Qui l'indice dei numerosi precedenti di un vescovo che non tace, anche se indegnamente rimosso.
Dichiarazione sul conflitto tra Israele e Iran
Vescovo Joseph Strickland
13 giugno 2025
La terra dei profeti è di nuovo inzuppata di sangue, e gli uomini parlano di guerra dimenticando la giustizia di Dio. Tuttavia la vera guerra non è di carne e sangue, "ma contro i principati e le potenze, e i dominatori del mondo di queste tenebre" (Ef. 6,12).
La Chiesa non deve tacere. Deve gridare con la voce del suo Signore: “Se non fate penitenza, voi tutti perirete allo stesso modo” (Luca 13:3).
Non lasciate che i vostri cuori siano induriti dal nazionalismo, dalla vendetta o dalla paura. Né Israele né l'Iran sono innocenti, e nemmeno le nazioni che li armano. Ma più delle loro armi, sono i loro peccati che provocano la giusta collera del Cielo.
Il Signore ha detto: "Io farò scendere sugli uomini l'angoscia, affinché camminino come ciechi, perché hanno peccato contro il Signore" (Zeph. 1:17).
La soluzione non è la forza militare, né i trattati fragili, ma il pentimento. Che la Chiesa alzi la sua voce e chiami tutti i popoli a digiunare, a piangere e a rivolgersi di nuovo al Signore. Perché solo Cristo, che ci ha riconciliati nel suo sangue (cfr Eph. 2:14-16), è la nostra pace.
Invito tutti i fedeli a pregare per la conversione di tutti gli ebrei e musulmani e di tutti coloro che non conoscono il Signore alla vera fede, perché la spada che conta non è di ferro, ma la Parola di Dio che trafigge il cuore.
E parlo a tutti i capi terreni in posizioni di potere: Guai a voi che fate alleanze ma non per lo Spirito di Dio. Il giorno del Signore verrà come un ladro nella notte, e voi non sfuggirete. "Accogliete il Signore affinché non si adiri, e voi perdiate la via, improvvisa divampa la Sua ira" (Ps. 2:12).
"Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese... perché il Figlio dell'uomo viene in un'ora che voi non conoscete" (Luca 12:35, 40).
Nell'amore di Cristo e nella comunione dello Spirito Santo,
Vescovo Joseph E. Strickland
Vescovo emerito
35 commenti:
https://www.egaliteetreconciliation.fr/Sur-l-implication-de-Trump-dans-la-guerre-israelienne-contre-l-Iran-78576.html
In quanto americano, dovrebbe concentrasi su Israele. E ricordasi di quanto diceva S. Pio X.
Il necessario.
Per il vescovo, molto americano, dove sarebbe nell'attuale circostanza la responsabilità o non innocenza dell'Iran? No comment, veramente.
Il Senato pakistano ha approvato all'unanimità una risoluzione a sostegno dell'Iran, inoltre fonti pakistane riferiscono che numerosi container civili e camion carichi di missili ed equipaggiamento militare avrebbero attraversato il confine tra Pakistan e Iran attraverso la provincia del Belucistan.
Addirittura, ulteriori spedizioni sarebbero previste nel prossimo futuro. Ora bisogna ricordare che il Pakistan è una potenza nucleare.
Poi arriva il Canale 14 israeliano, che, citando un funzionario israeliano, non solo conferma che il Pakistan si sta muovendo, ma che anche Cina e Russia starebbero supportando l’Iran nel trasporto aereo di carichi contenenti missili.
Ora, non so cosa ci sia di vero in quanto affermato dalla TV israeliana, ma se così fosse, le cose non si mettono bene per Israele. Ma questo può essere un dramma, perché questi criminali ci metterebbero tre secondi a sganciare l'atomica se messi con le spalle al muro. O forse stanno cercando proprio questo pretesto...
T.me/GiuseppeSalamone
Credo che un cattolico dovrebbe pensare e ragionare su un piano diverso e più profondo del parteggiare per ebrei o musulmani.
Il problema fondamentale del tempo presente, intendo degli ultimi decenni, è come conciliare la vorticosa crescita tecnologica con il livello morale umano. Quest'ultimo è regredito o, per essere buoni, rimasto stabile, mentre la potenza della tecnica si è evoluta in misura abnorme. Ecco che la proliferazione delle armi nucleari è, per entrare nello specifico, uno dei problemi essenziali del rapporto tecnica/ umanità. Come affrontarlo?
Ora, chiedere di lavorare per la pace a "statisti" che nel 99% dei casi sono a favore dell'aborto è come chiedere a un lupo di non entrare nell'ovile.
L'essere umano si sta scavando la fossa con le proprie mani, perché ha messo da parte Cristo, credendo di essere "cresciuto" abbastanza da poterne fare a meno. Così facendo, ha posto le premesse per la sua animalesca e irrefrenabile volontà distruttrice. Il senso del limite non trova più dimora nel mondo, nella misura in cui l'umano si divinizza.
In altre parole, sono convinto che la tecnica è un giocattolo che sta sfuggendo nelle mani dell'uomo.
¥¥¥
Commentaire, toujours très pertinent, du Prof. Jeffrey Sachs :
https://www.youtube.com/watch?v=iAi0uFQY_r8&t=5s
Il fatto è che il sionismo non è una mera questione politica, ma in ultima analisi eminentemente teologica. Per questa ragione si dovrebbe prendere posizione. Da dopo Nostra aetate è diventato difficile.
Una cosa ho notato: Tanti commenatori conservator-tradizionalisti, che su vari temi alzano la voce, diventano, quando si tratta dei fratelli maggiori, praticamente muti.
Mi chiedo: ma alla fine il conservatore (come tipo) è un po' "Shabbes goy"?
Non ha pensato alla paura della censura, visto che dal.blog spulciano e censurano ancora i contenuti su ebrei musulmani e sodomiti? Mentre il contenuto dell'articolo resta equilibrato e condivisibile?
Sto preparando l'aggiornamento sul cambiamento di piattaforma...
Rischi inaccettabili di una guerra nucleare spiegati bene
https://m.youtube.com/watch?v=bojmDvn41no
Ma proprio lei, cara Guarini, fa le pulci a chi censura???!!!
Si sentirà mica perseguitata, vero? Chi di spada ferisce, di spada perisce... Buona conversione a tutto!
Io non faccio le pulci a nessuno. Sono i censori che fanno le pulci al blog.
Non mi sento affatto perseguitata. Io, come tanti, subisco le strali di un sistema lontano dal Signore e quindi dalla verità.
Di solito la mia moderazione esclude provocatori come lei o chi innesca discussioni senza senso in partenza
Nessuno Stato può affermare di annientare un altro Stato, di cancellarlo dalla faccia della terra, senza prendere in considerazione i rischi che tale affermazione comporta.
Alessandro Sallusti è davvero indignato. Profondamente indignato. Completamente indignato. Lo spiega bene su Il Giornale di oggi.
E’ indignato per le ripetute violazioni del diritto internazionale compiute da Netanyauh? Figuriamoci. E' indignato per i tagliagole islamici salafiti appoggiati dall'Occidente a Damasco? Nemmeno ne parla. E’ indignato per i bambini di Gaza sotto le bombe? Suvvia non scherziamo.
E' indignato per… Putin!!
Come ha potuto Trump proporre la mediazione russa sul’Iran? Incaccettabile, secondo Sallusti.
Dopo averlo definito “tiranno “ e averlo paragonato a “un piromane”, a “un rapinatore” e ad Adolf Hitler in persona (qui il paragone non è molto originale), così scrive Sallusti:
“Non dubito che Putin possa mettere sul tavolo buoni argomenti per convincere quei criminali amici suoi degli ayatollah a smetterla..”, ma “Putin premio Nobel per la pace è un lusso che non possiamo permetterci”.
E certo, è questo il vero problema. Il Nobel a Putin. E sono gli ayatolah, ovviamente, che devono "smetterla". Come se avessero iniziato loro.
E Sallusti prosegue, sempre in crescendo:
“Noi che facciamo? Chiediamo aiuto a Putin, beninteso non per proteggere Israele bensì per salvare l'Iran, uno dei peggiori e più pericolosi regimi esistenti sulla faccia della terra, complice di Putin stesso in tutte le sue follie anti occidentali”.
Che dire? Sallusti è persona cordiale e mi è umananente simpatico. Ma constato che queste porcate mondialiste in salsa american-sionista non le scrive nemmeno Cazzullo. O Repubblica.
A destra, notte sempre più fonda. Fondissima.
Martino Mora
Per fortuna a destra staziona con spessore, acume e profondità, per quanto possa essere concessa ad un quotidiano, La Verità.
Stupisce che Mora presuma IL Giornale come un quotidiano di destra, allo stesso modo che ci si sbaglierebbe se si scambiasse Forza Italia per un partito di destra.
Berlusconi aveva molti difetti, ma l'intuito politico non gli mancava e le sue aperture alla Russia di Putin lo dimostrano. Dopo di lui, il terreno è rimasto piuttosto arido da quelle parti. E' grazie ai democrat americani, e ai radical chic europei se la Russia è finita tra le braccia cinesi; il PPE, di cui Forza Italia fa parte, continua a fare esercizi di strabismo sinistro, come abbiamo visto anche in Germania e la Meloni deve stare molto attenta al suo alleato forzista.
¥¥¥
Tre giorni di conflitto tra Israele e Iran e il mondo si è dimenticato del povero Zelensky. Ricordate Zelensky? Quello che aveva vinto "Ballando con le stelle"? Quello che aveva la stessa simpatica maglietta verde da tre anni a questa parte? Ecco, quello che sta succedendo è che, non appena le telecamere si sono spostate, anche il flusso di armi e finanziamenti (in particolare americani) si sono interrotti di botto. Proprio istantaneamente. E le stesse attività di intelligence e di informazione satellitare americane ora devono essere almeno in parte riorientate sul Medio Oriente.
E nonostante il piglio bellicoso della von der Leyen e la minaccia di scatenare sul fronte russo una Kallas idrofoba, in verità, se si allenta il contributo americano, l'Ucraina ha letteralmente le ore contate.
Ora, grazie all'incontinenza suprematista di Israele, il gioco sulla scacchiera internazionale si è fatto improvvisamente terribilmente complesso e in parte caotico.
Gli USA, essendo una proxy israeliana (e non viceversa), difenderanno a qualunque costo Israele. Questa è l'unica ragione per cui Nethanyahu si è azzardato ad un passo potenzialmente devastante per il proprio paese. Senza supporto logistico, rifornimenti, informazioni satellitari, e intercettazioni americane Israele non avrebbe nessuna speranza in una guerra convenzionale prolungata con l'Iran. Ma Nethanyahu sa che, quando la situazione dovesse farsi davvero grave, lo zio Sam entrerà in scena direttamente.
Questa è la ragione della tattica di risposta iraniana che è al millimetro una strategia Tit for Tat: l'Iran risponde sempre colpendo esattamente e solo le stesse tipologie di obiettivi appena attaccati da Israele: tuo colpisci un centro di ricerca, io colpisco un centro di ricerca, tu colpisci un'infrastruttura energetica, io colpisco un'infrastruttura energetica, tu colpisci i centri di comando militare nella capitale, così faccio io, ecc.. Il senso di questa tattica è di rendersi prevedibile e in questo modo di far capire alla controparte che non c'è un'intenzione di eccedere e che basta che gli attacchi cessino perché si pervenga ad una tregua. L'Iran agisce così perché sa che non può davvero vincere in maniera piena su Israele, in quanto gli USA non lo permetterebbero.
Segue
Ma poi c'è un altro retroterra da valutare, ed è quello rappresentato diciamo dai BRICS, ma in effetti dai due soci di maggioranza, Cina e Russia. Entrambi sanno che una sconfitta strategica iraniana sarebbe una catastrofe per ogni tentativo di profilarsi come un contropotere rispetto all'Occidente a guida americana. Entrambi hanno trattati di collaborazione e cooperazione con l'Iran, e la Cina ha un interesse vitale alla via di terra che sta approntando verso occidente, e che ha l'Iran al suo cuore. Ma nessuno dei due paesi ha basi militari prossime né confini diretti. Dunque ogni sostegno all'Iran tende ad essere imbarazzantemente visibile. La Russia ha poi ancora da sbrigare la faccenda ucraina, che, per quanto in fase di accelerazione, continua a drenare enormi risorse. Il supporto da parte della Cina e o della Russia potrebbe avvenire attraverso il Pakistan, che è in buoni rapporti con la Russia, aspira a entrare nei Brics, e non vede di buon occhio di trovarsi un Israele vittorioso alle porte di casa.
Ma sono tutte azioni improvvisate, perché l'Ordine Multipolare è ancora in gran parte un'idea filosofica, non un'alleanza operativa.
Qui, come sempre, la variabile fondamentale è il tempo.
Più il conflitto tra Israele e Iran dura, più la posizione del blocco USA-Israele si indebolisce: Israele non è in grado di sopportare un livello di distruzione neanche lontanamente simile a quello che sono adusi a infliggere ai loro nemici.
Simultaneamente, più passa il tempo e più si possono trovare strade per un supporto strutturale dell'Iran da parte russa, ma soprattutto cinese (via Pakistan).
E più passa il tempo, più le cose si vanno semplificando per la Russia sul fronte ucraino.
Il problema è che gli USA capiscono perfettamente che il tempo lavora contro di loro, e che corrono il rischio di trovarsi con una duplice sconfitta strategica in mano, qualcosa che potrebbe mutare le sorti dell'egemonia mondiale prossima ventura.
Sui due fronti, ucraino e medioorientale, si gioca un'unica partita, dove chi perde si infila in un percorso senza più carte importanti da giocare.
Ecco, anche alla luce del massivo spostamento in corso di forze aeree statunitensi in Europa, il mio timore per i prossimi giorni è che gli USA cerchino un colpo sull'acceleratore su uno o forse entrambi i fronti. Ad esempio un attacco false flag a qualche asset americano potrebbe dare la scusa agli USA per mettere subito i piedi nel conflitto (più probabile in Medio Oriente, ma non è da escludere il fronte russo).
Quanto più in difficoltà è il fronte USA-Israele, tanto più pericoloso per il resto del mondo esso diventa, perché il loro codice utilitarista rende idealmente accettabile ogni atto, senza remore morali, purché esso prometta per sé stessi più benefici che costi.
Andrea Zhok
"L'Iran sa che non può vincere in maniera piena su Israele, gli USA non lo permetterebbero...".
Perché forse l'Iran sta vincendo in maniera meno piena? L ' Iran le sta beccando sode, come le sue creatore terroriste, Hamas e Hezbollah. Il governo israeliano ha appena annunciato di avere acquisito il dominio dell'aria sullo spazio aereo iraniano. La gran parte di quelli che intervengono su questo blog sono ovviamente digiuni di competenza militare, anche solo libresca. Ma non ci vuol molto a capire che non stai di certo vincendo la guerra se il nemico ha acquisito il dominio dello spazio aereo sul tuo territorio, oggi fattore essenziale di ogni guerra regolare. Ciò significa che le città iraniane sono ora sotto il dominio dell'aviazione israeliana. Non una bella notizia, per la popolazione. E nemmeno per l'esercito iraniano.
L ' Iran ha fatto due guerre contro l'Irak di Sadam Hussein e le ha perse tutte e due, dal punto di vista strettamente militare. I famosi Pasdaran, milizia armata del regime, militarmente sono una nullità. Mi ricordo anni fa quando l'Iran cominciò a bersagliare le petroliere che passavano sotto le sue coste con mezzi veloci armati di missili, guidati dai pasdaran. Il Corriere della Sera scriveva articoli terrorizzati. Gli americani, che proteggevano il traffico, si limitarono al tiro al bersaglio contro questi mezzi, distruggendoli tutti, con calma, uno alla volta, senza perdite.
Insomma, un po' di realismo non farebbe male.
C'è poi il fatto della bomba atomica: Israele non può permettere che se la procuri uno Stato, ben fornito di missili, che ha giurato di distruggere Israele. Nelle stesse condizioni, qualsiasi altro Stato farebbe lo stesso. E perché gli Stati arabi non fanno lo stesso nei riguardi di Israele? Se potessero, alcuni di loro certamente lo farebbero. Ma non ne hanno la forza, la capacità, i mezzi. Non avendo un'aviazione degna di questo nome possono puntare solo sui missili. Ma nel momento in cui si danno a costruire la bomba atomica per metterla sui missili, allora comincia Armageddon.
La Siria di Assad padre aveva cominciato a costruirsi l'arma atomica ma l'aviazione israeliana spianò tutto in un batter d'occhio.
L 'attacco ai siti nucleari iraniani avrebbe dovuto esser fatto anni fa, adesso è già tardi. Ma l'Iran è sempre stato protetto da certe potenze.
"il codice utilitarista di USA e Israele li rende pericolosi per il resto del mondo"?
Perché, nazioni come Russia, Cina, Iran etc che "codice" morale usano, quello dei boyscouts?
A volte è difficile districarsi tra i meandri della politica internazionale. L'esperienza però mi suggerisce che non ci si sbaglia nel non seguire ciò che dicono e fanno i vari Macron e Starmer.
Ma chi scrive queste cose? Incredibile!
Se i Sionisti si impongono andrà come in Iraq: scopriremo, dopo un'ecatombe spaventosa, che le armi non c'erano.
Ieri ne abbiamo avunto un anticipo: Le eterne vittime hanno bombardato la tivù iraniana. Cosa ha che fare con il programma atomico nessunoo lo capisce, ma loro possono....
Quanto più in difficoltà è il fronte USA-Israele, tanto più pericoloso per il resto del mondo esso diventa, perché il loro codice utilitarista rende idealmente accettabile ogni atto, senza remore morali, purché esso prometta per sé stessi più benefici che costi.
Condivido tutto l'articolo di A. Zhok e particolarmente le ultime righe.
Bisogna anche contare quanto alcuni sono stati ingannati ed hanno abbozzato, per esempio.
Se cade Tehran non cade soltanto un regime islamico, per quanto meno oppressivo di quello suadita,,o sudanese, o pakistano. Se così fosse non ci sarebbe granché di cui preoccuparsi, almeno da parte mia.
Se cade Teharan, invece, cade ogni possibilità di un mondo multipolare, anche se Mosca e Pechino restano in piedi.
La vittoria di Tel Aviv (e di Washington) contro Tehran infatti, sarebbe la vittoria di un mondo geopoliticamente unipolare, diun uni-verso geopolitico in cui l’America e Sion continueranno a dettare legge. Questo è il punto decisivo.
Perderebbe ogni concretezza la possibilità di pluri-verso politico al quale corrispondano modelli diversi di civiltà.
Se cade Tehran, perde geopoliticamente la Terra e vince il Mare. Lo spazio liscio della globalizzazione tecnico-mercantile e del mondialismo american-sionista.
E’ il mondo liberalcapitalista che ha voluto con forza l’utopia della globalizzazione, e che corrisponde a un ben preciso modello di civiltà dove il denaro, le merci, la tecnica scatenata dettano legge. Dove Il pansessualismo sterile e deteriore, il mondo Lgbt, il femminismo, l’abortismo, il gender, il dirittismo, il polticamente corretto e l’individualismo scatenato sono la norma.
Dove predomina la massificazione uniforme e ogni tipo di omologazione antiumana, ,dove tutte le differenze sono odiate e messe al bando, tranne la più volgare, quella della ricchezza.
Dove i valori spirituali sono negletti in ogni modo e oltre l’ateismo (ormai moneta vecchia) si affermano forme di spiritualità occultista, corrotta e deviata, persino rovesciata, accanto al transumanesimo e al materialismo più soffocante.
E’ il mondo della civilizzazione universale, il mondo di Davos e di Silicon Valley. Il mondo dei mercanti, dei banchieri, del rap, del trap, dei sodomiti tatuati e delle femministe urlanti.
Il mondo dove Cristo è al bando nella sua stessa Chiesa, ormai svuotata dall’autodemolizione.
Il mondo per il quale gli untori della globalizzazione unipolare, liberal-progressisti e liberal-conservatori, sinistra e destra, lottano insieme fingendo di azzannarsi, ma andando perfettamente d’accordo sulla meta da raggiungere; la nuova Babele.
Se cade Tehran vincono Davos, Washington e Tel Aviv. Non cade l’islam, che soprattutto nella versione sunnita non urta affatto i Padroni, perché serve, qui in Europa, al progetto del “meticciato”.
Cade invece ogni possibilità di un mondo multipolare, che corrisponda almeno in parte a spazi di civiltà diverse, non certo perfette, ma non del tutto travolte dalla plutocrazia finto-democratica, dal mercatismo selvaggio e dall’istintualismo orgiastico e tribale della civilizzazione occidentale, ormai non solo anticristiana ma persino anticristica nel suo nichilismo estremo.
Se cade Tehran vince Davos.
Martino Mora
Su quanto sostiene Mora, è vero che la globalizzazione l'ha voluta l'Occidente, ma ad avvantaggiarsi è stata in particolare la Cina, che ha giocato e gioca con carte truccate. Mora mi pare non consideri che le Americhe sono due, quella trumpista e di Vance, ora al potere, che si è impoverita proprio a causa della globalizzazione, e quella liberal e radical chic che ha fatto sfracelli. La realtà è sempre complessa.
¥¥¥
M. Mora fa di ogni erba un fascio: Trump è contro il pansessualismo e combatte l'America woke, che è quella che piace a Davos.
Secondo qualche commentatore il programma nucleare iraniano sarebbe una bufala inventata dal sionismo internazionale per far fuori l'Iran. Come il programma nuclearo fasullo per giustificare la seconda guerra contro l'Irak di Hussein.
Anche le grandi quantità di missili e droni di tutti i tipi che l'Iran possiede e usa sarebbero una bufala? E che tira da anni su Israele per interposta persona, leggi: Hamas e Hezbollah?
Ma in che mondo vivono costoro?
SUPERIOR STABAT LUPUS…
Nel seguire i rivoli delle discussioni pubbliche sullo scontro tra gli Stati Uniti di Israele e l’Iran si incontrano frequentissimamente sequenze argomentative che sembrano estratte da Lupus et Agnus di Esopo:
“Ci avete intorbidito l’acqua!
– Ma se siamo a valle!
- Sei mesi fa ci avete mancato di rispetto!
– Ma sei mesi fa manco c’eravamo!
- Ecco vedi, allora siete dei maledetti arroganti che vogliono aver sempre ragione; e mo ve magno!”
Questa tipologia di argomentazione che ha (confusamente) predeciso dove arrivare, e poi è disposta ad afferrarsi ad ogni sostegno, per quanto improbabile, per giungervi, è comunissima. Ed è tipicamente impermeabile ad ogni contro-argomentazione.
Ma non potendo far altro che rettificare argomenti - di fronte a lupi dotati di arsenali atomici - voglio lo stesso perdere qualche minuto per mettere in fila un po’ degli argomenti che si sentono a sostegno dell’aggressione israelo-americana all’Iran.
Gli argomenti appartengono a due tipologie: l’autodifesa e la liberazione dei poveri iraniani oppressi.
Si passa serenamente da un argomento al secondo quando il primo cede, salvo tornare all’inizio quando il secondo collassa. E intanto hanno dimenticato perché non funzionava il primo.
Ma tant’è.
• Argomento A.
Mantra: “Israele ha diritto all’autodifesa.”
Corollario: “L’Iran non può avere la bomba atomica!”
Esecuzione: “Attacchiamo preventivamente perché l’Iran potrebbe rappresentare un pericolo per noi.”
Osservazioni:
1) Israele possiede tra 250 e 400 testate nucleari, non ha mai firmato il trattato di non proliferazione nucleare, non si è mai sottoposto a controlli internazionali né circa l’arsenale nucleare, né circa quello chimico e batteriologico.
2) L’Iran ha firmato il trattato di non proliferazione nucleare, si è sottoposto a controlli internazionali e per giudizio concorde degli osservatori internazionali non possiede armi nucleari. Inoltre le massime autorità religiose hanno dichiarato l’illegittimità della produzione di una bomba nucleare. Certo, prima o poi, possedendo la tecnologia per uso civile, potrebbero cambiare idea e munirsi di testate nucleari.
3) Le questioni qui sono:
• per che motivo, in un futuro eventuale a venire, l’Iran dovrebbe attaccare nuclearmente per primo un paese che a) possiede un fottio di armi nucleari, e b) è protetto dal paese col più grande arsenale nucleare del mondo?
• come potrebbe l’Iran giustificare un “first strike” nucleare su Israele che finirebbe necessariamente per coinvolgere i propri protetti e alleati in Palestina e Libano?
L’unica risposta che qualcuno prova a biascicare è che “dell’Iran non ci si può fidare perché sono pazzi fanatici”.
Ed è qui che ci si può rilassare, visto che atomiche in abbondanza ne hanno finora solo paesi del tutto privi di fanatismo e aggressività, come Israele (il paese – per intenderci - che ha elaborato l’“Opzione Sansone” che, in caso di pericolo esistenziale per la sopravvivenza di Israele, minaccia di portare all’inferno con sé le principali capitali europee.).
• Argomento B.
Mantra: “Israele è una democrazia, mentre l’Iran viola i diritti umani.”
Corollario: “Dobbiamo liberare i poveri iraniani oppressi.”
Esecuzione: “Bombardiamo l’Iran perché così abbatteremo il regime e lo sostituiremo con un regime finalmente democratico.”
Segue
Osservazioni:
1) Israele in effetti è nota per non violare alcun diritto umano.
Ma quelle sono violazioni diverse, sono violazioni democratiche, violazioni con lo schwa.
2) La quantità di palle che girano intorno a quello che accade in Iran relativamente ai “diritti umani” è pari solo ai bei tempi dei comunisti trinariciuti e mangiatori di bambini.
Ovviamente, inutile chiedere di informarsi. Questi leggono il Corriere.
3) Quand’anche gli iraniani fossero governati da un governo terribile, oscenamente oppressivo, e inviso alla maggior parte della popolazione, chi è quel genio strategico che pensa che bombardando una popolazione questa imparerà ad amare chi li bombarda, e il loro modello di vita? Qualcuno ha notato l’“effetto Afghanistan”?
4) E se anche tutte la macro-balle che girano fossero vere, esattamente chi ha dato mandato a chi di insegnare a cannonate le buone maniere agli altri? Cioè, giusto a titolo di promemoria, in Occidente:
• fino al 1964-5 (cioè 60 anni fa) negli USA vigeva l’apartheid rispetto alle persone di colore;
• fino al 1973 (52 anni fa) in Svizzera le donne non avevano diritto di voto;
• sempre fino al 1973 nella bibbia americana della psichiatria, il DSM, l’omosessualità veniva considerata una malattia mentale:
• fino al 1981 in Italia vigevano le leggi sul “delitto d’onore” e sul “matrimonio riparatore” in caso di stupro.
Una bella fortuna che in quel momento non girasse nessuno con il “physique du rôle” per esportare diritti umani a colpi di bombe in Occidente.
Non dovrebbe essere difficile capire che i mutamenti del costume devono maturare spontaneamente dall’interno di una società per essere solidi; eppure continua ad esserci una bella fetta d’Occidente che si crede in dovere di insegnare al mondo come vivere.
E d’altro canto, la società occidentale contemporanea è una tale storia di successo dal punto di vista psichiatrico, demografico, motivazionale e culturale che si capisce come non stiano nella pelle dal desiderio di imporla a tutti.
Andrea Zhok
Il commentatore Zhok trova forse ingiusto considerare l'omosessualità una "patologia", come era appunto una volta?
Il discorso antiisraeliano di A. Zhok mi sembra male impostato. Lasciamo stare il c.d. dibattito pubblico, veniamo alla cosa in sè. Non si tratta di chi ha diritto alla bomba atomica e di chi questo supposto diritto non ce l'avrebbe.
Si tratta di capire l'effettiva natura dei rapporti di forza (delle forze in campo), rapporti che soli spiegano la situazione, con i loro inevitabili addentellati psicologici o morali che dir si voglia.
Ora, Israele, accreditata di armi atomiche e missili etc, è convinta che non soprravviverebbe se uno dei paesi musulmani suoi nemici avesse l'arma atomica, in grado di colpirla.
Giusto, sbagliato questo modo di sentire degli israeliani? Conta poco. Conta che l'angoscia e l'isteria da sterminio annunciato giocano un peso enorme nella psiche della dirigenza ebraica attuale. Dopo l'attacco a sorpresa del 7 ottobre 23, che sembrava inserirsi in una strategia su larga scala volta a far crollare lo Stato ebraico, a mio avviso, i governanti israeliani non hanno più toccato terra.
E qui entra in gioco la politica dell'Iran. Gli ayatollah hanno sempre detto e ripetuto che Israele deve esser cancellato dalla faccia della terra e si sono armati in questo senso, dotandosi di missili, iniziando un progrramma nucleare apparentemente solo civile (ma solo gli ingenui ci credono), armando sino ai denti i due eserciti terroristi che tengono sotto scacco Israele da parecchi anni ormai. A Hezbollah chi gli ha dato tutti i missili che ha tirato su Israele?
Ora, se io Stato ho un quasi vicino, un altro Stato a 1000 km di distanza che mi minaccia di continuo e vuole distruggermi e organizza a questo scopo l'esercito del terrore ai miei confini, posso permettergli di costruirsi in un domani sempre più vicino la bomba atomica, da mettere in quel domani sui suoi missili?
Se non facessi niente per impedirglielo sarei un irrresponsabile, in quanto Stato. Se i rapporti di forza internazionali sono tali da permettermi di distruggergli gli impianti atomici, devo approfittarne senza tentennamenti.
La Cina è lontana, la Russia è paralizzata dalla campagna ucraina che non riesce a chiudere, dopo tre anni e mezzo; in ogni caso non credo che nessuna delle due potenze voglia impelagarsi direttamente in questo conflitto.
L'errore degli ayatollah consiste nel non avere una politica di ricambio, un'alternativa. Con Israele o la vittoria totale, l'annientamento della "entità sionista", o la morte: i Persiani devono tornare ad occupare Gerusalemme come al tempo delle lotte contro i Bizantini continuatori delle lotte dei Romani in quello scacchiere.
Anche l'Eglitto era in passato accanito contro Israele. Ma i governanti egiziani, più duttili ed intelligenti, hanno ad un certo capito che non sarebbero mai riusciti a distruggere "l'entità sionista". Grazie al massiccio appoggio russo-sovietico sono riusciti a recuperare la penisola del Sinai riconoscendo in cambio lo Stato d'Israele. Che gli iraniani e i loro satelliti non vogliono riconoscere. La loro politica costituisce una condanna a morte per l'intero Israele.
Questa volta però, se si profilasse un nuovo "olocausto", gli ebrei sono decisi a vender cara la pelle, trascinando anche i loro nemici nel gorgo spaventoso di una apocalisse nucleare.
Ci sono interviste ufficiali ( si trovano su Youtube) in cui Netenajahu dice che l'attacco all'Irak e la caduta di Saddam avrebbero portato stabiltà e pace e che Saddam stava per avere armi di distruzione di massa. Sappiamo dove a portato quella guerra voluta dai sionisti. Centinaia di migliaia di morti e distabilizzazione. Ora si ripresenta lo stesso programma.
Basta con questa propaganda! Sinceramente mi chiedo come Mic lasci passare questi "commenti"...
Johannes, 8,44
(Vulgata Clementina)
44.vos ex patre diabolo estis et desideria patris vestri vultis facere ille homicida erat ab initio et in veritate non stetit quia non est veritas in eo cum loquitur mendacium ex propriis loquitur quia mendax est et pater ejus
44.voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna.
Incomincia oggi, mercoledì 18 giugno, la Novena al Sacro Cuore di Gesù.
Cuore di Gesù, colmo di bontà e di amore, abbi pietà di noi.
"Sinceramente mi chiedo come Mic lasci passare certi commenti..."
Per i prevenuti tentare di ragionare sembra impossibile. Vogliono che si censuri chi non la pensa come loro.
Le atomiche di Hussein la seconda guerra del Golfo non le ha trovate, né i gas asfissianti, che aveva del resto usato ampiamente nelle due guerre contro l'Iran.
Ma dobbiamo considerare propaganda gli attacchi missilistici ripetuti su Israele, anche per interposta persona, la costruzione di un notevole arsenale missilistico, la pervicace, continua dichiarazione di voler distruggere Israele, quale unica soluzione ai problemi del Medio Oriente?
C'è poi il programma nucleare su vasta scala. Per uso civile, ci dicono. Se si tratta solo di uso civile perché metterlo completamente o quasi sotto terra? Pare che il sito atomico iraniano più importante (quello dove starebbero arricchendo l'uranio) sia addirittura a 60 metri di profondità, sotto strati di roccia e cemento (articolo de ilGiornale).
È sicuramente nell'interesse della comunità mondiale impedire che l'Iran abbia la bomba. Nessuno vuole distruggere l'Iran, si vuole solo impedire un'ulteriore proliferazione nucleare, che sarebbe altamente destabilizzante.
Posta un commento