico Keir Starmer. Storicamente, il Regno Unito ha coltivato una relazione speciale con gli Stati Uniti; tuttavia, negli ultimi tempi, soprattutto dopo la Brexit, Starmer ha dimostrato una crescente volontà di rafforzare i legami con l’Europa. La sua partecipazione al vertice – destinata a discutere di sicurezza e strategia comune – rappresenta il segnale di una forte sensibilità del Regno Unito verso le dinamiche europee anche in vista di un confronto serrato con la Russia. Il problema è che proprio dal Regno Unito (nonché sotto la trazione Dem degli USA) sono stati vanificati tutti gli iniziali tentativi di risolvere il conflitto.
La nostra premier deve fare i conti anche col panorama politico italiano, segnato da visioni contrastanti: la Lega di Matteo Salvini, che sostiene un approccio bilaterale con gli Stati Uniti, "ritenuto in grado di garantire benefici economici e di sicurezza nel breve termine; Forza Italia, che abbraccia una visione più europeista, sottolineando l’importanza di una cooperazione più stretta all’interno dell’UE per ottenere una posizione negoziale condivisa e solidale."
La sfida, per Giorgia Meloni, appare particolarmente urticante. Ma è proprio, forse, qui che si parrà la sua nobilitate.
Maria Guarini
77 commenti:
Allora ci troviamo davanti a questi fatti: collassato il liberismo, collassato il socialismo, collassato comunismo, collassato il fascismo, collassato il misto stato/privato, collassati i popoli, collassata la chiesa. Come uscire da questi collassi a raffica? Prima di tutto diamo un nome a tutti questi collassi: i Tradimenti degli uomini di chiesa, degli uomini di stato, degli uomini di cultura, degli uomini del mercato, degli uomini dei mestieri, degli uomini delle arti, dei nulla/facenti. Gli uomini e donne non ebbero, non avevano, non hanno una "vera autentica solida formazione interiore cristiano Cattolica!" E non basta, se al centro di ogni umano lavoro, di ogni umano rapporto, non c'è il Signore Gesù Cristo, siamo destinati a ripetere gli stessi errori di Tizio, Caio e Sempronio liberisti, socialisti, comunisti, fascisti, keinesiani...e anarchici! Mi colpiscono questi cattolici americani, nati non so dove, in una famiglia cattolica doc, che hanno studiato in scuole cattoliche ed, assunti dallo Stato, non so dove e non so con quale mansione, hanno fatto carriera, senza perdere la loro Fede Cattolica anzi rafforzadola. Quindi tutto ciò è possibile!
Torniamo quindi, oggi, al nostro Primo Ministro Giorgia Meloni, per lei propongo un Rosario, da parte di chi sta leggendo, affinché lo Spirito Santo, le infonda il meglio della Cattolicità Romana secondo le necessità del momento.
m.a.
In questo contesto (o sarebbe più corretto definire "caos"?) si inserisce una cosa che ho sentito quando studiavo: un politologo, se ricordo bene canadese (parlava stile Stanlio e Ollio, ma in italiano) aveva tenuto all'Università di Trieste un incontro semi-privato, eravamo una quarantina, in cui aveva spiegato che, contrariamente alle apparenze, a Potsdam, ci aveva tenuto a specificare Non a Jalta, l'Italia fu affidata a una sorta di tutela non da parte degli Stati Uniti ma della Gran Bretagna. L'apparente tutela americana deriva dal fatto che, ancora non ripresasi del tutto dalla guerra, la Gran Bretagna aveva abdicato alla parte militare di questo accordo, ma non al resto.
A riprova, questo professore canadese aveva spiegato che nel 1957, l'appena nominato primo ministro britannico McMillan si rammaricò che l'Italia avesse contribuito ad espandere le competenze della CECA da carbone e acciaio al resto dell'ambito commerciale, avviando le altre Comunità Europee*, invece di aderire alla costruenda EFTA, il contraltare a guida britannica. Adesso è molto probabile che Starmer stia tentando di ritornare appunto nell'EFTA, ma sono bloccati dai Norvegesi (questioni di petrolio, perchè dal libero commercio intra-EFTA sono esclusi proprio petrolio e derivati).
Devo dire "Grazie, prof. L. Daniele" (l'insegnante di diritto comunitario all'Università di Trieste), mi chiedo perchè così pochi partecipassero a questi incontri.
*alla già esistente CECA (1952) nel 1957 si unirono Euratom e CEE, per questo gli addetti ai lavori usano il plurale, anche se la CECA, a termine fin dalla fondazione, fu lasciata scadere nel 2002 proprio perchè nel 1993 la creazione della CEE prima e della UE poi già l'avevano svuotata di significato e competenze.
Aihmé, mi sembra che Giorgia Meloni non abbia nessun'altra scelta se non quella di asseragliarsi nel Fortno Europa, in compagnia degli altri prodi partecipanti all'augusto consesso parigino. Le tragedie bisogna pur recitarle fino in fondo. Altrimenti, i padroni del mondo (sic!) la mattarellano.
Vance era protestante poi ateo poi cattolico... uno che la verità la cerca, quindi. Meloni purtroppo si è già sbilanciata a favore Mattarella. La ue punta su di lei ( detto pure al tg odierno) per poter tenere i piedi in due paia di scarpe: progetto autodistruttivo per l'Italia, se lo accetta, come , ahimè, già si pronunció a favore degli insulti di Mattarella. A Parigi il deep state cerca di sopravvivere a Trump. Ma noi non lo vogliamo.
CNN americana attuale:
Donald Trump: "Saremo solo io e Putin, non inviteremo rappresentanti dell'Europa. Non ci sarà nessuna guerra per me e se l'Europa ha un problema con questo, allora lasciamo che la Russia la sconfigga da sola senza la partecipazione americana.
Perché non vorrei che l'UE fosse lì?
Poiché i loro rappresentanti devono andare in guerra, hanno bisogno di un conflitto a lungo termine per nascondere la loro incompetenza, le loro lobby e il loro denaro rubato.
Io classifico già l'UE come un paese del terzo mondo, ma lì la situazione è un po' migliore, nessuno le impone nulla.
Non negozierò con nessuno che voglia prolungare il conflitto, non negozierò con nessuno che invierà più armi, non negozierò con nessuno che cercherà di ottenere più iniziative di munizioni, non negozierò con nessuno che cercherà di prolungare il conflitto.
"Negozierò la pace, che ovviamente è una parola molto censurata nell'UE".
Stefano Rocca
«Mentre a Parigi capi di stato e di governo si ritrovano per provare a continuare la guerra in Ucraina nell’interesse della finanza speculativa, preoccupati dell’incontro russo – statunitense per la pace in Arabia Saudita, in perfetta sintonia troskisti e vari estremisti malamente marxisti e tutto l’apparato informativo euro – occidentale, strimpellatori fino ai ieri di Washington, ci danno la nuova linea: Stati Uniti trumpiani, Russia e Cina sono i tre pericolosi imperialismi del nostro tempo. La nuova frottola verrà reiteratamente ripetuta per convincere gli europei, ma resta una grossolana baggianata. Russia e Cina non hanno nessuna intenzione di costruire imperi, da oltre un decennio propongono un nuovo ordine mondiale multipolare in cui si ritorni alla carta fondativa delle Nazioni Unite, in cui tutti gli stati e i popoli concorrano a decidere il destino dell’umanità, questo nuovo mondo lo costruiscono concretamente con scambi commerciali rispettosi - senza il furto delle materie prime energetiche e alimentari praticato dall’Occidente - e abbandonando il dollaro come moneta di scambio, già cinquanta nazioni le seguono. I grandi commentatori sopra citati pare non se ne avvedano, a volte le fette di salame son talmente buone che qualcuno preferisce tenersele sugli occhi. Gli Stati Uniti sono imperialisti, certo, ed è la scoperta dell’acqua calda, tuttavia è ridicolo immaginare che lo siano solo ora con Trump, in realtà lo sono da sempre, in particolare negli ultimi trent’anni di Clinton – Bush – Obama - Biden. È vero piuttosto che i poteri speculativi, finanziari e globalisti che hanno dominato questo trentennio – ferocemente imperialisti - siano in contrasto con l’amministrazione Trump, il quale ha tutt’altra idea del ruolo imperiale della Casa Bianca. La logica trumpista è di rinviare di qualche anno lo scontro contro il multipolarismo sino – russo, puntando al rafforzamento imperiale statunitense, attraverso una occupazione dello spazio geografico detto “americano”, dalla Groenlandia a Panama, depredando le nazioni interessate e provando anche a rilanciare la capacità manifatturiera interna a stelle e strisce. Quello che pare chiaro è che i vecchi poteri economici occidentali intendano utilizzare l’Europa per provare a muovere guerra contemporaneamente contro il neo – imperialismo trumpiano e contro il multipolarismo sino – russo, dal Corriere al Messaggero, dal Domani a Repubblica, la lettura degli editoriali di questa mattina è tutta consonante, sembra un coretto pre – deciso, pre – confezionato pre - meditato.
L’Unione Europea coacervo dei peggiori interessati e dei più squallidi e schifosi interessi, antipopolare e serva della NATO, è pronta a muovere da sola guerra tanto contro il multipolarismo sino – russo che resta il suo avversario di lunga durata, quanto contro l’imperialismo trumpiano, ma in questo caso per provare a riportarlo al ruolo di compagno di strada. In questo sconvolgimento degli schemi della politica internazionale ecco che la sola nazione al mondo ad avere, oltre agli Stati Uniti, un progetto imperiale ovvero Bharat, l’India del nazionalista indù Nerendra Modi, prima potenza planetaria per popolazione e terza per PIL, ha trovato nella Washington trumpiana una buona sponda per avanzare pretese e chiedere spazi, non un solido asse indo – statunitense, ma una semplice alleanza tattica, in cui ciascuno dei due imperialismi punta all’egemonia planetaria.»
Zelensky est dans une position très fragile. Lui qui a tout fait pour pénaliser et empêcher de potentielles négociations de paix avec la Russie, le voilà emprisonné dans ses propres dispositions légales qui interdisent toute forme de négociation directe avec Poutine. Quand le pouvoir ukrainien se dit prêt à négocier, il fait de la communication et n’en a en réalité pas le droit légal… ! S’il se décide à abolir ces dispositions et à tenir de nouvelles élections pour se « relégitimer », rien n’indique concrètement qu’il restera en place. Il est vraisemblablement peu probable que de potentielles négociations aboutissent avant mai prochain… avec Zelensky autour de la table… ! »
Con tutto il rispetto parlando, il Presidente della Repubblica italiana dovrebbe limitarsi a fare quello che sa fare bene: presenziare alle cerimonie varie, partecipare ai ricevimenti, accogliere i diplomatici, etc etc. Mettersi a fare lectio magistralis in cui paragona Putin a Hitler, e in cui accosta la guerra di Mosca all'Ucraina al progetto autoritario del Terzo Reich, peraltro proprio mentre gli USA si stanno lavando le mani di questa guerra, facendo capire benissimo a tutti che hanno intenzione di lasciare l'Ucraina al suo destino (russo) mi sembra quanto meno inopportuno. Siamo praticamente ai livelli di Di Maio che, da ministro degli Esteri, affermò che Putin era peggio di un animale. Però Di Maio aveva la scusa di essere Di Maio, e di aver detto quelle parole proprio mentre tutti sembravano impazziti e convinti che il fallimento e la sconfitta della Russia fosse una questione di 15 giorni. Il Presidente, invece, appartiene ad un'altra categoria di politici, e credo che veda e capisca benissimo quello che sta accadendo nel mondo intorno a lui. No?
Vorremmo sentire qualcosa dai leader massimi dei "cattolici adulti" sul nuovo reato introdotto in Gran Bretagna, il crimine di pensiero, di cui giustamente ha fatto menzione il vicepresidente Vance a Monaco nel suo storico discorso. Invece si occupano chi dei cambiamenti climatici, chi di improponibili ricorsi storici. Del resto, se una Repubblica ritiene inevitabile un regno di tre lustri, forse ha ciò che si merita.
La realtà è sempre più forte delle illusioni e della demagogia spicciola e, dunque, Stati Uniti e Russia, ovvero quei soggetti che hanno effettivamente mosso i fili della guerra in Ucraina, presto si accorderanno probabilmente fra loro, per porre termine al relativo conflitto; questo, indipendentemente dalla contraria volontà di quelle comparse alle quali si era ricorso, per allestire le coreografie sceniche della, purtroppo sanguinosa, commediola bellica che si era andati ad allestire.
Se, nella "potenza guida", ad ogni cambio di amministrazione, segue uno "spoil sistem", un tale meccanismo non è purtroppo previsto per i Paesi che, di fatto, si trovano ad essere dominati, nella propria "Sovranità esterna", da questa "potenza guida". É così che il ceto politico dirigente di quest'ultimi, per tentare di conservare la demagogica apparenza di un'assoluta autonomia (quanto meno, agli occhi della parte più ingenua del proprio corpo elettorale), continuano a protestare un'accanita fedeltà agli indirizzi della cessata amministrazione statunitense, nella cui direzione già si erano spinti sino all'eccesso, in un irrefrenabile empito d'insensata diligenza.
Questa strategia perseguita dalle dirigenze dei Paesi egemonizzati procede attraverso la tattica del "ruggito del topo", ovvero inutilmente irritando, a proprio danno, con dichiarazioni ed atteggiamenti assolutamente inconsulti, gli effettivi protagonisti della vicenda e, purtroppo, il costo di questo esercizio di illusoria tracotanza lo andremo poi a pagare tutti noi innocenti cittadini, così malamente rappresentati da un ceto politico che, letteralmente sconvolto dal proprio obnubilante delirio ideologico, si rifiuta di accettare la realtà delle cose ...
Cit. Michele Gaslini
«La NATO nell’attuale configurazione andrebbe sciolta per realizzare una nuova struttura di sicurezza regionale maggiormente legata alle Nazioni Unite piuttosto che a un solo stato membro e più rappresentativa dell’Europa nell’ambito della gestione della sicurezza internazionale. Di fatto la Nato impedisce all’Europa di avere una propria capacità di difesa e sicurezza; da oltre vent’anni non è più un’alleanza difensiva; è diventata una minaccia alla sicurezza in Europa; agli interessi degli alleati antepone quelli degli Stati Uniti e persino quelli degli stati che incitano alla guerra a scapito della sicurezza europea. Ognuna di queste ragioni è giustificata da una palese violazione del trattato atlantico. Quindi se si vuole continuare ad ignorarle sarebbe per lo meno onesto rivedere completamente i termini del trattato. Infatti, l’articolo 1 impegna le parti a rispettare lo statuto delle Nazioni Unite e a comporre con mezzi pacifici qualsiasi controversia internazionale che pregiudichi la pace e la sicurezza. L’allargamento è stato da subito una controversia internazionale che pregiudicava la sicurezza e la pace. Gli articoli 5 e 6 sulla cosiddetta mutua difesa si riferiscono ai territori dei singoli Stati membri minacciati da attacco armato. E l’Ucraina non è compresa ma stiamo mandando armi e quant’altro. L’articolo 7 stabilisce che il Trattato non pregiudica e non dovrà essere considerato in alcun modo lesivo dei diritti e degli obblighi derivanti dallo statuto alle parti che sono membri delle Nazioni Unite o della responsabilità primaria del Consiglio di Sicurezza per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali. La Russia, come la Serbia è parte delle Nazioni Unite e la politica della Nato ne ha leso i diritti, compromettendo la pace e la sicurezza di tutto il mondo. Infine ritengo che i paesi europei della Nato abbiano rinunciato alla pari dignità non tanto per colpa degli Stati Uniti quanto per propria scelta e convenienza. Gli Stati Uniti hanno fatto il loro mestiere e salvaguardato i propri interessi. E tali interessi non sono mai stati coincidenti con quelli europei neppure durante la guerra fredda quando si preparava la guerra calda che si sarebbe svolta in Europa e non negli Usa. E quando era chiaro che gli Stati Uniti non avrebbero mosso un dito per salvare l’Europa se non fossero stati attaccati direttamente, sul loro continente. Nessuno stato europeo ha obiettato alla chiamata alle armi della Nato per azioni che avvenivano al di fuori della propria area di responsabilità e per motivi altrui. Non ha neppure obiettato all’ingresso nella Nato di paesi che non avevano i requisiti ma che portavano un grosso carico d’insicurezza. Siamo stati sleali nei confronti degli Stati Uniti quando non li abbiamo tirati per la giacchetta quando si trattava di imprese senza senso. La lealtà di un amico si vede nella capacità di moderarlo e non in quella di aizzarlo o appoggiarlo passivamente. Ritengo che alla fine dei conti un Nato ristrutturata e rivista converrebbe anche agli americani con o senza la loro partecipazione.» Gen. Fabio Mini 07/05/2022
Trump dice all'Ucraina che deve rendere i soldi che le sono stati dati per la guerra. Se io ho capito bene sono stati gli Americani a manipolare l'Ucraina. Cominciando dagli Accordi di Minsk, Europei ed Americani hanno sempre mentito e istigato l'Ucraina a provocare la Russia, finché la Russia ha dato inizio alla Operazione Militare Speciale. Bisogna chiarirsi bene i fatti. L'Ucraina, o meglio gli Ucraini che l'hanno corrotta e condotta in questa trappola mortale, devono essere consapevoli che, per fare Bingo con gli stranieri, hanno mandato a morire la propria gente, distrutto la propria economia, devastato il proprio territorio.
Gli Europei devono solo nascondersi, falsi, bugiardi, senza dignità. Popoli rammolliti in recita perenne, corrotti nello spirito e nel corpo, incapaci di distinguere il bene dal male, manipolati dalla propaganda dei media fin dalla nascita. E ora fanno la voce grossa per nascondere la loro pochezza. Dispiace per l'Italia che rimane, come allora, serva. Purtroppo.
Sono già partiti insulti reciproci tra diversi rappresentanti europei, invito tutti a non trascendere, si eviti di dare il cattivo esempio ai semplici. Asteniamoci dalla volgarità. Altri Europei l'hanno già usata, ovviamente verso di noi.
m.a.
Spigolature, se possibile.
1. Un Santo Rosario per Giorgia Meloni? Una buona idea. Ma ricordiamoci di una frase di Machiavelli: "Gli Stati non si governano con i paternostri". Citazione a memoria. Pensava forse il Segretario Fiorentino all'incapacità che stavano dimostrando i vertici della Chiesa del suo tempo, nelle cose temporali (e anche in quelle spirituali, ma queste non erano di competenza di Machiavelli).
2. Margini di manovra, a Parigi come altrove, Meloni non sembra averne molti. L'intera Unione Europea non ne ha. Che può fare contro le due Superpotenze? Niente. Solo cercare di attenuare i danni. A Parigi probabilmente non si concluderà nulla, si arriverà ai soliti comunicati finali generici. Vedremo se gli Europei avranno almeno il coraggo di rinfacciare agli americani di esser stati loro (Biden - e il primo Trump che fece?) a provocare quella guerra con la sballata politica dell'espansione a Est della Nato e ad averceli trascinati, con gli aiuti all'Ucraina.
3. Maria Guarini è convinta che l'espansionismo russo possa esser contrato o messo sotto controllo. Ma da chi? Non certo da un'America che si ritirasse dall'Europa. La storia insegna che i vuoti di potere vengono sempre riempiti, in un modo o nell'altro, da chi è più forte.
4. Fu Trump a decidere il ritiro USA dall'Afganistan, attuato però da Biden, che si risolse in un disastro. L ' esercito afgano alleato, armato interamente dagli americani, tradì in blocco, dimostrando l'inaffidabilità dei musulmani, e passò ai talebani. I militari americani volevano mantenere almeno la grande base aerea di Bagram, che avevano costruito vicino a Kabul ma Biden non ne volle sapere, mollò tutto, senza neanche salvare la faccia.
Il precedente non è incoraggiante, anche se dovuto in gran parte all'incapacità di Biden.
5. Basta con la storia di Mattarella come DiMaio. Quest'ultimo aveva effettivamente insultato stupidamente Putin, Mattarella non ha insultato nessuno, ha semplicemente espresso un'opinione, discutibile, che ha provocato una reazione isterica da parte russa, sproporzionata al fatto.
6. Lavrov ha detto che la Russia non cederà un centimetro di territorio conquistato (a così caro prezzo, aggiungo io). Perfettamente naturale. E il territorio conquistato dagli ucraini in Russia?
Dovranno cederlo, immagino, e senza contropartita. Comunque, anche con la perdita del Donbass e della costa sul Mare d'Azof e della Crimea, l'Ucraina dovrebbe conservarsi come Stato indipendente, che con Odessa conserva un grande porto e nodo commerciale strategico (sino alla prossima puntata, si intende...).
7. L ' espansionismo russo, dopo essersi consolidato conquistando tutto il bacino del Volga e del Don, scomparsi e sottomessi i dominatori mongoli, cominciò la sua marcia in tutte le direzioni. La Siberia fu tolta alle tribù mongole con una serie di spedizioni militari. In Occidente, la Russia cominciò ad affacciarsi come potenza con cui bisognava fare i conti ai tempi di Pietro il Grande, tra Seicento e Settecento, assumendo lentamente una posizione dominante nei confronti delle Potenze che da quelle parti avevano tenuto anteriormente banco: impero ottomano, Svezia luterana, Polonia cattolica, Lituania cattolica. Polacchi e russi sono nemici storici ed atavici. Nella prima metà del Seicento i Polacchi avevano costruito un grande dominio, troppo vasto, che incluse per breve tempo anche Mosca (Boris Godunof). Ma i russi nel Settecento parteciparono a ben tre spartizioni della Polonia (Granducato di Varsavia, moscovita) che rinacque come Stato libero solo nel 1918. Fu spartita di nuovo tra russi e tedeschi nel 1939 e poi dovette subire il dominio sovietico per alcuni decenni.
L'espansionismo russo verso Occidente è stato un fatto positivo, per l'Occidente?
Politicus
NOTIZIA DA FONTE ECCLESIASTICA ATTENDIBILE, RISERVATA INTERNA AL VATICANO: BERGOGLIO GRAVISSIMO, FORSE IN FIN DI VITA, GLI HANNO DATO L'UNZIONE DEGLI INFERMI...
Un'Europa che voleva mostrare la sua autorevolezza e mostra le sue ferite...
Pagheranno in "terre rare? Che ce vo'!
C'è un argomento contro la Russia, sostenuto soprattutto da Polonia e paesi baltici, afflitti da un'antistorica isteria russofoba. Secondo costoro, Putin se non viene fermato in Ucraina aggredirà altri paesi. Forse la Polonia, forse gli inesistenti paesi baltici, che pur essendo delle nullità storiche, politiche, economiche, di civiltà (con un po' di semplificazione, possiamo dire che sono stati civilizzati dai Cavalieri Teutonici e un po' di storia ce l'ha solo la Lituania), hanno un enorme potere a Bruxelles e alimentano la russofobia e l'aggressività guerrafondaia berciando come scimmie contro la Russia. Sembrano anche quei cagnetti insulsi che abbaiano furiosi contro cani ben più dignitosi di loro e che pesano dieci volte loro.
Ovviamente Putin non ha nessuna intenzione, né interesse, ad aggredire i paesi baltici.
E dire che se lo meriterebbero: infatti i media europei tacciono contro le feroci persecuzioni in Lettonia, Estonia e Lituania contro i residenti di etnia russa, a cui sono negati i diritti di istruzione nella loro lingua, di cittadinanza, di voto. Spesso sono sottoposti a persecuzioni poliziesche. La chiesa ortodossa fedele al Patriarcato di Mosca è ferocemente perseguitata, quasi come in Ucraina. E i residenti di etnia russa sono, in molte località di quei paesi, il 30% degli abitanti. Ma per l'Unione Europea il concetto di rispetto dei diritti umani vale solo per la Russia, non per quelle inesistenti ma fastidiose repubblichette latranti.
Silente
https://www.lacrunadellago.net/sergio-mattarella-lultimo-fragile-bastione-della-repubblica-di-cassibile/
La fierezza dei fieri?
Far celebrare S.Messe per i governanti Italiani ( in primis) e poi per quelli europei.
Il vaso di pandora.....man mano che viene scoperchiato rilascia tanti di quei miasmi da fare impallidire anche i più rubicondi.
In un intervento al congresso USA il deputato Scott Terry denuncia che parte dei finanziamenti USAID sono finiti in questi anni e decenni a svariate organizzazioni terroristiche nel mondo, come ISIS, Boko Aram e altri "gioielli".
Macchiavelli non fa testo, santissime corone del rosario ci salveranno.
# Silente. Il suo commento sembra dettato dalla Zacharova o come si chiama, la gentile signora griffata che sputa veleno come portavoce del Ministero degli Esteri Sovietico, pardon russo.
ar
Machiavelli non fa testo? Studi la storia e vedrà se non ha fatto testo, anche troppo...
Sulla salute di papa Francesco: attenzione a pubblicare notizie non controllate. Bisogna essere prudenti.
Bergoglio in fin di vita, lo affermano i vescovi di Milano.
La notizia sull'unzione non è confermata.
«...e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli» (cfr. Lc 22,32).
La messa in un canto dell'Europa. La situazione attuale è diventata molto fluida. Anche prescindendo dalle critiche impietose (e per molti aspetti ampiamente giustificate) dei nuovi dirigenti americani all'Europa, l'Europa non è che possa far molto. Può solo ribadire la sua posizione di sostegno ad un'Ucraina libera. Trump è entrato a gamba tesa, secondo il suo stile.
C'è solo da aspettare e andare a vedere come andranno i colloqui di pace con i russi, che notoriamente sono degli interlocutori difficili e astuti. Tutti sembrano convinti all'improvviso che la pace sia imminente. Ma se non fosse così?
Se l'accordo non si fa e la guerra continua, che farà Trump? Non potrà abbandonare l'Ucraina ai russi. Se lo facesse, la perdita di prestigio per gli USA sarebbe enorme. Dovrebbe comunque l'America impegnarsi ad un sostegno militare puramente difensivo, assieme agli europei.
E quindi di fatto la Nato verrebbe ad esser utilizzata secondo il suo compito originale, che era quello di contenere l'imperialismo sovietico cioè russo.
C'è poi un altro aspetto, del quale mi sembrar che nessuno parli. Il trattamento riservato all'Ucraina. Escluderla completamente dal negoziato mi sembra sleale. Credo che anche Machiavelli sarebbe d'accordo. Diceva che il Principe deve in linea di principio tener fede ai patti e "scuoprirsi fedele alleato", tranne quei casi di forza maggiore nei quali la rottura dell'alleanza e quindi dei patti apparisse indispensabile per la salvezza dello Stato. Non bisogna identificare l'Ucraina con Zelensky. Gli ucraini hanno dimostrato di essere dei combattenti di prim'ordine. Dopo tre anni di guerra contro un nemico tanto più forte è normale che siano in grave crisi. Non sono però crollati. Esiste una nazione ucraina che vuole essere uno Stato indipendente. Esiste da parecchio tempo. Ma questo fatto non è mai entrato nel cranio tartaro dei dirigenti russi. Naturalmente, l'indipendenza dell'Ucraina deve attuarsi in modo tale da non rappresentare una minaccia per la Russia. Ma trovare l'accordo concreto su questo punto non sarà comunque facile.
Preghiamo per papa Francesco, affinché si penta finalmente dei suoi gravi errori e possa farne piena confessione.
pp
Proviamo a fare un po' d'ordine, in una situazione irrazionale e piena di contraddizioni quant'altre mai: 1) la nostra salvezza è nella nascita dell'Europa, con un'affermazione chiara e rivoluzionaria della sua vera identità storica, ch'è greco-romana e cristiana; 2) in altre parole, si tratta d'uscire dal nichilismo posmoderno, ricuperando, in una totalità nuova (non dunque in un puro e semplice ritorno al passato), la tradizione perenne, compresa la modernità, in tutte quelle molte parti che, appunto rinterpretate in questa nuova totalità, son fondate in verità; 3) quest'Europa, che sarà la salvezza del mondo, nascerà solo il giorno in cui prenderà chiara coscienza della sua vocazione non solo diversa, ma alternativa rispetto agli Stati Uniti d'America: una contrapposizione che si dovrà esprimere non certo in termini militari (che sarebbe un modo di sfuggire alla verità della propria vocazione: un "passaggio all'azione", come dicono gli psicologi), ma in termini sostanziali, cioè culturali e spirituali; 4) quest'Europa risorta dovrà andare (qui Giovanni Paolo II fu profeta) dall'Atlantico agli Uràli; 5) passando all'esame delle congiunture attuali: la politica dell'attuale inquilino della Casa Bianca, su cui il mio giudizio è totalmente negativo (un caso estremo di demagògo, portato inevitabile dell'oclocrazia nelle sue fasi più avanzate di degenerazione), offre però all'Europa l'occasione storica d'affermarsi come distinta dall'America e alternativa a essa; 6) la Russia è stata in parte provocata, e ha il diritto d'esser garantita contro ogni possibilità d'accerchiamento e d'aggressione; è anche vero, però, che questa guerra d'aggressione è immorale, e soprattutto non si può ammettere la possibilità d'una menomazione dell'integrità territoriale d'uno stato sovrano (a parte la Crimea, ch'è un caso a sé); 7) così stando le cose, l'Europa promuova, con una voce sola, una pace fondata su queste condizioni: a) garanzia internazionale che la Russia non sarà oggetto d'aggressioni militari; b) le potenze situate al confine occidentale della Russia, o vicine a tale confine, potranno bensì entrare nell'Unione Europea, che si dichiara però amica della Russia e desiderosa d'accoglierla nel suo seno (come qualunque stato europeo), ma non potranno mai entrare nella NATO; c) ritiro, in tempi molto brevi, dei russi, e restituzione alla piena sovranità ucraìna di tutti i territori occupati dall'inizio di questa sciagurata guerra; d) riconoscimento internazionale della sovranità russa sulla Crimea; e) i quattro punti precedenti saranno garantiti concretamente colla massima efficacia possibile, in modi che sono da studiare; 8) nel prossimo futuro: a) allargamento dell'Unione Europea a tutte le potenze del continente, compresa la Russia (e compresa l'Ucraìna); b) firma d'un trattato paneuropeo, con cui, come un tempo a Helsinki, tutte le potenze del nostro continente si garantiranno reciprocamente l'inviolabilità delle frontiere e l'integrità territoriale; c) trasformazione dell'Unione Europea in uno stato sovrano, con una costituzione di tipo federale (politica estera e di difesa unitaria, il resto demandato agli stati membri, salva la competenza del governo centrale pei princìpi generali); d) mi piacerebbe aggiungere: con capitale Roma e lingua ufficiale il latino, ma direste che sono un sognatore...; e) nascita d'un esercito europeo comune, efficiente anche se non ipertrofico; f) scioglimento della NATO.
È una notizia controllata
"LA PACE SI FA CON TRUMP", MELONI SMONTA MACRON
Capezzone:
Mio commento. "Pericolo Trump", dicono quelli che non vedono il pericolo Cina e il pericolo islamista...
Meloni: coinvolgere gli Usa, perplessità sull’invio di truppe Ue
Al termine del vertice la premier italiana Giorgia Meloni ha invece ribadito le perplessità sul formato del vertice di Parigi, sull’invio di truppe europee in Ucraina e la necessità di percorrere strade che prevedano il coinvolgimento degli Stati Uniti. Meloni, a quanto si apprende, ha sottolineato di aver voluto essere presente per non rinunciare a portare il punto di vista dell’Italia, ma di avere espresso le sue perplessità riguardo un formato che, a suo giudizio, esclude molti Paesi, a partire da quelle più esposti al rischio di estensione del conflitto, anziché includere, come sarebbe opportuno fare in una fase storica come questa. Anche perché, avrebbe rimarcato la premier, la guerra in Ucraina l’abbiamo pagata tutti. Per l’Italia le questioni centrali rimangono le garanzie di sicurezza per l’Ucraina, perché senza queste ogni negoziato rischia di fallire. Quindi Meloni avrebbe rimarcato l’utilità di un confronto tra le varie ipotesi in campo, osservando come quella che prevede il dispiegamento di soldati europei in Ucraina appaia come la più complessa e forse la meno efficace. Una strada su cui l’Italia avrebbe mostrato le sue perplessità al tavolo.
Giorgia Meloni presenzia a Parigi all’incontro tra i sette Paesi invitati da Macron per affrontare le problematiche relative allo scontro russo-ukraino. Ma ,oltre a mantenere il punto sulla necessità di muoversi di concerto con Trump, dichiara apertamente di condividere il discorso del vice Presidente USA Vance, ed altrettanto apertamente critica il concetto stesso di gruppo ristretto, sostenendo che decisioni in una fase così difficile vanno prese insieme a tutti i 27 Stati UE.
Quanto all’invio di militari ai confini ukraini respinge decisamente in prima istanza la proposta.
Giorgia ha perfettamente ragione nel far capire a Macron, il quale cerca di darsi un tono dopo le sberle che ha ricevuto alle recenti elezioni, che non c’è trippa per gatti!
"Ministero degli esteri sovietico" commento che denuncia una forma mentis rimasta bloccata agli anni '80. È molto più sovietica l'UE dell'attuale Russia.
Giorgia Meloni non ha gradito il formato scelto da Emmanuel Macron per il vertice di Parigi sulla crisi ucraina. La premier italiana si è lamentata dell’assenza di alcuni attori chiave dell’Europa orientale, come i Paesi baltici, ritenendo “assurdo” che non siano stati coinvolti. Ha cercato di sottrarsi al summit, ventilando l’ipotesi di un collegamento da remoto o adducendo problemi di agenda, ma alla fine ha dovuto cedere.
Leggi anche: Vertice Ue organizzato da Macron, Orban lo stronca: “Riunione di persone frustrate che vogliono la guerra”
Fonso Genchi
MELONI AL SUMMIT DI PARIGI: NO A INVIO TRUPPE
Apprendo da Adnkronos che oggi al summit di Parigi - convocato da Emmanuel Macron, alla presenza del britannico Keir Starmer, del premier olandese Dick Schoof, del cancelliere tedesco Olaf Scholz, del capo del governo polacco Donald Tusk e del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez (presenti anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte e i vertici Ue, Antonio Costa e Ursula von der Leyen) - Giorgia Meloni nel suo intervento ha ribadito le perplessità sul formato del summit, sull'invio di truppe europee in Ucraina e la necessità di percorrere strade che prevedano il coinvolgimento degli Stati Uniti. Inoltre la Meloni avrebbe manifestato condivisione per il senso della parole del vice presidente degli Stati Uniti Vance, ricordando di aver espresso concetti simili in precedenza.
Che Giorgia si sia presa di coraggio?!? Speriamo.
P.S.: chi vuole inviare truppe in Ucraina è fuori di testa o sta vedendo vicina la fine di un'epoca e delira... Unione Europea sempre più ridicola. Si spera nel suo crollo definitivo.
La scelta diversa da fare c'era. C'è sempre, eventualmente può essere il conto da pagare che è diverso. Altri lo hanno fatto ed hanno corso i rischi che conoscevano. Sto pensando ad Orban ed altri come lui. Ma servono dignità, amore e rispetto per le proprie tradizioni e la capacità di chiedere la grazia al Signore di saper reggere la propria vocazione. All'incontro orchestrato da Macron di persone così non ce n'erano, al massimo un don Abbondio in parrucca bionda. Valeria Fusetti.
Stefano Rocca
Perché l’Ue vuole continuare la guerra in Ucraina o comunque ostacola la trattativa di pace di Trump e Putin?
«È una logica perversa che agisce in automatico e sprofonderà nel baratro le élite europee (fin qui pazienza) ma purtroppo anche noi. È la stessa logica in cui si può inquadrare il discorso di Mattarella che, parlando a Marsiglia, ha paragonato la Russia di Putin alla Germania del Führer. Un discorso che lascia stupefatti, per l’inconsistenza storica.
Mi chiede perché gli europei agiscano in modo così assurdo. Credo che lo facciano perché sono servi idioti. Servi in quanto è la loro natura, idioti perché pensano che il mondo torni indietro e si ripeteranno o condizioni che c'erano prima, con Biden e la sua cricca. Ma non succederà. Il mondo andrà avanti e l'Europa rimarrà distaccata e sempre più marginalizzata. Sarà trattata con disprezzo non solo dagli USA come già sta avvenendo (veda quel che dicono Trump, Vance, Hegseth), ma d'ora in avanti anche dalla Russia e di riflesso dal resto del mondo, compreso quello filo cinese o filo Brics. Questo finché non emergerà in Europa una nuova classe politica più avveduta e intelligente. Ma ci vorrà tempo e per allora l’Europa sarà, politicamente e moralmente, un campo di rovine»
Quel che manca tra le oligarchie europee è quel "senso comune" che mi riporta al pensiero del troppo dimenticato Mons. Livi, quel buon senso popolare che ancora esiste nonostante tutto e che il discorso molto pertinente del vicepresidente Vance ha stimolato a riprendere. In fondo, Trump è il simbolo della rinascita di una certa filosofia del buon senso, fondata su ciò che la realtà è e non su come essa viene interpretata.
L'unione europea e i suoi mentori britannici pare vivere immersa in un bagno di ideologia da cui qualche secchiata di acqua gelida riuscirà forse a ridarle il senso della realtà.
Questo vale per il potere civile, ma anche per quello religioso, che continua a immergersi nei meandri delle filosofie idealiste, hegeliane, e affini, perdendo ogni riferimento metafisico. I risultati, purtroppo, li vediamo in questo gigantesco sviluppo di una Chiesa cattolica tutta orizzontale, terricola, molto trendy.
¥¥¥
E allora, gentile signora Meloni, ci dia la libertà di affermare, anzi di gridare che l’insulto alla nazione non lo hanno certo fatto le prese di posizione russe. Giri il suo sguardo da un’altra parte e… troverà chi ha realmente insultato chi.
https://www.aldomariavalli.it/2025/02/18/mattarella-sulla-russia-2-chi-vilipende-chi/
Marina Berlusconi: " Speriamo che Trump non rottami l'occidente "
Semmai è il contrario: sono le élites europee che hanno rottamato l'Occidente in nome di una immigrazione senza regole e senza limiti di diseredati senza qualifiche professionali e a carico dei contribuenti europei, in nome di un ambientalismo fanatico che ha distrutto l'industria automotive e tutte le filiere collegate, a favore della Cina, imponendo restrizioni all industria agricola ed ittica anche suggerendo nuovi modelli alimentari a base di insetti e carne artificiale imponendo restrizioni alla libertà di parola in nome del politicamente corretto e della cancel culture, rinnegando le radici cristiane, in nome del genderismo rinnegando la famiglia naturale.
Mattarella sulla Russia / 1. L’avvento di Trump e le crisi isteriche di Lorsignori
https://www.aldomariavalli.it/2025/02/18/mattarella-sulla-russia-1-lavvento-di-trump-e-le-crisi-isteriche-di-lorsignori/
In quali mani siamo finiti..
# Anonimo 08:04.
Circa i commenti della famosa signora russa. Chi ha buona memoria (e qualche annetto sulle spalle) avrà certamente notato che (troppo) spesso i commenti della suddetta portavoce del Ministero degli Esteri russo ricordano nel tono e negli argomenti quelli della propaganda sovietica d'antan, sempre controllata dal KGB.
Sarebbe interessante poter dare una scorsa ai libri scolastici russi attuali, come rappresentano la storia e la cultura.
Tutti i commenti su quello che l'Italia, l'Europa dovrebbero fare sono del tutto inutili, al pari di altre considerazioni di carattere generale sulla politica russa. Bisogna aspettare l'incontro di russi e americani in Arabia Saudita, quello dei due ministri degli esteri, come da prassi diplomatica tradizionale. Da quell'incontro si dovrebbero capire le vere intenzioni e ambizioni delle due parti, di quella russa soprattutto.
Circa la decadenza morale dell'Occidente, un fatto purtroppo incontrovertibile. Prima della crisi provocata dall'invasione dell'Ucraina, i milionari e miliardari russi, i cosiddetti "oligarchi", quelli in buoni rapporti con Putin, erano di casa nel corrotto Occidente o no? E lo stesso Putin non era in buoni rapporti con Klaus Schwab, il milardario ebreo-tedesco magna pars del famoso Forum di Davos?
ar
Paolo Mieli è uno che ne sa di cose. È stato direttore del Corriere della Sera. È uno dei più accreditati intellettuali della sinistra, è storico, simpatizza per Elly Shlein. Eppure lui, nella trasmissione 8 e 1/2 della Gruber, ha ipotizzato che nel caso Almansi, qualcuno, nello specifico un italiano ha gettato alla Presidente del Consiglio un pacco avvelenato perché si bruciasse le mani. Un italiano che ha influenza presso la Corte Penale Europea che ha spiccato un mandato di cattura per il generale libico, fatto in quattro e quattr'otto e non corredato nemmeno degli elementi indiziari necessari, come dovrebbe essere. E guarda caso proprio nei due giorni in cui si trovava in Italia, dopo aver bighellonato 12 giorni per mezza Europa. E la magistratura italiana ha subito raccolto la palla inviando un'informazione di avvio di indagini a seguito della denuncia di un personaggio legato ad ambienti prodiani, nei confronti del Presidente del Consiglio, del ministro della Giustizia e del Sottosegretario alla Presidenza, quel galantuomo di
Mantovano. Tutto come una bomba a orologeria. Mieli ha chiaramente detto che questo meccanismo non è stato generato dal caso. Ma da un italiano, un uomo dello Stato. Anzi un uomo del Deep State. Meloni in questi due anni e soprattutto negli ultimi mesi si è fatta molti nemici. Particolarmente attivi contro di lei sono stati i cattolici della ex Margherita, uomini e donne. Cioè quei cattolici che nel dna hanno un'idioincrasia proprio per i valori autenticamente cattolici, quelli della verità, della vita e della libertà rivendicati nel suo recente discorso di Monaco da Vance. Quelli che, per intenderci, non voterebbero mai e poi mai un cattolico come J.D.Vance.
Il potere dei media di suo padre è tutto orientato a sinistra. La Marina condiziona Tajani. Mala tempora davvero per FI ma soprattutto per la maggioranza (e dunque per Meloni) anche con un alleato così ambiguo!
Donald Trump sul prossimo incontro con Putin: "Saremo solo io e Putin, non inviteremo rappresentanti dell'Europa. Non ci sarà nessuna guerra per me e se l'Europa ha un problema con questo, allora lasciamo che la Russia la sconfigga da sola senza la partecipazione americana…
Perché non vorrei che l'UE fosse lì? Poiché i loro rappresentanti devono andare in guerra, hanno bisogno di un conflitto a lungo termine per nascondere la loro incompetenza, le loro lobby e il loro denaro rubato. Io classifico già l'UE come un paese del terzo mondo, ma lì la situazione è un po' migliore, nessuno le impone nulla. Non negozierò con nessuno che voglia prolungare il conflitto, non negozierò con nessuno che invierà più armi, non negozierò con nessuno che cercherà di ottenere più iniziative di munizioni, non negozierò con nessuno che cercherà di prolungare il conflitto. Negozierò la pace, che ovviamente è una parola molto censurata nell'UE".
https://www.ilpoliticoweb.it/oggi-il-vertice-usa-russia-a-riad/
Trump non c'entra ms non dimentichiamo che USA è o era questo
Dopo la guerra in Iraq per distruggere le armi di distruzione di massa che non c'erano, pensavo che non avessero il coraggio di inventare una guerra per motivi che loro stessi avevano dichiarato , alcuni anni prima, pericolosi perchè potevano provocare la reazione della Russia vale a dire portare le Basi NATO al confine con quella Nazione dalla Finlandia alla Turchia.
A DOMENICA PER LA GIGANTESCA ONDA
di Mario Adinolfi
Il mondo sta cambiando e dobbiamo abituarci. La grande prova democratica del 5 novembre 2024 ha reso forte l’America e il suo presidente Donald Trump, che con Xi Jinping e Putin può costruire la vera nuova Yalta, in cui la novità è il peso del leader cinese che prende il posto di Churchill.
Tra i Paesi musulmani avanza il potere dell’Arabia Saudita e arretra quello dell’Iran mentre la Turchia vive il tramonto dell’era Erdogan che però proverà a cambiare la Costituzione per potersi ricandidare. L’Europa conta meno di Sud America e India. I 27 dell’Ue, in particolare, hanno fatto il percorso inverso degli Usa, hanno indebolito la loro forza non rispettando le indicazioni democratiche consegnate dagli elettori con il voto di giugno che imponeva un cambiamento, invece si è andati alla conferma di una delegittimata Ursula Von der Leyen.
In un cimitero di leader democraticamente travolti ma ancora aggrappati a forme di potere, la Meloni può giocare un suo ruolo e far forte l’Italia. Le elezioni in Germania del 23 febbraio le offriranno un’occasione per smarcarsi. La colga. La Spd di Scholz nel 2021 prese il 26% e AfD il 10%, i ruoli domenica si invertiranno e il partito più antico della sinistra (fondato nel 1863, ha assunto l’attuale denominazione nel 1890) subirà un’umiliazione che dopo quella dei dem americani scatenerà l’effetto tsunami. Bisognerà saper danzare durante il terremoto e poi surfare la gigantesca onda.
I signori dell'incontro di Parigi, a capo di una organizzazione in largo calo di consensi, stanno pensando di rilanciare usando la tecnica della (finta) emergenza bellica.
Adesso vogliono creare, in tutta fretta, un esercito "europeo".
Ora, questo esercito sarebbe inetto contro le due super potenze.
Fra l'altro, dovrebbe usare armi statunitensi le quali funzionano solo se personale statunitense le "assiste".
Ergo, le dette armi sarebbero inutilizzabili contro gli USA.
Quindi, cosa stano cercando di fare?
Innanzitutto, crearsi una artificiale patina di legittimità.
Quindi, creare debito comune per le cospicue spese che verrebbero addossate alle popolazioni.
Quindi ancora, creare un giro di soldi a favore dei soliti noti e ignoti.
Dulcis in fundo, creare uno strumento inetto verso l'esterno ma efficace verso le popolazioni interne.
Progetto di legge regionale sul suicidio assistito: quali ragioni per opporsi?
Nella giornata di ieri, 11 febbraio, festa della Madonna di Lourdes nonché giornata mondiale del Malato, il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato, con 27 voti a favore e 13 contrari, una proposta di legge d’iniziativa popolare depositata dall’associazione Luca Coscioni denominata “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito”. Così, la Toscana diviene la capofila dell’ennesimo passo volto alla liberalizzazione di un atto intrinsecamente malvagio, in quanto il suicidio medicalmente assistito unisce in sé le due fattispecie morali di eutanasia e suicidio.
https://www.corrispondenzaromana.it/progetto-di-legge-regionale-sul-suicidio-assistito-quali-ragioni-per-opporsi/
Perdonatemi questa battutaccia di bad humor ospedaliero : "Malato, c'hai stufato"!
Ogni giorno nella professione di medico si e' davanti ad un bivio: vita o morte?
Non mi agiterei tanto per il progetto di un "esercito europeo", che è sempre stato una chimera, destnata a rimaner tale.
Gran Bretagna e America degli Obama Biden ecc. ha gli stessi capoccia.
Condivido il suo commento. Stimo che le élites non si daranno mai e poi mai per vinte e temo fortemente che riusciranno nelle loro imprese.
Glorioso e forte Arcangelo San Michele, siateci in vita e in morte nostro protettor fedele.
Che noi fossimo il bottino di guerra IIGM,della GB si sapeva da subito, pur non potendo permetterselo mollarono la preda nel 54 solo dopo violenti scontri con morti e Trieste tornò italiana pur mutilata, la UE non esiste che sulla carta, l'unico paese armato di atomica e vincitore è la Francia, hanno sempre comandato loro e la Germania in Europa e quando vanno male loro sono dolori per tutti, USA e RUS troveranno un modus, Cina permettendo, poiché ha in mano lo spaventoso debito americano 3 triliardi di $ piu interessi, se non fanno altre guerre e vedono armo a ISR non tirano avanti, Meloni gia fa tanto se riesce a galleggiare da sola, non la aiutano né i suoi né tantomeno gli opposti, speriamo che ce la caviamo, ma sarà gnara.
Anonimo 15:41.
Quando il debito è grosso il problema è soprattutto del creditore.
Uno dei fondamentali principi finanziari è quello del frazionamento del rischio.
Se il debito è piccolo sono problemi del debitore, se il debito è grande sono problemi per il creditore, specie se questi non ha frazionato il suo rischio credito.
Premetto che sono un non fumatore.
Però nessuna misura, forse, quanto quella del sindaco di Milano, quel noto Vanity Sala, che impone il divieto di fumo all'aperto, denota il delirante potere in stile marxista dei sempre verdi sinistri.
Adesso, a seguire i limiti folli dei trenta all'ora in città, come nella sinistra Bologna, avremo magari il divieto di flatulenza all'aperto, che è molto pericoloso perché fa crescere la CO2. Per le preghiere e il Rosario abbiamo già il modello soviet in stile British. Anche respirare e parlare dovranno essere posti sotto vigilanza, a tendere.
Ma non oso andare oltre, perché si sa che la fantasia arcobaleno è infinita.
Ricordo a tutti che la Cina non è mai stata così vicina, per la gioia di Prodi e dei suoi allievi.
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Caro Anonimo delle 22:12, perché non prova a contestare punto per punto le mie argomentazioni invece di insultare e manifestare la sua russofobia?
Silente
Le imminenti elezioni germaniche stanno causando un pauroso affanno nei partiti mondialisti. In base ai loro sondaggi, all'insegna dell'ostracismo contro AfD, studiano tutte le coalizioni possibili per restare a galla e continuare a suonare la solita musica; essi sono pronti a tutto: ad annullare le elezioni, ad inscenare manifestazioni con l'ausilio degli Antifa, particolarmente forti e violenti in Germania, a imbrogli. Penso che non vi sarà nessun bisogno di ricorsi a misure estreme: i partiti mondialisti "vinceranno", in un modo o nell'altro. Coloro che detengono realmente il potere in Germania - e ovunque, inclusa la Chiesa Cattolica - dal 1945, non permetteranno mai nessun cambiamento. Pertanto, per quanto possa essere interessante seguire le elezioni germaniche di domenica 23 febbraio, bisogna deporre in anticipo ogni illusione. E Vance non potrà fare nessun miracolo. Ricordatevi della ROMANIA.
Ufficiale: la Ue non c’è più
Il vertice di Parigi per reagire alla «pace di Trump» sull’Ucraina è un fallimento. La rappresentazione plastica dell’irrilevanza politica dell’Unione a 27. Che cela però un’insidia da sventare: l’idea di aggirare il voto unanime in nome di una Difesa comune.
• Commesso da stranieri il 40% dei reati violenti
• De Pascale tassator scortese: il «modello Emilia» getta la maschera
• Fine vita, scontro a destra. Il Pd tenta sgambetti
Una postilla al ragionamento di Laurentius.
Circa la Germania, potranno probabilmente fare una grosse koalition tra CDU e Spd.
Credo che AFD andrà anche al 25%, perché si sa che i sondaggi che la danno al 20% circa valgono quel che valgono. Resta il fatto che, come scrive oggi La Verità, la UE ha esaurito il suo ruolo, non serve più, anzi è dannosa perché, soprattutto se dovesse passare la norma che elimina il vincolo dell'unanimità, diventerà una camicia di forza senza limiti. Spiace che le forze come la Lega non siano più euroscettiche.
Attento, amico delle 15:41, la Gran Bretagna ha mollato l'Italia solo dal lato militare perchè troppo costoso mantenere presidi propri, ma ha lasciato agli USA solo questo. Per il resto... beh, molti dicono che diversi misteri d'Italia abbiano le loro spiegazioni celate non a Washington ma a Londra.
Qualcuno teme ce l'Italia si faccia trascinare in guerra dagli USA per l'ipotetica azione di restaurazione della monarchia in Iran (una boiata perchè il pretendente al trono ha 65 anni e non ha eredi, morto lui caos che più caos non si può).
Io però comincio a temere anche un'altro episodio, perchè se ne parla fin troppo spesso: un'ipotetica azione "cesaropapista" di Trump: che si lasci suggestionare dalla prospettiva di "cambiare il Papa". Sarebbe uno scenario possibile? Cosa farebbe in tal caso il governo italiano?
LA RESA DEI CONTI È VICINA: CHI HA DAVVERO VINTO LA GUERRA IN UCRAINA?
Credo che la disperazione di Macron sia arrivata al punto da offuscargli completamente la ragione. D’altronde, se così non fosse, dovremmo seriamente prendere in considerazione l’ipotesi che la riunione informale di Parigi sia stata organizzata da un pazzo con una smodata voglia di suicidarsi.
Infatti, proprio ieri, l’UE è stata uccisa dalla Francia, la stessa Nazione che l’ha sempre difesa e sponsorizzata nella speranza di poter continuare a perseguire i propri interessi a discapito degli altri Paesi membri.
Invitare a quel tavolo la Gran Bretagna – un Paese extracomunitario – solo perché è una potenza atomica, come i nostri cugini d’Oltralpe, e fortemente russofobica, escludendo invece le Nazioni più propense al dialogo con la Russia, come l’Ungheria e la Slovacchia, non solo è un gesto di grande scortesia istituzionale, che mina alla radice la cooperazione europea, ma rappresenta plasticamente tutto l’anacronismo della presunta potenza anglo-francese.
Non possono certo pensare che le loro 510 testate nucleari messe insieme possano intimidire la Russia, che ne possiede oltre 5.500, o gli Stati Uniti, che ne hanno poco meno. Il fatto di essere detentori dell’ordigno atomico garantisce loro di non poter mai essere invasi da altre forze straniere, ma di certo non conferisce loro il potere di piegare altre potenze nucleari ai desiderata di Parigi e Londra.
In fondo, questa lezione era già stata impartita loro nel corso del 2022, sia prima dell’inizio dell’Operazione Speciale sia durante il conflitto, quando il Presidente francese fu accolto e fatto sedere al celebre lungo tavolo bianco: un’immagine ormai iconica che segnalava l’insormontabile distanza tra la Russia da una parte e la Francia-Germania dall’altra. Del resto, queste ultime avevano dato una pessima prova di sé negli Accordi di Minsk, dunque perché fidarsi?
Ma l’antifona più chiara ed esplicita lanciata dal Cremlino fu esposta in uno dei tanti colloqui telefonici tra i due leader: in quell’occasione, il Presidente russo sottolineò al proprio omologo francese come la guerra in Ucraina fosse, in realtà, un conflitto per procura condotto da Washington e che, in quanto tale, solo essa poteva farlo cessare. Come a dire: “vai pure dal tuo dominus e riferisci che io sono disposto a trattare solo con lui e con chi riconosco come mio interlocutore, quindi non certo con te”.
E così è stato: infatti, non appena alla Casa Bianca si è insediato un Presidente con una reale volontà di trattare, la Russia si è resa disponibile a chiudere il conflitto, nei tempi e nei modi che da tre anni, inascoltato, avevo vaticinato in decine e decine di miei interventi a mezzo stampa.
Segue /1
Alla fine della fiera, la Russia ha vinto il conflitto: lo stress test a cui è stata sottoposta parla molto chiaro. Putin è in sella più forte che mai, il Paese non è né collassato né fallito, e i danni di guerra – come da me già ampiamente previsto – non li pagherà la Russia, ma in primis l’Ucraina, che dovrà cedere alla Russia i territori conquistati dall’Armata Rossa e, agli Stati Uniti, un quantitativo tale di terre rare che, a confronto, le riparazioni pagate dalla Germania alla fine della Prima Guerra Mondiale sembreranno una passeggiata. In seconda battuta, il conto ricadrà sull’Unione Europea, che da sola, spontaneamente e di buon grado – nonostante le mie umili e costanti osservazioni, e le più importanti contestazioni argomentate da pensatori come il Prof. Orsini, giornalisti come Travaglio e Santoro, e autorità inattaccabili come il Santo Padre – ha fornito il collo all’aguzzino.
Ora, dunque, di che cosa ci si stupisce? Di che cosa ci si vuole lamentare?
Gli antichi, sapientemente, dicevano: “Chi è cagion del suo male può piangere solo se stesso”.
Gli Stati Uniti di Trump non hanno mutato pelle, non hanno subito nessun cambiamento di regime: sono sempre stati un impero e come tale si comportano, facendo e disfacendo la tela come meglio gli aggrada e ritengono opportuno. Se non fosse così, dovremmo allora ritenere che il sangue iracheno, afgano o balcanico – solo per citare alcuni conflitti a noi più vicini – non sia rosso come il nostro, o che le lacrime di quegli innocenti abbiano un sapore diverso dalle nostre.
Se poi guardiamo a casa nostra, allora dovremmo ritenere che Enrico Mattei sia morto di freddo, Aldo Moro di indigestione e che la situazione morale dell’Italia all’epoca di Mani Pulite fosse realmente peggiore dell’attuale, tanto da giustificare lo smantellamento della Prima Repubblica, mentre pochi anni fa lo scandalo Palamara è stato derubricato a un semplice colpo di tosse, e pertanto non perseguito.
Segue/2
Ora però, a parte gli scherzi, se siamo seri, ciò che dobbiamo ammettere è che l’unica cosa realmente mutata rispetto al passato è la prospettiva dalla quale Washington guarda le cose: di conseguenza, il suo approccio è cambiato. Più spudorato, sì, ma anche più sincero e chiaro, mentre il risultato è sempre lo stesso.
E allora, perché tutta questa levata di scudi da parte dell’establishment europeo? E per establishment intendo il mondo accademico che conta, le grandissime firme del giornalismo cartaceo e televisivo, il circolo ristretto dei soliti amministratori delegati delle varie aziende di Stato, la stragrande maggioranza dei leader politici, ecc. ecc.
Perché costoro si sono arricchiti, hanno fatto carriera, comprato case e messo su famiglia all’ombra del Muro di Berlino prima, e dell’11 settembre poi, e ora che hanno scommesso sul cavallo sbagliato temono di perdere tutto e di dover tornare a una vita “misera e dozzinale”, come quella di ognuno di noi: un’esistenza fatta di rinunce e di continui calcoli su come andare avanti e sbarcare il lunario.
Questa è l’unica e misera verità! A costoro non interessa nulla del destino degli ucraini o dei propri concittadini: interessa solo mantenere il proprio benessere e potere, costi quel che costi, anche se ciò dovesse portare a un conflitto armato con la Russia o con gli Stati Uniti.
Ed è chiaro che, nel caso, non lo combatterebbero certo in prima persona, né loro né i loro figli o parenti.
Segue/3
Francamente, se queste sono le premesse, prima questi signori si ritireranno a vita privata, meglio sarà per tutto il genere umano.
Ad esempio, non so chi abbia scritto il tanto discusso discorso di Mattarella letto a Marsiglia, ma, a parte l’accostamento della Russia alla Germania nazista per la Guerra in Ucraina – che, a livello diplomatico, per la sensibilità di quel Paese, è una follia – se tu, oratore, parli di pace e di diritto internazionale, non puoi dimenticare che nel 1999, quando eri Vicepremier nel Governo D’Alema, il tuo Paese ha violato quel diritto, perché – è bene ricordarlo – bombardò il Kosovo e la Serbia senza un mandato internazionale, e con il veto di Russia e Cina.
Tutti questi pressappochismi e fraintendimenti non fanno altro che aggravare la situazione e gettare discredito sull’operato diplomatico sia dell’Italia sia dell’organo nel quale si è deciso di far morire il nostro Paese: l’UE.
Invece, altri personaggi, giudicati da costoro più grevi e antidemocratici, come Donald Trump, dimostreranno tra pochi giorni all’umanità intera come si sta al mondo.
Infatti, il 9 maggio 2025, a Mosca, si terrà una grandissima parata per celebrare l’80° anniversario della Vittoria nella “Grande Guerra Patriottica” contro il nazismo, e Putin ha già invitato, oltre a Xi Jinping, anche il proprio omologo statunitense.
E io sono disposto a scommettere una pizza con ognuno di voi che il Tycoon non mancherà a questo appuntamento, perché il principale obiettivo di Trump è chiudere il conflitto e riportare la Russia agli Accordi di Pratica di Mare. I segnali ci sono tutti.
Il vertice in Arabia Saudita tra americani e russi non ha solo lo scopo di chiudere il conflitto in Ucraina, ma di riorganizzare su scala globale un nuovo “Con-dominio” USA-Russia.
Infatti, Putin, in più di un’occasione, aveva chiarito che qualsiasi trattativa di pace dovesse garantire la sicurezza nazionale russa.
Ebbene, la decisione di Trump di far ritirare la NATO da tutti i Paesi confinanti con la Russia, in primis dai Paesi Baltici, non significa affatto consegnare questi territori a Mosca, ma semplicemente ricreare quella “zona cuscinetto” che separi in modo pacifico e sicuro i due imperi, garantendo così la sicurezza di entrambi.
Se ciò dovesse avvenire, comporterebbe necessariamente, come da me più volte scritto, lo sganciamento dell’Iran dalla Russia, il ritorno della monarchia in quel Paese e la ripresa degli Accordi di Abramo, attraverso l’asse Riad-Tel Aviv.
Se l’Europa crolla, l’Italia potrebbe vivere un nuovo Rinascimento politico, culturale e geopolitico, favorito anche dallo scongelamento dell’Artico, che farebbe sì che i traffici nel Mediterraneo diventino secondari rispetto alla via più breve dell’Artico.
Dunque, avremmo una grande opportunità per riorganizzarci nel bacino, se solo ne avessimo la volontà.
Ma affinché ciò avvenga, dovremmo avere una mentalità meno bottegaia e più avventuriera, cosa che non potrà mai succedere finché gli orfani dell’UE resteranno al potere.
Prima saremo coscienti della nostra missione e delle nostre capacità, meglio sarà.
Cit. Lorenzo Valloreja
Caro Silente,
Gli argomenti ci sarebbero per "argomentare" ma mi sembra inutile discutere con persona che usa con estrema convinzione il termine "russofobia" per delegittimare a priori le opinioni di chi critica la Russia attuale.
Ma Trump ha ordinato alla Nato di allontanarsi dai confini russi? E quando? L ' affermazione mi sembra priva di senso, militarmente parlando.
Circa le riparazioni per la guerra in Ucraina: l'Ucraina deve, nell'eventuale dopoguerra, esser aiutata nella ricostruzione non seppellita sotto debiti che non riuscirà mai a pagare, tra l'altro.
È anche nostro interesse far ripartire l'agricoltura ucraina.
L'Europa protesta per l'esclusione delle negoziazioni di pace. Ma con quale mandato potrebbe negoziare un'Europa divisa?
E quale pace, se pullulano i guerrafondai?
La prima di oggi di Libero
IL PD DICHIARA GUERRA AGLI USA
Commenti Capezzone. Il legame tra reati e immigrazione irregolare. Se l’8-9% della popolazione è responsabile del 34% dei reati, e della metà circa delle rapine e delle violenze sessuali
Gli attacchi di Maria Zakharova sono stati gravi. Tuttavia, bisogna ammettere che il capo dello Stato ha fatto uno scivolone. Che spiega (ma non giustifica) l’ira del Cremlino.
Interessante l'articolo di Luca Volonté sulla NBQ di oggi, che fa luce sui rapporti tra Soros e USAID, e sulla diversa via intrapresa dall'amministrazione Trump rispetto a quella Biden e rispetto a quella della UE, dove già ieri un articolo della Verità elencava le varie interconnessioni tra questa e le varie ONG, tutte in funzione contraria ai partiti conservatori. Un intreccio preoccupante.
esatto : non ha mandato per questo, perché non è un soggetto ne un protagonista geopolitico e strategico sovrano, ma solo un istituzione internazionale a pretesa sovranazionale però senza sovranità vera e composta di soggetti ancora veramente sovrani che non rinunceranno mai a quella, sopratutto con l'allargamento continuo dell UE verso Est che la rende sempre più belligena (paesi ex comunisti nemici della russia e tutti molto corrotti e iper nazionalisti quindi anti federalisti), sempre meno unita, e sempre meno gestibile... Una tragedia civilizzazionale e un suicidio geopolitico continentale perché la costruzione europea ha sfociato sulla peggior situazione possibile in geopolitica ; la sovranità delle nazioni rimane ufficiale ma di fatto auto limitata nei settori votati a maggioranza; mentre la sovranità sovranazionale è impedita dai membri ... quindi l'Europa occidentale è diventata il continente dell "impotenza volontaria" come diceva Hubert Vedrine ex consigliere di Mitterrand; e non sa più come fare quando il Padrone USA gli dice di cavarsela da sola.
...eppure continuiamo a domandarci, perchè?
...perchè?
Perchè il nostro Presidente della Repubblica, alla vigilia del cessate il fuoco in Ucraina, quando ormai saranno presi accordi per la pace definitiva, ha fatto quella dichiarazione?
Non si può trattare d'una gaffe emotiva o momentanea, NESSUNA dichiarazione del Presidente della Repubblica può essere frutto d'uno sfogo emotivo del momento.
Il Presidente Mattarella s'è laureato in giurisprudenza con 110 e lode all'Università La Sapienza di Roma è stato avvocato eppoi docente universitario di Diritto Costituzionale e Diritto Parlamentare.
Non poteva minimamente ignorare il ruolo dell'Italia nell'operazione Barbarossa.
Non poteva aver dimenticato che proprio gli italiani si macchiarono di sangue russo a fianco dei nazisti durante il tentativo d'invasione di Hitler.
Non poteva dimenticare che furono proprio i russi a combattere e vincere Hitler sconfiggendo il nazismo, pagando un prezzo agghiacciante in vite umane, superiore a quello di tutti i paesi al mondo durante la seconda guerra mondiale e che gli italiani -purtroppo- erano alleati di Hitler in quel momento combattendo i russi.
La domanda che continuiamo a porci è inquietante: "come mai il nostro Presidente ha fatto quella dichiarazione proprio nel momento in cui -per la prima volta in tre anni esatti- si prospetta la fine delle ostilità?
Non lo trovate anche voi... apparentemente inspiegabile?
C'è qualcosa che non conosciamo naturalmente, e quel "qualcosa" ci sta sicuramente danneggiando. E ha danneggiato innanzitutto il governo Meloni...
Ricordiamoci che in caso di scontro con il blocco orientale, gli Stati Uniti hanno bisogno di un alleato forte e armato, motivo per cui, in un modo o nell’altro è necessario spingere al riarmo e al consolidamento di un blocco che possa realmente rappresentare un elemento di deterrenza
Sulla stampa si leggono indiscrezioni sulle bozze di accordo tra russi e americani per l'Ucraina e oltre l'Ucraina. Gli americani avrebbeero capito le ragioni dei russi nella guerra, provocata dalla politica sbagliatissima di espansione della Nato a Est. Secondo le dichiarazioni più recenti di Trump, la colpa della guerra sarebbe adesso degli ucraini. Trump si prepara a svendere l'Ucraina ai russi? Torniamo alla politica di Roosevelt abbastanza arrendevole nei confronti di Stalin? Più che questo, sembra si tratti di una "spartizione" economico-politica dell'Ucraina. La parte che resterebbe libera, territorialmente ridotta, ma disarmata e neutrale, diventerebbe una colonia economica americana, se sono vere le proposte di accordo-capestro fatte da Trump a Zelensky e da questo finora rifiutate: definirle strozzinaggio sarebbe ancora poco. Sono riportate in un articolo odierno de La Nuova Bussola Quotidiana, riprese dalla stampa inglese.
La ripresa della politica di Roosevelt appare da questo: dividersi il mondo, oltre che l'Europa, tra russi e americani. Sono le leggi della politica, nelle quali prevalgono quasi sempre i rapporti di forza, come si delineano sul campo, anche se la cosa non piace alle anime pie ("il mondo, regno del Principe di questo mondo", appunto).
Dopo esser stata trascinata nella guerra da Biden, l'Unione europea costituisce adesso un impaccio per Trump e dovrebbe diventare capro espiatorio della guerra? A mio modesto avviso, tuttavia, Trump sbaglia nel considerare l'Europa un nemico.
Dobbiamo comunque abituarci a fare da soli, senza la copertura militare USA? Bene. Allora perché mantenere la Nato e le relative basi americane in Europa? Se adesso americani e russi diventano amici e si spartiscono il globo, a che serve più la Nato?
Dobbiamo allora riprendere la nostra libertà d'azione, p.e. nei confronti dell'invasione extracomunitaria, che saremmo finalmente liberi di contrastare con la forza, come merita.
Insomma, cambia tutto. Ma ci possono un domani essere degli sviluppi oggi imprevedibili.
Anche che in Italia, sotto la spinta della necessità, si affermi di nuovo il sentimento nazionale e il patriottismo, per resistere all'invasione musulmana e all'incombente condominio russo-americano sull'Europa.
Sì, sul piano etico, Trump sta facendo molto di buono. Non tutto quello che dovrebbe, tuttavia: il "matrimonio gay" e la fecondazione artificiale li accetta tutti e due.
La via verso la completa sanità mentale e morale è ancora lunga, per tutti.
Politicus
Spero che la Russia, nonostante la sua solita moderazione, faccia pagare salatamente gli insulti a lei lanciati dall'Italetta. Spero che l'Unione Europea e l'Ucraina vengano totalmente escluse da ogni accordo di pace. Chi ha lanciato e continua a lanciare grida di guerra non può partecipare ad accordi di pace. Spero che l'Unione Europea e i suoi manutengoli affondino nella melma del disonore. Prego il Signore che ci accordi queste grazie e che ci liberi dai Suoi nemici. Interceda per noi il Cuore Purissimo di Maria.
Con la maldestra uscita di Mattarella sulla Russia di Putin la cui politica ricorda quella di Hitler nel 1938 non si sta esagerando? Perché unirsi alle dichiarazioni isteriche della Zacharova? Non guasterebbe un minimo di dignità nazionale, visto che la gentile signora è passata ad inveire sull'Italia in generale, bollata come paese che ha dato origine al fascismo. Sai te che sventura...Il comunismo attuato in Russia, invece....
Circa la guerra contro Stalin, cui partecipò anche Mussolini: l'Italia fascista non ci pensava proprio, fu trascinata da Hitler, a causa dell'alleanza sciagurata. Una situazione che si ripete, per
i piccoli paesi. Anche oggi. Forse che i tanti membri della Nato erano contenti di doversi impegolare nella guerra russo-ucraina? Non lo erano affatto, Italia compresa. Ma non si poteva dire di no all'alleato così potente, che ha sempre menato le danze (e adesso ci scarica bellamente, peggio per noi che non ci siamo ribellati in tempo alla sua politica).
Attaccare la Russia sovietica da parte dei paesi avversi al comunismo non era comunque sbagliato, trattandosi di un regime infame, fondato sul terrore e lo sterminio, l'ateismo di Stato e la persecuzione della religione, in nome di ideali irrealizzabili, quelli della malsana utopia rivoluzionaria. Bisognava però farlo nel modo dovuto e non per far trionfare un regime (quello nazista) altrettanto infame di quello comunista. O, appunto, non farlo affatto, in attesa di tempi migliori.
Se Trump davvero "molla" la Nato e l'Europa dal punto di vista militare, bisogna prepararsi a difendersi da soli da un eventuale attacco russo, nel futuro prossimo, o comunque da pentrazioni militari dai russi appoggiate. Riapriamo i libri di storia e studiamoci le campagne militari che hanno coinvolto i russi.
Cercando di non alterare i fatti: vedi la tesi , ripetuta da tutti i "russofili", che l'Unione Sovietca ha battuto Stalin da sola. Balle. Senza l'aiuto alleato e soprattutto americano (anche alimentare e di vestiario - i famosi stivali di feltro adatti alla neve, i Valenki, venivano prodotti in gran quantità in Canada e poi avviati in Russia via Golfo Persico e Iran - le fitte colonne di camion americani che trasportavano rifornimenti in Russia via i passi dell'Iran, erano lunghe kilometri). L'apertura del secondo fronte in Normandia, estate del 1944, fu l'inizio della fine per la Germania. Che fu schiacciata da forze enormemente superiori, come accadde al Giappone, in campo aero-navale.
Non è che in questa campagna ucraina l'esercito russo si sia dimostrato un fulmine di guerra, sinora. Pur vincendo. Grazie alla superiorità materiale? Ne sappiamo poco. Bisognerebbe avere un quadro chiaro.
Su qualche testata giornalistica si stigmatizza che Trump abbia detto il falso affermando che la guerra sia stata iniziata dall'Ucraina.
L'affermazione è sia vera che falsa.
Bisogna guardare con un angolo più ampio: l'azione militare del 2022 è stata iniziata sì dalla Russia, ma le azioni antirusse da parte ucraina sono di molto antecedenti.
Ricordo io che nel 2004 (gente, sono più di vent'anni, facile non ricordarselo) fu denunciata come falsata l'elezione del filorusso Janukovic e ci furono delle vere minacce americane di un intervento anche armato se non fosse stato dichiarato eletto il nazionalista Jushchenko (che pare abbia anche inscenato una sorta di auto-attentato col veleno, ormai si satireggia che Putin avrebbe a disposizione dei veleni alquanto scarsi!). Se lo ricordo io, che allora ero forse più impegnato di adesso...
Quindi le posizioni non sono proprio nettissime come sembrano.
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