Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 20 febbraio 2020

Corso intensivo sul politicamente corretto

Ma cos’è esattamente il politically correct? Lo citiamo ogni giorno senza magari coglierne tutto il significato. Provo a offrire una breve guida, un sunto critico e un succo concentrato.
Per cominciare, il politicamente corretto è un canone ideologico e un codice etico che monopolizza la memoria storica, il racconto globale del presente e prescrive come comportarsi. Nasce dalle ceneri del ’68, cresce negli Usa e nel nord Europa, si sviluppa sostituendo il comunismo con lo spirito radical (o radical chic secondo Tom Wolfe) e sostituendo l’egemonia marxista e gramsciana col “bigottismo progressista” (come lo definisce Robert Hughes). Rompe i ponti col sentire popolare, non rappresenta più il proletariato, almeno quello delle nostre società; separa i diritti dai doveri e li lega ai desideri, rigetta i limiti e i confini personali, sociali, sessuali e territoriali, nel nome di una libertà sconfinata, sostituisce la natura col volere dei soggetti.
E sostituisce l’anticapitalismo con l’antifascismo, aderendo all’establishment tecno-finanziario di cui intende accreditarsi come il precettore.
Il politically correct è una forma di riduzionismo ideologico che produce le seguenti fratture:
  1. riduce la storia, l’arte, il pensiero e la letteratura al presente, nel senso che tutto quel che è avvenuto va letto, riscritto e giudicato alla luce del presente, in base ai canoni corretti e ai generi;
  2. riduce la realtà al moralismo, nel senso che rifiuta le cose come sono e le riscrive come dovrebbero essere in base al suo codice etico e gender;
  3. riduce la rivoluzione vanamente sognata nel Novecento e nel ’68 alla mutazione lessicale, nel senso che non potendo cambiare la realtà delle cose e l’imperfezione del mondo si cambiano le parole per indicarle, adottando un linguaggio ipocrita e rococò;
  4. riduce le differenze ideologiche a una superideologia globale o pensiero unico, che se si nega come tale.
Alle quattro riduzioni di cui sopra, il politically correct aggiunge una serie di sostituzioni:
  1. sostituisce il sentire comune, l’interesse popolare, il legame famigliare e comunitario con la priorità assegnata ad alcune diversità e minoranze, ritenute discriminate o emarginate. E adotta uno schema vittimistico: non sono i grandi, gli eroi, i geni a meritare onori, strade, elogi unanimi ma le vittime (retaggio cristiano, notava René Girard). 
  2. sostituisce la preferenza per ciò che è nostrano – la nostra identità, le nostre tradizioni, il nostro modo di vedere, la nostra civiltà e religione, i nostri legami e le nostre appartenenze – con la preferenza per tutto ciò che è remoto – le culture e i costumi altrui, i migranti, i mondi lontani, le ragioni di chi viene da fuori (quella che Roger Scruton chiamava oicofobia); 
  3. sostituisce l’antica dicotomia tra il compatriota e lo straniero, o quella politico-militare tra l’amico e il nemico con la dicotomia tra il Bene e il Male, per cui chi non è allineato al canone non è uno che la pensa differentemente né un avversario da combattere ma è il male assoluto da sradicare e annientare. Col nemico si può arrivare a patti, lo puoi sconfiggere e sottomettere; il Male no, va cancellato e dannato nella memoria. 
  4. sostituisce l’oppositore, il dissidente, l’antagonista col razzista, nemico dell’umanità, del progresso e della ragione. E gli riserva un trattamento a metà strada fra la patologia e la criminologia, accusandolo di fobie: è omofobo, sessuofobo, islamofobo, xenofobo, e via dicendo. Di conseguenza non c’è contesa con lui, ma lo si isola tramite cordone sanitario, lo si affida alla profilassi medica e prevenzione nelle scuole, università, media; o quando il caso è conclamato, lo si affida ai tribunali e alla condanna. Il pregiudizio ideologico riduce i dissidenti al rango di pregiudicati, ovvero di condannati dalla storia, dal progresso, dalla ragione. Non conflitti ma bombe umanitarie, operazioni di polizia culturale o internazionale.
Per il politically correct la realtà, la natura, la famiglia, la civiltà finora conosciute, vissute e denominate, sono sbagliate. Il politicamente corretto è il moralismo in assenza di morale, il razzismo etico in assenza di etica, il bigottismo in assenza di religione. Ecco, in breve il politically correct.

Postilla finale dedicata a come si reagisce. Chi rifiuta l’imposizione del politicamente corretto e reagisce con l’insulto contro i suoi totem e i tabù, entra a pieno titolo nel suo gioco e ne conferma l’assunto e l’assetto: visto che avevamo ragione a dire che il razzismo, l’odio, l’intolleranza albergano nei nostri nemici? È una forma stupida e istintiva di risposta che rafforza il politically correct. Non migliore sul piano dell’efficacia è la risposta opposta, mimetica, di chi sta al gioco, asseconda, tace o compiace, rispondendo con ipocrisia all’ipocrisia parruccona del politicamente corretto. Anche in questo caso si resta sul suo terreno, si fa il suo gioco, si mira a una sopravvivenza immediata e individuale pregiudicando in prospettiva una visione alternativa più ampia.

Spesso ci si limita a opporre all’ideologia la realtà, alla sua narrazione la vita pratica. Invece, partendo da quella, si dovrebbe tentare lo sforzo opposto: smontare i loro tic, totem e tabù, usando l’arma dell’intelligenza, del paragone culturale, del senso critico e ironico. E indicando percorsi alternativi, letture diverse, altre priorità. Qui, purtroppo, l’intolleranza degli uni s’imbatte nell’insipienza degli altri, frutto di ignoranza, ignavia e indifferenza.

Se il politically correct domina, è anche perché non trova adeguate risposte. Solo imprecazioni e silenzi. La città è nelle mani degli stolti, dissero al sovrano i messi di una città in rivolta; ma i “savi” nel frangente che facevano, chiese loro il Re Carlo d’Angiò? Domandiamocelo pure noi.
Marcello Veneziani, La Verità 16 febbraio 2020

14 commenti:

Anonimo ha detto...

"Se qualche giornalista ritenesse rendere pubbliche le mie dichiarazioni, ne sarei grato... dato che è difficile far passare certi messaggi, lo ringrazio.
Oggi, in una accesa discussione, mi è stato detto che la pedofilia e la pedopornografia non è una emergenza. Aver bocciato un emendamento al Senato che prevedeva la intercettazione telematica per questo reato, è solo propaganda. Non mi andava di discutere ideologicamente (che grave cosa!!) su queste questioni delicate e che dovrebbero unirci nella lotta comune e senza tentennamenti. Oltre che mi chiedo che fine ha fatto l'Osservatorio nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia.
Ieri notte Meter ha segnalato a diverse Polizie nel mondo (anche in Italia) n. 24.384 video pedopornografici (dai neonati e minori di 12/13 anni), una enormità. Gli autori dell'abuso (già avvenuto) e i detentori, divulgatori e commercianti...resteranno sempre impuniti. Qualcuno mi dica il contrario. Tutto documentato. Lo assicuro, da 30 anni." (don Fortunato Di Noto

A CHI CI GOVERNA NON INTERESSA COMBATTERE LA PEDOFILIA
MA VOGLIONO IL GENDER NELLE SCUOLE
DUE PIÙ DUE FA QUATTRO

Anonimo ha detto...

Dopo il baccano sui totalitarismi del '900, tutti furono felici. Le ideologie erano morte. Niente affatto, così fu che in un batter d'occhio la famosa civiltà occidentale si ritrovò intruppata nella presente ideologia che il suo nome vero ancora non lo ha trovato, per il momento la chiamo schifismo. Questo fenomeno dell'essere umano dipendente dalle ideologie qualunque siano, dimostra: l'essere umano ama essere ideologicamente intruppato; l'essere umano nulla impara dalla storia, né dal suo presente;l'essere umano contemporaneo non è fondamentalmente interessato alle grandi domande che l'uomo era solito porsi anche millenni or sono; i padroni del vapore hanno capito che basta dargli un' allisciatina e l'essere umano da brava bestiolina fa le fusa. Ora anche la religione è ideologizzata. Sarà così per molto tempo ancora, finchè gli esseri umani non capiranno che l'unica libertà viene da Gesù Cristo. Sempre più importante sarà la coerenza dell singolo. Dei pochi simili riuniti sotto l'unica Fede.

Anonimo ha detto...

Su questo blog qualcuno citò le generazioni nate ed educate sotto il fascismo. Ogni tanto un funerale o venir a sapere che xy è morto/a. Oggi l'ultima. Generazioni sportive, studiose a vita anche se non avevano potuto studiare e forse proprio per quello ma, se avevano potuto studiare era stato a pieni voti. Pensando a loro ed ai pochi/e che resistono in questa valle di lacrime direi che la loro postura interiore ed esteriore è stata mussoliniana, credere, obbedire, combattere. Sull'attenti anche sul letto di morte, sopratutto sul letto di morte, pronti all'incontro dell'intera vita. Qualcosa, a mio parere, è passato a quei bambini di allora ed è rimasto pur nelle mille diversità delle loro vite, delle tragedie vissute, delle lacrime versate ma, restati tutti pugnaci nella sostanza. Bisogna parlare di queste figure che abbiamo conosciuto ai giovani di oggi ed in particolare dell'essere loro potuti arrivare a morir composti, sull'attenti, per l'incontro prossimo col Re dei re.

Anonimo ha detto...

Un articolo che fa riflettere. Siamo in una situazione surreale in una società in pieno disfacimento.

Anonimo ha detto...

Occupare scuola, informazione, magistratura dà il vero potere...

Anonimo ha detto...

Scuola, informazione, magistratura sono alcune delle priorità da seguire con dedizione se si vuole un popolo sano. Se diventano strumento di potere, scuola, informazione e magistratura si uccidono e il potere stesso si suicida con esse.

Gederson Falcometa ha detto...

In questo corso intensivo c'e molto dell'"Ecclesiasticamente corretto". Conosciamo una grande personalità della Chiesa per la quale la Chiesa c'e solo il presente.

Viator ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=z8MgdGsUABw&feature=share
Tecniche di manipolazione per tenerci mediocri e ignoranti

Anonimo ha detto...

Allarme negli Stati Uniti per le minacce diaboliche contro il nuovo giudice cattolico della Corte Suprema

Il nuovo giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, Brett Kavanaugh, fortemente criticato per la sua identità cattolica e la sua opposizione all'aborto, è di nuovo alla ribalta a causa di un evento programmato nei giorni scorsi , in cui un gruppo di persone ha organizzato un rituale diabolico per maledire il funzionario in una libreria occultista a New York. Padre Gary Thomas, sacerdote esorcista della diocesi di San Jose, in California, ha espresso la sua preoccupazione per le notizie e ha annunciato la celebrazione di un'eucaristia chiedendo preghiere per proteggere Kavanaugh da questo tipo di attacco malefico.

mic ha detto...

https://scenarieconomici.it/yanis-varoufakis-annuncia-che-saranno-rese-pubbliche-le-registrazioni-delleurogruppo-del-2015/

Japhet ha detto...

Dalle Alpi alla Sicilia, immigrati creano il caos: furti, rapine, spaccio, e aggressioni agli agenti.
Se arrestati, trovano un giudice che li rimette subito in libertà...

È da anni che succede e, quanto all'informazione, purtroppo l'ordine di tenere tutto nascosto parte dall'alto

Massimo Valentini ha detto...

Una concezione politica globalista ha ormai il sopravvento in ogni aspetto della vita del paese. Peccato che le conseguenze non ricadranno solo su chi, per superficialità, ideologia, simpatia e connivenza la condivide.

RR ha detto...

Anonimo Japhet ha detto...
Dalle Alpi alla Sicilia, immigrati creano il caos: furti, rapine, spaccio, e aggressioni agli agenti.
Se arrestati, trovano un giudice che li rimette subito in libertà...

È da anni che succede e, quanto all'informazione, purtroppo l'ordine di tenere tutto nascosto parte dall'alto

Se uno legge le notizie che pubblicano siti non main stream, su ciò che succede in Francia, Germania, UK, è uno stillicidio di bambine, ragazzine, donne adulte, donne anziane, donne vecchie, aggredite, violentate, uccise. Di criminali immigrati clandestini che, più o meno, la fanno franca. Di Stoccolma, la capitale mondiale ormai (dopo Johannesburg) delle stupro. Di clan turchi, curdi, afgani, libanesi, siriani, marocchini, ecc. ecc., che si scontrano a colpi di coltello, machete, kalashnikov in pieno centro quasi di Berlino, o altre città tedesche, o francesi. Di classi politiche, presidenti di repubbliche, primi ministri, cancellieri e -e, che o non capiscono o non vogliono capire o ono al soldo del Turco, del Qatariota, di altri Semiti.
Poi qualcuno, figlio di padre "liberal e verde", perde la testa e spara. Ed è subito un "neonazista". No, è solo uno che non ne poteva più, ed ha usato un metodo sbagliato per ribellarsi ad una situazione a dir poco ingiusta, dove chi obietta con metodo razionale, civile e democratico, è immediatamente accusato di razzismo, dove i partiti, riconosciuti costituzionalmente, che cercano di opporsi a questa follia della distruzione dell'Europa, vengono isolati, impediti di arrivare al potere legittimo, esclusi anche quando vincono le elezioni, denunciati sistematicamente , oltre che alla pubblica opinione, alla magistratura, i loro esponenti vilipesi, insultati, minacciati di morte...

Marisa ha detto...

https://www.rossoporpora.org/rubriche/svizzera/926-pensiero-unico-gli-svizzeri-si-mettono-la-museruola-lgbt.html