Ormai sono venuti completamente allo scoperto: siamo nel più spinto conciliarismo, se mettere in discussione i punti controversi del Vaticano II, significa dare una formazione non solo pre, ma anti-conciliare e questo significherebbe non soltanto «essere fuori dalla storia», ma addirittura «negare la presenza dello Spirito Santo nella Chiesa». Questo è molto grave. Innanzitutto perché è un asserto apodittico senza motivazioni e dalle conseguenze devastanti che stiamo vedendo e, poi, perché si etichetta sommariamente come anti-conciliare anche ogni critica costruttiva, escludendo ogni dibattito.
Ma la Chiesa può - anzi deve - escludere il dibattito solo quando si pronuncia in forma dogmatica. Non può farlo dopo aver cancellato i dogmi e trasformato in nuovo super-dogma insindacabile un concilio definito 'pastorale'. Le ragioni sono fin troppo note e non smetteremo di affermarle.
È come se fosse stato aggiunto un nuovo articolo al Credo!
Cambiato il Papa sono cambiati anche «i principi non negoziabili»...
Ricordo quanto affermava il card. Ratzinger ai Vescovi del Cile nel 1988: «...Il Concilio Vaticano II non è stato trattato come una parte dell'intera tradizione vivente della Chiesa, ma come una fine della Tradizione, un nuovo inizio da zero. La verità è che questo particolare concilio non ha affatto definito alcun dogma e deliberatamente ha scelto di rimanere su un livello modesto, come concilio soltanto pastorale; ma molti lo trattano come se si fosse trasformato in una specie di superdogma che toglie l'importanza di tutto il resto».
Ma la Chiesa può - anzi deve - escludere il dibattito solo quando si pronuncia in forma dogmatica. Non può farlo dopo aver cancellato i dogmi e trasformato in nuovo super-dogma insindacabile un concilio definito 'pastorale'. Le ragioni sono fin troppo note e non smetteremo di affermarle.
È come se fosse stato aggiunto un nuovo articolo al Credo!
Cambiato il Papa sono cambiati anche «i principi non negoziabili»...
Ricordo quanto affermava il card. Ratzinger ai Vescovi del Cile nel 1988: «...Il Concilio Vaticano II non è stato trattato come una parte dell'intera tradizione vivente della Chiesa, ma come una fine della Tradizione, un nuovo inizio da zero. La verità è che questo particolare concilio non ha affatto definito alcun dogma e deliberatamente ha scelto di rimanere su un livello modesto, come concilio soltanto pastorale; ma molti lo trattano come se si fosse trasformato in una specie di superdogma che toglie l'importanza di tutto il resto».
(Barcellona / Roma) La Congregazione dei Religiosi è preda di una cattiva nozione di tradizione? Questa domanda è rimasta in sospeso dallo scorso fine settimana. Il francescano José Rodriguez Carballo, da un anno segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, ha partecipato ad una Conferenza dei Religiosi della Catalogna. Nell'allocuzione tenuta sabato scorso, senza menzionare l'Ordine direttamente, ha dato un primo accenno ufficiale in ordine al motivo per cui i Francescani dell'Immacolata sono stati riprovati dalla sua Congregazione. La ragione riguarda molto il giovane Ordine religioso, ed è di natura fondamentale.
Nel suo discorso, l'arcivescovo Rodriguez Carballo ha detto che la fedeltà al Concilio Vaticano II costituisce un punto centrale per la vita religiosa. Letteralmente, il numero due della congregazione religiosa, ha detto. «Per i religiosi il Concilio è un punto non negoziabile». Chiunque vede nelle «riforme» del Vaticano II, tutti i mali che affliggono la vita religiosa, «nega la presenza dello Spirito Santo nella Chiesa».
La Congregazione è «molto preoccupata»: Formazione non solo «pre-conciliare», ma «anti-conciliare».
L'Arcivescovo curiale ha sottolineato che la Congregazione dei Religiosi è «particolarmente preoccupata» sul tema: «Vediamo le differenze reali». Soprattutto perché «molti Istituti» danno ai loro affiliati una formazione «non solo pre-conciliare, ma anche anti-conciliare», dice Rodriguez Carballo. «Ciò non è consentito, vorrebbe dire stare al di fuori della storia. Si tratta di qualcosa di molto preoccupante per noi nella Congregazione». Una «preoccupazione», ovviamente condivisa dal prefetto della Congregazione dei Religiosi, Cardinale João Braz de Aviz. Anche da Papa Francesco? Ci sono alcuni indizi.
La conferenza è stata organizzata dalla Unión de Religiosos de Cataluña (URC). Sabato scorso è stato aperto a tutti i religiosi in Catalogna. Il presidente e superiore provinciale dei Clarettiani della Catalogna, Maxim Muñoz, ha descritto la nomina di Rodriguez Carballo come segretario della Congregazione dei Religiosi come un «riconoscimento speciale da parte di Papa Francesco».
Papa Francesco aveva nominato il francescano spagnolo Rodriguez Carballo il 6 aprile 2013, appena tre settimane dopo la sua elezione.
Testo: Giuseppe Nardi
[Fonte: Eponymous Flower - Traduzione Chiesa e post-concilio]
57 commenti:
E' il classico caso del bracconiere che diventa guardiacaccia. Il modernista che ha fatto carriera criticando e demolendo senza remore, o appena sotto un velo di ipocrisia, ora che assapora il potere non vuole che nessuno metta in discussione le sue idee. E' lo stesso percorso dei sessantottini, e questi sono sessantottini invecchiati.
Anche Rorate ha ripreso le parole del tipo, c'è anche da segnalare la posizione di Scherer riguardo al movimento brasiliano antiomofobìa, saltando a piedi pari le profetiche parole di Boff L.dette in tempi non sospetti quando ancora non c'era stato il conclave......beh, adesso il re è nudo, senza maschere e vestiti, vediamo chi sarà il primo ad indicarlo....Lupus et Agnus.
Perché allora non dire chiaramente (come del reato accennato, sia pur tardi, dallo stesso Paolo VI) che con il Concilio V.II il fumo di satana è entrato nella Chiesa? e, una volta presone possesso, ha mostrato gli artigli, col suo stile dittatoriale e intollerante (altro che Chiesa della misericordia: guardate Padre Livio, i F.F.I., l'insofferenza verso Burke e Muller, ecc.).
L'equazione giusta sembra essere, allora C.V. II = lucifero dentro la Chiesa, da cui deriva FSSP X = la sola Chiesa veramente Cattolica (il piccolo resto di cui parla Gesù, non certo le folle oceaniche plaudenti, ma ignare dell'imbroglio perpetrato a loro insaputa). Quando ce vo', ce vo'. Pace e bene.
Un conto è deplorare un atteggiamento apertamente "lefebvriano", cioè diffamatoria del concilio Vaticano II. E ciò posso anche capirlo. Ben altra cosa, stavolta inaccettabile, è vedere nell'adozione del biformalismo liturgico un'opera di contrasto del concilio. In tal caso, fra poco vedremo la scure della congregazione romana abbattersi su altri ordini che stanno pacificamente diventando biritualisti senza rinnegare il concilio, come gli Oratoriani, i benedettini di Norcia, i domenicani. Se celebrare la messa tradizionale significa rinnegare il concilio, allora è un lefebvriano anche Benedetto XVI, che ha liberalizzato il vecchio rito liturgico come legge universale e vincolante per tutta la Chiesa. Allora tanto vale abolire il motu proprio, cosa giuridicamente impossibile perchè arroccata sul fondamento per cui un rito liturgico antico non può essere abolito da uno più recente, anche se dovesse diventare prevalente.
fatto gravissimo.
E anche detto in maniera molto disturbante.
Come da presentazione della notizia, mettere in discussione i punti controversi del Vaticano II, non vuol dire «essere fuori dalla storia», e meno che mai addirittura «negare la presenza dello Spirito Santo nella Chiesa».
Ancora meno quando l'idolatria a un concilio pastorale è quella che ha annullato la Tradizione, ma anche le dottrine bibliche base, quanto la Sacramentologia corretta.
E lo Spirito non fa queste cose.
tanto questo atteggiamento di sicumera ignorante mi ha stufato,
che sono felice di dire apertamente che da cattolico da tempo nè io nè tutta la mia famiglia e molti amiei amici NON diamo più alla CC (e poi quale Chiesa cattolica?) quanto avanza dalle tasse,
ma SOLO alle comunità della Tradizione.
Non vedo perchè dovrei mantenere gente che mi prende in giro in ambito sacro e sbeffeggia quotidianamente la fede di cui dovrebbe esser custode e portatrice.
Mi spiace per quelli ancora sinceri e onesti rimasti all'interno della CC ufficiale.
Turiferaio, lei incarna pienamente il mio pensiero: da rivoluzionari a dittatori, come Robespierre, Napoleone, Lenin, i nostri sessantottino sinistrorsi, ecc. Be' vuol dire che ci sarà un'altra resistenza, ma stavolta non contro il fascismo, ma contro i modernisti dittatori. Pace e bene.
"Chiunque vede nelle «riforme» del Vaticano II, tutti i mali che affliggono la vita religiosa, «nega la presenza dello Spirito Santo nella Chiesa».
Chiunque NON VEDE nelle riforme del Vaticano II ( o in certe riforme) l`origine dei mali che affligono la vita religiosa e la Chiesa, rifiuta di riflettere ad una possibile assenza della assistenza dello Spirito Santo in certe decisioni.
Ho dato in un thread precedente il link ad un articolo di Tornielli che riporta con evidente assenso, o perlomeno senza nessuna riserva o osservazione, l`intervista americana di Kasper in campagna di auto-promozione negli USA, Kasper che si permette perfino, a sostegno delle sue idee, di strumentalizzare Benedetto XVI in modo vergognoso e irrispettoso.
Sullo stesso tema un articolo di Tosatti, la differenza con Torniellli è palese.
http://www.riscossacristiana.it/usa-kasper-scatenato-di-marco-tosatti/
c'e' un pdf che ho scaricato di una lettera di padre Volpi. in essa si dice esplicitamente che uno dei motivi del commissariamento e' la non totale approvazione del vat2. anzi ad essere precisi la sanzione n°2 afferma che ci dovra' essere da parte dei frati, l'accettazione del novus ordo(eppure lo celebrava anche il fondatore, quindi il problema e' non celebrare il vetus, il che a me sa di satanico, ma e' una mia opinione) e l'accettazione di tutti i documenti del vat2.
a ben leggere il sacco lo vuotano da tempo...
Le riforme del Vat II non sono l'origine dei mali. Sono invece l'espressione di malesseri antichi, covati da tempo e in quella sede solo parzialmente deflagrati.
È come se fosse stato aggiunto un nuovo articolo al Credo!
Più che 'aggiunto' la prassi sembra : credo in un solo concilio, l'ultimo primaverile dialogante e illuminante.
Hanno riesumato un cadavere putrefatto da cinquantanni, lo usano come fantasma per intimidire e lo seguono come un feticcio. E' l'arma che fu estratta da Kasper per distruggere l'operazione di recupero liturgico in atto mei primi anni di pontificato BVI. Le nuove generazioni non sanno neppure cosa sia il concilio vII e il vederne esposto il fantasma non li spaventa di certo anzi li fa sbadigliare.
Le nuove generazioni non sanno neppure cosa sia il concilio vII e il vederne esposto il fantasma non li spaventa di certo anzi li fa sbadigliare.
Non sanno cos'è il concilio perché sono stati plasmati da molte sue storture...
Parole di Alessandro Gnocchi a Radio vobiscum.
Splendida intervista:
L'apologeta vero è colui che appartiene alla Tradizione, certamente; ma soprattutto colui che è antagonista al 'secolo'.
http://radio-vobiscum.tumblr.com/tagged/Alessandro-Gnocchi
Chiunque vede nelle «riforme» del Vaticano II, tutti i mali che affliggono la vita religiosa, «nega la presenza dello Spirito Santo nella Chiesa».
Eh si, Mons. Carballo ha scoperto l'acqua calda. La sua affermazione è un assioma: l'ecumenismo ad ogni costo (anche con chi crocifigge i cristiani e obbliga le donne a convertirsi all'islam), il dialogo obbligatorio con i nemici giurati di Cristo e della Chiesa (Pannella, Scalfari, ecc.), questi nuovi dogmi della chiesa postconciliare in realtà sono vere e proprie eresie, e rendono eretici coloro che li sostengono e li vogliono imporre, con minacce e vessazioni vere e proprie. Ben venga, allora, la FSSP X, quelli sì che sono santi sacerdoti. Per me Mons. Lefebvre è santo, ma di quelli con la S maiuscola, e la sua scomunica, le persecuzioni inflittegli, sono i segni della sua eroica virtù cristiana, cattolica, non certo come l'accordo di Metz con i comunisti atei ed omicidi, la persecuzione di Padre Pio e di Suor Lucia, le offese al card. Ottaviani ed ai Padri Conciliari messi a tacere perché chiedevano la condanna esplicita del comunismo ateo. Niente e nessuno mi convincerà mai della santità di Roncalli e Montini, di Wojtyla si può anche discutere. Ma Carballo, Kasper, Maradiaga, Ravasi, possono tenerseli, i vaticansecondisti. Pace e bene
Grazie a cattolico delle 19,18:
Molto spesso ho detto quello che hai detto nel tuo commento.
Quando dico che la FSSPX è non la Chiesa Cattolica, perchè Essa è rappresentata dal Papa nella Roma Perenne e fino alla fine dei tempi (non da Bergoglio & C.) ma è il piccolo gregge dove ci si sente davvero Cattolici e ci si difende insieme da veri Cattolici; mentre a Roma c'è un puzzo da tapparsi il naso.
Dunque l'equazione che fai è giusta. Si Pace e bene.
Speroche qualche amministratore del blog non mi cancelli questo commento.
Ormai chiunque vede nei mali del V.II tutti i mali che affliggono la Chiesa Cattolica. Ormai Carballo ha dato l'ultimo colpo al cerchio ed alla botte.
Qualche forma di salvezza, la troviamo nella FSSPX che non ha fatto alcun accordo con la Roma eretica e pertanto non in alcun modo ricattabile; e professa il Credo di sempre.
- La fedeltà al concilio non è negoziabile -
CARO BERGOGLIO:
LA FEDELTA' A DIO NON E' NEGOZIABILE.
Carballo tace sulla situazione di totale lassismo e rilassatezza del suo ordine di appartenenza e di cui è stato ministro generale per qualche anno. Ormai è diventato ormai una rarità poter distinguere un frate minore da un normale uomo di mondo.
Après ledit concile (ou conciliabule, comme on voudra), quelque 13 000 prêtres espagnols ont demandé leur réduction à l'état laïc… 13 000… excusez du peu…
… ont demandé leur réduction à l'état laïc, ou ont disparu dans la nature sans rien demander à personne…
Dans le monde entier, ils ont été plusieurs autres dizaines de milliers…
Poussés par l'Esprit-Saint ou par le diable ?
Quand on connaît un peu l'état actuel — calamiteux — du clergé espagnol, notamment celui du clergé régulier, des Franciscains en particulier, autrefois si florissants dans la péninsule Ibérique, la réponse ne laisse la place à aucun doute.
"soprattutto perché «molti Istituti» danno ai loro affiliati una formazione «non solo pre-conciliare, ma anche anti-conciliare»."
E che problema c`è a dare una formazione pre-conciliare se c`è continuità?
Se una tale formazione è un grosso problema per Carballo e per il Papa significa che non c`è continuità ma rottura.
La chiesa è dunque stata rifondata dal "Concilio", quel che era vero per tutte le generazioni che lo hanno preceduto, per Santi, Papi e semplici fedeli, non ha più corso, non deve essere più insegnato.
Solo punto di riferimento, sola base per le formazioni, DEVE essere il "Concilio".
Che tiene quel tipo di discorsi, chi li concretizza nei fatti,abbia il coraggio, l`onestà e la coerenza di dire che il Magistero preconciliare non ha più corso, non è più valido.
Siamo ormai al di là delle dispute su continuità e rottura, il "Concilio" è un nuovo dogma della chiesa, con la beatificazione di Paolo VI e la sua futura canonizzazione si chiuderà il cerchio magico attorno al mitico "Concilio", manca solo papa Luciani.
Se viene fuori papa Luciani viene fuori anche la lista di massoni che stava per rimuovere. Solo che poi è morto.
ma anche papa Luciani era fan del conciliov2 e ostile alla Messa antica.
Rileggetevi le documentazioni apparse qualche anno fa sul web.
Sarà anche lui canonizzato come fedele servo del concilio e della "nuova chiesa", of course.
Anche se saranno canonizzati tutti i papi post conciliari, non cambia una virgola di ciò che il concilio ha provocato con le volute ambiguità applicate dai suoi realizzatori nel senso di 'rottura', denunciata da alcuni, sfuggita ai più ed oggi purtroppo abbastanza consolidata da soffocare la Tradizione autentica.
Dunque, realismo e preoccupazione, ma in un orizzonte di speranza, che è fiducia nel Signore e significa anche impegno e ' resistenza'.
"Ciò non è consentito, vorrebbe dire stare al di fuori della storia."
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito oggettivo.
Luisa nel suo discettare ha lasciato fuori la parte essenziale del discorso:"ma anche anti-conciliare" .
Credo sia questa la preoccupazione maggiore di Carballo e della Chiesa e credo ne possiamo trovare prova ricordando le difficoltose trattative con la FSSPX e il famoso preambolo richiesta da Benedetto XVI.
L'accettazione del CVII era condizione essenziale al prosieguo del rinserimento della setta nella Chiesa.
E naturale a questo punto che la Chiesa si preoccupi maggiormente dell'ortodossia di chi ne è già parte.
Vi scandalizza la richiesta di questa minima condizione "la fedeltà al Concilio" a me scandalizzerebbe di più il contrario e chi non capisce questo purtroppo per lui ha già un piede fuori dalla Chiesa.
E' arrivata la sofista versione "normalista" dell'Anonimo 9:08
L'accettazione del CVII era condizione essenziale al prosieguo del rinserimento della setta nella Chiesa.
Intanto la FSSPX non è una setta, ma una Fraternità sacerdotale a suo tempo riconosciuta e poi finita nel gorgo del grave 'stato di necessità' determinato dalle storture conciliari e post. Chi lo nega non VUOLE vedere la realtà e parla per viscerale avversione.
E naturale a questo punto che la Chiesa si preoccupi maggiormente dell'ortodossia di chi ne è già parte.
Di quale "ortodossia" sta parlando? Sarebbe naturale che QUESTA chiesa si preoccupasse dell'ortodossia, qualora se ne mostrasse fedele custode ed esecutrice. In realtà l'ortodossia cui vi riferite è l'ortodossia rispetto al concilio, non rispetto alla tradizione.
Vi scandalizza la richiesta di questa minima condizione "la fedeltà al Concilio" a me scandalizzerebbe di più il contrario e chi non capisce questo purtroppo per lui ha già un piede fuori dalla Chiesa.
Mi pare normale che scandalizzi la "fedeltà al concilio", come ad un feticcio.
Il "concilio" non è un unicum intoccabile e non ha proclamato dogmi. Se è vero - com'è vero - che esso va letto in continuità, allora del concilio resta valido solo tutto ciò che è davvero 'in continuità'.
Ed a questo nessuno, né noi né i FI e neppure Mons. Lefebvre ha mai negato fedeltà.
Mons. Schneider ha dimostrato la necessità di un nuovo "sillabo", proprio per formulare concretamente e autoritativamente un'autentica lettura in continuità, dal momento che ciò che è stato applicato è stato solo spacciato per tale o mimetizzato con metodi sottili, ma oggi smascherati.
Questa lettura autoritativa, auspicata e richiesta anche da mons. Gherardini e da molti studiosi e credenti, non è avvenuta. Anzi, si sta procedendo in direzione opposta.
Ed è per questo che restano valide tutte le critiche, che non sono critiche o rifiuto tanto del concilio di per sé, quanto rispetto ai famosi punti controversi, più volte richiamati ma da nessuno confutati se non con gli slogan, come in fondo rivela il suo intervento.
Il "piede fuori della chiesa" è quello di coloro che vorrebbero prenderci a pedate, come sta tentando di fare lei. Ma le vostre 'pedate' non sono sufficienti a tagliar fuori chi è indissolubilmente legato al Signore e alla Chiesa, quella Sua. Non a quella della "nuova pentecoste", perché di Pentecoste ce n'è una sola...
MIc, se vuoi sorridere un po' e se capisci abbastanza lo spagnolo, leggi l'ultimo post di ExOrbe su Kasper.
RR
A Mic. delle 10,34 -
Carissima Sig.ra Maria, ma davvero credi che per fare degli aggiornamenti (che avrebbero dovuto essere piccole cose) che sarebbero serviti negli anni 60 alla Chiesa di Roma Eterna, c'era bisogno di indire un concilio ecumenico?
Stai tranquilla che chi ha voluto il concilio ecumenico (e non credo che G.XXIII sia stata la sola mente, anche perchè P.XII ci aveva pensato, ma ha riflettuto ed ha visto i pro ed i contro, poi ha rigettato l'idea) sapeva già da tempo che voleva una rivoluzione e non un aggiornamento.
Gli aggiornamenti si possono fare anche con i sinodi dei vescovi, si possono fare con i dicasteri della Chiesa stessa (i dicasteri serviranno a qualche cosa, o no?.) Un concilio ecumenico, la Chiesa l'ha sempre indetto per cose grandiose e gravi: vedi, il concilio di Nicea, il concilio di Efeso, di Trento, il Vaticano I.
Dire che la Chiesa aveva bisogno di un concilio negli anni 60, è che in molti volevano rimanere nella storia e oggi ne vediamo le conseguenze - In 400 anni la Chiesa ha fatto Santi due Papi - in 50 anni ce ne potrebbero essere anche sei.
Volevano la libertà religiosa e l'ecumenismo, tutte le libertà di questo mondo, hanno voluto mettere a soqquadro l'intero impianto del Vangelo e stravolgerlo, come hanno fatto, probabilmente (o forse non probabilmente) vogliono abolire il Papato e erigere una collegialità o un sistema come nella confessione ortodossa o conformarsi ai protestanti.
E di fatti in tutto questo ci sono riusciti in pieno... FINO AD ORA.
BISOGNA VEDERE COSA DECIDERA' L'ONNIPOTENTE D'ORA IN POI.
Lo ripeto : ""LA FEDELTA' AL CONCILIO DICONO LORO NON E' NEGOZIABILE""
IO RIPETO : ""LA FEDELTA' A DIO ED AL VANGELO NON E' NEGOZIABILE""
Non aggiungo altro, altrimenti mi elimini il commento; ma sai come la penso per chi ha toccato la Chiesa Cattolica di Roma Eterna.
Cari Bergoglio & C. :
Anche voi passate, ma la Chiesa di Cristo resta fino alla Sua seconda venuta.
""Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno mai"".
"E naturale a questo punto che la Chiesa si preoccupi maggiormente dell'ortodossia di chi ne è già parte. "
E qui mi scappa un sorriso, amaro, perchè drammatiche sono le conseguenze della negligenza, quando è negligenza e non consapevole permissivismo della Chiesa nei confronti di chi l`ortodossia non sa nemmeno dove sta di casa, di chi ha devastato la Liturgia, si è inventato un "magistero" ad hoc parallelo( e anche segreto per un gruppo veramente settario come il cnc). Totale libertà di fare e disfare, di aggiungere e togliere a piacimento, è stata lasciata a gruppi, movimenti e individui nelle loro comunità, ognuno facendo la propria cucina interna con gli ingredienti coltivati nel suo orticello.
E c` è chi osa dire che la Chiesa si preoccupa dell`ortodossia dei suoi membri?
Laissez-moi rire!
PS: mi sembra di riconoscere il linguaggio dell`anonimo delle 9:08...
Carissima Sig.ra Maria, ma davvero credi che per fare degli aggiornamenti (che avrebbero dovuto essere piccole cose) che sarebbero serviti negli anni 60 alla Chiesa di Roma Eterna, c'era bisogno di indire un concilio ecumenico?
Potevano far 'passare' le fatidiche 'riforme' solo travestite da aggiornamento, con l'approvazione dei vescovi di tutto il mondo (e quindi della loro Assise), di testi ambigui, contenenti i 'pass-partout' noti alla minoranza agguerrita (leggi Alleanza renana e nouvelle théologie) che non tutti (anzi quasi nessuno) sono stati capace di vedere e sono meglio riconoscibili anche dai loro effetti, dei quali siamo in diversi ad essere andati alle molteplici radici.
Vedi i famosi "principi" riaffermati, ma poi seguiti da uno stuolo di "ma anche"...
La verita' e' che e' non-negoziabile la fedelta' ai primi 20 Concili ecumenici: al 21° Concilio sono e saro' fedele in tanto in quanto si accorda con i 20 precedenti.
Infatti, com'e' noto, il CV2 non solo non intendeva rinnovare la dottrina ma voleva piuttosto confermare quella "di sempre": e quindi, se, tra tutti i 21 Concili, ce n'e' uno trascurabile, questo e' proprio il 21°. E io lo trascurerei molto volentieri, se non fosse alla base di tante eresie.
Grazie mic.
MIc, se vuoi sorridere un po' e se capisci abbastanza lo spagnolo, leggi l'ultimo post di ExOrbe su Kasper.
Splendida graffiante ironia che coglie nel sdegno. Appena ho tempo inserisco alcuni passaggi azzeccatissimi.
http://exorbe.blogspot.it/2014/05/kasper-el-misionero.html
"L'accettazione del CVII era condizione essenziale al prosieguo del rinserimento della setta [la FSSPX,n.d.s.] nella Chiesa."
Anonimo delle 9.08, per favore non farmi ridere. Se c'è una setta in giro è quella neomodernista al potere nella Chiesa a partire dall'ottobre 1958, e che oggi con 'Francesco' è arrivata al culmine parossistico della sua attività. E ne stiamo gustando i prelibati frutti.
Evita di scrivere idiozie e non farci perdere tempo. Grazie.
"L'accettazione del CVII era condizione essenziale al prosieguo del rinserimento della setta [la FSSPX,n.d.s.] nella Chiesa."
Di grazia, quando la FSSPX sarebbe uscita dalla Chiesa?
Quando la setta modernista ne uscirà?
Eè risaputo, tra il serio e il faceto, che l'ingresso nello stato della emeritudine episcopale accende i motori psico-corporali dei mitrati che, al momento della cessazione del loro ministero ufficiale, intraprendono una inusitata attività e si bilocano, trilocano e multilocano in messe, prediche, conferenze presentazioni, interviste radio televisione youtube, twetter, facebook e il ricorso ad ogni tipo di presenza antico moderno e odierno. Un prelato emerito è un fenomeno degno di studio per le sue facoltà e molteplicità quasi preternaturali.
... invece della vita ritirata e contemplativa propria dei saggi che dimostrano non essere...
Credo che il commento dell'Anonimo qui su si riferisca all'articolo di ex Orbe
Partendo da un commento di un blogger di Forum Catholique ripreso da Tradinews:
http://tradinews.blogspot.ch/2014/05/candidus-le-forum-catholique-le-synode.html
sono andata alla ricerca dei documenti del Sinodo romano del 1960, non li ho trovati, ma potrebbe, forse, interessarvi quel che diceva Giovanni XXIII al`alba del CVII:
http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/speeches/1960/documents/hf_j-xxiii_spe_19600912_preghiera-concilio_it.html
http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/speeches/1960/documents/hf_j-xxiii_spe_19600628_promulgazione-sinodo_it.html
Ma non ho capito, per Carballo allora lo Spirito Santo soffia sulle suore americane abortiste new age che credono nell'evoluzione cosciente o scemenze simili?
l'anonimo che parla di custodire l'ortodossia pensa che le suore americane e kasper siano ortodossi? Io non sono lefebvriano e non condividp sempre le loro posizioni ma sentire la Chiesa che fa l'esame di ortodossia alla FSSPX o ai FI e che poi accetta al suo interno preti, suore abortisti, eretici, gayfriendly, buddisti e fedeli new age fa semplicemente ridere...ma naturalmente loro si dicono fedeli al CVII, quindi tutto ok...
John
Il fenomeno Kasper dice che il Papa e' convinto che il 50% dei matrimoni religiosi sia nullo perche' chi si e' cosi' sposato non credeva nel sacramento., ma ha scelto il rito per ragioni sociali, borghesi.
Forse a Baires si comportano cosi, ma in Europa, dov' e' ormai molto piu' "figo" ( scusate il termine) sposarsi civilmente o non sposarsi affatto?
e poi: non dovrebbe essere compito del sacerdote accertare la vera Fede dei nubendi ? e quindi non sarebbe meglio lavorare su cio' con vescovi e presbiteri, invece che modificare la prassi e quindi alla fine la dottrina?
Rr
La percentuale del 50% è forse esagerata, ma nemmeno tanto lontana della realtà.
Io mi sono sposato in chiesa trent'anni fa soltanto perché era il desiderio di mia moglie e così parecchie coppie che conosco.
E in ogni caso è piuttosto semplice accorgersene. Dopo il matrimonio il marito non frequenta la chiesa o lo fa molto raramente.
Non è comunque per questo che ci si separa o si divorzia.
In questo la fede non c'entra nulla. Se si va d'accordo, fede o non fede si resta uniti e con gran piacere.
Il problema del percentuale di 50% di matrimoni cattolici nulli è che, in questo caso, il 100% dei matrimoni protestanti, ebrei etc. sono anche nulli. E questo è troppo religiosamente incorretto per Bergoglio e amici.
Questo frate ha bestemmiato lo Spirito Santo...
Romano
Il quesito emerge qui ed era emerso in un precedente post sui Francescani dell'Immacolata: "che fare?". Proviamo ad abbozzare alcune considerazioni.
1) Non credo che ci sia da discutere sulla tragica situazione della Chiesa. E' una crisi dottrinale, storica e metastorica. Ha probabilmente cause anche metafisiche. La sua portata e i suoi esiti ci sono ignoti, data la nostra condizione ontologica.
2) La situazione attuale ci pone in una situazione di crisi e di contraddizione. Come possiamo credere in una Chiesa che rinnega la Tradizione? Come possiamo credere in una Chiesa che contraddice le verità dogmatiche?. Come possiamo credere in una Chiesa che esprime papi come Bergoglio?
(segue)
3) Una prima risposta possibile è quella del sedevacantismo. E' una risposta facile, una "via larga" che ha il grande pregio dell'apparente, rassicurante coerenza. Le "Tesi di Cassicianum" non appaiono prive di profondità e validità teologica. E quando un sedevacantista, con sorrisino ironico, ti chiede: "e allora Bergoglio?", non è facile rispondere. E' dura distinguere tra Bergoglio e il Soglio. Poi ci sono alcuni "tradizionalisti" che sembrano aver fatto della "caccia al sedevacantista" il loro sport preferito. Come non ci fossero altri, ben più rilevanti, obiettivi. Ciò li rende, a molti di noi, simpatici, anche per le loro precise, radicali posizioni sociali e politiche, ostili al democratismo e al mondialismo. Ben lontane dalle ambiguità democristianeggianti di alcuni "tradizionalisti". Io stesso, se dovessi fare il gioco della torre, tra un "normalista" che difende padre Volpi e un "cattivissimo" sedevacantista, butterei giù il primo. Senza esitazioni.
Eppure sbagliano. Il loro è un errore, un grave errore. E' una via facile, ma che porta al nulla. Poi,Qualcuno chiederà conto a chi, con gli errori conciliari e post-conciliari, li ha generati e, almeno in parte, giustificati.
4) Altri si rifugiano in visioni apocalittiche, in rivelazioni private, in settarismi di ambigui "gruppi di preghiera" con ri-emergenze di un semi-paganesimo folklorico e oscuro (che nulla ha a che vedere con il santo, apollineo, luminoso anticipatore paganesimo della classicità). Mi riferiscono che fenomeni di questo genere stanno dilagando, complice un clero ignaro della Dottrina e culturalmente regredito a condizioni di pre-Controriforma.
5) E' utopistico sperare sui pochissimi Vescovi "non allineati". Sono condizionati dal contesto, dalla Curia, dalle Conferenze episcopali. E, comunque, tra costoro vedo molti Don Abbondio e pochi Fra' Cristoforo.
Paradossalmente, spetta a noi laici il dovere della reazione.
5)Dunque, cosa fare? Innanzi tutto, rimanere fermi nella Dottrina, quella di sempre, lontana da da ogni cedimento al mondo. Conosco "buoni cattolici", che mi dicono: "In fondo, il divorzio, se uno non è cattolico, non lo puoi impedire". Oppure: "Tutto sommato, la 194 è il meno peggio".
Rimaniamo fermi, non cediamo, soprattutto dinanzi a noi stessi. Se non si vive come si pensa, si finisce a pensare come si vive.
Poi, individualmente e collettivamente, molte cose sono possibili e fattibili. Qui e ora. A tutti. Senza velleitarismi e irrealistiche utopie che ci forniscono alibi per l'inazione. In ordine sparso: contribuire ai siti "nostri"; partecipare e far partecipare a manifestazioni, conferenze e convegni ispirati alla sana Dottrina; se abbiamo figli vigilare perché mostruose ideologie non li insidino nelle aule scolastiche, alzando la voce, associandosi, se necessario; abbonarsi a buone riviste, acquistare - e soprattutto leggere - libri nostri e sani; per chi ha lo stomaco frequentare le parrocchie proponendo pacatamente ma fermamente la buona Dottrina e, quando è opportuno, e anche quando non lo è, richiedere la S. Messa (quella vera), associandosi, convincendo, mobilitando, pur sapendo che la bontà di una causa non è data dalla sua possibilità di successo; finanziare generosamente le buone cause (abbiamo contribuito per la famiglia di Mario Palmaro?; votare per candidati che ci assicurino la loro vera vicinanza non solo ai principi non negoziabili, ma anche a valori di identità etnica, storica e culturale che rappresentino una garanzia per i nostri figli di conservazione delle nostre radici.
Tutti possono fare qualcosa.
Luisa ha detto...
[...]
sono andata alla ricerca dei documenti del Sinodo romano del 1960, non li ho trovati.
Amerio per trovarli ha dovuto andare a spulciare l'archivio del quotidiano "IL TEMPO".
Nessuna istituzione ecclesiastica si è curata di conservarli. O, peggio ancora, sono stati "Secretati".
A Silente:
Quello che credo manchi davvero alla galassia tradizionale è una guida autorevole. C'è la Tradizione, certo, ma la Tradizione fissa dei princìpi, non dice come comportarsi concretamente in un dato frangente pratico. Così quando c'è da agire concretamente i "tradizionalisti" si sparpagliano in mille direzioni diverse. Questo è il loro tallone d'Achille. Esistono perfino i "tradizionalisti à la carte" che dicono questo mi va bene questo no è da scartare ecc.: sempre perché manca un'autorità indiscutibile che "amministri" e "interpreti" la tradizione. Usciremo dalla minorità nel momento in cui un'autorità del genere si renderà palese. Non so dire chi sarà, al momento non si vede ma sono convinto che il Signore prima o poi vorrà mandarcela. Allora il tradizionalismo da gregge disperso si trasformerà in esercito invincibile.
Quando non si vuol far vedere qualcosa lo si nasconde, quando si teme che il contenuto di un testo venga allo scoperto lo si nasconde=secreta, ringrazio il blogger che mi ha spiegato che è stata la sorte riservata ai documenti del Sinodo romano del 1960.
È quel che succede oggi con il DIRETTORIO CATECHETICO NEOCATECUMENALE che è ancora oggi secretato, i neocatecumenali in primis, e con loro tutti i cattolici, non possono prendere conoscenza dei testi formativi del cnc, testi con i quali sono formati anche i futuri presbiteri del cnc.
Abbiamo nella Chiesa una formazione detta "cattolica" che è e resta segreta per volontà di un laico e dei suoi potenti amici.
Nella Chiesa con il placet e l`incoraggiamento della gerarchia, a tutti i livelli, abbiamo un "cammino di fede" che è un percorso iniziatico esoterico, a tappe, dove vige l`arcano e tutti, laici e presbiteri, sono sottomessi all`autorità e alle leggi intoccabili e indiscutibili (fosse anche dal Papa) dettate da una coppia di laici spagnoli!
Costoro si dicono frutti del Concilio Vaticano II, sono emblematici della rottura la più devastante, ma sono da sempre incoraggiati e anche ringraziati, Benedetto XVI con le sue NORME sulla Liturgia ha tentato di correggerli, senza riuscirci, tropp forte e potente è la lobby che li protegge.
Se il cnc, e molti altri gruppi sorti dopo il CVII, sono frutti del CVII, dal momento che non solo non sono stati corretti ma son stati legittimati , incoraggiati, e mandati ad evangelizzare, diventa difficile difendere la tesi di un CVII in continuità con la Tradizione.
"Usciremo dalla minorità nel momento in cui un'autorità del genere si renderà palese. Non so dire chi sarà, al momento non si vede ma sono convinto che il Signore prima o poi vorrà mandarcela."
Sì, dobbiamo pregare però incessantemente la Vergine Santissima, Madre della Chiesa, affinché interceda presso il Signore perché ciò possa avvenire e al più presto.
Il Santo Rosario è un mezzo potentissimo per chiedere (e ottenere) grazie, approfittiamone dunque in particolar modo durante questo mese, maggio, dedicato proprio alla Madre Santissima. Recitiamolo nel miglior modo che possiamo, recitiamolo spesso, come tantissimi santi hanno fatto, e di sicuro non mancheranno le cose buone e belle.
A proposito rileggiamo con piacere le parole di p. STEFANO MANELLI in un suo bellissimo e completo trattato sul S. Rosario in relazione ai santi, che all'inizio rievoca un particolare aspetto legato a SAN PIO X:
"Nella vita di S. Pio X si racconta che un giorno, durante un'udienza, si presentò a lui un ragazzo con la corona del Rosario al collo. San Pio X guardò il ragazzo, lo fissò per qualche istante, e gli disse: «Ragazzo, mi raccomando, qualunque cosa... con il Rosario!».
Queste parole così semplici di S. Pio X ci fanno subito comprendere il valore del S. Rosario nella sua portata più vasta: «qualunque cosa... con il Rosario». Grazie e consolazioni, conversione e santificazione, sostegno e spinta, conforto e letizia..., insomma, «qualunque cosa» bella e santa ci può venire dal Rosario; «qualunque cosa» buona va fatta «con il Rosario».[...]
Il resto del trattato IL SANTO ROSARIO E I SANTI di p. Manelli qua:
http://www.santorosario.net/santi.htm
Ho sperato e atteso che Benedetto XVI rispondesse alla supplica di Mons. Gherardini, che ci desse le ragioni di credere ad una lettura del CVII in continuità con la Tradizione,non lo ha fatto, purtroppo.
Non si può ragionevolmente pretendere che il CVII è in continuità con la Tradizione e nel contempo lodare, incoraggiare e perfino ringraziare chi incarna la rottura più radicale, e anche sprezzante, con la Tradizione, non solo con la Tradizione ma anche con l`insegnamento della Chiesa, che non è nato con il CVII.
Comunque,correggetemi se sbaglio,il matrimonio è istituto di diritto naturale,ed è valido se è vero matrimonio,cioè se comporta l'indissolubilità,la fedeltà,l'accettazione della prole.Come si può andare a scavare nelle coscienze,indagare l'entità ,il fervore della fede al momento delle nozze?Di questo passo basterebbe negare di aver avuto la fede,(chi può saperlo meglio di chi l'afferma?)per sostanzialmente ripudiare il coniuge .Il dato oggettivo di non essere praticanti non basta,(io stessa lo sono stata tanto tempo,senza per grazia divina avere mai avuto il minimo dubbio sulla Fede). Ed ecco lì il il divorzio "cattolico"
rosa quello che tu dici è vero, ma solo per i matrimoni celebrati negli ultimi 10- 15 anni nel nord Italia.Fino a 15-20 fa la gente si sposava ancora molto in in Chiesa, ma sovente solo per tradizione. Nel Sud ci si continua a sposare in Chiesa alcune volte per fede, ma sovente anche là solo per far contenti i genitori o perchè si usa così.L'affermazione di Bergoglio è stata fatta in questi anni anche da molti Vescovi italiani e da preti in carica dei corsi prematrimoniali.
Paola
Beh, se è vero, spetta ai sacerdoti, cioè alla Chiesa, fare in modo che ci si sposi conoscendo ben il significato dell'atto.
Prevenire è meglio che curare. Quindi una valida catechesi per ragazzi e giovani adulti, invece di tanto sociologismo da strapazzo e di tanto, troppo, attivismo fine a se stesso.
ED IL CORAGGIO DI DIRE: NO, TU PER ORA NON TI SPOSI PERCHE' NON SEI PRONTO (o pronta). Ma chi ce lo vede un parroco così, che poi viene additato come un burocrate che impedisce alla gente di ricevere la Grazia di Dio (Bergoglio dixit) ? Io non vorrei che in realtà, col dire che ci si sposa in chiesa per altri motivi che la Fede, si apra la strada al "divorzio cattolico", anche perché è molto più facile per la gerarchia intervenire così, a posteriori, che all'inizio, a priori, come dicevo prima.
Concordo pienamente quindi con Miserere e con Silente.
RR
Ad ogni modo la validità di un matrimonio come sacramento non è per nulla annullata dal fatto che uno dei contraenti non abbia la fede. Costui semmai in questo caso non riceverà la grazia sacramentale, che resterà sospesa finché non riacquisti la fede, ma il matrimonio resta valido. Per la validità è richiesta piuttosto la volontà libera di unirsi in matrimonio: se uno si sposa perché costretto, allora si può supporre l'invalidità. Non si possono invece supporre invalidi i matrimoni celebrati per tradizione, per la gioia di mammà e papà ecc: se gli sposi avevano comunque l'intenzione libera di sposarsi, il matrimonio resta valido.
dal CATECHISMO MAGGIORE (San Pio X)
843. CHE COSA E' NECESSARIO PER CONTRARRE VALIDAMENTE IL MATRIMONIO CRISTIANO?
Per contrarre validamente il matrimonio cristiano è necessario
- esser libero da ogni impedimento matrimoniale dirimente,
- e prestare liberamente il proprio consenso al contratto del matrimonio dinanzi al proprio parroco o ad un sacerdote da lui delegato, e a due testimoni.
844. CHE COSA E' NECESSARIO PER CONTRARRE LECITAMENTE IL MATRIMONIO CRISTIANO?
Per contrarre lecitamente il matrimonio cristiano è necessario esser libero dagli impedimenti matrimoniali impedienti, essere istruito nelle cose principali della religione, ed essere in istato di grazia, altrimenti si commetterebbe un sacrilegio.
845. CHE COSA SONO GLI IMPEDIMENTI MATRIMONIALI?
Gli impedimenti matrimoniali sono tali circostanze che rendono il matrimonio o invalido, o illecito. Nel primo caso si dicono impedimenti dirimenti, nel secondo impedimenti impedienti.
846. DATEMI QUALCHE ESEMPIO DI IMPEDIMENTO DIRIMENTE.
Impedimenti dirimenti sono, per esempio, la consanguineità fino al quarto grado, la parentela spirituale, il voto solenne di castità, la diversità di culto tra battezzati e non battezzati, ecc.
847. DATEMI QUALCHE ESEMPIO DI IMPEDIMENTO IMPEDIENTE.
Impedimenti impedienti sono, per esempio, il tempo proibito, il voto semplice di castità, ecc.
si tratta di ipotesi..
http://ducadeitempi.blogspot.it/2014/05/fatima-garabandal-e-medjugorie-legate.html
Esatto. Ad un matrimonio valido e sacramentale non serve verificare la fede dei nubenti. Basta che due persone validamente battezzate vogliano un'unione naturalmente valida, vale a dire definitiva, fedele e aperta alla prole, e poi consumino. Tale matrimonio è assolutamente indissolubile. San GP 2 Familiaris Consortio. Kasper e Bergoglio f farebbero bene a rlileggerla.
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