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martedì 24 giugno 2025

"Era nel bel mezzo di una funzione religiosa": l'attentato che ha causato 22 morti in una chiesa in Siria

Com’era facilmente prevedibile, buttato giù Assad a favore dei tagliagole, a Damasco i cristiani vengono perseguitati dai cosiddetti islamici buoni, quelli che piacciono a Europa e Israele... L'attentato suicida durante la messa nella chiesa di Sant'Elias: l'uomo ha sparato sui fedeli prima di farsi esplodere. Qui l'indice dei precedenti.

"Era nel bel mezzo di una funzione religiosa":
l'attentato che ha causato 22 morti in una chiesa in Siria

La messa della domenica nella chiesa greco ortodossa di san Elias alla periferia di Damasco si è trasformata in una strage. Almeno 20 i morti e quasi i 60 feriti. Ci sono anche bambini tra le vittime. Un attentatore suicida è riuscito ad eludere i controlli all’ingresso. Ha prima sparato all’impazzata e poi, quando la polizia è entrata richiamata dalle urla, si è fatto esplodere.

Il pensiero di tanti è andato immediatamente alla guerra israelo-americana contro l’Iran. L’ipotesi era che da Teheran potesse essere arrivato l’ordine di creare il caos. Il nuovo corso siriano può essere un buon obiettivo con cui cominciare ad incendiare il Medio Oriente per vendetta. Il presidente Ahmad al-Sharaa è un ex al Qaeda ed ex Isis, cioè un ex terrorista della Guerra Santa sunnita, nemico giurato della Rivoluzione Islamica sciita iraniana. Sin dal principio però non c’erano prove, indizi, rivendicazioni nulla .Già a logica l’accusa regge poco. L’Iran è abbastanza impegnato a resistere contro chi lo attacca veramente e non ha interesse a colpire la Siria, ormai ridotta alla semi impotenza da mesi di bombardamenti israeliani e da anni di guerra civile.

Col passare delle ore sono arrivate le testimonianze dei cristiani sopravvissuti, il loro racconto delle urla dell’attentatore suicida, ed è emersa una pista più credibile. L’attentatore sarebbe un membro dell’Isis che ha ancora una forte presenza nel Paese, ma è contrario al nuovo corso. Il suo ex esponente al-Sharaa, ora alla presidenza, è considerato un traditore del califfato. Cellule dello Stato Islamico sono ancora presenti con rapimenti e la richiesta di pedaggi nella zona desertica verso l’Iraq. Le celebri rovine di Palmira sono ancora di difficile accesso proprio per queste bande integraliste.

Il quartiere di Dweilaa dov’è avvenuta la strage è un’area mista della capitale siriana, abitata da sunniti, cristiani e alawiti. È il primo attacco di questa importanza alla comunità cristiana della Siria da dicembre 2024, alla caduta del regime di Bashar al-Assad. Il ministro dell’Informazione Hamza Mostafa ha parlato di «vile attacco terroristico. Non cederemo al nostro impegno per l’eguaglianza tra i cittadini, proteggeremo la società e combatteremo le organizzazioni criminali».

Molti analisti temono che la attuale instabilità nel paese possa alimentare la rinascita di cellule dormienti di gruppi islamici estremisti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Dal Vaticano. Dalla Segreteria di Stato è giunta qualche voce di condanna forte e decisa?

Anonimo ha detto...

Leggo da Rai news che si tratta di un attentato rivendicato da un gruppo estremista sunnita, collaterale a chi ha preso il potere alcuni mesi fa......