Il cardinale Burke era a Ottawa il 4 giugno, come ospite per la serata di gala delle Équipes NET, un movimento di evangelizzazione della gioventù che ha sede a Ottawa e diramazioni in tutto il Canada. Nel programma era inclusa la celebrazione della Santa Messa presso la Cattedrale di Notre Dame a Ottawa, alla quale ha partecipato l'Arcivescovo di Ottawa Terrence Prendergast.
Nella serata, il cardinale ha aperto il Gala organizzato in onore del 20° anniversario delle Équipes NET, che ha visto la partecipazione di oltre 300 persone, pronunciando un discorso, disponibile solo nel testo inglese, sul quale sta lavorando il nostro traduttore e di cui disporremo domani.
Ma questa esperienza canadese merita qualche riflessione in più per le reazioni che la presenza del Cardinale ha sollevato; reazioni per nulla equilibrate a partire dalla Conferenza episcopale (nonostante la foto sopra sia stata pubblicata, inseme ad altre dell'evento, sullo spazio Twitter dell'Arcivescovo).
C'è da dire che, nonostante il clima poco ospitale, tutto si è svolto nel migliore dei modi. Ma vale la pena soffermarsi sul contesto e sull'intreccio di comunicazioni di provenienze diverse.
C'è da dire che, nonostante il clima poco ospitale, tutto si è svolto nel migliore dei modi. Ma vale la pena soffermarsi sul contesto e sull'intreccio di comunicazioni di provenienze diverse.
La Responsabile di Équipes-NET, citata qui, nel dichiararsi meravigliata dello scalpore suscitato dall''interrogativo se la presenza del Card. Burke potesse fare più male che bene all'immagine pubblica dell'organizzazione presso i cattolici canadesi, aggiunge che l'invito era voluto da due anni, anche se si affretta a dichiarare che il cardinale non è stato invitato per le sue posizioni.
Il resto dell'articolo, riportato di seguito, rivela diverse pieghe della vicenda, dalle implicazioni più o meno pretestuose: quelle di solito tirate in ballo nei confronti dei pastori che hanno posizioni conservatrici, anche quando si tratta di conservatori dello statu quo, che non è esattamente fedeltà alla Tradizione, intesa non nel senso del rinnegamento del Concilio ma di quel suo gegen-Geist che corrisponde alla mentalità corrente...
Lo stesso card. Burke non può essere certo inquadrato come un tradizionalista; e ciò nonostante non si esita a paragonarlo a Mons. Lefebre. Eppure lo si vede unicamente come 'oppositore' del papa, quando non fa altro che riaffermare le verità cattoliche con cristallina semplicità, senza alcuna mancanza di rispetto o in chiave di contrapposizione. La vicenda canadese appare come l'edizione riveduta e corretta della montatura mediatica cui abbiamo assistito in occasione dell'intervista a France2 [qui]. E purtroppo anche nelle nostre diocesi, tranne qualche eccezione, non credo che la situazione sia molto diversa; il che rivela la drammatica dicotomia della realtà ecclesiale odierna.
In questa temperie paradossale è rimarchevole il fatto che una volta chi dissentiva dal papa contestava la dottrina della Chiesa, mentre oggi avviene esattamente il contrario: chi formula alcune critiche al papa (o ai vescovi), lo fa per difendere quella stessa dottrina. Ci sovviene da L'Apostolato della preghiera dove, nell'intenzione dei vescovi per il mese di giugno, si invita a pregare “Perché venga annunciato il cuore del messaggio cristiano, piuttosto che alcuni aspetti dottrinali e morali”, concetto peraltro mutuato da discorsi del papa e rilanciato in molte occasioni. Come se gli aspetti dottrinali e morali fossero fine a se stessi o riguardassero formule sterili, invece di insegnamenti fecondi consegnati dal Signore ai suoi Apostoli e trasmessi fino a noi per la nostra salvezza e per quella del mondo intero!
In questa temperie paradossale è rimarchevole il fatto che una volta chi dissentiva dal papa contestava la dottrina della Chiesa, mentre oggi avviene esattamente il contrario: chi formula alcune critiche al papa (o ai vescovi), lo fa per difendere quella stessa dottrina. Ci sovviene da L'Apostolato della preghiera dove, nell'intenzione dei vescovi per il mese di giugno, si invita a pregare “Perché venga annunciato il cuore del messaggio cristiano, piuttosto che alcuni aspetti dottrinali e morali”, concetto peraltro mutuato da discorsi del papa e rilanciato in molte occasioni. Come se gli aspetti dottrinali e morali fossero fine a se stessi o riguardassero formule sterili, invece di insegnamenti fecondi consegnati dal Signore ai suoi Apostoli e trasmessi fino a noi per la nostra salvezza e per quella del mondo intero!
Ecco riportato di seguito, nella nostra traduzione, in che termini veniva preannunciata la visita del cardinale ad Ottawa. Ma non finisce qui. Potete leggere [vedi] anche le reazioni di un sacerdote di quell'Arcidiocesi, dichiaratamente omosessuale, docente di orientamento scolastico e professionale presso la locale Università. Comunque sembra strano - oppure ormai abbiamo come norma l'arbitrio e la confusione - che ad Ottawa una simile genìa di prete continui ad insegnare e possa fare certe dichiarazioni senza che nessuno chiami in causa il vescovo, mentre ad Albenga e a Ciudad del Este...
[...] Dall'elezione di Papa Francesco, le divergenze tra i due sono diventate sempre più pubbliche. Nel 2013, il cardinale Burke ha confidato che, secondo lui, il papa non parla sufficientemente delle questioni morali, tra cui l'aborto. Un commento fatto in un momento in cui il Papa ha ritirato il prelato conservatore della Congregazione per i Vescovi. Al Sinodo dei Vescovi sulla famiglia lo scorso autunno, il cardinale americano era un leader della frangia più conservatrice. Da alcuni mesi, il papa lo ha retrocesso dalla sua posizione di prefetto del Tribunale della Segnatura Apostolica per affidargli la posizione di Cardinale Patrono dell'Ordine di Malta, un modo velato per rimuoverlo.Ma il cardinale Burke persiste e sottoscrive le sue opinioni conservatrici, in modo tale che alcuni non si trattengono più dallo stabilire somiglianze tra lui e Marcel Lefebvre, il famoso vescovo che si è opposto alle riforme conciliari, scomunicato da Papa Giovanni Paolo II.A Ottawa, la Conferenza episcopale del Canada indica che non c'è alcuna riunione ufficiale tra il cardinale e un rappresentante della Conferenza Episcopale. Anche se riconosce che le sue apparizioni pubbliche sono ben lungi dal creare unanimità [cioè pensiero unico?] e che la sua venuta avrebbe potuto sortire qualche disapprovazione da parte dei cattolici canadesi (!?), il direttore della comunicazione, René Laprise, ha detto che "rimane un cardinale della Chiesa" allo stesso titolo di qualsiasi cardinale [bontà sua...]. [...]
10 commenti:
Codeste opposizioni al card. Burke sono una benedizione, sono la prova provata che la strada che segue codesto porporato e' quella giusta. Sono il il sigillo di Dio. Anche per il card. Burke vale il versetto del Vangelo: "Guai quando tutti parleranno bene di voi". Poi si sa, Mic. Nella chiesa bergoglista vige la regola dei due pesi e delle due misure. Ciudad del Este ....
Anche la Chiesa d'Irlanda, che abbiamo visto in che condizioni... prende le distanze dal cardinale Burke e le sue affermazioni sugli omosessuali
http://ncronline.org/news/global/irish-archbishop-distances-himself-cardinal-burkes-same-sex-remarks
"Potete leggere [vedi] anche le reazioni di un sacerdote di quell'Arcidiocesi, dichiaratamente omosessuale, docente di orientamento scolastico e professionale presso la locale Università."
Beh è un`Università laica, non deve più stupire che un omosessuale, anche attivista, insegni l`orientamento con tutto quel che implica, dovrebbe stupire meno che i suoi superiori non abbiano nulla da dire, invece un prete apertamente omosessuale e che fa l`apologia di quel comportamento sembra non scioccarli, ma non ha forse detto che il card. Burke offende i vescovi gay?
Povera chiesa canadese, povera chiesa, chi oggi difende la Dottrina, che non è staccata dal messaggio evangelico ma che È il messaggio evangelico, è stigmatizzato, deriso, censurato, chi invece la calpesta è libero di parlare e sputare il suo fiele contro chi non si piega alla corruzione, ai diktat di chi si dice cattolico quando di cattolico non ha più niente visto che del messaggio di Cristo, delle Sue parole, se ne infischia, il primo ad essere censurato da quei perversi novatores è Cristo stesso.
Sembra restringersi il cerchio intorno alla questione degli omosessuali, come se fosse il problema principale che riguarda, invece, la difesa della famiglia e del matrimonio indissolubile iscritto nell'ordine naturale della cose (pena la degenerazione antropologica verso cui siamo avviati col rischio di esiti più che inquietanti). E' un ordine certamente difficile da rispettare per la natura umana ferita e preda di passioni e concupiscenze, che tuttavia sono superabili nell'ordine della grazia, in un contesto di fede condivisa, in una Chiesa davvero Mater et Magistra, docente guida e santificatrice e non in dialogo col mondo e queste sue derive. E' proprio la funzione primaria della Chiesa che purtroppo si è sfaldata e corre il rischio di dissolversi senza che chi dovrebbe corra ai ripari, anziché remare contro...
Cara Mic, citate RadioMV ma se osservate chi sono LES PARTENAIRES di quella stazione radio capirete che è una voce anti-cattolica per essenza dello stile sinistra-68tetina con tendenze bergoliane. Dunque da tale fonte cosa si puo aspettare come oggettivita? NIENTE & RIEN
Il Canada è ancor più politically correct dell'Inghilterra e degli USA, essendo culturalmente dipendente dall'una e dagli altri. E sono ancor più ipocriti, classisti e razzisti degli Inglesi ed Americani, ma fingono di non esserlo.
Ed i Cattolici, i veri, ci stan peggio che in USA. Da sempre.
RR
"un sacerdote di quell'Arcidiocesi, dichiaratamente omosessuale, docente di orientamento scolastico e professionale presso la locale Università" dice che il card. Burke offende i vescovi gay? ma come fa S.E. a rimanere in questa Chiesa? come fa a non scomunicare lui tutta questa gente apostata e fare lui la vera Chiesa Cattolica, magari con la FSSPX? Ma cosa ci vuole perché questi antiprogressiti aprano gli occhi? se è vero quel che leggo, e non lo metto in dubbio, non è più chiesa questa. Mi tornano in mnente le recenti uscite di Galantino, Cordoba e Tagle in tema di omosessualità, matrimoni gay, adozioni gay, uteri in affitto, roba da far drizzare i capelli in testa ad un calvo; suvvia, o ci siamo bevuti il cervello, oppure non possiamo più chiamare Chiesa di Cristo questa gerarchia qua, questi preti qui. Presto andranno a fare il flash mob non a Copacabana, ma sulle rive dello Stige, nei pressi delle miniere di zolfo della "Hell mining company". Pace e bene
@ Le dichiarazioni dell'arcivescovo irlandese su Burke
Si tratta del primate d'Irlanda, arcivescovo di Armagh, mons. Eamon Martin, presidente della Conf. Episcop. Irlandese, il quale ha detto, a proposito dei commenti del card. Burke sui risultati del ben noto referendum : "Non userei quel linguaggio...Durante tutto il dibattito e la discussione [prima del referendum] abbiamo chiesto ai fedeli di usare un linguaggio rispettoso e mai offensivo". L'arcivescovo ha anche cercato di ridimensionare l'uscita a caldo del card. Parolin, sulla vittoria del si' come "sconfitta per l'umanita'". "Penso che volesse esprimere cio' che noi sentiamo in profondita' per il matrimonio, stava cercando di esprimere la perdita [del vero senso del matrimonio] che si e' avuta qui [in Irlanda]" Richiesto se battezzerebbe figli di coppie dello stesso sesso, ha detto: "Non c'e' nessuna difficolta'...quando ci portano i loro figli per esser battezzati, cio' che ci preme e' che il bambino possa esser educato come membro della chiesa e naturalmente che lo sia". Il testo, forse mutilo, si potrebbe interpretare anche cosi': " e naturalmente [quelli delle coppie omo] lo sono". L'arcivescovo si preoccupa ovviamente di continuare a "testimoniare" il matrimonio cattolico, ma sempre tenendo massimamente presente "la frustrazione" di tante persone, lontane dal magistero della Chiesa, e stando bene attenti a non insultare nessuno (National Catholic Reporter, 6.7.15, riportato on line).
Si e' levata, sembra, una sola voce di critica alla gerarchia irlandese, dalla gerarchia stessa: un prete di Dublino ha detto recentemente che, dopo una simile disfatta, se la Chiesa fosse stata un'istituzione laica, tutto il vertice, vista la assoluta mancanza di leadership dimostrata, sarebbe stato sicuramente mandato a casa (Irish Catholic, 28.5.15, p. 3). Il vescovo emerito Walsh ha anche lui, come si sa, dissentito dalla frase di Parolin, arrivando ad affermare che quella frase "non corrisponde sicuramente al pensiero del Papa" (citazione a memoria). Questo e' uno dei punti dolenti: qual e' il pensiero del Papa in proposito? SCOTUS
Rimango sempre dell'idea che tutte queste notizie vanno assunte con prudenza. Per la quantità. Sono troppe. E pestilenziali. Siamo qui per fortificarci non per correre dietro a tutti "gli strani" del mondo. Molti hanno problemi con la famosa parrocchia sotto casa e sono impotenti...
Siccome il Cardinale R.L.Burke va in ogni dove, preghiamo sul serio che non cada in nessuna trappola. E se proprio qualcuno deve cadere nelle trappole,vi cadano quelli che le hanno poste in essere.
Non facciamo come illustrato dall'epigramma: "i preti operai lavorano sempre e non pregano mai" di 68ttina memoria.
@ Notizie da assumere con prudenza
Gentile Irina, Si tratta, in questo caso, di notizie ampiamente riportate dagli organi di stampa, reperibili praticamente tutte su internet e mai smentite da nessuno. Sono commenti a viso aperto su certi fatti, non contengono insinuazioni o altro. Con l'occasione, aggiungo che il sacerdote irlandese che ha criticato la gerarchia (vedi sopra) ha anche detto cio' che tutti sanno e che sicuramente e' vero non solo in Irlanda: che le scuole cattoliche (ancora molto numerose in Irlanda) sono da anni "cattoliche" solo di nome, se si va a guardare bene la qualita' dell'insegnamento. E questo contribuisce a spiegare l'esito del recente referendum, approvato comunque non dal 62% degli elettori ma di coloro che si sono recati a votare, essendo rimasto ben il 40% a casa. SCOTUS
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