Meditiamo su questa testimonianza eroica, soprattutto quei prelati pronti a svendere Gesù per avere un applauso dai giornaloni laicisti.
La giovane mamma sudanese Meriem sarà impiccata perché si è rifiutata di rinnegare Gesù Cristo e di convertirsi all’Islam. Sarà salvata da quella tragica sorte solo se la pressione internazionale si farà insostenibile per la crudele tirannia di Karthoum.
Al momento resta infatti valida la condanna a morte già decretata e non c’è nessuna vera garanzia che il verdetto possa essere rivisto, come qualcuno frettolosamente ha affermato.
Non si può credere infatti a quello che fa trapelare il regime col solo scopo di allentare la pressione internazionale: basti pensare che qualche anno fa la Corte Suprema sudanese stabilì che per gli apostati, che avevano abbandonato la pratica religiosa islamica, convertendosi al cristianesimo, era costituzionale addirittura la crocifissione.
Inoltre per Meriem resta in ogni caso certa la condanna alle cento frustate come pena per aver sposato un cristiano.
Per questo è necessario che l’indignazione si faccia sentire come è accaduto finora e che aumenti.
APPELLO AL PAPA
Dunque, come già ha fatto la nunziatura apostolica in Sudan, vorrei fare appello anche io a papa Francesco, sempre così solerte e incisivo.
Ma sono sicuro che non ha bisogno della nostra richiesta e farà sentire il suo (ben noto) “Vergogna! Vergogna! Vergogna!” ai despoti sudanesi e in tutte le sedi internazionali.
Anche perché nessuno, domani, possa imbastire processi morali sui suoi silenzi come quello che fu imbastito contro Pio XII (che in realtà parlò e più volte, sebbene il Vaticano fosse circondato dalle truppe naziste e contro il papa fosse già stato preparato un piano di deportazione).
E le sue non saranno due parolette formali alla fine dell’Angelus, ma farà sentire alta la sua voce e la sua indignazione per questa sanguinaria barbarie contro una povera madre indifesa e innocente.
Oltretutto c’è bisogno non solo che venga cassata la sentenza di condanna a morte, ma pure che venga cancellata la pena delle cento frustate e soprattutto che Meriem venga subito liberata: questo è l’obiettivo immediato e più urgente.
Perché le condizioni luride del carcere (pieno di insetti) hanno già fatto ammalare il primo figlio di Meriem, che ha un anno e mezzo e che è detenuto lì con lei.
Inoltre non è ammissibile tenere una ragazza all’ottavo mese di gravidanza – già sottoposta al terribile stress di un processo e di una condanna a morte – in una galera fetida e disumana.
Come se non bastasse suo marito Daniel Wani – il cristiano che Meriem ha sposato e da cui ha avuto due figli (per il regime le era proibito sposare un cristiano) – è invalido.
Si trova da tempo sulla sedia a rotelle e, come ha dichiarato alla Cnn, è “disperato, frustrato”, e non sa che fare. Questo poveretto, per le sue condizioni, non è autosufficiente e per la vita quotidiana dipende totalmente da Meriem. La quale è da mesi in galera.
Ieri si è anche saputo che probabilmente se venisse eseguita la sentenza i due figli di Meriem e Daniel potrebbero essere sottratti al padre (perché il matrimonio è stato annullato dal regime) e affidati a una famiglia musulmana per essere educati secondo i precetti del Corano.
Considerati tutti questi terrificanti aspetti appare ancor più eroica la scelta di Meriem di non rinnegare Gesù Cristo.
IMMENSA TESTIMONIANZA
Per qualunque cristiano ci vuole già una grandissima fede, un coraggio sconfinato e un immenso amore al Signore per rifiutare l’abiura e dire sì al martirio per impiccagione.
Ma in questo caso a fare una scelta di per sé già eroica è una giovane donna con un figlio piccolo e uno nel proprio grembo. Sottoposta alle torture di quel carcere, all’angoscia per la sorte di quei bambini e per quella dell’uomo che ha sposato e che ama, che si trova solo e impossibilitato a provvedere a se stesso.
Con tutto questo Meriem ha scelto di non rinnegare Gesù Cristo. Siamo di fronte a una testimonianza di fede e di amore al Signore che sta al livello dei grandi martiri e dei grandi santi.
Che avrebbe dovuto toccare il cuore anche degli infami aguzzini che sono andati a far pressioni su di lei in carcere per ottenere la conversione all’Islam.
Le bastava un piccolo “sì” e avrebbe avuto salva la vita e avrebbe portato via dal carcere e dall’incubo anche i suoi due figli.
Ma questa ragazza insegna silenziosamente a noi, pusillanimi cristiani d’occidente, che nulla vale la libertà della propria coscienza dove arde la fede in Dio.
E insegna a un mondo ripiegato sulla sua pancia, sui suoi vizi, sulle sue misere volgarità edonistiche, che l’uomo è fatto per l’eternità e la sua dignità divina non può essere svenduta al proprio comodo sollazzo di un giorno.
La giovane Meriem, pur così amante della vita da innamorarsi, da sposare il suo uomo, da mettere al mondo due bambini, così intelligente da studiare e diventare medico in un Paese del Terzo Mondo, questa giovane – dicevo – ci insegna silenziosamente, al prezzo dell’impiccagione, che vale la pena di vivere perché qualcosa – o meglio Qualcuno – vale più della vita. E questo Qualcuno è il Salvatore di tutti, l’Amore stesso fatto uomo.
E’ significativo che una così struggente ed eroica testimonianza venga data da una giovane donna cristiana del Terzo Mondo. Giovane, donna e cristiana dell’Africa.
UNA LEZIONE PER I PRELATI
Sono certo che il Papa in tutti i modi vorrà difendere questa meravigliosa testimone di Cristo. E credo che debba essere indicata ad esempio per tutti i cristiani. Per tutti noi che nella vita quotidiana rinneghiamo Cristo per un nonnulla.
Ma anche per i tanti ecclesiastici che spesso appaiono pronti a svendere a pezzi la loro fede e le loro convinzioni pur di avere gli applausi del mondo. Quei prelati che sbavano per avere l’approvazione dei giornaloni laicisti e gli elogi di certi tromboni anticlericali.
Mediti quella parte di Chiesa che – come disse don Giussani nella sua ultima intervista – si vergogna di Cristo.
Ci riflettano specialmente quei prelati che sono pronti – per apparire moderni e riformatori agli occhi del mondo – a gettare alle ortiche il Magistero di sempre della Chiesa, le parole di Gesù nel Vangelo e i propri doveri di pastori. Verrà un giorno in cui tutto sarà giudicato.
Antonio Socci
Da “Libero”, 18 maggio 2014
19 commenti:
Se vogliamo avere una remota speranza che la poveretta si salvi, è "BONUM et JUSTUM" che Bergoglio TACCIA.
Ogni sua parola, ogni sua visita, combina guai.
Per ricordare anche le ragazze cristiane di Boko Haram
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-05-17/boko-haram-007-e-droni-liberare-276-ragazze-sequestrate-incubo-blitz-182444.shtml?uuid=AB8b74IB
Che taccia, che parli...
Il problema non è che taccia o parli.
Il problema è che lo faccia da Papa.
Ah, beh, allora se lo deve fare da papa, campa cavallo......ci sarebbe anche la povera Asia Bibi,ma......
Questo è il genere di notizia che viene censurato, minimizzato se non addirittura giustificato dai signori del Pensiero Unico. Anche in ambito cattolico come ricordava ieri Socci nel precedente articolo. E sono gli stessi signori che urlano con la bava alla bocca seguendo ogni slogan e campagna globale politicamente corretta. E ovviamente le scomode vittime delle loro campagne devono essere nascoste dato che non sono funzionali alle loro teorie e al loro mondo aberrante.
Miles
ma che deve "tuonare"! come ci sperate?
uno che sa tuonare solo contro i tradizionalisti e la dottrina come "moda" e le devozioni dei "pelagiani" col rosario, uno che odia Messa antica e FFI devoti dell'Immacolata, ma figurati che gliene importa di una martire....
ce l' ha lui per caso, il sentire di un martire ? uno che dice "chi sono io per giudicare un gay", uno che non benedice per RISPETTO DI ATEI, agnostici E FALSI credenti, che si è messo in ginocchio a blandire tutti i potenti del mondo e i falsi culti tipo pentecostali e rabbini, uno che SI VERGOGNA DI CRISTO davanti al mondo, quando dice "niente proselitismi, per carità! solo dialogo",
ma cosa volete che gliene importi di chi dà la sua vita per Cristo ?
starà zitto perchè quel martirio non di 2000 anni fa, ma dei nostri giorni, è un rimprovero vivente anche per lui, maestro di apostasia e amico di atei relativistio chic (v. Scalfari), non certo di fede cattolica testimoniata fino al sangue!
per la cronaca all angelus non ha detto niente sull argomento ,e come potrebbe farlo per i "fratelli"musulmani,
poi in parrocchia dicono che adoriamo lo stesso DIO anzi unico DIO .
fabio
Temo che, se parlasse, possa dire che non è giusto criminalizzare questa giovane Mamma Cristiana "in ragione dell'unicita' di Dio" adorato sia dai cristiani che dai musulmani: stesso Dio, ergo nessuna blasfemia.
Preghiamo il Rosario per Meriem, per Asia Bibi, per tutti i nostri fratelli perseguitati. Preghiamo anche per il Papa.
2014 14:06
@ Anonimo 17.44 "ma che deve "tuonare"! come ci sperate?
uno che sa tuonare solo contro i tradizionalisti e la dottrina come "moda" e le devozioni dei "pelagiani" col rosario, uno che odia Messa antica e FFI devoti dell'Immacolata, ma figurati che gliene importa di una martire....
ce l' ha lui per caso, il sentire di un martire ? uno che dice "chi sono io per giudicare un gay", uno che non benedice per RISPETTO DI ATEI, agnostici E FALSI credenti, che si è messo in ginocchio a blandire tutti i potenti del mondo e i falsi culti tipo pentecostali e rabbini, uno che SI VERGOGNA DI CRISTO davanti al mondo, quando dice "niente proselitismi, per carità! solo dialogo",
ma cosa volete che gliene importi di chi dà la sua vita per Cristo ?
starà zitto perchè quel martirio non di 2000 anni fa, ma dei nostri giorni, è un rimprovero vivente anche per lui, maestro di apostasia e amico di atei relativistio chic (v. Scalfari), non certo di fede cattolica testimoniata fino al sangue!"
FAVOLOSO COMMENTO !!!!!
Ecco finalmente le ragioni che possiamo spiattellare in faccia a tutti gli ipocriti adulatori (per carriera, paura, ecc.) di Bergoglio, che fanno finta di non vedere le sue contraddizioni 8vedi l'ultimo libro di Messori: che pena!). Bravo, bravo e ancora bravo !! Amiici, ricopiamoci il post e teniamocelo in tasca, è un'ottimo argomento anti vaticansecondisti.
Figuriamoci se tuona, deve fare un tour a Gerusalemme con i suoi amici mussulmani ed ebrei, mica può rovinare la gita a tutta la combricola. Meglio pregare chi veramente tra un po' (dopo tanto silenzio che dice molto) tuonerà veramente e allora saranno guai.
un pastore con la fede cattolica parlerebbe...
un conformista al mondo tacerà...
Grazie e lodi al Signore per la fede e il corraggio di questa povera donna, che per amore ha sacrificato se stessa per amore
Romano
Un vero coraggio, che solo il buon Dio può dare, perchè se si pensa che questa giovane deve lasciare due figli, che verranno messi nelle manacce di qualche famiglia musulmana che ne farà chissà che, ci vuole un coraggio che solo Dio da. Speriamo nella misericordia di Dio, anche per quei due bambini. Ma il marito che fa nel frattempo?
Concordo pienamente!!
Io l'ho memorizzato!!!!
Concordo!
Non puo` rovinare la prossima gita - show in Gerusalemme !
Costui e` il papa di chi ???
Insegnamo ai nostri figli la vera fede !!!
Saranno solo loro i futuri difensori e martiri di Cristo !!
Il marito è invalido su di una carrozzella, che potrà mai fare?
beh non é esatto dire che il papa tace: parla eccome, ma solo di accoglienza incondizionata.
Inoltre Meriem non viene in barca e non é clandestina...
Ahimè, povero Socci, il Papa NON ha parlato (forse non legge il suo blog....) Scusate, NON consigliate di dire il rosario per quella povera martire cristiana, chè dopo viene Mons. Galantino a dire che lo dite con la faccia inespressiva !
La mia era una semplice domanda, perchè nessuno parla del marito e pertanto non sapevo che fine avesse fatto.
Un vero coraggio, che solo il buon Dio può dare, perchè se si pensa che questa giovane deve lasciare due figli, che verranno messi nelle manacce di qualche famiglia musulmana.
Visto che il padre è cristiano, almeno questo pericolo,non ci dovrebbe essere.
Il problema della ragazza è che, essendo figlia di un musulmano, all'anagrafe è registrata come tale, anche se il padre li ha abbandonati e lei è stata sempre cresciuta come cristiana, dalla madre, appunto, cristiana ortodossa (ma credo copta).
Secondo la shaaria ogni figlio nato da mussulmano è ipso facto mussulmano e di proprietà del padre, anche se viene abbandonato da piccolo, il quale genitore può sempre esercitare, lui ed i parenti maschi per parte di padre, diritto di vita e di morte sui figli, massimamente in caso di apostasia cioè conversione ad altra religione, quindi il padre biologico, cristiano, non può accampare alcun diritto, i nipoti verranno affidati a famiglie islamiche osservanti, quindi non se ne vede un'uscita diplomatica, quello dei matrimoni misti islamici-altre religioni è un dramnma che non viene mai affrontato con chiarezza, soprattutto si glissa sul fatto gravissimo del diritto di proprietà, soprattutto sulle donne.Anonymous.
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