Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 7 giugno 2015

#IoStoConDanilo [Come aiutare D. Quinto, licenziato per le sue opinioni]

Cari amici,
sono stata fuori tutto il giorno e non ho potuto dedicarmi subito, come mi ero riproposta fin da ieri per una iniziativa buona e giusta che viene dal cuore e anche in risposta alle proposte di molti di voi. Volevo infatti trovare una soluzione per aiutare Danilo Quinto, dopo che si è visto sottrarre la sua al momento unica fonte di reddito. La ragione? Le sue denunce di credente, il suo tirare molte somme nei suoi scritti, nei quali  con il suo lavoro a mani giunte versus i pollici in alto, giustamente egli chiede conto anche dei comportamenti nei confronti di persone che con le loro idee, i loro atti, i loro atteggiamenti, perseguono il male. E si chiede se si può essere servili nei confronti del male o affrontarlo con viltà, con stupidità o con calcolo strumentale. Ma in questo caso se ne diventa schiavi. E, se possono permetterselo – e neppure fino in fondo – politici o intellettuali, ciò non può e non deve appartenere a chi siede sul Soglio di Pietro per confermare i fedeli nella retta fede e per insegnar loro a distinguere il bene dal male.
Ebbene, sono stata preceduta dagli amici di Radio Spada, che hanno lanciato la campagna,  di cui al titolo che riprendo tale e quale, alla quale mi unisco toto corde per rafforzarla anche da qui. Riporto di seguito il testo di Andrea Giacobazzi che ci fornisce una soluzione che possiamo e dobbiamo tutti condividere.

Mi trovo a scrivere per una notizia che probabilmente molti di voi già conoscono. Danilo Quinto ha visto sparire la sua principale fonte di reddito per la fedeltà a ciò in cui crede, per aver scritto alcuni articoli apparsi su Radio Spada e per aver pubblicato (sempre con le Edizioni Radio Spada) il libro “Ancilla Hominis“, in cui le opinioni sull’operato di Francesco sono apparse ad alcuni troppo dure. [Per leggere qualche dettaglio in più sulla vicenda, leggere l’articolo di Danilo Quinto sulla vicenda]

Non entrerò nel merito degli scritti di Danilo, non mi interessa. Per certo posso affermare che era un ben pagato dirigente del Partito Radicale, con ampie possibilità di essere candidato ed eletto al Parlamento.

Ha lasciato tutto per convertirsi al Cattolicesimo: ha lasciato l’incarico di tesoriere, ha lasciato la possibilità di diventare “onorevole”, ha lasciato la carriera e i soldi sicuri per mettersi in cammino su una strada dura e pericolosa. L’ha fatto, certo che le stesse mani che lo applaudivano, lo avrebbero prontamente schiaffeggiato. Si è riempito di debiti per tenere testa alla situazione ma è andato avanti.

Giunto con genuinità nella Chiesa, ne ha visto presto l’immane crisi, e con la stessa fermezza con cui si è dissociato dai suoi precedenti “colleghi” radicali, si è opposto agli atteggiamenti contrari alla Fede propri di larghissima parte della gerarchia e dello stesso Francesco. La scure di alcuni zelanti avrebbe dovuto presto fargli visita. Ora è senza reddito, senza proprietà di beni immobili, senza auto ma con una famiglia intorno. Una famiglia che quotidianamente implica delle spese.

Ciò che mi permetto di chiedere con queste poche righe è di entrare tutti in questa famiglia dando il nostro contributo, per permettere a Danilo di resistere, in attesa di un nuovo lavoro. In coscienza, non possiamo fare altrimenti. In una recente chiacchierata mi ha detto: “Ho tentato di tutto in questi dieci anni di conversione per sopravvivere insieme alla mia famiglia e non ho rimpianto nulla di quello che ho lasciato: la sicurezza economica, la prospettiva di una carriera politica. Mi sono abbandonato alla volontà di Dio. Non posso mollare”.

Neanche noi possiamo mollarlo.

Che fare, quindi? Inviare i nostri contributi al suo IBAN (che è in calce a questo testo) e comprare – operazione simbolicamente non secondaria – il suo libro “Ancilla Hominis”, magari facendo acquisti “militanti” di molte copie, da regalare a nostra volta per far conoscere la sua storia.

Non aggiungo altro, il tempo delle parole è finito.

*** *** ***
Banca UNICREDIT,
Intestatario: PASQUALE QUINTO (è il nome sui documenti)
Codice IBAN: IT 66 Y 02008 04020 000101365598.
codice BIC: UNCRITM1L07 per i versamenti dall'estero.

Causale: Donazione – Campagna #IOSTOCONDANILO

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Premetto che approvo tutto ciò che scrive Quinto; e che questa vicenda mi conferma nell'impressione che la conclamata "apertura" bergogliana vada insieme a un rigore staliniano nei confronti dei "dissidenti". Però, istintivamente, ho sentito un disagio che solo ora comprendo e condivido con chi legge. Il fatto è questo. Buona parte di coloro che hanno tempo e voglia per leggere e scrivere di queste faccende sono redditieri/e, prebendatari o comunque recipienti di assegno mensile "a prescindere". E del tutto naturalmente reputano che la cosa sia un diritto umano intrinseco, non sia mai che uno debba lavorare davvero, no?
Ora, il signor Quinto ha per lunghi anni tratto il sostentamento attraverso il parassitario sistema politico italiano. Giunto per grazia di Dio alla conversione, poteva bene trovare finalmente un lavoro come tutti, diciamo panettiere, metronotte, tassista... e invece cambia semplicemente partito, andando a pescare dalla stessa tasca statale attraverso il nuovo canale CEI - SIR.
Resosi conto che il nuovo padrone non era poi molto più candido dell'antico, si mette a scrivere quello che ha scritto, e stranamente il padrone, invece di continuare a foraggiare il bastian contrario, lo licenzia. Strano davvero; e io dico, non poteva PRIMA licenziarsi di sua sponte e POI scrivere contro chi prima lo manteneva? No, questo avrebbe comportato cercarsi finalmente un lavoro normale, panettiere, metronotte, tassista...
Francamente trovo pietosa la lagna online sui 1200 euro al mese mancanti ai pargoli affamati. Benvenuto fra le decine di milioni di persone che si sono trovate fin dal principio a mantenere sé e famiglia senza la mammella dei partiti e dell'otto per mille.

Anonimo ha detto...

Caro Danilo, farò il possibile.
Intanto ti esprimo qui la mia solidarietà.
NP

Angheran70 ha detto...

Oggi con Quinto e Socci , domani con Brosio?

I primi cristiani affidavano ai neoconvertiti compiti semplici
per evitare queste situazioni.

Anonimo ha detto...

Se avesserto licenziato un gay per le sue opinioni, che sarebbe successo?
Ormai siamo alla persecuzione.

Michele Durighello ha detto...

Ho un'idea che vi sottopongo: come si è costituita una associazione pro familia Palmaro non si può costituirne una pro Quinto o fare che il 50% (o la quota che comunque verrà decisa) delle donazioni di un mese a questo sito vengano (come parte degli introiti dell'ultimo libro della sig.ra Guarini) devolute per il loro sostentamento? Ora non è il momento delle parole, specie se polemiche..

mic ha detto...

Il problema è che questp sito NON riceve "donazioni", che sono praticamente "ferme" da mesi.
Si potrà pensare anche ad altro, d'intesa con Danilo. Abbiamo diversi progetti in cantiere, Deo volente. Per ora, la soluzione proposta nell'articolo mi sembra buona ed efficace.

mic ha detto...

I primi cristiani affidavano ai neoconvertiti compiti semplici
per evitare queste situazioni.


Abgheran,
non c'entra niente il fatto di essere neo-convertiti.
Socci e Palmaro (tanto per fare solo un esempio, forse lo esano?
C'entra il fatto di non essere ingabbiati nel "pensiero unico" dominante!

rr ha detto...

Sig. Anonimo delle ore 22.36,
lei a quanto pare considera lavoro solo quello manuale e non anche quello intellettuale, com' e' il giornalismo.
Se conoscesse meglio la vita del sig. Quinto saprebbe che dei tantissimi soldi che il Partito Radicale riceve, anche dai contribuenti italiani che ignorano cio' , a lui arrivavano poco più che briciole, specie da quando non s' era " offerto" al gran Capo.
Essendo stato cacciato dal partito ed avendo perso le cause intentate contro il suo " datore di lavoro" , ha trovato di che sostentarsi lui e l famiglia, collaborando con un' oscura agenzia cattolica che riceverà si soldi pubblici, am attraverso l' otto x mille, che NON TUTTI i cittadini italiani danno, e che comunque arriva con ritardo.
Quando ha accettato, non pensava di cozzare contro una mentalità che non e' piu cattolica, ma marxista leninista.
E' facile fare i puri e duri sulla carta, bisogna poi vedere quel che si fa veramente nella propria vita. Non avendo enche il coraggio di firmarsi anche solo con uno pseudonimo.
Rr ( che NON percepisce soldi dal pubblico e NON fa un lavoro manuale)

Anonimo ha detto...

Ho l'impressione che l'egregio Anonimo delle ore 22.36 di ieri suggerisca
(forse senza rendersene conto) tra le righe un concetto simile a quello
espresso da Massimo Gorki nel suo dramma "L'albergo dei poveri". Ovvero,
come dice uno dei protagonisti:"Onore? Coscienza? ROBA DA RICCHI".
Battaglie ideali? Difesa di valori? Cose che se le possono permettere "
redditieri/e, prebendatari o comunque *recipienti* [sic! termine desueto e
dispregiativo, CHE sembra dire "riempiti" per dire RICEVITORI/beneficiari] di assegno mensile "a prescindere" ".
Purtroppo non è colpa nostra (o forse, fino ad un certo punto lo è) se
nell'Italia del XX- XXI Secolo è particolarmente vero che "CARMINA NON DANT
PANEM". Per guadagnarsi il pane con un lavoro intellettuale (e spesso pure
per farlo con un lavoro manuale) è necessario legarsi a certi carri ed avere gli agganci giusti.

Rafminimi@infinito.it ha detto...

http://comune-info.net/2014/01/era-meglio-lavorare-nel-medioevo/

mic ha detto...

Angheran
non pubblico il suo commento perché fa un'asserzione fallace, che posso smontare vigorosamente e che le smentisco per sua notizia. Rivolgere critiche e porsi interrogativi su un pontificato che fa acqua da molte parti, cioè a un cattivo papa, non significa non riconoscerlo come papa. E tanto le basti.
Mi ripugna dar spazio a comunicazioni assertive come la sua, dannose nonostante le pur puntuali rettifiche e smentite.

Anonimo ha detto...

Metto mensilmente da parte una certa percentuale delle mie entrate per spese riguardanti la mia fede e per opere di carità. Per cui ho potuto mandare anch'io una piccola donazione a Danilo.

Ora devo solo capire quale è il modo migliore per dire a certi personaggi ecclesiali: i soldi che vi avrei donato sono stati invece versati ad uno che state ingiustamente perseguitando.

p.s. già da molti anni non do più nemmeno un centesimo alla parrocchia, nemmeno all'offertorio. In coscienza non me la sento di finanziare brutture e sprechi, e i soldi che ho donato in precedenza ritengo che coprano abbondantemente le spese.

Michela ha detto...

A dimostrazione del fatto che chi vuole scrivere veramente ciò che pensa deve essere anche editore, il commento che ho qui postato non è stato pubblicato perchè non in linea con il padrone del blog!
E mica sono meravigliata?
Vedete che è normale questo modo di procedere?

mic ha detto...

Ciò che è normale per me non è escludere chi dissente, che anzi offre sempre spunti per chiarimenti e approfondimenti, ma escludere alcuni discorsi che rischiano di svilire la persona di Danilo, che oltretutto è un mio carissimo amico.

mic ha detto...

E questo blog non ha "padroni"!...

Michela ha detto...

La Verità è un Uomo in croce!
La libertà d'espressione giornalistica è dell'editore, che sceglie un direttore in linea con il suo pensiero.
Vero giornalista libero è Blondet che scrive la notizia e il suo pensiero e il lettore compra l'accesso al sito pagando.
Altro modo per far conoscere il proprio pensiero è metterlo gratuitamente su un proprio sito internet!
Perchè credete che esist un ordine dei giornalisti?
Pensateci!
Solgenitzin ha raccontato che sotto il regime comunista i diffusori di notizie erano diventati medici, scienziati, professionisti vari; i giornalisti erano solo quelli di regime!
E, poi, non vedo perchè un editore dovrebbe andare contro la linea del proprio giornale!
Quando padre Livio ha espulso alcuni grandi opinionisti cattolici ha fatto solo il proprio dovere, perchè la linea della sua radio è di essere pienamente e senza critiche di appoggio all'opera di Pietro, linea che ha sempre conservato con tutti i pontefici che si sono succeduti in questi anni, senza guardare in faccia a nessuno.
Dico a Quinto, che stimo ed apprezzo, di guardare la realtà delle cose.
La stampa non è mai stata libera, ed è nella natura delle cose, solo la scritta sul muro, fatto di notte, è veramente libertà d'espressione!
E mic molto spesso canna gli interventi:
-non canna per buonismo,
-non pubblica per cattiveria,
questo è un suo potere ed lo applica
in base al criterio da lei scelto.


rr ha detto...

Cara Michela,
vedremo se ora che " Pietro" si e' espresso in modo chiaro e persino sarcastico su Medjugorie, Padre Livio continuerà ad essere con" Pietro" . Personalmente credo che stesse col " Simone" di turno, ma e' un mio pensiero personale.
Non mi ricordo di comportamenti cosi allineati con" Pietro" quando questi si chiamava Woytila o Ratzinger. oggetto di campagne di stampa laica e laicista da far paura.
"Pietro" poi va obbedito finche' conserva e proclama il Depositum Fidei, non quando pronuncia solenni stupidate al limite dell' eresia, che peraltro dal Seggio più alto MAI si erano sentite prima. E quello che ha spiazzato alcuni commentatori cattolici che, per averlo fatto rimarcare, sono stati cacciati.
Certo che, se per giustificare editori cattolici nelle loro scelte editoriali, citiamo l' URSS, siamo proprio messi male.

Mic e' qui a casa sua, e può, come qualsiasi padrona di casa, ospitare caio, tizio e sempronio, o non ospitarli. Chi frequenta i blogs, come chi ascolta la radio o la TV, e' libero di continuare a farlo o no, di pagare per le stupidate che legge o sente, oppure no.

Rr